SI TORNA DALLA PUGLIA con un solo punto

Fatale alla LG Ummbyracing il Tie Break che permette al Bari di vincere 3-2

Teramo, 11 marzo 2023. La Futura Teramo lotta sul parquet di Bari, ma alla fine deve accontentarsi di un solo punto. Le pugliesi vincono il match 3-2, dopo una partita altalenante che ha visto la squadra di casa più precisa nei momenti decisivi dell’incontro. Il rammarico, in casa teramana, è non aver chiuso i conti quando ha avuto la possibilità di farlo. Il primo set è combattuto, ma con la squadra di Nanni sempre a rincorrere l’avversario. Bari non sbaglia un colpo ed alla fine si aggiudica il parziale 25-22.

La reazione teramana non tarda ad arrivare. La dimostrazione di essere superiori all’avversario è evidente nel secondo set. Teramo scappa e non è più ripreso: 16-25, e match in equilibrio sull’1-1. Il terzo set è equilibrato e Teramo commette alcuni errori determinanti sul finale di parziale, che Bari si aggiudica 25-23. Il quarto set è la fotocopia del secondo con la LG UmbyRacing sempre avanti a comandare le danze fino all’11-25 finale.

Il Tie Break si sa è un terno al lotto, ma soprattutto Bari cerca di chiuderlo in anticipo. Teramo reagisce e riesce a portarsi sul 14-14 dopo aver recuperato due punti di fila. Poi, difficile da spiegare, la panchina barese effettua cambi ed il tavolo del segnapunti va in tilt. Il gioco si ferma per circa cinque minuti, spezzando il ritmo alle ragazze di Nanni (cosa voluta?).

Alla ripresa le pugliesi sono più precise e chiudono 17-15 la partita. Con un pizzico di lucidità in più, Teramo poteva far sua la gara. Siamo però sulla strada giusta quella che la Futura sta intraprendendo per chiudere nel migliore dei modi la stagione.

PRIMADONNA BARI      3: Iannone, Chiricallo 1, Selvarolo, Vuoso, Papagno, Montillo 17, Rando, Mollica, Campioto, Caputo 22, Cianciotta 11, Notarnicola 9, D’Addiego 7, Masino.

LG UMBYRACING FUTUTA TERAMO 2: Peroni, Ragnoli 24, Cipriani 11, Di Diego 1, Mattucci, La Brecciosa, Di Paolo 5, D’Egidio, Mazzagatti 5, Di Carlo 13, Di Sabatino, Ventura, Lestini 18. All. Nanni.

PARZIALI: 25-22; 16-25; 25-23; 11-25; 17-15

Patrizio Visentin




SINDACO ABUSIVO, restituire parola a cittadini

Ortona, 11 marzo 2023. La sceneggiata delle dimissione presentate dal sindaco Leo Castiglione e poi, come ampiamente previsto, ritirate sul filo di lana, segna il punto di non ritorno nella maldestra, scellerata e accidentata parabola dell’amministrazione comunale di Ortona.

Il dato di fatto è che Castiglione è oggi un sindaco abusivo e dimezzato, poiché se è vero – come lo stesso sindaco aveva dichiarato al momento di presentare le dimissioni – che tre consiglieri lo hanno di fatto sfiduciato e che la maggioranza non esiste più, nel momento in cui torna in sella, senza che nulla sia cambiato, significa il suo unico ed inequivocabile interesse è quello di restare attaccato alla poltrona.

A Castiglione non interessa di essere finito in minoranza, di non godere più della fiducia del Consiglio comunale e di non avere più i numeri per governare. È pronto a tirare a campare, a discapito dell’intera comunità ortonese, continuando ad umiliare le istituzioni e gli organi rappresentativi della città.

Ortona non merita di essere presa in ostaggio da un’amministrazione comunale che vede il suo percorso ormai al capolinea. Un percorso che in realtà non è mai neanche iniziato, perché non è mai esistita una vera maggioranza di governo e tantomeno un progetto condiviso per il futuro della città.

È ciò che accade – come avevamo avvertito a più riprese prima del voto – quando a prevalere sono aggregazioni elettorali accomunate unicamente dalla brama di potere e totalmente prive della benché minima affinità di tipo ideale, valoriale o programmatico.  

Si prenda atto, dunque, che non ci sono più i numeri per andare avanti e, in un sussulto di dignità, nell’interesse esclusivo della comunità ortonese, si restituisca immediatamente la parola ai cittadini.

Angelo Di Nardo




IL PCI CONTINUA A CRESCERE anche in Abruzzo

Ortona, 11 marzo 2023. “Il Partito comunista Italiano continua a crescere anche in Abruzzo”, lo dichiara il responsabile politiche ambiente e territorio della segreteria nazionale Edoardo Castellucci in visita nella nostra città alla presenza del coordinatore del PCI di Ortona Marco Uccelli.

“La campagna di tesseramento 2023 – dichiara Uccelli – prosegue a piccoli passi ma decisi e raccoglie sempre più interesse e adesione dal vero popolo della sinistra e dei simpatizzanti.”  

“Nel nostro partito – continua Uccelli – i  nostri tesserati possono essere certi di contare qualcosa e rivestono un ruolo chiave nel  contribuire all’elaborazione della linea del Partito e del gruppo dirigente, le corse sfrenate al tesseramento e alle primarie fuori controllo sono per noi una grave distorsione della forma partitica prevista dalla nostra costituzione.”

