SCOMPARSO FRANCESCO GIANNINI il cavatore transumante

Grande esperto delle tradizioni abruzzesi

Chieti, 5 luglio 2022. É venuto a mancare all’età di 77 anni l’amico Francesco Giannini, uno dei più grandi esperti di questo inizio del Terzo Millennio delle tradizioni popolari abruzzesi.  

Francesco Giannini, soprannominato il cavatore transumante, parlava fluentemente il tedesco, poiché aveva girato da giovane il centro e l’Europa settentrionale in bicicletta; era il presidente dell’Arca (Associazione Regionale Cavatori Abruzzesi), studioso della Transumanza, aveva creato l’associazione degli zampognari abruzzesi, conosceva praticamente ogni curiosità e particolarità di ogni luogo storico, natural8uuu7 ancestrale, esoterico d’Abruzzo.

Di recente si era scagliato contro l’omologazione culturale della Globalizzazione e contro la tecnocrazia che diceva alienava gli uomini dalla loro umanità. 

Si definì provocatoriamente un “,Barbone di Stato” non tagliandosi la barba per lungo tempo, quando a causa della burocrazia italiana vide economicamente penalizzata la sua azienda. 

Lo avevo incontrato a Bolognano (Pe) al consueto  incontro annuale col gruppo dei botanici tedeschi di Hildesheim, guidati dal corrisponde consolare, il Cav. Enzo Iacovozzi, originario di un paese del vastese, Palmoli (Ch), partito da Chieti con la famiglia in Germania alla fine degli anni Sessanta. 

In quella occasione, mi aveva parlato brevemente dei suoi problemi di salute, ma era felice di stare insieme a tanti amici e lo avevo elogiato pubblicamente per le sue qualità, immortalandolo in una foto in compagnia, sperando che quella non fosse l’ultima volta che ci saremmo visti.

Ma, purtroppo, è arrivata la tragica notizia che tutti i suoi amici, conoscenti e gli amanti delle tradizioni popolari abruzzesi non avrebbero mai voluto sapere.

Chieti e l’Abruzzo perdono una grande mente libera e pensante che avevo anche inserito nel mio libro “Gli Antichi Mestieri d’Abruzzo”, dove aveva parlato del mestiere del cavatore. 

Caro Francesco, non temere, la tua eredità culturale non andrà persa , conserveremo la memoria dell’identità storica della nostra terra degli Avi, continuando a batterci contro l’omologazione culturale che cancella le memorie identitarie collettive. 

Cristiano Vignali

Presidente di Abruzzo Tourism  




DALL’ECCELLENZA CULINARIA allo sviluppo del territorio

La patata del fucino igp protagonista del convegno promosso dall’AMPP. Anteprima dei risultati che presto porteranno all’innovazione del prodotto.

Aielli, 5 Luglio 2022, La patata del Fucino IGP torna sotto i riflettori con il Convegno “Dall’eccellenza culinaria allo sviluppo del territorio”, organizzato dall’AMPP, Associazione Marsicana Produttori Patate, in collaborazione con l’Accademia Italiana della Cucina, associazione culturale che tutela e promuove, in Italia e all’estero, le tradizioni della cucina del Bel Paese.

Il convegno costituisce un momento di sintesi e di condivisione in cui vengono presentati in anteprima i risultati conseguiti attraverso programmi di studio e ricerca che l’AMPP ha condotto con l’Università dell’Aquila, al fine di innovare il prodotto “patata”, trovare sempre nuovi sbocchi commerciali, ma in primis di offrire al consumatore una coltivazione di qualità, con eccellenti proprietà organolettiche e nutrizionali naturali. Sarà una novità assoluta.

Il focus è altresì incentrato a mettere in risalto l’importanza del prodotto patata nell’alimentazione, nella ristorazione e nella cultura italiana. La patata del Fucino IGP porta con sé, sulle tavole degli italiani, la naturalità e la qualità che da sempre la rappresentano.

Altro aspetto significativo che viene messo in luce è come la patata del Fucino IGP riveste l’importate funzione di “ambasciatrice del territorio” nel panorama italiano ed internazionale a favore dei marchi Abruzzo e Marsica, in chiave di marketing territoriale. Frutto del grande lavoro dell’AMPP che, grazie ai finanziamenti del PSR della Regione Abruzzo, investe le proprie energie in importanti campagne e progetti di promozione.

Il convegno si svolge il 9 luglio 2022, dalle 9:30 alle 12:45, presso il ristorante al Castello di Aielli, luogo d’eccezione. Un incontro in cui si alterneranno studiosi, esperti, biologi, docenti universitari e ricercatori.

A dare il via alla fitta mattinata l’Inno Nazionale con la voce del soprano Ilenia Lucci e l’intervento di apertura del coordinatore Franco Santellocco Gargano, Delegato di Avezzano e della Marsica dell’Accademia Italiana della Cucina, e i saluti di Rodolfo di Pasquale, Presidente dell’AMPP, dei delegati dell’Accademia della Cucina e di Stefano Pallotta, Presidente dell’ordine dei Giornalisti d’Abruzzo.

Segue l’intervento di Mario Nucci, Direttore Consorzio di Tutela Patata del Fucino IGP, che coinvolgerà il pubblico raccontando l’appassionante storia della patata del Fucino, sin dalla straordinaria opera di bonifica del lago, oggi fertile distesa coltivata, ad opera di Alessandro Torlonia a metà Ottocento.

Maddalena Del Gallo, Professore Ordinario Università degli Studi dell’Aquila, Marika Pellegrini, Ricercatrice Università degli Studi dell’Aquila, e Annunziata Taccone, biologa nutrizionista, si occuperanno di approfondire gli aspetti microbiologici e nutrizionali della patata del Fucino IGP, per restituire un quadro completo sul prodotto, grande rappresentante della qualità agroalimentare abruzzese.

L’intervento di Elena Sico, Direttore del Dipartimento Agricoltura della Giunta Regionale d’Abruzzo, metterà in risalto le opportunità e i benefici che il territorio potrà ottenere grazie ai fondi del PSR della Regione Abruzzo.

Francesca Pompa, presidente della One Group, società che cura da anni la comunicazione e il marketing dell’AMPP, parlerà dell’importante lavoro di promozione svolto per la patata del Fucino IGP e degli sviluppi futuri legati all’innovazione di prodotto.

Le conclusioni saranno affidate a Mimmo D’Alessio, Vicepresidente Nazionale Vicario Accademia Italiana della Cucina, ed Emanuele Imprudente, Vicepresidente Regione Abruzzo e Assessore Agricoltura e Foreste.

A moderare il convegno Antonio Del Corvo, Responsabile Progetti Investimenti CO.VAL.PA. Abruzzo.

Francesca Pompa




ISTITUIRE OLIO IGP per rilanciare la filiera olivicola regionale

La proposta di Cia Abruzzo

Chieti, 5 Luglio 2022. Proporre l’istituzione della Igp Abruzzo dell’Olio extravergine d’oliva come spinta per l’innovazione e la valorizzazione di questa produzione, specie in contesti come l’Abruzzo, dove a fronte di oli di altissimo profilo qualitativo si contrappone spesso una struttura di filiera molto poco organizzata, che ha sicuramente bisogno di diventare più forte. Se ne è discusso a Penne al convegno sul progetto di macrofiliera “Innovaolio”, un progetto finalizzato a consolidare in maniera formale i rapporti tra i diversi soggetti portatori di interesse relativi ad una filiera olivicola abruzzese coinvolgendo soggetti attivi nell’ambito della produzione, della trasformazione, della commercializzazione, dell’innovazione e della formazione, allo scopo di rilanciare la competitività introducendo nelle diverse fasi della filiera innovazioni strutturali, tecnologie e tecniche già collaudate positivamente in altri contesti nazionali sia dal punto di vista della sostenibilità economica ed ambientale della coltivazione che della valorizzazione  delle tipicità locali come elemento distintivo.

L’Abruzzo è la quinta regione tra le più produttive in Italia per quanto riguarda la produzione di olio d’oliva. Circa 530 frantoi sparsi nel territorio abruzzese vengono registrati ogni anno. La produzione annuale ammonta ad oltre 250mila quintali di olio, di cui, quasi il 50% si concentra nella provincia di Chieti, mentre l’altra metà della produzione è ripartita nelle città di Pescara (30%), Teramo (16%) e l’Aquila (4%).

“L’olio d’oliva, rappresenta per l’economia abruzzese una fonte piuttosto redditizia, tanto da considerarlo “l’oro verde” dell’Abruzzo”, afferma il Presidente Cia Abruzzo, Nicola Sichetti, “La nostra Confederazione si sta muovendo per portare valore aggiunto al settore olivicolo affinché continui ad essere un’eccellenza ma anche per tutelare la bellezza paesaggistica con gli uliveti, soprattutto in chiave turistica”.

Al convegno ha partecipato il Presidente Cia Chieti Pescara, Domenico Bomba, “Studi sostengono che la presenza in una stessa Regione di oli Dop e di oli Igp fa sì che gli oli Dop abbiano un prezzo mediamente più alto rispetto a quelli riferiti ad aree in cui non è presente una Igp regionale. Le due certificazioni di origine, infatti, non rischiano di essere beni fra loro competitivi ma oli percepiti dal consumatore come prodotti diversi nella qualità e questo non può che incentivare all’acquisto delle Dop”, sostiene Bomba, L’Igp dovrà comunque garantire che tutte e tre le fasi che compongono la filiera (produzione, trasformazione e imbottigliamento) siano effettuate in Abruzzo”.

A tal proposito, l’Abruzzo vanta sul suo territorio, la presenza di 3 Dop: la D.O.P. Aprutino Pescarese, la D.O.P. Colline Teatine e la D.O.P. Pretuziano delle Colline Teramane.

“Occorre lavorare di concerto con le istituzioni regionali, nazionali ed europee affinché al più presto si inizi a imbottigliare con Igp Abruzzo”, conclude Sichetti.




IL FESTIVAL Alice nel paese del teatro

Torna quest’estate dal 5 al 12 agosto

Pescasseroli, 5 luglio 2022. Torna il FESTIVAL Alice nel paese del teatro, il festival di teatro per ragazzi promosso dal Comune di Pescasseroli e dalla Pro Loco di Pescasseroli in collaborazione con la Cooperativa Fantacadabra e il Teatro Stabile d’Abruzzo e il sostegno della Regione Abruzzo e del FUS del Mibact. L’appuntamento sarà una delle tappe del Festival Internazionale “Marameo che quest’anno coinvolgerà, oltre Pescasseroli, anche il Lazio, la Puglia, la Calabria …

il FESTIVAL “Alice nel paese del teatro” è un Festival di spettacoli e laboratori teatrali per ragazzi Pescasseroli 5 – 12 agosto Progetto di Teatro per l’infanzia e la gioventù Il progetto nasce per promuovere un’intensa e significativa attività di programmazione di spettacoli teatrali di qualità e laboratori rivolti al mondo dell’infanzia e della gioventù .Un Festival Estivo come fucina di attività espressiva degli artisti tesa anche alla riqualificazione e animazione del centro storico di Pescasseroli. Un evento fatto di tanti eventi che si rincorrono e si intrecciano sul filo della magia dello spettacolo, del sogno, del ritrovare sé stessi per perdersi in un mare di emozioni e sensazioni come fa “Alice in un affascinante viaggio nel paese del teatro”.

“Alice nel paese del teatro” vuole essere l’occasione per scoprire come tutti noi somigliamo a quella bambina speciale che è speciale perché è un po’ come tutti noi… che ha imparato a diventare piccola e grande, che ha imparato ad accettare la sua trasformazione, che ha conosciuto la sua innocenza attraverso l’esperienza, che ha incontrato personaggi incredibili che le hanno fatto scoprire sé stessa. Laboratori, spettacoli, racconti, giochi, danze, canti sono gli elementi che compongono il girotondo in cui saranno coinvolti i bambini e adulti.

Accanto alla visione degli spettacoli consideriamo comunque fondamentale un coinvolgimento più diretto e partecipe dei ragazzi. Presentiamo quindi anche una proposta di Laboratori Teatrali con l’intento di avvicinare i ragazzi interessati alle specifiche tecniche del linguaggio teatrale, ai codici e ai simboli di un’arte che affonda le sue radici nella storia dell’uomo.

Il filo conduttore del FESTIVAL “Alice nel paese del teatro” a Pescasseroli, sarà è lo spettacolo teatrale per ragazzi come strumento di crescita e di sviluppo della creatività che deriva dal rapporto tra gli artisti delle compagnie teatrali, il giovane pubblico e gli adulti, genitori o educatori. Per questo abbiamo voluto presentare un progetto in cui le compagnie, presentino anche linguaggi diversi: il teatro di figura, il teatro musicale, l’utilizzo di oggetti e di tecniche diverse; permettendo così al pubblico di incontrare spettacoli di diverse poetiche e gusti, di punti di vista diversi riguardo le pedagogie teatrali, attraverso la visione degli spettacoli si vuole stimolare il senso critico e la conoscenza nei confronti di ciò che la società esprime e trasmette. Gli spettacoli proposti saranno produzioni di Compagnie del settore, provenienti da tutta Italia, realizzando un confronto trasversale tra metodologie già sperimentate ed altre di recente ideazione.

Una componente fondamentale del Festival sarà rappresentata dai LABORATORI

Laboratorio di Arti Sceniche: “ALICE” E- STATE IN SCENA sarà un Laboratorio Teatrale estivo a cura degli animatori dell’Accademia del Teatro Ragazzi e dell’Animazione della cooperativa Fantacadabra. Il laboratorio teatrale “ALICE ESTATE IN SCENA” sarà aperto a tutti coloro che desiderano un primo approccio al mondo della recitazione o che siano semplicemente curiosi di imparare cosa significa stare sulla scena per favorire la creatività, l’autostima individuale, aumentare la consapevolezza delle proprie qualità motorie, gestuali, relazionali, sviluppare la fantasia incentivando gli aspetti ludici legati agli strumenti dell’espressività, sviluppare l’ascolto. Un laboratorio estivo per scoprire, conoscere e vivere il teatro in tutti i suoi aspetti partendo dal gioco per diventare attori, scenografi, autori e costumisti, scoprendo questo mondo sia sul palco che dietro le quinte.

