ZELENSKY A SANREMO e la propaganda di guerra

di Massimo Brundisini

29 gennaio 2023

Questo intervento potrebbe avere vari titoli:

Cervelli all’ammasso;

Sul Titanic si cantava allegramente…come a Sanremo;

La propaganda ossessiva e fuorviante è un male tragico e colpevole;

Atlantismo: fede cieca, acritica, masochista e talebana;

Scontri tra tifosi del Milan e del Napoli: così in alto come in basso, ricordando Ermete Trismegisto;                                Le bistecche sugli occhi, se non peggio, di troppi commentatori;

Angela Merkel ammette, con Kissinger: accordi di Minsk sabotati da noi per permettere all’Ucraina di riarmarsi;

Ahi, serva Italia di dolore ostello…;

Qualcuno si ricorda del Terzo Segreto di Fatima o delle profezie di Medjugorje?

Per spiegare questo ultimo titolo, e ricordando le parole di San Giovanni Paolo II a Fulda, ecco di seguito l’ultimo messaggio della Madonna. Medjugorje 25 Gennaio 2023 – Messaggio della Regina della Pace. Semplice ma chiarissimo e spaventoso

“Cari figli!

Pregate con me per la pace perché satana vuole la guerra e l’odio nei cuori e nelle nazioni. Perciò pregate e, nelle vostre giornate, fate sacrifici con il digiuno e la penitenza perché Dio vi doni la pace. Il futuro è al bivio perché l’uomo moderno non vuole Dio. Perciò l’umanità va verso la perdizione. Voi, figlioli, siete la mia speranza. Pregate con me affinché si realizzi ciò che ho iniziato a Fatima e qui. Pregate e testimoniate la pace nel vostro ambiente e siate uomini di pace. Grazie per aver risposto alla mia chiamata”.

Scendendo sulla Terra, e tralasciando l’Apocalisse di Giovanni e anche Nostradamus, ecco la petizione firmata da illustri personaggi che contestano la spettacolarizzazione e militarizzazione del Festival di Sanremo. Secondo i sottoscrittori la musica non deve avere nulla a che fare con la propaganda bellica. Se qualcuno la condivide e vuole aderire.

A proposito di atlantismo, meravigliano non poco le affermazioni di Giuseppe Sacco nel suo recente articolo. Cito: “Non che non esistano in Italia gruppi o singole personalità intellettuali che dissentono per ragioni politico ideologiche dalla decisione occidentale di sostenere costi quel che costi l’Ucraina di Zelensky. Tutto ciò esiste, anche se misura assai minoritaria”.

Con tutta evidenza, e dispiace rilevarlo, Sacco non segue i sondaggi, o ne ha i suoi privati, per cui insiste su affermazioni che appaiono più delle forzate illazioni che hanno il neanche tanto velato intento di influenzare l’opinione pubblica. Ecco, per fare chiarezza, l’ultimissimo sondaggio di Euromedia apparso su La Stampa del 28 Gennaio.

Prosegue poi Sacco: “Nel complesso, però, il corpo elettorale italiano, e l’opinione pubblica generale, non crede possibile un ordine mondiale veramente multipolare, e nemmeno un sistema- mondo ruotante attorno ad una potenza diversa negli Stati Uniti. Non crede sia possibile realizzare attorno ad una potenza diversa dall’America un ordinato raggruppamento di paesi del mondo in cui quelli non-egemoni possano non solo godere di un forte grado di libertà interna e nazionale, ma possano anche in qualche misura influire sulle decisioni del paese leader”.

Questa frase è un evidente maldestro tentativo di arrampicata estrema sugli specchi: ci si chiede se Sacco creda veramente alle cose che scrive, visto che vanno contro ogni evidenza. Non si può non rimanere sconcertati ed allibiti di fronte a simili apodittiche affermazioni, frutto di una visione degli assetti mondiali ormai superata dai fatti e non più proponibile: viste le forze in campo risulta evidente a chiunque che l’unica maniera perché possa essere conservata l’egemonia degli Stati Uniti rimanga, business as usual, l’uso della forza e quindi, in questo caso, la guerra mondiale totale e forse terminale.

A mio avviso, è da ribaltare completamente l’ultima affermazione e, parafrasando Sacco, affermare quindi che l’opinione pubblica crede possibile un ordine mondiale veramente multipolare, e che si dovrebbe cominciare da subito a lavorare affinché sia possibile realizzare un ordinato raggruppamento di paesi del mondo in cui quelli non-egemoni possano non solo godere di un forte grado di libertà interna e nazionale, ma possano anche in qualche misura influire sulle decisioni del paese leader. Due visioni agli antipodi, e magari potrebbe essere utile un sondaggio in tal senso, a scanso di affermazioni gratuite senza fondamento reale.

A qualcuno può non far piacere, e forse anche spaventare, questo cambiamento dell’assetto mondiale, ma un mondo multipolare ben armonizzato è l’unica speranza di salvezza per l’Umanità, ed è questa la visione che dovrebbe guidare le azioni di tutti noi, l’unico modo per rispondere in maniera adeguata all’accorato appello della Regina della Pace.

Di seguito alcune notizie forse utili a fare ulteriore chiarezza sugli avvenimenti e spingere verso la fine delle ostilità. La prima riguarda le osservazioni dell’ex cancelliera tedesca, Angela Merkel, in un’intervista al quotidiano Die Zeitung che hanno suscitato scalpore tra i commentatori: gli accordi di Minsk del 2014 sono stati un tentativo di dare tempo all’Ucraina, ha ammesso. E ha usato quel tempo per diventare più forte, come puoi vedere oggi. L’Ucraina del 2014/2015 non è l’Ucraina di oggi.

La seconda riguarda invece Oleksij Arestovich, uno dei consiglieri del Presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che aveva subito duri attacchi per aver affermato che il missile russo che aveva provocato una strage in un condominio di Dnipro era caduto sull’edificio residenziale perché deviato da un impatto con un razzo dei sistemi di difesa ucraini. Si è dimesso, pare per aver detto la verità, quindi vittima del dovere di propaganda. Sembra che siano poi partite da lui le accuse di corruzione con conseguente arresti di dieci funzionari governativi: nell’articolo parla di odio degli ucraini contro gli ucraini.

Per finire, il nostro Ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha affermato che un eventuale attacco diretto a Kiev

rappresenterebbe una linea rossa invalicabile per la NATO, forse dimenticando che l’Ucraina non è nell’alleanza. Altre linee rosse erano state indicate dai russi, del tutto disattese. Forse il compito dell’Italia dovrebbe essere quello di aiutare i contendenti, grandi e piccoli, ad uscire dal pantano in cui si sono cacciati, anche approfittando della presenza del Vaticano e in proficua sintonia con le Nazioni Unite, come espresso di recente, seppur troppo timidamente e con eccessiva prudenza, dal nostro Ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Segnalo in proposito quanto affermato da Kissinger nell’intervista su La Stampa del 25 Gennaio scorso: ” Io credo che, comunque finisca in Ucraina, la Russia debba essere senza dubbio inclusa nel quadro europeo”.

Nel frattempo, la guerra in Etiopia ha fatto circa 600000 vittime civili, ma non si trova sul campo nessun valoroso cronista a darci qualche informazione a riguardo.

Massimo Brundisini

Zelensky a Sanremo e la propaganda di guerra – di Massimo Brundisini – Politica Insieme