Il dirigente Nazionale Castellucci inoltre dichiara: “Ringrazio le compagne e i compagni che si prodigano in Abruzzo e in particolare qui ad Ortona che con abnegazione e sacrificio contribuiscono al consolidamento e alla crescita degli ideali comunisti e che ci fanno ben sperare in una società più giusta e attenta verso i più deboli, spesso dimenticati da governi di centro/destra e di centro/sinistra inoltre – continua Castellucci – il Partito si rende pienamente disponibile a collaborare con le istanze dei territori, e prossimamente proprio nella bella città di Ortona concorderemo un incontro con la presenza del nostro segretario nazionale Mauro Alboresi”.




DIETRO LO STALLO un nuovo dramma?

Impasse via Pantini, l’arteria avrebbe dovuto essere inaugurata a settembre 2022, a dicembre, infine a gennaio.

Pescara, 11 marzo 2023. Ci auguriamo che il Comune di Pescara non prenda spunto dall’intitolazione al noto drammaturgo nato a Vasto per trasformare via Pantini nel nuovo dramma messo in scena dall’amministrazione Masci. Su quest’arteria rischia infatti di materializzarsi l’ennesimo pasticcio di una Giunta che sembra molto spesso affetta da un irrefrenabile impulso di modificare in corso d’opera le poche opere pubbliche realizzate, finendo per trasformarle in tristi odissee senza fine.

Il fallimento del progetto Viale Marconi è ormai sotto gli occhi di tutti, ma i ritardi con cui la bretella di via Pantini verrà riconsegnata alla città nascondono analoghe criticità.

All’incrocio tra via Pantini e via Antonelli, infatti, era inizialmente prevista una rotatoria, allo scopo di regolarizzare il traffico proveniente da tutte le direzioni: da sud, da via Pantini e da via Silone, la stradina che conduce in via Scarfoglio, dove è ubicato l’Istituto Comprensivo 6. Tuttavia, a seguito di svariate note stampa e continui ripensamenti del progetto, lo scorso 7 dicembre è stata approvata una variante molto consistente che l’ha di fatto soppressa. O meglio, apprendiamo della sua eliminazione dai comunicati stampa della Giunta e di alcuni consiglieri di maggioranza, perché in realtà nella determina n. 2420 di approvazione della perizia di variante non si minimamente cenno all’eliminazione della rotatoria tra gli interventi oggetto della stessa, che interessano invece specificamente i sottoservizi, fresature stradali e decespugliamento. Lavori ingenti, rilevanti soprattutto sotto l’aspetto economico, per i quali si rendeva necessario recuperare la somma di 513.000 euro. A quel punto, la rotatoria è magicamente sparita dalla cartografia allegata alla Determina di variante, nonostante la modifica non sia stata inserita né in Determina né nella relazione del Rup, l’Arch. Trisi, che l’ha richiesta. Un modus operandi che suona piuttosto familiare, in quanto è stato largamente adoperato in merito ad altri cantieri, uno su tutti, viale Marconi, come abbiamo più volte denunciato.

Giunta e Consiglieri hanno motivato la modifica in corsa con la volontà di salvare i 10 alberi che insistono nel tratto in cui era prevista la rotatoria, dichiarazioni però che cozzano con la realtà di tutti i giorni, quella di una Giunta intenta ad abbattere pini e alberi in tutta la città o a cementificare parchi cittadini; la ragione della scelta va ricercata più realisticamente nell’esaurimento dei fondi, che oltretutto potrebbe inficiare il raggiungimento del principale obiettivo dietro la realizzazione della strada, ovvero la riunificazione dei comparti 3, 4 e 5 della Pineta, con la chiusura al traffico di parte di via della Bonifica e di via Antonelli. Infatti, venendo meno la realizzazione della rotatoria, l’amministrazione comunale si troverebbe dinanzi a due scelte:

  1. Tornare indietro sulla chiusura del tratto di via Antonelli che insiste dall’incrocio con Via Pantini fino alla rotatoria di via della Bonifica, dove è situato il cancello d’ingresso alla Riserva e quindi fallire sull’accorpamento del comparto 4 e 5 della Riserva, che è stato da sempre un obiettivo perseguito dal centrosinistra e che la città deve cogliere;

  • Chiudere al transito via Ignazio Silone, che non potrebbe più raccordarsi con una strada (via Antonelli), eliminata per accorpare i due comparti della Riserva.

 Il risultato di questo pasticcio è che probabilmente – anziché modificare il progetto facendo sorgere poco più a sud la rotatoria per salvaguardare i pini e realizzare, anche mediante espropri, una bretella di ricongiungimento con l’attuale tratto di via Silone compreso tra le scuole e il recinto della Riserva, o magari creando in quell’area un nuovo accesso alle scuole -, si sta pensando alla chiusura totale di via Silone, che riveste un ruolo fondamentale sia per l’accesso alle scuole che come parcheggio per il mare. In questo modo si rischia di congestionare ulteriormente via Scarfoglio e via De Cecco, che negli orari di ingresso e uscita dai plessi scolastici sono costantemente bloccate. Senza contare che le auto provenienti dalla nuova via Pantini saranno costrette a raggiungere la rotatoria di via Nazionale Adriatica sud per tornare indietro. E si configura oltretutto un importante sovraccarico su Via Celommi, già gravata da importanti flussi veicolari.

