UNA SCUOLA orafa

Nascerà a Calascio per formare i giovani

Pescara, 18 dicembre 2022. È questo l’intento dei maestri orafi Giampiero e Fabio Verna. Se n’è parlato sabato al convegno a Santo Stefano di Sessanio che ha visto il “Cherubino”, gioiello di Calascio e della Baronia di Carapelle, protagonista del dibattito

Dopo Rocca Calascio il “Cherubino”, gioiello di Calascio e della Baronia di Carapelle che da un quarto di secolo racconta storia e tradizioni dell’Abruzzo interno, ha fatto tappa nel bellissimo borgo di Santo Stefano di Sessanio. I maestri orafi pescaresi Fabio e Giampiero Verna, creatori di questo magnifico gioiello hanno voluto organizzare un incontro per parlare dell’arte orafa in Abruzzo e del suo futuro. Hanno partecipato al dibattito che si è svolto nella suggestiva cornice di Sextantio Albergo Diffuso: Ermanno De Pompeis, conservatore del Museo delle Genti d’Abruzzo, Gianfranco Marsibilio, presidente Ente Mostra dell’Artigianato Artistico di Guardiagrele e Giampiero Verna, maestro orafo e mecenate. Presente anche Annunziata Taraschi, antropologa e anima di Sextantio.

L’evento, organizzato dai fratelli Verna, è stato patrocinato dalla Fondazione Genti d’Abruzzo, dall’Ente Mostra dell’Artigianato Artistico di Guardiagrele, e da Sextantio Group.

Dopo il saluto del sindaco di Santo Stefano di Sessanio Fabio Santavicca, ha preso la parola Giampiero Verna che ha raccontato come è nata l’idea del “Cherubino” e le sue fasi di realizzazione. «Il Cherubino è stato pensato quasi 30 anni fa – ha detto Giampiero Verna- io e mio fratello Fabio volevamo racchiudere in un gioiello, forme e simboli identitari dell’Abruzzo interno, più nello specifico dell’antico borgo medievale di Calascio e dell’intero comprensorio di Campo Imperatore, la cosiddetta Baronia di Carapelle. Per realizzarlo abbiamo impiegato sette giorni di lavorazione interamente a mano, con strumenti di saldatura risalenti al 1700».  E infatti il “Cherubino” viene realizzato soltanto a Calascio, dove i fratelli Verna hanno fondato nel 2005 il Museo del Gioiello, che ospita il loro laboratorio orafo, dotato di un gran numero di strumenti di lavoro risalenti al 1600 e 1700 ma ancora perfettamente funzionanti; una sala dedicata agli antichi abiti abruzzesi (alcuni dei quali erano presenti al convegno insieme alle varie versioni del “Cherubino”), tre sale che ospitano gioielli e amuleti tradizionali. Si tratta, insomma, di un vero e proprio centro d’arte e di tradizione orafa all’interno del quale le antiche tecniche orafe vengono salvaguardate dall’estinzione.

Il monile ha una forma che ricorda quella di un gomitolo di lana in omaggio al merletto a tombolo abruzzese e al lavoro degli antichi cardatori. I suoi colori, invece, a seconda delle gemme incastonate nelle diverse versioni del “Cherubino”, rimandano a quelli dei fiori che crescono nella zona di Campo Imperatore: il cardo selvatico (blu), il croco (viola), l’adonis veralis (giallo), la saxigrafa italica (bianca). Un esemplare a parte del “Cherubino”, in oro bianco e diamanti, simboleggia un fiocco di neve, un elemento fortemente caratterizzante il paesaggio di questi luoghi.

Ma torniamo al dibattito. Dopo il racconto di Verna, ha preso la parola Ermanno De Pompeis che ha detto: «La meraviglia di questo gioiello va oltre il suo valore economico, il significato che custodisce è la cosa più preziosa per noi abruzzesi perché i fratelli Verna sono stati in grado di racchiudervi il racconto di un intero territorio, tra storia, arte e natura. La passione che mettono nel loro lavoro è la stessa che nutrono per questa regione e noi non possiamo che ringraziarli».

«I fratelli Fabio e Giampiero Verna –ha aggiunto Gianfranco Marsibilio- sono tra i pochissimi maestri orafi rimasti a lavorare con strumenti antichi, sono dei veri sognatori, ma la mia preoccupazione è che nel tempo queste botteghe possano chiudere. Bisogna puntare quindi sulla formazione delle scuole, trasmettere ai giovani questi mestieri che rischiano di scomparire. Faccio anche un appello alle Istituzioni, l’artigianato abruzzese diventi Patrimonio dell’Unesco».

Tra le tante attività, i fratelli Verna nel 2016 hanno aperto al pubblico anche una biblioteca del gioiello, lo spazio “Ars Eligii” (ospitato nell’atelier pescarese in Via Chieti), mossi dalla volontà di condividere con il pubblico gli oltre 4mila volumi, le decine di migliaia di documentari, disegni e schizzi di gioielli in loro possesso.

«Il Cherubino ha avuto molto seguito in questi anni– ha concluso Giampiero Verna – un regista ci ha addirittura proposto un cortometraggio sul nostro gioiello. E ancora un compositore ci ha chiesto di realizzare un’opera musicale, ma la cosa a cui teniamo molto al momento è la realizzazione di una scuola orafa a Calascio per insegnare questo antico mestiere ai giovani. La tradizione è importante ma bisogna sempre accostarla a nuove idee affinchè possa durare negli anni. Un altro progetto che intendiamo realizzare è un museo diffuso dove esporre tutti gli oggetti antichi che io e mio fratello abbiamo raccolto nella nostra vita in giro per l’Italia e per il mondo. I progetti sono tanti e importanti, ma io ci credo fortemente perché amo questa regione».




