TIE-BREAK FATALE: Castellaneta vince 2-3

La futura interrompe la serie di sei vittorie consecutive. Contro le pugliesi arriva un solo punto dopo una partita combattuta

Teramo, 11 dicembre 2022. La LG UmbyRacing Futura cede al tie-break con Castellaneta (2-3), ed interrompe la serie di sei vittorie consecutive. Non son bastati i 32 punti della Lestini, i 17 della Cipriani e gli 11 di Mazzagatti e Di Paolo, per aver la meglio sulla Greenergy.  Ci son volute 2 ore e 12 minuti per vedere uscire vincente la squadra pugliese dal parquet teramano. Una partita dai due volti, visto che le ospiti hanno vinto i primi due set, per poi soccombere nel terzo e quarto parziale. Il tie-break è stato un terno al lotto, con le due squadre a contendersi la vittoria, che vale due punti in più in classifica, fino all’ultima goccia di sudore. Partenza amara per le ragazze di Marcela Corzo che lasciano il primo set alle avversarie sin dalle prime schermaglie.

Castellaneta va avanti 3-9, 8-15-9-16, mantenendo sempre il parziale a proprio favore, fino a chiudere 20-25 in 26 minuti. Nel secondo set, ci si attende la reazione della squadra biancorossa. C’è più equilibrio visto che regna la parità 10-10, 15-15, fino al vantaggio Futura 20-17. Castellaneta reagisce e si porta nuovamente in parità 20-20, ma è ancora la squadra di casa ad avere la chanche di vincere il parziale sul 24-22. Con due palle set a disposizione, le biancorosse consentono alle pugliesi di impattare sul 25-25 e chiudere 25-27 anche la seconda frazione in 31 minuti. Castellaneta subisce il ritorno della Futura.

Il terzo set è tutto di marca teramana con il vantaggio 15-11, 17-14, 20-16, fino a chiudere 25-19 in 24 minuti. Sulle ali dell’entusiasmo, Teramo prova a rientrare in partita. Il quarto set è un susseguirsi di emozioni, visto che le due squadre viaggiano a braccetto sul 12-12 fino al vantaggio ospite 15-18. Ancora reazione teramana con Cipriani, Lestini e Di Carlo che firmano il sorpasso fino al 23-22. Il sestetto ospite non reagisce e soccombe 25-22 in 28 minuti. Il tie-break, come abbiamo descritto è un terno al lotto. Le due squadre si danno battaglia, pallone su pallone e nessuna riesce ad allungare, 4-4, 6-6, 8-8, 9-9. Mette il muso avanti la squadra pugliese 9-11, 10-12, ma trova ancora la reazione Futura 13-13.

Di Carlo e Di Paolo confezionano il 15-15, 16-16, ma alla fine a conquistare i due punti è Castellaneta che vince al fotofinish 16-18 in 23 minuti. La LG UmbyRacing interrompe la serie di vittorie consecutive, conquista un solo punto contro le pugliesi, ma la grinta ed il gioco messo sul parquet per la rimonta quasi riuscita, fanno ben sperare per il futuro. Ora l’ultima gara in trasferta del 2022 sarà quella di Isernia di sabato prossimo. Lo spirito è quello giusto.

LG UMBYRACING FUTURA TERAMO       2

Peroni, Ragnoli, Cipriani 17, Di Diego 4, Mattucci, La Brecciosa, Di Paolo 11, D’Egidio, Mazzagatti 11, Di Carlo 9, Di Sabatino, Ventura, Lestini 32. All. Corzo.

GREENERGY CASTELLANETA (TA)         3

Liguori 15, Rusciano, Iacca 21, Orlando, Lanza 11, Marinuzzi, Montanaro 6, Dakaj 2, Cefalo 1, Leone 31, Cardone, Pagliari, Minervini. All. Presta

ARBITRI: Totò di Grottazzolina e Marini di Ascoli Piceno

Parziali: 20-25; 25-27; 25-19; 25-22; 16-18.

