ANCORA  BUON NATALE

Nonostante le povertà, la guerra, le crisi

Teramo, 14 dicembre 2022.  Grazie per la collaborazione sin qui prestata a Prospettiva Persona (quest’anno ha compiuto 30 anni), a La Tenda (49 anni, di cui 19 col CRP), al Salotto culturale (23 anni), ai siti prospettivapersona.it e centropersonalista.it. Noi stessi siamo sorpresi per avercela fatta così a lungo. Se ciò è accaduto – nel bel mezzo della crisi economica e della relativa difficoltà delle istituzioni – è grazie a quanti hanno creduto nel volontariato culturale personalista ed hanno supportato, nella misura del possibile, la ricerca, il dialogo, la formazione, le riviste.

Il Prossimo 16 dicembre 2022 ore 16 a Teramo presso la Sala Caritas in via Veneto 11, festeggeremo il Trentennale con una serie di testimonianze che si possono seguire anche  in diretta streaming. Link alla videochiamata del 16 dicembre ore 16: https://meet.google.com/hty-mjzo-rne ; Oppure digita: ??(IT) +39 02 3041 9862 PIN: ??807 285 052#

Ringraziamo tutti augurando un sereno periodo natalizio e invocando  la pace per l’Ukraina. 

Giulia Paola Di Nicola e Attilio Danese a nome di tutti gli amici del CRP che rendono possibile la diffusione della cultura personalista.




LA NASCITA DI GESÙ. La visione Santa Francesca Romana

Ecco cosa ha visto la santa durante un’estasi: protagonisti della scena che ha avuto davanti agli occhi la santa, sono Maria e il Bambinello

don Marcello Stanzione

Santa Francesca Romana nacque a Roma nel 1384 da nobile famiglia e a soli 12 anni venne data in sposa all’altrettanto nobile Lorenzo de’ Ponziani, nonostante avesse manifestato la vocazione di consacrarsi a Dio. Francesca obbedì alla famiglia e si sposò, mettendo al mondo tre figli.

La peste

La peste se ne portò via due e più tardi anche il marito, con il quale condivise la sua fede e negli ultimi anni anche il voto di castità.

Francesca decise così di dedicarsi totalmente alla sua vocazione originale e con un gruppo di undici donne nubili e vedove si dedicò alla carità. Espertissima nel curare con erbe e decotti gli infermi, abile levatrice ed esperta dei problemi femminili, Francesca finì i suoi giorni nel 1440.

Il trattato delle visioni e rivelazioni

Il trattato delle visioni e rivelazioni di Santa Francesca Romana è il più lungo e complesso dei cinque trattati in cui si articola il corpus letterario del suo confessore don Mattiotti. Esso si compone di 109 visioni che la beata ha lungo un arco di dieci anni, dal luglio 1430 al dicembre 1439.

Il racconto delle estasi di Santa Francesca

Il Mattiotti delinea una sorta di biografia mistica di Francesca, registrando i suoi colloqui spirituali con la beata, le estasi continue, i fenomeni straordinari di cui è testimone e organizza il ricco flusso di immagini e di messaggi nella struttura letteraria della visione. Il confessore segue uno schema preciso, indicando la data della visione e determinando di volta in volta le circostanze spazio- temporali in cui questa si svolge. Riporto la visione sedicesima riguardo alla nascita del redentore.

Visione XVI: La nascita di Gesù

Il giorno di Natale del 1431, stando per lungo tempo in estasi mobile, cioè facendo corrispondere i moti del corpo a quelli dello spirito, santa Francesca Romana, assistette alla nascita del Salvatore. Vide in un certo luogo, dove stavano un bue e un asino, la Beata Vergine gravida insieme con S. Giuseppe. Maria era rapita in altissima contemplazione e tutta adombrata da una luce divina. A un certo punto, senza saper come, vide, uscito dal seno di lei e deposto sulla terra il corpo tenerello di Gesù, fregiato sul petto da una Croce Rossa.

La melodia degli angeli

Maria, a cui furono rivelati in quell’istante tutti i misteri della creazione e dell’incarnazione, ad eccezione dei divini segreti, gli si prostrò dinanzi adorandolo, come fece pure, sebbene ignaro, S. Giuseppe e dall’alto risonò, raddoppiata rispetto al consueto, la festosa melodia delle tre celesti gerarchie, composte di spiriti angelici che cantavano più lietamente. Poi la gloriosa Vergine, preso di terra il santo Bambino, ed offertolo a Dio Padre, lo compose nella mangiatoia, dove fu riverito dai due animali e vedendo che esso aveva freddo, fece atto di togliersi il pannolino che aveva in capo per copiarlo ma, accortasene la Santa, prestamente si tolse il suo e glielo consegnò, pregandola insieme di volerle presentare il santo Bambino.

Maria fascia Gesù

Essendo stata esaudita, incominciò a fasciarlo tutto e a preparargli, sopra una cassa che le si trovava dappresso un letticciulo col suo manto matronale e con alcuni tappeti e tovaglie che i presenti le ponevano innanzi, mentre, tutta assorta nel suo Diletto, cantava mirabilmente, dicendo, che nel capo di lui era significata la creazione di tutte le cose, nella fronte il principio intellettivo, nelle guance il suo amore per l’uomo, nelle narici le buone  ispirazioni, nelle orecchie le umili petizioni che per sua grazia gli sono fatte, nella bocca la dolcezza della pace concessa ai buoni, nelle mani le buone opere. In tutto il corpo la sua dedizione completa e continua per la salute dell’uomo, nei piedi finalmente il buon affetto di sé concesso a chi lo vuole.

Io son l’Amor virile

Voltasi poi alla Beata Vergine per chiederle che non le ritogliesse il Figlio, questi, per scherzo, le si celò alquanto, facendola molto spasimare, finché, riapparsole nelle braccia della Madre, così le disse: “Io son l’Amor virile, che fo l’anima esinanire, in me tutta stabilire. O anima poveretta, che da me sei stata eletta a godermi in tanta festa, eccomi a te di nuovo, ma sappimi tenere in miglior modo e tornatole così fra le braccia, essa se lo tenne stretto al petto con la precauzione più accurata, non lasciando mai di guardarlo fissamente fino al termine della visione.

Le ghirlande

Interrogata poi dal confessore come fosse la corona che ornava il capo è di tre corone sovrapposte, risultanti di due ghirlande ciascuna, e significanti l’umiltà, la verginità e la gloria.

La prima corona

La prima corona, che è tutta di rose candidissime, risulta formata dalla ghirlanda inferiore della fede, e dalla superiore della purità.

