RASSEGNA DI TEATRO DIALETTALE quarto Trofeo F.I.T.A. Abruzzo

In ricordo di Roberto Falone 2022 – 2023 sesTo spettacolo domenica 29 gennaio  – ore 17:00 Compagnia “ATRIANA” di ATRI commedia “VITE MANDì STA CANNE… CANNE MANDì STA VITE…”

Atri, 27 gennaio 2023.  Domenica 29 gennaio alle ore 17:00  presso il Teatro Auditorium Giovanni Paolo II (Parrocchia Madonna Del Rosario) in Via Cavour a Pescara ci sarà il sesto spettacolo della Rassegna di teatro dialettale “4° Trofeo F.I.T.A. Abruzzo – in ricordo di Roberto Falone” organizzata dal Comitato Regionale F.I.T.A. Abruzzo (Federazione Italiana Teatro Amatori), presieduto dal Presidente Antonio Potere, autore di numerose opere teatrali, nonchè Presidente e regista della Compagnia “I Marrucini” di Chieti con ben 48 anni di attività teatrale nel ruolo di Direttore Artistico di numerose rassegne amatoriali abruzzesi.

La rassegna è iniziata domenica 6 novembre 2022 alle ore 17:00 con la compagnia “Il Carrozzone” di Morro D’Oro, domenica 20 novembre si è esibita la compagnia teatrale “Theatre Ensemble” di Torino di Sangro, domenica 4 dicembre è salita sul palco la compagnia “Da grande voglio crescere” di Chieti, domenica 18 dicembre la compagnia “I Sestini” di Teramo si è esibita con la commedia “Lu piacione”, domenica 15 gennaio è salita sul palcoscenico la compagnia “Drago D’Oro” di Atessa rappresentando la commedia “Sia fatta la mia volontà” e finirà domenica 26 marzo 2023, con ben 10 spettacoli, di cui 9 in concorso e uno fuori concorso che si terrà dopo la Cerimonia di Premiazione della Rassegna. Le nove compagnie teatrali saranno giudicate da due giurie: popolare e tecnica.

La Giuria Popolare composta esclusivamente dagli abbonati, che avranno diritto al voto e assegneranno il premio la Migliore Compagnia gradita dal pubblico abbonato. La Giuria Tecnica composta da ben sei membri: dal Presidente della Giuria Professore Massimo Pasqualone, nonchè docente universitario e noto critico d’arte a livello nazionale; dal Vice Presidente, segretario e addetto stampa Fita Abruzzo Ambra Porreca, nonchè aiuto regista e attrice della Compagnia “I Marrucini” di Chieti e presentatrice ufficiale della rassegna; dall’organizzatrice di eventi Argia Tontodonati; dalla docente e regista teatrale Laura De Vincentiis; dal dottor Alberto Cremonese e dal poeta, autore e attore teatrale Gabriele Di Camillo.

La Giuria Tecnica avrà l’arduo compito di aggiudicare i seguenti premi: la Migliore Compagnia conquisterà il premio più importante ovvero il 4° Trofeo F.I.T.A. Abruzzo, il Migliore Allestimento Scenografico, la Migliore Regia, il Migliore Attore Protagonista, la Migliore Attrice Protagoista, il Migliore Attore Caratterista, la Migliore Attrice Caratterista, la Migliore Attrice Non Protagonista e il Migliore Attore Non Protagonista.

Salirà sul palcoscenico la compagnia teatrale “atriana” di atri. L’associazione è nata ufficialmente nel 2009, ma in realtà opera nell’ambito del teatro dialettale dal 1978, in quanto è formata anche da attori provenienti dalla compagnia filodrammatica atriana. La compagnia si è esibita nei più importanti teatri abruzzesi, partecipando a numerose rassegne regionali e nazionali, vincendo molti premi e riconoscimenti e riscuotendo grande successo e consensi unanimi ovunque. La compagnia negli anni è diventata il simbolo artistico della cittadina di atri e il loro motto è “il nostro teatro è dedicato a tutti coloro che credono che la forza di un sorriso sia la forza della vita”.

La compagnia porterà in scena una commedia brillante in due atti intitolata “Vite mandì sta canne… canne mandì sta vite…”, scritta e diretta da Giancarlo Verdecchia. Saliranno sul palcoscenico i seguenti attori: Giancarlo Verdecchia, Concetta Marrone, Fausto Verdecchia, Giulia Di Giacomantonio, Lucia Pisciella, Carmela Ranalli, Dante Fortuna, Maria Del Sole,  Annamaria Ginestra e Pasquale Forcella.

“La storia è ambientata negli anni ’80” dichiara il Direttore Artistico della rassegna, nonché Presidente Fita Abruzzo, autore e regista della compagnia “I Marrucini” Antonio Potere, “in una casa di una famiglia abruzzese molto sui generis, nella quale, la prima cosa che è stata bandita è la parola lavoro, ma più che la parola lavoro soprattutto la voglia stessa di lavorare.” “Il capo famiglia Arturo”, conclude il Vice Presidente Fita Abruzzo Ambra Porreca, nonché aiuto regista e attrice della compagnia “I Marrucini”, “insieme a sua moglie Teresa, al figlio Gigino, alle rispettive sorelle Bettina e Consuelo, alla vicina di casa Concetta, alla nonna Sofia, al fidanzato Billy detto il Coyote, all’assistente domiciliare Stefania e all’impresario di pompe funebri Vincenzo, daranno vita ad una serie di gag esilaranti, e alla fine saranno tutti uniti da una cosa, ovvero riuscire a mantenere un segreto. Chissà se ci riusciranno…”  Il prossimo appuntamento teatrale di questa rassegna: domenica 12 febbraio alle ore 17 si esibirà la compagnia “Lu passatempe” di Penne con la commedia “Pijemece nu cafè” scritta da  e diretta da . Ingresso Unico €10,00. Acquista anche online su www.ciaotickets.com e nei punti vendita autorizzati di CIAOTICKETS oppure presso il botteghino del Teatro dalle ore 15 prima di ogni spettacolo. Per informazioni e prenotazioni è possibile contattare i seguenti numeri 3392314718 – 3291519907 – 3385948617 oppure si può visitare su Facebook la Pagina “Fita Abruzzo” e il gruppo “F.I.T.A. ABRUZZO – COMITATO REGIONALE”.




IL COLIBRÌ ENSEMBLE CON IL PIANISTA Alexander Lonquich per la X Stagione

Sabato 28 gennaio, alle 19, il Colibrì Ensemble sarà sul palcoscenico dell’Auditorium Flaiano di Pescara, insieme al pianista Alexander Lonquich in occasione di uno degli appuntamenti in cartellone per la stagione 2022-2023.

