SE LA SUONANO, SE LA CANTANO … e se la ridono

Fuori comunque rimane lo squallore di un popolo inebetito

Chieti, 21 luglio 2022. Si torna a votare. Per non so cosa ma si torna a votare con le certezze degli alti decisori e le speranze degli  ingenui elettori. La sintesi del quadro è questo. Il sistema oramai è rodato; meccanismi dalle dinamiche esatte ma soprattutto decisive per esclusive garanzie e precisi equilibri di potere.

Non c’è scampo ai perversi movimenti per la salvaguardia e la conservazione dei vantaggi e dei privilegi; tutto risponde ai dettati della bramosia e dell’egolatria di chi occupa ruoli di potere.

L’Italia di questi tempi si legge comodamente in ogni luogo, spazio, zona d’immagini e di parole. Individuare qualche elemento genuino ed autentico rimane pressoché impossibile: tutto legato ai rispettivi allineamenti d’interesse.

L’Italia di adesso non può che trovare la migliore metafora in quell’immagine della standing ovation, per questo campione di presidente del Consiglio dei Ministri, alla Camera dei Deputati. Comunque vada, tutto risponde ai giusti meccanismi di potere: se la suonano, se la cantano e se la ridono, fuori comunque non rimane che lo squallore del popolo inebetito allo storico giogo degli asserviti e sottomessi.  

NM

Foto: Edicola del Sud