BEACH VOLLEY studenteschi

Domani pomeriggio la cerimonia augurale

Roseto degli Abruzzi, 18 settembre 2022. È tutto pronto per il grande evento. Roseto si è fatta trovare preparata grazie anche allo staff dell’ufficio scolastico di Educazione Fisica Abruzzo, diretto da Antonello Passacantando, che ha lavorato alacremente per presentarsi puntuale all’appuntamento. La finale nazionale dei Campionati Studenteschi di BEACH VOLLEY, che si farà a Roseto degli Abruzzi dal 19 al 23 settembre, avrà il suo prologo con la cerimonia d’apertura in programma domani, lunedì 19, con inizio alle 18,30, nella villa comunale. Saranno presenti per i saluti istituzionali: il Sindaco di Roseto Mario Nugnes, la dirigente di Sport e Salute Teresa Zampetti dirigente di Sport e Salute, il Direttore Ufficio Scolastico Regionale Massimiliano Nardocci e il Presidente del CONI, Enzo Imbastaro. La fiamma dei campionati sarà portata Pierluigi Palumbo, atleta di A1 e icona della pallavolo, attualmente giocatore nella nazionale italiana master campione d’Europa, che accenderà il tripode. La dichiarazione ufficiale dell’apertura dei giochi sarà pronunciata dal neodirettore dell’Ufficio scolastico Regionale Abruzzo, Massimiliano Nardocci.

Sono 19 le regioni partecipanti con le relative rappresentative maschili e femminili. Le gare si svolgeranno nel centro sportivo Beach Revolution – Lungomare nord – Roseto degli Abruzzi. Le partite si giocheranno in orario meridiano e antimeridiano, tranne la finale, in programma nella mattinata del 22 settembre. La vera grande novità di questa edizione è che tutte le squadre eliminate nel corso della competizione, potranno continuare a giocare anche ai fini di classifica. Ma, al di là dell’aspetto strettamente sportivo, sarà un evento importante anche da un punto di vista formativo e grazie alla piena e fattiva collaborazione dei due istituti superiori di Roseto: il Moretti e il Saffo.  Le due scuole superiori del bel centro costiero del teramano, infatti, hanno preparato gli studenti a svolgere compiti altrettanto importanti come il servizio Hostess e l’assistenza al campo. A loro si deve pure la realizzazione del logo della manifestazione che vede, simpaticamente, la sagoma di uno squalo che schiaccia. Nel programma non è stato neanche trascurato l’aspetto culturale. Tutti le delegazioni partecipanti, infatti, si recheranno in visita alla fortezza di Civitella del Tronto per un’escursione che vuole far scoprire e conoscere le bellezze dell’Abruzzo.




LA CULTURA? È l’unica cosa che ci rimane

Successo per la cerimonia di premiazione del Frentano d’Oro al maestro Massimo Spadano

Lanciano, 18 settembre 2022. Il turbinio e la violenza di un vento capriccioso e sferzante non sono riusciti a fermare l’Associazione Culturale Il Frentano d’Oro che ieri pomeriggio, alle ore 18, davanti ad un pubblico folto e attento, accorso al Teatro Fedele Fenaroli di Lanciano, ha festeggiato la consegna del XXIII Frentano d’Oro, premio con cadenza annuale conferito quest’anno ad un lancianese doc, il violinista e direttore d’orchestra di fama internazionale Massimo Spadano.

La serata, condotta con maestria e leggerezza dal giornalista Mario Giancristofaro, ha visto alternarsi sul palco personalità diverse, unite dall’impegno di non disperdere la grande eredità lasciata dall’indimenticabile Ennio De Benedictis, fondatore e promotore del Premio, ma di darle nuovo impulso e nuova linfa. Infatti, Manuela De Benedictis figlia di Ennio e membro del direttivo dell’Associazione, e Stefano Graziani, che riveste il ruolo di presidente, hanno sottolineato la necessità e l’importanza di proseguire l’avventura del Frentano d’Oro seguendo il solco e l’insegnamento dell’illustre predecessore, e assicurando continuità al Premio, senza intaccarne mai il livello qualitativo e i principi cardine. Di questo tenore è stato anche l’intervento del sindaco Filippo Paolini che, riconoscendo il valore e il prestigio della manifestazione, ha auspicato che il Frentano d’Oro possa raggiungere la fama e la notorietà che merita tanto da essere equiparato al più famoso Ambrogino d’Oro.

