DOPO LO STOP della pandemia, torna il Lions-Quest

Mercoledì 22 marzo, nei locali dell’Istituto Comprensivo n. 2 di Chieti, si è tenuto l’ultimo incontro di formazione PROGETTO GENITORI del Lions-Quest, realizzato con il contributo dei due club Lions di Chieti I Marrucini e Host

Chieti, 24 marzo 2023Il Lion-Quest promuove Corsi in ben 108 Paesi, in 36 lingue, per prevenire le deviazioni giovanili come il bullismo, la droga, l’abbandono scolastico.

Il Corso, che proponeva un metodo sperimentato e riconosciuto da OMS, UNESCO e MIUR, è stato condotto dall’allenatrice Gabriella Orlando, Presidente della Zona B della Sesta Circoscrizione, che ha proposto ai genitori un percorso interattivo con l’obiettivo di fornire un aiuto concreto ed utilizzabile nell’educazione dei figli, educazione che favorisce la formazione delle LIFE-SKILL.

Alla cerimonia conclusiva, con la consegna degli attestati, erano presenti il Past Governatore Lello Di Vito, il Presidente delle tre Circoscrizioni abruzzesi, Antonio Moscianese, l’Officer Lions-Quest, Antonio Ridolfi, i presidenti dei due club Emanuela Marchione e Fabio Ambrosini, il Sindaco di Chieti Diego Ferrara e la  Dirigente Scolastica  Giovanna Santini che ha gentilmente ospitato il Corso.

Infinita gratitudine è stata espressa dalla Coordinatrice Distrettuale Anna Blaga che organizza i Progetti del Lions-Quest sul territorio fin dal 2002 e che ha così commentato: «Sono felice perché con questo evento abbiamo riportato nella nostra città un service nel quale credo molto e che per anni ha coinvolto insegnanti, dirigenti scolastici e famiglie, tanto che si può dire che Chieti è diventata la “patria” del Lions-Quest nel nostro distretto».




NON NELLA MIA CITTÀ, la manifestazione

Il movimento 5 stelle al fianco dei cittadini

Pescara, 24 marzo 2023. “Hanno detto ai cittadini che non hanno diritto di parola, che per avere voce in capitolo devono candidarsi alle elezioni. E ora, di fronte ad un’amministrazione che, dopo quasi quattro anni, continua ad ignorare e calpestare le loro opinioni, associazioni e comitati hanno deciso di scendere in piazza facendo fronte comune. E noi saremo al loro fianco per ribadire che la città non è quella della politica, ma quella dei cittadini”.

Questo il commento dei consiglieri M5S Erika Alessandrini, Paolo Sola e Massimo Di Renzo, alla vigilia della grande manifestazione che domani, sabato 25 marzo, promette di portare in piazza la voce di centinaia di cittadini contro le tante scelte criticate della Giunta Masci.

“Dal massacro di Via Marconi, ai parchi urbani calpestati, passando per i continui tagli del verde, le strade dissestate, l’accanimento contro la strada parco e le vessazioni contro i commercianti – proseguono i consiglieri pentastellati – sono solo alcune delle scelte che ormai l’intera città contesta e che domani saranno al centro di una grande manifestazione all’insegna della partecipazione, per rivendicare una Pescara diversa, più inclusiva, più verde, più attenta all’interesse pubblico”.

L’appuntamento è per domani, sabato 25 marzo, alle ore 11:00 in Piazza Sacro Cuore a Pescara.




GLI STUDENTI e il loro Fiabosco Academy

Il progetto presentato presso il Liceo Artistico Musicale – Coreutico Misticoni Bellisario

Pescara, 24 marzo 2023. È stato presentato per la prima volta questa mattina presso il Liceo Artistico Musicale – Coreutico “Misticoni Bellisario” di Pescara il progetto Fiabosco Academy grazie all’impegno della Dirigente scolastica, la Professoressa Raffaella Cocco e ai docenti, i Professori Emiliano Faraone e Marco Piccozzi, che stanno seguendo i ragazzi nella lavorazione della pietra sin dai primi passi del progetto del Direttore artistico Peppe Millanta. Ma i veri protagonisti dell’appuntamento però, sono stati proprio loro, i ragazzi che partecipando a questo progetto hanno messo a nudo i loro sogni, le loro paure, e la loro voglia di realizzarsi; dunque, per loro il Fiabosco Academy non è soltanto un’esperienza unica ma è anche un volàno per il loro futuro.

“Siamo particolarmente contenti del coinvolgimento delle scuole perché in questo modo portiamo Sant’Eufemia negli istituti e concretizziamo un legame tra quelle che sono le nuove generazioni ed il nostro territorio ed al tempo stesso offriamo ai giovani l’opportunità di prendere parte ad un laboratorio a cielo aperto e di mettere in pratica quello che è il loro genio artistico oltre alla loro professionalità che man mano, grazie anche alla scuola, prende forma” – spiega il sindaco di Sant’Eufemia, Francesco Crivelli che sin dalla prima edizione di Fiabosco, Area Faunistica per Creature Fantastiche del 2021 si impegna, con il suo Comune, a portare avanti l’iniziativa promuovendone ogni anno la crescita che quest’anno ha visto subentrare la collaborazione intensa con le scuole. Presente all’appuntamento odierno anche il Consigliere regionale Antonio Blasioli, che ha immediatamente colto nel Fiabosco Academy, una grande opportunità per i giovani, soprattutto abruzzesi, che hanno un compito, “conservare e preservare dall’oblio le tradizioni della regione, perché sono molte”.

Presente anche l’Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Lettomanoppello (Pe), Luciana Conte che ha dato spazio alle bellezze ed alle tradizioni del comune pescarese che vanta anche l’origine della pietra che i ragazzi delle scuole stanno lavorando: “con il sindaco di Sant’Eufemia, Francesco Crivelli, c’è una grande collaborazione soprattutto sulla continuità della valorizzazione della pietra. Fiabosco è un posto meraviglioso, in cui ci si perde e che rende orgogliosi anche tutto noi che viviamo nei territori limitrofi”.

A nome dei ragazzi che aderiscono al progetto parla Sara Camplone, studentessa dell’Istituto che non nasconde stupore nell’analizzare quanto fatto tutti insieme finora “alcuni di noi hanno un esame di Stato da preparare, quindi non potevamo immaginare che un’esperienza simile potesse aprirci gli occhi; stiamo lavorando su un materiale diverso da quello che solitamente viene proposto in un liceo come il nostro. Non è mancata un po’ di ansia iniziale in tutti noi anche perché ci siamo trovati a lavorare con strumenti che non abbiamo utilizzato prima.”