Patrizio Visentin




ALL’AURUM la mostra Physis

Verrà inaugurata il 15 dicembre alle 17, all’Aurum di Pescara, la mostra Physis con le opere di Antonio Pedretti e Silvio Formichetti, a cura del critico d’arte Massimo Pasqualone interverrà con Marianna Scoccia, consigliere regionale, all’evento

Pescara, 11 dicembre 2022.  “Φύσις – scrive Pasqualone nel testo critico che introduce il catalogo della mostra-  è il confronto tra due straordinari protagonisti dell’arte italiana contemporanea, Silvio Formichetti e Antonio Pedretti che, esegeti in modo diverso di un unico cammino ermeneutico, propongono a Pescara una visione rinnovata della possibilità di dire il qui ed ora della vita, della realtà, della storia. Come curatore della mostra ho scelto questo titolo, pregno semanticamente e profondamente forte, che richiama, da un lato, la visione greca della realtà e del mondo, dall’altro si proietta verso una simbologia che vede al centro la natura, per Pedretti, la realtà nella sua complessità per Formichetti. La cifra artistica di Silvio Formichetti è legata alla pratica iconica del maestro peligno, con l’idea che l’opera d’arte davvero può viaggiare nel Cosmos, per organizzare, in una possibilità aniconica, il Kaos dell’oggi, con una estroiettazione psichica che fa leva sulle esplosioni cromatiche e sul segno, sempre e comunque operazione artistica di interpretazione.

  Ecco allora che l’artista, e questo accomuna Formichetti e Pedretti, vive il tempo dell’arte come necessità esegetica ed ermeneutica, come luogo della possibilità di vivere, attraverso le emozioni cromatiche, quel di più che solo l’artista, il vero artista, sa dare alla comunità dei più, troppo superficiale per vivere questi attimi, poco attenta all’urlo che viene dal silenzio dell’anima, con la captazione del frammento che si fa ascolto, impressione sinestetica, dove sembra emergere da un lato il suono di una natura che attraverso il vento parla a chi la sa ascoltare; dall’altro, invece, l’eco di una fissità immobile pervade ogni realizzazione artistica. È la linea seguita da Pedretti, che produce, innanzitutto, una poetica del silenzio, dell’ascolto, dell’elisione del brutto, per un paesaggio che è, innanzitutto paesaggio dell’anima, come è stato opportunamente sottolineato. L’artista Pedretti cerca sé stesso, cerca la pace nella pace della natura, vive, oserei dire, un sentimento di adesione panica, con un’anima inquieta che specchia la sua essenza in profondità: il passare delle stagioni, il cangiamento dei colori, la voglia di appartenere alla natura, attraverso le emozioni cromatiche, fanno di questo percorso uno sguardo esegetico sul senso della vita che sempre si rinnova, mai uguale, pur nella consapevolezza che il naufragio della coscienza avviene solo nel silenzio dell’anima, dove l’artista cerca quella quiete interiore, quella pace così tanto agognata, ma impedita dalla società cosiddetta postmoderna.”

” Mi auguro- scrive Marianna Scoccia-  che questo connubio tra le arti prosegua anche negli anni a venire e si faccia itinerante in modo da offrire a tutti la possibilità di godere di questa straordinaria creatività.”

La mostra resterà aperta fino al 24 dicembre.




LA SIECO VINCE anche contro Bari

Vola momentaneamente in vetta alla classifica del Girone Blu

Ortona, 11 dicembre 2022. La Sieco vince ed approfitta del mezzo passo falso commesso dalla capolista Catania che perde al tie-break contro Casarano. Punti rosicchiati in vista del Big Match di domenica prossima. Ortona che in attesa della gara di recupero dei siciliani si gode dunque il primo posto in classifica. Ed ecco quindi che la sfida di vertice dell’ultima di andata assume un’importanza ancora maggiore.

Una gara giocata al massimo da entrambe le formazioni con gli ospiti che hanno molto da rimpiangere. In primis l’assenza dell’opposto ex-impavida Paoletti, fermo per problemi fisici  la serata storta per il suo sostituto Ciavarella fermo al 34% di positività in attacco. Maluccio per i pugliesi anche il temibile Ferenciac che questa sera non è andato oltre un 36%

Gira tutto bene, invece, per i ragazzi di Coach Lanci. Bulfon non parte nel migliore dei modi, solo il 25% per lui alla fine del primo parziale. Il potente opposto però si sblocca e comincerà a tirare le sue bordate ben servito da un eccezionale Ferrato, autore di 4 importantissimi muri solitari. Monumentali Iorno e Arienti che hanno ben interpretato la scelta di Coach Lanci di intensificare gli attacchi al centro. Sale alle stelle anche Benedicenti che tocca il 71% di ricezione positiva. Dulcis in fundo Marshall e Bertoli ancora una volta decisivi con il braccio che non trema quando c’è da mettere a terra una palla decisiva o di inventarsi un colpo.  Una bella Sieco, insomma che vince meritatamente contro un avversario che ha sempre tenuto il passo degli abruzzesi nonostante i tanti errori personali.

