APERTURA NATALE 2022

Il commento del sindaco

Atessa, 4 dicembre 2022. “Dopo vent’anni rivedere accese, in Atessa, le vetrine dei negozi del centro storico, che avevano dismesso la propria attività, è uno spettacolo e un piacere per tanti cittadini, oltre che per l’Amministrazione comunale. L’iniziativa ha avuto successo.

Abbiamo riacceso i negozi per ospitare oltre 50 espositori di “ temporary shop” e non abbiamo messo le luminarie.

Il 2022 non è il 2020: oggi c’è una nuova emergenza dovuta al caroenergia, legato alla guerra. Ogni Comune si regola, naturalmente, come meglio crede per la propria popolazione.

La nostra scelta tiene conto delle nostre priorità in un momento che ci impone il risparmio energetico e la necessità di sostenere le attività economiche.

Ringrazio Kommerciate, i commercianti tutti, le associazioni e i cittadini che hanno condiviso questa scelta e si sono adoperati e si stanno adorando per una stagione natalizia allegra, sostenibile e partecipata.”

 

 




BRAVA SIECO,  3-1 al Tuscania

La vittoria consolida il secondo posto in classifica

Ortona, 4 dicembre 2022. Una gara bella ed entusiasmante quella disputata dalle due squadre oggi in campo. Ortona e Tuscania si affrontavano per un duello che metteva in palio il secondo posto del girone. La Sieco aveva bisogno dei tre punti per mantenere a distanze le altre pretendenti mentre i laziali volevano acciuffare gli ortonesi sul gradino d’argento. Qualunque fosse stato il risultato finale, la gara è stata davvero piacevole e ricca di colpi di scena. Un primo set extra large terminato ai vantaggi con il punteggio di 35-37 a favore di Tuscania ma che entrambe le formazioni avrebbero potuto chiudere ben prima. Strepitose le prestazioni di Bertoli per Ortona e Corradi per Tuscania. Il loro duello si è concluso alla pari: venticinque punti per entrambi.

Ferrato, saranno sette punti per lui alla fine, gestisce bene gli attacchi spaziando in ogni dove e trovando sempre pronte le bocche da fuoco. Poco importava se si fosse trattato di attacchi al centro, pipe, o il classico attacco di banda, l’attacco avrebbe messo a dura prova la difesa ospite. Marshall è onnipresente e con la sua esperienza funge da faro e da porto sicuro per i suoi compagni. L’italo-cubano a quarantatré anni salta, colpisce e difende da ogni posizione alternando la forza bruta ad eleganti colpi d’esperienza. Non si limita al compitino neanche Benedicenti che salva almeno un paio di palle estremamente complicate permettendo tra l’altro anche una ricostruzione efficace e di tutt’altro livello rispetto alle precedenti gare. Bulfon è un diesel più la gara va avanti più entra in partita. Sebbene non abbia a referto un vero e proprio ace nel terzo set prende a martellare dai nove metri facendo saltare del tutto le opzioni d’attacco dei laziali.

Grande prestazione anche per la coppia di centrali Iorno/Arienti: è proprio da questo reparto che arrivano quindici punti per gli impavidi. E se Iorno si ferma a cinque, Arienti ne fa 10, compresi quattro muri. L’unica pecca che la Sieco non è riuscita a debellare questa sera sono gli errori al servizio. Diciotto sono tanti. Tuttavia, anche gli avversari sono scivolati su questo fondamentale (diciassette errori dai nove metri per Tuscania) ma è un lato ruvido che gli Impavidi devono continuare a limare nelle sessioni di allenamento.

La prossima partita sarà un turno infrasettimanale. Mercoledì alle ore 18.00 Ortona affronterà la trasferta a Sabaudia, che arriva da una netta sconfitta in quel di Catania. Tre a zero per i siculi che continuano la loro fuga solitaria in testa alla classifica. Sabaudia rimane quindi invischiata nella parte bassa della classifica. Guai però ad abbassare la guardia e guai a pensare che si possa continuare a giocare bene con il minimo sforzo.

Coach Nunzio Lanci: «È stata una partita giocata bene. Soprattutto nel primo set le due squadre hanno giocato una pallavolo ad altissimi livelli e sempre in perfetto equilibrio. Bravi noi a non farci demoralizzare dopo aver perso un set così lungo ed incerto ma siamo rimasti attaccati al match perché volevamo portare a casa a tutti i costi i tre punti. Bravissimi ragazzi perché sono riusciti a rimanere calmi e a fare le cose giuste così da mettere sotto pressione l’avversario. Sicuramente questa vittoria ci permette di rimanere al secondo posto e diventa importantissimo cercare di vincere a Sabaudia mercoledì e poi anche contro Bari»

La gara in pillole

Ortona parte sulle ali dell’entusiasmo e grazie anche a qualche errore al servizio di troppo da parte di Tuscania, scappa avanti. Poi arriva la solita dormita che permette ai laziali di rifarsi sotto e addirittura conquistare un punto break quando siamo alla metà della prima frazione di gioco. La lotta prosegue serrata e a fine set si va ai vantaggi. Entrambe le squadre hanno la loro occasione per chiudere, ma alla fine la chiudono gli ospiti con l’insolito punteggio di 35-37.

Nel Secondo set, tranne che per una piccola défaillance iniziale è la SIECO a condurre i giochi nella prima parte del parziale. Il gioco di Tuscania si fa falloso e nello stesso tempo gli ortonesi aumentano l’efficienza del servizio e della ricezione. Tanto basta per staccare gli avversari ed avviarsi verso un finale che si prospetta tranquillo e di gestione.

Tuscania entra più agguerrita nel terzo set e prendono subito un rassicurante vantaggio. La Sieco sbaglia troppo al servizio ma nonostante questo riesce ad acciuffare i laziali sul sette pari. L’atteggiamento di Ortona è quello giusto. Tuscania non riesce a contrastare gli adriatici tanto che coach Passaro mischia le carte in campo ma ormai Ortona è avanti di otto punti. Ortona gioca bene e il vantaggio non può che aumentare.