DECEDUTO L’IMPRENDITORE Giacomo Pasqua

È deceduto stamane all’ospedale di Teramo, dove da qualche giorno era ricoverato, l’imprenditore edile Giacomo Pasqua, di anni 74. Viva emozione per la sua scomparsa nella comunità di Paganica e a L’Aquila.

Teramo, 18 dicembre 2022. Domani pomeriggio, alle ore 15, le esequie a Paganica, nella Chiesa degli Angeli Custodi. Giacomo Pasqua era nato a Paganica, dove risiedeva con la famiglia. Si era fatto da sé nei cantieri edili, lavorando da giovanissimo il ferro per il cemento armato, conteso per la sua perizia nell’armare le strutture delle costruzioni.

Presto, però, aveva messo in mostra il suo talento imprenditoriale, costituendo dapprima un’impresa artigiana, poi man mano crescendo fino creare società di costruzioni che si sono distinte per la qualità delle opere realizzate, specie nel campo delle abitazioni civili e complessi residenziali urbanizzati, e per l’attenzione alle forme architettoniche e alle nuove tecnologie. Le attività delle sue imprese, operanti anche fuori l’Abruzzo, hanno riguardato anche il restauro e la gestione di strutture ricettive di livello elevato, come l’Albergo del Sole nel centro storico dell’Aquila.

Lungimirante, schietto, attento alle innovazioni, empatico con le maestranze delle sue aziende, Giacomo Pasqua ha saputo condurre con coraggio e tenacia le sue imprese, in tempi tranquilli ma anche quando la navigazione si è fatta difficile. Una competenza e una determinazione che in molti gli riconoscono. In seno alle comunità di Paganica e L’Aquila si è distinto per generosità, munificenza e passione, specie nel campo dello sport che più amava, il rugby. Nel 1988, infatti, con la sua società Cogepa aveva sponsorizzato il Paganica Rugby contribuendo in maniera determinante a portare la squadra in serie A2, garantendo l’appoggio anche negli anni successivi quando il sodalizio paganichese visse le migliori stagioni in campo nazionale. Altrettanta dedizione ha riservato anche al rugby aquilano, in anni assai travagliati, diventando nel 2008 presidente dell’Aquila Rugby 1936 e rimanendo alla guida della gloriosa società sportiva per un paio di anni.

Lascia la moglie Luciana Fiordigigli e i figli Walter e Christian.




VECCHIO PIUMONE il nuovo singolo in italiano

Ariannah, esce in radio e in digitale

Dal 16 dicembre 2022 è disponibile in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme di streaming digitale Vecchio Piumone (BIT Records), il nuovo singolo di Ariannah. Vecchio Piumone è il primo singolo in italiano di Ariannah, una ballad natalizia e malinconica dalle sonorità indie/folk americane. Vecchio Piumone è una dedica alle persone care che abbiamo perso e che vorremmo avere con noi ogni giorno.

“La nostra vita cambia radicalmente quando perdiamo il nostro punto di riferimento, ogni giorno ci sembra uguale ed inutile. Con questa canzone vorrei trasmettere l’importanza di amare la propria famiglia e non darla per scontato.”

Biografia

Ariannah, pseudonimo di Arianna D’Angelo, è una cantautrice abruzzese anno ’96. Avvia il suo percorso musicale pubblicando live acustici su YouTube che riscuotono successo in breve tempo ed apre i concerti di artisti nazionali come Arisa e Rossana Casale.

Ariannah riesce ad emozionare con la sua sensibilità e semplicità. Ciò che la rende particolare è il suo timbro chiaro e il suo stile di scrittura versatile e riconoscibile. Nel 2018 è co-conduttrice del programma People Move, di cui scrive la sigla, sul network radiofonico Radio Studio Più.

Collaborando con il produttore Sandro Odoardi (compositore di singoli come Love Shine, ha lavorato con: Andrea Love, Carl Fanini, Roby Santini e remixer per Fabrizio Moro), pubblica Fuori Tempo e partecipa a progetti musicali dance che le aprono il mondo verso la scrittura in inglese.

Il 14 maggio 2021 esce il brano di debutto Hope (BIT Records), con il quale entra nella top10 di Absolute Beginners di Radio Airplay alla 9 posizione e sale alla 7 posizione restando in classifica per tre settimane consecutive.

Dopo il successo ottenuto con le ultime due pubblicazioni Red Traffic Lights  ed In Your Eyes arriva il primo singolo di Ariannah in italiano Vecchio Piumone canzone con la quale è arrivata alle semifinali di Area Sanremo 2022, su etichetta BIT Records.




DE IULIIS SEGRETARIO Provinciale della Filt Cgil di Teramo

Eletto all’unanimità al 12° Congresso della Filt Cgil Teramo, presso la sala “Allende” del Comune di Nereto

Nereto, 18 dicembre 2022. De Iuliis, sposato, 2 figli, è dipendente della Società Regionale di Trasporto TUA, è componente della RSA aziendale e negli ultimi 4 anni è stato componente della segreteria provinciale della categoria con delega al Trasporto Pubblico Locale.

Il nuovo segretario ha ribadito quale sarà l’impegno della categoria per i prossimi anni del suo mandato e su quali temi lavorare, al fine di risolvere alcune criticità che affliggono da troppo tempo il settore dei trasporti nel nostro territorio.

Nella discussione al Congresso si è rimarcato  la necessità di intervenire su tematiche importanti quali:

1.            -realizzazione del Biglietto Unico Provinciale

2.            -maggiore contribuzione chilometrica alla città capoluogo, per migliorare il Trasporto Urbano.

3.            -criticità nel settore del Trasporto scolastico, (pulmini) appalti al massimo ribasso e lavoratori del settore senza tutele e garanzie.

4.            -ripristino contributi pubblici e conseguente riattivazione del collegamento diretto con Roma

5.            -eliminazione Sub-concessioni operate da TUA sul nostro territorio

6.            -istituire biglietteria con personale alla stazione ferroviaria di TERAMO

7.            -intervenire a salvaguardia della sicurezza a bordo dei mezzi pubblici, sempre più aggressioni ai danni del personale.