Andrea Tenaglia, invece, direttore artistico dell’Estate Musicale Frentana, ha tessuto un ritratto del Maestro Spadano, mettendone in luce non solo i meriti professionali ma anche le qualità di uomo: “Il motto che ha sempre contraddistinto Massimo, sin da ragazzo, è Iamme, su! imperativo che denota la sua predisposizione al fare e a essere un leader”.

Prima di rendere omaggio, come da programma, al compositore abruzzese Michele Mascitti, eseguendone alcuni brani insieme alla clavicembalista Roberta Bucco, Spadano ha ricevuto il riconoscimento dalle mani di Luigi Schips, XX Frentano d’Oro, dedicandolo “ai miei genitori e alla mia famiglia, che mi hanno sempre supportato, e a tutti gli amici”.

“Tutto passa – ha chiosato Spadano – ma la cultura, che resiste nel tempo, è l’unica cosa che ci rimane”.

Giuseppina Fazio e Nicoletta Fazio




SILENZIO, LA MUSICA VI PARLA! Il primo romanzo di Fabrizio Casu

Nel corso dell’evento, presso il Convento di Santa Chiara a Borgo Rivera, anche un breve concerto

L’Aquila, 18 settembre 2022. È stato presentato a L’Aquila sabato pomeriggio, 17 settembre, presso la splendida sala delle conferenze del Convento di Santa Chiara adiacente all’omonima antica chiesa in Borgo Rivera, il volume “Silenzio, la musica vi parla”, primo romanzo di Fabrizio Casu, violinista e già docente al Conservatorio Alfredo Casella dell’Aquila.

Una bella cornice di pubblico ha assistito all’evento. Gli interventi di presentazione del libro sono stati intervallati da alcuni brani richiamati nel romanzo. Relatori il giornalista e scrittore Goffredo Palmerini, che del libro ha curato la Prefazione, il Maestro violinista Andrea Petricca, il prof. Jean Pierre Colella, che ha realizzato i disegni che corredano il volume, e l’autore, il Maestro Fabrizio Casu.

Negli intervalli musicali sono stati eseguiti brani di Sergej Vasil’evič Rachmaninov, Johann Sebastian Bach e Vittorio Monti, con Fabrizio Casu e Andrea Petricca al violino e Francesca Lalli al pianoforte. Gianfranco Totani, prima dell’esecuzione di ciascun brano, ha letto la pagina che nel romanzo parla di quella composizione.

La presentazione del volume, organizzata dall’Associazione musicale Deltensemble, fa seguito all’uscita ufficiale del libro avvenuta con successo a Gorizia e realizzata dalla locale Associazione Culturale Maestro Lipizer Onlus, che ha peraltro finanziato la pubblicazione del romanzo filosofico-musicale di Fabrizio Casu, pubblicato per i tipi di Nuove Edizioni della Laguna, con il patrocinio e il contributo del Ministero dei Beni Culturali.

Il volume “Silenzio, la musica vi parla” a Gorizia è stato molto apprezzato, come d’altronde conferma il vivo consenso raccolto nell’evento di presentazione a L’Aquila. Dagli interventi dei relatori e dalle annotazioni dell’autore il pubblico presente ha preso consapevolezza che nelle vicende dei protagonisti narrate nel romanzo, ciascuno può immedesimarsi. Il libro infatti è rivolto a tutti, non solo ai musicisti. E la narrazione, fluida e coinvolgente, davvero intriga il lettore, come peraltro Goffredo Palmerini ben sottolinea nella Prefazione che apre il romanzo.