Pescara, 27 gennaio 2023. Il celebre musicista è stato tra i primi prestigiosi ospiti invitati dall’Orchestra da Camera di Pescara sin dalle prime stagioni concertistiche e non poteva di certo mancare in occasione della X Stagione.

Tra il maestro e l’orchestra è nato un profondo sodalizio che ha portato alla realizzazione di un progetto discografico nel 2018 per l’etichetta Odradek Records e che si è consolidato con il passare del tempo, tanto da far diventare il Maestro Lonquich un artista ormai residente.

Il programma del concerto prevede l’Ouverture “Armida“ di J. Haydn e due capolavori di W.A. Mozart: la Sinfonia n.40 in sol minore K 550 e il concerto n. 23 in La maggiore per pianoforte e orchestra K 488.

La stagione andrà avanti nei prossimi mesi con appuntamenti che spaziano attraverso generi musicali e spettacoli multidisciplinari. Prossimo appuntamento vedrà il Colibrì insieme a Calogero Palermo primo clarinetto della Royal Concertgebouw Orchestra di Amsterdam per un concerto al Flaiano l’11 febbraio e la realizzazione di un video speciale del concerto per clarinetto e orchestra di Jean Francaix.

Novità anche al di là del cartellone: dopo il successo riscosso all’Aurum la scorsa estate, torna il  Morricone Tribute, il 18 marzo 2023 sempre all’Auditorium Flaiano.

Tutti i biglietti dei concerti sono disponibili online su Ciaotickets.com e prevedono un aperitivo incluso nell’ingresso.




RICORDANDO L’ABRUZZESE Ermando Parete a Milano

La Guardia di Finanza rende onore ai deportati

“Uomo Numero 142192″, è questo il titolo dell’appuntamento che il Premio Parete, dedicato al finanziere abruzzese deportato nel campo di sterminio di Dachau, ha organizzato presso l’Auditorium dell’Istituto Alda Merini di Milano, in occasione del Giorno della Memoria 2023.

Davanti ai ragazzi di terza media sono stati chiamati a riflettere sul valore della memoria e sulle tragedie del nostro tempo Fabrizio Carrarini, generale di corpo d’armata e comandante interregionale dell’Italia nord occidentale della Guardia di Finanza; Leonardo Visco Gilardi, segretario generale dell’ANED (Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti), alla quale Ermando Parete era iscritto e dalla quale si sentiva rappresentato; l’inviata e reporter Cecilia Sala, giornalista de Il Foglio, autrice e voce del podcast dal titolo “Stories” di Chora Media; il professore Angelo Lucio Rossi, dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo “Alda Merini” di Milano, e Donato Parete, promotore del Premio Parete e figlio di Ermando Parete.

La storia di Ermando Parete è anche quella di tanti altri come lui condannati alla prigionia nel campo di sterminio di Dachau. Ma il suo è anche il racconto di una scelta: quella di non tradire i propri principi passando dalla parte del nemico. Messo ai lavori forzati con il numero 142192 sul braccio sinistro, subisce torture e abusi dai soldati tedeschi, che arrivano a usarlo come cavia per esperimenti “scientifici” inumani. Il 29 aprile 1945 viene liberato dalla Settima armata americana e torna in Abruzzo, nel suo paese natale. Solo dopo molti anni – a seguito del congedo dal Corpo della Guardia di Finanza nel 1969 – decide di raccontare la sua esperienza e portarla nelle scuole, affinché non sia dimenticata.

Ermando Parete sapeva che ricordare gli eventi dell’Olocausto e delle sue vittime è un inestimabile strumento di tutela per il futuro. Dimenticare sarebbe un errore imperdonabile. La memoria e le testimonianze della storia sono elementi preziosi, che diventano fondamentali in occasioni di incontro con le nuove generazioni. Starà a loro, infatti, tramandare questi racconti per fare in modo che non ricadano nel silenzio e nell’abbandono.

Donato Parete, come promotore del Premio, raccogliendo il testimone di suo padre Ermando, deportato sopravvissuto al campo di concentramento di Dachau, ha raccontato e chiamato a raccontare la storia di un uomo e delle sue scelte, una fra molte altre, e del momento che il paese e la Storia ha vissuto, e ne porta avanti l’impegno a non dimenticare, giacché il brigadiere Parete è morto nel 2016, e a sensibilizzare soprattutto i più giovani.

«Con questo incontro vogliamo scongiurare le paure manifestate in questi giorni dalla senatrice Liliana Segre. Vogliamo dire: “No, l’orrore dell’Olocausto non sarà facilmente dimenticato”, perché non lo permetteremo», ha affermato Parete. «Ad arginare questi eventi dall’oblio è l’impegno di tante persone che hanno scelto di non lasciare che le testimonianze dei sopravvissuti finiscano in un cassetto. Anche per questo abbiamo scelto, insieme a tutti gli illustri ospiti che hanno voluto prendere parte a quest’evento, di avere con noi la dottoressa Cecilia Sala, reporter e giornalista, coraggiosamente che si impegna a raccontare dal campo di battaglia il volto terribile della guerra».

«Come Donato, neanch’io credo sia possibile dimenticare gli eventi drammatici della Seconda Guerra Mondiale. Per i nostri meriti, ma anche per le colpe dell’umanità», ha affermato la giornalista. «Questa nuova generazione è la prima da anni a vedere una vera guerra nel cuore dell’Europa. Per me era impossibile pensare a una cosa del genere. Le guerre erano cose lontane che si vedevano al telegiornale», dice Sala rivolgendosi ai ragazzi. «In Ucraina ho incontrato persone che hanno lottato contro il nazismo degli anni ’40 e che oggi sono di nuovo sotto assedio. Sarà il ripetersi della storia che ci impedirà di dimenticarla».

«La Shoah è una parola precisa, che indica lo sterminio degli ebrei, mentre le deportazioni riguardano un gruppo molto più ampio che comprende anche i prigionieri politici», spiega. «Siamo tutti esseri umani. Dobbiamo avere tutti gli stessi diritti e gli stessi doveri. Nessuno può dirci che non andiamo bene così come siamo», dice Visco Gilardi rivolgendosi ai ragazzi. «“La memoria della guerra sarà ridotta a un rigo della storia”, ha detto Liliana Segre. Io non sono così pessimista, perché parlando con i ragazzi vedo che c’è ancora speranza».