Ora Nunzio Lanci & Co. hanno una settimana di tempo per trovare la formula magica in grado di ammaliare anche i catanesi e tentare il sorpasso al photofinish.

Un primo set piuttosto equilibrato con le squadre che si rincorrono punto su punto alternando il fatidico punto break. Si gioca molto al centro dall’una e dall’altra parte della rete. Ed è proprio dalla rete di Arienti che gli ospiti trovano il fatidico vantaggio di due punti che la Sieco non riuscirà più a colmare.

La Sieco parte meglio nel secondo parziale ma il muro ospite è micidiale e riesce a fermare bene gli attacchi ortonesi che non riescono mai a scavare un margine tanto ampio da smorzare la tensione. Si continua quindi a giocare su un equilibrio sottilissimo fin quando gli ospiti trovano il pareggio proprio sul finale di set. Proprio nel momento di maggiore difficoltà, Marshall sale in cattedra e regala il pareggio ai suoi.

È il Bari a partire meglio nel terzo parziale con la Sieco che soffre il servizio di Ferenciac. Ortona non riesce a chiudere bene a muro così i baresi trovano un vantaggio di tre punti che permette loro di giocare con più tranquillità. Stavolta è la Sieco ad avere il suo turno favorevole al servizio e lo fa con Ferrato. Prima annulla il Gap e poi passa addirittura in vantaggio. C’è una reazione decisa degli ospiti ma la Sieco fa quadrato e con Arienti al servizio trova ancora una buona serie dai nove metri che vale di fatto lo sprint finale per mettere in tasca il primo punto in palio.

Un quarto set all’inizio del quale le squadre si studiano e si rispondono palla su palla. La Sieco tenta e trova il primo affondo e gli ospiti sono costretti a giocare con un gap di tre punti. La stanchezza comincia a farsi sentire e le due squadre diventano sempre più fallose. All’inizio è la SIECO a godere di questa situazione ma gli ospiti riescono a dimezzare lo svantaggio tornando ad essere pericolosi sul 18-17. La Sieco non forza più al servizio e si rivelerà una scelta azzeccata. La ricezione ospite non è perfetta così gli ortonesi trovano un nuovo cospicuo vantaggio da gestire quando si è ormai ad un passo dalla fine. Ospiti che cedono e lasciano ai locali l’intera posta.

PRIMO SET. La Sieco ripropone il sestetto che prevede Ferrato in cabina di regia e Bulfon opposto. Capitan Marshall e Bertoli a schiacciare da posto quattro con al centro Arienti e Iorno. Libero Benedicenti.

Gli ospiti rispondono con la diagonale Parisi-Ciavarella, gli schiacciatori Wojcik e Ferenciac, i centrali Persoglia e De Serio e con Rinaldi nel ruolo di libero.

La prima palla è tra le mani di Bertoli  ma il primo punti in pipe arriva da Wojcik. Arienti al centro per il 2-2. Va fuori il servizio di Bulfon 3-3. Ancora fuori Bulfon ma stavolta su attacco 3-4. Fuori l’attacco di Ciavarella 11-11. Bulfon schiaccia forte e la difesa ospite non regge 15-15. Wojcik sbaglia dai nove metri 16-16. Marshall trova un piccolo spazio tra il muro e la rete 17-16. Marshall cerca ma non trova le mani del muro 17-18. Poco dopo anche il video-check conferma la decisione arbitrale. Arienti sbaglia l’attacco al centro e ospiti vanno avanti di due 18-20. Il muro di Ortona non regge e sul 19-22, coach Lanci spende anche il suo secondo time-out. Il mani-fuori di Bertoli accorcia le distanze 22-23. Vojcik conquista il primo set-point 22-24. Ancora Vojcik chiude i conti.