È stato molto bello poi, fare quest’esperienza di gruppo, dopo un momento difficile come quello dell’emergenza sanitaria; – prosegue –  studenti di classi differenti hanno fatto amicizia e ben presto conosceremo anche gli studenti delle altre scuole che hanno aderito al progetto, inoltre anche il rapporto con i docenti è molto più diretto, si crea un confronto produttivo tra studente e docente. L’emozione più grande poi, è vedere la scultura che pian piano prende forma, inizialmente sembra quasi immobile ma poi la forma magicamente ‘nasce’; questa esperienza inaspettata per me è stata una bellissima sorpresa”.

I ragazzi sono stati anche coinvolti in un dibattito sull’attualissimo tema “Le comunità energetiche” condotto dall’esperto Pietro Pitingolo per Suncity: “abbiamo sposato questo progetto perchè è una realtà con cui possiamo stare sul territorio ed avere un dialogo costruttivo anche con i più giovani perchè è con loro che si parte dall’idea che bisogna sempre sforzarsi per trovare una soluzione, tanto più grande è il problema tanto più è impattante la soluzione anche nello stesso ambiente. Tutti noi possiamo fare qualcosa per cambiare il mondo, anche nella quotidianità”.

Promosso dalla Scuola Macondo – l’Officina delle Storie di Pescara con la Direzione artistica dello scrittore abruzzese Peppe Millanta, in sinergia con lo stesso Comune di Sant’Eufemia e Parco Nazionale della Maiella, il Fiabosco Academy si concluderà con l’anno scolastico per poi confluire nello stesso Fiabosco, che verrà ampliato con le nuove opere a giugno.

Il progetto gode anche del Patrocinio della Provincia di Pescara con il Presidente Ottavio De Martinis e della Provincia di Chieti con il Presidente Francesco Menna, che è anche sindaco di Vasto (Ch) comune che ospita una delle scuole coinvolte; importante per il progetto è il grande sostegno di Addario Camillo Group di Lettomanoppello (Pe).




INTERVENTI SUL PARCO di Villa Obletter

Lavori quasi finiti. proseguono gli altri cantieri

Chieti, 24 marzo 2023 – Proseguono secondo i tempi concordati i lavori di riqualificazione a Villa Obletter e di rifacimento del campo dell’impianto di San Martino.

“Il parco nasce in una delle zone più panoramiche della città – illustrano il sindaco Diego Ferrara e l’assessore ai lavori Pubblici Stefano Rispoli – che vogliamo rendere ancora più nota e frequentata, perché è accogliente e perché con i nuovi arredi consentirà non solo di fruire in sicurezza dell’area verde che è già fornita di giochi, ma di riconsegnarla alla città più bello e accogliente di prima. Stiamo provvedendo non solo a riparare e apporre nuovi tappetini antitrauma sotto i giochi già esistenti, che stiamo potenziando e ripristinando dove danneggiati. Inoltre, si sta ripavimentando la pista di pattinaggio presente, nonché fissando delle staccionate in legno lungo i percorsi più frequentati e potenziando gli arredi, perché il parco sia più accogliente e possa, in futuro, avere anche aree pic nic a cui per posizione e spazi è particolarmente vocato.

L’area è fornita anche di servizi pubblici inutilizzabili da tempo su cui interverremo in un secondo momento, una volta trovate le risorse per ripristinare anche quelli. I lavori saranno completati per Pasqua, in modo da poter tornare a ospitare la cittadinanza e chi voglia scoprire un angolo davvero bello e sorprendente situato, a metà strada fra il centro storico e Chieti Scalo, proprio dietro lo stadio del nuoto.

A proposito di aree di aggregazione, procedono anche i lavori a San Martino, nel cantiere della riqualificazione dell’impianto che si trova nel quartiere. Al momento si sta procedendo alla rimozione degli spogliatoi, mentre è in corso la riqualificazione del campo che sarà multi-disciplina, per calcetto, pallavolo e basket. Una struttura ferma per anni e chiusa al pubblico, ma storica, potrà così a breve tornare alla città”.




LA MATTINA DEL 13 GIUGNO, festa di S. Antonio di Padova, avemmo un risveglio tragico

Scoppiarono questi depositi di ordigni bellici e causarono molti danni. Meno male che non scoppiarono tutti perché, altrimenti, i danni e gli inconvenienti sarebbero stati molto più gravi. Si disse che un nostro concittadino, Rizieri Bonomo, coraggioso e temerario avendo visto che le micce venivano accese da due soldati tedeschi che, dopo aver compiuto questo loro compito, fuggivano in bicicletta, li seguì cautamente, riuscì a spegnerne molte e così non scoppiarono.