Un quarto set che parte più equilibrato ma la Sieco riesce a dare qualcosa in più degli avversari. Bulfon trova una maggiore continuità ed un servizio più efficace. La squadra di coach Lanci si ritrova quindi avanti riuscendo a giocare con maggiore tranquillità. Ferrato ha l’imbarazzo della scelta, qualunque terminale offensivo chiami in causa, questi risponderà bene. Ortona è troppo confidente e si rilassa permettendo agli avversari una incredibile rimonta a fine set. La Sieco, però mantiene il sangue freddo e grazie ad un Bertoli inarrestabile e ad un pungente Ferrato dai nove metri riesce a chiudere set e partita.

PRIMO SET. La Sieco scende in campo con il palleggiatore Ferrato e l’opposto Bulfon. Schiacciatori Capitan Marshall e Bertoli mentre al centro Arienti e Iorno. Libero Benedicenti. Gli ospiti rispondono con Leoni Palleggiatore e Onwuelo opposto. Festi e aprile i centrali con Corradi e Menchetti schiacciatori. Libero Sorgente.

Il primo punto è della Sieco che approfitta di un’invasione ospite. Fuori l’attacco di Onwuelo 4-2. Ancora out l’attacco di Tuscania 5-2. Stavolta è Bulfon ad attaccare fuori 6-4. Festi sbaglia il suo turno al servizio 8-5. Marshall va di potenza dalla seconda linea 9-5. Fischiata invasione a Ferrato 9-6. Bulfon sfonda il muro e la palla schizza fuori 13-8. Ottimo break ospite che con il muro registrato raggiunge Ortona sul 12 pari. Out il servizio di Bulfon 14-15. Muro di Arienti 16-15. Bulfon prova la fucilata in parallelo e conquista il punto del 18-17. Bertoli trova uno stop a muro 18-19 e time out per Nunzio Lanci. Marshall chiude la porta a Onwuelo 21-20. Ace di Bertoli 22-20. Bertoli trova la classica palletta in pipe 23-21. Onwuelo regala la prima palla set ad Ortona sbagliando il servizio 24-23. Annullata la palla set si va ai vantaggi 24-24. Ace di Corrado 24-25. Errore di Festi che mira al muro, ma il muro non c’è. La palla si spegne fuori 26-25. Arienti al centro 27-26. Marshall con la pipe del 28-27. Tocco da biliardo di Bertoli 29-28. Invasione di Marshall 30-30. La Pipe di Festi va a segno 31-32. Bulfon annulla 32-32. Stavolta fa tutto Marshall per il 33-33. Invasione Ortona 33-34. Bulfon non ci arriva e il suo muro termina fuori 35-36. Alla fine, Bulfon viene murato e il set si chiude con il punteggio di 35-37

SECONDO SET. Male la ricostruzione Ortonese e Tuscania ne approfitta per il primo punto 0-1. Invasione fischiata agli ospiti 3-1. Muro di Arienti 4-2. Il muro di Ortona non tiene, 5-4. Bertoli trasforma in oro una pallaccia arrivata da Ferrato. Come se non bastasse va al servizio e fa ACE 10-7. Muro di Arienti 11-7. Onwuelo riesce ad avere la meglio sul muro ortonese 14-10. Buon momento degli ospiti, Bulfon sbaglia una ricezione e Tuscania contrattacca 13-15. Invasione fischiata a Leoni 13-17. Mani e fuori ad opera di Bertoli 14-18. Arienti attacca al centro 14-20. Quando gli avversari si fanno pericolosi, sul 17-20 Coach Lanci chiama tempo. Iorno serve troppo lungo 19-22. L’arbitro fischia una spinta a Festi 24-19. Bulfon tira forte e Ferrato può contrattare chiudendo il set.

TERZO SET. Primo punto per gli avversari raggiunti subito dopo dall’attacco di Arienti al centro 1-1. La pipe di Bertoli è vittima del muro di Tuscania 1-3. Bulfon prova a far ripartire la Sieco 3-6. Bertolo trova un pertugio tra le mani del muro 6-7. Fondamentale recupero di Benedicenti che favorisce l’arrivo del 7-7. Un ace di Bertoli che confonde la ricezione 10-8. Fuori il servizio di Sacripanti 11-9. Muro di Arienti 13-9. Marshall fermato dal muro 13-11. Stavolta il cubano mira alla mano esterna del muro 14-11. Ace sporco di Bulfon 15-11. Batte ancora forte Bulfon e la ricezione è necessariamente lunga. La palla arriva nella zona di competenza di Arienti che fa 16-11. Fuori l’attacco di Festi 17-11. Muro solitario di Ferrato 18-11. Alla fine, Bulfon sbaglia il servizio ma è anche merito suo se Tuscania non è riuscita a giocare 20-12. Invasione di Stamegna 21-12. Tocca il muro sulla botta di Onwuelo 22-13. Ancora ace di Ferrato 24-14. Brutta palla di Licitra che regala il primo punto ad Ortona.

QUARTO SET. Il primo punto è di Ortona. Il Libero Sorgente tenta il recupero facendo strike con i cartelloni pubblicitari e la telecamera del videocheck. Per fortuna non si fa male 1-0. Marshall forza una palla arrivata sporca ma il tentativo è fallimentare 2-3. Muro di Arienti 4-3. Potente la schiacciata di Bertoli, il muro non tiene e la palla va fuori 5-4. Ferrato la gioca di prima 6-5. Fuori l’attacco di Onwuelo 7-5. Sacripanti schiaccia sull’asticella 8-5. La diagonale di Bulfon è ottima 9-6. Muro di Ferrato 13-9. Fuori il servizio di Festi 16-12. Fuori anche la Pipe di Tuscania 17-12. Mani e fuori di Bertoli 19-13. L’ace di Cipolloni vale il 17-20 per Tuscania che approfitta di un attimo di relax dei padroni di casa. Fuori il servizio di Onwuelo 18-22. Corrado ha buon gioco e con la sua Pipe elude il muro 22-20. Bertoli allenta la pressione 23-21. Ancora Bertoli regala alla Sieco il Match-point 24-22. Lo stesso Bertoli intercetta una palla di ritorno dopo il bolide di Ferrato al servizio e la gara si tinge di bianco azzurro.