Il laboratorio sarà articolato su FASCIA DI ETÀ e si terrà tutti i giorni dal 5 al 11 agosto dalle ore 15.30 alle 17.30. E infine, il 12 agosto alle ore 11 “CIRCO MATTO – Bambini in Festa”. Al termine dei laboratori, i gruppi di ragazzi coinvolti, faranno confluire tutto il loro lavoro all’interno di un unico evento non solo teatrale da allestire all’interno del centro storico. Sarà uno spazio espressivo in cui giocare con il corpo e la voce, cercare il personaggio teatrale e dargli vita attraverso il “faccio finta che…”, affinare la percezione attraverso le attività sensoriali, stimolare l’ascolto attivo attraverso la fiaba e il racconto e tanto altro ancora… Una festa teatrale, in cui i ragazzi coinvolti nel laboratorio presenteranno le loro produzioni spettacolari e artistiche, una festa, dove predisporre spazi attrezzati per mostre e installazioni, dove incontrarsi e stare insieme, bambini e adulti, nel segno della creatività. Bambini in Festa sarà anche l’occasione per sperimentare, a cura della cooperativa FANTACADABRA e dell’Accademia del Teatro Ragazzi e dell’Animazione uno spazio di esplorazione creativa in cui i bambini, giocando, possano contattare le proprie risorse espressive e sperimentarle.

– Un Festival di Teatro all’aperto di teatro. – 6 giorni di programmazione con sei spettacoli e sei letture animate, ogni giorno verranno presentati una lettura animata e uno spettacolo per i ragazzi e le famiglie;

5 AGOSTO ORE 17.00

Compagnia Gli Sbuffi di Castellammare di Stabia

”TOZZABANCONE&FITTIFITTI”

Parata Spettacolo Itinerante

5 AGOSTO ORE 18.30

Compagnia Gli Sbuffi di Castellammare di Stabia

“HANSEL, GRETEL E LA CASA DA MANGIARE”

6 AGOSTO ORE 18.30

Compagnia Fantacadabra

“A CHE ORA ARRIVA L’ARCA DI NOÈ”

7 AGOSTO ORE 18.30

Compagnia Room To Play di Barletta

“LUPO LUPASTRO!”

8 agosto ore 18.30

Compagnia Florian Metateatro di Pescara

“LE MANI DI EFESTO”

9 AGOSTO ORE 18.30

Compagnia Fantacadabra

“FAVOLE AL TELEFONO”

10 AGOSTO ORE 18.30

Compagnia Tieffeu di Perugia

“I SEGRETI DEL BOSCO”

Ovvero “Tu civetta io pipistrello così vicini ma così lontani”




DAL SISTEMA IMMUNITARIO nuove informazioni

Pubblicati i risultati sulla rivista Nature dello studio internazionale che vede coinvolto il Centro NeMO di Milano e che fa emergere come anche il sistema immunitario può svolgere un ruolo fondamentale nella diagnosi e nel trattamento nella forma genetica rara di SLA giovanile

Milano, 5 luglio 2022. A pochi giorni dalle celebrazioni dello SLA Global Day, si continua a raccontare l’impegno della ricerca nel conoscere le cause di questa patologia. E lo dimostrano i risultati pubblicati sulla prestigiosa rivista Nature che rilevano come anche il sistema immunitario, insieme al sistema nervoso centrale, possa svolgere un ruolo fondamentale nella diagnosi e nel trattamento della SLA cosiddetta di tipo 4, una forma giovanile e lentamente progressiva della malattia, causata da mutazioni nel gene della senataxina (SETX).

Lo studio, coordinato da un gruppo di ricercatori italiani del Dipartimento di Microbiologia dell’Icahn School of Medicine del Mount Sinai di New York, vede il Centro Clinico NeMO di Milano unico partner italiano che, già nel 2010, aveva diagnosticato la prima famiglia in Italia con SLA di tipo 4, iniziando a comprendere come la risposta acquisita del sistema immunitario, fondamentale nel proteggere il nostro organismo contro l’attacco di agenti patogeni, può essere coinvolta in alcune forme di SLA.

La squadra dell’area SLA del NeMO di Milano, con la collaborazione del laboratorio di Genetica Medica dell’ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda, infatti, ha identificato la prima famiglia italiana in cui diversi membri erano affetti da SLA con la mutazione della senataxina. Dalla diagnosi del primo paziente, effettuata dopo quindici anni di convivenza con la malattia, è stata ripercorsa la storia genetica parentale, ricongiungendo tutti i sette famigliari, di diverse età e residenti fino in Germania, che hanno potuto dare così un nome alla patologia di cui sono affetti

I dati raccolti dal lavoro del Centro NeMO hanno permesso di iniziare a mettere a sistema la correlazione tra la mutazione della senataxina e la disfunzione del sistema immunitario nella SLA, contribuendo così a fornire razionale scientifico per lo studio condotto in laboratorio sul modello animale.

Sappiamo che i meccanismi infiammatori giocano un ruolo chiave nello sviluppo e nella progressione della SLA – dichiara il dott. Christian Lunetta, neurologo, referente area SLA del Centro Clinico NeMO di Milano al momento dello studio e oggi all’IRCCS Istituti Clinici Scientifici Maugeri di Milano – e questo studio permette di compiere un passo importante nel confermare che, nel sottotipo di SLA di tipo 4, il processo neurodegenerativo è legato ad una risposta disfunzionale di una specifica popolazione di linfociti, ossia le cellule del sistema immunitario, che si attivano per difendere l’organismo dall’attacco di patogeni ma che risultano particolarmente attive sia nei pazienti affetti da SLA tipo 4 sia sul modello animale associato a mutazione con senataxina”.

Un lavoro a più mani, che si è intrecciato con le storie di vita di pazienti e ricercatori, come ricorda la dr.ssa Lorena Mosca, biologa della SS Genetica Medica dell’ASST Niguarda: “Nel 2010, l’analisi del gene SETX eseguita nei nostri laboratori grazie al lavoro della dr.ssa Silvana Penco, è risultata fondamentale per l’identificazione della prima famiglia italiana affetta da SLA-4, permettendo così la diagnosi di malattia. Inoltre, nel 2021, la raccolta e la processazione di nuovi campioni provenienti dalla stessa famiglia hanno permesso di confermare nell’uomo gli interessanti dati precedentemente ottenuti nel modello animale mutato nel gene SETX. Questi importanti risultati sono stati raggiunti grazie alla sinergia e alla stretta collaborazione tra il Centro Clinico Nemo e il nostro Laboratorio che da sempre caratterizzano il nostro operato”

Lo studio, dunque, dopo un lungo lavoro di approfondimento, non solo conferma quanto già si conosce rispetto all’influenza di diversi geni associati alla SLA sulle funzioni immunitarie di chi ne è affetto, ma introduce un’informazione importante nella storia della SLA di tipo 4, per la quale sono le stesse caratteristiche immunitarie specifiche del paziente che ne definiscono il sottotipo.

Nello studio abbiamo osservato che la perdita delle capacità motorie avviene solo se la mutazione del gene SETX è espressa sia nelle cellule del sistema nervoso centrale che in quelle del sistema immunitario. – spiega a questo proposito la dottoressa Laura Campisi, PhD, Assistant Professor, che ha co-diretto il progetto insieme al dottor Ivan Marazzi, PhD, Associate Professor, entrambi del Mount Sinai di New York – Non solo, abbiamo riscontrato anche delle anomalie del sistema linfocitario che caratterizza la SLA di tipo 4, sia nel modello animale che nei pazienti. Infatti, un’alta concentrazione di cellule linfocitarie T CD8, che in genere svolgono un ruolo nell’eliminazione di cellule tumorali o infettate da patogeni, è presente nel midollo spinale e nel sangue, sia del modello animale che dei pazienti affetti da SLA-4. In particolare, l’aumento di una sottopopolazione di linfociti T CD8 chiamati TEMRA correla direttamente con la progressione della malattia”.

Un secondo aspetto rilevato dalla ricerca, infine, potrebbe avere ricadute concrete nella pratica clinica. I dati rilevano, infatti, come la disfunzione delle cellule linfocitarie T CD8 sia osservabile nel sangue periferico sia nei modelli animali che nei pazienti e ciò permetterebbe una procedura di raccolta molto meno invasiva per il paziente, rispetto alla raccolta del liquido cerebro-spinale.

“La continuità tra conoscenza e cura è il valore che esprime appieno il significato del fare ricerca nei Centri NeMO che, solo per la SLA, li vede impegnati oggi con 34 studi clinici attivi – dichiara Alberto Fontana, presidente dei Centri Clinici NeMO – E questo progetto scientifico è l’espressione di come le sinergie tra i gruppi di ricerca sia fondamentale per continuare a conoscere sempre di più patologie come la SLA, per le quali ancora non vi è cura. La multidisciplinarietà anche nell’attività di ricerca non può che contribuire ad avere una visione sempre più chiara delle nostre patologie, per arrivare a ricadute concrete per la comunità dei pazienti neuromuscolari”.

Continuare a comprendere, dunque, il comportamento del sistema immunitario nella SLA rappresenta un obiettivo di ricerca importante, perché non solo potrebbe avere in prospettiva ricadute fondamentali nel pensare a biomarcatori specifici per la diagnosi precoce delle diverse forme della SLA, ma anche nel pianificare una presa in carico personalizzata, sulla base della storia di malattia di ciascuno.  




PIOGGIA DI MEDAGLIE nel pattinaggio corsa

La Giulianova Skate In Line agli Internazionali D’Italia Open

L’Aquila, 5 luglio 2022. Si sono svolti, dal 1 al 3 luglio, gli Internazionali d’Italia Open di pattinaggio corsa sulla pista di pattinaggio comunale di Santa Barbara e nella giornata di domenica scorsa lungo il circuito stradale di viale Corrado IV della città dell’Aquila.

La manifestazione, di carattere internazionale, ha visto impegnati nei tre giorni di gare atleti provenienti da diverse nazioni, tra cui Argentina, Iran, Senegal, Uganda, Francia, Spagna, Olanda, Polonia, Portogallo Germania e Ucraina oltre a Team Internazionali.

Gli Internazionali di pattinaggio hanno confermato la qualità, anche a livello internazionale, della Giulianova Skate in line A.S.D. Il già campione italiano Alberto Rodi, di 12 anni, è andato a medaglie in tutte e cinque le gare a cui era possibile partecipare, dimostrando un dominio anche a livello internazionale, con tre ori (su pista nei 300m sprint, nei 3.000 m a punti e nei 3.000 metri a eliminazione) e due argenti (1.200m e 3.000m su strada).

Un altro importante successo per la squadra giuliese lo ha conquistato il più giovane Osvado Pistilli, di otto anni, che ha vinto la medaglia d’oro della sua categoria nella combinata assoluta delle prove di destrezza e 600 m in linea.

Ad appena un mese dalla conquista del titolo italiano su strada di Rodi è arrivata ora questa pioggia di medaglie che conferma sia il talento di Alberto, sia la qualità della squadra.

Questi fantastici risultati – è il commento di Emilio Calvarese, Presidente della Giulianova Skate in line –    sono frutto dello straordinario impegno e talento dei nostri ragazzi, così come della qualità tecnica e didattica delle allenatrici Chiara e Marzia. È la dimostrazione che siamo un gruppo coeso, che ha prima di tutto ha a cuore il benessere dei ragazzi e ragazze, sia fisico sia relazionale. Con noi stringono amicizie e si allenano assieme con spirito di gruppo per migliorarsi. E questo nonostante il pochissimo tempo che ci viene concesso presso la tensostrutturanecessaria col maltempo e in invernoe un pattinodromo che abbiamo strappato al degrado e all’abbandono contando solo sulle nostre forze. Questi ragazzi meritano qualcosa di più, perciò ci appelliamo all’Amministrazione comunale e al Sindaco, poiché basterebbero pochi mirati interventi urgenti, come il rifacimento della pavimentazione del pattinodromo e una palestra ove potersi allenare con condizioni metereologiche avverse. Il prestigio conquistato dalla nostra squadra, se unito a un impianto riqualificato, potrebbe regalare alla nostra città l’opportunità di ospitare numerosi e importanti eventi sportivi, con tutti i conseguenti vantaggi anche per l’economia cittadina.”

 A.S.D. GIULIANOVA SKATE IN LINE – Presidente: Emilio Calvarese

Nasce a Giulianova il 02 febbraio 1999, associazione dedita alla promozione dello sport in particolare il pattinaggio corsa nel territorio di Giulianova. A tale scopo accanto all’istituzione di corsi di pattinaggio partecipa all’attività Federale Regionale, Nazionale e a trofei in tutta Italia, con ottimi risultati. Ha organizzato a Giulianova, oltre a Campionati Provinciali e Regionali, 9 edizioni del Trofeo Nazionale, sul lungomare Zara di Giulianova, denominato: “Pattinata del Mare” con grande partecipazione di società di pattinaggio e Campioni provenienti da tutto il territorio nazionale.

Emilio Calvarese




AURELIO DE VINCENTIIS VICEPRESIDENTE della Turris Calcio Val Pescara

Pescara, 5 luglio 2022. Nuovo ingresso in società per la Turris Calcio Val Pescara, squadra che milita nel campionato di Promozione, girone B: a seguito della ratifica nell’ultimo direttivo svoltosi il 28 giugno, il presidente Francano Dario comunica l’ingresso in società di Aurelio De Vincentiis, ex vicepresidente del Francavilla Calcio 1927, ai tempi della cavalcata in serie D (2016/2017), e presidente uscente del Sambuceto Calcio. Uomo di sport, riconosciuto per le attività orientate alla valorizzazione delle giovani leve calcistiche, svolgerà qunque il ruolo di vicepresidente con compiti di vigilanza e raccordo delle attività tecniche a supporto decisionale del presidente e dell’intero direttivo.

Francesco Rapino




IL CAMMINO DELL’ARTE. Rimettere in moto la cultura e riscoprire luoghi abbandonati

Il progetto di Gabriele Altobelli, in arte GALT-MATERICALART

Alba Fucens, 5 luglio 2022. Una Antologica itinerante è la proposta artistica dell’artista Gabriele Altobelli più conosciuto con il suo logo d’arte GALT-MATERICALART, che offre l’opportunità di riscoprire i luoghi storico-naturalistici abbandonati o poco fruiti, attraverso l’esposizione e le istallazioni di opere d’arte. Il progetto ha la doppia valenza di rimettere in moto il movimento culturale legato all’arte e la riscoperta di luoghi storico-naturalistici abbandonati.