SECONDO SET. Bulfon subisce muro ed è 0-1. Marshall invade la rete 2-3. Ciavarella schiaccia sul nastro 6-4. Di Tullio, subentrato a Bulfon è murato 7-6. Marshall piazza un lungolinea che l’arbitro giudica fuori. Il VAR ribalta la decisione 9-7. Fuori l’attacco dei pugliesi 11-7. Di Tullio riceve bene, la squadra ricostruisce e Marshall finalizza 13-10. Arriva il punto di Arienti 15-13. Muro di Ferrato 16-14. Iorno 17-15. Fuori il servizio di Vojcik 18-16. Sulla rete il servizio di Bulfon 19-18. Bertoli infila la palla tra muro e rete 21-20. Marshall trova una grande giocata, indietreggia salta da fermo e usa il muro alto per trovare il punto del 22-20. Poi lo stesso cubano con una pipe fa anche 23-20. Arienti non trattiene ed il primo set point è annullato 24-21. Fatto trenta, facciamo trentuno, avrà pensato Leo Marshall che con una nuova pipe chiude il set.

TERZO SET. Ferrato in ricezione non tiene la botta che arriva da Persoglia 1-0. Bulfon 2-2. Iorno schiaccia forte e il muro respinge fuori la palla 4-5. Fuori il servizio di Bertoli 5-7. Fuori l’attacco di Arienti 6-9. Bulfon pizzica l’incrocio delle linee 7-9. Muro di Ferrato 10-11. Iorno per ll’11-12. Ferrato batte forte, la palla torna nel campo dell’Ortona e diventa preda ancora di Iorno 12-12. Bertoli sbaglia il servizio 15-14. Marshall schiaccia fuori 16-16. Bertoli ristabilisce le distanze con una diagonale indifendibile 19-17. Murone solitario di Ferrato si Vojcik 22-18. Ace di Arienti 23-18. Ciavarella schiaccia sulla rete 24-18 poi ancora Ferrato mura tutto solo Vojcik ed è vittoria bianco-azzurra.

QUARTO SET. Subito un errore dai nove metri, Iorno poi pareggia i conti 1-1. Bulfon buca il muro 2-2. Pallonetto chirurgico di Marshall 3-3. Ancora un muro di Ferrato 5-3. Bravo Parisi con suo attacco di prima intenzione 6-5. Ancora una palla al centro e ancora un punto di Iorno 8-6. Errore di Ciavarella, schiaccia direttamente sulla rete 9-6. Persoglia ha buon gioco al centro 12-10. Ferrato chiama in causa Bulfon che risponde con la bordata del 13-10. Muro di Bertoli 14-10. Fuori la pipe di Wojcik 15-10. Bertoli aggiusta una palla complicatissima che arrivava da dietro 18-13. Si blocca la Sieco, Marshall schiaccia fuori e il vantaggio è annullato 18-17. Wojcik sbaglia il servizio 20-18. Anche Persoglia serve fuori 22-19. Gli ospiti si lamentano di una eventuale palla spinta di Ferrato, che attaccava di prima intenzione. Proteste vane 23-19. Fuori la pipe di Marshall 23-21. Bulfon trova 3 march point 24-21. Il primo è annullato dal muro dei pugliesi che ben intuisce la pipe di Marshall 24-22. Al secondo tentativo in pipe Marshall chiude con la solita Pipe.

Nunzio Lanci: «Dobbiamo essere consapevoli che le squadre quando giocano contro di noi danno sempre il 110%. Sapevamo quindi che si trattava di una partita difficile ma siamo stati bravi ad interpretarla nel modo giusto. La squadra sta migliorando partita dopo partita. Stiamo cercando di raggiungere quello che sarà il nostro miglior gioco così da raggiungere gli obiettivi che ci eravamo preposti. Domenica contro Catania dobbiamo giocare come se fosse una gara come tutte le altre. Sono convinto che se giochiamo come sappiamo fare i risultati vengono. Quello che ci è mancato fino ad ora è stata la consapevolezza dei nostri mezzi».