Atri, 24 marzo 2023. È con queste parole che Giuseppe di Filippo ricorda l’ultimo atto dell’occupazione tedesca nella città di Atri nel teramano che si svolse tra il settembre del 1943 e il giugno del 1944. La terra bruciata era una tattica militare attuata per la maggior parte dall’esercito della Wehrmacht per ritorsione verso il popolo italiano, considerato traditore, e per intralciare gli Alleati che avanzavano oltre le linee abbattute. L’atto eroico di Bonomo, consistito nel disinnescare le mine che avrebbero distrutto gran parte del paese, è ricordato da pochissimi. C’è poco di scritto su questo episodio ma molto di orale, molte memorie, che però sono molto diffuse solo ad Atri. Questo lavoro mira a raccontare la storia di Di Filippo non solo attraverso il solo strumento del testo accademico ma anche con il meno consueto fumetto. La scelta del fumetto, influenzata dallo spirito della Public History, ovvero da quel movimento nato negli U.S.A negli anni Settanta con il proposito non solo di formare nuove professioni per dare impiego agli storici appena usciti dall’accademia, ma anche di divulgare la storia oltre le mura accademiche, «fuori dalla torre d’avorio»1 dove lo storico, in anni di professionalizzazione della disciplina storica, aveva finito per trovarsi isolato dal pubblico. La Public History, così, si proponeva di rivolgersi ad un pubblico diverso da quello accademico ed universitario, ma anche ad un pubblico più variegato, composto dall’intera società. Ma non è il solo cambio di pubblico la novità apportata dalla PH. Essa punta a coinvolgere il pubblico nella fase di ricerca, in modo che quest’ultimo non percepisca il prodotto come proveniente dall’alto delle istituzioni ma che sia più vicino a loro, e tutto questo secondo un’ottica di shared autority: letteralmente “autorità condivisa” tra i ricercatori e il pubblico partecipante. Da quest’ultimo, infatti, scaturisce una domanda di storia che innesca tutto il processo di ricerca e produzione di un prodotto mediatico utile a rispondere a questa domanda. Ma cosa è una domanda di storia? In sostanza si tratta di connettere il fatto storico con la sua interpretazione2 ovvero la richiesta della comunità al public historian di spiegare un fatto del loro passato tramite una interpretazione che può assumere varie forme multimediali, la quale può essere raggiunta solo condividendo il processo di creazione della stessa con il pubblico. A questo punto urge fare distinzione tra passato e storia: il primo si differenzia dalla seconda poiché rappresenta una visione soggettiva della propria storia influenzata dalla propria memoria e ideologia, il public historian interviene sul passato della comunità acquisendo testimonianze per poi passarle ad una lente critica ovvero confrontarle tra loro, verificarne la veridicità, il tutto con i classici strumenti della storiografia3 . Ciò che si ricava, alla fine, è una storia ricostruita con criteri corretti dal punto di vista del metodo e che viene restituita alla comunità ripulita dalle distorsioni causate dalle diverse memorie: si può dire quindi che una delle domande che vengono fatte dalla comunità alla PH sia quella della restituzione della memoria, ed è proprio quello che si vuole tentare con questo lavoro. Nella tesi, poi, è presente un altro aspetto tipico della PH: quello di rappresentare la storia utilizzando mezzi di comunicazione vari (anche qui vige una shared autority tra ricercatori ed esperti di comunicazione) come il cinema, la televisione e per l’appunto anche il fumetto, che possano raggiungere il più vasto pubblico possibile, di quello non abituato o non più abituato ai testi accademici. Per molto tempo il fumetto è stato oggetto di molte critiche: pedagogisti, insegnati e psicologi lo hanno relegato a prodotto riservato al solo consumo infantile o per analfabeti. Questa critica derivava dal prevalere delle immagini rispetto al testo, ed era molto sentita fino alla seconda metà del 900 poiché proveniente da quella classe intellettuale più affezionata a modelli letterari per l’insegnamento. Dalla fine degli anni Settanta il fumetto incomincia ad essere rivalutato, il fenomeno graphic novel avviato da artisti come Will Eisner ha garantito al fumetto un posto anche nelle librerie anziché nelle sole fumetterie ed edicole, per via del suo supporto simile al libro che deriva dall’invenzione del comic book degli anni Trenta. Soprattutto, però, cambiavano i contenuti che erano, per così dire, più “adulti” e si guadagnavano l’attenzione di lettori e intellettuali più interessati alla forma più letteraria di tutte, il romanzo. Il fumetto underground, che assume lo status di arma contro il potere e il costume di massa tramite satira e deformazioni grafiche psichedeliche; riviste come “Linus” con fumetti e articoli scritti da autori come Calvino o Eco; e in fine l’affiorare di corsi universitari sul fumetto come forma d’arte e come veicolo di contenuti sono stati tutti fattori di un sempre crescente interesse per il fumetto in quanto costruzione culturale e narrativa complessa, non solo per i temi ma anche per la relazione che intercorre tra i suoi elementi costitutivi.

Si pensi per esempio al rapporto tra le diverse vignette sulla tavola: una sorta di montaggio come quello dei frames cinematografici che serve a dare una continuità alla storia; oppure tra la grafica e il testo come la forma delle lettere (il lettering) restituisce al lettore, insieme alla forma della nuvoletta che circonda il testo, il timbro e il volume della voce del personaggio. E questo avviene non solo nei ballons ma anche nelle onomatopee, quelle scritte che intendono riprodurre un rumore: esse tramite il rapporto tra testo e forma rimandano ad un suono che il lettore riesce ad immaginare. Infatti, tutte queste relazioni hanno effetto anche grazie alla complicità del fruitore e le sue esperienze pregresse. Il fumetto, quindi, cerca di imitare media audiovisivi come il cinema e il teatro ma allo stesso tempo è un medium unico: se da una parte imita altri media, dall’altra il limite della staticità derivante dalla carta stampata costringe il fumettista a trovare degli escamotages per rendere funzionale la caratteristica di quel determinato medium e farla propria del fumetto. Il risultato è un modo originale per riprodurre sensazioni audio visive nel limite della sola tavola statica che funziona grazie alla complicità tra lettore e autore, dove entrambi mettono le proprie psicologie della percezione e le proprie esperienze da altri media condivise facilmente riconoscibili. E tra questi codici ne abbiamo raccolti alcuni ricorrenti nel fumetto di genere storico analizzando esempi o dalla voce di altri fumettisti, per un lessico del fumetto storico che assolva ad un equilibrio tra la corretta interpretazione dei fatti e una accattivante messa in scena per attrarre e interessare alla storia il più numeroso pubblico possibile. La capacità del fumetto di assorbire caratteristiche e contenuti di un mezzo di comunicazione diverso e le correnti di pensiero delle masse di lettori di un determinato periodo storico lo rende una fonte storica, perché nelle sue pagine si riflettono costumi, usanze, idee diffuse in una determinata società e in un determinato periodo di tempo, reinterpretate attraverso le forme caratteristiche della vignetta e della nuvoletta. Questa caratteristica ha quindi permesso al fumetto di entrare in contatto con i generi, tra cui quello storico, già collaudato in romanzi e film, ma soprattutto di entrare in contatto con quel clima pedagogizzante venutosi a costruire con governi che intendevano fare uso pubblico della storia: utilizzare gli eventi del passato per legittimare le azioni del presente e creare consenso, quindi, intorno al governo attuale o ad una idea, oppure in quei climi di secondo Novecento dove le potenzialità dei nuovi mezzi di comunicazione, unite alle correnti di pensiero della PH, hanno fatto maturare un contesto pedagogizzante per le masse al di fuori dell’accademia e nel rispetto di un equilibrio tra fattualità e intrattenimento.

Questo lavoro si muove su due direttrici: la prima è l’intento di ricostruire l’origine del fumetto di genere storico e di individuare quali espedienti grafici e narrativi hanno costituito nel tempo la grammatica utilizzata per comporre le tavole di questo genere di fumetti; l’altra è quella di portare all’attenzione del più numeroso pubblico possibile una interessante storia di Resistenza poco nota al di fuori della comunità che la ricorda. In fin dei conti però queste linee non sono del tutto parallele perché ad un certo punto di questa tesi esse si incontreranno: si propone infatti, alla fine della trattazione, un adattamento a fumetti dell’episodio ricercato. Tale lavoro ha come obiettivi quello di conservare la memoria di un paese e di esportarla anche al di là di esso, in modo da arricchire la memoria collettiva di una intera regione se non di una nazione stessa, e di farlo in un modo inusuale ‒ è vero ‒ ma che ha dei precedenti collaudati, come vedremo più avanti, e che ha solide radici teoriche in un movimento che porta la storia a tutti, ovvero quello della Public History. In questo senso il fumetto La città che non cadde rappresenta la sintesi delle due direttrici di questo elaborato.