SIECO SERVICE IMPAVIDA ORTONA – Maury’s Com Cavi Tuscania 3-1 (35-37 /25-19 /25-14 /25-22)

Sieco Service Impavida Ortona: Vindice (L) n.e, Ceccoli, Bertoli 25, Benedicenti (L) 54% pos – 39% perf, Iorno 5, Marshall 13, Di Tullio n.e., Bulfon 15, Arienti 10, Ferrato 7, Pollicino n.e., Palmigiani n.e., E.Lanci n.e. Allenatore: Nunzio Lanci. Vice: Luca Di Pietro.

Maury’s Com Cavi Tuscania: Stamegna 1, Leoni 2, Festi 3, Ruffo, Cipolloni, Sorgente (L) 73% pos – 47% perf, Sacripanti 8, Corrado 25, Aprile 3, Onwuelo 24, Licitra, Borzacconi n.e.

Durata Set: 45’, 29’, 26’, 30’

Durata Complessiva: 2h 10’

Muri Punto: Ortona 11 / Tuscania 8

Aces: Ortona 4 / Tuscania 4

Battute Errate: Ortona 18 / Tuscania 17

% Attacco: Ortona 54% / Tuscania 41%

% Difesa:  Ortona Pos 50% – perf 34% / Tuscania 64% pos  – perf 46%

Arbitri: Gasparro Mariano e Pasciari Luigi




PRIMO STOP IN CAMPIONATO per la Tombesi

I gialloverdi cadono 4-3 a Casagiove, al termine di una partita in equilibrio fino all’ultimo. Massimo Morena: «Prestazione altalenante, ma potevamo comunque raccogliere almeno il pari. Ci può stare nel corso della stagione un momento di difficoltà, la squadra è viva».            

Ortona, 4 dicembre 2022. Dopo sei vittorie e due pareggi arriva la prima sconfitta in campionato per la Tombesi, sconfitta 4-3 sul campo del Casagiove. Avanti 1-0 con un gran gol di tacco di Iervolino, i gialloverdi hanno incassato il pari prima dell’intervallo, iniziando poi molto bene la seconda frazione. Sono però arrivati i gol dei padroni di casa, bravi nelle ripartenze e nel punire gli errori avversari; la Tombesi ha provato a rientrare in partita, prima sul 3-2 e poi sul 4-3 (doppietta di Masi), ma ha dovuto fare i conti con un portiere, Fuschino, davvero in serata di grazia. Con questa sconfitta, la Tombesi scende al terzo posto in classifica, a +2 sulle quarte.

«Provo grande rammarico per aver perso punti oggi, era una gara che potevamo portare a casa con un po’ più di attenzione – questo il commento di mister Massimo Morena –. Siamo partiti molto bene, andando in vantaggio e controllando bene il campo fino, direi, al minuto 12 del primo tempo. Poi, un po’ per merito degli avversari, un po’ per demerito nostro, in una partita che è stata molto fisica e “maschia”, siamo andati in difficoltà sul finire della frazione e abbiamo subito il pari. Nell’intervallo abbiamo risistemato le cose e infatti nel secondo tempo è tornata la Tombesi che voglio e che conosco, che gioca bene e vuole avere il pallino del gioco sempre in mano. Su un nostro svarione è arrivato il gol del 2-1 loro e a quel punto tutto è diventato più difficile, non tanto per demeriti nostri quanto per il Casagiove, che ha trovato ancora più coraggio e forza. In più, faccio i complimenti al loro portiere, che davvero ha parato di tutto. Abbiamo commesso altre due disattenzioni individuali che ci sono costate il terzo e il quarto gol, in mezzo un gran gol di Masi, ma non è stato sufficiente per agguantare almeno il pari, nonostante il portiere di movimento, il gol del 4-3 e l’assedio finale. Peccato, credo che almeno il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto. Dobbiamo rimanere tranquilli, ci può stare nel corso della stagione un momento di difficoltà: la squadra è viva, speriamo di recuperare presto gli ultimi infortunati e puntiamo a riscattarci subito nella sfida molto importante di sabato prossimo contro il Venafro».

Giuseppe Mrozek




FORSE TORNANO I PARTITI

4 dicembre 2022

Ed ecco finalmente i congressi: Il PD, la Lega, il Terzo Polo con l’Assemblea costituente, forse anche Fratelli d’Italia. Da quando tangentopoli aveva decapitato i partiti le proposte della politica erano tutte personalizzate, e non hanno fatto una bella fine. Berlusconi non ha mai voluto un partito organizzato con idee, poteri e istituzioni interne, e con lui finirà anche Forza Italia. I segnali ci sono già.

Grillo aveva cavalcato tutto la protesta contro la “casta” e il disprezzo verso partiti e istituzioni , ben spalleggiato da una editoria compiacente, ed oggi ciò che resta, dopo una impressionante tosatura elettorale, si regge con Conte sulla difesa a oltranza del reddito di cittadinanza e tenta sortite addirittura a sinistra, mutuando da ambientalisti e pacifisti. Anche il suo “capo politico” nominato sul campo, Di Maio, è finito. Aveva l’occasione di organizzare un partito ma ha preferito adagiarsi sui ruoli istituzionali che sono sempre pro-tempore.