Leonardo Ferrato: «Sono contento di come sono andato oggi a muro. Per fortuna mi è capitato di esprimermi al meglio proprio nella partita giusta. Siamo stati bravi perché Bari ci ha dato molto filo da torcere come si è ben visto nel primo set. Complimenti davvero agli avversari ma alla fine bravi noi per aver raggiunto questa vittoria. Il caso ha voluto che il big match tra le prime della classe si giocasse nell’ultima giornata. Che vinca il migliore»

SIECO SERVICE IMPAVIDA ORTONA – GRUPPO STAMPLAST M2G GREEN BARI 3-1 (23-25 / 25-21 / 25-18 / 25-22)

Sieco Service Impavida Ortona: Vindice (L) n.e, Bertoli 13, Benedicenti (L) pos 70% – perf 25%, Iorno 9, Marshal 23, Di Tullio, Bulfon 10, Arienti 8, Ferrato 7, Pollicino n.e., Palmigiani n.e., E.Lanci n.e. Allenatore: Nunzio Lanci. Vice: Luca Di Pietro.

Gruppo Stamplast M2G Green Bari: Parisi 2, Ferenciac 11, Wojcik 20, Persoglia 11, Deserio 8, Rinaldi (L) pos 65% – perf 35%, Martinelli, Petruzzelli V., Ciavarella 11, Ciccolella, Petruzzelli F., Giorgio, Marrone (L2).

Allenatore: Beppe Spinelli. Vice: Francesco Valente

Durata Set: 27’ / 27’ / 26’ / 27’

Durata Complessiva: 1h 27’

Muri Punto: Ortona 8 / Bari 5

Aces: Ortona 1 / Bari 0

% Attacco: Ortona 53% / Bari 48%

% Difesa: Ortona Pos 76% – Perf 47% / Bari Pos 64% – Perf 36%

Arbitri: Autuori Enrico (Salerno), Talento Matteo (Lucca)




LA TOMBESI TORNA alla Vittoria

I gialloverdi piegano 9-7 uno Sporting Venafro mai domo. Massimo Morena: «Vittoria meritata, anche se ci sono stati alcuni errori individuali e disattenzioni. Ma oggi era fondamentale tornare a vincere».            

Ortona, 11 dicembre 2022. La Tombesi reagisce con veemenza alla sconfitta di Casagiove e, pur ancora priva di Moragas e Romagnoli, supera 9-7 una diretta concorrente per la promozione come lo Sporting Venafro. Inizio con il turbo per i padroni di casa, che hanno sbloccato il risultato con Scarinci (minuto 2.46), sono andati sul 2-0 con Iervolino (6.08) e, dopo il momentaneo 1-2 di Fetta, hanno dilagato segnando altre quattro reti in meno di cinque minuti: di Masi, ancora Iervolino, Bordignon e Palumbo le firme dei gol. Sul 6-1 per la Tombesi è iniziata un’altra partita, con lo Sporting che non si è dato per vinto ma anzi, con pazienza, trascinato dal talento dei suoi brasiliani, ha cominciato a giocare continuativamente con il portiere di movimento, rosicchiando vantaggio ai padroni di casa. Prima dell’intervallo sono arrivati il 2-6 dell’ex di turno, Iacovino, e il 3-6 di Foglia; nel secondo tempo, la rete di Zancanaro (4.59) rimetteva ufficialmente in partita gli ospiti. A dare respiro alla Tombesi, che sul 6-3 aveva colpito un palo con Masi, è arrivata l’espulsione per somma di ammonizioni di Fetta e la conseguente superiorità numerica, sfruttata da Scarinci per portare il risultato sul 7-4 (10.27). La partita però era tutt’altro che finita: ancora Iacovino, e poi una sfortunata autorete di Scarinci hanno portato i molisani a un solo gol di svantaggio; nemmeno la rete del momentaneo 8-6 di Palumbo (doppietta al debutto casalingo, minuto 15.33) ha scoraggiato gli ospiti, che a un minuto e mezzo dalla fine hanno trovato il loro settimo gol con la tripletta personale di Iacovino. C’è voluto il gol di Iervolino (tripletta anche per lui), a punire il portiere di movimento con una grande parabola dalla propria area (19.09), per chiudere definitivamente una partita dalle mille emozioni. Complici i risultati dagli altri campi, la Tombesi riconquista con questa vittoria il secondo posto in classifica, a +2 sull’Academy Pescara (che ha però una partita in meno) e a +4 sulla quarta posizione, occupata in questo momento dal Sulmona. Capolista, a +5 sugli ortonesi, la Napoli Barrese sarà il prossimo avversario della Tombesi, nell’ultimo turno dell’anno solare 2022.