Note:

1 Farnetti P. B. Public history: una presentazione in Bertella Farnetti P.B. – Bertucelli L.- Botti A. (a cura di) Public history. Discussioni e pratiche Mimesis Edizioni, Milano, 2017 p. 40

2 Bertucelli L. La Public History in Italia. Metodologie, pratiche, obiettivi in Farnetti, Bertucelli, Botta (a cura di) Public history. Discussioni e pratiche…cit

3 Idem




INAUGURAZIONE ANNO ACCADEMICO Università degli Studi dell’Aquila

Convocazione della cerimonia

L’Aquila, 24 marzo 2023. Mercoledì 5 aprile 2023, alle ore 11:30, nell’Aula magna Vincenzo Rivera, all’interno Centro congressi Luigi Zordan, in piazza San Basilio 1, si terrà la cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2022-2023 dell’Università degli Studi dell’Aquila.

Saranno presenti il ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo e il ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini.




PAPA FRANCESCO e la traversata del deserto

di Giovanni Cominelli

24 marzo 2023

Non credo che sia mai esistito un tempo in cui la “navicula Petri” abbia solcato acque tranquille. Dalle origini del Cristianesimo fino a quando la Chiesa di Roma si impose a tutte le Chiese latine come centro di comando centralizzato attorno a Ildebrando da Soana, eletto il 22 aprile 1073 come Gregorio Gregorio VII, mai vi fu requie.

E neppure dopo, da quando il primo dei 27 Assiomi del “Dictatus Papae” del 1075 affermò “Quod Romana ecclesia a solo Domino sit fundata” (Che la Chiesa romana è stata fondata solo da Dio) e il nono: “Quod solius pape (così nell’originale!) pedes omnes principes deosculentur” (Che solo i piedi del Papa siano baciati da tutti i Principi).

La storia della Chiesa testimonia che il verificarsi di questo caso è stato piuttosto raro. Semmai, è il Papa che bacia i piedi altrui, non propriamente principeschi, il Giovedì Santo.

Nessuna meraviglia, dunque, che anche la Chiesa di Papa Francesco sia attraversata da conflitti, contestazioni, lotte di potere feroci e che il Papa ne sia l’obiettivo. Le qualifiche più virali riservate al Papa? Comunista, globalista, populista, peronista, rivoluzionario, conservatore, eretico, antipapa, gesuita, qui inteso come insulto… E ancora: incerto, decisionista, chiacchierone, ambiguo, centralista… I vaticanisti, dediti all’anatomia quotidiana della Chiesa, non sanno più cosa pensare. Il che non li scoraggia dallo scrivere, anzi! Alla fine, ne esce un Papa Francesco “enigma”, secondo Massimo Franco, editorialista del Corriere della Sera, o “doppio”, secondo Marco Marzano, docente all’Università di Bergamo, su “Domani”…

Per capire la profondità del dramma di Francesco e della sua Chiesa, è meglio alzare lo sguardo sul mondo presente. Non ci si può limitare a guardare attraverso il buco della serratura vaticana. Alla fine, la scelta del punto panoramico dipende dal grado di coinvolgimento storico-esistenziale dell’osservatore nel dramma medesimo.

La tendenza storica, che si sta dispiegando sotto i nostri occhi, è che l’Europa si sta congedando dal Cristianesimo: le chiese sono sempre più vuote, i seminari chiudono i battenti, nei confessionali non si raccontano più i “peccati”.

Come sottolinea Pierre Manent, professore di Filosofia politica presso l’École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi: “Gli Europei non sanno cosa pensare né che fare del Cristianesimo”.

Il Cristianesimo e, quindi, la Chiesa – non esisterebbe il Cristianesimo senza la Chiesa – non sono più considerati dalla maggioranza delle persone, in Italia e in Europa, come strumenti per capire il mondo e per vivere nel mondo. Tampoco ai fini della salvezza.

Quale, d’altronde?! Siamo tutti convinti di essere già salvati da noi stessi. La sintesi culturale e spirituale di Gerusalemme, di Atene, di Roma si sta disintegrando. Lo aveva denunciato Papa Benedetto XVI  nel discorso tenuto nell’Aula Magna dell’Università di Regensburg il 12 settembre 2006, quando aveva descritto le tre ondate delle “de-ellenizzazione” del Cristianesimo: a) la Riforma protestante, che voleva liberare la fede dalla metafisica greca, affermando il principio esclusivo della “Sola Scriptura”; b) la teologia liberale di Adolf von Harnack, che, muovendo in senso opposto a quello di Lutero, intendeva togliere a Gesù la veste semitica della “Sola Scriptura” per fagli  indossare quella socratica del filosofo morale; c) la cultura ecumenico-globalista, per la quale il messaggio del Nuovo Testamento deve essere “es-culturato” dall’ellenismo e “in-culturato” nelle varie culture mondiali.

Di queste Samuel P. Huntington aveva compilato un elenco nel 1993 su “Foregn Affairs”: Cristiano-occidentale, Cristiano-orientale, Latino-americana, Islamica, Indù, Cinese, Giapponese, Buddista, Africana. Secondo lo studioso, si era messo in movimento un processo di “de-occidentalizzazione”, che la crescita demografica, lo sviluppo economico e la modernizzazione tecnologica avrebbero accelerato.

Diversamente da quanti prevedevano che la globalizzazione a guida occidentale avrebbe indotto un’analoga occidentalizzazione dei valori, Huntington sosteneva che “l’ulteriore modernizzazione finisce con l’alterare gli equilibri di potere tra l’Occidente e le società non occidentali, alimenta il potere e l’autostima di quelle società e rafforza in esse il senso di appartenenza alla propria cultura”. Le conseguenze geopolitiche sono evidenti: l’ONU cessa di essere lo strumento di costruzione di una civiltà universale, fondata sui diritti umani e sulla democrazia, diventa soltanto la sigla di una pluralità di culture e di Stati-nazione in competizione.

Papa Francesco, “venuto dalla fine del mondo” – da quello non cristiano -occidentale della cultura Latino-americana – si è trovato ad affrontare la de-occidentalizzazione prevista da Huntigton e la de-ellenizzazione temuta da Papa Benedetto XVI. Intanto gli Europei cristiano-occidentali si stanno tranquillamente liberando del Cristianesimo, nell’illusione che i valori cristiano-liberali continueranno a fluire nelle loro società, anche se la loro sorgente originaria si sta riducendo ad un rigagnolo.