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La vita di Ermando Parete

Ermando Parete nasce ad Abbateggio, montagne abruzzesi, il 15 febbraio 1923. All’età di vent’anni si arruola nel Corpo della Guardia di Finanza, diventando sottoufficiale. Durante la Seconda guerra mondiale combatte in Jugoslavia e, dopo l’Armistizio dell’8 settembre del ’43, cerca di tornare in Italia con i gruppi partigiani. Catturato dalle Ss a Cimadolmo (Treviso), viene incarcerato e torturato a Udine. Subito dopo deportato nel campo di sterminio nazista di Dachau, in Germania. Nonostante le condizioni disumane, sopravvive fino all’arrivo delle forze alleate statunitensi venendo liberato il 29 aprile del 1945. Scampato alla tragedia della Shoah, dagli anni Novanta e fino alla scomparsa nel 2016, Parete dedica tale parte della vita a raccontare l’orrore vissuto, come monito perché non riaccada e unendo sempre lo sprone positivo di incoraggiare ed energizzare le giovani generazioni, visitando le scuole italiane e le università, incontrando i ragazzi, partecipando a convegni, seminari e dibattiti. La nuova grande caserma della Guardia di Finanza di Pescara, inaugurata nel maggio 2017, è intitolata a Ermando Parete. L’anno successivo, il figlio, Donato Parete, ha dato vita al Premio Parete per l’eccellenza nell’economia e portare avanti i valori del padre. 




CON AMAZON PRIME al via Strade 2023

Domenica 29 gennaio appuntamento alle 18 allo spazio Nobelperlapace

L’Aquila, 27 gennaio 2023. Tutto pronto per l’inaugurazione della quindicesima edizione della rassegna teatrale di Arti & Spettacolo allo spazio Nobelperlapace. Appuntamento domenica 29 gennaio 2023 alle 18. Si comincia con un’anteprima: Amazon crime di Peso Piuma, compagnia nata dall’incontro di tre generazioni di studenti della Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi di Milano, alla quale si aggiunge BR Franchi, attore e drammaturgo che con questo lavoro raggiunge per la seconda volta le finali del Premio Hystrio, vincendo la menzione In Scena! NY e la mise en espace del testo negli USA con questa motivazione: “Scrittura fresca, che trova nella costruzione dei dialoghi un ottimo ritmo e una tagliente ironia. Pur nella leggerezza, il testo affronta un tema scottante e molto dibattuto anche in America in modo diretto, intelligente e primo di retorica (…)”

Amazon Crime, che è anche un progetto di residenza artistica ospitato nello Spazio Nobelperlapace nell’ambito del progetto “Contaminazioni” finanziato dalla Regione Abruzzo e dal Ministero della Cultura, è un racconto corale e ironico che, mescolando realtà e finzione, tesse in un unico affresco sia paradigmatici destini di personaggi inventati che fatti di cronaca realmente accaduti per condurre lo spettatore in una divertente, eppure dolorosa, riflessione sulle condizioni di lavoro nelle grandi aziende di e-commerce.

La scena si svolge a un mese dal Natale in un centro di smistamento della Papua Inc., negozio online con sedi in metà del mondo. Nelle brevi pause fra gli estenuanti turni di lavoro affiorano le storie dei personaggi: tra loro si chiamano con soprannomi, perché i nomi non li ricordano più.

Ci sono il veterocomunista, l’astrologa dilettante che attende di riscuotere un credito dalle stelle, l’artista che colleziona ed espone oggetti con difetti di fabbricazione e il lavoratore consapevole che ha scelto questa vita per paura di quello che c’era fuori. Tutt’intorno ruotano le storie dei dipendenti degli uffici, gli stagisti, i camionisti, un medico killer che occulta le morti sul lavoro e un sindacalista passato dalla parte dei padroni. Nelle maglie delle loro storie si insinua la storia, quella vera, legata al mondo di Amazon.

Come Jeff Lockhart Jr, morto a 29 anni di arresto cardiaco per la spossatezza durante un turno di lavoro o come Telesfora Escamilla, investita e uccisa da un camionista costretto a recapitare più di 100 pacchi in

un solo giorno o quelle dei dipendenti licenziati dopo la prima diagnosi di cancro, in quanto “improduttivi”.

Vengono così alla luce tutti i crimini delle grandi multinazionali della nostra epoca, fino al cosiddetto “Amazon Crime”: il furto del tempo. L’esito dello spettacolo, però, non è scontato e apre a una rivincita di chi subisce abusi e sopraffazioni.

I biglietti (costo 10 euro) sono acquistabili presso la libreria Polarville in Via Castello all’Aquila o direttamente in teatro. Per info e prevendita 348.6003614.




IL PIANETA MENTE di Luigi Pagliarini

Il CLAP Museum di Pescara presenta una favola per bambini, ragazze e adulti

29 gennaio 2023, a partire dalle ore 17:00 c/o CLAP MUSEUM, in Via Nicola Fabrizi, n.194

Pescara, 27 gennaio 2023. Domenica 29 gennaio, Il CLAP Museum di Pescara ospita l’evento di presentazione, con proiezione, narrazione teatrale e sound performance, de “Il Pianeta Mente”, un progetto editoriale nato da un’idea di Luigi Pagliarini, artista, neuropsicologo e accademico. L’incontro sarà presentato dal giornalista e autore televisivo Maurizio Di Fazio, con l’intervento del Presidente della Fondazione Pescarabruzzo, Nicola Mattoscio.

Il Pianeta Mente è una narrazione visiva, a metà tra il racconto didattico/pedagogico e la fiaba, che spiega con parole semplici, adatte a un pubblico di tutte le età, la complessità del cosmo. L’intento, nelle parole dell’autore, è quello di “prendere coscienza di essere, tutti noi, operai che lavorano per l’evoluzione, non della specie, ma dell’intero universo”. Attraverso una favola con radici ben piantate nel terreno del pensiero scientifico e filosofico, Pagliarini intende offrire una visione che conduca verso il senso interiore dell’esistenza “a partire da una concezione circolare dell’universo, con particolare attenzione al concetto di trasformazione, che doni speranza alle generazioni future e che dia una visione più gioiosa della vita e una prospettiva più serena della morte.” Dal racconto, illustrato da Federico Galdiero e scritto da Pagliarini insieme a Catia Verna, nasce una operAzione polifonica, un percorso attraverso il linguaggio visivo, la narrazione teatrale e la musica elettronica: forte del suo “Manifesto per un’Arte Corale”, Luigi Pagliarini torna a ribadire la necessità di rivolgere la ricerca estetica verso una orchestrazione sinergica, unanime, in cui trovare la manifestazione immateriale del concetto di umanità, dove l’individualità ha senso solo in un ordine collettivo e, appunto, corale.

