TUTTO ESAURITO AL KURSAAL, per il monologo di Michele Santoro

Il giornalista, salutato da un lungo applauso. La serata, primo appuntamento della rassegna Parole in circolo

Giulianova, 29 gennaio 2023. Kursaal gremito, questa sera, per il monologo di Michele Santoro La speranza al potere. Il sogno di un partito che non c’è.

Hanno preceduto l’incontro con il giornalista, data zero di un ciclo di incontri italiani,  i brevi interventi di Alessandra Angelucci, organizzatrice della rassegna Parole in circolo che ospita l’evento, e dell’assessore alla Cultura Paolo Giorgini. Entrambi hanno ringraziato il direttore della sede Rai abruzzese Massimo Liofredi, e Valerio Di Mattia, che ha curato i contatti.

Poco dopo le 18, Giulianova, città pronta all’ ascolto, città aperta, come l’ha definita Giorgini, ha accolto con un grande applauso l’entrata in scena di Santoro.

Prove spirituali di trasmissione: la serata, ha detto il  giornalista, rientra in una serie di tappe, in una nuova esperienza professionale motivata da ragioni intime, psicologiche, da un personale bisogno di tornare a guardare i volti, sentire i battiti del cuore della gente.

Punto di  partenza del suo discorso, la constatazione, condivisibile, di star  vivendo una politica che è il grande ignoto dell’Italia di oggi. Troppo facile, dinanzi alla scissione tra disillusione e speranza, parlar male di quel che c’è. Più difficile, ma più accattivante, provare a decifrare il desiderio collettivo di ciò che si vorrebbe che fosse, provare a sognare il partito che non c’è.




LA TOMBESI SI CONFERMA al secondo posto

8-0 al Junior Domitia dopo un primo tempo complesso. Esteno Pierdomenico: «Non è stato facile sbloccare la partita, nel secondo tempo tutto più facile. Contento soprattutto per i più giovani e per il loro contributo».            

Ortona, 29 gennaio 2023. La Tombesi non stecca la seconda gara consecutiva in casa e torna a vincere davanti al proprio pubblico in campionato, dopo averlo già fatto mercoledì in coppa. Contro il Junior Domitia non è stata però una gara semplice, come il risultato finale potrebbe far pensare, perché i campani, che già nel turno precedente avevano ben figurato contro l’Academy Pescara, hanno saputo mettere in difficoltà i padroni di casa, specie nel primo tempo.

Contro un avversario attento e ben schierato, che occupava tutti gli spazi e attendeva gli ortonesi, la Tombesi si è dovuta affidare ai colpi dei singoli per sbloccare la partita: prima il perfetto sinistro sul secondo palo di Bordignon (1-0 al minuto 11.24) poi, a trenta secondi dall’intervallo, la grande giocata di Moragas, che spalle alla porta ha saltato due avversari e superato in pallonetto il portiere ospite. Nel secondo tempo, con maggiori spazi a disposizione, la Tombesi ha dilagato, trovando i gol, nell’ordine, di Bordignon, Moragas, Palumbo (ex della gara) e ancora Moragas (20 gol in campionato per lui).

Sul 6-0, spazio ai giovani e gloria anche per Giuseppe Nervegna, autore del settimo gol, e per Paolo Romagnoli, alla prima rete stagionale dopo aver saltato tutta la prima parte di campionato per infortunio. La Tombesi sale a quota 35 punti, mantenendo il secondo posto in coabitazione con la Napoli Barrese, a -5 dall’Academy Pescara, ma in compenso vedendo aumentare il vantaggio sulla quarta, il Frosinone, bloccato in casa dall’Ischia.

«Il primo tempo non lasciava certo presagire un risultato finale così ampio – questo il commento di Esteno Pierdomenico, che ha sostituito in panchina lo squalificato mister Morena – Abbiamo faticato a sbloccare la partita, ci siamo affidati alle qualità dei nostri giocatori e alla fine abbiamo trovato i due gol nel primo tempo. Il 3-0 all’inizio della ripresa ha di fatto chiuso la partita e siamo stati contenti di poter dare spazio ai ragazzi della nostra Under 19, non solo Nervegna che ha pure segnato, ma anche Mariani e Mejzini, che hanno fatto molto bene. Ci tenevamo anche al gol di Paolo Romagnoli, che lo rincorreva già da qualche partita e si meritava di ritrovare questa gioia. Siamo tutti soddisfatti, ora testa alle prossime partite con l’obiettivo di continuare a fare bene».

Giuseppe Mrozek




LA GIORNATA DEL RINGRAZIAMENTO, 72esima edizione

Sfilano cinquanta trattori. Benedizione ed offertorio per ricordare legame tra agricoltori e comunità cristiana

Nereto, 29 gennaio 2023. Cinquanta trattori hanno assediato fin dalle prime ore di questa mattina il centro di Nereto per festeggiare la Giornata provinciale del Ringraziamento di Coldiretti, la tradizionale manifestazione nata nel 1951 per ricordare lo stretto legame esistente tra l’agricoltore e la comunità cristiana.