«Abbiamo raccolto una vittoria meritata e di importanza fondamentale per il nostro cammino – queste le parole di Massimo Morena –. Siamo partiti molto bene, giocando alla grande nei primi 10-12 minuti, fino al massimo vantaggio sul 6-1. Poi, un po’ sono venuti fuori i nostri avversari, che sono forti e non a caso saranno in lotta fino alla fine anche loro per la promozione; un po’ ci hanno messo in difficoltà con il portiere di movimento; ma soprattutto, abbiamo commesso noi qualche errore individuale di troppo che, su questo nostro campo di Ortona, si paga sempre carissimo. Lavoreremo in settimana su queste disattenzioni, ma al di là di questo credo che la nostra vittoria sia assolutamente meritata, conquistata anche con la capacità di soffrire nei momenti di difficoltà. Dovevamo vincere per reagire agli ultimi due risultati deludenti e per tenere lontano le inseguitrici, sono contento che nel farlo siano stati importantissimi i due nuovi arrivati, sia Andrea Dell’Oso con la sua intelligenza ed esperienza, sia Alessandro Palumbo con la sua doppietta e in generale con il suo atteggiamento e il suo spirito. Settimana prossima andremo sul campo della capolista, ancora imbattuta, ma noi ci andremo con l’obiettivo di raccogliere i tre punti, come è giusto che sia. Dopo la pausa inizierà un nuovo campionato, e noi contiamo di arrivarci con Moragas recuperato, con un Romagnoli finalmente a disposizione, e che di fatto sarà un nuovo acquisto, e magari con qualche arrivo dal mercato in settimana».

Giuseppe Mrozek




DONNA, VITA, LIBERTÀ. Il movimento delle donne in Iran

Donna-Vita-Libertà. Tre parole che hanno una storia millenaria

di Saedeh Lorestani

11, dicembre 2022

Donna-Vita-Libertà, lo slogan creato dopo l’uccisione di Mahsa Amini, una ragazza curda di 22 anni di origine iraniana da parte della Polizia della sicurezza morale e dell’hijab della Repubblica islamica, è oggi diventato il più grande messaggio femminista e di liberazione anti – rivoluzione.

La rivoluzione della Repubblica islamica dell’Iran fu vinta 43 anni fa, l’11 febbraio 1979, sotto la guida di Ruhollah Khomeini. Cancellò l’Iran di Mohammad Reza Shah Pahlavi e del figlio Shah Pahlavi, fino ad allora uno dei primi e più importanti paesi del Medio Oriente nel campo dell’industria, dell’innovazione, dell’istruzione, della fornitura di servizi governativi gratuiti agli studenti, del godimento da parte delle donne dei diritti e dei benefici sociali e della loro significativa presenza nell’alta politica, nel sociale, oltre che ad occupare importanti posizioni culturali ed essere presenti sui posti di lavoro.

Con l’inizio del dominio della Repubblica islamica in Iran, sotto la gestione di leader e funzionari di governo non adeguati alla gestione di un paese vasto e ricco di risorse naturali come l’Iran ed esclusivamente dipendenti dalle loro visioni superstizioni religiose, gradualmente le libertà sociali e il riconoscimento dell’individualità delle donne nella società sono stata limitate e l’hijab è diventato obbligatorio. Alle donne è stato tolto ogni potere di scelta mentre le condizioni dell’economia sono peggiorate a causa alla cattiva gestione delle risorse naturali. Le altre minoranze religiose sono state socialmente isolate, private dei diritti fondamentali, escluse dai lavori governativi, negata loro la possibilità di acquistare e di vendere e, come nel caso della minoranza Baha’i, persino, private di istruzione.

Dopo quarantatré anni di governo dittatoriale della Repubblica islamica in Iran, e anni di lotta da parte di giovani consapevoli dell’oppressione e dell’incompetenza della Repubblica islamica, e dopo l’uccisione di Mahsa Amini da parte della Polizia della sicurezza morale e dell’hijab, le donne iraniane hanno iniziato a combattere per propri diritti sociali fondamentali.