PREFAZIONE

di Goffredo Palmerini

Diversi anni fa acquistai, in vista d’un periodo di vacanza, diversi libri della Sellerio: Andrea Camilleri soprattutto, ma anche altri autori. Il formato tascabile ben si adattava a portarseli anche sotto l’ombrellone. Tra essi c’era un romanzo di Luisa Adorno, “L’ultima provincia”, che mi intrigò non poco. Raccontava di un prefetto siciliano, della sua vita e del servizio reso alla fine della carriera in una non menzionata città di provincia. Si parlava delle abitudini del luogo e dei suoi abitanti, di alcune bellezze d’arte e d’architettura di quella città senza nome. Mi intrigò quel romanzo, quella narrazione ricca d’ironia, ma soprattutto mi destò grande piacere, e stupore, scoprire che la città mai citata per nome, che faceva da sfondo alla storia, era proprio L’Aquila, la mia città.

Ho voluto riferire questo fatto perché leggendo questo singolare romanzo di Fabrizio Casu – “Silenzio, la musica vi parla” – subito ho avuto la medesima impressione: che cioè la città in cui si dipana la storia del protagonista – Johannes nascituro, bambino, poi adolescente, quindi giovane brillante violinista, e dei suoi genitori Roberto e Clara – sia anch’essa la mia (ormai nostra, anche di Fabrizio) città dell’Aquila. D’altronde molti sono gli indizi, per quanto dissimulati, che conducono a questa convinzione: le meraviglie architettoniche della città, le numerose e belle chiese, la fortezza, la grande tradizione musicale della città con il suo Conservatorio, il Complesso da Camera, l’Orchestra Sinfonica, la Scuola d’Archi, tale da farla comparare a Salisburgo, la Passeggiata musicale (che da anni realizzano I Solisti Aquilani).

Una cultura e una sensibilità musicale profonda che faceva essere L’Aquila città di prelazione per i suoi concerti ad Arthur Rubinstein e tanti altri straordinari musicisti. Una città che tra i suoi Cittadini onorari annovera proprio Rubinstein, ma anche Ennio Morricone e Goffredo Petrassi. Non mi sviano da questa convinzione alcuni diversivi, quali la definizione di “rinascimentale” per la città o la sua ubicazione costiera, con all’orizzonte il profilo delle isole (nella magnifica vista che si gode dalla bella casa rinascimentale del secondo Maestro di Johannes), particolarità che piuttosto m’inducono a ritenere siano un richiamo affettivo del nostro Autore alla natìa Livorno.

Ecco, può darsi che chi scrive, lettore primigenio del romanzo, sia fuori strada su queste preliminari considerazioni di contesto. Ciò non toglie, anzi arricchisce, il grande interesse avuto nella lettura di questo bel romanzo, dove non si articolano nella loro finitezza i personaggi della storia narrata, se non appunto Johannes e i suoi genitori Clara e Roberto Nardini soltanto, con l’amica cara di famiglia Rita, il primo e il secondo Maestro di violino di Johannes. Una ventina di amici di Clara e Roberto, che partecipano ai periodici Cenacoli di casa Nardini, restano opportunamente senza volto ed identità definite, sebbene chiaramente evidenti siano la sensibilità culturale, le loro qualità etiche, le ispirazioni civili, il desiderio di contribuire a migliorare la propria città, la loro libertà intellettuale che aborre e rifiuta i condizionamenti del potere, particolarmente di un potere politico talvolta greve, interessato alle logiche più becere del consenso elettorale piuttosto che al bene comune. Un potere, espresso nell’amministrazione della città, assai distante dall’interesse a valorizzare la cultura in generale, e particolarmente quella musicale, come un importante cespite anche di crescita economica e di uno sviluppo turistico sostenibile che proprio sulla prelazione culturale si basi.