Emerge dunque, ancora una volta, la grande approssimazione nelle scelte politiche e amministrative di questa Giunta, che rischia così di compromettere l’obiettivo primario per cui era stata pensata l’opera, ovvero il riaccorpamento dei comparti 3, 4 e 5 della Riserva, o di costringere i pescaresi ad impelagarsi quotidianamente nel traffico per accompagnare i propri figli a scuola, oltre a bloccare i residenti della Pineta.

Ci sono altri due aspetti che vorremmo approfondire nel corso di conferenza stampa.

  1. Le consuete carenze documentali.

Com’è possibile eliminare la rotatoria che rende monco il progetto senza che questa eliminazione venga mai citata nella determina n. 2420? Come è possibile che il 7 dicembre 2022 (tre mesi fa), nell’ambito di un lavoro che stando alle dichiarazioni di Foschi avrebbe dovuto essere riconsegnato a settembre 2022, sia stata approvata una variante dall’importo di 513.000 euro su un totale di 974.220 di lavori? Una variante superiore al 50% dell’importo totale, che dunque ribalta il quadro economico inizialmente previsto ed interviene quando a detta di Giunta e Consiglio i lavori sono terminati o “in dirittura d’arrivo”? Fu l’Assessore Mascia, in un articolo del 31 ottobre 2022, ad annunciare che in quella settimana si sarebbero svolti dei lavori sulle reti Telecom, gas e Enel e poi si sarebbe proceduto ad asfaltare e chiudere il cantiere. Effettivamente quei lavori furono eseguiti, ma parte degli interventi per la rete Telecom, stando a quanto riportato nella Determina, sono stati oggetto di variante solo il 7 dicembre 2022. Sarebbe interessante, a questo punto, sapere se siano stati realizzati prima di quella data, relativamente alla parte non inizialmente prevista nel progetto.

  • L’altro aspetto invece è di carattere prettamente conservativo e cautelativo. Tutta la recinzione del comparto 5 è divelta o rovinata a terra. Malgrado la strada non sia ancora percorribile, sono stati già rilevati vari episodi di abbandono di buste, gomme e altro materiale che può costituire fonte di innesco per nuovi incendi. Possibile che in attesa di un progetto definitivo che la ripristini, non sia possibile almeno rendere disagevole l’ingresso e l’abbandono di materiali con una recinzione provvisoria? Analogo problema, come segnalato dal Conalpa, investe l’area del comparto 4 di Via Silone. L’incendio dell’agosto 2021 allora non ha insegnato nulla?

Va ricordato, che l’arteria in questione ha già occupato ampiamente le cronache locali per via dell’abbattimento dei pini, avviato dalla Giunta Masci alla chetichella e senza l’autorizzazione prevista dall’Articolo 31 comma 2 della Legge Regionale 3/2014, al punto da determinare una sanzione dei Carabinieri Forestali a danno della ditta, ai sensi dell’Articolo 70 della medesima legge. Proprio per l’errore procedurale del Comune di Pescara si è resa necessaria l’approvazione di due modifiche alla legge, avvenute in Consiglio Regionale prima a novembre 2021 e poi a marzo 2022, al fine di disciplinare l’autorizzazione in sanatoria. Autorizzazione rilasciata, tra l’altro, non solo dopo il pagamento della sanzione, ma anche a seguito dell’attuazione di una misura di compensazione ambientale consistente nella realizzazione di un’area boschiva a valle del cimitero di Colle Madonna, per un importo pari a circa 50.000 euro.  

In questi mesi abbiamo assistito a un balletto delle date di riapertura e a fantomatiche ipotesi di parcheggi di scambio nel progetto per l’abbattimento dello svincolo a trombetta. Si sono rivelate false le prime, così come le seconde. Vorremmo sapere dal Sindaco Masci quando i pescaresi potranno usufruire di via Pantini, se e cosa ne sarà di via Ignazio Silone e soprattutto come intende risolvere le innumerevoli criticità che interesseranno le scuole, ma anche chi si reca al mare o alla Pineta.

Il Consigliere Regionale Pd Antonio Blasioli

I Gruppi Consiliari Pd, Sclocco Sindaco, Città Aperta del Comune di Pescara




CARA ROSY,

la lezione di Moro …non vive al Nazareno

di Giuseppe Fioroni

Rosy Bindi s’incarica di coprire l’adesione al nuovo corso del Pd con un sollecito all’imitazione (di Moro) che suscita perplessità. Mi dispiace, non sono d’accordo.

Avevamo evitato finora di piegare la lezione di Moro alle logiche di partito. Ora, però, Rosy Bindi s’incarica di coprire l’adesione al nuovo corso del Pd con un sollecito all’imitazione (di Moro) che suscita perplessità. “Noi cattolici – ha detto ieri – dobbiamo sempre essere irrequieti, mai appagati, ce l’ha insegnato Aldo Moro“.

Dunque, irrequieti vuol dire aderire alla svolta radicale di Elly Schlein?

E questo sarebbe l’inveramento del moroteismo?

Mi sembra alquanto azzardato.