Salvini ha trasformato la Lega, quelle dei sindaci e degli amministratori locali, dei presidenti alla Maroni Zaia e Fedriga, in un partito “Salvini Presidente”. Figuriamoci. E adesso la sua base si sta svegliando. Forse si sta svegliando anche il Pd e ce lo dirà il congresso se ciò avverrà seriamente o se si ricadrà nell’errore di ridursi alle primarie. Lo hanno capito anche quelli del Terzo Polo, se è vero che Renzi e Calenda celebreranno un’assemblea costituente del loro partito.

Con i capipopolo, insomma, non si è andati molto lontano e probabilmente gli elettori cominciano a capirlo.

Nel corso dell’anno del governo Draghi ci sarebbe stato il tempo per tutti per dare impulso a strutture che sono o si ritengono partiti. Ma nessuno lo ha colto. C’è ancora chi si immagina che basti la presenza su twitter o su tik tok per essere forza politica ignorando che sono le idee che muovono la storia e non la storia che muove le idee.

Certo i tempi sono cambiati e cambiano in continuazione. Non è più il tempo delle tessere di cartoncino, dei manifesti elettorali sui muri, delle tribune politiche in bianco e nero, delle assemblee dove i votanti erano più dei presenti.  I nuovi strumenti di comunicazione hanno creato nuove condizioni, termini e modi di fare politica. Ma certo è ancora il tempo del rispetto delle procedure democratiche dentro i partiti, nel confronto tra maggioranza e minoranze, delle discussioni aperte dentro gli organi rappresentativi, delle proposte, delle idee, dei confronti con gli iscritti e gli elettori in campo aperto, del controllo puntuale dell’operato degli eletti.

Un tempo si discuteva nei consigli comunali e ancor prima dentro i partiti e tra i partiti degli argomenti all’ordine del giorno. Oggi non funzionano più nemmeno i consigli comunali, ridotti a ratificare, auspicare e decidere solo su poche questioni rilevanti. Lo stesso valeva anche per deputati, senatori, consiglieri regionali che dovevano rendere conto, essere presenti, ascoltare e rispondere. Oggi abbiamo parlamentari che frequentano il loro collegio solo due mesi prima delle elezioni.

Se tornano i partiti torna vitalità nella vita democratica, e sarebbe già tanto nel tempo dove problemi epocali e non previsti mettono a dura prova le basi della convivenza civile: dalla guerra alle porte, alle epidemie, alla crisi delle materie prime energetiche, alle carestie che tornano nei paesi lontani ma che da noi aumentano le povertà.

Se tornano i partiti, sperando nel meglio che li può distinguere, anche le disuguaglianze, i mezzi limitati dello Stato, le invasioni quotidiane di informazioni, troveranno almeno un luogo per ricominciare a “conoscere e deliberare” come raccomandava Luigi Einaudi.

Guido Puccio




RILANCIARE l’agricoltura biologica

Anabio-Cia Abruzzo. Alessandro Impicciatore eletto nuovo Presidente

Pescara, 4 Dicembre 2022. Con circa l’11 per cento della superficie agricola utilizzata destinata ad agricoltura biologica e 1960 aziende che adottano metodi di produzione bio, l’Abruzzo si colloca fra le regioni con il più elevato e variegato potenziale, dati i diversi orientamenti produttivi delle aziende convertite. Per il bio, come per le produzioni agricole di qualità, diventa sempre più necessario adeguare azioni e programmi per essere competitivi sul mercato. È questo quello che è emerso durante l’Assemblea elettiva di Anabio-Cia Abruzzo, l’Associazione di agricoltura biologica della Cia-Agricoltori italiani, che si è svolta ieri mattina, presso Torre Vinaria – Cantina Frentana a Rocca San Giovanni. La giornata è stata l’occasione per fare il punto della situazione in cui oggi versa il settore biologico.

Dopo i saluti di apertura di Roberto Battaglia, Presidente Cia L’Aquila-Teramo e Presidente uscente Anabio-Cia Abruzzo, spazio agli interventi dei tecnici sull’agricoltura biologica. Antonio Zinni, Responsabile ufficio agricoltura ecocompatibile Regione Abruzzo, ha sottolineato che il mercato del bio non è più una piccola nicchia e rappresenta l’unico segmento dell’agroalimentare italiano con tendenza alla crescita, “Siamo una delle nazioni con il più alto tasso di superficie biologica e dobbiamo cercare di spingere le aziende a convertire i prodotti in bio”.

Parola poi a Giuseppe Di Silvio, responsabile CAA-Cia Abruzzo, che ha presentato un report con i dati più rilevanti sul settore. “In una situazione nazionale che vede crescere il consumo di prodotti biologici e il relativo fatturato, di cifre superiori al 15%, Anabio Abruzzo vuole porsi come riferimento per i quasi 2mila produttori biologici della regione. Il tutto all’interno di una tendenza di aumento del numero delle aziende bio e del suolo dedicato al biologico. Gli ultimi dati ufficiali registrano oltre 43mila ettari coltivati a biologico e 6500 ettari in conversione”.

“La proposta di riforma della Pac”, ha detto il Responsabile PAC Cia Nazionale, Domenico Mastrogiovanni, “tende ad accrescere la rilevanza degli aspetti ambientali nel sostegno al settore primario, rafforzando di fatto anche il ruolo dell’agricoltura biologica. L’obiettivo è quello di trasformare la potenzialità bio di questa regione che porti valore di mercato”.

Hanno concluso il simposio gli interventi di Stefano Palumbo, Responsabile Indagine Rica Abruzzo e Gianpaolo Antonio, ricercatore del Crea.

“Abbiamo voluto organizzare questo momento di confronto date le esigenze e gli input europei che fanno sì che in futuro il modo di coltivare biologico interesserà tantissime aziende”, così il Presidente Cia Abruzzo, Nicola Sichetti, nel suo intervento di chiusura, “Bisogna favorire l’aggregazione a livello territoriale, la divulgazione delle tecniche di campo e dei processi produttivi propri degli alimenti biologici”.