Per tutti questi motivi occorrerà coinvolgere e rendere consapevoli i lavoratori ma anche e soprattutto gli enti e la politica locale, con i quali il nuovo segretario intende confrontarsi per trovare soluzioni.

Filt Cgil Teramo




AI TRENT’ANNI di prospettiva persona

Ospiti eccellenti: Vescovo, Rettore, Presidente Fondazione Tercas

Teramo, 18 dicembre 2022. Il Vescovo di Teramo Lorenzo Leuzzi, il Rettore dell’Università di Teramo Dino Mastrocola e il Presidente della Fondazione Tercas Tiziana Di Sante, hanno partecipato  venerdì pomeriggio, nella sala della Caritas a Teramo, ai  festeggiamenti per i trent’anni della Rivista “Prospettiva Persona” creata “da due autorevoli ed apprezzati intellettuali teramani: Giulia Paola Di Nicola e Attilio Danese”.

L’incontro è stato aperto dal  nuovo Direttore della Rivista Flavio Felice,  ordinario di Storia delle Dottrine Politiche dell’Università del Molise,  che – dopo aver ringraziato Pietro D’Alimonte, nuovo capo Redattore della Rivista e Sandra D’Antonio collaboratrice storica della redazione  e che rappresentava tutti gli altri partecipanti delle 24  redazioni   decentrate- ha  ascoltato compiaciuto i saluti di accoglienza della Presidente Crp Giuseppina Bizzarri,  il saluto impegnativo del Vescovo Leuzzi che ha invitato Flavio Felice a tenere alta la direzione etica  della rivista, impegnandosi a diffonderla “per contribuire al rinnovamento spirituale del territorio, dell’Italia e dell’Europa, promuovendo la dignità della persona umana, di ogni persona”.  Il rettore Dino Mastrocola ha ricordato di seguire da tempo lo sviluppo della rivista e ha apprezzato “la caratterizzazione della qualità scientifica certificata da oltre dieci anni dall’Anvur, augurandosi un maggiore coinvolgimento dei ricercatori della Unite”. La presidente  della Fondazione Tercas Tiziana Di Sante si è detta impegnata  con il CDA nel sostenere  il progetto  Prospettiva Persona (già patrocinato da alcuni anni) con uno spazio  “Prospettiva civitas”  utile alla declinazione economico-sociale sul piano  teorico e anche pratico nella segnalazione delle best practices che la Fondazione promuove sul territorio” .  Felice dopo aver ringraziato ha dapprima illustrato i contenuti dell’ultimo numero appena fresco di stampa e quindi ricordato gli eventi più salienti di trent’anni di appassionato lavoro per promuovere la “cultura personalista”; un lavoro  condotto anche con il coinvolgimento di studiosi di diverse parti del mondo  citando il grande Filosofo Paul Ricoeur, cittadino di Teramo dal 1993 e grande estimatore della nascente rivista dal 1992 al 2010; il filosofo Brasiliano Alino Lorenzon dell’Università Di Rio de Janeiro, intellettuale cattolico Giorgio Campanini dell’ Università di Parma –  ha dato poi la parola a Dario Antiseri e Robert Royal che sono intervenuti con collegamento a distanza.

In particolare, Dario Antiseri ha sottolineato “il valore di un’impresa culturale a servizio della persona, che ha resistito nel tempo anche quando erano in pochi a scommetterci”. Robert Royal, già venuto più volte nella nostra Teramo e  già Presidente Onorario che si è collegato da Washington DC, ha confermato il suo pieno appoggio ad una rivista che “guarda al futuro, mantenendo le radici nella ispirazione cristiana della cultura, pur aprendosi ad un dialogo fecondo con la laicità sullo stile dei rapporti dialettici tra Sartre e Mounier agli inizi della rivista “Esprit”.  Nei loro commossi interventi Giulia Paola Di Nicola e Attilio Danese hanno ringraziato i collaboratori e amici di questi 30 anni, gli editori che si sono coinvolti, (in particolare Rubbettino), gli scrittori famosi e meno famosi. Si sono rallegrati col nuovo direttore e il caporedattore e hanno ribadito gli obiettivi di “dialogo a tutto campo tra visioni del mondo, che, pur differenti, mantengono integri gli l’obiettivi di coerenza, il legame teoria prassi, l’indipendenza politica ed economica, facendo riferimento alla dignità della Persona (“profetico il titolo scelto per la rivista”).

L’incontro si è concluso con i saluti  in presenza ( ai 30 partecipanti) e in collegamento ( ai 18 in streaming) di alcuni storici amici  e collaboratori della Rivista:

Maria Chiara Mattesini, (docente Università di Roma), che ha ripercorso la storia della rivista, Francesco Bellino (ordinario di Filosofia e bioetica all’Università di Bari),  amico del Centro Personalista dai primi tempi, autore di numerosi articoli, organizzatore di convegni); Settimio Luciano (Preside ITAM, responsabile  della sezione “Prospettiva Logos”, saggista); Giovanni Giorgio (teologo già Preside ITAM, saggista e filosofo, primo redattore capo); Francesca Brezzi (professore ordinario di filosofia morale dell’Universita’ Roma 3, amica  di Ricoeur, organizzatrice di incontri e convegni nell’ottica personalista); Marisa Forcina (Ordinario di Storia delle dottrine politiche dell’Università del Salento e  responsabile della filosofia di genere),  a Andrea Giambetti (Ordinario di filosofia nei Licei, autore di articoli e un saggio su Ricoeur); Giovanni Marcotullio ( già caporedattore della rivista, giornalista, traduttore, saggista, di formazione umanistica, filosofica e teologica. Specializzato in patristica).