Certo, Moro invitava i democratici cristiani a non acquietarsi  nella gestione del potere. Il suo pensiero aveva come centro di gravità la visione responsabile delle cose e, insieme, poneva a fondamento dell’iniziativa politica la coerenza che questa visione implicava. La novità non andava respinta, ma nemmeno inseguita ingenuamente: piuttosto doveva essere capita, per non cedere a superficialità di analisi e di proposta. Era contrario alle semplificazioni.

Nel famoso discorso sui “tempi nuovi”, tenuto al Consiglio nazionale della Dc alla fine del 1968, indicava la strada delle riforme e del cambiamento, a patto però di non perdere il senso della missione storica e politica dei cattolici democratici.

“[…] guai a recidere – ammoniva – le radici che affondano nel nostro passato e nel nostro patrimonio ideale. Comprendo perciò l’appassionata spinta al rinnovamento che ci viene da noi stessi e dalle cose; ma non saprei d’altro canto riconoscere (né il Paese lo potrebbe) la Democrazia Cristiana in un nuovo partito radicale avulso dalla concreta nostra esperienza, dal nostro senso umano, dai nostri ideali“.

Dovremmo riflettere bene su queste parole.

Una citazione estrapolata dal contesto può risultare ingannevole, ma se guardiamo all’insieme delle battaglie di Moro troviamo sempre l’orgoglio di una limpida appartenenza a un movimentodemocratico e cristiano – che non doveva smarrirsi nel gioco delle transazioni e degli accomodamenti, specie se in ballo c’era il confronto sulla trasformazione degli equilibri politici.

Sta di fatto che Moro non ha mai rinunciato ad un’identità di cultura e azione politica, insistendo a più riprese sulla necessità di mantenere fermo il richiamo ai principi ispiratori dell’impegno storico dei cristiani.

https://piattaformapopolare.net/2023/03/11/cara-rosy-la-lezione-di-moronon-vive-al-nazareno/



INCONTRO tra Comune e Rfi

Migliorare i servizi della stazione e incentivare l’uso del treno

Fossacesia, 11 marzo 2023. Il sindaco di Fossacesia, Enrico Di Giuseppantonio, accompagnato dal responsabile del Settore Urbanistica del Comune, Domenico Moretti, ha incontrato una delegazione di tecnici di Rfi, Rete Ferrovie Italia, per esporre gli interventi da eseguire per migliorare la stazione ferroviaria Fossacesia-Torino di Sangro.

L’appuntamento con la società ferroviaria nazionale era stato più volte richiesto perché fossero programmati la sistemazione del parcheggio antistante lo scalo, per migliorare il sistema di illuminazione, la riapertura dei servizi igienici e altri lavori ritenuti necessari.

“Va migliorata e disciplinata la circolazione stradale per l’accesso alla stazione e si deve procedere a una organizzazione più funzionale alle accresciute esigenze dell’utenza delle aree destinate alla sosta auto – ha sottolineato il sindaco Di Giuseppantonio, che quando ricoprì la carica di presidente della Provincia di Chieti si batté perché fosse migliorati gli scali ferroviari – Da qui partono quotidianamente molti pendolari. Si tratta di studenti che raggiungono le sedi universitarie di Chieti, Pescara e Teramo, nonché persone che devono raggiungere i luoghi di lavoro, nella zona industriale di Val di Sangro. È quindi importante creare le condizioni per offrire un servizio che risponda al meglio alle loro esigenze. Questa, tra l’altro, è una stazione che, con il tempo, sta assumendo un ruolo determinante per favorire il turismo, soprattutto quello cosiddetto lento”.

Infatti, nello scalo Fossacesia-Torino di Sangro, giungono da ogni parte d’Italia molti amanti delle due ruote, desiderosi di percorrere in bicicletta la Via Verde della Costa dei Trabocchi. In questa ottica rientrano gli interventi che Di Giuseppantonio ha sollecitato a RFI, circa il potenziamento dell’apparato di luci presente nell’area esterna dello scalo, la sistemazione dei servizi igienici e la realizzazione dei sottopassi pedonali, nuove rampe di accesso ai binari, l’attivazione di ascensori, l’installazione di percorsi e mappe tattili per persone che hanno problemi sensoriali e l’abbattimento delle barriere architettoniche. Infine, chiesto di concordare con Regione ,Tua, Sangritana l’accesso dove poter far transitare i mezzi nella parte trasporti dell’area ferroviaria. 

“L’auspicio è che quanto chiesto passi al più presto alla fase esecutiva, anche per incentivare l’uso del treno, anziché spostarsi su gomma”.




JAZZ’INN 2023

Il borgo di Scanno ospiterà la prima tappa dell’evento nazionale

Pescara, 11 marzo 2023. Sarà il Comune di Scanno ad ospitare a fine giugno una delle due tappe dell’edizione 2023 di Jazz’Inn, un ciclo di eventi promossi dalla “Fondazione Ampioraggio” che dal 2017 porta nei borghi italiani imprese, startup e investitori per condividere idee e progetti industriali innovativi.

Come per il 2022, la scelta dei 2 territori che ospiteranno gli incontri è stata effettuata attraverso una selezione rivolta ai Comuni delle aree interne del Paese. La seconda tappa di Jazz’Inn si terrà a fine settembre tra Erice, Favignana, Segesta, Castellammare del Golfo e altre località della provincia di Trapani.