Questo il programma dell’evento

ore 17,00: Proiezione corto animato;

ore 17,20: narrazione teatrale de Il Pianeta Mente, con Chiara Sanvitale e Alessandro Vellaccio, per la regia di Giulia Basel e sound performance di Max Leggieri e Alessia Martegiani;

a seguire: dialogo con gli Autori.

Ingresso libero fino a esaurimento posti.




CINQUANTA TRATTORI sfilano a Nereto

Domenica 29 gennaio giornata del ringraziamento con benedizione dei mezzi agricoli

Pescara, 27 gennaio 2023. La benedizione dei trattori provenienti dalle campagne teramane per festeggiare la tradizionale Giornata provinciale del Ringraziamento di Coldiretti, prevista domenica 29 gennaio a Nereto per ricordare lo stretto legame esistente tra l’agricoltore e la comunità cristiana. Grandi e piccini, imprenditori agricoli e semplici cittadini anche provenienti dalle comunità limitrofe, si ritroveranno per celebrare un suggestivo e antico rito della tradizione contadina che, nella provincia teramana, coinciderà quest’anno con il primo giorno della merla in cui, secondo la credenza popolare, è possibile fare una previsione sull’arrivo “anticipato” della primavera.

La giornata inizierà con il raduno dei trattori in piazza Cavour e piazza Allende (ore 9.00) al quale seguirà il rituale consueto con la santa messa nella chiesa della Madonna del Suffragio (ore 11.00) officiata da Don Paolo di Mattia, direttore problemi sociali e lavoro, giustizia e pace della diocesi di Teramo-Atri Al termine, la benedizione dei mezzi agricoli (ore 12.00), oltre cinquanta trattori di ultima generazione, e un momento di folklore con dubbotte e canti tradizionali abruzzesi.

Saranno presenti il presidente di Coldiretti Emanuela Ripani, il direttore regionale Roberto Rampazzo e i presidenti di sezione insieme ai dirigenti provinciali di Coldiretti Donne Impresa, Giovani Impresa e Pensionati.

“La Giornata del Ringraziamento – spiega la presidente di Coldiretti Teramo Emanuela Ripani  – è una tradizione che, inaugurata dalla Confederazione nazionale nel 1951, venne in seguito mutuata dalla Conferenza episcopale italiana per essere inserita nel calendario liturgico. E’ un appuntamento fisso molto sentito per la provincia di Teramo che ogni anno festeggiamo in una località diversa. Quest’anno, la giornata ricorre in occasione del primo giorno della merla, che la tradizione considera i tre giorni più freddi dell’anno. Secondo la credenza contadina, la merla annuncerebbe l’arrivo della primavera in anticipo o in ritardo: se in quei tre giorni le temperature sono miti, allora significa che l’inverno durerà ancora a lungo. Se invece farà molto freddo, l’inverno non tarderà ad arrivare e finirà presto. Abbiamo scelto il primo giorno della merla proprio per ricordare lo stretto rapporto tra l’esito del raccolto annuale e le condizioni climatiche. Ma come in questo momento storico, caratterizzato da siccità e da un clima sempre più imprevedibile, l’agricoltura soffre. La Giornata del Ringraziamento di Teramo sarà quindi un momento di gratitudine per il raccolto concesso ma anche un augurio per quello che verrà. “l’agricoltura è l’attività dove sono più evidenti gli effetti provocati dal meteo pazzo – aggiunge la presidente –  L’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai diventata la norma anche in Italia tanto che siamo di fronte ad una evidente tendenza alla tropicalizzazione con la più elevata frequenza di fenomeni estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal maltempo alla siccità. L’agricoltura – conclude la Ripani – è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici con una perdita di oltre 14 miliardi di euro nel corso del decennio tra produzione agricola nazionale, strutture e infrastrutture rurali.

Alessandra Fiore




L’ISOLA DEL PELLICANO di Michel Cosem

Con la traduzione di Stefania Ruggieri e Mirta Basilisco

«Un autore da oltre 100.000 copie vendute in Francia. Un esordio d’eccezione in Italia.»

 Dal 31 gennaio in uscita per Chiaredizioni il libro “L’Isola del pellicano” dell’Autore francese Michel Cosem, con la traduzione di Stefania Ruggieri e Mirta Basilisco.

SINOSSI DELL’OPERA

Fissate le frontiere tra la Grecia e la Turchia, L’Isola del Pellicano viene dimenticata. Convinti che l’isolotto appartenga alla Grecia, il quindicenne Yannis e la sua banda decidono di farne terreno di scorribanda. A qualche miglio di distanza, anche Mehmet e i suoi amici turchi si apprestano a raggiungere l’Isola che considerano di loro proprietà. I due popoli si affronteranno come hanno fatto da sempre, oppure l’amicizia li travolgerà?

Biografia dell’autore

Michel Cosem è uno scrittore molto noto in Francia, con all’attivo centinaia di migliaia di copie vendute. Non ha mai cessato di scrivere romanzi e poesie, di incontrare i suoi lettori e di viaggiare per il mondo. Ama parlare di leggende, del fantastico e del meraviglioso nei suoi romanzi per ragazzi e per adulti.

Biografia delle traduttrici

Entrambe specializzate da anni in traduzioni di autori francesi, sono anche insegnanti di lingue nella scuola secondaria. L’opera verrà presentata per la prima volta il 28/01, alle ore 17:30, presso la Biblioteca Falcone e Borsellino, Viale Bovio 446, Pescara (PE), l’evento sarà moderato dal prof. Federico Giannini, interviene l’editore Arturo Bernava. A seguire, un’altra presentazione si terrà il 02/02, alle ore 17, presso la Libreria Pensieri Belli, Via Roma 94/96, Pescara (PE); interviene l’editore Arturo Bernava.




LA SPERANZA LA POTERE. Il sogno del Partito che non c’è

Il monologo di Michele Santoro

Domenica prossima, 29 Gennaio, dalle 18, al Kursaal.

Giulianova, 27 gennaio 2023. Mancano soli due giorni all’arrivo del giornalista Michele Santoro a Giulianova. Opinionista, osservatore intelligente della politica e dei costumi, grande comunicatore, Santoro non può non destare interesse e curiosità, ancor prima del via.

 Dalle 18 di domenica prossima, sarà sul palco dello storico Kursaal di Giulianova, sul Lungomare Zara, con il suo nuovissimo monologo “La speranza al potere. Il sogno di un Partito che non c’è”. Con lui e grazie a lui, la platea proverà ad interrogarsi sugli scenari politici attuali e soprattutto sugli orizzonti, ideologici, sociali e morali, per ora tracciati solo sulla mappa dei desideri collettivi.

