LA GIORNATA MONDIALE della Pace

Lettera del Vescovo ai Giovani della Diocesi

Teramo, 1° gennaio 2023. Tanti i fedeli accorsi questa mattina nel Duomo di Teramo per la Celebrazione Eucaristica che si è tenuta in occasione della 56ª Giornata Mondiale della Pace, evento mondiale che, dal 1968, per volere di Paolo VI, si celebra ogni prima giornata dell’anno. Il tema scelto dal Santo Padre per il 2023 è stato: “Nessuno può̀ salvarsi da solo. Ripartire dal Covid-19 per tracciare insieme sentieri di pace”.

Al termine della Messa una copia del messaggio integrale del Pontefice è stata distribuita ai presenti dal nostro Vescovo Lorenzo Leuzzi che ha presieduto la funzione.

La Messa odierna è stata anche la prima occasione per la comunità diocesana per riunirsi in preghiera e in suffragio del Papa emerito Benedetto XVI.

L’iniziativa è stata particolarmente sentita e promossa dall’ufficio per i Problemi Sociali e il Lavoro, Giustizia e Pace, Custodia del Creato” della Diocesi di Teramo-Atri, che con il suo direttore don Paolo Daniele Di Mattia ha commentato così la tematica scelta da Papa Francesco: «La pandemia, una crisi mondiale senza precedenti, ha rivelato più chiaramente diseguaglianze e fragilità sociali e ha minato la pace in tanti luoghi del mondo. Sono emersi il virus della disuguaglianza e il problema dell’isolamento come l’altra faccia della Pandemia con tutte le limitazioni della libertà che si sono avute. Tuttavia, c’è ancora una grande opportunità di conversione e ci sono la speranza e la possibilità di costruire la Pace e la Giustizia in questo nostro mondo ed in questo Cambiamento d’Epoca, grazie alla stessa fraternità e solidarietà vissute durante la pandemia stessa, con la grande rinnovata lezione che “Nessuno può salvarsi da solo”! Non possiamo più pensare solo al nostro “io”, ma dobbiamo pensarci come un “noi” aperto alla fraternità universale. Le grandi sfide che ci interpellano e su cui dobbiamo spenderci sono: la guerra (il cui “virus” è molto peggio di quello della pandemia, perché viene “dal di dentro dell’uomo”); il cambiamento climatico; la fame; le disuguaglianze; le migrazioni forzate; l’urgenza di un lavoro dignitoso per tutti».

E proprio l’urgenza di interpretare diversamente la nostra realtà, e di agire coraggiosamente in questo difficile quadro internazionale per aprire nuove vie alla pace e alla speranza, è al centro della lettera del Vescovo Lorenzo ai giovani per il primo mese dell’Anno Berardiano 2023, il cui testo completo è allegato al presente comunicato stampa.

Cari giovani,

avrei preferito scrivere la mia lettera per voi dopo le feste natalizie, con la ripresa, per molti di voi, degli impegni di studio.

La situazione internazionale nella quale siamo immersi mi ha sollecitato a commentare con voi l’episodio della iscrizione del nome di Gesù nel Tempio, otto giorni dalla sua nascita, che per noi è l’inizio del nuovo anno.

Riflettere sul dono del nome che ci è stato consegnato nel giorno del Battesimo è una via importante per accogliere le sfide e costruire un futuro di pace.

È sorprendente che anche quel Bambino, nato nella grotta di Betlemme, abbia avuto bisogno di ricevere un nome: era il Figlio di Dio.

Iniziare un nuovo anno riscoprendo il vero significato dell’aver ricevuto un nome e di essere riconosciuto da Dio per nome è il vero augurio che desidero rivolgere a tutti voi.

Mi ha molto impressionato il racconto di un docente che riferiva la crisi di un giovane perché aveva ricevuto meno like del suo amico di scuola.

Il bisogno di essere riconosciuti!

La società contemporanea crea sempre nuove attese di riconoscimento, fino alla crisi della nostra esistenza, che per molti ha il nome di depressione.

Essere depressi perché non siamo riconosciuti!

Scopri invece che tu hai ricevuto un nome: sei già riconosciuto.

Pensiamo alla guerra: è una via per essere riconosciuti!

Per essere più vicini a noi stessi: quanti litigi per essere riconosciuti.

Papa Francesco ha definito questa esperienza col nome: “tutti-noi”!

Nel “tutti-noi” ognuno di noi è un oggetto anonimo che prima o poi andrà alla ricerca del riconoscimento, qualunque sia la via, purché sia riconosciuto.

Iniziando il nuovo anno torniamo alla grotta di Betlemme: quel Bambino è la certezza che tu sei qualcuno!

Lui è venuto per promuovere il “noi-tutti” e superare l’illusione del “tutti-noi”.

Si apre davanti a noi uno scenario davvero sorprendente: è la via della partecipazione e del desiderio di far crescere la comunità nella quale sono inserito.

Ciò comporterà qualche rinuncia, qualche verifica delle tue scelte: sii coraggioso!

È il coraggio di chi non vuole lasciarsi vivere, ma essere protagonista della e nella storia.

Consegnando il messaggio di papa Francesco per la Giornata Mondiale della Pace ho desiderato condividere un passaggio che desidero affidare a tutti voi: “Dio trasformi i nostri criteri abituali di interpretazione del mondo e della realtà”.