Il territorio che l’artista si propone di riscoprire e rivalorizzare è l’estesa area della provincia dell’Aquila dove tantissimi borghi hanno subito lo spopolamento e di conseguenza l’abbandono per molteplici cause. Terremoti susseguitisi nei secoli, l’abbandono dell’agricoltura e dell’allevamento, la mancanza di lavoro, la totale assenza di servizi, la crisi idrica, l’impossibilità di reti viarie fruibili con mezzi di trasporto agevoli, tutto questo e molte altre cause hanno determinato la desertificazione socioeconomica di una miriade di micro aree antropizzate fin dall’antichità ed ormai da molti lustri lasciate in totale abbandono o in difficili e precarie condizioni di fruibilità.

Il progetto di Gabriele Altobelli vuole rimettere in moto l’industria culturale con l’obiettivo di far comprendere l’importanza di ricorrere al piacere artistico e farne un bene economico e di sviluppo per far rinascere il territorio proponendo un’esperienza che sollevi questioni di metodo per rivitalizzare i territori delegando all’arte ed agli artisti il compito di nuove ed inedite interpretazioni. Di grande successo di pubblico e molto apprezzata è stata la proposta sperimentale dell’artista che ha aperto l’iniziativa il cammino dell’Arte con l’istallazione artistica La Resurrezione, in ferro e pietra, impiantata per quarantottore tra le rovine del Borgo Medioevale di Alba Fucens distrutto dal terremoto nel 1915, che colpì un territorio vastissimo in provincia dell’Aquila.

Gabriele Altobelli ha già nel suo cammino d’arte allestimenti che riescono a trovare spazi ideali dando vita a dialoghi storico-artistici in siti archeologici, siti medioevali, rinascimentali, ambienti religiosi della cristianità come chiese, conventi, abbazie. Sue opere impreziosiscono anche luoghi della contemporaneità come l’opera permanente Metamorfosi di una città visibile in Largo del Popolo a Tagliacozzo. L’Arte deve entrare nella vita di tutti e in tutti i luoghi possibili per darci gli strumenti per riflettere sul percorso dell’Uomo, confrontandoci col passato per un futuro migliore.




TOMMASO FABI È PRONTO

Terza stagione alla Sieco Impavida Ortona

Ortona, 4 luglio 2022. Arrivato alla cittadina abruzzese nella stagione 2020/2021, Fabi lavora sodo dietro quelle che erano le storiche colonne portanti del reparto centrale della Sieco: Simoni e Menicali. Coach Lanci lo utilizza nei momenti opportuni e Fabi si fa trovare sempre pronto e soprattutto efficace. I suoi 64 punti in una stagione che può definirsi “Part Time” gli valgono la fiducia di tutto lo staff tecnico e così, nella passata stagione, Tommaso è il titolare per il centro. La scommessa è da ritenersi vinta perché il centrale marchigiano porta a casa un bottino di 137 punti.

Forte di questa crescita costante, Tommaso Fabi è pronto per una nuova stagione ad Ortona, abbracciando un progetto che vuole i bianco-azzurri veleggiare tra le prime posizioni del prossimo campionato di Serie A3. E se per l’Ortona si tratterà del primo campionato di Serie A3, Tommaso Fabi ha già avuto un piccolissimo assaggio della categoria quando nel 2019/2020 aveva cominciato il campionato in quel di Motta di Livenza prima di passare in A2 alla Conad Reggio Emilia dopo solo tre partite.

I primi passi nello straordinario Mondo della Pallavolo, Tommaso li muove nella sua città, Macerata, dove a undici anni viene selezionato per le giovanili della Lube. Qui svolge tutta la trafila delle giovanili fino ad esordire nella stagione 2014/2015 con la Paoloni Appignano, società satellite della Lube Macerata, in Serie B2. È la volta poi della Volleyball Aversa, in Serie B.  L’esordio nella Serie A2 arriva grazie alla Centrale Del Latte McDonald’s Brescia che lo vuole per il suo roster 2016/2017. Arrivano poi nell’ordine Lagonegro e Tuscania, per poi scendere di un gradino e saggiare la neonata Serie A3 con Motta Di Livenza. Si tratterà come già accennato di una breve parentesi perché Tommaso Fabi a stagione in corso risalirà in A2 tra le fila della Conad Reggio Emilia. Il resto è storia recente con Tommaso Fabi che incontra la Sieco Service Impavida Ortona nella stagione 20/21 per proseguire insieme anche nella prossima.

«Non posso negare di essere molto carico per la prossima stagione ad Ortona. Sono molto affezionato a questa maglia e sono così convinto del progetto che si sta costruendo da aver rifiutato alcune proposte in Serie A2 dove avrei giocato da titolare. La mia priorità era ed è Ortona e il bene dell’Impavida. Sarà un campionato molto importante. È inutile nascondersi dietro a un dito. La società sta costruendo un roster di spessore che punta ad obiettivi molto ambiziosi e questo non può che essere uno sprone per me e per i miei compagni di squadra. Sappiamo che Ortona merita piazze migliori e spetta a noi giocatori dimostrare di essere in grado di riportarla li dove appartiene. Darò il massimo per questa società che ha sempre militato in serie superiori e ai tifosi, ai quali vorrei contribuire a regalare una gioia dopo la delusione dello scorso anno. A tal proposito io mi sto già allenando, ma il bello arriverà il giorno del raduno»

TOMMASO FABI

Nascita: Macerata 06/12/1996

Nazionalità Sportiva: Italiana

Ruolo: Centrale

Altezza: 200 Cm

Carriera:

2022/2023 Sieco Service Impavida Ortona (Serie A2)

2021/2022 Sieco Service Impavida Ortona (Serie A2)

2020/2021 Sieco Service Impavida Ortona (Serie A2)

2019/2020 Conad Reggio Emilia – dall’8/11/2020 (Serie A2)

2019/2020 HRK Motta Di Livenza – fino al 7/11/2020 (Serie A3)

2018/2019 Maury’s Italiana Assicurazioni Tuscania (Serie A2)

2017/2018 Geosat Geovertical Lagonegro (Serie A2)

2016/2017 Centrale Del Latte McDonald’s Brescia (Serie A2) 2015/2016 VolleyBall Aversa (Serie B)

2014/2015 Paoloni Appignano (Serie B2)

2011/2014 Pallavolo Lube Macerata (Settore Giovanile)




I PAPI E CELESTINO V in viaggio verso la terra d’origine

Un lungo viaggio per raggiungere Sant’Angelo d’Alife, in una rovente domenica di luglio, Comune in provincia di Caserta di circa duemila abitanti gemellato con L’Aquila che vanta i natali di Celestino V, per l’evento eccezionale dell’anteprima assoluta del libro di Angelo De Nicola in uscita “I Papi e Celestino” della One Group Edizioni.

L’accoglienza trionfale degna di un romanzo di altri tempi, con personaggi la cui spiccata ospitalità profuma di buono, di pane appena sfornato, di semplicità e buone maniere, ma che hanno saputo sapientemente cogliere al volo questa importante occasione di scambio culturale.

Il motore dell’operazione va attribuito a Giovanni Caso Vaccari, nativo di questa città ma per lavoro trasferitosi all’Aquila, dove abita con la sua famiglia da ormai diversi anni, insieme al sindaco Michele Caporaso, agli assessori Giovanni Curtopasso e Pasquale Mariano e infine il parroco della chiesa, don Mario Rega, che ha accolto la comitiva aquilana che ha preso parte a questo bellissimo viaggio culturale nel nome di Celestino V.

Il programma è iniziato con la celebrazione della Santa Messa, officiata per l’occasione da Don Renzo D’Ascenzo, parroco della cattedrale dell’Aquila; sue anche le conclusioni dell’evento, cui sono susseguiti i saluti del sindaco di Sant’Angelo d’Alife Michele Caporaso; don Mario Rega Parroco della Chiesa di Santa Maria della Valle; Francesca Pompa, presidente della One Group Edizioni, l’autore Angelo De Nicola che ha tenuto, nella chiesa di Santa Maria della Valle, una presentazione multimediale grazie a interessanti slide e alle magistrali letture di Sabrina Giangrande.

Originale il fuori programma condotto dell’esperto giornalista Carlo Gizzi, moderatore dell’evento.




PIANO DEL CIBO. Sì della Giunta

Strumento per tutelare risorse, territorio, combattere lo spreco

Chieti, 4 luglio 2022. La Giunta dichiara guerra allo spreco alimentare, con la delibera approvata oggi che avvia un percorso partecipativo per arrivare all’elaborazione di uno speciale strumento operativo, il Piano del Cibo.

“In questi tempi in cui l’inflazione e i rincari fanno sentire il proprio peso sull’economia delle famiglie, il Comune di Chieti vuole fare un passo avanti, mettendo in capo all’agenda delle priorità la lotta allo spreco alimentare – così il sindaco Diego Ferrara – Si tratta di un percorso che diventa istituzionale e mi coinvolge, perché considero da sempre il riuso e la promozione di politiche anti-spreco, una priorità anche di chi governa. L’esecutivo ci ha lavorato avviando un percorso che coinvolge diversi assessorati e ringrazio la squadra per le finalità di questa azione, che sono concrete e, soprattutto, attuali”.

“Vogliamo varare una vera e propria Politica del Cibo attraverso un Piano e un organismo operativo, una sorta di Comitato cittadino del cibo composto da tutti i soggetti interessati – sottolinea l’assessore all’Ambiente e alla Transizione ecologica, Chiara Zappalorto – Questo innanzitutto per dare una risposta concreta e contestualizzata alla realtà che vive la nostra città. Lo faremo sui principi quali: garantire l’accesso alle risorse primarie per la produzione agricola, in primis la terra, l’acqua e l’agro-biodiversità, al fine di promuovere la nascita di nuove imprese agricole, nel rispetto delle pari opportunità; promuovere l’agricoltura sostenibile orientando azioni di intervento verso il sostegno all’agricoltura biologica e all’agroecologia, dicendo no ai pesticidi; promuovere le diverse tipologie di filiera corta e potenziando la presenza degli agricoltori diretti all’interno dei mercati rionali; agire sui rapporti città-campagna favorendo l’approvvigionamento di prossimità e a km zero. Ma lo faremo anche promuovendo le specificità territoriali attraverso la valorizzazione delle piccole produzioni agroalimentari di origine locale, quindi rafforzando i sistemi di etichettatura territoriale di Denominazione di Origine Comunale (De.C.O.) o Municipale (D.O.M.), nonché sperimentando sistemi di tracciabilità della filiera e attivando forme partecipative sul territorio, come gli orti urbani, per coniugare la finalità ambientale a quella sociale. Ma lo faremo soprattutto attraverso un’attività mirata alla riduzione drastica degli sprechi alimentari, sia con un’opera di prevenzione, sia con iniziative di recupero e redistribuzione delle eccedenze, in modo da favorire l’accesso al cibo da parte delle fasce sociali più deboli. Importante sarà anche un’azione di sensibilizzazione verso la comunità e i giovanissimi, dal nido in su, in modo da incentivare una formazione che riguardi tutti e arrivi alle famiglie. Non solo, è nostra intenzione anche promuovere percorsi sociali e terapeutici abbinati, facendo leva sulla realtà agricola e agrituristica del nostro territorio”.

“Accanto all’azione amministrativa c’è quella che punta a contrastare il consumo di suolo i fenomeni di degrado della terra (impermeabilizzazione, dissesto, erosione, compattamento, perdita di sostanza organica, salinizzazione e desertificazione) – aggiunge l’assessore Stefano Rispoli, assessore ai Lavori pubblici – fatta una ricognizione degli agroecosistemi cittadini, vanno anch’essi messi come elementi centrali delle infrastrutture verdi, favorendo l’integrazione di questi valori nei processi di pianificazione e gestione del territorio e del paesaggio. A tale proposito, nell’ambito della politica di rigenerazione urbana in corso, abbiamo individuato Piazza Malta quale spazio dedicato alla realizzazione delle azioni che saranno ricomprese nel Piano del Cibo, nasce così un luogo di elaborazione permanente delle politiche, ma anche di riorganizzazione degli spazi dedicati alla valorizzazione delle produzioni locali e della filiera corta, sede di progettazione partecipata e di confronto con la cittadinanza, le istituzioni, le associazioni e tutti i soggetti dedicati”.

“Come assessorato al Commercio sosterremo la linea di azione, dandole sfogo attraverso la filiera collegata, quindi le associazioni di categoria, le attività che supportano l’agricoltura nel commercio dei prodotti – conclude l’assessore al Commercio Manuel Pantalone – questo anche al fine di garantire, sia durante la stesura del Piano del Cibo, sia durante l’attuazione, la più ampia partecipazione possibile delle associazioni, degli stakeholder e dei right-holder, che saranno parte del Comitato con il compito di monitorare la realizzazione della Politica del Cibo della Città di Chieti, di proporre progetti e idee innovativ, e di coinvolgere e stimolare la comunità locale”.




CONSORZIO RILANCIO VESTINO, Corneli presidente

Bilancio da 12 milioni di euro, obiettivo immediato rilanciare il consorzio e stabilizzare il business oltre l’ecobonus

Penne, 4 luglio 2022. Florio Corneli è il nuovo presidente del Consorzio Rilancio Vestino, una delle realtà economiche più vivaci e rappresentative dello spirito imprenditoriale dell’area vestina e dell’intero Abruzzo. Il noto manager abruzzese, già presidente della Federmanager Abruzzo e Molise e segretario regionale CIDA Abruzzo, è stato votato all’unanimità dall’assemblea dei soci per coordinare le prossime sfide del settore edilizio, con particolare riferimento alle iniziative e ai progetti di rilancio del territorio collegati con il Pnrr, il piano nazionale di ripresa e resilienza, e all’interazione tra pubblico e privato necessaria per intercettare i fondi nazionali del programma pluriennale di investimenti e tradurli in benefici concreti per il territorio abruzzese.

Il Consorzio Rilancio Vestino è nato dall’iniziativa di alcuni giovani professionisti e imprenditori dei comuni di Penne, Loreto Aprutino, Collecorvino, Farindola, Montebello di Bertona, Villa Celiera, Civitella Casanova, Picciano, Elice e Moscufo, ispirati e guidati da Ilario Lacchetta, che per primo ha intuito le opportunità della legge del cosiddetto superbonus e ha voluto mettere in piedi un consorzio in grado di fare rete e investire sul territorio. In un quadro economico di continue incertezze, il Consorzio Rilancio Vestino si presenta come una delle realtà economiche trainanti dell’area vestina. L’assemblea del 1° luglio scorso ha approvato il bilancio 2021, il cui fatturato è passato da circa 750mila euro del 2020 agli oltre 12 milioni di euro del 2021. L’obiettivo, con la ripartenza in atto, è di porsi come interlocutore attivo e propositivo per la pubblica amministrazione e per le imprese private, diventando una realtà permanente di riferimento per l’intero Abruzzo, cogliendo le ultime opportunità offerte dal superbonus e dal Pnrr e diventando un grande attore sociale ed economico per le imprese aderenti e per il territorio.