L’incontro aprirà la seconda edizione della rassegna “Parole in Circolo”, organizzata dall’ associazione “ Forum Artis – Cultura in movimento”.

“Che Michele Santoro, il direttore Massimo Liofredi ed il loro staff abbiano scelto l’ Abruzzo e, in Abruzzo, proprio Giulianova, quale primo palcoscenico per questa nuova serie di incontri italiani, non può che onorarci – sottolinea l’assessore Paolo Giorgini – Ci piace, soprattutto, che sia condivisa e veicolata, insieme alle riflessioni di Michele Santoro che domenica ascolteremo, anche l’immagine di una città aperta, pronta al dibattito, disponibile alla discussione. L’ Amministrazione Comunale, come si vede, dimostra di saper andare oltre gli steccati ideologici, le strettoie di partito, i pregiudizi. Tutto ciò che sollecita un approfondimento della società e della realtà odierne ha, qui,  diritto di cittadinanza. Questo atteggiamento, a mio avviso, non è che uno dei mattoni di un valore più grande che si chiama “democrazia”.

L’Amministrazione Comunale  e l’ Assessorato alla Cultura – conclude Giorgini – vogliono oggi ringraziare Michele Santoro, il direttore Liofredi e l’intera rete di interlocutori locali che ha permesso di cogliere questa grande opportunità. Mi riferisco, in modo particolare, a Valerio Di Mattia, che ha coordinato collaborazioni e contatti, e ad Alessandra Angelucci, organizzatrice della rassegna “Parole in circolo”, che ospita l’incontro. Il nostro plauso, infine, va all’emittente televisiva Super J nella persona della direttrice Elisa Leuzzo, che sul canale 16 trasmetterà la serata in esclusiva, in Abruzzo e Molise”.




TORNA LA FIACCOLATA tradizionale con i maestri delle scuole sci

L’appuntamento era stato sospeso a causa delle restrizioni anti – Covid

Pescasseroli, 27 gennaio 2023. Una grande giornata sulla neve), sabato 28 gennaio 2023 dalle ore 17:00. Nella rinomata località turistica e soprattutto alla base della stazione sciistica, si potrà ammirare la spettacolare fiaccolata sulla “Direttissima” realizzata dai Maestri delle scuole di sci e snowboard.

Dopo 4 anni dall’ultimo evento del genere, sospeso a causa dell’emergenza sanitaria, torna un appuntamento emozionante e storico sulle piste di Monte Vitelle.

La fiaccolata dei Maestri di sci lungo un tracciato impegnativo e mozzafiato, infatti, sin dai primi anni di attività degli impianti di risalita è stato sempre un momento di festa, di orgoglio e di richiamo turistico. Non poteva mancare quest’inverno, dopo una partenza di stagione senza nevicate, ma con la stazione pescasserolese che in Abruzzo grazie all’impegno e alla dedizione degli operatori di Alta Quota è stata la prima ad aprire a gennaio insieme a quella di Roccaraso.

L’evento Fiaccolata 2023 è organizzato dalla società Alta Quota, insieme a Scuola Italiana Sci Pescasseroli, Scuola di Sci e Snowboard Evolution Ski, Associazione Albergatori e Operatori turistici del PNALM, Proloco Pescasseroli, società cooperativa Castel Mancino, bar Stella Polare e Radio Parco.

La giornata prevede musica a partire dalle ore 11:00 e mentre funzioneranno 3 punti ristoro e saranno attivi tutti gli impianti e aperte tutte le piste dell’area sciistica – compresa la pista di bob per chi vuole divertirsi scivolando – dalle ore 17:00 animazione e vin brulé saranno offerti al pubblico, fino all’attesa partenza delle fiaccole accese. Sarà attivo un servizio bus navetta dalla piazza del Municipio al piazzale Cabinovia, dalle ore 15.00 fino a fine manifestazione.

La suggestiva performance dei Maestri si avvierà dalla vetta di Monte Vitelle con la scenografica discesa sul Campo Scuola, la pista principianti dove ognuno può iniziare ad apprendere le basi degli sport della neve.

Lo spettacolo permanente, infine, è dato dal contesto naturalistico di pregio e dalla accoglienza della località turistica, punto di riferimento del circondario nel Centro Italia. Pescasseroli, “capitale” del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, che ha compiuto 100 anni, in questi giorni è vestita di bianco grazie a un delizioso manto nevoso e sta richiamando un gran numero di presenze turistiche che scelgono di godere delle vacanze nelle numerose strutture ricettive, e non solo. L’inverno regalerà ancora eventi, natura e bellezze su queste magiche montagne.

Alessandra Renzetti




NOMINATO IL NUOVO VICE PRESIDENTE per la consulta giovanile

Movimenti nella Consulta Giovanile del Comune di Ortona

Ortona, 27 gennaio 2023. Giovedì 26 gennaio 2023, il Presidente della Consulta Giovanile del Comune di Ortona, Roberta D’Introno, dopo le dimissioni del Vicepresidente Lorenzo Gatta, ha nominato il nuovo Vice Presidente Fabio Alfineo Di Gabriele, 24 anni, diplomato all’Istituto Tecnico Commerciale e laureato in Economia e Informatica nell’Impresa.

“Ringrazio il Vicepresidente uscente Lorenzo Gatta per tutto il lavoro svolto in questi anni e per l’impegno profuso per la Consulta. Ho scelto di nominare Fabio perché è un giovane ragazzo che si sta formando e sta lavorando a stretto contatto con il direttivo – spiega la Presidente Roberta D’Introno – Il gruppo ha l’obiettivo di formare nuovi consiglieri al fine di avere nuovi giovani che possano ricoprire le cariche nel Direttivo e permettere loro di guidare questa realtà.”

La Presidente aggiunge: “il gruppo continua a crescere, nel primo mese del 2023 abbiamo registrato le iscrizioni di Lorenzo Aquilano, Tommaso Granata, Mirko Venturini, Federico Diodato e numerosi ragazzi interessati a far parte del gruppo. Pertanto, rinnoviamo l’invito a tutti i ragazzi dai 15 ai 32 anni, ortonesi e no, ad avvicinarsi alla cittadinanza attiva e a mettersi in gioco entrando nella Consulta Giovanile.”




LA FORMA DELL’ARIA Parole

In uscita il nuovo libro di Poesia dell’autore Edmondo Tiberi, “La forma dell’aria – Parola” edito dalla casa editrice fabrianese Quid Edizioni.