Adulti e bambini, agricoltori, allevatori e semplici cittadini anche provenienti dalle comunità limitrofe, si sono ritrovati  tra decine di bandiere gialle per il raduno dei mezzi agricoli in piazza Cavour e piazza Allende e per partecipare, come consuetudine alla santa messa officiata quest’anno nella chiesa della Madonna del Suffragio da Don Paolo di Mattia, direttore problemi sociali e lavoro, giustizia e pace della diocesi di Teramo-Atri che ha ricordato il forte rapporto tra gli agricoltori e la comunità cristiana. Come da rituale, durante la celebrazione eucaristica, l’offertorio dei cesti stracolmi delle produzioni tipiche della provincia teramana tra cui pecorino abruzzese, salami teramani, conserve, pane e pasta, olio e vino ma anche ortaggi e verdure di stagione che sono state donate alla parrocchia per le famiglie più bisognose.

Presenti il presidente di Coldiretti Emanuela Ripani, il direttore regionale Roberto Rampazzo e i presidenti di sezione insieme ai dirigenti provinciali di Coldiretti Donne Impresa, Giovani Impresa e Pensionati, oltre a numerose autorità tra cui il sindaco di Nereto Daniele Laurenzi, il sindaco di Campli Federico Agostinelli, il presidente della Terza commissione Agricoltura della Regione Abruzzo Emiliano Di Matteo e i consiglieri regionali Dino Pepe e Marco Cipolletti.

“La Giornata del Ringraziamento – spiega la presidente di Coldiretti Teramo Emanuela Ripani, che durante la celebrazione ha letto la Preghiera dell’agricoltore  – è un appuntamento molto sentito per i produttori della provincia di Teramo. Quest’anno, abbiamo fatto coincidere la giornata con il primo dei tre giorni della merla, che la tradizione considera i più freddi dell’anno. La coincidenza è simbolica e ricorda lo stretto rapporto tra l’esito del raccolto annuale e le condizioni climatiche. Mai come in questo momento storico, caratterizzato da siccità e da un clima sempre più imprevedibile, l’agricoltura soffre. La Giornata del Ringraziamento è stata quindi un momento di gratitudine per il raccolto concesso negli scorsi mesi ma anche un augurio e una preghiera per quello che verrà”.

Lo stretto legame tra l’agricoltore e la natura è stato anche al centro dell’omelia, seguita come consuetudine dai saluti dei dirigenti di Coldiretti. Il Direttore Roberto Rampazzo si è soffermato sul “cibo come strumento etico di condivisione e di tradizione” evidenziando una forte preoccupazione sulla possibile diffusione del cibo sintetico. “Sembra un problema lontano ma anche sul futuro della tradizione agricola teramana pesa il “pericolo” del cibo prodotto in laboratorio – ha detto Rampazzo – in tal senso il cibo in provetta , presentato spesso come opportunità per l’ambiente e per la salute, è in realtà una strategia di annullamento del cibo inteso come condivisione, come legame con la storia e la cultura. Il rischio è l’estinzione del nostro patrimonio agroalimentare e di tutte le tradizioni ad esso collegate”.

La mattina si è conclusa con la benedizione dei mezzi agricoli in piazza tra canti e balli tradizionali.

Alessandra Fiore




GIRO D’ITALIA, grande partenza

Provincia e comune bussano alla regione per finanziamenti strade e stazione

Fossacesia, 29 gennaio 2023. In occasione della Grande Partenza del Giro d’Italia da Fossacesia Marina il 6 maggio prossimo, il presidente della Provincia,  Francesco Menna, il sindaco di Fossacesia, Enrico Di Giuseppantonio richiamano l’attenzione della Regione Abruzzo sulla necessità di procedere a interventi per migliorare alcune strade interessate dal transito della carovana rosa. La Provincia d’intesa con il Comune ha stilato di recente per la Regione una serie di opere da eseguire sul percorso da Fossacesia ad Ortona, chiedendo, appunto, contributi alla Regione.

“In particolare, abbiamo chiesto il rifacimento del manto d’asfalto dell’intero Lungomare di Fossacesia Marina, sul quale si svilupperà la cronometro che darà di fatto il via alla 106ma edizione del Giro e lungo il quale troveranno ospitalità il Villaggio Rosa nonché i bus delle squadre, le officine e le autovetture al seguito dei corridori – tiene a specificare il sindaco Di Giuseppantonio – Inoltre, è di massima urgenza mettere in sicurezza il muro di contenimento sulla parte iniziale della provinciale,  all’incrocio con la SS 16 Adriatica, che sovrasta l’area dell’ex stazione ferroviaria, che mostra evidenti segni di cedimento. Ci aspettiamo in quel luogo la presenza di molti spettatori in quanto, stando al tracciato della cronometro, i ciclisti, dopo aver percorso il Lungomare, prenderanno da lì la Via Verde della Costa dei Trabocchi, per raggiungere Ortona. È un punto di osservazione particolare e ambito e lo sarà anche per il 7 maggio, per il transito dei corridori per la tappa in linea Teramo-San Salvo”. Inoltre, si dovrà procedere a coprire le stazioni di Fossacesia e San Vito, che producono un’impressione estetica sgradevole.