Il neopresidente Florio Corneli, nel ringraziare il presidente uscente Ilario Lacchetta, ha lodato e apprezzato “il lavoro fatto negli ultimi anni, nonostante il quadro normativo di continue incertezze, l’organizzazione creata e il posizionamento economico” e ha chiesto a Ilario Lacchetta di proseguire la collaborazione in vista delle future sfide che attendono il consorzio vestino. “Il Consorzio Rilancio Vestino – ha sottolineato il neopresidente Corneli –  rappresenta l’esempio migliore di come il nostro territorio riesca a esprimere giovani e competenze di grande valore e professionalità e di come si possa riuscire a fare squadra e sistema, mettendo insieme aziende di dimensioni diverse con vocazioni e competenze complementari”.

Già da questa settimana Florio Corneli e il suo consiglio di amministrazione sono al lavoro per delineare il futuro del Consorzio Rilancio Vestino e le iniziative da introdurre in ambito edilizio e per lo sviluppo dei settori commerciale e finanziario.




LA MEMORIA DELLA LUCE un libro di Antonio Massena

Il Presidente Generale del C.A.I. a L’Aquila

Domani, martedì 5 luglio 2022 sarà a L’Aquila il neoeletto Presidente Generale del C.A.I. Antonio Montani che alle ore 18,00, presso la Sezione del C.A.I. di L’Aquila, unitamente al componente del Comitato Direttivo Centrale Angelo Schena, presenzierà alla presentazione del libro di Antonio Massena edito dal Club Alpino Italiano «La Memoria della Luce – La Cineteca del Club Alpino Italiano tra storia e attualità» sulla storia della Cineteca nazionale del CAI.

Oltre all’autore Antonio Massena sarà presente anche il Presidente dell’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo Stefano Pallotta.

Nel primo pomeriggio, invece, il Presidente Generale sottoscriverà a L’Aquila un Protocollo di Intesa con il Consigliere Carlo Presenti, Coordinatore della Struttura Tecnica di Missione, l’Ing. Raffaello Fico, responsabile dell’Ufficio Speciale per la Ricostruzione dei Comuni del Cratere (URSC) e l’Ing. Salvatore Provenzano, responsabile dell’Ufficio Speciale per la Ricostruzione della città de L’Aquila (USRA). Il protocollo sancisce la collaborazione tra il C.A.I. e gli Uffici Speciali per la Ricostruzione:

a) nella tutela e valorizzazione della montagna e delle risorse paesaggistiche, architettoniche, turistico­ culturali;

b) nel rilancio della rete sentieristica di collegamento fra i comuni interessati del Cratere Sismico;

c) negli interventi di riqualificazione e consolidamento delle tratte del “Sentiero Italia CAI” che interessano l’attraversamento dei territori della regione Abruzzo interessati dal sisma del 2009;

d) negli interventi di riqualificazione e consolidamento di cammini tematici, storici, religiosi e culturali che attraversano i territori dei comuni interessati dal sisma del 2009.




L’UNIVERSITÀ DI TERAMO PROTAGONISTA alla conferenza europea

Ingegneria dei tessuti e la medicina rigenerativa

Teramo 4 luglio 2022. Una sessione plenaria della Conferenza Europea 2022 della “Tissue Engineering and Regenerative Medicine International Society (TERMIS)”, che si è conclusa il 1° luglio a Cracovia, è stata dedicata al progetto europeo dell’Università di Teramo dal titolo Perspectives for Future Innovation in Tendon Repair – P4fit (Prospettive per la futura innovazione nella riparazione dei tendini)  con una relazione centrale  tenuta da Barbara Barboni, delegata del rettore per lo sviluppo dell’Alta Formazione in ricerca.

Il tema centrale della Conferenza ha riguardato le “Prospettive e sfide nella medicina rigenerativa” in coerenza con la missione della Società che è leader mondiale nel promuovere l’ingegneria tissutale per migliorare i risultati dei pazienti a livello globale.

“Gli oltre 2000 ricercatori e scienziati che hanno partecipato alla Conferenza dopo due anni di pausa – ha spiegato Barbara Barboni – hanno avuto l’opportunità di ritrovarsi, fare rete, apprendere e condividere idee innovative in un settore in crescita esponenziale, mettendo insieme esperti di biologia cellulare, biomateriali, biofabbricazione, sviluppo di tessuti e organi 3D, metodi numerici e sperimentali e applicazioni cliniche. Sono due i giovani ricercatori dell’Università di Teramo che si sono distinti alla Conferenza. La post doc Maria Rita Citeroni è stata selezionata per una presentazione nella prestigiosa sessione Novel strategies to assess cellular response to biomaterials (Nuove strategie per valutare la risposta cellulare ai biomateriali) avendo così l’opportunità di presentare davanti ad una platea di esperti una tematica di ricerca del nostro Ateneo che mira a identificare il ruolo del GRAPHENE OXIDE, un materiale emergente, nel modulare le proprietà immunomodulatorie delle cellule staminali e renderle così più performanti durante i processi di rigenerazione tessutale”.

“Altrettanto di rilievo – ha proseguito la Barboni –  il riconoscimento ricevuto dal nostro dottorando Adrián Cerveró-Varona che è stato selezionato fra gli oltre 500 poster presentati alla Conferenza e premiato al termine del convegno come secondo miglior poster. Anche in questo caso la tematica si rivolgeva alla comprensione dei meccanismi immunomodulatori delle cellule staminali con la finalità pratica di attivarli artificialmente per produrre medium arricchiti di molecole bioattive da usare nei trattamenti di medicina rigenerativa tendinea”.




ATTIVITÀ ASSISTITA con animali

Avvicinamento al cavallo al Circolo Ippico Cavalieri dell’Antea

Vittorito, 4 luglio 2022. Grazie alla collaborazione tra Circolo Ippico I Cavalieri dell’Antea  di Vittorito, il dr. Giuseppe Angelone e Autismo Abruzzo sarà possibile fruire delle attività con animali e avvicinamento al cavallo.

Un’azione di grande sensibilità da parte del Circolo Ippico che permetterà a tante persone di avvicinarsi ad un mondo poco conosciuto, ricco di stimoli e di esperienze e che certamente aprirà a nuove possibilità di inclusione.

Bambini, ragazzi e adulti autistici della Valle Peligna potranno dunque fruire delle attività proposte dal Dr. Giuseppe Angelone presso il circolo ippico I Cavalieri dell’Antea tutti i venerdì dalle  9:30 alle 17:30 (pausa pranzo 12:30 – 14:30). Tale collaborazione sarà attiva per tutto l’anno in corso.

Le modalità di accesso al Circolo e l’utilizzazione dei servizi saranno comunque sottomessi al rispetto delle regole del Circolo Ippico, inclusi gli eventuali oneri fissi stabiliti dalla struttura.




IL PREMIO MICHETTI RADDOPPIA e si apre al digitale

Al via Figura, figurae. L’immagine delle immagini, 13 artisti in concorso.

Francavilla al Mare,4 luglio 2022. Costantino D’Orazio presidente di giuria. Le opere saranno esposte dal 30 luglio al 25 settembre a Palazzo San Domenico, Francavilla al Mare Francavilla al Mare (CH) – Sono 13 gli artisti italiani in concorso per la settantatreesima edizione del Premio Michetti, dal titolo “Figura, figurae. L’immagine delle immagini”, a cura di Nunzio Giustozzi, in collaborazione con il Museo Barbella di Chieti e con l’Ordine dei giornalisti d’Abruzzo. Il Premio Michetti sarà assegnato nel corso dell’inaugurazione in programma il prossimo 30 luglio, alle ore 19, nella sede della Fondazione Michetti, Palazzo San Domenico a Francavilla al Mare. Presidente della Giuria dell’edizione 73 è lo storico dell’arte Costantino D’Orazio, Curatore presso la Sovrintendenza capitolina ai beni culturali.

Membri della giuria: Angelo Piero Cappello (Direttore del Centro per libro e la lettura), Alessandro Caruso (Vicedirettore The Watcher Post), Lella Mazzoli (Direttore dell’Istituto per la formazione al giornalismo di Urbino), Cristina Ricciardi (Storica dell’arte dell’Università Gabriele d’Annunzio di Chieti-Pescara), Daniela Simoni (Presidente del Centro Studi Osvaldo Licini) e Andrea Lombardinilo (Presidente della Fondazione Michetti).

Il Premio Michetti è realizzato con il sostegno della Regione Abruzzo e del Comune di Francavilla al Mare.

Questi gli artisti in concorso: Giulio Catelli, Paolo Delle Monache, Roberto De Santis, Monica Ferrando, Giovanni Gasparro, Elena Giustozzi, Matteo Massagrande, Luca Pignatelli, Luigi Spina, Marzio Tamer, Sandro Trotti, Velasco Vitali, Rita Vitali Rosati.

La novità del 2022 è la prima edizione del Premio Digital Michetti, che sarà assegnato dal voto digitale degli appassionati d’arte e degli affezionati del Premio Michetti, che potranno votare le opere in concorso a partire dal 1° agosto 2022, su fondazionemichetti.it. Il Premio sarà assegnato a conclusione della rassegna. Così il curatore del Premio Michetti 2022, Nunzio Giustozzi: “L’obiettivo di quest’anno è tornare alla sacralità della pittura, della scultura, della fotografia, alla viva e vera figurazione, da troppo tempo ingiustamente ai margini del complicato circuito dell’arte contemporanea.

Nel solco di un insospettabile innovatore di linguaggi nella tradizione come Francesco Paolo Michetti, i 13 invitati alla rassegna, alcuni dei nomi più convincenti del panorama artistico italiano, presenteranno un nucleo consistente di opere recenti, inedite o create per l’occasione, a confermare, nel XXI secolo, le infinite possibilità di sperimentare, di interpretare originalmente generi, temi e soggetti classici, di affrontare la natura. Perché, come sosteneva Karl Kraus, in presenza dell’arte la realtà è solo un’illusione ottica. Di qui la scelta del titolo in latino della manifestazione, singolare e plurale nelle sue diverse declinazioni, e del sottotitolo dannunziano: E il Corpus Domini era per tutti noi, cercatori irrequieti di un’arte nuova, il Verbo dipinto; era, nella nostra chiesa, l’immagine delle immagini”.

Il Presidente di giuria, Costantino D’Orazio, ribadisce l’originalità del progetto che ispira l’edizione 73 del Premio: “Spesso si sente dire che la pittura sia morta, travolta dai linguaggi che si servono delle nuove tecnologie: la qualità degli artisti presenti al Premio Michetti dimostra il contrario. La pittura continua ad essere uno degli strumenti più efficaci per esplorare il mondo contemporaneo, le sue contraddizioni e le sue speranze”.

“La nuova edizione del Premio – conclude il Presidente della Fondazione Michetti, Andrea Lombardinilo – si muove nel rispetto della tradizione con artisti di primissimo livello, con la novità del primo Premio Digital Michetti, assegnato con voto digitale. La multiformità delle opere in concorso è un’ulteriore prova dell’impegno della Fondazione Michetti nel suo lungo percorso di valorizzazione del territorio nel contesto regionale e nazionale, nel pieno rispetto della tradizione, e con grande attenzione all’innovazione. Aspetti che Francavilla al Mare e l’Abruzzo incarnano perfettamente”.

FONDAZIONE E PREMIO MICHETTI Costituita nel 1952, sulla scia di successo del Premio Michetti nato nel 1947, la Fondazione Michetti diventa Ente Morale nel 1955. Tra i curatori del Premio Michetti si annoverano Palazzeschi, Angioletti, Apollonio, Bellonzi, D’Amico, Caramel, Daverio. Il Premio coniuga da sempre spinte moderniste e linguaggi della tradizione artistica, in un processo di equilibrio tra valorizzazione della realtà locale e nazionale. Numerose le mostre dedicate a Francesco Paolo Michetti. Ultimo omaggio al Maestro di Francavilla a Roma, con la retrospettiva del 1999 a Palazzo Venezia. Il Museo Michetti (Mumi) di Francavilla al Mare, ospita le cosiddette due tele giganti del maestro, Le serpi e Gli storpi, realizzate intorno al 1900. Il Mumi è ospitato nella sala ipogea posta a fianco di Palazzo San Domenico, storica sede della Fondazione.




GIOCHI SENZA BARRIERE, anche gli utenti del centro diurno Helios

Partecipano all’evento di sport e socialità con Un calcio al virus

La vita è un gioco di squadra … e tu non puoi mancare. Appuntamento a Teramo, in piazza Martiri della Libertà giovedì 7 luglio a partire dalle ore 20:30

Teramo, 4 luglio 2022. “La vita è un gioco di squadra e tu non puoi mancare” alla dodicesima edizione di “Giochi senza barriere”, manifestazione che vede sedici associazioni in “gara” per mostrare la bellezza del vivere e gioire insieme. Appuntamento a #Teramo, giovedì 7 luglio in piazza Martiri della Libertà a partire dalle ore 20.30, per una festa di sport, giochi, musica e balli.

La conferenza stampa di presentazione dell’evento si svolgerà martedì 5 luglio 2022, alle ore 11.30 a Teramo presso l’Auditorium del Parco della Scienza (via A. De Benedictis n.1).

“Giochi senza barriere è una manifestazione organizzata dalle cooperative del territorio che operano nel settore della disabilità – dice Morena Ciapanna, coordinatrice del centro Helios di Polis società cooperativa – Ognuna di esse ha preparato una performance di giochi di gruppo e di sport. Si tratta di un momento per stare insieme, tra associazioni di settore, ma anche per coinvolgere la popolazione”.

Gli ospiti del centro diurno socioeducativo Helios di Val Vibrata hanno preparato un’animazione dal titolo “Un calcio al virus”, che prevede un percorso ad ostacoli che porta ad un canestro dove fare centro con una palla. All’evento parteciperanno 18 ragazzi con le famiglie e i 9 operatori del centro Helios.