Chi è Edmondo Tiberi?

Edmondo Tiberi nasce a Fabriano. I suoi studi sono tecnici, come il suo lavoro, che lo porta a confrontarsi in scenari internazionali multietnici. La poesia l’ha sempre accompagnato armonizzando il rigore tecnico e infrangendo quella divisione tra arti e mestieri frutto dei tempi moderni che pretendono attitudini rinchiuse dentro scatole dedicate. La poesia intesa come dei “lampi di luce”, parole libere che cercano di contaminare l’indifferenza senza spiegare i perché, sussurrando semplicemente il proprio messaggio, come un foglio in una bottiglia affidato al mare frenetico e spesso indifferente degli animi di chi legge. I Racconti brevi tendono a conservare il ricordo proveniente da tempi lontani che vanno scomparendo in questa società veloce e competitiva.

Di che cosa parla “La forma dell’aria – Parole”?

Voglio riportare una cosa che ho scritto molto tempo fa. Era un tempo strano in cui pensavo di preoccuparmi di tutti e di non aver abbastanza, quasi che il mio concedermi mi desse dei diritti e che le turbolenze del mio animo fossero un po’ colpa degli altri. È stato un periodo prolifico come scritti, ma il tempo mi ha insegnato che anche i comportamenti più disponibili nascono da un bisogno di chi lì fa, e non occorre perciò aspettarsi dagli affetti un ritorno, almeno non per questo motivo. A volte rileggendo qualche scritto non mi sembra possibile che siano miei. La Poesia appartiene tanto a chi la scrive quanto a chi la legge perché chi la scrive non inventa le parole, ma ne pesca come dal mare che lo circonda, ciascuno con i suoi mezzi.




SHOAH. Nutrire memoria e sradicare seme antisemitismo e odio

L’Aquila 27 gennaio 2023. Sami Modiano è stato bambino ad Auschwitz. Di 776 minori italiani deportati nel campo di concentramento polacco sono tornati in 25. “Non voglio che i ragazzi o i loro figli vedano quello che hanno visto i miei occhi a Birkenau e ad Auschwitz – ha detto ieri sera in tv – per questo devo continuare a parlare, a raccontare, quando noi non ci saremo più saranno loro i testimoni perché questo non succeda mai, mai, mai più.”

Ecco, per essere tramandata la memoria ha bisogno di nutrimento costante. La Giornata della Memoria, che si celebra oggi, ci impegna a riflettere non solo sull’orrore dell’Olocausto na anche sulle sue radici e le sue terribili conseguenze. Se ricordare è l’unico modo per costruire il futuro del mondo nel farlo dobbiamo sradicare il seme dell’antisemitismo, dell’intolleranza, della discriminazione, fare in modo che l’odio non trovi più terreno dove attecchire. Oggi. Ma soprattutto domani.

Nazario Pagano.

Presidente della I Commissione Affari Costituzionali




I DIMENTICATI DALLA STORIA: migliaia di testimoni di Geova

Tra le vittime della persecuzione nazista

Il 27 gennaio in tutto il mondo si celebrerà il Giorno della Memoria, una data simbolica per ricordare le vittime del nazismo. Il brutale terrore nazista prese di mira milioni di persone a motivo della loro razza, nazionalità o ideologia politica. Ma pochi sanno che tra le vittime dei nazisti ci furono migliaia di testimoni di Geova, che furono perseguitati per la loro fede cristiana.

I Testimoni di Geova, allora conosciuti come Studenti Biblici, furono gli unici sotto il Terzo Reich a essere perseguitati unicamente sulla base delle loro convinzioni religiose, dice il professor Robert Gerwarth. Per motivi religiosi i Testimoni, che erano politicamente neutrali, si rifiutavano di fare il saluto Heil Hitler, di prendere parte ad azioni razziste e violente o di arruolarsi nell’esercito tedesco. Emma Bauer, sopravvissuta alla persecuzione nazista contro i Testimoni di Geova e tra le protagoniste del documentario di Giorgio Treves La Croce e la Svastica, presentato alla scorsa edizione della Festa del Cinema di Roma, ha detto a proposito di questa immane tragedia: “Ricordare queste vittime è un dovere. I Testimoni di Geova con una sola firma potevano essere liberati”. Sottolineando il valore di questo sacrificio, ha aggiunto: “La dignità vale più della vita”.

I nazisti cercarono di infrangere le convinzioni religiose dei Testimoni offrendo loro la libertà in cambio di una promessa di obbedienza. A nessun altro fu data questa possibilità. La dichiarazione di abiura (offerta loro a partire dal 1938) richiedeva di rinunciare alla propria fede, denunciare altri Testimoni alla polizia, sottomettersi completamente al governo nazista e difendere la Patria con le armi in mano. I funzionari delle prigioni e dei campi spesso usavano la tortura e le privazioni per indurre i Testimoni a firmare. Secondo Garbe, “un numero estremamente basso” di Testimoni abiurò la propria fede.

I Testimoni furono tra i primi ad essere mandati nei campi di concentramento, dove portavano un simbolo sull’uniforme: il triangolo viola. Dei circa 35.000 Testimoni presenti nell’Europa occupata dai nazisti, più di un terzo subì una persecuzione diretta. La maggior parte fu arrestata e imprigionata. Centinaia dei loro figli furono affidati a famiglie naziste o mandati nei riformatori. Circa 4.200 Testimoni finirono nei campi di concentramento nazisti. Uno dei massimi esperti dell’Olocausto, lo storico Detlef Garbe, ha scritto: “L’intenzione dichiarata delle autorità NS [naziste] era di eliminare completamente gli Studenti Biblici dalla storia tedesca”. Si stima che morirono 1.600 Testimoni, di cui 370 per esecuzione.

Nel campo di Buchenwald fu internata con il falso nome di Frau von Weber anche Mafalda di Savoia, figlia del re Vittorio Emanuele III, arrestata a Roma il 23 settembre 1943. Come scrive Cristina Siccardi, nel suo libro Mafalda di Savoia. Dalla reggia al lager di Buchenwald, le SS assegnarono alla principessa un’aiutante, Maria Ruhnau, una testimone di Geova imprigionata a motivo della sua fede. Sapendo che la donna era guidata da elevati princìpi morali e che per questo diceva sempre la verità, le SS speravano di raccogliere informazioni confidenziali sulla famiglia reale. Maria Ruhnau si dimostrò per Mafalda più che una badante. Fu la sarta che le adattò i vestiti recuperati nel campo e che le cedette le sue scarpe. La principessa le si affezionò così tanto che prima di morire, il 28 agosto 1944, lasciò in dono all’amica Testimone l’orologio che aveva al polso.