Papa Francesco ha rilanciato lo spirito del Concilio Vaticano II: uscire incontro al mondo. Ma il mondo non ha ascoltato Giovanni Paolo II, quando, anche lui “chiamato da un Paese lontano”, il 22 aprile 1978, gridò dall’alto della Loggia di San Pietro: “Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo!”. Il Vaticano II non ha fermato la secolarizzazione. Anzi, secondo una solida corrente tradizionalista, le avrebbe aperto la strada.

I cinque Papi del dopo-Concilio si sono trovati su questo drammatico crinale come “vox clamantis in deserto”. Si deve intendere espressione nella versione di Isaia, 40,3: “Una voce grida: Nel deserto preparate la via al Signore” o in quella di Giovanni 1, 22-23: “Io sono la voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore”. Forse si tratta del deserto di Isaia.

Ecco perché ai credenti, ai non-credenti, ai “cristiani anonimi” appare eroica e necessaria la traversata del deserto di Papa Francesco. Diversamente dal suo ultimo predecessore, che è entrato in alta competizione dottrinale con le filosofie del mondo, egli spinge i Cristiani a vivere la Chiesa come “un ospedale da campo”, come un posto dove si curano le ferite che il divenire storico infligge al tessuto esistenziale e a quello collettivo, al tempo della globalizzazione.

Non che Francesco sia agnostico sul piano dottrinale, ma non crede che sia lì che si gioca, oggi, il futuro della Chiesa. È nello slancio comunitario e missionario che si decide, come spiega nella Evangelii Gaudium.

Donde le posizioni “politiche” sulla pace e la guerra, sulla fratellanza universale, sulle periferie esistenziali, sulla difesa della terra, della vita e della corporeità umana… Di lì rifiorirà la fede cristiana? La posta in gioco continua ad essere quella di difendere e di far crescere l’umano nell’uomo. Senza il Cristianesimo sarebbe molto più difficile.

Giovanni Cominelli




UNA TERZINA in trecento parole

 Omaggio a Dante, sabato 25 marzo ore 17, nella Fondazione La Rocca

Pescara, 24 marzo 2023. Thomas Stearns Eliot, uno dei poeti che maggiormente hanno influenzato la letteratura del Novecento, soprattutto con il suo celeberrimo poemetto La terra desolata (The Waste Land), a proposito di Dante Alighieri, che considerava il suo modello insuperato, scrisse che “la poesia di Dante è una scuola universale di stile per scrivere poesia in qualsiasi lingua” e che “non c’è poeta, in nessun idioma – nemmeno in latino, o in greco – che si ponga così saldamente come modello per tutti i poeti.”

Aggiunse poi: “Se io mi chiedo perché preferisco la poesia di Dante a quella di Shakespeare, direi che è perché mi sembra che esemplifichi un atteggiamento più illuminato nei confronti del mistero della vita.”

È questa forse la ragione per la quale Dante, con il suo straordinario uso delle immagini e dell’allegoria, oggi più che in passato, è considerato il poeta più conosciuto, più amato, più letto, più tradotto e più imitato nel grande universo della letteratura mondiale, orgoglioso vanto nel mondo della nostra ricchissima tradizione letteraria, linguistica e culturale. Benissimo ha dunque fatto il Ministero della cultura a dedicargli un giorno dell’anno, il Dantedì, che cade il 25 marzo, per ricordarlo con molte iniziative in Italia e all’estero.

La casa della poesia in Abruzzo – Gabriele d’Annunzio, quest’anno con il patrocinio della Fondazione Aria e della Fondazione La Rocca, organizza la sua terza edizione del Dantedì, con il titolo “Omaggio a Dante. Una terzina in trecento parole”.

Nel corso della serata, che sarà introdotta da Dante Marianacci, presidente della Casa della poesia in Abruzzo e della Fondazione Aria, che ne è il curatore, e dal presidente della Fondazione La Rocca, Ottorino La Rocca, diciotto poeti leggeranno e commenteranno una terzina della Divina Commedia a loro scelta.

“Ci sono versi o terzine indimenticabili del poema dantesco – ha scritto il curatore dell’evento – ma anche versi e terzine assai meno noti, in qualche modo legati alla nostra vita, ai nostri ricordi, ai nostri studi, alla nostra immaginazione, che per una qualche ragione ritornano di frequente a fare capolino nella nostra mente. Il 25 marzo i diciotto poeti di seguito elencati, si cimenteranno con altrettante terzine della Divina Commedia illustrandone il significato e le ragioni della scelta.”

La serata sarà impreziosita da una installazione sonora di Federico Giangrandi, dall’assai suggestivo titolo “I due poeti dialoganti tra inferno e paradiso”, in cui i due poeti, Dante e Virgilio – come spiega Giangrandi – “emergono tra Inferno e Paradiso ed iniziano un colloquio. Ma il tempo ha dato in pasto al fato le parole del sommo poeta, creando un effetto straniante che confonde il significato dei versi con il ritmo del caso.”

Questi i poeti partecipanti: Vittorina Castellano, Margherita Cordova, Daniela D’Alimonte, Franca Di Bello, Assunta Di Cintio, Nicoletta Di Gregorio, Anna Maria Giancarli, Elena Malta, Dante Marianacci, Leda Panzone Natale, Sonia Pedroli, Daniela Quieti, Mara Seccia, Stevka Šmitran, Flora Amelia Suárez Cárdenas, Marco Tabellione, Patrizia Tocci e Serena Zitti.




LE ATTIVITÀ DELLA GUARDIA COSTIERA in rassegna

Il Direttore Marittimo di Pescara in visita alla Capitaneria di Porto di Ortona

Ortona, 23 marzo 2023. La Capitaneria di porto di Ortona ed il suo retroterra, sono stati oggetto di visita istituzionale da parte del Direttore Marittimo di Pescara, il Capitano di Vascello (CP) Fabrizio Giovannone. Il Direttore Marittimo, accompagnato dal Comandante del porto di Ortona, Capitano di Fregata (CP) Francesco Scala, ha iniziato la sua agenda di incontri, con la visita di cortesia presso la Prefettura di Chieti con il saluto al Prefetto, Dott. Mario Della Cioppa.

Nel corso dell’incontro sono state illustrate le attività che quotidianamente la Guardia Costiera effettua per consentire il regolare e sicuro svolgimento dei traffici marittimi e la salvaguardia della vita in mare, in considerazione anche del recente sbarco di migranti che ha interessato il porto di Ortona. Il Prefetto DELLA CIOPPA ha ringraziato il Direttore Marittimo di Pescara per la visita ed ha evidenziato, ancora una volta, l’importanza del ruolo della Guardia Costiera nei vari contesti che la coinvolgono, manifestando la propria gratitudine per tutto quanto viene introdotto per la sicurezza del mare e della collettività.