La seconda corona

La seconda si compone allo stesso modo della carità e della prudenza, ed ha un cerchio di dodici gigli d’oro, da ciascuno dei quali raggia mirabilmente una stella: il raggio della prima stella manda tre splendori uguali simboleggianti la Trinità. Dalla seconda escono i quattro splendori dell’umiltà, verginità, timore filiale e semplicissima purità, tutti di un sol colore. Dalla terza risplendono allo stesso modo i sette doni dello Spirito Santo, variamente colorati. Dalla quinta le quattro virtù cardinali, di dodici colori ciascuna. Dalla sesta le tre virtù teologali, di cui la carità è rossa, verde e la speranza vermiglia. Dalla settima i dodici articoli del Credo, di vari colori. Dall’ottava le cinque piaghe della Passione, di color rosso fiammante. Dalla nona, variamente colorate, le sette opere di misericordia. Dalla decima i dieci comandamenti, di vario colore, dall’undecima esce l’unico splendore candidissimo  della carità del Salvatore; dalla dodicesima i quattro splendori violetti dell’onestà, benignità, verecondia e discrezione della Vergine.

La terza corona

La terza corona, che vede santa Francesca Romana, si compone dalla ghirlanda dell’animosità e di quella della giustizia con misericordia , ed ha un cerchio di dodici pietre preziosissime. La prima pietra, che è un diamante, significa la fortezza della Vergine; la seconda, che è un carbonchio, significa il suo amore; la terza, che è uno zaffiro, la sua costanza; la quarta, che è uno smeraldo, la sua obbedienza; la quinta, che è un balascio, la sua  magnificenza; la sesta, che è un berillo, la sua tenace memoria; la settima che è un calcedonio sardonico, la sua intelligenza; l’ottava, che è un granato, la sua volontà, la nona, che è una corniola, la sua virilità; la decima che è una turchina, la sua verità,  l’undicesima che è un topazio, la sua integrità, la dodicesima finalmente che è un guscio di zaffiro, significa la sua vera sapienza. Aggiunse anche che da quel luogo, in cui le era apparso dapprima giacente il neonato Salvatore, aveva veduto zampillare un liquore splendidissimo, di cui si era valsa la Beata Vergine per sanarle la piaga del petto; ciò che poterono verificare anche le sue figlie spirituali.

Aleteia.org 13/12/22

https://it.aleteia.org/2022/12/13/santa-francesca-romana-ha-avuto-in-visione-la-nascita-di-gesu/




IN PRINCIPIO ERA IL COLORE. Omaggio a Franco Summa

Il MAXXI L’Aquila, in collaborazione con la Fondazione Franco Summa, inaugura un focus sul maestro abruzzese con un percorso espositivo che coinvolge anche il Consiglio Regionale dell’Abruzzo e la Fondazione Giorgio De Marchis Bonanni d’Ocre Onlus.

Dal 15 dicembre 2022 al 29 gennaio 2023. Sabato 17 dicembre alle 16.30 laboratorio per famiglie Arcobaleni e Scale

L’Aquila, 14 dicembre 2022. Il MAXXI L’Aquila omaggia Franco Summa, l’artista abruzzese scomparso nel gennaio del 2020, con un percorso espositivo che inizia da Palazzo Ardinghelli e coinvolge il Consiglio Regionale dell’Abruzzo e la Fondazione Giorgio De Marchis Bonanni d’Ocre Onlus.

Visitabile dal 15 dicembre 2022 al 29 gennaio 2023 nelle tre sedi, In principio era il colore. Omaggio a Franco Summa è un progetto ideato dal MAXXI L’Aquila, curato da Maria Alicata e realizzato grazie alla collaborazione della Fondazione Summa di Pescara con la partecipazione della Fondazione Giorgio De Marchis Bonanni d’Ocre Onlus e con il Patrocinio del Consiglio Regionale e del Comune dell’Aquila. Alle diverse fasi di allestimento hanno poi collaborato docenti e studenti dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila dei corsi di Restauro, Decorazione e Scenotecnica.

Il focus intende sottolineare alcuni passaggi fondamentali del percorso artistico dell’artista attraverso un itinerario espositivo pensato per restituire la varietà e la complessità del suo linguaggio, con particolare attenzione agli elementi che ne costituiscono il fondamento: forma e colore. Dai lavori in studio degli esordi negli anni Sessanta, caratterizzati dall’essenzialità formale e cromatica, agli interventi sugli ambienti urbani ridefiniti tramite operazioni cromatiche e partecipative.

L’itinerario espositivo inizia nella project room del MAXXI L’Aquila che ospita una selezione della serie di dipinti Segnaletica Spirituale (1971) in cui l’artista esplora le componenti simboliche, spaziali ed emotive del colore.

Nelle sale della Fondazione de Marchis, un focus dedicato al materiale documentario degli interventi nelle città, luoghi d’elezione per le sue azioni e installazioni, che propongono di ripensare lo spazio urbano in un’ottica di condivisione, confronto e dibattito. Esemplare di questa pratica è l’azione collettiva Sentirsi un arcobaleno addosso (1975) in cui l’artista regala a 24 critici, artisti, galleristi, di primo piano nel panorama nazionale, altrettante maglie da indossare che riproducono la scala cromatica da lui ideata.

Il percorso si conclude al Palazzo dell’Emiciclo dell’Aquila, sede del Consiglio Regionale dell’Abruzzo, dove Summa, a seguito della ristrutturazione dovuta al terremoto del 6 aprile 2009, ha realizzato l’opera permanente I giorni e le opere, una vetrata in cui colori e forme geometriche sembrano voler augurare un futuro luminoso alla città a cui fanno da contrappunto la serie completa delle sculture Fanciulle (2008-2016).

Come afferma Bartolomeo Pietromarchi, direttore del MAXXI L’Aquila: “Continua l’omaggio del MAXXI L’Aquila alle grandi personalità artistiche espressione del territorio. Dopo Ettore Spalletti la cui Colonna nel vuoto, pensata e realizzata per la cappella di Palazzo Ardinghelli, resterà in museo come opera permanente e, dopo Marcello Mariani, oggetto del focus di dicembre dello scorso anno, approfondiamo ora la riflessione sul lavoro di Franco Summa. Ciò testimonia l’attento ascolto del museo verso il territorio e l’impegno di metterne in risalto le espressioni più significative. Anche in questa occasione abbiamo lavorato di concerto con altre istituzioni e ringrazio il Comune dell’Aquila con il Sindaco Pierluigi Biondi, il Consiglio Regionale con il presidente Lorenzo Sospiri, la Fondazione Summa e la Fondazione Giorgio De Marchis Bonanni d’Ocre Onlus che con entusiasmo hanno accolto la nostra proposta e collaborato alla sua riuscita. Un particolare ringraziamento all’Accademia di Belle Arti per aver coinvolto i suoi studenti nelle diverse fasi di allestimento del percorso espositivo. Una prova di quanto il legame del MAXXI L’Aquila con il territorio sia forte e proficuo”.