È stato eletto Presidente regionale di Anabio Alessandro Impicciatore.




FESTEGGIATI nel parco della libertà

I nuovi nati con la donazione degli alberi

Fossacesia, 4 dicembre 2022.  Ludovica Bucciante, Angela Bussoli, Marta Caporale, Irene Caravaggio, Roberta Caravaggio, Vittoria Casturà, Lucrezia D’Amario, Luna Di Nardo, Noemi Di Stefano, Laura Elogbamen, Gabriella Neve La Rocca, Lorenza Marchetti, Greta Marrone, Lucrezia Marrone, Carolina Nicolò, Isabelle Rotondo, Alisia Spoltore, Osamuyi Matthew Avenbuan, Tommaso Caravaggio, Davide Casciato, Leonardo Cibelli, Simone Colanero, Paolo Hermes D’Alessandro, Tommaso Di Piero, Mattia Di Pretoso, Giole Melizzi, Giovanni Moretto, Federico Nardone, Bryan Omosigho, Samuel Paione, Diego Primomo,  Lorenzo Scaglione, Emanuele Tamburrini, Francesco Toscano, Manuel Vittorioso, Pier Carmine Vizzarri.

Questi i nomi delle 17 bambine e dei 19 bambini nati tra novembre 2021 e lo stesso mese del 2022 a Fossacesia, ai quali l’Amministrazione Comunale, come da tradizione, ha donato un albero di rovella e un attestato per ogni nuovo nato per salutare il loro arrivo nella comunità fossacesiana. La cerimonia si è svolta nel Parco della Libertà e a causa delle condizioni atmosferiche, non ha visto la presenza di tutti i 36 nuovi nati e dei loro genitori. Nell’occasione, come avvenuto negli anni passati, nel parco è stato piantato un albero.

La consegna delle piantine è stata presenziata dal Sindaco, Enrico Di Giuseppantonio, dagli assessori Maura Sgrignuoli e Giovanni Finoro, dal consigliere comunale delegato alle Politiche per lo Sviluppo sostenibile dell’Ambiente, Umberto Petrosemolo, e da Mariella Arrizza, capogruppo del gruppo  consiliare Alternativa Civica per Fossacesia.

“Le Amministrazioni da me guidate sono state sempre impegnate su un percorso che testimonia quanto ci stiano a cuore la tutela ambientale e le pratiche virtuose e sostenibili: è un dovere che abbiamo anche nei confronti delle nuove generazioni e al contempo vuole essere un messaggio rivolto alle famiglie affinché possano creare insieme ai loro figli un legame diretto con la natura che le circonda”.




ELHAM HAMEDI, UNA VOCE DI LIBERTÀ IN IRAN, nell’arte e nella poesia

Annotazioni sulla poetica e sulla pittura dell’artista di Shiraz, ambasciatrice di pace nel mondo

di Goffredo Palmerini

L’Aquila, 4 dicembre 2022. Le notizie di quanto sta accadendo in Iran accompagnano la lettura della silloge “Un colpo alla testa, era uno zaqboor” di Elham Hamedi, un volume di 40 liriche, pubblicato in questo mese di novembre da Terra d’ulivi Edizioni. Le poesie, in lingua inglese, sono state tradotte in italiano da Fernanda Ferraresso e nel testo pubblicate in entrambe le lingue. Queste modeste annotazioni non hanno la pretesa d’essere una riflessione critica sulla poetica di Elham Hamedi, che sfuggirebbe dalle mie competenze. L’autrice ha una rara sensibilità e una feconda espressione lirica, che ti prende l’anima. Profonda è l’emozione mentre mi immergo in queste liriche.

Questa è una guerra/ tra il sangue nero della mia penna/ e il bianco sospetto di questa carta/ Questa è una guerra/ attraverso le mie lacrime rosse/ che erutta/ dai muri feriti/ attraverso il mio rossetto/ che è rotolato/ nel suolo la voce silenziosa di una donna/ nel rossetto rosso./ Questa è una guerra/ attraverso la pelle spaccata di una donna/ chi si alza impotente./ La sua faccia schiaffeggiata abbandonata a terra/ è un’ombra frammentata che se ne va. (Ombra in frammenti)

Non esiste mezzo più portentoso dei versi, per aprirci le porte dell’anima, perché la Poesia è distillato della voce dell’anima per antonomasia. Rompe barriere, la Poesia, frantuma confini, si libra eterea conquistando orizzonti inusitati, confida le aspirazioni più autentiche, le gioie più profonde, le ansie, i dolori, le passioni e i desideri più reconditi, ma che hanno valore universale. Ci affranca dai rumori del mondo, ci restituisce la dimensione umana, nella sua nudità e nella sua purezza. Se non esistesse la Poesia, ci mancherebbe quella voce dell’anima che muove le corde della sensibilità umana, rivelandoci l’essenza stessa del tratto di strada che ad ognuno spetta nella storia dell’umanità.  La poetica di Elham Hamedi arriva diritta al cuore, è un urlo lancinante di dolore, di inquietudine, di sofferenza interiore. E’ un grido di libertà alto e potente. In questo volumetto ancora fresco di stampa Elham Hamedi ci sono versi intensi e sanguinanti, c’è tutto il dolore dell’anima, c’è l’intima rivolta contro la violenza, contro la brutalità e la sopraffazione.

Mi ribellerò/ romperò/ tutte le leggi della convivenza con la natura inanimata/ mi ribellerò/ con le stesse imperfette braccia e gambe/ con le stesse implicazioni invertite dell’essere non essere/ nausea di essere/ e masticando costantemente la non esistenza/ mi ribellerò/ catturerò l’anima umana/ da questa palude permanente. (Nausea di essere)

E’ una rivolta morale di una donna che sfocia in una poetica senza eufemismi, netta, trasparente, icastica. Vi traspare un dolore che accomuna tutta quella parte di umanità che ripudia l’oppressione e la cecità umana, oscurata dai pregiudizi e dalla mostruosità del pensiero.