I saluti di Danniella Iannotta ( traduttrice dell’Opera di Ricoeur in Italia e Docente dell’Università Roma 3 e della Luiss) e di Nunzio Bombaci (Università di Macerata, studioso di filosofia dialogica, autore di una dotta biografia di Mounier e di saggi su personalisti europei) sono stati letti, rispettivamente da Lucia Pompei  del Salotto CRP e Vincenzo Di Marco, presidente de Filippone Thaulero di Roseto.




IL QUADRO

Tanti anni oramai, per una comunità ancora nelle mani dei soliti ignoti. Uno contro l’altro, nemici giurati; di colpo amiconi per una successione di eventi che, solo a nominarli, mette brividi.

Tanti anni sono passati. Labili memorie ma una decadenza lenta e continua: irreversibile.

Il grande mondo intorno, comunque, sempre in aiuto; l’inerzia che trascina e la crisi che scagiona, la fortuna che rinfranca ogni pensiero inadeguato, ogni limitata idea per una miserabile realtà che si conforma.

Si sprofonda, ma tenaci e convinti si vuole perseverare.

Il sistema, seppur traballante, regge; si può ancora contare su un apparato lento e dormiente e puntare su una base ansiosa ma indolente.

Macché futuro incerto; il quadro è chiaro, anzi limpido.

C’è poco da ragionare: solo danni irrimediabili nel giovarsi, irresponsabilmente, d’ogni funzione e ruolo, specialmente di vertice. Danni che si accumulano e che si pagheranno sempre nel silenzio: tutti insieme ed inconsapevolmente, purtroppo per gli ignari.

Le voci con i richiami alle cose giuste e fatte per bene, anche se stanche, sono sempre presenti. I congegni del superfluo e del disordine invece, anche se vanno sparendo, non si stancano mai.

Equilibri chiari, dunque; in questo tempo che corre, i pesi si spostano e le coscienze si formano. Si può continuare così, sprofondando sempre più, per quanto si vuole; si può anche spostare qualche peso e formare qualche coscienza in più per invertire il senso.

Nella famiglia la fonte d’ogni disposizione; ed in queste disposizioni, inutile ribadirlo, le sorti e le sventure dei popoli.

nm




GLI AMICI

Gli amici sono dei fratelli o delle sorelle che ti scegli

Avezzano, 18 dicembre 2022. Gli amici veri non scompaiono improvvisamente e senza motivo, ma ogni volta che hai una lacrima o un sorriso, asciugano le gocce del dolore e rafforzano la gioia.

Gli amici rallegrano il cuore e ti fanno crescere umanamente e spiritualmente.

Non si è amici per piacere o per favori, ma la vera amicizia è come un sacramento e nasce dall’amore. L’amore amicale è gratuito, senza interesse e senza possessività.

Gli amici ti fanno vedere oltre le nuvole nere della vita, i raggi di sole che ci sono sempre, anche se alle volte sono nascosti.

Gli amici ti salvano la vita, ti guardano negli occhi, si specchiano alla tua anima e ti fanno alzare lo sguardo al cielo.

Senza amici si muore.

Senza amici si è tristi e poveri.

Senza amici non si è né umani e né cristiani.

Gli amici non mancano agli appuntamenti della vita, non ti sfruttano e poi ti gettano, non ti cercano solo nel bisogno.

Vi ho chiamato amici. Questa è la dolce voce dell’Amico degli amici che ci invita a cene per festeggiare in eterno.

fra Emiliano Antenucci




ARTISTS FOR PEACE. Mostra collettiva

A cura di Berardo Montebello. Presentazione: Marialuisa De Santis e Paolo Giorgini. Introduzione: Carmine Galiè. Nel Catalogo: testi di Marialuisa De Santis e Maurizio Vitiello,  elaborazione grafica di Jessica Montebello. Dal 20 dicembre 2022 al 7 gennaio 2023

Giulianova, 18 dicembre 2022. La RespirArt Gallery è lieta di presentare “Artists for Peace” a cura di Berardo Montebello, mostra collettiva di arte contemporanea con opere di 20 artisti internazionali dedicate al tema della pace.

L’inaugurazione si terrà il 20 dicembre nella RespirArt Gallery di Giulianova alle ore 18 con gli interventi di Marialuisa De Santis, Paolo Giorgini (Assessore alla Cultura di Giulianova), e Carmine Galiè, oltre alla presentazione del catalogo. La mostra sarà visitabile fino al 7 gennaio, dal lunedì al sabato esclusi festivi.

Artisti partecipanti:

Sonia Babini, Antonio Carbone, Beatriz Cardenas, Nicola Caroppo, Marisa Cesanelli, Mario Di Paolo, Camillo Fait, Marco Fattori, Pina Fiori, Lucio Monaco, Emidio Mozzoni, Gramoz Mukja, Gary Paller, Antonio Pallotta, Carina Pieroni, Pino Procopio, Italo Pulcini, Miriam Salvalai, Isabela Seralio, Lucia Spagnuolo.

Testi in catalogo di Marialuisa De Santis e Maurizio Vitiello, elaborazione grafica di Jessica Montebello.