Da Presidente dell’Associazione I Borghi più belli d’Italia in Abruzzo e Molise – dichiara Antonio Di Marco – mi congratulo con il sindaco Giovanni Mastrogiovanni e con tutta la sua amministrazione ed esprimo grande soddisfazione per questo importante risultato ottenuto da uno dei Comuni appartenenti all’Associazione de I Borghi più belli d’Italia. Scanno ha superato 3 fasi di valutazione, prevalendo su 73 territori candidati che hanno tutti espresso, in modo forte, la volontà di cercare modelli di sviluppo nuovi attraverso Jazz’Inn. Ospitare a Scanno questo  evento nazionale che ha lo scopo di stimolare investimenti (e non spesa improduttiva) e di innovare concretamente i metodi e i modelli di sviluppo per invertire le tendenze negative e restituire valore alle potenzialità delle nostre aree interne, costituirà un’altra preziosa occasione per dare attenzione e risalto ad un borgo certificato della nostra rete di eccellenza.

Jazz’Inn è l’iniziativa di Fondazione Ampioraggio sperimentata nel 2017, in occasione del Jazz Festival Sotto le Stelle di Pietrelcina (BN), creando un contesto di contaminazione tra jazz e innovazione e sperimentando un modello di networking lento, tra innovatori e mercato, pubblico e privato, che è stato battezzato: slow dating for innovation. Il modello è caratterizzato da incontri lenti, modelli collaborativi di networking e integrazione di competenze.

Jazz’Inn coinvolge aziende, amministrazioni pubbliche, investitori, start-up e PMI innovative, centri di ricerca, professionisti e techbuyers: l’ecosistema dell’innovazione. Al centro degli incontri ci sono  gli obiettivi di sviluppo dei case givers: aziende e amministrazioni pubbliche, interessate a raccogliere idee innovative per i propri investimenti.




STAZIONE DI PORTO di Vasto inadeguata

Il Comune solleciti interventi

Vasto, 11 marzo 2023. È palese, e le numerose sollecitazioni che giungono da più parti ne sono la testimonianza, che la stazione di Porto di Vasto abbia necessità di una profonda revisione strutturale dal momento che, nonostante la collocazione periferica e le ridotte dimensioni, assolve ad un ruolo cruciale soprattutto per quanto attiene al trasporto pendolare da e verso la città di Vasto.

In ragione della sua importanza – dice la Lega vastese – sollecitiamo il Sindaco e tutta l’Amministrazione comunale affinché si attivino per un confronto costruttivo con Rete Ferroviaria Italiana affinché si possa giungere ad un intervento migliorativo che vada nella direzione di una fruibilità dello scalo al passo con il XXI secolo e, quindi, con le esigenze dei reali fruitori.

Nei giorni scorsi – evidenzia la Lega Vasto – abbiamo assistito alla riverniciatura delle linee che delineano i posti auto, ma non è certo una risposta efficace alla richiesta di parcheggi che provengono dalla moltitudine di pendolari che affollano lo scalo ferroviario dalle prime ore del giorno e lasciano i loro mezzi in quell’area in cui, oltretutto, anche la sicurezza viene lasciata al caso, e i numerosi raid furtivi lo evidenziano, vista l’assenza di telecamere. Eppure, nel 2020 l’amministrazione, se non ricordiamo male, aveva presentato un progetto per un nuovo parcheggio e ci chiediamo che fine abbia fatto, se da allora Sindaco e Amministrazione abbiano continuato a cercare un colloquio per giungere a ridefinire gli standard della stazione oppure no, e sarebbe cosa deprecabile.

La questione che ci lascia ancor più sconcertati, però – evidenzia la Lega – è la totale assenza di attenzione, in spregio a tutte le normative in materia di pari opportunità, verso le persone con disabilità: mancano ascensori adeguati, o perlomeno dei servoscala, mentre le scale del secondo binario sono addirittura pericolose, dal momento che essendo il tetto lesionato l’acqua piovana filtra e allaga le rampe. E come non rilevare con forza l’assenza dei bagni fruibili, un esempio di inciviltà che lascia sconcertati noi, ma soprattutto gli utenti. Tutte circostanze sulle quali Sindaco ed Amministrazione avrebbero potuto e dovuto fare leva nei confronti di RFI per avviare un dialogo risolutivo sulla questione, ancor più in questa fase in cui quello scalo ferroviario si appresta a diventare nodale nella gestione dei flussi di merci da e verso il porto.

Certo – accusa la Lega – non ci aspettiamo quella rapidità e quella decisione che il tema meriterebbe da una Amministrazione incapace di alzare la voce anche sulla annosa vicenda del cavalcavia di contrada Selvotta nei pressi della stazione Vasto-San Salvo. Chi non si è trovato qualche volta dinanzi alle transenne che ne impediscono l’attraversamento a cause delle piogge che trasformano l’area in un piccolo lago? Una Amministrazione efficiente avrebbe aperto un dialogo per ottenere interventi risolutivi per la regimentazione delle acque a monte e la manutenzione sistematica delle grate di raccolta a valle in quel tratto spesso utilizzato da lavoratori della nostra città per recarsi nella zona industriale di Piana Sant’Angelo. Anche in questo caso – chiosa la Lega – parliamo di un intervento ormai non più procrastinabile e sollecitiamo chi amministra la città da oltre tre lustri ad impegnarsi perché si intervenga in maniera definitiva.’