La mostra sarà visitabile nei diversi orari di apertura delle tre sedi consultabili all’indirizzo www.maxxilaquila.art

Il PERCORSO DI MOSTRA Nella Project Room del MAXXI L’Aquila viene ospitata Segnaletica Spirituale (1971), una serie di tele che ripropongono, con la tecnica della pittura acrilica e a olio, i manifesti elaborati da Summa a partire dal 1966 e pensati per essere affissi per le strade delle città abruzzesi: esemplare in questo senso è Ipotesi di galleria comunitaria, l’intervento di natura partecipativa che si è svolto nel 1971 a San Donato, quartiere periferico di Pescara, e che ha previsto l’allestimento degli stessi sulla facciata del mercato coperto di zona. Le opere, originariamente pensate come poster, svolgono per Summa una funzione urbanistica e democratica, perché sono in grado di trasfigurare il profilo della città e attribuire all’opera d’arte una funzione pubblica, trasformandola in motore di cambiamento sociale.

Seconda tappa del percorso espositivo è la sede della Fondazione Giorgio De Marchis Bonanni d’Ocre Onlus che ospita lavori e documenti che approfondiscono la dimensione progettuale del lavoro dell’artista.

Oltre a documenti originali provenienti dall’archivio della Fondazione Summa, che restituiscono legami, relazioni e contesti dell’attività dell’artista, per la prima volta sono esposti i quattro Studi dell’arcobaleno culturale realizzati tra il 1973 e il 1975, un arcobaleno ottenuto da una doppia serie di dodici colori in una composizione pittorica-architettonica, simbolo della vita e della sua potenzialità. Tale sequenza cromatica è dal 1973 elemento ricorrente nell’opera di Summa come nell’intervento urbano Un arcobaleno in fondo alla via o nell’azione Sentirsi un arcobaleno addosso, in cui l’artista assume 24 critici, artisti, galleristi come “pennelli viventi”, protagonisti della riqualificazione ambientale della città.

Il percorso si conclude, infine, negli spazi del Consiglio Regionale dell’Abruzzo dove, sullo sfondo de I giorni e le opere, la vetrata realizzata da Summa nel 2018 a compimento del restauro post sisma del Palazzo, sono esposte le Fanciulle d’Abruzzo, sculture in ceramica dipinta che con le loro forme sembrano alludere a un immaginario arcaico e richiamare alla mente antichi idoli di un culto radicato nel territorio, e le tele di Amare Progettare Essere, una triade di termini elaborata da Summa nell’ambito di un intervento pubblico del 1994. Realizzata per la prima volta sulla parete esterna di un ex oleificio pescarese, la formula sembra oggi riassumere lo stesso approccio dell’artista alla progettazione e alla creazione, pratiche considerate come trasformative della realtà e degli ambienti abitati dall’uomo.

Completano l’esposizione Pastor Angelicus, un abito talare che, mediante l’utilizzo del colore, si trasforma in simbolo di una trasfigurazione e di un’ascesi luminose, le opere della serie De pictura, che possono intendersi come vera e propria riflessione sulla storia dell’arte e, più in particolare, del mezzo pittorico, e

alcune testimonianze inerenti ai progetti di carattere monumentale, come il modellino di Eden futurista, installazione realizzata nel 2017 per l’azienda Valagro di Pescara, e i disegni preparatori per La Porta del Mare (1993) di Pescara, oggi distrutta, le cui cromie suggeriscono la possibilità di una pacifica convivenza tra popoli e culture diverse. 

LABORATORIO PER FAMIGLIE Sabato 17 dicembre 2022 alle 16.30 le famiglie con bambini dai 5 agli 11 anni potranno partecipare al laboratorio Arcobaleni e scale durante il quale, ispirandosi all’opera di Franco Summa, realizzeranno decorazioni con carte colorate che saranno poi appese come addobbi all’albero del MAXXI L’Aquila. Costo €5 a bambino + biglietto di ingresso ridotto per l’adulto accompagnatore. Prenotazione obbligatoria sul sito www.maxxilaquila.art o in biglietteria fino a esaurimento posti.

IN PRINCIPIO ERA IL COLORE. OMAGGIO A FRANCO SUMMA

CREDITI IMMAGINI

03_Omaggio a Franco Summa_Segnaletica Spirituale_exhibition view_MAXXI L’Aquila_

Franco Summa Segnaletica Spirituale 1971

Exhibition view_ Omaggio a Franco Summa In Principio era il colore.

MAXXI L’Aquila, projects room

Ph. Luca Eleuteri

Courtesy Fondazione MAXXI

04_Omaggio a Franco Summa_Consiglio Regionale_exhibition view_Courtesy Fondazione MAXXI

Franco Summa I giorni e le opere, 2018 – Fanciulle, 2008 – 2016

Exhibition view_ Omaggio a Franco Summa In Principio era il colore.

Palazzo dell’Emiciclo. L’Aquila. Sede Consiglio regionale d’Abruzzo. Navata

Courtesy Fondazione MAXXI

05_Omaggio a Franco Summa_Fondazione De Marchis_exhibition view_Courtesy Fondazione MAXXI

Franco Summa Sentirsi  Sentirsi un arcobaleno addosso – 1975

Exhibition view_ Omaggio a Franco Summa In Principio era il colore.

Sede Fondazione De Marchis Bonanni – Onlus

Courtesy Fondazione MAXXI

06_MAXXILAquila_Segnaletica Spirituale n. 6_1971_© Franco Summa_Courtesy Fondazione Summa

Franco Summa, Segnaletica Spirituale n. 6, 1971

Courtesy Fondazione Summa

Omaggio a Franco Summa

In principio era il colore

a cura di Maria Alicata

giovedì 15 dicembre 2022 > domenica 29 gennaio 2023

TESTI DI SALA

MAXXI L’Aquila | Project room

Il MAXXI L’Aquila dedica un omaggio a Franco Summa (Pescara 1938 – 2020) per testimoniare non solo l’importante ruolo svolto dall’artista nell’ambito delle arti visive ma anche il forte legame tra la sua pratica artistica e l’Abruzzo, sua terra d’origine.

Ospitato nelle sedi della Project Room del museo, della Fondazione Giorgio De Marchis Bonanni d’Ocre Onlus e del Consiglio regionale dell’Abruzzo, il progetto intende ricostruire la carriera dell’artista attraverso un percorso pensato per restituire la varietà e la complessità del suo linguaggio, ponendo una particolare attenzione agli elementi che ne costituiscono il fondamento: forma e colore.

Questi ultimi divengono il fulcro di una ricerca che valica la dimensione privata per intervenire sul contesto urbano: nella pratica di Summa, infatti, cromie e geometrie compongono una sorta di codice prelinguistico, di immediata lettura, in grado di operare efficacemente sia sullo spazio reale che su quello emotivo, suggerendo nuove prospettive di dialogo tra città e suoi abitanti.