Così è nato il movimento per la libertà delle donne. Un movimento che oggi ha avviato un grande processo rivoluzionario degli iraniani contro il dominio dittatoriale della Repubblica islamica e che vede il sostegno della maggioranza del popolo iraniano. Sempre più cresce la consapevolezza che, oggi, in qualsiasi parte del mondo e in qualsiasi società e paese se non impediamo l’oppressione siamo destinati ad assistere al prevalere della dittatura in diverse forme politiche e sociali.

Per molti anni, la Repubblica islamica dell’Iran è stata in grado di assicurarsi la possibilità di governare solo reprimendo le manifestazioni politiche e sociali, giustiziando e imprigionando, inclusi molti scrittori e intellettuali politici, artisti critici, giornalisti, e attivisti politici e impegnati socialmente. Ancora si continua con queste pratiche violente e dittatoriali. Ma sono tre mesi che giovani informati e istruiti, uomini e donne, appartenenti a diverse classi ed etnie dell’Iran, hanno dato vita ad una lotta consapevole attraverso proteste e scioperi diffusi.

La risposta è stata quella dell’uccisione dei manifestanti contro cui sono state utilizzate armi da guerra di ogni genere. Secondo le statistiche ufficiali, fino al 6 dicembre scorso sono state uccise 473 persone, 64 delle quali bambini e adolescenti di età inferiore ai 18 anni, con molti di loro colpiti in pieno viso. Molti i manifestanti, con un numero significativo di studenti, sono stati arrestati e sono adesso in prigione senza poter contare su di un equo processo, senza avere il diritto ad essere difesi da un avvocato e nell’assoluto disprezzo della loro dignità umana, sotto tortura, costretti a confessare. Non possono contare su alcuna regola giudiziaria e rischiano esclusivamente la pena di morte, come sappiamo sia già il caso di 38 di loro. Sfortunatamente, una di queste prime condanne a morte è stata eseguita con un ventitreenne di nome Mohsen Shekari l’8 dicembre, due giorni prima della Giornata internazionale dei diritti umani.




LA SCOMPARSA di Cosimo Savastano

Il ricordo del circolo di arte e cultura Il Quadrivio – premio Sulmona di arte contemporanea

Sulmona, 11 dicembre 2022. Il direttivo del circolo di arte e cultura “Il Quadrivio”, organizzatore del Premio Sulmona – Rassegna internazionale di arte contemporanea, si unisce al cordoglio per la scomparsa del critico d’arte, Cosimo Savastano.

“Cosimo Savastano è stato un eccellente esponente di quella comunità artistica dell’Alto Sangro (da Teofilo Patini a Lino Alviani) che ha saputo rappresentare con garbo e preparazione”, scrive il direttivo del sodalizio sulmonese, “Profondamente e radicalmente legato alla sua Terra, scrittore e poeta nonché pittore per diletto, divenne con gli anni il massimo studioso della figura patiniana. Impressionante il concorso di pubblico, composto dai suoi concittadini ma anche da tantissimi ammiratori, convenuto nel 2017 alla cerimonia in cui il Sindaco di Castel di Sangro gli attribuì la cittadinanza onoraria alla presenza di Vittorio Sgarbi, suo grande estimatore. Come tutti i grandi uomini di cultura ha avuto anche un ruolo di responsabilità sociale come quello di direttore scientifico della pinacoteca “Teofilo Patini” in palazzo De Petra a Castel di Sangro. Un ultimo esito della sua inesausta ricerca è stata la relazione “Patini e la nascita della pittura sociale in Europa” tenuta l’anno scorso all’interno del ciclo “Conversazioni in teatro” a Castel di Sangro.

In terra Peligna indimenticabile la partecipazione il 3 luglio 2020 a Pratola alla presentazione del libro sul Santuario di Maria SS. della Libera, in cui ha illustrato gli affreschi ivi eseguiti da Teofilo Patini e dai suoi allievi. Nella storia del Premio Sulmona Cosimo ha avuto un ruolo decisivo. Nel 2016 la manifestazione sembrava aver concluso la propria esistenza. Fu lui, assieme a Giorgio Di Genova, Raffaele Giannantonio e l’editore Verdone, a convocare una riunione presso la residenza di Gaetano Pallozzi per convincere quest’ultimo a non lasciar morire la creatura cui tanto aveva dato. La proposta di Giorgio Di Genova di una rassegna in luogo del Premio non ebbe esito ma quella riunione costituì la scintilla grazie alla quale il Premio riprese ad ardere, fra mille difficoltà.

