ISTRUZIONI TECNICHE per le reti ciclabili

La pista ciclabile non è un ottovolante!

San Giovanni Teatino, 18 settembre 2022. Partiamo da una citazione, fra le tante: “La pavimentazione delle piste ciclabili e/o dei percorsi promiscui deve risultare regolare, priva di avvallamenti e buche, nonché priva di griglie e/o caditoie, e deve possedere adeguati coefficienti di aderenza trasversale e longitudinale al fine di garantire adeguate condizioni di sicurezza per i ciclisti“. Da: “ISTRUZIONI TECNICHE PER LA PROGETTAZIONE DELLE RETI CICLABILI” diffuse dall’ex Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (oggi MIMS) del 2014, al capitolo 3.5 Aspetti costruttivi.

Giorni or sono abbiamo percorso, per tutta la sua lunghezza, la pista ciclabile che attraversa San Giovanni Teatino, tra C.so V. Emanuele II e Via Mazzini, costruita tutta  sul marciapiede, un a po’ nord e un po’ a sud.

La pista si snoda spesso adiacente alle recinzioni delle abitazioni, creando non pochi problemi di sicurezza di transito, soprattutto in concomitanza di passi carrabili o semplice accesso alle abitazioni.

Ma la cosa che maggiormente ci ha infastiditi sono stati i circa 70 avvallamenti che costringono le due ruote a fare continuamente su e giù in concomitanza con i richiamati passi carrabili e stradine varie laterali, anche a basse velocità, fino a quella ridicola di 10 km/h prevista perché la pista è oltremodo ciclopedonale.

Si tratta di un avvallamento ogni 25 metri su circa 1.800 dell’intero percorso: interruzioni, criticità, ostacoli di ogni sorta come fermate bus, pali della luce, curiosi stop alle strisce pedonali, crediamo non invoglino nessuno a percorrere questa pista ciclabile.

E’ bene ricordare che chi transita sulla pista ciclabile ha sempre la precedenza su chi l’attraversa, tranne che per i pedoni, per cui ai richiamati passi carrabili sono le auto a dover dare la precedenza, in entrata e in uscita, come anche in occasione delle traverse, soprattutto quando la segnaletica orizzontale lo evidenzia con la presenza di quadrettoni (in contrasto con  quanto previsto dalla segnaletica verticale presente che invita allo stop, mandando in confusione l’utente ciclista), e quindi non si capisce perché debbano essere le bici a fare su e giù, come in un ottovolante!

Inoltre, la pista, come già detto, è ciclopedonale, un modello progettuale che viene rigettato anche dal recente “Piano Generale della Mobilità Ciclistica”, che bandisce le piste ciclopedonali. Speriamo che gli amministratori comunali capiscano e adeguino il tracciato.

FIAB PESCARBICI