Nella Project Room del MAXXI L’Aquila viene ospitata Segnaletica Spirituale (1971), una serie di tele che ripropongono, con la tecnica della pittura acrilica e a olio, i manifesti elaborati da Summa a partire dal 1966 e pensati per essere affissi per le strade delle città abruzzesi: esemplare in questo senso è Ipotesi di galleria comunitaria, intervento di natura partecipativa che si è svoltonel 1971 a San Donato, quartiere periferico di Pescara e che ha previsto l’allestimento degli stessi sulla facciata del mercato coperto di zona.

Le opere, originariamente pensate come poster, svolgono per Summa una funzione urbanistica e democratica, perché in grado di trasfigurare il profilo della città e attribuire all’opera d’arte una funzione pubblica, trasformandola in motore di cambiamento sociale. La serie si profila dunque come un’alternativa all’invadenza delle immagini che di norma abitano lo spazio cittadino, come la segnaletica stradale e i manifesti pubblicitari: elementi imposti, spesso di natura coercitiva, simboli di una città divenuta ormai inabitabile perché non rispondente alle esigenze della comunità.

Palazzo dell’Emiciclo | Navata e Giardino d’inverno

Il MAXXI L’Aquila dedica a Franco Summa (Pescara 1938 – 2020) una retrospettiva che intende rilevare non solo l’importanza dell’artista nell’ambito delle arti visive ma anche il forte legame che lega la sua pratica all’Abruzzo, sua regione di origine.

Ospitato nelle sedi della Project Room del museo, della Fondazione Giorgio De Marchis Bonanni d’Ocre Onlus e del Consiglio regionale dell’Abruzzo, il progetto mira a rendere conto di una produzione, quella di Franco Summa, caratterizzata dal desiderio di trasformare, sia in senso fisico che spirituale, i luoghi della vita mediante l’uso simbolico di forme e colori.

Negli spazi del Consiglio regionale dell’Abruzzo, sullo sfondo de I giorni e le opere, (vetrata realizzata dallo stesso Summa nel 2018) sono esposte le Fanciulle d’Abruzzo, sculture in ceramica dipinta la cui sintesi formale sembra alludere a un immaginario arcaico e richiamare alla mente antichi idoli di un culto radicato nel territorio.

Assieme ad alcuni oggetti pensati per l’ambito domestico (i due mobili della serie Tempietto e i vasi della serie Discanto), vengono esposte le tele di Amare Progettare Essere, una triade di termini elaborata da Summa nell’ambito di un intervento pubblico risalente al 1994. Realizzata per la prima volta sulla parete esterna di un ex oleificio pescarese, la formula sembra oggi riassumere lo stesso approccio dell’artista alla progettazione e alla creazione, pratiche considerate come trasformative della realtà e degli ambienti abitati dall’uomo.

Ad accompagnare le tele il Pastor Angelicus, un abito talare che, mediante l’utilizzo del colore, si trasforma in simbolo di una trasfigurazione e di un’ascesi luminose.

Lo stesso colore, considerato come filo conduttore e fondamento del linguaggio artistico, è poi al centro di una serie di opere intitolate De pictura, che possono intendersi come vera e propria riflessione sulla storia dell’arte e, più in particolare, del mezzo pittorico. Da Il filo di Arianna, che introduce la serie, si spiega una linea colorata che invade tutte le tele, compreso Il Pittore Vermeer, presente in mostra.

Completano l’esposizione alcune testimonianze inerenti ai progetti di carattere monumentale, come il modellino di Eden futurista, installazione realizzata nel 2017 per l’azienda Valagro di Pescara, e i disegni preparatori per La Porta del Mare (1993) di Pescara, oggi distrutta, le cui cromie suggeriscono la possibilità di una pacifica convivenza tra popoli e culture diverse. 

Fondazione “Giorgio de Marchis Bonanni d’Ocre” Onlus

Il MAXXI L’Aquila dedica a Franco Summa (Pescara 1938 – 2020) un omaggio per testimoniare non solo l’importante ruolo svolto dall’artista nell’ambito delle arti visive ma anche il forte legame tra la sua pratica artistica e l’Abruzzo, sua terra d’origine.

Ospitato nelle sedi della Project Room del museo, della Fondazione Giorgio De Marchis Bonanni d’Ocre Onlus e del Consiglio regionale dell’Abruzzo, il progetto rende conto della produzione di Franco Summa, caratterizzata dal desiderio di trasformare, sia in senso fisico che spirituale, i luoghi della vita mediante l’uso di forme e colori anche nella loro valenza simbolica.

La sede della Fondazione De Marchis ospita una serie di lavori e documenti che vogliono approfondire la dimensione progettuale del lavoro dell’artista.

Nella sala principale sono esposti, per la prima volta, i quattro Studi dell’arcobaleno culturale realizzati tra il 1973 e il 1975, un arcobaleno ottenuto da una doppia serie di dodici colori in una composizione pittorica-architettonica, simbolo della vita e della sua potenzialità. Tale sequenza cromatica diventerà dal 1973 elemento ricorrente nell’opera di Summa come nell’intervento urbano Un arcobaleno in fondo alla via o nell’azione Sentirsi un arcobaleno addosso, in cui l’artista dona a 24 critici, artisti, galleristi, tra cui Enrico Crispolti, Michelangelo Pistoletto, Gordon Matta Clark, Lidia Prandi, Pierre Restany, Adina Righi, Ettore Sottsass e Salvatore Ala, altrettante maglie da indossare con la progressione cromatica da lui ideata. Assumendoli come “pennelli viventi”, essi divengono protagonisti della riqualificazione ambientale della città.

L’opera è un invito a stabilire relazioni consapevoli con sé stesso, con l’altro e con “l’ambiente della vita”. Sono inoltre presentati una serie di documenti originali quali corrispondenza, fotografie e ciclostili provenienti dall’archivio della Fondazione Summa, con l’intento di ricostruire legami, relazioni e contesti della sua attività.