A seguire c’è stato, presso il Palazzo di Giustizia di Chieti, l’incontro con il Presidente del Tribunale, Dott. Guido CAMPLI, nel corso del quale sono stati rimarcati sia la centralità che la Guardia Costiera riveste nella complessa dinamica degli interessi marittimi sia il costante e competente controllo del territorio e la sinergica collaborazione con gli esponenti istituzionali della realtà locale.

Le visite istituzionali sono proseguite nella città di Ortona, dove il Direttore Marittimo ha incontrato il primo cittadino, Leo CASTIGLIONE. Anche in tale circostanza, è stata espressa l’assoluta vicinanza e disponibilità del personale della Capitaneria di porto, nei riguardi di uno dei più importanti comuni costieri dell’Abruzzo per tradizioni e cultura marinara, approfondendo altresì le tematiche legate alle caratteristiche del porto, delle peculiarità del territorio e delle principali questioni tecnico-amministrative trattate dall’Autorità Marittima ortonese.

Successivamente, il Direttore Marittimo si è intrattenuto con il Vescovo della Diocesi di Lanciano – Ortona, S.E. Emidio CIPOLLONE, per un colloquio riservato.

Al termine delle visite istituzionali, il Direttore Marittimo si è recato presso la sede della Capitaneria di porto di Ortona, dove è stato accolto con le dovute forme militari dal Capo del Compartimento Marittimo di Ortona e da tutto il personale dipendente. Nel corso della sua presenza in Capitaneria di porto, il Capitano di Vascello GIOVANNONE ha incontrato in assemblea una rappresentanza del personale militare in forza al Comando di Ortona, esprimendo parole di vivo apprezzamento per la passione, l’impegno e la perseveranza che viene riposta nell’assolvimento degli incarichi istituzionali.

La giornata si è conclusa con l’incontro del “cluster marittimo” ortonese, nel corso del quale è stato confermato il supporto e la piena disponibilità da parte dell’Autorità marittima nella ricerca di soluzioni comuni all’interno di tutto il territorio portuale per la sicurezza della navigazione.

Per il Direttore Marittimo di Pescara si è trattato di un ritorno alle origini, essendo già stato in passato, dal 2012 al 2014, proprio Comandante della Capitaneria di porto di Ortona. 




ALLA SCOPERTA DELLA GUARDIA COSTIERA di Giulianova

I ragazzi del Centro Diurno Rurabilandia

Atri, 24 marzo 2023. È stato un pomeriggio emozionante e ricco di stimoli quello che oggi, 23 marzo 2023, hanno vissuto i ragazzi e le ragazze con disabilità che frequentano la Fattoria Sociale Rurabilandia della Asp n.2 di Teramo. Accompagnati dagli operatori, a bordo dei pulmini messi a disposizione dall’ente, hanno raggiunto la Capitaneria di Porto di Giulianova per vedere da vicino questa realtà e conoscerne i segreti.

Ad accoglierli il Comandante, Tenente di Vascello, Alessio Fiorentino il quale ha accettato con entusiasmo la proposta dei vertici della ASP 2 di visitare gli spazi dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Giulianova. Dalla sala operativa alla motovedetta i ragazzi hanno osservato con attenzione e stupore la struttura e sono rimasti affascinati dalla bellezza del mare da questo punto di vista privilegiato.

Durante il pomeriggio c’è stato anche uno scambio di omaggi: i ragazzi di Rurabilandia hanno donato una tegola da loro realizzata al Comandante, il quale ha ricambiato con un Crest, ovvero una riproduzione dello stemma araldico dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Giulianova su una targa in legno a forma di scudo.

“Oltre alle tante attività che svolgiamo nella nostra struttura – dichiara la Presidente della Asp 2, Giulia Palestini – spesso organizziamo uscite alla scoperta di realtà importanti del territorio per offrire ai nostri ragazzi ulteriori occasioni di svago, condivisione e conoscenza. Abbiamo voluto organizzare questa visita perché sappiamo quanto il mare sia affascinante per i nostri ragazzi.

Vedere da vicino la Capitaneria di Porto è stato per tutti emozionante, formativo e piacevole. Con me oggi anche Federica Rompicapo e Antonio Samuele, componenti del nostro cda, che ringrazio per il loro costante impegno a supporto delle attività che promuoviamo. Un sentito ringraziamento, a nome di tutta la ASP che mi onoro di presiedere, va al Comandante Tenente di Vascello Alessio Fiorentino per la disponibilità e a tutto il personale dell’Ufficio Circondariale marittimo di Giulianova che con gentilezza e cortesia ci hanno accolto”.




GIORNATA ECOLOGICA Ripuliamo le strade della Contea

Pulire in compagnia – Montagna Pulita a Castelli. Seconda edizione: domenica 26 marzo 2023 della Sezioni Cai di Castelli.

Castelli, 24 marzo 2023. Tutti insieme per una giornata dedicata alla pulizia con un grande messaggio di cura e attenzione ai propri luoghi identitari. L’appuntamento è per domenica 26 marzo con ritrovo in Piazza Roma alle ore 8:30.

Il Cai, nell’ambito del suo ruolo, impegnato in questa mirata giornata, presenta anche una visione integrale del territorio con azioni ed effetti che migliorano la vita nelle montagne e di conseguenza quella nelle pianure.

La giornata ecologica ha quindi una sua visione che va oltre l’importante evento di domenica 26 e ci conduce alle molte iniziative in Montagna con i tanti Progetti Cai in itinere: Rifugio Enrico Faiani, Mulinetto degli smalti, Rete Escursionistica, Sentiero Italia Cai, Sentiero della Pace, Sentiero Terre Alte, Terapia Forestale, Sentinelle del clima, Acqua fonte di vita e monitoraggio di sorgenti, fontane e lavatoi, in Famiglia con il Cai…. Ce n’è per ogni sensibilità e interesse.

Si presta attenzione alle transizioni in atto per crisi climatica e crisi energetica, impattanti su tutto il territorio ma in particolare sulle zone di montagna.




BACK TO SCHOOL di Italia1

Il maestro dei Vip Oscar Inaurato è abruzzese

Gessopalena, 24 marzo 2023. Per i vip è ora di tornare a scuola, con la seconda stagione del programma Back To School che andrà in onda su Italia1 dal 5 aprile e in cattedra hanno trovato, di nuovo, un osso duro. Il maestro Oscar Innaurato, 38 anni, il più temuto dai vip è stato riconfermato ed è di origine abruzzese.

Innaurato, infatti, è nato a Lanciano, ma è cresciuto a Gessopalena. Ha frequentato il liceo classico Vittorio Emanuele II del capoluogo frentano per poi trasferirsi a Roma dove si è laureato in storia dell’arte presso l’università Sapienza. Molto legato alla sua terra dove torna spessissimo. Fa parte dell’Anpi di Gessopalena e porta in giro per l’Italia le testimonianze dei partigiani della Brigata Maiella.