«Quest’anno gli artisti di tutto il mondo si sono spesi per invocare la fine delle violenze: la loro voce passa attraverso espressioni artistiche che direttamente o indirettamente finiscono per creare un coro di dissenso e mirano alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica. In questa mostra plasticamente si chiudono in un abbraccio simbolico diversi linguaggi artistici: acrilici, oli e tecniche miste su diversi supporti, stampe su acetati e due bronzi particolarmente significativi. Quello di Camillo Fait mostra cavalli di diversi e fantastici colori che si librano in aria e sembrano congiungersi armoniosamente in una coreografia intonata e solidale: la richiesta di una vita libera e pacifica; l’altro, di Pino Procopio, con ironia surreale propone una sorta di pingue cavallo di Troia cavalcato da due indimenticabili innamorati. C’è chi sulla tela diluisce il colore in gradazioni cromatiche e tonali, estenuandolo o a volte aggrumandolo con una resa quasi onirica (Sonia Babini); Antonio Carbone invece usa il colore in modo minimale e cerca variazioni appena percepibili per poi contrapporle delicatamente a forme perfette. Per Beatriz Cardenas la ricerca è nel confronto di geometrie colorate; per Nicola Caroppo nella scomposizione e ricomposizione di volti in un gioco teso a creare ombre e giochi di luce. La ricerca può portare a materiali di recupero, piegati con sapienza ad esprimere il “non materiale” (Marisa Cesanelli) o a lavorare per una icona essenziale e riconoscibile, sia pure nella sua originalità strutturale come avviene per Marco Fattori. E c’è chi da questo cuore ha fatto nascere la sua passione per la natura (Pina Fiori). Non manca la tecnica del collage e del décollage di Lucio Monaco che propone un ricordo del pacifista John Lennon. E c’è chi invece ripropone l’immagine universale della colomba della pace in un caleidoscopio sorprendente di forme e colori ( Emidio Mozzoni). Sembrano un invito al gioco e alla condivisione i fiori di Antonio Pallotta. Decisamente più inquietante la rappresentazione di Gramoz Mukja: un uomo rannicchiato in posizione fetale e legato da un lungo e inestricabile laccio rosso È possibile che sulla tela la stesura delle onde del mare acquistino la fluidità di un’ala (Carina Pieroni) o possano essere scrutate misteriosamente dalla riva con accanto un orologio che aspetta di essere aperto come fosse una serratura (Italo Pulcini). Mario Di Paolo ci consegna un’opera in cui un uccello in volo sembra distruggersi nel cielo e lasciare piume sfrangiate in una terra in fiamme. Poi il colore usato con impeto quasi gestuale ma sapientemente avvolgente da Henry Paller ci investe in modo energizzante. E le corde di Miriam Salvalai, collegamento, unione tra coscienza umana e essenza spirituale ma anche tra cielo e terra e tra gli uomini tutti. Isabela Seralio con una pittura densa e materica ci propone due mani tese a significare che la pace è nelle mani degli uomini e Lucia Spagnuolo una sorta di libro non scritto e un gioco segnico di lettere che sta a noi trovare. La meraviglia di questa mostra è tutta però nella diversità degli artisti e del loro codice espressivo. Nell’unione che hanno dimostrato nel rispondere all’appello di Berardo Montebello e nel voler testimoniare insieme la loro speranza, la loro voglia di dare un’altra chance alla pace, come cantava John Lennon.»

Marialuisa De Santis

«Il nuovo progetto della RespirArt Gallery, ideato da Berardo Montebello, ci fa comprendere la vitalità dell’arte contemporanea. Protagonisti artisti con crediti alle spalle, in una collettiva sagace, hanno scritto un lungo messaggio di pace. Simboli e figure, astrazioni multiple hanno interpretato i respiri del mondo; colori e segni hanno posizionato un fronte di futuro sereno e aperto.E’ emersa una coscienza di menti esperte proiettate nella vita, nonché si è delineato un incontro di multiculturalità per una piattaforma di un divenire autentico e di forte creatività sorgiva.

La storia dell’Uomo è successione di guerre con pochi spazi temporali governati dalla Pace.

Al di là delle note contingenze politico-militari ai confini dell’Europa, il sogno della Pace è stato corroborato, convintamente, e ogni opera è un tassello costruttivo.

Fabbricare e inseguire l’armonia significa un ampio esercizio di libertà.

Su una base memoriale, è stato sviluppato un coordinamento essenziale e proficuo per poter registrare e incanalare quelle forze necessarie ad alimentare la coscienza del mutamento.

Questo momento ci permette di rivedere l’arte in azione, nonostante la scia della conclusione pandemica, dovuta al Covid-19 con tutte le sue varianti, da Delta a Omicron 1, 2 e 3, e della conseguenziale “follia” della guerra Ucraina-Russia, pagina che ci ha turbato, profondamente, da ascrivere a un demoralizzante “cahier de doléances”.

Il 2022 ha rideterminato le coste dei canali della resilienza e questa rassegna comprende un significativo “corpus”, agitato dalla frontiera di un’inarrestabile voglia di creatività e di esserci.

Gli artisti da “viaggiatori dell’anima” hanno fissato “le loro identità” declinando conoscenza ed esperienza in vari codici linguistici, rilanciando vicende formative e sunti della propria esistenza.

Questi operatori, in un gioco di rimandi, hanno racchiuso un “sentiment”, collegato a un “esprit”, nonché determinato proiezioni estetiche, convertite in parallele sequenze sociologiche, e pulsazioni e vibrazioni, orientate al domani.

Con questa mostra sono proposti accenti di novità e conferme di pulsanti indirizzi e di vigili orientamenti.

È stato un vero sostegno sociologico all’incontro e allo sguardo per nutrire parabole visive.

Giulianova con quest’iniziativa, ha manifestato una sensibilità appropriata e riscuote, acor di più, considerazione e attenzione.»

Maurizio Vitiello




AMARA SCONFITTA contro il Messina

Rugby L’Aquila. Meta dei siciliani ribalta esito all’ultimo minuto con neroverdi in inferiorità numerica

L’Aquila, 18 dicembre 2022. L’anno agonistico si chiude per la Rugby L’Aquila con una sconfitta, maturata solo all’ultimo minuto, fuori casa contro il Messina Rugby 2016, partita valevole per il campionato nazionale di serie B, girone 4.

Risultato finale 16 a 15 per la formazione siciliana, all’esito di una gara dominata per la maggior parte del tempo dai neroverdi e con i padroni di casa sempre sotto nel punteggio e spesso in palese difficoltà nei fondamentali, in particolare nelle fasi statiche. 

Fatale però la circostanza dei soli 16 uomini a disposizione della Rugby L’Aquila, tra squalifiche e infortunati, e gli ulteriori infortuni di Jorge Suarez e Marco Mancini ad inizio secondo tempo, che ha costretto la compagine neroverde a giocare in 14 gli ultimi 30 minuti.