È vietato il sole sulla nostra pelle/ e le ombre delle galassie passano facilmente dalla mia bocca scura./ Senza sorpresa o shock può congelare il nostro corpo./ Senza che la cella segreta turbi la mia mente/ la lama del vento mi ha trasformato in due metà del purgatorio. Dante, ma dove stai a testa in giù nella Via Lattea?/ Come l’inferno succhia l’ombra e il suo silenzio?/ I melograni insanguinati scoppiano nel Giardino dell’Eden/ e le scintille di fuoco/ tra le ceneri delle parole/ giustificano la follia delle mie mani impotenti/ per crocifiggere l’intera mia anima./ Dove sei Dante? Hidden Paradise ha molto dolore./ Il paradiso è gravido di mille feti ignoranti./ L’inferno dietro il punto interrogativo/ ha inghiottito tutte le fiamme./ Dove sei Dante?/ Beatrice per un rossetto nero/ è stata lapidata. (Paradiso nascosto)

Raffinata e colta, la sua espressione poetica s’interroga sulle questioni fondamentali, sul senso dell’esistenza umana e sulla sofferenza. Entra nelle profondità del suo essere, ma non s’estrania dall’ambiente in cui vive. Queste le emozioni immediate ad una lettura ancora non ben distillata dei versi di Elham Hamedi. E però il suo grido è già entrato nel profondo.

Angeli di terre lontane!

Dio ha fatto i tuoi capelli d’oro?

I miei capelli sono stati giustiziati oggi

Si riversava sulle spalle nude di un albero

Angeli di terre lontane!

I miei capelli non possono essere la corona del mio corpo?

I capelli sulla mia testa non appartenevano a questo corpo ferito fin dall’inizio della creazione?

Angeli con i capelli biondi!

I miei capelli avrebbero potuto essere di un colore diverso

Angeli dai capelli d’oro delle terre libere!

I miei capelli sono diventati scuri durante una dittatura!

Angeli di terre lontane!

Lascia i tuoi capelli al vento oggi in memoria dei miei capelli morti

Nella mia terra i venti sono stanchi

I miei capelli sono stati giustiziati oggi

E gli uccelli non possono cantare sulle spalle degli alberi accanto al cadavere dei miei capelli

Una ciocca di capelli nella mia terra è un anello della morte sul collo di una donna.

(Questi non sono capelli. 19 settembre 2022)

Le sue liriche trovano una perfetta sinestesia con la sua pittura intensa, con le istallazioni. Elham Hamedi è una grande artista, con una cifra del tutto originale. Le sue tele raccontano frammenti umani in un insieme di cose e oggetti inanimati. Denso e pastoso il tratto, decisi i colori ma senza vivezze eccessive, quasi sconfinanti nel campo informale. Elham Hamedi è nata nel 1967 a Shiraz, in Iran. È un’artista multimediale, pittrice e poetessa, curatrice internazionale E’ membro permanente dell’Iranian Visual Arts Scientific Association. Laureata in Ricerca in Arti alla Yazd University, si è poi laureata in Radiologia presso l’Università di Shiraz. È designer della rivista letteraria e artistica “Aghrabeh”. Alcuni dei suoi dipinti e installazioni sono stati ispirati da frammenti di organi umani e dalle loro interazioni con oggetti inanimati. Nei suoi dipinti cerca di stabilire una connessione tra pittura e argomenti medici legati al corpo. Questa relazione intertestuale è associata a temi psicoanalitici. Infatti la psicoanalisi è considerata come il collegamento tra le due aree della formazione di Hamedi, cioè Arte e Medicina. L’artista ha tenuto diverse mostre personali e collettive, in Iran e all’estero. La sua collezione di dipinti è stata recensita nel 2018 da quattro critici iraniani su “Sokhan”, rivista di Cultura e Arte. I suoi lavori sono stati recensiti anche da Rocco Zani, critico italiano, su “WordNews” 2021. Attualmente Hamedi sta collaborando al progetto di Maurizio Esposito sulla rivista Dialogo. Alcune sue poesie sono state pubblicate in italiano su “Transiti Poetici” di Giuseppe Vetromile. Le sue poesie sono state presentate da Fernanda Ferraresso e Paolo Polvani e pubblicate in prestigiose riviste e siti web italiani. Tra queste la rivista letteraria internazionale Forma Fluens, la rivista letteraria Frequenze Poetiche, le riviste Art Magazine e Dialogue Magazine, l’Agenda Poetica 2022, Il no. 52 della collana “I Quaderni del Circolo Letterario Anastasiano” è interamente dedicato a Elham Hamedi.

Fernanda Ferraresso così scrive, tra l’altro, in una nota critica sull’arte poetica e pittorica di Elham Hamedi: “[…]Visualizzare e dare forma a ciò che sfugge, che è aereo, volatile e volubile, ma pervade e intride la materia, è ciò che le opere di Elham Hamedi, sia quelle pittoriche, che quelle letterarie in poesia, cercano di fare, come inchiodando un attimo preciso, che lo sguardo profondo ha colto, senza confondersi con il tempo  in cui si vorrebbe trovare il senso per sintetizzarlo in un solo significato. Tutto resta sospeso. Nel movimento del frammento, afferrato nell’istantanea si coglie l’attimo, l’attimo prima che evolva. […] Hamedi spiega le sue opere, che vanno sotto il titolo di Fragment – Frammenti e afferma che ciò che si vede non è una frattura esposta soltanto, quanto piuttosto ciò che ne consegue, in un recupero dei pezzi, di un corpo scomposto, collocando le parti di cui si forma quasi in un mosaico, in un diverso assemblaggio da cui ciò che si palesa è un dire fermo, inciso in ogni sua parte: “Sono memoria e resto ferma anche se tagliata, sbranata e trascendo il corpo per farmi memoria di tutti”. In una composizione solo sua, si fa strumento in cui il singolo si mostra come un coeso abito abitato, anche se corpo in quel caos di parti, testa orecchio piede, sembra voler ingrandire e gridare una affermazione forte. E’ un grande orecchio, un ascolto profondo e labirintico, la vita è l’attimo in cui la percezione interpreta la frantumazione ricomponendola attraverso repertori sonori, tendinee tessiture, intime correnti oscure, scrivendo le sue perle in quell’oceano di caos e caso da cui tutti e tutto discendiamo e in cui camminiamo, attraverso  immagini che non è dato vedere agli altri e sono intime, segrete, sono le perle dentro la conchiglia di chi le ospita in sentieri marini, abissi, dove camminiamo con piedi azzurri quasi con passi danzanti, in punta di piedi. […]