ZELENSKY A SANREMO e la propaganda di guerra

di Massimo Brundisini

29 gennaio 2023

Questo intervento potrebbe avere vari titoli:

Cervelli all’ammasso;

Sul Titanic si cantava allegramente…come a Sanremo;

La propaganda ossessiva e fuorviante è un male tragico e colpevole;

Atlantismo: fede cieca, acritica, masochista e talebana;

Scontri tra tifosi del Milan e del Napoli: così in alto come in basso, ricordando Ermete Trismegisto;                                Le bistecche sugli occhi, se non peggio, di troppi commentatori;

Angela Merkel ammette, con Kissinger: accordi di Minsk sabotati da noi per permettere all’Ucraina di riarmarsi;

Ahi, serva Italia di dolore ostello…;

Qualcuno si ricorda del Terzo Segreto di Fatima o delle profezie di Medjugorje?

Per spiegare questo ultimo titolo, e ricordando le parole di San Giovanni Paolo II a Fulda, ecco di seguito l’ultimo messaggio della Madonna. Medjugorje 25 Gennaio 2023 – Messaggio della Regina della Pace. Semplice ma chiarissimo e spaventoso

“Cari figli!

Pregate con me per la pace perché satana vuole la guerra e l’odio nei cuori e nelle nazioni. Perciò pregate e, nelle vostre giornate, fate sacrifici con il digiuno e la penitenza perché Dio vi doni la pace. Il futuro è al bivio perché l’uomo moderno non vuole Dio. Perciò l’umanità va verso la perdizione. Voi, figlioli, siete la mia speranza. Pregate con me affinché si realizzi ciò che ho iniziato a Fatima e qui. Pregate e testimoniate la pace nel vostro ambiente e siate uomini di pace. Grazie per aver risposto alla mia chiamata”.

Scendendo sulla Terra, e tralasciando l’Apocalisse di Giovanni e anche Nostradamus, ecco la petizione firmata da illustri personaggi che contestano la spettacolarizzazione e militarizzazione del Festival di Sanremo. Secondo i sottoscrittori la musica non deve avere nulla a che fare con la propaganda bellica. Se qualcuno la condivide e vuole aderire.

A proposito di atlantismo, meravigliano non poco le affermazioni di Giuseppe Sacco nel suo recente articolo. Cito: “Non che non esistano in Italia gruppi o singole personalità intellettuali che dissentono per ragioni politico ideologiche dalla decisione occidentale di sostenere costi quel che costi l’Ucraina di Zelensky. Tutto ciò esiste, anche se misura assai minoritaria”.

Con tutta evidenza, e dispiace rilevarlo, Sacco non segue i sondaggi, o ne ha i suoi privati, per cui insiste su affermazioni che appaiono più delle forzate illazioni che hanno il neanche tanto velato intento di influenzare l’opinione pubblica. Ecco, per fare chiarezza, l’ultimissimo sondaggio di Euromedia apparso su La Stampa del 28 Gennaio.

Prosegue poi Sacco: “Nel complesso, però, il corpo elettorale italiano, e l’opinione pubblica generale, non crede possibile un ordine mondiale veramente multipolare, e nemmeno un sistema- mondo ruotante attorno ad una potenza diversa negli Stati Uniti. Non crede sia possibile realizzare attorno ad una potenza diversa dall’America un ordinato raggruppamento di paesi del mondo in cui quelli non-egemoni possano non solo godere di un forte grado di libertà interna e nazionale, ma possano anche in qualche misura influire sulle decisioni del paese leader”.

Questa frase è un evidente maldestro tentativo di arrampicata estrema sugli specchi: ci si chiede se Sacco creda veramente alle cose che scrive, visto che vanno contro ogni evidenza. Non si può non rimanere sconcertati ed allibiti di fronte a simili apodittiche affermazioni, frutto di una visione degli assetti mondiali ormai superata dai fatti e non più proponibile: viste le forze in campo risulta evidente a chiunque che l’unica maniera perché possa essere conservata l’egemonia degli Stati Uniti rimanga, business as usual, l’uso della forza e quindi, in questo caso, la guerra mondiale totale e forse terminale.