Interessante, da parte dell’Autore, questa scelta narrativa del Cenacolo, dove far discutere di temi alti, di valore universale, le persone che frequentano casa Nardini, ambiente in cui Johannes si forma culturalmente, nella sua “predestinazione” alla musica, assecondando uno spiccato talento naturale. Un ambiente volutamente tenuto estraneo ai dogmi, politici o religiosi, ma invece aperto alle stimolazioni del nuovo in un confronto maturo e costruttivo, attraverso un dialogo fecondo e attento ad ogni sollecitazione, con l’obiettivo di raggiungere sempre una sintesi che ne connoti il valore civile, sociale e culturale. Un luogo dialogico che richiama alla mente il concetto della “Città del sole”, l’utopia di Tommaso Campanella. Notevole, nello sviluppo della narrazione il ruolo di Rita, essenziale nella “rinascita” alla musica del giovane Johannes, dopo la crisi subita alla morte del primo Maestro, rinascita portata all’acme del risultato dal secondo Maestro, il quale sorprenderà infine riaccendendo il desiderio di un’insospettata relazione affettiva.

Questa la storia, nella quale s’innerva una congerie di sentimenti e situazioni psicologiche, che attengono a due tipicità di approccio nella formazione musicale di Johannes. Questo, a mio parere, è l’aspetto più significativo e rilevante del romanzo, il suo valore profondo che lo propone come un testo non solo di narrativa, ma di vera e propria formazione culturale, di grande utilità per giovani che si avviino alla musica e allo studio di uno strumento, scoprendo lo straordinario ventaglio di sensibilità ed emozioni che solo la musica sa generare. In questo particolare campo l’Autore ha investito tutto il suo bagaglio culturale, la sua lunga esperienza di docente e formatore, il suo talento di violinista, la sua cospicua sensibilità musicale, il suo modo di vedere la vita del musicista ancorata a valori universali, alla “bellezza”, all’eccellenza tecnica coniugata all’espressione più profonda dell’anima. Questo romanzo percorre intensamente le strade dell’animo umano, specie quando le aspirazioni sono le più alte, le più difficoltose, ma anche le più appaganti. 

Orbene, comprendo certamente che approfondimenti così densi di significato e suggestione non possano risiedere in una pagina d’Introduzione. Sono invece aspetti che vanno scoperti godendo pagina dopo pagina il dispiegarsi della narrazione. D’altro canto, la scrittura di Fabrizio è così ben scorrevole, invitante e ricca di dettagli che davvero intriga nell’intraprendere questo singolare viaggio nel mondo della musica colta, dei suoi più insigni compositori – Johann Sebastian Bach in primis, alla ricerca delle cui orme Johannes e Rita vanno a Lipsia e Weimar – nelle pagine più suggestive del repertorio strumentale destinate al violino. Chi scrive non ha le necessarie competenze musicali per apprezzare le innumerevoli sottolineature richiamate nel testo, anche se per questo la storia non perde affatto d’interesse e appeal, tanto che molto pesa la sosta nella lettura per quanto la narrazione avvince.

Lascio dunque al lettore il piacere d’avventurarsi in questa storia avvincente e coinvolgente, anche con il piacere di scoprire singolarità così come sono apparse all’intuizione di chi scrive queste modeste annotazioni introduttive. Voglio solo esprimere compiacimento verso l’amico Fabrizio per questa ulteriore prova narrativa, peraltro ringraziandolo dell’amore che nutre verso L’Aquila, città d’elezione dove ha scelto di vivere e di insegnare, fino ad un anno fa, tenendo la cattedra di violino al Conservatorio “Alfredo Casella”. Ma dove ha scelto anche d’arricchire il patrimonio musicale aquilano con la formazione e direzione del complesso strumentale Deltensemble, che io stesso ho avuto il privilegio d’accompagnare negli Stati Uniti nel 2010, in una memorabile tournée che toccò Detroit, Cleveland e Rochester, in ciò dimostrando quanto sia connaturato in Fabrizio Casu il legame con la città dell’Aquila, con la sua storia e con la ragguardevole cultura musicale che la contraddistingue. Un amore verso L’Aquila persino più intenso rispetto agli stessi aquilani.