L’ICONOGRAFIA DEL CHERUBINO, il gioiello identitario dell’Abruzzo

Appuntamento sabato 17 dicembre con l’evento patrocinato dalla Fondazione Genti d’Abruzzo. Per l’occasione arriva a Sextantio il monile donato alla regione dai maestri orafi Fabio e Giampiero Verna

Pescara, 14 dicembre 2022. Fa tappa nella suggestiva cornice di Santo Stefano di Sessanio (AQ) il viaggio ideale del “Cherubino”, gioiello di Calascio e della Baronia di Carapelle che da un quarto di secolo racconta storia e tradizioni dell’Abruzzo interno. L’evento di presentazione del monile in oro e pietre preziose considerato ormai un’icona del territorio si terrà sabato 17 dicembre alle ore 16:00 presso l’Opificio sotto gli Archi di Sextantio Albergo diffuso e sarà l’occasione per un dibattito culturale con:

– Cristina Collettini, soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio L’Aquila e Teramo

– Ermanno De Pompeis, conservatore del Museo delle Genti d’Abruzzo

– Gianfranco Marsibilio, presidente Ente Mostra dell’Artigianato Artistico di Guardiagrele

– Gaetano Basti, editore di Menabò e della rivista “D’Abruzzo”

– Fabio e Giampiero Verna, maestri orafi e mecenati

Presenti anche Daniele Kihlgren, fondatore e CEO di Sextantio Group e i rappresentanti delle istituzioni locali. L’evento, aperto al pubblico, è patrocinato dalla Fondazione Genti d’Abruzzo. Il “Cherubino”, del quale decine di esemplari sono arrivate fin negli Stati Uniti e in Giappone, è stato pensato quasi 30 anni fa dai maestri orafi pescaresi Fabio e Giampiero Verna con l’intento di racchiudere nella sua iconografia forme e simboli identitari del territorio abruzzese, più nello specifico dell’antico borgo medievale di Calascio e dell’intero comprensorio di Campo Imperatore (la cosiddetta Baronia di Carapelle).

La sua realizzazione è opera dei fratelli Verna: richiede sette giorni di lavorazione interamente a mano, con strumenti di saldatura risalenti al 1700, senza l‘uso di corrente elettrica. Il “Cherubino” viene realizzato soltanto a Calascio, dove i fratelli Verna hanno fondato nel 2005 il Museo del Gioiello, divenuto un polo di interesse culturale che ogni anno attrae visitatori da ogni parte del mondo.

Il dibattito culturale verterà sullo studio dell’iconografia del monile, la cui forma ricorda quella di un gomitolo di lana in omaggio al merletto a tombolo abruzzese e al lavoro degli antichi cardatori. I suoi colori, invece, a seconda delle gemme incastonate nelle diverse versioni del “Cherubino”, rimandano a quelli dei fiori che crescono nella zona di Campo Imperatore: il cardo selvatico (blu), il croco (viola), l’adonis veralis (giallo), la saxigrafa italica (bianca). Un esemplare a parte del “Cherubino”, in oro bianco e diamanti, simboleggia un fiocco di neve, un elemento fortemente caratterizzante il paesaggio di questi luoghi.




28 DICEMBRE: l’amministrazione riporti la memoria al centro

Il giorno in cui la città si risveglia dall’incubo della guerra, della battaglia che si è combattuta strada per strada, casa per casa, che le è valsa, suo malgrado, l’appellativo di Piccola Stalingrado

Ortona, 14 dicembre 2022. A terra restano 1314 civili, l’80% del patrimonio monumentale e edilizio è raso al suolo. Le donne, che hanno retto il tessuto sociale di una città sventrata nei giorni più difficili della sua storia, sono stremate, rimaste a guardare le macerie della loro vita distrutta in ogni aspetto.

All’enorme sacrificio della città e al coraggio dei suoi abitanti venne assegnata la Medaglia d’oro al Valor Civile con queste parole: “…Con fierissimo contegno resisteva intrepida ai soprusi degli invasori in armi, mai piegando nella sua purissima fede in un’Italia migliore, libera e democratica. Si prodigava con cuore di madre nel soccorso dei feriti e dei sofferenti affermando, negli orrori della guerra, il più alto spirito di solidarietà umana”.

Nel ricordo di quegli eventi, l’ANPI-Ortona si dissocia dalla scelta dell’Amministrazione Comunale di voler celebrare il 79esimo Anniversario della Liberazione di Ortona puntando ad una spicciola operazione di marketing promozionale che oscura e distorce il significato di una giornata che invece deve essere dedicata all’impegno e al dovere della Memoria intesa, per citare Lia Levi, come “l’eterno presente di tutto ciò che ha senso e valore”.

Il 28 dicembre è ricordare ciò che è stato affinché non accada più, è la necessità di far conoscere alle giovani generazioni il sacrificio dei loro concittadini e di ragazzi della loro età venuti dall’altra parte dell’oceano per permetterci oggi di vivere in uno Stato democratico e civile. È l’occasione per trasformare vite e famiglie distrutte dalla guerra in un messaggio di pace, perché Ortona questo deve diventare: una città simbolo di pace nella promozione dei diritti umani, della giustizia e della solidarietà.

A questo proposito, lontano dai clamori e dai riflettori dei media, al fine di restituire alla giornata del 28 dicembre i suoi autentici significati e contenuti, la sezione “Dario Serafini” dell’ANPI di Ortona intende organizzare il 27 dicembre un “percorso della Memoria”, aperto alla Città e alla sua società civile (associazioni, organizzazioni, partiti e singoli cittadini), che partirà dalla chiesa di Santa Maria di Costantinopoli e si concluderà al Sacrario delle vittime civili al cimitero di Ortona per ricordare ed onorare coloro che hanno combattuto, hanno sofferto e sono caduti nei tragici eventi della Battaglia di Ortona e per riaffermare, soprattutto per le giovani generazioni, il valore primario della pace e della fratellanza tra i popoli.

La sezione Dario Serafini- ANPI Ortona




MAFIA e Costituzione

Evento della scuola di legalità e giustizia dell’università

Teramo, 14 dicembre 2022. Venerdì 16 dicembre, alle ore 9.30 in Aula Magna, si terrà un incontro dal titolo Mafia e Costituzione, organizzato dalla Scuola di legalità e giustizia dell’Università di Teramo.

L’incontro, moderato dall’avvocato Mirko Di Donato, sarà introdotto da Fiammetta Ricci, delegata del Rettore alla Formazione per la legalità all’Università di Teramo.

Interverranno Giuseppe Marazzita, ordinario di Diritto Costituzionale dell’Ateneo teramano; Ettore Picardi, procuratore della Repubblica di Teramo; Roberta Gatani, nipote di Paolo Borsellino, che sarà in collegamento da “La casa di Paolo” a Palermo.

La Scuola di legalità e giustizia dell’Università degli Studi di Teramo è stata fondata nel 2018, in collaborazione con l’Associazione “Falcone e Borsellino”, per favorire la promozione culturale, la riflessione e il dibattito sui temi della legalità e del contrasto alle mafie e sviluppare negli studenti una cultura di impegno sociale e civile per fornire conoscenze adeguate e dare senso a un’opera di contrasto alle mafie, in ogni loro forma e tipologia, consapevole, motivata ed efficace. Le attività della Scuola sono rivolte innanzitutto agli studenti delle ultime classi degli Istituti Superiori di Secondo grado, ma aperte anche agli studenti universitari.