L’evento “Giochi senza barriere”, promosso dal CSV Abruzzo insieme con la città di Teramo, registra la collaborazione della Prefettura di Teramo e il patrocinio dalla Fondazione Tercas. Nei giochi e nei balli si alterneranno i ragazzi di Fondazione Anffas Onlus Teramo, Anffas Lanciano, Associazione Senza Barriere, AISM, Associazione Sordi Italiani (ASI), Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti (UICI), Associazione “Dalla Mia Parte”, ANIEP, Autismo Abruzzo Onlus, Aps “OLTRE”, POLIS Cooperativa Sociale, Associazione Italiana Persone Down (AIPD), AIDO, ANED, Caleidosco e Fondazione Piccola Opera Charitas.

A supporto della iniziativa il CSI (Centro Sportivo Italiano) di Teramo, il MASCI (Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani), il Comitato Italiano Paralimpico – Comitato Regionale Abruzzo e l’Associazione Zupirù Clown che arricchirà la serata con gag, travestimenti e pillole di buonumore. L’evento si snoderà sul filo del divertimento e dello svago, fornendo allo stesso tempo spunti di riflessione per tutti quelli che prenderanno parte alla serata. Alla consolle tornerà il DJ Daniel Marinelli. Condurrà la serata Luigiaurelio Pomante.




LUCIO MARCOTULLIO, mille mani, una sola anima

A cura di Luigi Di Giosaffatte, Textus Edizioni

 

Sala Consiliare del Comune di Pescara, 5 luglio 2022, ore 11:00

Pescara, 4 luglio 2022 – Lucio Marcotullio – Mille mani, una sola anima è il titolo del libro curato da Luigi Di Giosaffatte, direttore generale di Confindustria Chieti Pescara, dedicato al ricordo del grande imprenditore, politico, manager e mecenate scomparso nel settembre 2020. Dopo il successo dell’evento del dicembre scorso a Penne, l’Associazione degli industriali intende celebrare il professore Lucio Marcotullio anche nella Città di Pescara alla presenza del Sindaco Carlo Masci e di molti che hanno avuto l’opportunità di conoscerlo. Il volume sarà quindi presentato nella Sala Consiliare del Comune di Pescara il 5 luglio p.v. alle ore 11:00.

Aprirà la presentazione Carlo Masci sindaco di Pescara, seguirà l’introduzione di Alessandro Addari, Vice presidente di Confindustria Chieti Pescara e si proseguirà con le testimonianze di Michela Ridolfi, giornalista, Galliano Cocco, psicosociologo e docente di strategia della comunicazione aziendale all’Università G. d’Annunzio di Chieti Pescara, Michele Borgia, presidente Bcc Cappelle sul Tavo, Massimo Sargiacomo professore ordinario in Economia aziendale dell’Università G. d’Annunzio di Chieti-Pescara. Chiuderà i lavori Luigi Di Giosaffatte, direttore generale di Confindustria Chieti Pescara, ideatore e curatore del volume.

L’opera edita da Textus Edizioni e finanziata da Bcc Cappelle sul Tavo e Abruzzese Salute, raccoglie ricordi e testimonianze nonché scritti e interventi pubblici di Marcotullio, per sette anni (1988-1995) presidente dell’Unione industriali della provincia di Pescara e per quattro presidente regionale della Confindustria abruzzese. Il testo ricompone, inoltre, frammenti di vita professionale e privata grazie al contributo di protagonisti dell’industria, della finanza, della cultura: Luigi Abete, Innocenzo Cipolletta, Emanuele Panunzio, Galliano Cocco, Luisa Franchi dell’Orto, Giovanni Claudio Bottini, Massimo Sargiacomo, Michela Ridolfi, Domenico Moretti, Michele Borgia e Luigi Di Giosaffatte.

“Marcotullio è stato un imprenditore intelligente e uno studioso brillante, che ha costruito con l’impegno quotidiano un pezzo di storia della nostra comunità. Ha saputo guidare le associazioni degli industriali di Pescara e d’Abruzzo con leadership determinata e attenta a tutte le istanze e i cambiamenti sociali che in quegli anni hanno dato forma all’economia attuale del nostro territorio. Valori, creatività e impegno civile sono gli insegnamenti che ci lascia e che continueremo a perseguire come imprenditori e come donne e uomini del nostro tempo”, così lo ricorda Silvano Pagliuca, presidente di Confindustria Chieti Pescara.

 “Con questa pubblicazione Confindustria Chieti Pescara ha voluto lasciare una traccia indelebile dell’identità valoriale di Lucio Marcotullio che si traduce in un lascito culturale ed economico straordinario per l’area vestina, per l’Abruzzo, per il nostro amato Paese e per l’alta moda sartoriale nel mondo. L’opera che abbiamo costruito attorno alla sua figura non vuole essere soltanto un tributo alla sua memoria, ma anche una esortazione alle giovani generazioni del Terzo Millennio. Ispirandosi all’esempio di Lucio Marcotullio, auguro loro di saper sempre coniugare lo sviluppo dell’economia con la sostenibilità sociale delle azioni politiche e amministrative, con la crescita culturale. In altre parole, di saper sempre mettere al centro la persona, come detentrice indiscussa di dignità, identità e spiritualità”, ha dichiarato Luigi Di Giosaffatte.

Lucio Marcotullio

Cavaliere del lavoro, Lucio Marcotullio è nato a Penne (Pescara) nel 1933. Dopo la laurea in economia e commercio, nel 1957, all’Università La Sapienza di Roma, diventa revisore ufficiale dei conti e ordinario di Economia aziendale. Nel 1959, con la fondazione della Roman Style S.p.a., crea in Penne uno dei più grandi centri produttivi dell’Abruzzo e del meridione d’Italia. In quarantotto anni di attività manageriale e imprenditoriale contribuisce anche ad accrescere la rinomanza del lavoro italiano all’estero. Nel portare avanti la sua attività ha curato, con impostazione veramente innovativa, la formazione delle risorse umane, recuperando la tradizione sartoriale abruzzese. Tante le iniziative promosse: contatti e collaborazioni con università e istituzioni, formazione continua, stage aziendali, tesi universitarie, premi letterari (Premio Penne fino alla XXXII edizione, presidente Vincenzo Cappelletti), restauri, master, convegni, ricerche e pubblicazioni. È riuscito a mobilitare risorse e ad attivare tutte le componenti locali a livello sociale, politico e culturale.

Nel 1985, per dare continuità produttiva alla qualità Brioni, ideò e fu direttore di una scuola superiore di sartoria per formare maestri sarti con giovani selezionati dopo la scuola dell’obbligo. Dal 1988 al 1995 fu presidente di Confindustria Pescara. Nel 1997 costituì e fu presidente della Fondazione Nazareno Fonticoli, con sede a Penne, per l’aiuto dei giovani da avviare al lavoro e la valorizzazione e la tutela delle bellezze e della storia di Penne. Nel 2000 costituì la Fondazione ForModa, ente di formazione accreditato presso la Regione Abruzzo. È stato sindaco di Penne per due mandati fino al 2001. Lunga la lista delle cariche pubbliche da lui rivestite. È morto il 5 settembre 2020.




CAROTA DEL FUCINO, seminario sulla qualità sostenibile

CAI e Coldiretti L’Aquila presentano una ricerca per combattere il parassita della carota

Avezzano, 4 luglio 2022. Combattere i parassiti della carota in maniera sostenibile. È lo scopo dell’incontro che, promosso dal Consorzi agrari d’Italia (Cai) in collaborazione con Coldiretti L’Aquila, si terrà domani 5 luglio alle ore 11.00 nell’azienda Almonte Giuseppe di Ortuccio, in via Mario Aureli. Si tratta di un incontro rivolto agli orticoltori per presentare l’attività di monitoraggio e lotta dei “nematodi”, parassiti animali che attaccano la radice della carota rovinandola, attraverso l’ausilio di trattamenti “biologici” a base di un fungo che ne è l’antagonista naturale.

Nel corso dell’incontro si parlerà anche di agricoltura di precisione e delle innovazioni in orticoltura per migliorare l’agricoltura dei Fucino con particolare attenzione alle produzioni più importanti quali la carota, che ha anche il riconoscimento Igp.

“Un modo pratico per diffondere una nuova cultura produttiva in una zona nota come l’orto d’Italia per la qualità dei suoi ortaggi – dice il direttore di Coldiretti L’Aquila Domenico Roselli – la nostra collaborazione al progetto di Cai è infatti volto alla tutela dell’ambiente e della produzione di alto livello per far crescere una zona così importante e le sue aziende in un periodo storico in cui si parla sempre di più di rispetto dell’ambienta e di agricoltura sostenibile”

Al seminario, in cui verranno mostrati i risultati del monitoraggio con un macchinario di ultima generazione e l’impatto sulle colture con il trattamento a basso impatto ambientale, vedrà partecipare Claudio Cristiani, responsabile ricerca e sviluppo del Cai, Ettore Raschiatore, tecnico di zona del Cai, Serena Selvetti, esperta di agricoltura di precisione, Giacomo Di Pietro, area mananger Cai e Fabio Cianfaglione, vicepresidente di Coldiretti L’Aquila.




VERSO IL CAMMINO di San Gerardo

Sabato 9 luglio presentazione edizione 2022

Pettorano sul Gizio, 4 luglio 2022. Si svolgerà sabato 9 luglio prossimo, a partire dalle ore 18, nella sala conferenze del Castello Cantelmo di Pettorano sul Gizio (L’Aquila) la presentazione dell’edizione del 2022 dell’iniziativa denominata ‘Il Cammino d San Gerardo’, che avrà il suo ‘cuore’ fra i giorni 8 ed i 11 agosto prossimi. A presentare l’evento sarà la neonata Associazione Trekking Genzana, con nel corso dell’evento del 9 luglio prossimo anche l’illustrazione del percorso che da Pettorano sul Gizio porterà i pellegrini devoti al santo, fino al paese di Gallinaro, in provincia di Frosinone, dunque nel Lazio, dove Gerardo morì onorato ed innalzato a patrono.

Si tratta di ripercorrere un antico cammino a piedi che sin dal XIV secolo portava i pettoranesi devoti, superando i Monti delle Mainard e della Meta, fino al santuario di San Gerardo eretto nella prima metà del XII secolo nel luogo dove, nel 1102 era stato sepolto Gerardo. Un intenso momento di fede, di devozione, di richiamo per tutti i pellegrini vicini e lontani ma anche conoscenza di luoghi e territori poco noti, lungo antiche mulattiere, tratturi e vecchie rotte, nella cultura del passo lento. L’iniziata si avvale del patrocinio del Comune di Pettorano sul Gizio e delle Associazioni: Pro Loco, Riserva Monte Genzana, Valleluna, Casa delle Culture, Italia Nostra, Protezione Civile di Pettorano sul Gizio e Amici del Borgo.

“Il gruppo Trekking Genzana è nato dal pensiero che abbiamo fatto lo scorso anno quando siamo andati a fare la camminata a Gallinaro-ha spiegato il coordinatore dell’Associazione, Nunzio Schiappa-. Ci abbiamo riflettuto e ci siamo resi conto che se la cosa fosse rimasta fra di noi sarebbe nel giro di pochi anni ‘morta’ come tipo di iniziativa. Allora abbiamo pensato di fare un gruppo Trekking che poi potrebbe fare altre iniziative, e cerchiamo di far entrare questa camminata in un discorso quantomeno regionale visto che ci sono altri gruppi che fanno altri pezzi di percorso come, ad esempio, i Cammini del lupo. Sicuramente da questo gruppo ne uscirà fuori qualcosa di positivo, in modo che la stessa gente di Pettorano sul Gizio possa essere motivata ad aggregarsi al gruppo stesso”.

L’obiettivo dell’Associazione Trekking Genzana è duplice.

“Da una parte allargare il bacino di utenza e di interesse-ha proseguito Nunzio Schiappa-. Dall’altra quella di sollecitare quante più persone possibili a partecipare all’evento del prossimo inizio agosto. Noi dobbiamo dare continuità a questa iniziativa, ovvero cercare di coinvolgere i ragazzi ma anche persone che vengono da fuori, per dare costanza a questo evento”.

La volontà non nascosta è anche quello di capire meglio quando nacque per la prima volta ‘Il Cammino di San Gerardo Confessore’, che da alcuni studi dovrebbe risalire addirittura al 1329 quando Giovanni Cantelmo duca di Pettorano sposò Angelina Hedendard, che portò in dote fra gli altri paesi Gallinaro, con il culto del santo che era già iniziato.




REGATA DI SAN CETTEO. Memorial Emanuele Di Persio

Alle spalle della città vecchia, è tornata un’antica tradizione remiera

Pescara, 4 luglio 2022. Fino al primo conflitto bellico, in occasione della Festa di San Cetteo, venivano organizzati numerosi giochi d’acqua sul fiume Pescara, tra cui la “sfida dei battelli”. L’Associazione “PORTO ANTICO PESCARA ASD”, dopo la processione sul fiume della Statua di San Cetteo, ha riportato alla luce anche questa antica tradizione.

Grazie all’Arcivescovo di Pescara-Penne Mons. Tommaso Valentinetti e all’Abate della città di Pescara Mons. Francesco Santuccione , che hanno sposato fin da subitola nostra iniziativa, e con il patrocinio della FICSF (Federazione Italiana Canottaggio Sedile Fisso), del Comune e della Provincia di Pescara e della Regione Abruzzo questo progetto si è trasformato in realtà.

La regata ha visto la partecipazione di equipaggi sportivi provenienti da Ortona e Molfetta. La barca utilizzata è stata un “Gozzo Nazionale”.

I Gozzi Nazionali sono un’imbarcazione regolamentare della Federazione Italiana Canottaggio Sedile Fisso. Costruiti in vetroresina, sono equipaggiati da quattro vogatori che remano “di punta” – cioè con un remo – e da un timoniere: hanno un peso non inferiore ai 195 chilogrammi, una lunghezza di 5,60 metri ed una larghezza di circa un metro e mezzo. La regata è stata anche dedicata alla memoria di Emanuele Di Persio scomparso prematuramente alla giovane età di 28 anni. Emanuele, giovane tecnico della Società Porto Antico Pescara, aveva sostenuto la prima parte del corso allenatori FICSF ed era in attesa di ricevere il brevetto.

Prima della regata è stata effettuata, dall’Abate di Pescara Don Francesco Santuccione, la cerimonia della Benedizione del Remo. Gli equipaggi partecipanti sono stati 10 per un totale di 50 atlete e atleti e hanno visto la vittoria degli equipaggi della Lega Navale di Ortona nelle categorie Seniores Femminile e Maschile.