NON PENALIZZIAMO LE ATTIVITÀ di Pescara Vecchia

Confartigianato, Cna, Confesercenti: “Sanzioni a chi non è in regola, gli altri devono poter lavorare”

Pescara, 11 marzo 2023. “Dopo aver ridimensionato le attività in piazza Muzii, ora si corre il rischio di portare in sofferenza anche quelle di Pescara vecchia. E chissà cosa potrebbe succedere in estate sulla riviera”. I presidenti di Confartigianato (Giancarlo Di Blasio) Confesercenti (Marina Dolci) Cna (Cristian Odoardi) guardano con grande perplessità alla decisione del sindaco Carlo Masci di emettere un’ordinanza, sia pur temporanea, che limiti le attività anche nell’altra area della movida cittadina. Un nuovo provvedimento temporaneo, come quelli che, in passato, hanno contribuito a creare incertezza e poi il vuoto nel distretto centrale.

Musica solo fino a mezzanotte, niente tavolini in strada e niente alcol all’aperto: “Questo perché le misurazioni effettuate dall’Arta hanno rilevato uno sforamento dei livelli – dicono i rappresentanti delle associazioni – Ma si tratta di rilievi effettuati nella fase clou del periodo invernale. La maggior parte dei locali della zona ha fatto investimenti importanti per quanto riguarda l’insonorizzazione, proprio per poter lavorare secondo le regole e non essere fonte di disturbo per i pochi residenti. Ora anche quegli investimenti non sono più sufficienti. Siamo i primi a dire che chi sbaglia deve pagare: e allora sì ai controlli e alle sanzioni per chi non è in linea con la normativa, ma gli altri devono poter lavorare in pace. E questo deve valere anche per quelle attività che non rispettano le regole sulla vendita di alcolici ai minori. Non possiamo gettare via quanto di buono costruito nel corso degli anni per minimi casi di illegalità”.

In quella zona ci sono, tra l’altro, molte attività di ristorazione che dalla stretta dell’amministrazione sui tavolini all’aperto avrebbero, ora che si avvicina la primavera, un rilevante danno: “Pescara ha una sua immagine legata alla qualità della proposta nel divertimento, saldamente ancorata all’ampia offerta nel settore food – proseguono i rappresentanti delle associazioni – comprimere in maniera così forte non le possibilità di sviluppo, ma le opportunità di base significa annientare un intero settore economico. Di più, significa spostare quel movimento di persone, che in particolari periodi dell’anno scelgono Pescara e zone limitrofe per le loro vacanze, verso altre destinazioni; significa allontanare tutto quel movimento di prossimità che, nei fine settimana, riempie la città per le sue qualità attrattive.

All’amministrazione chiediamo ancora una volta: fate rispettare le regole che ci sono, concordiamo insieme un percorso e soprattutto un progetto che abbia un concreto traguardo futuro. Con ordinanze temporanee ed estemporanee, lo abbiamo già visto in passato, non si andrà da nessuna parte. Manca una visione della città, le regole non vengono scritte prima, rispetto a un’idea o a una prospettiva, ma seguono e si adottano rispetto a fatti, circostanze e accadimenti, improvvisando di volta in volta. Interventi mirati e equilibrati fanno sì che si salvaguardi il divertimento sano, quello di cui ha bisogno la città, che favorisce la socialità soprattutto dei nostri giovani”.




MULTILATERALE sulla mobilità ciclistica

Incontro pubblico, mercoledì 15 marzo 2023 dalle ore 10:00, presso la Stazione Centrale

Pescara, 11 marzo 2023. Nel solco della manifestazione Tour dei Ponti, FIAB Pescarabici organizza un incontro multilaterale con i rappresentanti istituzionali dei comuni di Pescara, Chieti, Francavilla, Montesilvano, San Giovanni Teatino, Spoltore, Città Sant’Angelo e inoltre dell’azienda TUA e della Regione Abruzzo, per un confronto sul tema della nuova mobilità di area vasta, in particolare ciclistica.

L’incontro pubblico, che sarà moderato da Filippo Catania, Presidente di FIAB Pescarabici, e animato da Giancarlo Odoardi, Coordinatore FIAB Abruzzo Molise, avrà luogo alle ore mercoledì 15 marzo 2023 dalle ore 10:00  alle ore 12,30, al secondo piano della sede dell’Associazione in via Quarto dei Mille 45 a Pescara, nei pressi della  Stazione Centrale.

L’Associazione intende aprire un confronto sui grandi scenari normativi che hanno preso corpo grazie ad una recente attività legislativa nazionale, con la emanazione di decreti,  promulgazione di leggi e redazione di piani. Ci riferiamo nella fattispecie alla L. 2/18, la norma quadro sulla mobilità ciclistica, seguita solo lo scorso anno  dal previsto Piano Generale della Mobilità Ciclistica (PGMC), e alle nuove opportunità infrastrutturali, come la casa avanzata, la zona scolastica, ecc., previste in diversi decreti ministeriali, come anche al rinnovato quadro di riferimento delle politiche di mobility management e, non ultimo, al robusto flusso di contributi economici messi di recente a disposizione degli enti locali.