DD2022, celebrazioni e memorie

Il ricordo di un gran sacerdote, di un religioso davvero speciale

Chieti, 18 settembre 2022. Iniziano oggi pomeriggio gli incontri di preghiera in memoria dell’indimenticabile don Danilo Belotti, prezioso sacerdote e religioso straordinario che ha svolto la sua missione pastorale nella diocesi di Chieti Vasto, nelle parrocchie di Scerni, Torrevecchia Teatina, Caramanico Terme, Sant’Eufemia a Maiella e Salle.

Nel sesto anniversario della sua nascita al cielo, avvenuta il 20 settembre 2016, si svolgeranno celebrazioni speciali dalle ore 18:00 presso la chiesa di San Francesco Caracciolo al Tricalle, con il Santo Rosario, la Santa Messa e l’Adorazione Eucaristica con guida ed assistenza spirituale di don Michele Panissa e don Panfilo Argentieri, ed animazione del gruppo musicale da lui fondato, Echi di Luce.

Martedì 20 settembre, dopo la visita alle ore 15:00 nel cimitero comunale di Orsogna con saluto e preghiera sulla tomba, tutto si sposterà presso la chiesa di San Tommaso Beckett in Caramanico Terme per le celebrazioni di chiusura delle ore 18:00, a cura del camilliano Padre Federico Bazongo.

NM




ISTRUZIONI TECNICHE per le reti ciclabili

La pista ciclabile non è un ottovolante!

San Giovanni Teatino, 18 settembre 2022. Partiamo da una citazione, fra le tante: “La pavimentazione delle piste ciclabili e/o dei percorsi promiscui deve risultare regolare, priva di avvallamenti e buche, nonché priva di griglie e/o caditoie, e deve possedere adeguati coefficienti di aderenza trasversale e longitudinale al fine di garantire adeguate condizioni di sicurezza per i ciclisti“. Da: “ISTRUZIONI TECNICHE PER LA PROGETTAZIONE DELLE RETI CICLABILI” diffuse dall’ex Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (oggi MIMS) del 2014, al capitolo 3.5 Aspetti costruttivi.

Giorni or sono abbiamo percorso, per tutta la sua lunghezza, la pista ciclabile che attraversa San Giovanni Teatino, tra C.so V. Emanuele II e Via Mazzini, costruita tutta  sul marciapiede, un a po’ nord e un po’ a sud.

La pista si snoda spesso adiacente alle recinzioni delle abitazioni, creando non pochi problemi di sicurezza di transito, soprattutto in concomitanza di passi carrabili o semplice accesso alle abitazioni.

Ma la cosa che maggiormente ci ha infastiditi sono stati i circa 70 avvallamenti che costringono le due ruote a fare continuamente su e giù in concomitanza con i richiamati passi carrabili e stradine varie laterali, anche a basse velocità, fino a quella ridicola di 10 km/h prevista perché la pista è oltremodo ciclopedonale.

Si tratta di un avvallamento ogni 25 metri su circa 1.800 dell’intero percorso: interruzioni, criticità, ostacoli di ogni sorta come fermate bus, pali della luce, curiosi stop alle strisce pedonali, crediamo non invoglino nessuno a percorrere questa pista ciclabile.

E’ bene ricordare che chi transita sulla pista ciclabile ha sempre la precedenza su chi l’attraversa, tranne che per i pedoni, per cui ai richiamati passi carrabili sono le auto a dover dare la precedenza, in entrata e in uscita, come anche in occasione delle traverse, soprattutto quando la segnaletica orizzontale lo evidenzia con la presenza di quadrettoni (in contrasto con  quanto previsto dalla segnaletica verticale presente che invita allo stop, mandando in confusione l’utente ciclista), e quindi non si capisce perché debbano essere le bici a fare su e giù, come in un ottovolante!