A mio avviso, è da ribaltare completamente l’ultima affermazione e, parafrasando Sacco, affermare quindi che l’opinione pubblica crede possibile un ordine mondiale veramente multipolare, e che si dovrebbe cominciare da subito a lavorare affinché sia possibile realizzare un ordinato raggruppamento di paesi del mondo in cui quelli non-egemoni possano non solo godere di un forte grado di libertà interna e nazionale, ma possano anche in qualche misura influire sulle decisioni del paese leader. Due visioni agli antipodi, e magari potrebbe essere utile un sondaggio in tal senso, a scanso di affermazioni gratuite senza fondamento reale.

A qualcuno può non far piacere, e forse anche spaventare, questo cambiamento dell’assetto mondiale, ma un mondo multipolare ben armonizzato è l’unica speranza di salvezza per l’Umanità, ed è questa la visione che dovrebbe guidare le azioni di tutti noi, l’unico modo per rispondere in maniera adeguata all’accorato appello della Regina della Pace.

Di seguito alcune notizie forse utili a fare ulteriore chiarezza sugli avvenimenti e spingere verso la fine delle ostilità. La prima riguarda le osservazioni dell’ex cancelliera tedesca, Angela Merkel, in un’intervista al quotidiano Die Zeitung che hanno suscitato scalpore tra i commentatori: gli accordi di Minsk del 2014 sono stati un tentativo di dare tempo all’Ucraina, ha ammesso. E ha usato quel tempo per diventare più forte, come puoi vedere oggi. L’Ucraina del 2014/2015 non è l’Ucraina di oggi.

La seconda riguarda invece Oleksij Arestovich, uno dei consiglieri del Presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che aveva subito duri attacchi per aver affermato che il missile russo che aveva provocato una strage in un condominio di Dnipro era caduto sull’edificio residenziale perché deviato da un impatto con un razzo dei sistemi di difesa ucraini. Si è dimesso, pare per aver detto la verità, quindi vittima del dovere di propaganda. Sembra che siano poi partite da lui le accuse di corruzione con conseguente arresti di dieci funzionari governativi: nell’articolo parla di odio degli ucraini contro gli ucraini.

Per finire, il nostro Ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha affermato che un eventuale attacco diretto a Kiev

rappresenterebbe una linea rossa invalicabile per la NATO, forse dimenticando che l’Ucraina non è nell’alleanza. Altre linee rosse erano state indicate dai russi, del tutto disattese. Forse il compito dell’Italia dovrebbe essere quello di aiutare i contendenti, grandi e piccoli, ad uscire dal pantano in cui si sono cacciati, anche approfittando della presenza del Vaticano e in proficua sintonia con le Nazioni Unite, come espresso di recente, seppur troppo timidamente e con eccessiva prudenza, dal nostro Ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Segnalo in proposito quanto affermato da Kissinger nell’intervista su La Stampa del 25 Gennaio scorso: ” Io credo che, comunque finisca in Ucraina, la Russia debba essere senza dubbio inclusa nel quadro europeo”.

Nel frattempo, la guerra in Etiopia ha fatto circa 600000 vittime civili, ma non si trova sul campo nessun valoroso cronista a darci qualche informazione a riguardo.

Massimo Brundisini

Zelensky a Sanremo e la propaganda di guerra – di Massimo Brundisini – Politica Insieme




POLITICHE E STRATEGIE delle società calcistiche

Corso dell’università che partecipa alla prima edizione del calciomercato-international transfer market

Teramo, 29 febbraio 2023. Il Corso di formazione dell’Università di Teramo in Politiche e strategie delle società calcistiche parteciperà a Roma alla prima edizione del Calciomercato-international transfer market – organizzato dall’Associazione Direttori e Collaboratori Sportivi (ADICOSP) con il supporto di Lions H Corporate – che si terrà all’Hilton Rome Airport il 30, 31 gennaio e 1° febbraio prossimi.

Il Corso di formazione in Politiche e strategie delle società calcistiche, attivato dalla Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Teramo per l’anno accademico 2022/2023, ha ottenuto l’accreditamento della Commissione Dirigenti e Collaboratori Sportivi della FIGC. Al termine del Corso gli iscritti che lo avranno frequentato con esito positivo saranno ammessi direttamente all’esame di abilitazione a Direttore Sportivo in ambito FIGC (Elenco Speciale Direttori Sportivi ex lege 91/1981).

L’appuntamento di Roma prevede un programma fitto di impegni per gli aspiranti direttori sportivi, con appuntamenti istituzionali, lezioni e occasioni di condivisione e socialità.

Si comincerà la mattina del 30 gennaio con la sessione di aggiornamento per dirigenti delle società professionistiche. Seguirà nel pomeriggio il Football Forum’s Catch Up alla presenza di importanti componenti del The football forum (TFF), il movimento internazionale di agenti, calciatori e allenatori che si confronteranno sul nuovo regolamento degli agenti FIFA.

Il programma del 31 gennaio prevede, tra gli altri appuntamenti, una tavola rotonda sul calcio femminile, che per la prima volta parteciperà al calciomercato.