IL CLIMA un convegno per riflettere

Lions Club Vasto Adriatica al Vittoria Colonna

Vasto, 11 marzo 2023. Interessante convegno quello promosso dal Lions Club Vasto Adriatica Vittoria Colonna sabato scorso e dedicato a Riflessioni sul clima.

Introdotto dai saluti della presidente del Club Maria Pia Smargiassi, che ha raccontato chi sono e cosa fanno i Lions, l’evento è stato moderato dal giornalista Luigi Spadaccini che ha ripercorso il periodo in cui affondano le questioni ambientali chiarendo che lo scopo fondamentale dei Lions, all’insegna dello slogan del sodalizio internazionale Liberty-Intelligence-Our Nation’s Safety, è quello di stimolare il dibattito pubblico e il confronto tra intelligenze anche affrontando un tema delicato quanto attuale come quello del clima e dell’ambiente, tra le cinque cause globali di LCI.

Illustri relatori del convegno sono stati il Prof. Uberto Crescenti, emerito di Geologia applicata all’Università D’Annunzio Chieti-Pescara, di cui è stato Magnifico Rettore dal 1985 al 1997 e noto climatologo, e il Prof. Mario Giaccio, ordinario di Tecnologia e innovazione e di Economia delle fonti energetiche sempre all’Università D’Annunzio presso la quale è stato preside della Facoltà di Economia per 9 anni e della Facoltà di Scienze manageriali per 5 anni.

Alla presenza del presidente della Zona A della VII Circoscrizione del Distretto Lions 108A Italy, Paolo Affaldani, e degli assessori comunali alla Cultura e al Welfare, Nicola Della Gatta, che ha portato i saluti istituzionali ringraziando il sodalizio per aver promosso un evento del genere che ha fornito spunti di interesse per una riflessione multifocale sulla questione, e all’Istruzione e al Commercio, Anna Bosco, i relatori hanno recato dati e nozioni volte a limitare i cosiddetti catastrofismi legati all’influenza delle attività antropiche sui ‘cambiamenti climatici che vi sono e sono innegabili’ come ha sottolineato il Prof. Crescenti, il quale, in particolare, ha evidenziato il ruolo che possano avere il sole e la terra stessa nel contribuire a detti mutamenti. Il Prof. Giaccio, invece, si è soffermato su una analisi sui costi e le conseguenze economiche che potrebbero derivare da determinati indirizzi e scelte sulle politiche energetiche, a cominciare dall’ingente spesa per la riduzione impercettibile, su quantità massicce, delle emissioni di gas serra, anidride carbonica in primis. Esposizioni che hanno suscitato l’interesse dei presenti alle prese con un punto di vista alternativo riassunto nelle sue conclusioni dal geologo Elio Bitritto, socio del club e promotore dell’evento.




CATTOLICI E POLITICA

di Antonio Secchi

11 marzo 2023

L’Unione Sarda ha dato vita a una rubrica dal titolo “Cattolici e politica” su cui oggi esce il seguente articolo firmato Antonio Secchi – INSIEME SARDEGNA

Ogni volta che si attraversa una fase di crisi della politica, ci si interroga sempre sulla “questione cattolica”, cioè sul ruolo che giocano i cattolici nella vita democratica del Paese. Questa domanda si ripropone oggi con qualche urgenza perché il binomio cattolici-politica sembra muoversi in controtendenza rispetto almeno all’ultimo secolo di storia del nostro Paese. I cattolici, infatti, entrarono in parlamento con il Partito Popolare di don Sturzo, nato nel 1919, subirono lo scioglimento dei partiti da parte del regime fascista, si presentarono poi come compagine determinante nella

composizione dell’Assemblea costituente e nella scrittura della Carta costituzionale.

Governi di centro e poi di centro-sinistra, guidati costantemente da esponenti democristiani, da De Gasperi a Moro,

patrocinarono la ricostruzione e la modernizzazione del Paese. Poi la politica italiana fece anche i conti con la rivoluzione culturale del ’68 e con le tensioni sociali degli anni ’70 da cui nascerà il fenomeno del terrorismo. Saranno le Brigate Rosse a rivendicare nel 1978 il sequestro di Aldo Moro, lo sterminio della sua scorta e dopo 55 giorni la soppressione del Presidente della DC. Una tragedia nazionale che segnò una cesura profonda nella vita politica italiana, trascinatasi stancamente fino alla caduta del muro di Berlino nel 1989 e alla bufera giudiziaria di Mani pulite degli anni ’90 che decretò la scomparsa dei grandi partiti di massa. Nel 1994 il segretario della DC, Mino Martinazzoli ammainò la bandiera del suo partito e in quello stesso anno a vincere le elezioni fu Berlusconi.

Qualche storico sostiene che con il 1994 è finita la prima Repubblica ed è iniziata la seconda che non sembrerebbe neppure conclusa fino ad oggi, come se fosse una sorta di grande transizione durante la quale è accaduto un fatto nuovo, la diaspora dei cattolici, la loro dispersione in tutti i partiti presenti nell’agone politico, “dispersione infruttuosa” secondo alcuni, anzi causa dell’attuale irrilevanza dei cattolici nei nuovi scenari della politica. In questo ultimo trentennio (1994-2023) si è affermato un sistema politico di bipolarismo conflittuale che non accenna a trovare una stabile governabilità e che ha registrato la nascita di nuovi partiti portatori di culture populiste e

sovraniste influenzate da logiche comunicative definibili con la categoria della “politica spettacolo”.