Ha vissuto in diversi posti nel mondo, Australia, Lituania, Gran Bretagna per poi trasferirsi stabilmente in Brianza dove insegna da sei anni.

È Direttore della testata on line BL Magazine, testata che si occupa di diritti umani.

Oltre che indignare e scrivere è anche un grande attivista per i diritti LGBTQI. Ha fondato l’associazione Brianza oltre l’arcobaleno che si occupa di creare sostegno psicologico e pratico a persone LGBT.

In Abruzzo ha organizzato diverse mostre artistiche e partecipa assiduamente da anni al Festival John Fante di Torricella Peligna.




SIMONA MOLINARI domenica al Teatro Comunale Caniglia

Con Claudio Filippini pianoforte Egidio Marchitelli chitarra Fabio Colella batteria Nicola Di Camillo basso

Sulmona, 24 marzo 2023. La Camerata Musicale Sulmonese, diretta dal M° Gaetano Di Bacco, conclude la stagione del suo 70° anniversario con Il concerto di domenica 26 marzo, alle ore 18.00: sul palco del    Teatro “M.Caniglia” di Sulmona Simona Molinari, raffinata e originale interprete della canzone italiana degli ultimi anni, napoletana di nascita, aquilana di adozione.

La cantautrice pop-jazz, con il suo gruppo composto da Claudio Filippini al pianoforte, Egidio Marchitelli alla chitarra, Fabio Colella alla batteria e Nicola Di Camillo al basso, propone un programma tratto dal suo disco dal titolo Petali che le è valso la Targa Tenco 2022 nella categoria interpreti.  I brani di questo album della giovane musicista ricco di emozione, come recita il titolo, vengono proposti a Sulmona, in conclusione di stagione, per il concerto numero 1464 della lunga storia della CMS.

 “Questi petali – dice la cantante – non sono altro che una serie di fotografie di questo tempo che viviamo, in cui non manca quel pizzico dì frustrazione e impotenza, quella sensazione dì non essere padroni e artefici dì niente, se non del metro quadro che ci circonda. Ma in fondo la vita nasce proprio in quel metro quadro, ossia lo spazio che ci permette di stendere un braccio o di costruire mura per proteggerci. Questo mio disco vuole essere quel braccio steso. Mi piacerebbe che in ogni canzone possiate trovare un abbraccio, o una mano pronta a prendere la vostra, per fare insieme un tratto di strada.”

La giovane cantautrice, molto apprezzata soprattutto da un pubblico raffinato, ha duettato con numerosi artisti come Andrea Bocelli, Al Jarreau, Ornella Vanoni, si è esibita in prestigiosi teatri, italiani e stranieri (Bluenote di New York,  teatro Estrada di Mosca) ha partecipato a tre edizioni del Festival di Sanremo, per due volte in gara e poi come ospite. Era a fianco di Massimo Ranieri in Sogno o son desto,  ospite fissa a La repubblica delle donne di Piero Chiambretti. Ha esordito come attrice protagonista nel film C’è tempo, di Walter Veltroni.

In crescita il bilancio dei risultati per il 70° anniversario della CMS: circa 11 mila spettatori con  una media di stagione di 500 spettatori a serata con punte massime nei due appuntamenti con la lirica (Trovatore e Rigoletto), ma hanno toccato le 650 presenze anche il Concerto di Natale (Gospel Choir) e di Capodanno (Kharkiv Orchestra) insieme alla recente serata  dedicata a Ennio Morricone e a quella di Alessandro Quarta 5ET. Nel bilancio della stagione vanno considerati i 480 artisti che si sono esibiti sul prestigioso palcoscenico dando vita a serate di grandi emozioni.

Grazie alle adesioni alla sottoscrizione del 5 X mille in favore della CMS Onlus, il Direttore Artistico Gaetano Di Bacco annuncia un appuntamento a ingresso libero che coronerà l’attività di quest’anno con lo speciale CONCERTO PER LA SETTIMANA SANTA affidato al Coro della Virgola e all’Orchestra da Camera Benedetto Marcello diretta dal M° Pasquale Veleno. Eseguiranno musiche di Antonio Vivaldi, sabato 1° aprile ore 18.00 Chiesta della SS. Annunziata.

PETALI: UN DISCO RICCO DI EMOZIONE

Programma

 Egocentrica Come un film

Tempo da consumare

Davanti al mare

Bewitched

Amore a prima vista

Peccato originale

La verità

Petali

Puttin on the ritz

Il mulo

Fidati di me

In cerca di te

Come sabbia

Forse La felicità

Mr. Paganini

Lei balla sola

Fiorentina Galterio




L’ORA DELLA TERRA a Roseto degli Abruzzi

Biciclettata in notturna da Roseto a Giulianova lungo la ciclabile con Flash Mob a Sorpresa

Roseto degli Abruzzi, 24 marzo 2023. Il 25 Marzo 2023 torna a Roseto degli Abruzzi L’Ora della Terra del WWF Internazionale.  Earth Hour, l’Ora della Terra, è la grande mobilitazione globale del WWF che, partendo dal gesto simbolico di spegnere le luci per un’ora, unisce cittadini, istituzioni e imprese in una comune volontà di dare al mondo un futuro più sicuro, giusto e sostenibile e vincere la sfida del cambiamento climatico.

Anche un gesto apparentemente semplice, come spegnere la luce, è un contributo ad un futuro di benessere per le persone e per il Pianeta. Il comune di Roseto degli Abruzzi ha sempre aderito in questi anni e l’evento pensato per coinvolgere i cittadini è una bellissima, e facile, biciclettata notturna da Roseto a Giulianova lungo il tratto interamente ciclabile e pianeggiante.

Durante la pedalata ci fermeremo in un punto per un flash mob a sorpresa ed invitiamo i partecipanti a portare una torcia elettrica. Come sempre sarà un evento sostenibile fatto di colori e voglia di stare insieme.  Partenza il 25 Marzo 2023 alle ore 20.00 da Piazza della Repubblica (Municipio di Roseto)

Marco Borgatti

Presidente Guide Del Borsacchio -Guardia Ambientale – Direttivo WWF Teramo – Presidente FIAB Roseto




GIORNATE FAI di primavera a Rocca San Giovanni

Tre percorsi alla scoperta delle ricchezze storiche, culturali e naturalistiche del borgo della Costa dei Trabocchi

Rocca San Giovanni, 24 marzo 2023.  C’è anche Rocca San Giovanni tra i borghi partecipanti alla XXXI edizione delle Giornate Fai di primavera, che si terranno sabato e domenica prossima.