Confido molto sul vostro entusiasmo giovanile in questo Anno berardiano per costruire insieme un futuro di gioia e di speranza.

Auguri di cuore per un anno 2023 pieno di tanta consolazione per il bene che saremo capaci di promuovere e sviluppare.

Con la mia benedizione.

Vostro,

+ Lorenzo, vescovo




UN SALUTO NEL SEGNO DELLA VICINANZA e della fiducia nell’anno appena iniziato

Il Sindaco Jwan Costantini ed il vicesindaco Lidia Albani, nel primo giorno del 2023, visitano i reparti di degenza dell’ Ospedale di Giulianova.

Giulianova, 1° gennaio 2023. Alle 12.30 di oggi, il Sindaco Jwan Costantini ed il Vicesindaco Lidia Albani hanno varcato l’ingresso del Maria SS. dello Splendore. Una visita ai reparti, questa di stamattina, pensata da giorni, con l’intento di portare a personale e degenti gli auguri dell’ Amministrazione Comunale e della Città. “Abbiamo deciso di essere qui personalmente – sottolinea il Vice Sindaco – per esprimere la nostra vicinanza e quella dei giuliesi ai medici, agli operatori, e soprattutto alle persone che stanno trascorrendo queste ore in corsia”. ” Abbiamo voluto lasciare un messaggio di incoraggiamento – conferma il Sindaco – : un augurio di speranza, di fiducia in un anno che sia per tutti di serenità e di ritrovata salute”.




SPERANZA PER TUTTI

Basilica del Volto Santo, 31 dicembre 2022, ore 18:30 Manoppello

Manoppello 1° gennaio 2023. Tutto è dono di Dio; fondamentale è dunque il ringraziamento per il dono della nostra vita.

Gli ultimi hanno speranza: è la notizia di questa sera. Gli ultimi hanno speranza perché la luce viene per loro, per i pastori per gli uomini ai margini.

In una misera grotta la luce per i pastori; Maria e Giuseppe lì nel silenzio a contemplarla a dirci di osservare quello che ognuno vive nella storia, nella propria vita; dove c’è l’orma di Dio c’è la speranza per noi disgraziati: il messaggio di speranza per tutti … per questo nuovo anno …




UN ANNO DI PACE, ricordando papa Benedetto

Coordinatori e iscritti di INSIEME rinnovano a tutti i lettori della newsletter l’augurio di un nuovo anno in cui si possa ritrovare la pace in Ucraina e negli altri teatri di guerra sparsi nel mondo, portando a tutti la serenità derivante dalla salute, dagli affetti, e da una ritrovata speranza nel futuro.

1° gennaio 2023

Abbiamo chiuso l’anno con la notizia del ritorno alla casa del Padre di papa Ratzinger. Ricordiamo la figura di Benedetto XVI con questa nota di Domenico Galbiati.

Con la scomparsa di papa Benedetto se n’è andato da questo mondo un “lavoratore nella vigna del Signore”, come ebbe a definirsi, dal balcone della Basilica, appena eletto al soglio di Pietro.

Grande Pontefice – a mio avviso il più grande, almeno da oltre un secolo a questa parte – teologo profondo, grande intellettuale, forse il maggiore dell’intero ‘900, docente appassionato, ricercatore della verità, perennemente orientato a scoprire e mostrare l’impronta di Dio in ogni angolo del creato e nel cuore dell’uomo anzitutto.

Allievo di Romano Guardini, vicino al pensiero di Jacques Maritain, ha saputo illuminare il rapporto tra fede e ragione, ci ha segnalato come religione e cultura laica siano, infine, votate ad approdare a una sintesi naturale, a ritrovarsi sinergicamente, in modo semplice e diretto, a sostegno della dignità della persona.

Deus caritas est, Spe salvi, Charitas in veritate – le encicliche che ha dedicato alle virtù teologali – i discorsi di Ratisbona e del College des Bernardins, le opere precedenti il pontificato, Escatologia, Introduzione al cristianesimo che considerava il suo capolavoro, i volumi con cui ha ripercorso la vita di Gesù, è sterminata la sua produzione da rileggere, studiare e meditare.

Credo sia da considerare un autentico maestro, un uomo di Dio che offre ai non credenti un linguaggio nuovo, originale, moderno, colto che sappia parlare del Creatore anche a coloro che non lo riconoscono come tale.

A chi assuma, nella comunità civile, un personale impegno politico e sociale, ha mostrato l’intensità della parola evangelica laddove recita: “la verità vi farà liberi”.

Ha segnalato il nesso necessario che, anche nel discorso pubblico, lega indissolubilmente verità e libertà.

Convinto testimone delle radici cristiane dell’Europa, si direbbe Papa eminentemente europeo, ha incardinato la sua riflessione e il suo insegnamento sulla crisi del vecchio continente e dell’uomo europeo, intesa come nodo essenziale della modernità, della nuova stagione destinata a succederle, delle sfide che, ad un tempo, lo assediano e ne esaltano la statura.

Il messaggio che lascia a chi, sia o meno credente, è destinato a inoltrarsi in un tempo della storia straordinariamente nuovo, si può riassumere in quelle tre semplici parole che ha più volte richiamato : “Etsi Deus daretur”. Se accettassimo questa scommessa, sostiene papa Benedetto, la fede illuminerebbe la ragione a tal punto che anche quest’ultima ci aprirebbe alla verità.