Ad andare in vantaggio all’11’ la Rugby L’Aquila con un calcio piazzato di D’Antonio. Pareggia al 15’ con un calcio piazzato il Messina. Al 24’ vola a meta Mancini, e  trasforma D’Antonio. Al 40’ e 45’ il Messina mette a segno altri due calci piazzato. AL 60’ meta di Antonelli, non trasformata e la Rugby L’Aquila è ad un passo di portare a casa una preziosa vittoria. Ma all’80’, con la Rugby L’Aquila stremata e in inferiorità numerica, arriva la doccia gelata, con la meta decisiva del Messina, trasformata, che ribalta clamorosamente il risultato.




GRANDE VITTORIA TOMBESI, con dedica a mister Morena

I gialloverdi superano a domicilio la capolista Napoli Barrese per 7-5, nonostante l’assenza di mister Morena, colpito da un grave lutto familiare. I gialloverdi chiudono il 2022 al terzo posto, a -2 dalla coppia Napoli-Academy, e già aritmeticamente qualificati al primo turno di Coppa Italia.           

Ortona, 18 dicembre 2022. La Tombesi concede a sé stessa e ai propri tifosi un regalo di Natale anticipato, imponendosi 7-5 sul campo di una squadra fino a ieri imbattuta in campionato e meritatamente prima in classifica. Per superare la Napoli Barrese, i gialloverdi hanno dovuto fare a meno, ancora una volta, di Moragas e Romagnoli (entrambi attesi al rientro dopo la sosta), ma sono stati abili a mettere sin da subito la partita sui binari giusti. Avanti 3-0 con le reti di Masi, Iervolino e Bordignon, gli ortonesi sono andati al riposo avanti di due lunghezze, dopo l’1-3 dei padroni di casa. Nel secondo tempo, con grande cuore e spirito di sacrificio la Tombesi ha saputo resistere al prevedibile ritorno dei campani, rispondendo anzi colpo su colpo ai gol subiti: dopo l’1-4 di Scarinci e il 2-4 dei padroni di casa, i gialloverdi hanno punito per due volte il portiere di movimento avversario, trovando altrettante reti a porta vuota di Masi e Iervolino. Avanti 2-6, la Tombesi ha visto riavvicinarsi la Napoli Barrese fino al 4-6, ma l’espulsione per somma di ammonizioni di Follo ha concesso ai gialloverdi di sfruttare due minuti di superiorità numerica: il gol del 4-7 di Palumbo, a due minuti dalla fine, ha di fatto chiuso il match, nonostante la quinta rete campana arrivata a pochi secondi dalla fine. Con questo successo la Tombesi centra due obiettivi: riavvicinarsi alla vetta della classifica (ora a -2), aumentando il vantaggio sulle inseguitrici, e qualificarsi aritmeticamente al primo turno di Coppa Italia. Società, staff e giocatori dedicano questa vittoria a mister Massimo Morena, assente nella trasferta campana per l’improvvisa scomparsa del suo caro papà.

«Una grande vittoria, importantissima per la classifica e per il morale – questo il commento di Esteno Pierdomenico, il tecnico della Tombesi Under 17 che ha guidato ieri la prima squadra – Siamo partiti alla grande, nei primi dieci minuti abbiamo giocato benissimo e costruito un vantaggio di tre gol che si è rivelato decisivo. Poi, com’era prevedibile, la Napoli Barrese è cresciuta e si è rifatta sotto. Nel secondo tempo, certamente meglio loro, ma noi abbiamo saputo soffrire, con grinta e spirito di sacrificio, oltretutto difendendo contro il portiere di movimento in maniera molto più efficace di quanto non avevamo fatto contro il Venafro. L’espulsione di Rollo poi ci ha facilitati, riuscendo a segnare il gol che di fatto ha chiuso la partita. Dobbiamo essere contenti per una vittoria fondamentale, contro un avversario molto forte, arrivata nonostante le assenze di Moragas e Romagnoli e gli acciacchi di Bordignon e Scarinci. La sosta arriva nel momento giusto, speriamo di arrivare a gennaio con tutti finalmente a disposizione, per poterci giocare al massimo i nostri obiettivi stagionali».

Giuseppe Mrozek




LE CREAZIONI DEI BAMBINI accendono il Natale

Un successo l’inaugurazione al centro civico

L’Aquila, 18 dicembre 2022. “Caro babbo Natale, mi piace giocare, disegnare, parlare, colorare, giocare con i compagni e con la neve. La pace ed essere gentili, questo vorrei. Ciao Babbo Natale, ci vediamo l’anno prossimo”.

Questa una delle lettere scritte da un alunno delle scuole scuole primarie “Francesco Rossi”, dell’istituto comprensivo di Paganica, uno dei 300 bambini coinvolti nel progetto educativo e sociale “A Natale si può fare di più!”, che ha portato a realizzare, con il coordinamento della professoressa Sara Di Girolamo, disegni, cartelloni, alberi di Natale e presepi, stelle e palline, oggetti assortiti di artigianato, da ieri in mostra nel centro civico della villa comunale della frazione aquilana, nell’ambito di una iniziativa sostenuta con forza dall’Amministrazione separata degli Usi civici (Asbuc) di Paganica e San Gregorio.

Alla mostra al centro civico, che ha registrato una grande successo di pubblico, seguirà l’esposizione delle creazioni dei bambini e bambine della primaria nei bar, locali e attività commerciali, nelle sedi di associazioni sportive, culturali e di altre realtà di Paganica e San Gregorio,  fino al 6 gennaio.