In questo periodo critico della storia per i diritti umani, la resistenza nonviolenta di gente comune di fronte al razzismo, al nazionalismo estremo e alla violenza merita una profonda riflessione in occasione del Giorno della Memoria.

Serfilippi Denis




RIFLESSIONI, TEATRO E MUSICA per onorare la Giornata della Memoria

La Storia, le storie, l’umanità negata nell’Olocausto, il valore della Memoria e l’attualità del monito rappresentato dalla Shoah

Luco dei Marsi, 27 gennaio 2023. Saranno questi i temi centrali, a Luco dei Marsi, degli eventi organizzati dall’Amministrazione comunale e dall’I.C. “I. Silone”, diretto dalla professoressa Claudia Scipioni, per onorare il Giorno della Memoria.

Ben tre gli appuntamenti in programma, tutti organizzati nella Casa dell’Amicizia, la nuova struttura comunale, in via Alessandro Torlonia, da poco inaugurata: oggi, venerdì, 27 gennaio, alle ore 10.30, incontro e riflessione a tema “Sopravvivere all’inferno”, a cura dei Docenti e degli studenti delle classi terze della scuola secondaria di primo grado dell’I.C. “I. Silone”, con intermezzi musicali a cura del professor Eginio Notarpasquale e con il patrocinio del Comune di Luco dei Marsi; domenica, 29 gennaio, alle 17.30, tornano le struggenti note del “Concerto per la Memoria – Shoah. Per non dimenticare”, a cura dell’Istituzione Musicale Abruzzese, in collaborazione con il Comune di Luco Dei Marsi e la Fondazione Cassa Di Risparmio dell’Aquila.

Nella formazione, diretta dal M° Francesco Fina, i solisti Benedetto Agostino, tenore, Falvio Troiani, Oboe; voce recitante, Antonio Pellegrini, attore; mercoledì, 1° febbraio, alle 10.30, rappresentazione teatrale “Etty Hillesum – Elogio dell’Amore”, a cura della compagnia teatrale “Fantacadabra” in cooperazione con l’I.C. “I. Silone” e con il patrocinio del Comune di Luco dei Marsi.

“Il Giorno della Memoria è da sempre un appuntamento centrale per la nostra Amministrazione”, ha rimarcato la sindaca di Luco dei Marsi, Marivera De Rosa, “L’impegno di trasmettere la memoria della Shoah, la storia, il senso di quanto accaduto e di ciò che ne discende, come anche il ricordo delle vittime, dovrebbe essere, e ci auguriamo che sia, un imperativo categorico per tutti.

É sempre importante, ma ancor più in un tempo in cui rimontano revisionismi e negazionismi di ogni sorta, diffusi spesso in modo incontrollato attraverso il web. Purtroppo, come la storia ci insegna, certi pericoli sono sempre in agguato, e possono affondare le loro radici sotto la superficie di un’apparente “normalità” quotidiana. L’orrore dei crimini nazifascisti è la pagina più nera della storia umana, sta a tutti noi contribuire a far sì che quanto accaduto non sia mai più. Gli eventi in programma, che vedranno l’Istituto comprensivo, ancor più che in passato, attivo protagonista e il gradito ritorno del toccante Concerto per la Memoria, offriranno spunti preziosi di riflessione condivisa. Invito tutti a partecipare”.




ETTY HILLESUM ELOGIO DELL’AMORE in occasione della Giornata della Memoria

Domenica 29 Gennaio al Castello Orsini ad Avezzano alle ore 17 lo spettacolo teatrale

Avezzano, 27 gennaio 2023. La compagnia Fantacadabra e il Teatro Stabile d’Abruzzo presenteranno Domenica 29 Gennaio al Castello Orsini ad Avezzano alle ore 17 lo spettacolo teatrale “Etty Hillesum elogio dell’Amore” in occasione della “Giornata della Memoria” per commemorare le vittime della Shoah.

“Etty Hillesum” elogio dell’Amore con Laura Tiberi e Santo Cicco. Immagini video Stefano Mont regia Mario Fracassi

Con lo spettacolo “Etty Hillesum”, la compagnia Fantacadabra e il TSA partecipano alla “Giornata della Memoria” per commemorare le vittime della Shoah. La nostra vuole essere un’occasione per riflettere sul pericolo, ancora oggi attuale, rappresentato da un clima diffuso di odio e intolleranza tra gli uomini. Siamo convinti che l’approfondimento degli eventi di ieri fornisce gli strumenti per capire come l’accettazione degli stereotipi, dell’esclusione e della barbarie siano parte di un unico processo.

“Ci sono esistenze di uomini e donne che pure situazioni inumane, ci hanno lasciato e lasciano  testimonianze straordinarie per come sono riuscite a salvare “la sorgente buona nell’umano”, senza lasciarsi schiacciare totalmente da ciò che la realtà esterna distrugge.” Etty Hillesum (1914-1943), era una giovane donna ebrea olandese, che voleva fare la scrittrice, ma che troppo presto ha dovuto condividere la sorte di altri milioni di ebrei: la sua entusiastica vita è stata annientata nel campo di Auschwitz.

Uno spettacolo che non è una rievocazione, ma una proposta per capire che cosa può dirci oggi un’esistenza come quella di Etty Hillesum, cosa può dirci la sua disarmante presenza agli eventi del proprio tempo, la sua ricerca interiore, il suo desiderio di raccontare, i suoi interrogativi sulla differenza tra donne e uomini, la sua idea di Dio e dell’Amore, il suo altruismo radicale, la sua incontenibile ironia, il suo impetuoso spirito.