Nella mattinata del 1° febbraio ci saranno gli stati generali dello sport che discuteranno dello Sport tra riforme e sostenibilità, ai quali parteciperanno anche il rettore dell’Università di Teramo Dino Mastrocola e il presidente ADICOSP Alfonso Morrone.




SALOTTO CULTURALE. Il regista François Truffault

Mercoledì 1° febbraio 2023 alle ore 18  nella  Sala dell’Annunziata

Teramo, 29 gennaio 2023. Proseguono gli incontri culturali settimanali  del Salotto Prospettiva Persona (patrocinio  Fondazione Tercas). Dopo aver ricordato  l’ex presidente Claudio Torreggianti, a dieci anni dalla scomparsa, il Salotto focalizza l’attenzione sul regista François Truffaut, a cura di Benedetto Di Curzio, con trasmissione di brani antologico-didattici.

Approfondimento

Biografia

Truffaut nasce nel 1932 e già a 16 anni la passione per il cinema lo spinge ad aprire un cineclub che, gestito in maniera imprudente, gli procura la prima condanna di fronte ad un giudice. Bazin riesce a farlo liberare e ad introdurlo nel giro dei Cahiers du cinema. Ma anche questo periodo non dura molto a causa dei suoi obblighi di leva: si arruola volontario per l’Indocina e poi, proprio alla vigilia della partenza, sparisce. Altri guai con la giustizia, altro intervento risolutivo di Bazin. Di nuovo in libertà, Truffaut inizia a collaborare come critico “stroncatore” su diverse riviste. Il suo stile, critico e pungente, suscita non poche polemiche.

Il salto sul set avviene presto: nel 1955 gira La visita e nel ’57I monellacci. Il cinema di Truffaut è già chiarito. L’ambiente che sceglie per la lavorazione è uno scenario naturale, gli interpreti sono giovani esordienti, il tema affrontato è l’adolescenza, colta in quell’insieme di solitudine e infelicità che convive con la scoperta dei sentimenti, della donna, dell’amore.

Il successo e i riconoscimenti (miglior regia a Cannes) arrivano con I quattrocento colpi (1959), in cui l’attenzione di Truffaut è ancora su un adolescente vispo e dall’aria un po’ triste, che prende il nome di Antoine Doinel.

Questo personaggio sarà il protagonista di diversi film di Truffaut: l’episodio Antoine e Colette del film L’amore a vent’anni (1962), Baci rubati (1968), Non drammatizziamo… è solo questione di corna (1970) e L’amore fugge (1979). Un intero ciclo che descrive prima un corteggiamento timido, poi la fase di maturazione e l’incontro con la donna della vita, di seguito la noia del matrimonio e i sottili piaceri dell’adulterio, infine il divorzio, la professione di scrittore e il racconto, tratto dai film precedenti, della vita passata.

I Film

Ogni film vede la partecipazione degli stessi personaggi, si svolge sempre negli stessi contesti, prolunga il disagio adolescenziale fino alle sue conseguenze in età più adulta. Tutti insieme sono uniti da una linea di coerenza costituita sia dai richiami che il film successivo fa al precedente, sia da quell’andamento monotematico che miscela stilisticamente i toni della facile commedia con quelli, più latenti del dramma.

I film di Truffaut riscuotono un buon successo di pubblico, anche grazie ad una maniera di far cinema, ad una poetica che, all’interno di tutta la generazione della Nouvelle Vague, è la più tradizionale. Inoltre, i temi che ispirano questa poetica sono le cose che, se stanno a cuore al regista francese, sono anche quelle più sentite da tutti: i bambini, anche se descritti nei loro disagi, le donne – Jeanne Moreau, Catherine Deneuve, Jacqueline Bisset, Isabelle Adjani, solo per citarne alcune – tutte bellissime e alle quali Truffaut dedica spesso intere sequenze che sono veri e propri atti d’amore.

Grazie a questo favore del pubblico, Truffaut è uno dei pochi registi che la storia del cinema ricordi indipendente economicamente: dopo i primi successi fonda la casa di produzione «Les Films du carosse» che gli permette di girare tranquillamente i suoi film.

In presenza: Sala ‘Annunziata’, via N. Palma, 31, 64100- Teramo

a distanza: Google meet,  iscriversi a: segreteriasalottoculturale@gmail.com




IL TRAGUARDO dei 100 anni

La signora Gaetana Pazienza, nata il 28 Gennaio 1923

Dopo la Messa di ringraziamento, la festeggiano la famiglia, la parrocchia, gli amici, il quartiere Annunziata. Il segreto della sua longevità, la propensione al bene del prossimo.

Giulianova, 29 gennaio 2023.  La Messa celebrata alle 10 nella chiesa di San Gabriele, e subito dopo la festa nei locali parrocchiali, sono stati i momenti centrali della mattinata odierna per Gaetana Pazienza e la sua famiglia. Il giorno, d’altro canto, è di quelli che non si dimenticano. Cento anni fa, la signora Gaetana veniva infatti alla luce e oggi, a festeggiarla, erano davvero in tanti. Amorevolmente vicini, come sempre, i figli Grazia, Antonio e Luigi, le nuore Elena e Clara, il genero Leonardo Silvestris, i nipoti Gianluca, Marco, Fabio, Stefania, Viviana e Camilla.