Ha spiegato la dirigente scolastica Giovanna Caratozzolo: ” È stata una esperienza davvero bella e significativa: i nostri alunni devono capire, da subito, che non esiste solo la dimensione virtuale, dietro lo schermo di un telefonino o di un televisore, c’è la vita reale, ci sono le relazioni concrete con le altre persone, c’è la comunità, le tradizioni e il territorio. La manualità e l’inventiva hanno consentito di realizzare, in un lavoro di gruppo,  queste piccole opere d’arte, fatte con il cuore e con tanto impegno e passione. Si è partiti condividendo un’idea, poi si è passati ad un progetto di fattibilità concreta, e poi è servita l’abilità pratica, e il fine è stato quello di realizzare qualcosa di bello per il prossimo e per la comunità in cui si vive. Un momento di crescita e presa di consapevolezza per il quale ringraziamo l’Asbuc che ci ha affiancato e sostenuto”.

Ha aggiunto il presidente Asbuc Fernando Galletti:  “siamo davvero contenti del riscontro che la mostra ha ottenuto già alla prima occasione, per noi è importante essere al fianco delle scuole, dalle elementari alle superiori. Occorre sin da subito favorire la voglia di impegnarsi nel sociale, per il prossimo, operare attivamente nella comunità, imparare a creare e lavorare insieme. Questa è la vera, e forse l’unica risposta a situazioni che anche da noi si sono verificate di devianza  e disagio giovanile, di bullismo e teppismo, soprattutto dopo il terremoto e la pandemia del covid”.

Fino al 6 gennaio 2023 le opere potranno essere ammirate, oltre che nel centro civico, presso le sedi dell’Asd Il Moro Calcio, asd Il Moro Volley, bar Garden, bar River, bar Tabacchi Iovenitti, Barrio, Bcc Banca di credito cooperativo, Caffè del Forno di San Gregorio, Caffè il Moro, centro estetico Anna Manganaro, Cherry pizzeria e rosticceria, Chiaravalle Gisa di Tennina Annarita, Ciuffetelli supermercato, Dottor Tech, Enoà, farmacia Alessandroni, farmacia insieme, Gemini, Gli antichi sapori del Gran Sasso F.lli De Paulis, Hair Mode di Polidoro Elena, Il giardino dei sapori, Il giardino della frutta, La bottega dei golosi, La rana verde, Le Métèque,  ambulatorio veterinario, L’edicola, L’elogio delle farine, Madame Hair & BeautyMai di Lunedi, Minimarket di Marina, parrucchiera Veronica, pasticceria Regina, Piccinini Olivio & C.  s.n.c., Poco Loco, Paganica Rugby e Supermercato Coal (De Angelis).




 L’AMICACCI VINCE la Supercoppa

Mette in bacheca il primo titolo italiano

Giulianova, 18 dicembre 2022. La Deco Metalferro Amicacci Abruzzo fa la storia conquistando la Supercoppa Italiana 2022, primo titolo nazionale della società giuliese. La squadra guidata da Carlo Di Giusto trionfa a Meda contro i padroni di casa della Briantea84 Cantù, al termine di un incontro emozionante deciso soltanto nel finale. Si interrompe la serie dei brianzoli, dopo cinque successi consecutivi, nella sfida tra la vincitrice dello Scudetto e della Coppa Italia, entrambe conquistate dai biancoblu sugli abruzzesi nella scorsa stagione. L’Amicacci si prende così la meritata rivincita sulla Briantea dopo aver sfiorato entrambi i titoli in sfide combattute ed equilibrate come questa edizione della finale di Supercoppa.

La Deco Metalferro parte bene trovando il +5 con Matteo Cavagnini, mantenendo il vantaggio nel corso del primo quarto chiuso dal canestro di Shay Barbibay (9-12). Nel secondo quarto arriva la risposta dei canturini che trovano il sorpasso con i canestri dell’ex Simone De Maggi, con la squadra di coach Di Giusto che lotta e riesce a rimanere in partita (28-23). La ripresa vede la squadra di casa che continua a condurre, trascinati dagli azzurri De Maggi e Carossino, con l’Amicacci che trova risorse preziose in Gabriel Benvenuto, chiudendo il terzo quarto all’inseguimento (47-40). Il quarto decisivo si apre a favore della Briantea che arriva a toccare il +11 ma il match cambia all’improvviso con la Deco Metalferro che piazza una veemente rimonta guidata da un inarrestabile Shay Barbibay, ottimamente coadiuvato dal Galliano Marchionni. Il sorpasso arriva con una rubata e canestro dell’altro israeliano Vigoda, seguito dal controsorpasso di Santorelli, poi una serie di occasioni non sfruttate da entrambe le parti risolta soltanto nei secondi finali. A riportare avanti l’Amicacci è ancora Amit Vigoda che recupera un lancio in contropiede e va ad appoggiare indisturbato il +1 a 16″ dalla fine. La storica vittoria degli abruzzesi si materializza con gli errori offensivi di Cantù e i liberi della staffa di Barbibay, che danno il via alla festa (57-60).

Una partita straordinaria che entra negli annali della società, giunta al 40° anno di attività, coronato da un trofeo prestigioso, che si aggiunge in bacheca ai due titoli europei della Challenge Cup (2011) e della Vergauwen Cup (2012). Il successo assume importanza anche dal punto di vista della crescita del gruppo, che ha mostrato notevoli progressi in un match di carattere, che rilancia le ambizioni dell’Amicacci in vista della seconda parte della stagione.

Tabellino

Briantea84 Cantù: Bisegna, Çegil 2, Geninazzi 10, Schiera, Tomaselli, Santorelli 2, Bassoli, Carossino 11, De Maggi 32. All. Jaglowsky.

Deco Metalferro Amicacci Abruzzo: Benvenuto 7, Marchionni 2, Messina, Minella, Cavagnini 14 (6reb), Vigoda 8 (5ass), Hawtin, Baho, Stupenengo 3, Ion, Greco Brakus, Barbybay 26 (7reb). All. Di Giusto.