DISSERVIZI E DISAGI all’utenza

Con i nuovi servizi invernali  del trasporto ferroviario regionale

Pescara, 14 dicembre 2022. I due vettori (Trenitalia e TUA) non si parlano e ancora una volta la Regione paga lo scotto di non essersi confrontata con i cittadini-consumatori, ma si fa ancora in tempo a rimediare…

Peccato ! In Italia la legge  del 24-12-2007 n. 244 – art. 2 comma 461 2008, non è stata mai applicata. Stiamo parlando della norma che prevede la tutela dei diritti dei cittadini consumatori fruitori dei servizi pubblici.

Nel 2015 la Federconsumatori Abruzzo, con l’avallo di tutte le altre associazioni a tutela dei consumatori, ha proposto un ricorso al TAR dell’Aquila, affinché la legge venisse finalmente applicata.

Nel 2021 il TAR dell’Aquila ha accolto integralmente il ricorso, obbligando la Regione Abruzzo a modificare, con un addendum, il Contratto di Servizio che lega la Regione a Trenitalia.

Eppure, nonostante la legge e nonostante la sentenza del TAR, ancora oggi le Associazioni dei consumatori non riescono a dare il loro contributo al servizio ferroviario così come prevede la legge e questa problematica attiene entrambi i gestori che assicurano il trasporto regionale su rotaia ovvero sia Trenitalia che TUA (quest’ultima peraltro è anche un’azienda regionale). Con la conseguenza, tra l’altro , che gli orari ferroviari vengono realizzati senza che la voce dei cittadini-consumatori possa farsi sentire nei luoghi dove vengono assunte le decisioni.

La conseguenza: quel treno soppresso senza un perché – peccato ! Perché forse sarebbe stato possibile evitare la soppressione del treno della TUA 23916 in partenza da Sulmona alle ore 11.30, per arrivare a Pescara alle ore 12.40. Treno che da notizie assunte direttamente dai pendolari, sembra essere stato molto frequentato (la realtà della frequentazione del treno dovrebbe essere conoscibile anche dalle associazioni dei consumatori attraverso gli uffici che dispongono di quelle informazioni, ma come detto nessuno le coinvolge e debbono perciò ragionare con i “si dice”).

Quell’integrazione tariffaria rimasta una grande incompiuta – A rendere ancora più grave la situazione per i pendolari tra Chieti e Pescara, è la mancata integrazione del trasporto pubblico locale e del sistema tariffario tra queste due città. Da anni, in verità, esiste una integrazione tra tutti i vettori su strada nella relazione tra Chieti e Pescara (cosiddetto biglietto unico introdotto nel 2006 e peraltro nella sola area metropolitana). Questa integrazione, tuttavia, riguarda due soli vettori (TUA e PANORAMICA) ma non contempla affatto il trasporto ferroviario anche se incide sulla stessa relazione.

E per i pendolari oltre al danno una vera beffa – L’assurda conseguenza di questa vicenda è che i pendolari che utilizzavano il treno regionale 23916 nella relazione Chieti-Pescara, oltre ad aver subito un danno per la soppressione di un servizio essenziale, hanno altresì subito la beffa di non potersi nemmeno avvalere per tornare a casa, di un servizio sostitutivo con gli autobus se non adattandosi ad altri orari e soprattutto sostenendo l’onere di un altro abbonamento. Il tutto rammentando che Treni e pullman sono contributi entrambi dalla regione Abruzzo con i soldi dei cittadini abruzzesi.

Dietro il taglio del servizio una incredibile compensazione – Sempre e purtroppo solo per sentito dire, sembrerebbe che dietro la motivazione di TUA di sopprimere questo servizio essenziale (e senza magari coinvolgere per un eventuale subentro l’altro vettore ovvero Trenitalia), vi sia una sorta di incredibile “compensazione chilometrica” scaturita dall’introduzione contestuale di una nuova coppia di treni che dalla stessa data (11 dicembre 2022) collega Pescara e L’Aquila con partenza dal Capoluogo adriatico alle 9.51 e arrivo nel Capoluogo di Regione alle 12.23 (dopo 2 ore e 32 minuti per percorrere poco più di 100 Km su una tratta dedicata !). Per inciso la corsa di ritorno parte da L’Aquila alle 14.58 ed arriva a Pescara alle 17.42 (in questo caso dopo 2 ore e 44 minuti).

Tempi di percorrenza biblici e assurde penalizzazioni – Aldilà dei lunghi tempi di percorrenza non esattamente in linea con le aspettative dell’utenza, vi è l’ulteriore paradosso che la nuova tratta in questione nel garantire numerose fermate intermedie (ben 13) escluda proprio quella di Chieti (Madonna delle Piane) che assicurerebbe una importante risposta e offerta di trasporto pubblico all’utenza studentesca/universitaria nonché ai pendolari che operano nel vicino polo ospedaliero.

I due vettori non si parlano tra di loro e si vede – Insomma una bella dimostrazione di aziende ferroviarie che non parlano tra di loro e soprattutto operano senza rispondere alle reali esigenze dei fruitori del servizio. Se a tutto questo aggiungessimo che per conoscere la situazione dell’offerta dei treni abruzzesi, i viaggiatori debbano cercarli su due diversi orari (quello di Trenitalia e quella della TUA), così come per acquistare i biglietti il cui sistema informatico non è stato uniformato e ancora oggi non contempla la possibilità per uno stesso servizio di trasporto regionale, di optare indistintamente su entrambi i vettori, si comprende benissimo come i viaggiatori del TPL abruzzese siano trattati come ostaggi piuttosto che clienti.

Peccato che nel nostro Paese non siano sufficienti né le leggi, né le sentenze per modificare la realtà. Basta studiare sui testi di Quinto Fabio Massimo “il Temporeggiatore”, e prima o poi, tutti dimenticheremo tutto.

Tino Di Cicco Federconsumatori Abruzzo             

Franco Rolandi Filt Cgil Abruzzo Molise




FUTURO NAIADI. Non si ripetano gli errori del 2019

Il consigliere regionale Blasioli fa suo l’appello di lavoratori, sindacati e associazioni sportive

Pescara, 14 dicembre 2022. Questa mattina, raccogliendo l’invito della CGIL, mi sono recato alle Naiadi per partecipare alla conferenza stampa organizzata dal sindacato per fare il punto sul futuro occupazionale di lavoratori e collaboratori sportivi della struttura. Nel ruolo di consigliere regionale che siede all’opposizione, ho assunto l’impegno di verificare le intenzioni della Giunta Regionale, che ad un anno e mezzo dal noto Consiglio Comunale straordinario, tenutosi fuori dal centro sportivo il 24 giugno 2021, non ha ancora deciso quale strada intraprendere.