Don Ennio Di Bonaventura, parroco dell’ Annunziata,  ha accolto nella sua chiesa una grande comunità di amici e di persone che, a questa arzilla signora, campionessa di generosità, vogliono un gran bene.

Ha portato il saluto dell’ Amministrazione Comune il Vicesindaco Lidia Albani. Nella pergamena donata , gli auguri affettuosi ad una “moglie, mamma, lavoratrice e cittadina esemplare”.

Il segreto della longevità della neo-centenaria non starebbe tanto nella dieta o in particolari pratiche quotidiane, quanto in una propensione totale e convinta al bene del prossimo. Gaetana Pazienza, non a caso, è una figura storica della Charitas parrocchiale. La sua, anzi, è una presenza fissa. Instancabilmente, con altre volontarie, ha realizzato lavori all’uncinetto e ai ferri destinati ai periodici mercatini di beneficenza.

” Ha una grande fede – ha sottolineato don Ennio – Nel suo breve discorso, durante la Messa, il nome  pronunciato più volte è stato Gesù”. I presenti hanno confermato, da parte loro, le sue grandi doti di disponibilità e dolcezza. Un cuore grande, quello di Gaetana. I suoi battiti, dopo cento anni, sono ancora forti e  nitidi, udibili  alla perfezione da chi ha bisogno di lei o, più semplicemente, da chi la conosce, la stima e la ama davvero.




ENNESIMA MORTIFICAZIONE per la città di Pescara

Area ex Fea: a 4 anni dall’aggiudicazione del bando, la bonifica è in stallo e gli uffici regionali fanno “ambarabaciccicocò” sulla competenza.

Pescara, 29 gennaio 2023. L’ex Fea sul Lungomare Matteotti è il segno tangibile del disinteresse della Giunta regionale di centrodestra nei confronti della città di Pescara. È possibile lasciare all’abbandono uno spazio così sul lungomare di Pescara? Loro ci sono riusciti e quando manca ormai un anno alla fine di questa consiliatura regionale dobbiamo registrare l’ennesimo fallimento della Giunta Marsilio e il silenzio assordante dei consiglieri regionali di Pescara e del Sindaco della città.

Questo spazio di ben 4mila 500 metri quadrati costituiva lo storico terminale della stazione Ferroviaria Elettrica Adriatica che, dal litorale adriatico, si inoltrava sino a Penne passando per Montesilvano e Loreto Aprutino, con piccole stazioni e punti di raccolta dei pendolari. Il complesso edilizio degli anni ’30 (che va assolutamente conservato), a seguito della dismissione della ferrovia nel 1963, è stato utilizzato come deposito tecnico degli autobus di linea urbani. Di fatto lo stato di di abbandono ha cominciato a materializzarsi negli anni ’90, con la dismissione totale, divenendo l’ennesimo spazio di risulta, un ricettacolo di malintenzionati. Fu proprio l’allora assessore comunale Blasioli ad adibirlo a parcheggio, per circa 70 posti, nel 2009, al fine di concedere una boccata d’ossigeno ai residenti e a chi si recava al mare. Poi la Giunta a guida D’Alfonso iniziò a considerare un bando per la riqualificazione. Questi furono i provvedimenti adottati dal centrosinistra quando era al governo di Comune e Regione.

Sono trascorsi 4 anni dall’aggiudicazione del bando per la valorizzazione turistica del complesso ex Fea, 2 anni da quando la società assegnataria ha preso in consegna il cantiere, pregiudicando la fruibilità del parcheggio, e 20 mesi invece dalla comunicazione agli organi competenti della presenza nel sito di sostanze inquinanti oltre i valori consentiti dalla legge.

Da allora l’unica azione intrapresa sono stati i lavori di messa in sicurezza mediante il barrieramento idraulico, interventi eseguiti dalla stessa società concessionaria malgrado non fosse minimamente responsabile per l’inquinamento, mentre nessun provvedimento sulla bonifica è stato adottato dalla Regione Abruzzo, impedendo di fatto la riqualificazione dell’area.

Per questo motivo lo scorso ottobre 2022 abbiamo interrogato la Giunta Regionale con una specifica interpellanza consiliare, ricevendo però in cambio dall’Assessore all’ambiente della Giunta Marsilio risposte scontate che confermano l’inattività della Regione e ci inducono a temereche quell’area possa restare così ancora per anni.

Dal successivo accesso agli atti presso gli uffici regionali è emersa una situazione ancora più paradossale, di cui vi daremo conto nella conferenza di questa mattina, organizzata assieme ai consiglieri comunali dei gruppi di centrosinistra.