Etty Hillesum, giovane ebrea, prima deportata nel campo di smistamento di Westerbork, poi trasferita ad Auschwitz dove trova la fine chiedendo di essere «un balsamo per molte ferite», raccontando di sé nel vasto regno della Shoah, diviene fonte per molte domande e riflessioni su un mondo in cui infinite persecuzioni e violenze ci impongono la necessità di “fare memoria”. Nello spettacolo è Etty che parla cercando di indicarci la strada della bellezza contribuendo a renderci capaci di indagare sull’oggi, sulla nostra storia e le nostre chiusure, sui nostri campi e le nostre deportazioni”

Chi è Etty Hillesum? Etty è una giovane donna di Amsterdam, intensa e passionale. Legge Rilke, Dostoevskij. È ebrea, ma non osservante. I temi religiosi la attirano, e talvolta ne parla. Poi la realtà della persecuzione comincia a infiltrarsi nel suo destino. «…La nostra distruzione si avvicina furtivamente da ogni parte, presto il cerchio sarà chiuso intorno a noi e nessuna persona buona che vorrà darci aiuto lo potrà oltrepassare». Ma, quanto più il cerchio si stringe, tanto più Etty sembra acquistare una straordinaria forza dell’anima. Non pensa un solo momento, anche se ne avrebbe l’occasione, a salvarsi. Pensa a come potrà essere d’aiuto ai tanti che stanno per condividere con lei il «destino di massa» della morte amministrata dalle autorità tedesche. Confinata a Westerbork, campo di transito da cui sarà mandata ad Auschwitz, Etty esalta persino in quel «pezzetto di brughiera recintato dal filo spinato» la sua capacità di essere un «cuore pensante». Se la tecnica nazista consisteva innanzitutto nel provocare l’avvilimento fisico e psichico delle vittime, si può dire che su Etty abbia provocato l’effetto contrario. A mano a mano che si avvicina la fine, la sua voce diventa sempre più limpida e sicura, senza incrinature. Anche nel pieno dell’orrore, riesce a respingere ogni atomo di odio, perché renderebbe il mondo ancor più «inospitale». La disposizione che ha Etty ad amare è

invincibile. Sul diario aveva annotato: «“Temprato”: distinguerlo da “indurito”». E proprio la sua vita sta a mostrare quella differenza.

Una produzione del Teatro Stabile d’Abruzzo in collaborazione con compagnia Teatrale FANTACADABRA




BASTA CON I PINI ABBATTUTI. Un altro esemplare buttato a terra

Siamo in via Pepe, ma di verde ormai non è rimasto più nulla

Pescara, 27 gennaio 2023. L’immagine del cartellone di cantiere cerca di emozionare illustrando una Pescara verde e colorata; ma i lavori per la nuova sistemazione della via hanno minato i nostri pini, abbattuti direttamente, o abbattuti dal vento a causa del taglio alle radici. Al posto degli alberi ora ci sono cassoni e muri di cemento.

In via Pepe c’erano molti pini, anche di una certa età, a disegnare quella sfumatura salutare di verde che diventava sempre più decisa all’approssimarsi della Riserva dannunziana.

Da tanti ne sono ormai rimasti meno di una decina, sacrificati sull’altare dei cantieri stradali per progetti avulsi dal luogo: prima l’avanzata delle palme africane dal mare, poi il progetto su fosso Bardet con l’ostinazione a tombare i corsi d’acqua per convogliare sempre più le acque piovane miste a quelle di fogna, e infine la cosiddetta riqualificazione della porzione centrale della strada che ha causato l’abbattimento degli ultimi alberi.

Si progetta e si realizza come se fossimo in un “non luogo” e in un “non tempo”.

Hanno 10 anni le linee guida su come si può e si deve rendere resilienti le nostre città (Legge 10/2013 “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani”), ma a Pescara non sono arrivate; l’attualità della emergenza climatica legata alla resilienza territoriale non coincide con il tempo della nostra amministrazione, che pervicacemente continua a progettare come se fossimo in una bolla temporale congelata agli anni ’80.

La nuova piazza è stata calata come su un foglio bianco, atterrata casualmente nel mezzo della strada, con le sue strutture in cemento che tagliano spazi invece che renderli comunicanti, e tagliano alberi la cui colpa è di essersi trovati sul cammino di questo astratto disegno concepito come per un capriccio formale senza considerare alcuna preesistenza.

L’approccio è lo stesso attraverso tutta la città, dove la messa in opera di piste ciclabili danneggia irreparabilmente i nostri viali, come viale dei Pini, con i lavori ancora in corso e gli scavi per le tubazioni TUTTI realizzati tagliando radici e creando le condizioni dei prossimi crolli…

Gli alberi non sono contemplati, non sono riconosciuti come patrimonio e come infrastruttura fondamentale della città, portatrice di salubrità, di socialità e di vita.

È lo stesso approccio che l’Amministrazione ha sull’area di risulta: non si comprende che ora, in questo tempo e in questo luogo, l’opera della quale abbiamo disperatamente bisogno, che ci salvaguarderà per il nostro futuro, è proprio quel parco di oltre dieci ettari, così come  è proprio il sistema diffuso di verde che, invece, stanno falcidiando. Nessuno avrà beneficio da quel muro in cemento che sta nascendo in via Pepe, passando sopra i pochi pini rimasti. Nessuno avrà beneficio da quel muro abitato gigante che vogliono costruire nell’area di risulta, passando sopra ai nostri bisogni di aria, di ombra e di salute.

Non si può immaginare una città senza più  alberature importanti;  si deve cambiare strada  per proteggere  la qualità della vita tra le nostre strade e fin dentro le nostre case.

 Per questo torniamo a chiedere partecipazione , scelte scientificamente fondate per gli interventi sul verde urbano e una verifica preventiva delle conseguenze sulla vegetazione dei nuovi progetti pubblici.

Italia Nostra ,Pescara

Comitato Direttivo della Sezione  L. Gorgoni




ANTONIO DI SANTO entra Federparchi

Nel consiglio direttivo nazionale della federazione dei parchi e riserve naturali

Opi, 27 gennaio 2023. Il Sindaco di Opi e Presidente della Comunità del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, Antonio Di Santo, è entrato a far parte del consiglio direttivo nazionale di Federparchi che ha rinnovato la propria governance nell’appuntamento congressuale appena concluso, dove sono stati tracciati la strategia e gli obiettivi da seguire nei prossimi anni riguardo la gestione e lo sviluppo delle aree protette in un’ottica di sostenibilità e di tutela.

Oltre a Di Santo che entra nel Consiglio direttivo in rappresentanza dell’ANCI, l’Associazione del Comuni Italiani, entra nel consiglio direttivo, in rappresentanza delle aree protette abruzzesi, anche Francesco D’Amore, Presidente del Parco Naturale Regionale Sirente Velino.

“È per me un grande onore poter rappresentare i Comuni Italiani nel contesto della federazione dei parchi nazionali – commenta Antonio Di Santo – oltre al prestigio personale sono molto felice di poter lavorare in un contesto nazionale per strutturare gli equilibri tra Conservazione e Sviluppo socio-economico necessari per permettere alla Natura di essere protetta adeguatamente ed alle popolazioni che vivono nelle aree protette di cogliere l’opportunità di sviluppo e crescita che un area protetta riesce ad apportare al territorio. Grazie al Presidente Nazionale Anci Comuni Italiani, Antonio Decaro – continua Di Santo – per l’incarico ricevuto che cercherò di onorare al meglio con impegno e serietà “.