Inoltre, la pista, come già detto, è ciclopedonale, un modello progettuale che viene rigettato anche dal recente “Piano Generale della Mobilità Ciclistica”, che bandisce le piste ciclopedonali. Speriamo che gli amministratori comunali capiscano e adeguino il tracciato.

FIAB PESCARBICI




PER AFFRONTARE L’AUTUNNO, illuminazione, riscaldamento e orari

Serve un intervento della Regione a sostegno di famiglie e imprese

Chieti, 18 settembre 2022. In vista dell’autunno e del caro energia che riguarderà imprese e famiglie, l’Amministrazione fa il punto sulle iniziative già attivate per fronteggiare quella che si prospetta come una delle emergenze più importanti dopo la pandemia.

“Siamo già da mesi mobilitati sul fronte del risparmio energetico – annunciano il sindaco Diego Ferrara con la Giunta comunale – e già dallo scorso anno abbiamo portato la temperatura dei termosifoni nelle scuole e uffici sotto di un grado, pronti a scendere ulteriormente per fare fronte ad aumenti che ci toccano sensibilmente anche come Amministrazione. Tutto quello che potremo fare a sostegno della comunità, lo introdurremo, creando anche sinergie e agevolando l’ascolto di istanze e proposte a tale scopo. Ma chiederemo soprattutto alla Regione di scendere in campo anche in Abruzzo con iniziative rivolte a famiglie e imprese, perché l’azione dei Comuni è limitata sul fronte dei ristori e contro il caro energia in Emilia-Romagna, in Campania, in Piemonte, in Friuli e in Puglia, dove si stanno già muovendo con provvedimenti mirati proprio ai soggetti più colpiti, cosa che speriamo capiti presto anche in Abruzzo. Dal nostro canto, oltre ai circa 40.000 euro di sostegni per bollette e affitti per le famiglie  più in difficoltà, che provvediamo ad erogare con l’assessorato alle Politiche sociale e attraverso il Segretariato sociale, con l’assessorato ai Lavori Pubblici abbiamo già da mesi avviato un positivo percorso di riconversione della città, a partire dall’illuminazione: si sta infatti procedendo alla sostituzione degli impianti con i led che consentiranno un risparmio in termini di costi pari a oltre il 60 per cento di quello attuale. Stiamo cercando di stringere i tempi dell’attuazione di tale intervento, già operativo in moltissime zone e strade della città, al contempo, tutte le riqualificazioni che avranno come oggetto scuole e edifici pubblici, conterranno in seno anche elevati standard sul risparmio energetico, abbiamo finanziamenti già approvati per svariati milioni in tal senso che ci aiuteranno in questo percorso. Adeguamenti che riguarderanno anche i materiali utilizzati, in modo che siano ecocompatibili oltre che virtuosi.

È una priorità messa nel nostro programma di mandato, per consentire a Chieti di mettersi al passo con altre realtà cittadine sia abruzzesi che no, con gli uffici tecnici stiamo anche pensando a come agevolare privati e imprese nel passaggio ad altre fonti di energia, in modo compatibile con la struttura della città e i vincoli dettati dal valore del patrimonio architettonico, artistico e culturale degli edifici. Su questo è al lavoro anche l’unità di progetto da noi istituita per accedere ai finanziamenti del PNRR, che con gli oltre 52 milioni di euro in progetti finanziati, ci consentirà una rigenerazione nelle scuole, negli edifici pubblici, persino nelle case di edilizia residenziale di competenza comunale per cui abbiamo ottenuto fondi per procedere a manutenzioni straordinarie che consentiranno proprio l’efficientamento energetico. Noi ci stiamo muovendo, pronti a rimbalzare i provvedimenti governativi che passano per i Comuni, com’è accaduto fin qui con i ristori per la pandemia e in attesa di quelli che vorrà prendere la Regione Abruzzo per dare sostegno alla sua comunità e ai comparti economici toccati dagli aumenti”.