Ricostruiamo la vicenda attraverso un breve excursus. Il progetto originario (datato 2018) della società concessionaria, la soc. coop. Consorzio fra Costruttori, vincitrice del bando per la valorizzazione dell’area indetto dal precedente Governo regionale di centrosinistra, si snodava attraverso tre assi tematici: il recupero della vecchia stazione e della piccola rimessa (nel rispetto delle proprie caratteristiche architettoniche) da destinare a incubatore culturale, la realizzazione di una piazza nell’area ultimamente adibita a parcheggio e di un distretto del gusto per la somministrazione di eccellenze enogastronomiche. Due anni dopo (2020) l’impresa ha presentato la richiesta di permesso a costruire in deroga, con una serie di modifiche progettuali, sintetizzabili in un museo e in un giardino tematico. Il Consiglio comunale ha approvato la variante progettuale nel febbraio 2021.

Il 3 marzo 2021, a seguito delle analisi ambientali disposte dalla società Immotrading – nel frattempo divenuta coaffidataria insieme alla società SII srl della realizzazione delle opere – e propedeutiche all’avvio dei lavori, è emersa la potenziale contaminazione del sito industriale dismesso ai sensi degli artt. 245 e 249 del D.lgs 152/2006, noto come Testo Unico Ambiente. Accertati il superamento nelle acque di falda delle CSC (Concentrazioni Soglia di Contaminazione) per quanto riguarda il cloruro di vinile (sostanza cancerogena presente negli idrocarburi) e la presenza di alcuni serbatoi sotterranei, la nuova società Fea srl, subentrata come concessionaria a CFC e Immotrading, è stata invitata dall’Arta ad attuare le opere di messa in sicurezza, articolate in un intervento di barrieramento idraulico e nella rimozione delle cisterne interrate.

Successivamente la Fea srl ha approntato un piano di caratterizzazione ambientale finalizzato al risanamento dell’area, che è stato poi sottoposto al vaglio di una Conferenza di servizi convocata dal Servizio Geologia, Siti contaminati, Vas e Beni ambientali del Comune di Pescara, che ha visto la partecipazione dei soggetti pubblici coinvolti. In tale sede, come si evince dal verbale, la società ha ribadito come, a distanza di due anni dalla consegna del sito, non avesse ancora la facoltà di avviare i lavori di riqualificazione nonostante l’esborso di circa €. 200.000,00 per indagini ambientali e opere di messa in sicurezza. Reclamando – anche in virtù dell’ulteriore aggravio economico seguito all’implementazione del piano di caratterizzazione – il rimborso delle spese sostenute e una proroga di due anni per la conclusione dei lavori, motivata sia dal Covid che dell’inquinamento rinvenuto.

Richieste che hanno dato avvio ad un poco edificante rimpallo di responsabilità tra enti e uffici regionali. La Regione, proprietaria dell’area, ha risposto in un primo tempo tramite il Servizio Patrimonio, che ha subito demandato ogni responsabilità al Servizio Infrastrutture (ritenendolo competente del rapporto di concessione in virtù dell’appartenenza passata dell’area alla Gestione Governativa). A risolvere – o a complicare ulteriormente la questione – è intervenuta, lo scorso agosto, una Delibera di Giunta Regionale, che ha stabilito e distinto le competenze: la gestione del contratto di concessione al Servizio Beni e Attività Culturali, la nuda proprietà al Servizio Patrimonio. A testimonianza di un continuo rimpallo di competenze tra gli uffici regionali che fa sì che una risposta non giunga mai, e a conferma dell’evidente disinteresse di politica regionale e comunale.

Nel corso di questi anni abbiamo presentato in Regione risoluzioni, interpellanze, conferenze stampa, lettere, accessi agli atti ma non è cambiato nulla.

In tutto ciò non abbiamo notizie sull’avvio da parte della Provincia di Pescara del procedimento d’individuazione del soggetto inquinatore, che con ogni probabilità corrisponde proprio alla Regione, in virtù di una partecipazione totalitaria in TUA che è subentrata alla GTM, erede a sua volta della vecchia FEA. Possibile che debbano trascorrere anni per appurare che la vecchia Fea sia responsabile della contaminazione? Possibile che quell’area, che da bando avrebbe dovuto essere ristrutturata entro 4 anni dalla sottoscrizione del contratto tra la Regione e il Concessionario, debba invece ancora essere bonificata, nonostante la presenza di un potenziale rischio sanitario – evidenziato dalla Dott.ssa Stella della Asl di Pescara – che potrebbe estendersi all’esterno del sito.

Un fallimento su tutta la linea che dimostra come in questa consiliatura non siano neanche riusciti a dare avvio ai lavori.