Con il passaggio di Raffaele Giannantonio al ruolo di Presidente, Savastano divenne subito Presidente di Giuria, assicurando, con la sua inossidabile onestà intellettuale, l’equilibrio e la correttezza necessari ad una manifestazione ancora fragile nella fase iniziale della sua seconda “vita”. Serio, preparato, onesto e appassionato, pilastro di un’intera società artistica, personaggio dall’esemplare nitore e dalla nobile qualità di modi: questi sono i tratti della personalità che Cosimo Savastano ci ha lasciato e che sarà impossibile dimenticare”.




LE NUOVE SFIDE CRIMINALI impongono di evolverci più velocemente

Metamorfosi delle mafie, domani il convegno di Fsp Polizia e Università

Teramo, 11 dicembre 2022. “È noto che le ‘vecchie’ mafie, ormai, non sono più il solo modello su cui basarsi nella lotta alla criminalità. Tutt’altro. Le storiche articolazioni malavitose si sono con il tempo sviluppate verso una ‘modernizzazione’ del loro operato che, assieme alle attività delittuose più tradizionali, le rende sempre dominanti nel panorama criminale, non solo per i livelli di alta competenza economico finanziaria a cui sono giunte, ma anche perché, avendo dismesso ogni forma di competizione, le organizzazioni si alleano in cartelli, verso una vera a propria mafia ‘globalizzata’. Si mescolano in un mondo oscuro e complesso, inoltre, tante altre forme di delinquenza organizzata non più emergenti, ma ormai consolidate, tanto da rendere la sfida di combatterle e vincerle sempre più bisognosa di aggiornamenti, studi, evoluzioni rapide, efficaci, sinergiche. Il convegno che si terrà a Teramo si inquadra esattamente in quest’ottica, e certamente rappresenterà un momento di crescita importante per tutti gli addetti ai lavori, oltre che una sollecitazione alla riflessione per le nuove generazioni, che saranno presenti in sala, e che potranno conoscere fenomeni a loro magari sconosciuti, ma subdolamente striscianti nelle nostre società moderne”.

Così Valter Mazzetti, Segretario Generale Fsp Polizia di Stato, alla vigilia del convegno dal titolo “La metamorfosi delle mafie: le nuove sfide criminali”, che si terrà domani, 12 dicembre, dalle ore 10, nella Sala delle lauree del Polo didattico “S. Spaventa” dell’Università di Teramo, cui parteciperanno anche duecento allievi degli Istituti superiori e cinquanta studenti dell’Ateneo.

Organizzato dall’Università di Teramo e dalla Fsp Polizia di Stato, l’incontro si aprirà con i saluti del rettore, Dino Mastrocola; del segretario generale provinciale della Fsp Polizia, Antonello Giusti; del presidente del Tribunale di Teramo, Carlo Calvaresi; del presidente dell’Ordine degli Avvocati di Teramo, Antonio Lessiani; del garante dei detenuti della Regione Abruzzo, Gianmarco Cifaldi; e dal coordinatore del Master in Criminologia, scienze penalistiche e forensi dell’Università di Teramo, Paolo Marchetti.

I lavori saranno presieduti da Salvatore Cimini, ordinario di Diritto amministrativo e direttore generale dell’Università di Teramo, e arricchiti dalle relazioni di: Ettore Picardi, procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Teramo; Roberto Veneziano, gip presso il Tribunale di Teramo; Nicola Pisani, ordinario di Diritto penale all’Università di Teramo; Laura Di Filippo, docente di Criminologia all’Università di Teramo; e lo stesso Valter Mazzetti, segretario generale della Fsp Polizia di Stato. Concluderà i lavori Vittorio Rizzi, vicedirettore generale della Polizia di Stato e direttore centrale della Polizia Criminale.

In occasione del convegno sarà presentato il libro “Investigare 4.0. Criminologia e criminalistica. Viaggio nel mondo delle indagini” a cura di Vittorio Rizzi e Anna Maria Giannini (Piccin-Nuova Libraria, 2021).