Stare alla frontiera dell’immagine quanto del sentire – annota infine Fernanda Ferraresso – sembra essere per Hamedi il luogo in cui più profondamente guardare, nel territorio di un sé consapevole di ogni mancanza, di ogni distanza, di quelle voci che non smetteranno mai di farsi sentire e abitare la carne, configurando sillabari di incredulità e attenzione acuta, forte proprio di quel sapersi riscrivere, ritessendo in continuo quell’uomo-donna-tutto e niente, contemporaneamente. Incombente vita e morte sono la residenza, in una distanza in cui spazio è quel nuotare affogare e riaffiorare, rifiorire, ferire, lacerati da una forza che è sempre la passione con cui la vita ci prende e noi le rispondiamo, ciascuno dalla propria terra, in cui il sisma dell’esistere non è mai rassegnazione.”

“La poesia riesce sempre a trovare spiragli e vie inaspettate – scrive il poeta e critico letterario Giuseppe Vetromile -, per cantare al mondo intero il senso dell’esistenza così come viene percepito dall’autore, in termini di materialità e corporeità ma anche e forse soprattutto in termini spirituali e psichici. Il panorama e il tempo che fluisce ineluttabile, sono elementi che suggeriscono riflessioni, che incitano domande alle quali il poeta tenta di dare le proprie risposte o motivazioni d’essere. La visione del mondo, fisica o anche psicologica, sociale, religiosa, spirituale, viene elaborata dal poeta, il quale poi costruisce, o meglio ricostruisce, questa visione dotandola di luci, suoni, prospettive, speranze, dolori e anche speranze, in un quadro complesso, articolato e delicato, unico nel suo genere perché è unica e originale la visione filtrata dall’autore. In questa prospettiva si colloca il mondo poetico dell’iraniana Elham Hamedi, artista a tutto tondo, la quale ci offre una visione particolarmente elaborata della sua realtà, che oltre ad aderire pienamente alla situazione storica contingente, assume sicuramente una validità considerevole anche in ambito antropologico e psicologico generale.

La sua poesia, infatti, si frammenta e si ricostruisce continuamente, e come i tasselli di un puzzle gigantesco, raggiunge la compattazione del quadro solo al termine, quando l’azione propositiva dei suoi versi afferma e conferma l’idea generatrice, il suo progetto poetante. E così, Elham Hamedi costruisce il suo mondo poetico riempendolo di figure simboliche apparentemente inanimate, come strade, grattacieli, manichini, vetrine, terre e pietre, ma anche utilizza parti del corpo che, staccate, indipendenti, acquistano vita propria, soffrono, si dolgono, cercano orizzonti di libertà e di affrancamento dalle costrizioni di una quotidianità derelitta e opprimente. […] Una poesia dunque dai contenuti fortemente simbolici e metaforici – conclude Vetromile –, che si snoda attraverso visioni e storie frammentate, colme però di una umanità dolorante e desiderosa di aperture, di sbocchi liberatori, come di un ruscello che impetuosamente cerca di raggiungere il mare. La poesia è un modo di dire le cose del mondo e della storia, un modo onesto e sincero, che offra spunti di riflessione e che raggiunga direttamente il cuore e l’anima dell’altro, coinvolgendolo e suggerendogli realtà altre, diverse dalle proprie, e per questo la poesia è “ponte” tra culture diverse, tra visioni del mondo diverse. E la poesia di Elham Hamedi è anche tutto questo!”

Prendo qualche lacerto da una bella recensione di Paolo Polvani sulla poetica di Elham Hamedi. “Il corpo è il paradigma attorno al quale s’incardina il discorso poetico di Elham Hamedi – scrive tra l’altro Polvani –. Un corpo a volte evocato nella sua interezza, più spesso sezionato, frammentato, ridotto a dettaglio. Una volontà indagatrice riscontrabile anche nell’ opera pittorica, di sapore espressionista, dove il colore è assimilabile a un grido e i frammenti del corpo si offrono illuminati da una luce viva. Radicarsi nella realtà, spostarsi nello spazio, liberare le energie creative, rapportarsi al presente e confrontarsi con quello che c’è, tutto questo è in strettissima relazione con il corpo, avviene in funzione e grazie al corpo. […] So che la lingua iraniana possiede raffinatezze dolcissime e infinite sfumature di suoni, e che sicuramente nei passaggi dalla lingua originale all’inglese e infine all’italiano va persa purtroppo la musica dentro la quale la poesia è stata generata.  Contiamo però che Elham nella sua gentilezza ci faccia dono di una lettura e che questa lettura possa circolare tra chi avrà il piacere di passeggiare dentro i suoi versi. Resta comunque una poesia intensa, ricca di improvvisi bagliori e coloratissima – tutta la mia presenza blu -, con rimandi all’opera pittorica, altrettanta interessante e avvincente. Una poesia che parla dell’incompiutezza e della difficoltà di accettare il presente, e tuttavia felicemente, pervicacemente aggrappata alla necessità della creazione: – ma la parola è qui,/ ubriaca e spericolata/ nella sicurezza delle mie labbra -.