Gli equipaggi del Circolo nautico Porto Antico Pescara si sono qualificati al terzo e quinto posto nella categoria Seniores Femminile e al quarto posto nella categoria Seniores Maschile. La giornata e stata animata dall’artista Vittorio Di Boscio per la parte narrante e dal DJ Sandy per la parte musicale.




O IL MODELLO PESCARA o il modello Barcellona: Decidim!

Barcellona, Al n. 35 di via Pi i Margall, c’è una locandina che annuncia l’inizio dei lavori del nuovo corridoio verde proprio lungo quella via.

Al riguardo l’avviso invita a partecipare a una ennesima sessione informativa, sia in presenza che in remoto, dedicata alla riurbanizzazione (potremmo dire rigenerazione viaria) del carrer de Pi i Margall. Firmato: l’Ajuntament, il Municipio, de Barcelona.

In altri termini, il Comune ha organizzato una lunga serie di incontri in cui ha presentato il progetto, ne ha discusso con i residenti e con i possessori di attività commerciali e stakeholder, ha quindi congiuntamente tratto le conclusioni e definito l’elaborato finale, avendo svolto a monte un percorso partecipato. Ma come hanno fatto?

La risposta alla domanda sta tutta nel titolo della locandina: DECIDIM, intuitivamente traducibile come decidiamo.

Cos’è “DECIDIM”?

È una piattaforma di democrazia partecipativa nata nel 2016 dalla mano del giovane governo comunale di Barcellona.  Il ventaglio di possibilità partecipative su Decidim è ampio e vario: dai processi partecipativi (compresi i bilanci partecipativi e i testi partecipati come le proposte di legge), a consultazioni pubbliche e referendum attraverso l’accesso a un sistema di voto elettronico esterno, a iniziative cittadine come l’iniziativa legislativa popolare (consentendo ai cittadini di presentare proposte e di raccogliere firme a sostegno), fino ad Assemblee e Consigli municipali o settoriali (definizione delle caratteristiche degli organi e della loro composizione attraverso i profili di partecipanti, convocazioni, calendario di riunioni geolocalizzate).

Dunque, i cittadini possono partecipare e interagire in questi spazi utilizzando le funzionalità della piattaforma: fare proposte e dare un parere (voto), commentare e deliberare, monitorare le interazioni, le azioni e i risultati, partecipare a sondaggi, sessioni in e dibattiti aperti con funzionari eletti, esaminare la documentazione prodotta.

Una caratteristica importante di Decidim è permettere di gestire tutti i processi partecipativi del comune in un’unica piattaforma, in una modalità omogenea che rende più facile la partecipazione. Oggi Decidim, oltre che da Barcellona, è utilizzata da altre città Spagnole ed è in fase di test in altre amministrazioni nel mondo.

A Barcellona ci sono 27.010 persone registrate, sono stati aperti 14 processi partecipativi e un’iniziativa cittadina e sono state presentate complessivamente 11.965 proposte, di cui più del 70% sono state adottate come politica pubblica dal comune, il cui controllo e monitoraggio sono attivi e trasparenti.

Una di queste iniziative è la rigenerazione stradale di Via Pi i Margall. Ed ecco il progetto.

La strada, al di là di due marciapiedi già abbastanza ampi, di quasi 5 metri di larghezza, a cantiere aperto è composta di una carreggiata di circa 20 metri, con 4 corsie centrali di marcia in direzioni opposte e parcheggi auto a  spina di pesce su entrambi i lati. Niente piste ciclabili (di cui Barcellona è ricca). Ecco le sezioni riassuntive.

Pi i Margall, c’è scritto, si trasformerà in un asse verde di 600 metri, per dare priorità ai pedoni e alla mobilità sostenibile. Il grafico mostra le sezioni di partenza e di arrivo. Attualmente la sezione stradale è dedicata per il 38% a uso pedonale e il 45% ai mezzi di trasporto (tutti: monopattini, bici, bus, furgoni e soprattutto auto); lo spazio verde ammonta al 15 %. Tra 17 mesi l’uso pedonale sarò portato al 70% , mentre quello veicolare al 30, ma che comprende una corsia bus riservata e anche  una corsia ciclabile mono direzionale in salita. In discesa tutti andranno nella stessa corsia, visto che viene previsto il limite di 30 km/h. Lo spazio verde occuperà l’80% della strada, oltre il 500% in più di quello attuale.

La rigenerazione di Pi i Margall fa parte del nuovo modello stradale dei Superblocchi di Barcellona, esteso a tutta la città, che comprende anche il Piano Natura 2030. In questa nuova configurazione di strade, assume particolare importanza la naturalizzazione , ovvero l’abbondante presenza di vegetazione.

Il nuovo Pi i Margall avrà 142 alberi in più rispetto ad ora , di più di venti specie diverse. La superficie delle aiuole e delle zone arbustive si moltiplica quasi dieci volte e passerà dagli attuali 370 a 3.270 mq. In questo modo l’intera strada sarà ombreggiata all’80%. Allo stesso modo, il suolo avrà un sistema di drenaggio sostenibile che riutilizzerà l’acqua piovana e fornirà agli alberi migliori condizioni di irrigazione e aria. Il progetto prevede la creazione di quattro nuove piazze, allo scopo di dare centralità alla vita di quartiere e al commercio locale. In queste piazze e lungo tutta la strada verranno collocate 42 panchine e 121 sedie e sarà incrementato il numero degli attraversamenti pedonali, da 8 a 14.

Importo dei lavori: 13 ml di euro, per togliere parcheggi e strade e fare spazio ai pedoni, bus, bici e verde. La tentazione di fare il paragone con via Marconi, ma anche con l’area di risulta, e pure con la strada parco, è irrefrenabile e inevitabile.




SOLO PIANO. Maria Gabriella Castiglione in concerto

Società operaia mutuo soccorso in  piazza D’Albenzio, sabato 9 luglio 2022, ore 21

Spoltore, 3 luglio 2022. Ascolteremo un percorso musicale intenso, suggestivo e singolare come lei sa fare da anni coinvolgendo spettatori di tutte le età, interpretando musiche di autori classici come Bach, Chopin, Rachmaninov ai moderni come Piazzolla, Sakamoto, Glass, Nyman, Hisaishi, Tiersen, con una intensità che rapisce l’anima ed il cuore.

Tecnicamente Maria Gabriella, dotata di poliedricità e forza, ma intimamente di rara commozione, quasi a voler conoscere ogni singolo spettatore, percorrendo, attraverso le note vibranti, il cuore di ognuno.

Lei si autodefinisce Artista Indipendente perche fuori da tutte le convenzioni, dalla politica, dai sistemi, ma guidata da uno spirito ribelle ma austero, severo ma anarchico, libera da tutto e tutti.

La sua solitudine interiore l’ha sempre portata a crescere nello studio per cercare di evolversi lontana dalle mode di ogni genere, le sue contraddizioni indicano lo spirito artistico che la contraddistingue da sempre, cavalcando centinaia di palchi da tantissimi anni. Direttore artistico del festival Musicarte nel Parco a Pescara da 25 anni, insegnante infallibile amata dai suoi allievi, riesce a captare ogni momento in ogni nota, seppur di autori di epoche  diverse, ma legati magistralmente da un filo sottile che, solo al termine del concerto lo spettatore sa cogliere, direi un pugno nello stomaco.

Maria Gabriella Castiglione, pluripremiata anche dalla presidenza della repubblica, si esprime anche attraverso la pittura e scrittura, e come lei dice, sceglie l’arte come sopravvivenza e modus vivendi in un mondo ormai disumanizzato in cui molti tradiscono anche mentendo a sé stessi ma la musica è l’unica via per non mentire e ritornare ad amare, perché coinvolge tutti i sensi, la mente e l’evoluzione culturale e umanistica in cui tutti ne abbiamo bisogno. Penso che chi ha modo di conoscerla ed ascoltarla non può dimenticarla mai. È lei: Maria Gabriella Castiglione.

Renato Caldarale




L’INCOGNITA post-elettorale in Italia e Francia

Risultati ed astensionismo esprimono sfiducia e rivelano incognite  

I segnali che vengono dalle elezioni francesi e italiane nella loro diversità e specificità confermano a distanza di tempo dalle elezioni in Germania, dove si erano chiaramente palesate, le due tendenze dell’elettorato di oggi: la sua volatilità e la sua distanza dal sistema politico istituzionale che, sia in Francia che in Italia, è quello democratico che per sua natura “naviga a vista“ o, per meglio dire, è sempre sull’orlo di una crisi esistenziale.

Già da qualche anno, l’avvento dei partiti populisti ha provocato un aumento dell’astensionismo e, messo in evidenza, l’insoddisfazione dell’elettorato per il modello economico dominante, a suo vedere, incapace di distribuire equamente il dividendo della crescita economica.

Li dove le democrazie sono avanzate, è difficile tenerle insieme e i governi sono in perenne affanno. Il Covid e la guerra in Ucraina sono stati un deterrente non da poco nell’evitare crisi di governo al buio e nel circoscrivere, da un lato le  “piccole patrie”, i governi di destra,  dall’altro nel rivitalizzare in Francia una “gauche “ alla deriva, la “gauche “ di Mélenchon, da qualche opinionista definito “il Chavez d’oltralpe senza il petrolio”, perfetto rappresentante di quella Francia barricadiera, populista e arrabbiata, che con i suoi gilet gialli, aveva così tanto affascinato il Di Maio della prima ora. Mélenchon ha dimostrato di essere un abile trascinatore di folle, molto più della Le Pen, ed ha saputo con l’intelligenza e l’esperienza del vecchio militante marxista, trasformare in forza parlamentare il senso di ingiustizia di milioni di francesi.

Sia in Francia che in Italia, il voto ha segnato l’ulteriore decomposizione del sistema partitico e la parlamentizzazione del dissenso e della rabbia, mentre una fetta sempre più larga dell’elettorato ha voltato ancora una volta le spalle alla politica, indifferente ad un appuntamento così importante e decisivo.

Il dato dell’astensione va attentamente valutato perché esprime disinteresse e sfiducia nei partiti, rassegnata accettazione di uno status quo che, opinione diffusa, nessun politico è oggi in grado di cambiare, anche perché se l’ambizione dei politici  che abbiamo è quella di rendere compatibile l’istanza di cambiamento con la giustizia sociale, l’operazione risulta quanto mai difficile perché continua a ridursi l’appoggio del ceto medio, l’unico ad essere interessato ad un sostanziale cambiamento.

Quattro anni fa, proprio pensando ad un cambiamento radicale del quadro politico, in Italia il Movimento 5 Stelle fu votato da un italiano su tre. Oggi non riesce ad avere candidati alle amministrative o, se li presenta, i risultati sono risibili. Il Movimento è figlio di una grande illusione, quella di pensare che bastasse un “vaffa“ per cambiare la classe politica esistente, vecchia ed obsoleta e risolvere così i problemi del nostro Paese, invece i nuovi rappresentanti del popolo si sono presto dimostrati quelli che erano: un misto di improvvisazione e demagogia, con l’aggravante di pensare che, con i soldi pubblici si potesse dare a tutti un reddito senza creare lavoro e che, la crescita economica di un Paese non fosse il risultato di capacità di innovazione, competenze e competitività. Altro che uno vale uno !!!

La realtà ha rapidamente superato l’illusione segnando il progressivo, lento, irreversibile logoramento del quadro politico, la moltiplicazione delle leadership, sempre più plurali e passeggere, non in grado di riposizionarsi strategicamente. In sintesi, i sistemi politici delle democrazie occidentali non hanno più trovato assetti adeguati e, senza più punti stabili di riferimento, riuscire a “cavalcare l’onda“ è molto difficile, può riuscire nel medio termine, per una stagione, poco più poco meno, ma presto si torna al punto di partenza.  

Angela Casilli




CON ESQUIVE L’ALTA ACROBAZIA racconta le nostre fragilità

Dalla Francia un grande show in anteprima assoluta

Pescara, 3 luglio 2022.Funambolika, festival internazionale del nuovo circo prodotto dall’Ente Manifestazioni Pescaresi, continua il 5 luglio al Teatro d’Annunzio con un appuntamento imperdibile che ancora una volta trasformerà la città di Pescara nella capitale dell’arte più antica e diffusa al mondo, quella del circo.

In anteprima assoluta dalla Francia, arriva infatti la nuova creazione acrobatica che promette di essere il riferimento europeo dei prossimi anni: “Esquive” (dal francese “schivare”), balletto vertiginoso su piattaforme elastiche e pareti oblique, uno spettacolo ipnotico in cui i performer camminano sui muri e si gettano nel vuoto. È un progetto nato durante il lockdown, sul tema del rischio e della caduta, che unisce alta acrobazia, danza contemporanea e musica elettronica. Sostenuto dal Ministero della Cultura Francese, co-prodotto da cinque teatri stabili d’oltralpe, “Esquive” ha accettato l’invito di Funambolika a tenere a Pescara la prima data internazionale, prima ancora di approdare a Parigi. L’idea del progetto è di Gaëtan Levêque, atleta-coreografo che da 25 anni fa del trampolino la propria specialità. Per questo spettacolo ha messo insieme sei acrobati-danzatori fuoriclasse usciti dalle migliori scuole francesi, realizzando una sorprendente macchina scenografica che invaderà l’intero palcoscenico del d’Annunzio, raggiungendo in alcuni momenti un’altezza di dieci metri.

Spiega l’autore francese: «Mettendo in discussione gravità, peso, sospensione e cambiamenti dello stato corporeo, il gesto acrobatico diventa un linguaggio. Ciò traduce le fondamenta intime del circo: l’arte del volo e del rischio, un elogio della fragilità e dell’utopia. “Esquive” è un invito a contemplare il desiderio umano di rialzarsi, a sentire il nostro continuo sforzo di sottrarsi alla caduta».

I sei interpreti in scena saranno Rémi Auzanneau, Hernan Elencwajg, Aris Colangelo,Tanguy Pelayo, Baptiste Petit, Hugo Couturier. Oltre alla regia e alla scenografia di Gaëtan Levêque, la produzione si avvale della coreografia di Sylvain Decure, della creazione musicale di Maxime Delpierre, delle luci di Jérémie Cusenier e dei costumi di Mélinda Mouslim. Lo spettacolo è prodotto dal centro di creazione “Le plus petit cirque du monde (Bagneux)”, in co-produzione con i centri teatrali di Sceaux, Maubeuge, Chalons, Cherbourg, Calais.