In uno sprint di dignità chiediamo alla Regione almeno di individuare un percorso che possa far ripartire l’intervento di riqualificazione. Mentre al Sindaco Masci di cui ricordiamo il trionfale annuncio: “È un altro passaggio importante per una città che si candida a essere un polo culturale e non solo realtà vocata al turismo e ai servizi. La posizione privilegiata dell’ex Fea, sul lungomare nord di Pescara, fa sì che l’area sia destinata ad essere meta preziosa e privilegiata per gli amanti dell’arte e del bello a due passi da mare, che è l’elemento naturale in cui la nostra comunità si riconosce”. Il Sindaco di Pescara, Carlo Masci, preannuncia con queste parole la nascita di un complesso museale lì dove un tempo vi era la stazione ferroviaria; una struttura da troppo tempo abbandonata a sé stessa tanto da essere luogo di ritrovo di senza-tetto e sbandati” chiediamo di farsi valere e di battersi per Pescara, e di cercare, se la bonifica non dovesse partire questa estate, almeno di ripristinare il parcheggio per i tre mesi estivi e compatibilmente con la bonifica da fare.

Il Consigliere Regionale

 Antonio Blasioli

E i Gruppi consiliari Pd, Sclocco Sindaco e

Città Aperta al Comune di Pescara




PREMIO NAZIONALE GIOVANNI GRILLO ottava edizione

Si è svolta in Senato mercoledì 25 gennaio la cerimonia

Atri, 29 gennaio 2023. In ricordo di tutti gli Internati Militari, – La MEMORIA contro la sopraffazione: la conoscenza genera rispetto, istituito dall’omonima Fondazione in collaborazione con il Ministero dell’istruzione e del Merito e con il patrocinio di: Ministero della Cultura, Aeronautica Militare, Istituto Nazionale Ferruccio Parri, Rai Per la Sostenibilità e Media Partnership di Rai Cultura e Rai Scuola.

Sono intervenuti alla cerimonia:

Sen. Alberto Balboni -Presidente 1° Commissione Affari Costituzionali;

Sen. Isabella Rauti – Sottosegretario di Stato alla Difesa;

On. Le Paola Frassinetti – Sottosegretario di Stato all’istruzione e al Merito;

 Dott. Roberto Natale – Direzione Rai Per la Sostenibilità ESG;

Dott. Giuseppe Giannotti- Direzione Rai Cultura e Educational- Direttore Storia e Anniversari;

Dott.ssa Michelina Grillo- Presidente Fondazione Premio Giovanni

Per gli Istituti secondari di primo grado sono stati premiati con:

Menzione al video clip 3 minuti per pensare… realizzato dalle classi 1°G –  2°D – 2°E – 2°F, 2°G 3°D- 3°E- 3°G della Scuola Media – Istituto Comprensivo Basile – Don Milani – Parete (Caserta)

Premio al video clip La Madonnina della Speranza realizzato dalle classi 3°A e 3°B  Scuola Media  Valerio Catullo  1°Istituto Comprensivo Desenzano- Desenzano del Garda

Per gli Istituti secondari di Secondo Grado  sono stati premiati ex aequo:

Videoclip Less scars more flowers– realizzato  da Ludovica Bronico – Francesca Castagna – Lorenzo Mattucci – Chiara Secone – e Rita Sorgentone delle classi 3°F – 2°G – 5°D Istituto d’Istruzione Superiore “Adone Zoli” di Atri (Teramo)

Cortometraggio: “La grande onda” realizzato dalle studentesse: Marta Cilli e Alice Negrente della classe 3^F Istituto d’Istruzione Superiore “Caravaggio” Liceo Artistico Roma

Tutti gli intervenuti hanno lodato i lavori premiati. In particolare, la Presidente del Premio, Michelina Grillo, si è così rivolta alle scolaresche che hanno affollato la prestigiosa Sala Zuccari di palazzo Giustiniani: “Ho voluto riservare questo Premio al mondo della scuola perché la scuola è il luogo dove si formano le coscienze e si tramettono i valori, si insegna la promozione dei valori civili e morali, si formano i cittadini di domani. Un luogo sacro, ragazzi, come il Parlamento. La scuola sia per voi sempre maestra di vita e stella polare del vostro cammino. Rispettate e siate sempre grati ai vostri insegnanti, che vi guidano nella crescita umana e intellettuale. Le nostre speranze nelle giovani generazioni sono ben riposte. Lo avete dimostrato nell’affrontare il tema del concorso di quest’anno, un tema difficile da interpretare e mettere in scena: La Memoria contro la sopraffazione: la conoscenza genera rispetto”.

Ebbene, la Commissione di Valutazione è rimasta colpita dal livello di maturità, d’inventiva, di creatività, di consapevolezza racchiusa nei vostri lavori. Meglio, nei vostri “piccoli capolavori”. Ecco perché vi dico grazie. Perché ci avete insegnato, ci avete arricchito, ci avete regalato emozioni. Ha scritto un grande poeta: Io ho ciò che ho donato. E il vostro dono, ragazzi, ci resterà nel cuore a lungo”