Elham Hamedi è stata selezionata per la partecipazione alla Biennale d’Arte Contemporanea della Murgia, svoltosi a Palazzo Lanfranchi, una delle sedi dei Musei Nazionali di Matera E’ stata tra i 167 artisti provenienti da Italia, Svizzera, Turchia, Germania, Giappone, Russia, Estonia, Ucraina, Francia, Grecia, Cina, Bulgaria, Spagna, India, Iran, Lituania, Canada, Stati Uniti, Argentina, Australia. Più artisti insieme, in una fusione virtuosa di antico e moderno e un comune denominatore: onorare le vittime di tutte le stragi e farsi costruttori di pace. Un connubio di linguaggi diversi e complessi, specchio della globalizzazione attuale sempre più presente anche nelle nuove tendenze artistiche. Hamedi ha partecipato inoltre alla Mostra “Green Image Joseph Beuys 100” presso la Pinacoteca Civica di Palazzo Moncada a Caltanissetta. Nel 2022 Elham Hamedi ha partecipato alla IXX Esposizione Internazionale d’Arte – AamA, co-ospitata da otto musei: Musée de Portimao (Portogallo), L’Entrepôt Galerie d’art (Principato di Monaco), Contemporary Art Museum and Art Center Bitola (Macedonia del Nord), ‏Kyungpook National University Art Museum,  Bukgu – Daegu (Corea del Sud), El Castillo Museo de Monteagudo de las Vicarias (Spagna), Cang Art Museum, Hangzhou (Cina), Villa Biancardi, Zorlesco (Italia).

In campo letterario Elham Hamedi è stata una delle poetesse selezionate per partecipare a Procida al First International Iside IX Edition – Literary Arts 2021, ed è una delle vincitrici del Premio International 2022 “Women For Culture and For Peace”. E’ inoltre membro esecutivo della Writers Capital International Foundation. È Ambasciatrice dell’IFCH, Ambasciatrice di Pace e membro del Consiglio di Amministrazione del Poetry and Literature World Vision. Hamedi è tra gli autori della casa editrice Les Flâneurs Edizioni, collana “Icons”, nella serie Poetry diretta dal poeta Alessandro Cannavale e presente in diverse antologie di poeti (in Italia, Albania, Belgio). Nel 2022 le sono stati conferiti il Premio internazionale “Le Nove Muse”, a Venezia, e a Montecatini Terme il Premio internazionale “Il Canto di Dafne”, prestigiosi concorsi letterari di cui è presidente Marina Pratici, poetessa insigne e saggista, e presidente internazionale è Hafez Haidar, candidato al Premio Nobel per la Pace e per la Letteratura.




LA   LG UMBYRACING SBANCA BISCEGLIE. Violato 1-3 il parquet della Sportilia

Sesta vittoria consecutiva e terzo posto in solitudine

Teramo, 4 dicembre 2022. Come previsto alla vigilia, la LG UmbyRacing Teramo stupisce e vince anche a Bisceglie con la Sportilia 1-3 e conquista la sesta vittoria consecutiva che permette alla squadra biancorossa di issarsi in solitudine al terzo posto della classifica. Una gara dai due volti e vietata ai malati di cuore.

Questo perché la squadra di Marcela Corzo ha regalato il primo set alle avversarie, non giocando come su standard abituali. La reazione c’è stata, una reazione di forza di carattere di squadra, che ha permesso alla Futura di ottenere l’intera posta in palio, anche con qualche sofferenza di troppo. Il primo parziale vede le padrone di casa sempre comandare portandosi avanti 6-5, 13-7, 19-15, 22-19 fino al 25-20 in 24 minuti.

Nel secondo set è sempre la Sportilia a gestire la gara, ma la Futura c’è dimostrando voglia di stupire ancora. Il primo vantaggio biancorosso arriva sul 9-10, ma si resta in equilibrio fino al 18-18, con le pugliesi avanti addirittura 21-19. Sull’orlo del precipizio, le biancorosse tirano fuori l’orgoglio nascosto nel primo set. Impattano 22-22 e poi piazzano un tre a zero che permette di andare sull’1-1, 22-25 in 28 minuti.

Nella terza frazione scappa ancora Bisceglie, ma è un fuoco di paglia perché Teramo è avanti 11-12. Mantiene ed allunga il vantaggio la squadra di Corzo fino al 15-22, 17-24 per chiudere 19-25 in 26 minuti. Ultima frazione al cardiopalmo, con le biancorosse avanti 4-10, 9-14, 11-17. Bisceglie non molla e si arriva sul 18-22. Poi la Futura decide di mettere fine all’incontro: va sul 20-23, 20-24, 21-24, chiudendo 21-25. L’importante era vincere, ottenere i tre punti e la sesta vittoria consecutiva. La Futura alza la voce, le ragazze biancorosse lanciano un messaggio al campionato e a chi le aveva date ormai fuori dai giochi.

SPORTILIA BISCEGLIE     1

Luzzi, Nazzarini, Bellapianta 18, De Nicolò 18, Losciale A. 2, Piarulli, Massaro, Roselli, Lo Passo 1, Losciale P. 8, Di Reta 7, Gentile, Mastropasqua. All. Nuzzi.

LG UMBYRACING TERAMO 3

Peroni, Ragnoli 2, Cipriani 9, Di Diego 3, Mattucci, La Brecciosa, Di Paolo 14, D’Egidio, Mazzagatti 6, Di Carlo 15, Di Sabatino, Ventura, Lestini 23. All. Corzo.

Arbitri: Filomeno (Massafra), Monteleone (Carosino).

Parziali: 25-20, 22-25, 19-25, 21-25.

Patrizio Visentin