«Funambolika è sempre stato un laboratorio, un trampolino di lancio» spiega il fondatore del festival, Raffaele De Ritis; «negli anni abbiamo puntualmente accolto creazioni inusuali da tutto il mondo, ancora sconosciute, che partendo da Pescara sono diventati appuntamenti leggendari a Londra, Sidney, Parigi, Berlino Montreal. Una delle nostre missioni è la scoperta, e con essa stimoliamo la curiosità del pubblico verso territori inesplorati della creazione. Ed è su questa scia anche la scelta di accompagnare nella nascita un progetto creativo e ambizioso come “Esquive”. Il circo resta un linguaggio nel quale la fantasia e l’innovazione non hanno confini».

Al termine dello spettacolo, tornerà anche quest’anno la tradizione del “Funambolika Talk”: dopo i saluti finali, gli artisti rientreranno brevemente in scena per raccontarsi e scambiare con il pubblico domande e curiosità.

Funambolika, giungerà al clou con l’ultimo appuntamento di importanza mondiale: l’8 e il 9 luglio, sempre al Teatro d’Annunzio, andranno in scena le due repliche di quello che è forse il momento più atteso: la quattordicesima edizione del “Gran Gala du Cirque”, che si annuncia favoloso. Lo spettacolo più prestigioso dell’anno raccoglierà le novità da tutto il mondo, tra vincitori di talent show internazionali o vincitori dei massimi concorsi circensi del pianeta.

I biglietti per “Esquive”, che stanno andando a ruba, sono disponibili anche in un convenientissimo carnet in combinazione con il Gran Gala du Cirque.




CON L’AIUTO dei giovani migranti

L’Ente mostra rimette a nuovo il pergolato del Belvedere Santoleri

Guardiagrele, 3 luglio 2022. L’Ente mostra dell’artigianato artistico abruzzese, nell’ambito del programma di iniziative rivolte all’integrazione dei ragazzi extracomunitari ospiti del SAI (il sistema di protezione dei richiedenti asilo) di Guardiagrele, ha risistemato il pergolato del Belvedere Santoleri e ridato splendore alla fontana donata dall’Ente al Comune di Guardiagrele nel 2012, realizzata dall’Artista Polacca Małgorzata Bukowicz. I volenterosi ragazzi stranieri sono stati coordinati dal maestro artigiano Nello Iacovella e dal personale dell’Ente.

L’approccio all’accoglienza proposto nell’ambito dei programmi di accoglienza dei migranti punta ad ottenere un’effettiva emancipazione dal bisogno di ricevere assistenza. Si parla di “accoglienza emancipante” e riguardano tutte le iniziative rivolte all’ospitalità dei richiedenti e dei titolari di protezione internazionale e umanitaria che possano valorizzare le persone e la loro capacità di scelta e di progettazione.

Il presidente Gianfranco Marsibilio fa appello al senso civico di tutti ma avverte che chiunque danneggerà il pergolato del Belvedere sarà facilmente individuato grazie ad un impianto di videosorveglianza. “Vorremmo continuare l’opera di tutela del patrimonio artistico della città – spiega Marsibilio – ma per farlo abbiamo bisogno del sostegno economico degli operatori economici e degli imprenditori della zona”.

Il prossimo progetto di restauro in collaborazione con il Comune di Guardiagrele, già inoltrato alla Sovrintendenza dei beni culturali dell’Abruzzo, riguarderà il cancello della grotta di Andrea Bafile a Bocca di Valle realizzato da Aristodemo Di Sciascio e le preziosissime maioliche di Basilio e Tommaso Cascella.




LANCIANO NUOTO, quante novità

Le nuove attività della società sportiva

Lanciano, 3 luglio 2022. Nuova stagione, progetti nuovi con tante sorprese. È questa la premessa agonistica dell’associazione Lanciano Nuoto, squadra frentana il cui “quartier generale” è presso il centro piscine Le Gemelle, impianto gestito proprio dall’associazione stessa.

Il progetto della Lanciano Nuoto è stato quello di rivitalizzare l’impianto; per l’associazione, infatti, lo sport rappresenta un vero e proprio valore aggregante che si basa sul rispetto di sé e degli altri ed è per questo che la dirigenza ha voluto restituire a tutti i cittadini la possibilità di prendersi cura della propria salute e allo stesso tempo di divertirsi.

La nuova stagione 2022/2023 continuerà il percorso intrapreso quest’ anno: due piscine semi olimpioniche, attività agonistica, scuola nuoto con istruttori qualificati sia per bambini che per adulti, numerosi istruttori impiegati nel segmento di fitness in acqua e di fitness a terra e anche in quello della sala attrezzi, personale di segreteria, direzione e bar.

Non mancheranno le novità.

La direzione si è impegnata ad arricchire a tutto tondo le competenze del proprio staff per garantire, ancora di più, un servizio eccellente a tutti gli utenti della struttura e soddisfare così i loro bisogni. È stata realizzata, inoltre, una campagna promozionale per gli abbonamenti stagionali 2022/2023: dal 1° luglio sarà possibile sottoscrivere, l’abbonamento più consono alle tue esigenze, a una tariffa davvero vantaggiosa.

In particolare, a breve sarà presentato il nuovo staff tecnico della squadra della LANCIANO NUOTO.

Squadra che quest’anno si è ben distinta in particolar modo nella disciplina del salvamento riportando diverse medaglie a carattere regionale e nazionale e rientrando tra le prime 20 squadre italiane.

Punta della squadra è l’atleta Serena Nicolucci che è arrivata in nazionale.

Altri risultati si sono avuti nella pallanuoto dove l’under 18 ha ben figurato nel campionato regionale piazzandosi dopo le squadre pescaresi così come l’under 14.

“Il prossimo anno ci vogliamo ancora di più migliorare in tutte le discipline” ha commentato il presidente Antonio Carbone.




PASSAGGIO DEL MARTELLETTO al Rotary Club Chieti Ovest

Tenuto all’hotel Dragonara lo scorso venerdì

Cepagatti, 3 luglio 2022. “Venerdì scorso si è celebrata la tradizionale cerimonia del “passaggio del martelletto” del club Rotary Chieti-Ovest. Il Dr. Dino Scrivani è il nuovo Presidente, consulente finanziario stimato di Pescara guiderà i soci nell’anno rotariano appena iniziato, succedendo al Dr. Basilio Ruscetta che passa il testimone dopo un mandato caratterizzato dalle complessità dovute al Covid-19, ma che comunque ha visto il club focalizzato sul massimo supporto al tessuto sociale in cui è immerso con iniziative afferenti la comprensione del nuovo virus, le informazioni su quanto vissuto in corsia dai medici, eventi culturali di vario genere, ecc…

La cerimonia si è consumata nella splendida cornice del ristorante “Relais Toulà” di Cepagatti, luogo esclusivo che, oltre ad un’attenzione ineccepibile ai dettagli, offre un panorama mozzafiato della città di Chieti sulla collina di fronte. Il mandato del presidente Scrivani sarà certamente ispirato ai più alti valori del Rotary come anche enunciato dallo stesso nel discorso di inizio mandato.

Proprio questo scopo ha ispirato il progetto del nuovo direttivo, la creazione di diverse commissioni che possano, nei vari ambiti di specializzazione dei soci, fornire un servizio utile alla comunità di riferimento con un occhio di riguardo alle nuove generazioni.

Ad aiutare il Presidente nell’ambiziosa missione sarà il Consiglio Direttivo appena nominato, composto da: la vicepresidente Anna Morgante, il past president Basilio Ruscetta, il segretario Maurizio Cantatore, il presidente incoming Giancarlo Bigi, il presidente eletto Michele Salcuni, il prefetto Gabriella Di Muzio e i consiglieri Maria Franca Mancini De Cecco, Vincenzo Rabottini, Michele Del Grosso e Michele Salcuni, i presidenti di commissione Antonio Petrucci, Patrizia Di Gregorio, Giancarlo Bigi e Michele Salcuni.

Tutti i soci del Club e le autorità civili e rotariane formulano al neopresidente le congratulazioni per un radioso anno di lavoro.

L’accoglienza del Rotary offre ai territori in cui insistono i vari club un punto di riferimento, un facilitatore e un vero e proprio sostegno nella vita quotidiana.”

Michele Salcuni




AMBIENT’AZIONI Musicali

Campus Estivo Internazionale di Alto Perfezionamento Musicale. Decima Edizione 4 – 10 luglio 2022

Capistrello, 2 luglio 2022. Capistrello si prepara ad accogliere la decima edizione di “Ambient’Azioni Musicali”. Dopo varie edizioni nei comuni di Morino, Corcumello, Civita d’Antino, L’Aquila, Ventotene, il campus estivo “Ambient’Azioni Musicali” torna a Capistrello per il suo decimo anno. Si tratta di un appuntamento imperdibile per tantissimi giovani musicisti desiderosi di perfezionarsi e intraprendere uno studio musicale serio e appassionato.

Professionisti e studenti provenienti da tutta Europa, arriveranno per dare il via a un’intensa settimana di studio e concerti seguiti dai maestri Alessandro Deljavan, concertista e docente pianoforte presso il Conservatorio “U. Giordano” di Rodi Garganico; Adrian Pinzaru, concertista e docente di violino presso l’Accademia di Pinerolo; Paolo Bonomini, concertista e docente di violoncello presso la scuola di musica di Fiesole e l’Hochschule di Hannover; Renata Lamanda, concertista e docente di tecnica vocale presso l’Accademia Paolo Grassi di Martina Franca e la Fabbrica (Young Artist Program) del Teatro dell’Opera di Roma; Serena Marino, concertista e direttrice del Coro Giovanile d’Abruzzo, del Coro Gamut, dell’insieme vocale Vox Aurea di Teramo e del Coro della SOMS di Spoltore.

Le lezioni si svolgeranno dal 4 al 10 luglio nei locali della scuola media “A.B. Sabin”, della Sala “Ottaviani” e della sede della corale “Caput Castrorum”. Un grande evento che richiede mesi di preparazione ma che viene premiato dalle numerose adesioni, sempre crescenti. Queste le esibizioni previste durante la settimana del Campus:

7 luglio ore 21,00 – Sede della Proloco, Avezzano – via Camillo Corradini, 75

8 luglio ore 21,00 – Piazza “Fontevecchia”, Capistrello

9 luglio ore 21,00 – Chiesa del Santissimo Salvatore, Pagliara dei Marsi

10 luglio ore 18,00 – Sala Ottaviani , Capistrello

Tutti i concerti saranno ad ingresso libero.

L’organizzazione di “Ambient’Azioni Musicali” è curata dall’Associazione Culturale “Maxima

Entropia” con la direzione artistica di Claudia Scatena e patrocinata dal comune di Capistrello.




AFTERIMAGE al Maxxi L’Aquila

A cura di Bartolomeo Pietromarchi e Alessandro Rabottini

L’Aquila, 2 Luglio 2022 – Presentata in conferenza stampa Afterimage, la nuova mostra del MAXXI L’Aquila a cura di Bartolomeo Pietromarchi, direttore MAXXI L’Aquila e di Alessandro Rabottini, co-curatore ospite aperta al pubblico da oggi, 2 luglio 2022 fino al 19 febbraio 2023.

26 gli artisti internazionali coinvolti, appartenenti a differenti generazioni, tra pittura, scultura, fotografia, installazione, video e sperimentazione digitale, in un dialogo tra nuove commissioni, installazioni site specific, opere provenienti dalla Collezione della Fondazione MAXXI e importanti prestiti.

Nove le opere site specific frutto di nuove commissioni: Francesco Arena, Benni Bosetto, June Crespo, Thomas Demand, Oliver Laric, Hana Miletić, Luca Monterastelli, Dahn Vo e Dominique White.

Afterimage è una riflessione per immagini sui temi della memoria e della metamorfosi. Il titolo della mostra fa riferimento all’illusione ottica conosciuta come afterimage (in italiano “immagine residua”), un fenomeno per cui uno stimolo visivo – come il flash della macchina fotografica, ad esempio – produce un’impressione sulla retina che persiste anche dopo il proprio passaggio.

A partire da questa suggestione, la mostra è concepita come un poema visivo che riflette sul

coesistere di permanenza e transitorietà come condizione universale, radicata nella natura stessa dell’esistenza umana e dei nostri corpi, nel destino dei manufatti, dei luoghi, dei significati e delle immagini.

Afterimage incoraggia gli spettatori a esplorare le 15 sale del museo e i suoi passaggi, a stabilire associazioni intuitive e spontanee tra le opere, l’architettura di Palazzo Ardinghelli e la storia di L’Aquila, città che testimonia quotidianamente l’equilibrio tra memoria del passato e impulso alla trasformazione, e che quotidianamente rende manifesto quanto il principio della metamorfosi trattenga ciò che è stato e generi ciò che sarà.

Attraverso un’ampia varietà di media, la mostra include sperimentazioni storiche e contemporanee nei campi della fotografia e del film, interventi installativi, pittura e scultura ed esplora la coesistenza di iconografie frammentate, materiali mutevoli, memorie tattili e corpi in trasformazione.

Afferma Bartolomeo Pietromarchi:“Tre fili si intrecciano in Afterimage: le nuove commissioni e le installazioni site-specific di artisti italiani e internazionali, le opere della collezione della Fondazione MAXXI e le memorie che gli spazi di Palazzo Ardinghelli evocano. La molteplicità degli sguardi che gli artisti in mostra portano ciascuno con sé ci pongono in una relazione vitale con lo spazio espositivo, di cui sono esplorate tanto le sale quanto l’esterno e i passaggi funzionali, nel tentativo di guardare all’architettura come un organismo vivente, un luogo che ha attraversato i secoli e che ora abita il presente con una nuova identità, ovvero quella di museo d’arte contemporanea. Afterimage è un dialogo a più voci tra passato e presente, realtà e suggestione, immaginazione e ricordo. La mostra è nata dalla volontà di riconoscere la specificità de L’Aquila e della sua storia senza trasformare la memoria dell’evento sismico del 2009 in un pretesto narrativo ma, al contrario, di aprire lo sguardo e la riflessione su ciò che sopravvive intorno a noi e che insieme a noi si trasforma”.

Aggiunge Alessandro Rabottini “In Afterimage le immagini e le cose, così come i corpi e le storie, sono colti all’interno di una dinamica di perenne trasformazione. I nostri ricordi e gli spazi che abitiamo, le cose che ci circondano così come i simboli che interpretiamo, sono in costante movimento: mutano all’interno della nostra memoria e nella loro stessa essenza materiale. Per quante cose scompaiono altrettante emergono, e Afterimage è il tentativo poetico di guardare ai momenti di fragilità e di impermanenza che punteggiano le nostre vite, ponendosi in ascolto del senso di potenzialità che essi portano con sé. La mostra è anche un omaggio al contesto che la ospita, un contesto che è tanto spaziale quanto umano, nel desiderio di porre in dialogo tra loro opere che provengono da tempi e luoghi differenti ma che qui possono attivare inediti significati e, speriamo, nuove riflessioni”.

