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UN ANNO DI PACE, ricordando papa Benedetto

Coordinatori e iscritti di INSIEME rinnovano a tutti i lettori della newsletter l’augurio di un nuovo anno in cui si possa ritrovare la pace in Ucraina e negli altri teatri di guerra sparsi nel mondo, portando a tutti la serenità derivante dalla salute, dagli affetti, e da una ritrovata speranza nel futuro.

1° gennaio 2023

Abbiamo chiuso l’anno con la notizia del ritorno alla casa del Padre di papa Ratzinger. Ricordiamo la figura di Benedetto XVI con questa nota di Domenico Galbiati.

Con la scomparsa di papa Benedetto se n’è andato da questo mondo un “lavoratore nella vigna del Signore”, come ebbe a definirsi, dal balcone della Basilica, appena eletto al soglio di Pietro.

Grande Pontefice – a mio avviso il più grande, almeno da oltre un secolo a questa parte – teologo profondo, grande intellettuale, forse il maggiore dell’intero ‘900, docente appassionato, ricercatore della verità, perennemente orientato a scoprire e mostrare l’impronta di Dio in ogni angolo del creato e nel cuore dell’uomo anzitutto.

Allievo di Romano Guardini, vicino al pensiero di Jacques Maritain, ha saputo illuminare il rapporto tra fede e ragione, ci ha segnalato come religione e cultura laica siano, infine, votate ad approdare a una sintesi naturale, a ritrovarsi sinergicamente, in modo semplice e diretto, a sostegno della dignità della persona.

Deus caritas est, Spe salvi, Charitas in veritate – le encicliche che ha dedicato alle virtù teologali – i discorsi di Ratisbona e del College des Bernardins, le opere precedenti il pontificato, Escatologia, Introduzione al cristianesimo che considerava il suo capolavoro, i volumi con cui ha ripercorso la vita di Gesù, è sterminata la sua produzione da rileggere, studiare e meditare.

Credo sia da considerare un autentico maestro, un uomo di Dio che offre ai non credenti un linguaggio nuovo, originale, moderno, colto che sappia parlare del Creatore anche a coloro che non lo riconoscono come tale.

A chi assuma, nella comunità civile, un personale impegno politico e sociale, ha mostrato l’intensità della parola evangelica laddove recita: “la verità vi farà liberi”.

Ha segnalato il nesso necessario che, anche nel discorso pubblico, lega indissolubilmente verità e libertà.

Convinto testimone delle radici cristiane dell’Europa, si direbbe Papa eminentemente europeo, ha incardinato la sua riflessione e il suo insegnamento sulla crisi del vecchio continente e dell’uomo europeo, intesa come nodo essenziale della modernità, della nuova stagione destinata a succederle, delle sfide che, ad un tempo, lo assediano e ne esaltano la statura.

Il messaggio che lascia a chi, sia o meno credente, è destinato a inoltrarsi in un tempo della storia straordinariamente nuovo, si può riassumere in quelle tre semplici parole che ha più volte richiamato : “Etsi Deus daretur”. Se accettassimo questa scommessa, sostiene papa Benedetto, la fede illuminerebbe la ragione a tal punto che anche quest’ultima ci aprirebbe alla verità.

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