Stefano D’Andreagiovanni




MOLISE AMARO per La Lg Umbyracing Teramo

L’Isernia vince 3-1 e condanna la futura alla seconda sconfitta consecutiva

Teramo, 18 dicembre 2022. In Molise arriva la seconda sconfitta consecutiva. La Futura cade ad Isernia 3-1 dopo aver giocato un buon primo set, ma lasciando gli altri tre alla squadra di casa. Una sconfitta che brucia per come si era messa la partita, con la squadra teramana attenta e precisa nella prima frazione. Poi l’appannamento generale, la ricezione che non funziona e l’attacco che stenta a trovare soluzioni al muro avversario. La prima frazione è equilibrata fino all’8-11, poi grazie alle intuizioni in battuta di Di Diego, Teramo scappa fino al 15-22. Portare a conclusione il set è pura formalità, visto che in 25 minuti la Futura chiude a proprio favore 17-25. Ci si attende che la squadra di Corzo approfitti del vantaggio; invece, è l’Isernia a comandare il gioco  nel secondo parziale portandosi avanti 12-9, 16-13. La Futura tenta la reazione, si gioca punto a punto 18-18, ma è ancora il sestetto molisano a mettere il muso avanti 21-19, 24-19 fino alla conquista del set 25-19 in 26 minuti. La terza frazione vede le due squadre giocare ancora punto a punto fino al 22-18 per la compagine di casa. Teramo accenna una reazione portandosi sul 22-22, ma poi un paio di errori sotto rete consentono all’Isernia di chiudere 25-23 in 28 minuti. Ci si aggrappa al quarto set che scivola ancora sull’equilibrio, 7-7, 8-8. 10-10. Poi la squadra di casa, sfruttando una serie di errori biancorossi, allunga 14-12, fino al 23-19. La Futura tenta di reagire, ma è troppo tardi. Arriva in 29 minuti il 25-19 per il sestetto molisano che chiude 3-1. La squadra di Marcela Corzo chiude il 2022 con la seconda sconfitta consecutiva. Ora pausa natalizia, poi alla ripresa l’8 Gennaio le biancorosse avranno di fronte la BrioLingerie Cerignola nel Palacquaviva.

EUROPEA 92 ISERNIA                               3

Ponton, Nardi 3, Sessa, Lomoro, Anselmo 5, Ricciardone, Caldararo, Petta, Nostrato, Blanchella 15, D’Arco 22, Peruzzi 17.

LG UMBYRACING FUTURA TERAMO   1 

Peroni, Ragnoli 3, Cipriani 10, Di Diego, Mattucci, La Brecciosa, Di Paolo 10, D’Egidio, Mazzagatti 7, Di Carlo 9, Di Sabatino, Ventura, Lestini 20. All. Corzo. Parziali: 17-25; 25-19: 25-23; 25-19.

Patrizio Visentin




SOLENNITÀ di San Berardo

L’inizio dell’Anno Berardiano

Teramo, 18 dicembre 2022. In occasione della Solennità di San Berardo, patrono della città di Teramo e della Diocesi, si rende noto il programma religioso della giornata.

Ore 10.30: Santa Messa con il Presbiterio della Diocesi presieduta da S.E. Mons. Lorenzo Leuzzi. Ore 18.00: Processione all’Antica Cattedrale con le reliquie del Santo. Percorso: Cattedrale, via N. Palma, via Torre Bruciata, piazza Sant’Anna, Antica Cattedrale, via Torre Bruciata, Largo Melatino, Corso Cerulli, Cattedrale.

Ore 19.00: Santa Messa pontificale con il Capitolo Aprutino e il Clero cittadino. Presiede S.E. Mons. Lorenzo Leuzzi. Canto del Responsorio di San Berardo di N. Dati. Offerta del cero votivo della Città al Santo Patrono. Al termine BENEDIZIONE ALLA CITTÀ con le Reliquie del Santo Patrono. Tutte le messe pomeridiane in città sono sospese.

A seguire benedizione della restaurata cappella di San Berardo e saluto delle autorità presso la anch’essa ristrutturata Biblioteca Diocesana, che sarà anche nuova sede del Centro diocesano per la Teologia “Paolo VI”.

Dalle ore 18 in poi sarà possibile seguire integralmente la diretta delle celebrazioni sul canale YouTube “Diocesi di Teramo-Atri” e sulla pagina Facebook “Chiesa di Teramo-Atri”. In televisione le seguenti emittenti locali trasmetteranno integralmente o parzialmente l’evento: Rete8 (canale 10), LaQ Tv (canale 12), TV6 (canale 14), SuperJ (canale 16), Vera TV (canale 79), Trsp (canale 99).




INAUGURATA LA MOSTRA Spazio_Materia_Significato

 Ospitata fino al 29  gennaio negli spazi dei Musei Civici

Giulianova, 18 dicembre 2022.È stata inaugurata oggi, e presentata al pubblico nella sala “Bruno Buozzi” di Giulianova, la mostra “Spazio_ Materia _Significato”, promossa dall’Assessorato alla Cultura, con il Patrocinio della Soprintendenza Archeologica delle Belle arti e Paesaggio per L’Aquila e Teramo ed il sostegno del Bim. Fino al 29 gennaio, rimarranno esposte, nel Polo museale Civico di Giulianova, opere degli artisti abruzzesi  Capobianco alias Sebastiano De Laurentiis, Elio Di Blasio, Marcello Mariani, Giancarlo Sciannella e Franco Summa. Il progetto espositivo e il catalogo si deve a Giovanni Tavano e dalla Carsa Edizioni.

Sedevano al tavolo dei relatori, questo pomeriggio, il Sindaco Jwan Costantini, l’ Assessore alla Cultura Paolo Giorgini, il critico d’arte Antonio Zimarino e il direttore dei Musei Civici Sirio Maria Pomante. Presenti in sala il Rettore dell’ Università di Teramo Dino Mastrocola, l’ Assessore al Bilancio del Comune di Giulianova Soccorsa Ciliberti,  il Presidente del Bim Marco Di Nicola.