NUCLEI NARRATIVI Concepita come un poema visivo, Afterimage si sviluppa attorno a nuclei tematici non circoscritti alle singole sale, secondo un’idea di allestimento che supera il concetto di “sezioni” a favore di quattro percorsi narrativi che attraversano gli spazi incrociandosi tra loro e suggerendo un’architettura formale e immateriale all’interno dell’architettura fisica del museo.

La prima linea narrativa è dedicata al connubio di “Materie e memoria” ed accoglie opere che esplorano la capacità dei materiali, siano essi durevoli o effimeri, di assorbire e restituire il trascorrere del tempo. Le opere di June Crespo (nuova commissione), Anna Maria Maiolino ed Esther Kläs stabiliscono un dialogo tra materia e corpo, tra la temporalità dei gesti e quella delle forme, mentre le nuove commissioni di Francesco Arena e Luca Monterastelli pongono in relazione il tempo geologico della pietra con la transitorietà del tempo umano. Bronwyn Katz e Dominique White (nuova commissione), infine, trasformano materiali comuni e di recupero, vicini alla quotidianità, per raccontare un presente in continua trasformazione e all’interno del quale elaborare traumi del passato.

Altro nucleo di indagine è quello dedicato alla “immagine mutevole” e muove dalla considerazione che le immagini non esistono solo in quanto messaggi e significati ma che, come noi, esse vivono nel tempo e nello spazio, incarnandosi in supporti e materiali che cambiano secondo un destino quasi biologico. È questa l’idea che possiamo rintracciare nelle opere di Mario Cresci, Paolo Gioli e Luca Maria Patella, tre pionieri della sperimentazione fotografica e filmica che, a partire dagli anni Sessanta, hanno ampliato i confini della rappresentazione, esplorando artisticamente limiti e possibilità della pellicola, dell’obiettivo e dei procedimenti di stampa. A questo versante storico e analogico, fanno eco le sperimentazioni digitali contemporanee che troviamo nelle fisionomie mutanti di Massimo Grimaldi e nell’ambiguità percettiva tra immagine fotografica e supporto con cui l’opera di Elisa Sighicelli accoglie gli spettatori all’inizio del percorso espositivo. Il rapporto tra passato e presente, tra la materialità del reperto archeologico e l’immaterialità dell’informazione digitale, è evocato dalla nuova commissione di Oliver Laric, posta in dialogo con le opere pittoriche di Tala Madani e Mario Schifano in cui corpi e schermi sono sospesi tra evanescenza e bagliore.

“Il corpo dischiuso” è il terzo percorso narrativo, e guarda ai corpi umani e alle loro molteplici identità e forme di rappresentazione. Quelli in mostra sono corpi che reagiscono agli eventi e che insieme a loro cambiano, sia sul piano materiale sia su quello metaforico. Nelle opere di Francis Alÿs e di Frida Orupabo, ad esempio, il corpo si scompone e ricompone di continuo, e dai suoi frammenti nascono nuove narrazioni per immagini. Attraverso un corpo instabile e sospeso, Paloma Varga Weisz esplora le possibilità della scultura figurativa di esprimere una condizione umana sospesa tra caduta e salvezza, mentre He Xiangyu offre l’immagine silenziosa di un’adolescente colto tra la solitudine del presente e l’attesa del futuro. Corpi in costante metamorfosi sono anche quelli di Marisa Merz, in un dialogo tra le forme dell’esperienza interiore e quelle della storia dell’arte. Infine, le iconografie tradizionali –  dalla pittura bizantina a quella cubista – agisce sui corpi e sulle figure nella pittura di Pietro Roccasalva in un gioco di continue incarnazioni.

Il quarto filone narrativo, ovvero “L’architettura interiore” muove dalla riflessione che, al pari delle entità geologiche e delle architetture, anche le immagini si stratificano nel tempo, accumulando significati, memorie e trasformazioni. Afterimage è percorsa da opere in cui l’immagine si fa essa stessa spazio e interagisce profondamente con l’architettura di Palazzo Ardinghelli, di cui sono allestite non solo le sale ma anche l’esterno e il ballatoio. Nelle opere tessili di nuova commissione di Hana Miletić, fotografia e spazio urbano si fondono tra loro in maniera tattile, mentre nella grande sala concepita per l’occasione da Thomas Demand la simulazione digitale e la fotografia creano un’architettura nell’architettura, uno spazio sospeso tra la realtà e le potenzialità dell’immaginazione. L’installazione ambientale di Benni Bosetto (anch’essa una nuova commissione) trasforma antiche memorie legate alla tradizione orafa locale in una fantasmagoria di forme umane, animali e vegetali. L’intervento appositamente ideato da Dahn Vo, invece, stabilisce un rapporto con l’architettura del palazzo che ci induce a riflettere sulla necessità di ripensare la relazione tra natura e cultura. Infine, immagini di spazi abitati si incarnano in diversi materiali, rivelando le qualità tattili dell’immagine fotografica, come nelle opere di Stefano Arienti.

PERCORSO DI MOSTRA Afterimage anima ed esplora ogni spazio di Palazzo Ardinghelli a partire dalla facciata e dall’ingresso. Posta sulla soglia del museo, accoglie il visitatore l’opera site specific realizzata per l’occasione da Francesco Arena, Masso con gli ultimi 5 giorni: un blocco di pietra di oltre cinque tonnellate e attraversato da un carotaggio nel quale, ogni giorno, il personale del museo inserirà un quotidiano, così da creare una costante tensione tra il tempo geologico della pietra, indifferente alle vicende umane, e lo stratificarsi delle notizie quotidiane che incessantemente si susseguono. Superata la corte a esedra, l’opera fotografica stampata su raso Senza titolo (5016) di Elisa Sighicelli sovrasta il maestoso scalone dal sapore borrominiano e ci invita ad addentrarci in un percorso in cui immagini e significati mutano costantemente sotto i nostri occhi.

Acquista piena identità di spazio espositivo il ballatoio ad anello che affaccia sulla corte: qui troviamo Saturniidae, opera site specific di Benni Bosetto che trae ispirazione dall’entomologia e dall’astronomia e che, ispirandosi alla tradizione artigiana abruzzese, evoca con forza il principio della metamorfosi.

Una selezione di scatti della serie Interni mossi, realizzata fra il 1967 e il 1979 da Mario Cresci, i dipinti tragicomici Corner Projection (Dog), Screen Ghost e Ghost sitter dell’artista iraniana Tala Madani e il grande dittico su tela Inventario di Mario Schifano animano le pareti della prima sala del piano nobile, al centro della quale campeggia Sleeping Figure, una nuova commissione di Oliver Laric che ha scansionato, ricreato con tecnologia 3D e moltiplicato una statua romana cui ha ricostruito le sembianze originali precedenti a una manomissione del XIX Secolo.

Nella sala successiva, l’opera site specific Untitled dell’artista danese di origini vietnamite Danh Vo interviene nell’ambiente con una struttura in legno concepita in relazione a un monumentale camino di Palazzo Ardinghelli, e all’interno della quale troviamo fotografie di fiori selvatici del giardino dell’artista accompagnate dai nomi latini delle piante trascritti da suo padre, dando così origine a un dialogo tra l’architettura della natura e lo spazio costruito dall’uomo. Nella stessa sala, l’opera dell’artista Bronwyn Katz Groei Grond, realizzata con lana e reti di materassi trovati a Johannesburg, riflette sul destino della città sudafricana attraverso materiali che trattengono le memorie delle persone che li hanno utilizzati, persone che, a seguito della gentrificazione della città, hanno dovuto lasciare le proprie case. Completano l’allestimento della sala opere della serie Cameron Obscura del 1981 di Paolo Gioli, che guarda all’archeologia della tecnica fotografica per attivare una riflessione sui concetti di traccia e memoria.

Di grande impatto l’installazione ambientale site specific realizzata da Thomas Demand nella Sala della Voliera, composta da un intervento a parete e da una serie di opere fotografiche realizzate nell’archivio dello stilista franco-tunisino Azzedine Alaïa (1935-2017). Nella sala centrale di Palazzo Ardinghelli, Demand mette in scena un dialogo tra simulazione e realtà, tra corpo umano e architettura, tra forme digitali e sagome tattili, secondo l’idea che “tutto sia un modello per qualcosa di più grande che verrà” per citare lo stesso artista.

La relazione tra corpo e architettura è presente anche nelle opere Untitled (Voy, sì) di June Crespo, che esplora le possibilità formali ed espressive di materiali tanto duraturi quanto effimeri, mentre nella stessa sala l’installazione di nuova commissione Fiume buio di Luca Monterastelli crea uno spazio in cui la pietra locale e forme che ricordano reperti archeologici paiono misteriosamente riposare.

A seguire, una successione di sale monografiche, a partire da quella dedicata a Pietro Roccasalva: nelle opere Il Traviatore, From Just Married Machine e The Skeleton Key troviamo la tensione fra ascensione e caduta come metafore del desiderio umano di conoscenza, insieme con il tema della continua generazione e rigenerazione delle iconografie. Immediatamente accanto, la scultura di Paloma Varga Weisz Man, Hanging è sospesa tra il ritratto di un uomo reale e la versione a grandezza naturale di un manichino d’artista e, nella precarietà della sua posizione, diventa simbolo di una condizione esistenziale che percorre l’intera mostra. Il percorso prosegue con la profonda e coinvolgente riflessione sulla figura femminile dell’artista norvegese Frida Orupabo che, attraverso le opere Untitled, Labour Ii, Mother and Child I e Angst riattiva materiali fotografici di archivio per decostruire stereotipi razziali e di genere. Da qui si accede sala dedicata alle opere di Francis Alÿs, con la proiezione di diapositive Sleepers II che ritrae uomini e cani randagi ritratti mentre dormono per le strade di Città del Messico, includendo così nella narrazione visiva della città anche coloro che sono spesso ignorati e la cui presenza risulta invisibile. In mostra anche le due poetiche tavolette dell’opera Untitled (Redemption) e i suoi i relativi studi preparatori, in cui scorgiamo due figure umane immerse nell’acqua intente a scrivere ciascuna sulla schiena dell’altra qualcosa che sarà destinato a scomparire presto.

Il tema della relazione tra il corpo, la sua traccia e la sensibilità dei materiali è al centro delle opere Crescendo, BA/// e Bronzato e di Esther Kläs, poste in dialogo con l’enigmatica scultura in ceramica raku dell’artista italo brasiliana Anna Maria Maiolino.

Anche la sala successiva, dedicata a Stefano Arienti, è ispirata ai concetti di traccia e di impressione, questa volta nella memoria retinica e nella relazione tra fotografia e materiali: gli arazzi tessuti a Penne, in provincia di Pescara, della serie Retina traspongono sulla seta memorie di soggiorni dell’artista sul Gran Sasso, in un dialogo tra elaborazione digitale ed eccellenze artigianali locali. L’elaborazione digitale è al centro anche delle opere di Massimo Grimaldi che, con la serie Scarecrows, presenta immagini processate attraverso filtri ed effetti che, sommati fra loro, producono anatomie distorte e figure a mala pena umane, anticipando l’ormai imminente coesistenza tra un’arte umana e un’arte delle macchine.

Da qui ci si imbatte nell’opera site specific di Dominique White Land, Nation-State, Empire, che esplora in modo viscerale il simbolo della bandiera e i suoi significati culturali, storici e politici fino a mostrarne tanto la fragilità quanto la persistenza attraverso l’accumulo e il deterioramento dei materiali scultorei. Il racconto di Afterimage prosegue con la misteriosa scultura di He Xiangy, Asian Boy, in cui il linguaggio della scultura figurativa e iperrealista traduce gli incerti stati d’animo tipici della giovane età, posti qui in dialogo con le altrettanto enigmatiche immagini della serie Fotofinish di Paolo Gioli, in cui calchi di visi transitano in forme naturali.

Da questa sequenza di sale siamo invitati a percorrere gli spazi curvi del ballatoio, che ospitano la serie Materials dell’artista croata Hana Miletić, in cui immagini scattate nelle città di Zagabria e Sisak dopo gli eventi sismici del 2020 sono trasformate in delicate opere tessili: gesti di riparazione spontanei e provvisori diventano così duraturi e tangibili. Ci si avvia dunque verso la fine della mostra attraverso la sala intima e raccolta che ospita l’opera Senza Titolo di Marisa Merz, un dittico che richiama la forma delle pale d’altare e che suggerisce un’osmosi tra pittura e scultura, tra esseri umani ed esseri angelicati, tra l’atto della creazione artistica e la dimensione della maternità. La mostra si conclude quindi con la sala dedicata alla proiezione dell’opera filmica Terra Animata di Luca Maria Patella, un viaggio onirico tra gli elementi naturali e le azioni umane e che prefigura un paesaggio cromatico dall’aspetto alieno.

PUBLIC PROGRAMM Nella giornata del 2 luglio i protagonisti della mostra Afterimage, moderati dai curatori Bartolomeo Pietromarchi e Alessandro Rabottini assieme a Fanny Borel dell’Ufficio Curatoriale del MAXXI L’Aquila, incontrano il pubblico del Museo per raccontare le opere esposte nel nuovo allestimento. Dall’interesse sulla capacità dei materiali di assorbire la memoria, sia che si tratti di supporti duraturi che di materiali più effimeri, alle sperimentazioni digitali contemporanee e dunque al rapporto tra passato e presente, tra materialità e immaterialità.

Un incontro per scoprire e comprendere, attraverso lo sguardo degli artisti, come la coesistenza di permanenza e transitorietà, materico e immateriale, rappresentino una condizione universale, radicata nella natura stessa dell’esistenza umana e dei nostri corpi, nel destino dei manufatti, dei luoghi, dei significati e delle immagini.

Il primo, alle ore 12, avrà come protagonisti Luca Monterastelli, Francesco Arena e Massimo Grimaldi in dialogo con Bartolomeo Pietromarchi, Direttore del MAXXI L’Aquila. Nel pomeriggio, alle 15 Paloma Varga Weisz, Hana Miletić e June Crespo in conversazione con Alessandro Rabottini e con Fanny Borel.

Elisa Cerasoli