L’impianto oggi è regolarmente operativo e funzionante, e riscuote apprezzamenti da utenti e atleti; tuttavia, ad agosto scadrà il termine biennale della gestione provvisoria. Purtroppo, non siamo in condizione di fare promesse agli attuali gestori, che stanno ricevendo grandi elogi per l’impegno profuso, in quanto la Regione, come tutti gli enti pubblici, è soggetta all’evidenza pubblica.

La Giunta regionale ha due strade dinanzi a sé. Perseguire il project rimodulato e metterlo a gara o scegliere la via della gestione pluriennale, sempre con gara. In entrambi i casi, estendere la durata della gestione consentirebbe investimenti in una struttura con impianti datati e quindi particolarmente energivora. Ma soprattutto, dare continuità all’impianto assicurerebbe maggiori garanzie a lavoratori e fruitori.

Le sedute che si apriranno la prossima settimana sul bilancio regionale saranno l’occasione per fare chiarezza. Al momento la Commissione ha ritenuto tecnicamente valido il project financing di circa cinque milioni di euro di iniziativa privata, ma la Giunta regionale non si è ancora espressa a riguardo. Qualora dovesse dichiararsi favorevole, occorrerà poi procedere alla pubblicazione del bando, e gli 8 mesi che ci separano da qui ad agosto potrebbero non essere sufficienti per l’aggiudicazione. Mi auguro che non si ripetano gli stessi errori commessi nel 2019, quando la Giunta regionale tergiversò oltremodo sul primo project financing. Quei ritardi, e per giunta l’arrivo della pandemia, hanno ulteriormente peggiorato le cose, determinando perdita di interesse e la consequenziale rimodulazione. Per cui, se l’orientamento della Giunta è indirizzato verso il project questa volta si agisca tempestivamente, altrimenti si inizi a lavorare subito sul bando per la gestione pluriennale.

Le Naiadi, come le altre piscine, sono tra gli impianti che accusano maggiormente il caro-energia, ed oggi è stata l’occasione anche per illustrare ai presenti il lavoro svolto dalle forze di centrosinistra, nel Consiglio regionale del 29 novembre 2022, per lo stanziamento di un finanziamento di 1 milione per il caro energia degli impianti sportivi al chiuso e di € 970.000,00 per gli impianti natatori.




I SOPRANI DE LE DIV4S in una grande produzione con l’Isa

In programma il debutto di the seasons e brani natalizi

16 dicembre ore 21.00 – Lanciano -Teatro “F. Fenaroli”

17 dicembre ore 18.00 L’Aquila -Ridotto del Teatro Comunale “V. Antoneliini”

18 dicembre ore 21.30 – Chieti Teatro Marrucino

L’Aquila 14 Dicembre 2022. Parte dall’Abruzzo il progetto artistico The Seasons de LE DIV4S, il gruppo di soprano che coniuga la vocalità classica con sound pop e contemporanei, con l’Orchestra dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese diretta dall’eclettico Roberto Molinelli che firma anche gli arrangiamenti della produzione.

Tre le date: venerdì 16 dicembre alle 21.00 al Teatro “F. Fenaroli” di Lanciano per la stagione dell’Associazione “Amici della Musica F. Fenaroli”, sabato 17 dicembre alle 18.00 all’Aquila – Ridotto del Teatro Comunale “V. Antonellini” per la 48° Stagione dei Concerti ISA e domenica alle 21.30 al Teatro Marrucino di Chieti per la manifestazione AmamiTeatro.

La produzione è il debutto del progetto dedicato a una rivisitazione per quattro voci ed orchestra firmata da Molinelli de Le Quattro stagioni di Antonio Vivaldi. Accompagnate dall’Orchestra dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese, Le DIV4S – Federica Caseti Balucani, Arianna Lorenzi, Laura Macri e Anna Konovalova – si cimenteranno in un una narrazione di grande effetto con parole tratte dai Sonetti di Vivaldi, le stesse parole con cui l’autore descriveva le sue stagioni: una sfida vocalmente ardua ed impegnativa. Completa il programma un ventaglio di musiche natalizie adatte al periodo e di classici della musica leggera internazionale.

Un lavoro reso possibile grazie al genio e al talento ineguagliabile del Maestro Roberto Molinelli, violista, direttore d’orchestra, compositore, arrangiatore fantasioso e brillante e responsabile dei Progetti Special ISA.

È questa una produzione che inaugura la collaborazione dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese con LE DIV4S, ensemble vocale femminile nato per divulgare l’eccellenza della musica italiana attraverso l’interpretazione di celebri pagine d’opera italiane riviste a quattro voci e attraverso la rielaborazione di brani di grande popolarità, sia italiani che internazionali, proposti in una veste classico-operistica, eseguiti con la grande orchestra con contaminazioni di sonorità e ritmi pop. LE DIV4S hanno debuttato a Roma nel 2008 a fianco del Maestro Andrea Bocelli.

BIGLIETTI: per la data di Lanciano i titoli di ingresso possono essere acquistati online sul circuito ciaotickets.com e nelle rivendite autorizzate o, in alternativa, presso la sede dell’Associazione, Largo dell’Appello 2, a Lanciano, il martedì e giovedì, dalle 9 alle 13 e al botteghino del Teatro “F. Fenaroli” a partire da un’ora prima dello spettacolo.

Per il concerto dell’Aquila i biglietti sono acquistabili sul circuito ciaotickets.com e nelle rivendite autorizzate o direttamente il giorno del concerto preso il botteghino del Ridotto del Teatro dalle ore 16.

Per la data di Chieti, realizzata nell’ambito di AmamiTeatro invece, ingresso sarà libero fino a esaurimento posti.




I GRANDI DISCORSI della storia

La Uao Spettacoli nel segno dell’inclusione

Chieti, 14 dicembre 2022. Sarà il Teatro Marrucino di Chieti, ad ospitare il nuovo progetto della Uao Spettacoli con una compagnia integrata da abilità differenti per dare una svolta contemporanea alle grandi voci che hanno cambiato la storia: si tratta de “I grandi discorsi della storia”, che nasce grazie al sostegno del Fondo Unico per lo spettacolo dal vivo, annualità 2022, a progetti speciali.

Dopo il primo appuntamento sul palco del Teatro Marconi di Roma con  l’Associazione “Perchè no?” dello scorso 10 dicembre, ora è la volta di Chieti: il 16 dicembre lo spettacolo sarà in replica, con i ragazzi dell’Anffas Chieti, sul palco del Marrucino alle ore 19.00 all’interno della grande rassegna teatrale “Amami Teatro”.

C’è un nuovo modo di concepire il teatro dietro lo spettacolo scritto dagli attori Valentina Olla e Federico Perrotta, per la regia di quest’ultimo: emozione, divertimento, arte saranno collegati dal filo rosso di un nuovo collettore ossia l’ amore, quello vero per “l’essere un gruppo” ed infatti sul palco ci sarà una compagnia teatrale speciale composta da attori professionisti e persone con disabilità ed abilità differenti, prima fra tutte la capacità desiderata di superare determinate barriere fisiche e psicologiche.