In questo sistema di partiti leggeri e di leader che si esauriscono velocemente cresce il fenomeno della disaffezione alle urne che tocca pesantemente anche il mondo cattolico: “I cattolici sono capaci di grande aggregazione sul versante della coesione sociale, ma la politica è un’altra cosa, richiede tempo e volontà di sporcarsi le mani” sono

parole di Giuseppe De Rita, fondatore del Censis. Dunque, i cattolici dove sono? “Dappertutto e da nessuna parte” è la risposta di Giorgio Campanini, uno degli studiosi più accreditati nel campo della teologia dei laici, i quali, a suo parere, soffrono di una sorta di individualismo che si manifesta nel vissuto di una fede tutta intimistica. Stefano Zamagni ritiene invece che la più grande responsabilità dei cattolici sia stata, in questo tempo di diaspora, la rinuncia a produrre cultura politica, a immaginare una propria visione della “città dell’uomo” attingendo ai valori cristiani e alla Dottrina sociale della Chiesa aggiornata dal magistero degli ultimi Papi.

Papa Francesco in questo primo decennio di pontificato ha tracciato un cammino prezioso di esortazioni e di encicliche molto innovative partendo da Evangelii gaudium, affrontando l’urgente tema dell’ecologia integrale

per giungere a delineare il profilo della migliore politica nella Fratelli tutti.

Il mondo cattolico “laico” deve ora riflettere sul proprio ruolo nella crisi della democrazia, che non va sottovalutata. Se ha un senso continuare nella separazione tra cattolici del sociale e cattolici della morale, tra coloro che si limitano all’impegno culturale prepolitico e quanti invece sostengono l’opzione obbligata di scendere nell’agorà dei partiti politici. Questo tempo rivolge domande incalzanti a tutti, credenti e non credenti, dal cambiamento d’epoca alla guerra mondiale a pezzi, dalle colossali migrazioni ai cambiamenti climatici, dalla questione della pace alla difesa

della libertà e della democrazia nella consapevolezza che il tempo della cristianità è finito ma non quello del cristianesimo.

Cattolici e politica – di Antonio Secchi – Politica Insieme




EFFICIENTAMENTO ENERGETICO

Interventi di 70mila euro per  l’illuminazione pubblica

Fossacesia, 11 marzo 2023. La Giunta Comunale di Fossacesia ha approvato la delibera con la quale si procederà  all’ ulteriore efficientamento energetico dell’ illuminazione lungo tutta la Strada Statale Adriatica, nella parte in cui l’arteria attraversa il proprio territorio comunale. Nel provvedimento licenziato, è stato previsto analogo intervento su via delle Croci. Ciò è stato possibile grazie a un finanziamento di 70mila euro concesso nel piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), previsto per i Comuni tra i 5000 e 10mila abitanti.

“Sono lavori che avevamo programmato da tempo e che erano slittati per ragioni tecniche – spiegano il sindaco Enrico Di Giuseppantonio e l’assessore ai Lavori Pubblici, Danilo Petragnani – Gli interventi consentiranno di migliorare l’illuminazione, con lampade a led e proseguire così sulla linea del risparmio energetico, che è diventato uno dei nostri obiettivi”.

Il programma dell’amministrazione comunale, infatti, prevede l’installazione di led in tutti gli impianti di illuminazione della città, luci che per le loro caratteristiche hanno una durata maggiore in confronto alle lampade di vecchia generazione, e rappresentano una soluzione sostenibile per l’ambiente.

“L’intervento sulla SS16 – fa notare il sindaco Di Giuseppantonio – va ad aggiungersi a quello operato tempo fa in contrada La Penna, nella parte nord della statale e per il quale sono riuscito ad ottenere il risarcimento assicurativo in seguito al riconoscimento del danno provocato da un fulmine, che ha mandato fuori uso la linea elettrica in quella località”.




ABRUZZO E MOLISE. Giustizia allo sfascio

Puglielli, Amantini e Merola (FP CGIL): servono risposte, no a propaganda

Pescara, 11 marzo 2023. Si è svolto ieri mattina il programmato sit-in di protesta in piazzetta Cairoli, nelle adiacenze del Ministero della Giustizia, promosso dalle categorie dei sindacati confederali. Lo stesso ha visto una grande partecipazione di lavoratrici e di lavoratori, provenienti da tutto il territorio nazionale, dell’amministrazione giudiziaria, delle amministrazioni penitenziaria e per la giustizia minorile e di comunità nonché degli archivi notarili.

In Abruzzo e Molise si registrano ancestrali carenze organiche dei vari ruoli delle Funzioni Centrali – commentano i sindacalisti della FP CGIL – con discutibili sovraccarichi di lavoro e consequenziale inevitabile rallentamento della macchina Giustizia, nonostante gli encomiabili sforzi quotidiani posti in essere dalle operatrici ed operatori delle varie articolazioni periferiche che insistono in Abruzzo e Molise.

Pretendiamo risposte ed azioni concrete – concludono – dalle Istituzioni, a partire dall’affannosa condizione precaria dei tribunali minori (Sulmona, Avezzano, Vasto e Lanciano). Infatti, stamattina, la FP CGIL ha tenuto un’assemblea sindacale presso il tribunale di Sulmona.