Come spiegano gli ideatori del progetto: “al centro dello spettacolo ci sono attori che amano davvero il teatro, che diventa nello specifico uno strumento di ricerca ed analisi di quei discorsi che hanno fatto veramente grande la storia, scandita da forti esperienze condivise”.

“Inoltre – proseguono – è qui che il teatro rivela la sua finalità terapeutica e sociale poichè non ci sono diversità sul palco e soprattutto si è tutti parte di un’unica dimensione lavorativa fatta di persone che hanno lo scopo di divertirsi e di imparare anche importanti lezioni di vita, infatti volere è potere”.

Oltre a Federico Perrotta e Valentina Olla, e ai tanti ragazzi che si metteranno in gioco, il cast è composto anche da Marco D’Angelo, Giacomo Rasetti, Giulia Perini, Federico Lima Roque, Gianmarco Crò, Eugenia Bardanzellu.




VOLTI E ANIME nel bar Ju Spacc’

Mostra di acquerelli dell’argentino bruno morello

Fontecchio, 14 dicembre 2022. Un gesto di affetto e vicinanza, una manifestazione di compaesanità, un esercizio di bravura: fino al 28 dicembre, nel bar Ju spacc’ di Fontecchio, in provincia dell’Aquila, è possibile visitare la mostra di ritratti con la tecnica dell’acquerello, a firma dell’artista argentino Bruno Morello, che da circa un anno vive nel piccolo comune in provincia dell’Aquila.

Soggetti delle opere i frequentatori dello stesso bar, l’unico del paese, i componenti della storica banda musicale di Fontecchio, Armonie sirentine, ma anche i nuovi abitanti, e avventori occasionali.

Bruno Morello è un artista di strada, musicista, pittore e muralista. Dal 2015 è in viaggio attraverso l’America Latina e l’Europa, e ha realizzato interventi sulla strada e in spazi culturali, collegando il repertorio popolare sonoro e grafico dei luoghi percorsi, arrivando nell’estate del 2021 in Abruzzo, dopo essere stato chiamato a partecipare alla manifestazione “Riabitare con l’arte”, e a Fontecchio è rimasto per ora a vivere, prima di riprendere il suo viaggio, partecipando a progetti indipendenti e collettivi, in particolare con il laboratorio condiviso Le officine, dove ha aperto uno studio di serigrafia.

Scrive nella sua recensione Patryk Kaliński, anche lui nuovo abitante di Fontecchio, originario della Polonia: “L’incontro tra la comunità autoctona e la nuova ondata di persone che stanno popolando ulteriormente questo borgo, è qualcosa che ancora si può considerare appeso a un filo sottile e delicato, che ha bisogna di presenza, cura e costanza. Proprio per questo, Bruno Morello ha voluto, di sua spontanea volontà, realizzare un’esposizione di acquerelli che rappresentano i volti e l’anima, i movimenti, gli interessi e le fatiche delle persone che ha incontrato a Fontecchio. L’artista, da sempre, muta le prospettive dell’osservatore, trasfigurando il reale attraverso le sue capacità, facendo emergere una sua personalissima e intima visione. In questi ritratti c’è un concentrato di vita che si alimenta della memoria del luogo e si apre al futuro e all’ancora non scritto e colorato. Ogni comunità forte deve essere capace di oltrepassare i confini, aprirsi al mondo, non dimenticando mai quello che c’è stato di bello e di buono nel passato ”

Sono state del resto tante le attività e gli eventi che hanno arricchito questo territorio negli ultimi anni, e che sono state promosse da persone, associazioni, istituzioni, artisti e operatori culturali che hanno attraversato Fontecchio, contribuendo con le loro professionalità e passioni a momenti di cultura, quasi sempre autofinanziandosi. Prima di Bruno Morello hanno esposto nello stesso bar, l’artista californiano Todd Thomas Brown, il primo a trasferirsi a Fontecchio, vero e proprio pioniere della nuova ondata di abitanti, oltre tre anni fa, fondando il Fontecchio international airport, e poi la talentuosa artista e fotografa Debora Panaccione, originaria di Atina nel Lazio. Alcune opere delle loro mostre sono rimaste al bar, presenze discrete e permanenti, nella piccola saletta che accoglie i giocatori di carte. Segno di un passaggio e di un incontro.




SINDACO INDIFFERENTE A SVILUPPO e buone maniere

Ats Geie Costa dei Trabocchi sceglie Ortona per riunione dei sindaci, ma Castiglione non mantiene la parola e diserta l’incontro

di Angelo Di Nardo

Ortona, 14 dicembre 2022. La totale indifferenza del sindaco Leo Castiglione e della sua giunta, nei confronti di una interessante iniziativa dell’Ats Geie Costa dei Trabocchi, oltre a confermare la più assoluta incapacità, da parte dell’amministrazione in carica, di puntare sullo sviluppo turistico del territorio, finisce per rivelare anche l’indelicatezza istituzionale, la carenza di qualità relazionali e l’assenza di una pur minima dose di buone maniere legata ai doveri di ospitalità.

Qualche giorno addietro, ad Ortona, si è infatti tenuta la riunione dei sindaci di sette Comuni della Costa dei Trabocchi, che intendono valorizzare tale marchio e che a tal fine, tramite l’Ats, hanno già depositato in Provincia un progetto di finanza da oltre 25 milioni di euro.

In particolare, gli aderenti all’Ats Geie Costa dei Trabocchi, in questa fase particolarmente preoccupati per lo stato di degrado e di abbandono che caratterizza diversi tratti della Via Verde, hanno spiegato di avere scelto Ortona come sede dell’incontro proprio per sottolineare il ruolo di porta, anche simbolica, dell’accesso Nord alla Via Verde.

Secondo quanto riferito dagli organizzatori, nonostante il sindaco Castiglione avesse precedentemente manifestato la sua disponibilità a partecipare alla riunione, né il primo cittadino né altri esponenti della sua amministrazione si sono degnati di presentarsi il giorno dell’incontro. L’assenza del padrone di casa naturalmente non è passata inosservata, con il risultato che ancora una volta l’intera città di Ortona è stata costretta a rimediare una brutta figura a causa dell’insipienza del suo sindaco.

Ritengo doveroso, per qualsiasi amministratore degno di questo nome, innanzitutto tenere fede alla parola data, ma anche confrontarsi su un progetto che, se attuato, imprimerebbe uno sviluppo decisivo al territorio. Nel caso di Ortona, purtroppo, non resta che constatare come l’indolenza e la mancanza di tatto del sindaco finiscano per prevalere su qualsiasi considerazione di altra natura.