Gli itinerari che i visitatori potranno effettuare sono tre. I Palazzi nel borgo con la visita al Palazzo Civico, alla Torre Civica con il percorso lungo le mura medievali e le installazioni dell’artista camerunense Victor Fotso Nyie, al Palazzo Tartaglia e palazzo Arturo Colizzi, alla residenza Marfisi/Benardelli con le opere del famoso pittore lancianese Federico Spoltore, al Palazzo Rossi e al Fondaco di Palazzo Croce, sede dell’associazione Ericle D’Antonio dove sono custoditi antichi libri e manoscritti. Dal borgo ai trabocchi, un affascinante itinerario naturalistico che parte dal centro storico, passando per la riserva naturale regionale Grotta delle Farfalle, fino ad arrivare al mare, dove si potranno ammirare la mostra di acquerelli di Marco Pallini (trabocco Sasso della Cajana), il Cristo degli abissi di Vito Pancella e la Testuggine di Victor Fotso Nyie. Il trabocco e la grotta, terzo percorso alla scoperta della Costa dei Trabocchi, del porticciolo di Vallevò e della Grotta delle farfalle.

“Un ringraziamento particolare va ai volontari della delegazione Fai di Lanciano che da diversi mesi sono operativi nel borgo per creare percorsi belli e che rappresentano la nostra ricchezza naturalistica e storica – commenta Carmelita Caravaggio, assessore alla Cultura del Comune di Rocca San Giovanni –, all’associazione culturale E. D’Antonio e ai proprietari dei palazzi storici. Molti sono i volontari che in queste ore stanno collaborando all’organizzazione e alla riuscita dell’evento, dagli amministratori comunali alle numerose associazioni locali, dai cittadini alle attività che collaborano all’interno del territorio”.

“Oltre alla parte culturale, storica, naturalistica e paesaggistica abbiamo deciso di proporre degli stand gastronomici che saranno collocati nella villa comunale Il Castello – aggiunge -. Contemporaneamente, nel borgo marino di Vallevò, sarà allestita un’esposizione con gli agrumi della Costa dei Trabocchi e con del pescato”.

“Siamo fieri di partecipare a questa iniziativa che dà grande visibilità, a carattere nazionale, al nostro territorio. Tutta l’amministrazione comunale è lieta di accogliere i visitatori che sceglieranno i nostri itinerari –  conclude il sindaco Fabio Caravaggio – per scoprire le ricchezze e le eccellenze di uno dei Borghi più belli d’Italia”.




LA NATURA si risveglia

Con l’equinozio di primavera

Chieti, 24 marzo 2023. Lunedì 20 marzo, c’è stato l’equinozio di primavera (noto anche come equinozio di marzo), perché la durata del giorno e della notte è quasi uguale. È la fine dell’inverno. La natura si risveglia, nascono i fiori primaverili ambasciatori della bella stagione, che sbocciano e colorano i prati e i boschi.

Le Viole, le margherite, l’anemone epatico di colore blu intenso e le primule, con i fiori giallo chiaro, che fioriscono nel sottobosco coperto di foglie secche. Ho scelto di ciaspolare, iniziando da Passo Lanciano (1318 m), (nel territorio del comune di Pretoro CH, Parco Nazionale della Maiella), verso I PIANI DI TARICA, (1330m).

Il meteo splendido, la temperatura di 15 gradi, con sole, aria fine e leggera, che ti entra dal naso e va a pulire i polmoni, cielo limpido con un colore celeste intenso, il panorama sulla catena del Massiccio del Gran Sasso, i Monti della Laga, il Mare Adriatico, i tanti comuni.  Desideravo un percorso senza persone, per godere il RUMORE DEL SILENZIO.

Oltre al rumore della ciaspola, solo qualche cinguettio di volatili. Il profumo intenso del terreno bagnato, l’erba che prende il posto della neve e, il Croco Primaverile (Crocus Vernus), conosciuto come zafferano selvatico, che fiorisce allo scioglimento delle nevi.

Attenzione a non raccogliere questo croco, perché velenoso, al contrario del crocus sativus, che è l’unico ad avere interesse alimentare come spezia. Anche la fauna selvatica esce ora dal letargo, ma purtroppo non ho visto le orme.

Dislivello +/- 150 metri

Distanza A/R 6 KM

Tempo 3 ore con soste

Difficoltà EAI (escursione in ambiente innevato)

Luciano Pellegrini 




PROGETTO ERASMUS. l’Europa dei diritti umani

Conclusa la fase cittadina. L’IIS Ovidio ha accolto studenti provenienti da tutta Europa. Prossimo appuntamento a maggio in Bulgaria

Sulmona, 24 marzo 2023. Si conclude oggi la fase cittadina del Progetto Erasmus L’Europa dei diritti umani che, da domenica scorsa, ha visto la presenza in città di studenti e docenti in rappresentanza di cinque nazioni, chiamati a confrontarsi sui diritti umani. La mobilità europea è stata curata, per la fase sulmonese, dal polo liceale Ovidio, che condivide il progetto con Francia (Dunkerque e Villefranche-de-Rouergue), Bulgaria, Romania, Portogallo. Ieri gli studenti si sono ritrovati nell’consiliare del Comune per la simulazione di arringhe al cospetto della Corte Europea per la difesa dei diritti umani e della libertà di espressione.

Ad accogliere studenti e docenti l’assessore Attilio D’Andrea che, portando il saluto dell’Amministrazione comunale, ha ricordato l’importanza dei valori legati al rispetto dei diritti umani. Poi spazio agli studenti che, a gran voce e nelle loro diverse lingue, hanno riflettuto e si sono confrontati sul valore della libertà di espressione. Per l’Italia sono stati protagonisti gli studenti della classe Erasmus francese 4I del liceo linguistico G. Vico, affiancati dalle docenti Emanuela Cosentino, referente Progetti Internazionali del polo liceale sulmonese e del Dipartimento di lingua francese, Maria Orsola Boschiero e Cathy Petrucci.

«Sono state giornate molto impegnative», ha commentato la professoressa Cosentino, «ma di grande valore per tutti gli studenti partecipanti che, grazie a queste attività progettuali, sviluppano competenze e si arricchiscono attraverso il confronto con altre realtà, umane e culturali.»

La libertà di espressione è stato tema fondamentale di tutta l’esperienza sulmonese e ha preso forma anche attraverso un laboratorio creativo che ha coinvolto tutti gli studenti ospiti nella sede del liceo artistico Mazara. L’attività laboratoriale internazionale è stata tenuta dall’artista e docente dell’Accademia delle Belle Arti dell’Aquila, Lea Contestabile. Sotto la sua guida, studenti e docenti accompagnatori hanno lavorato alla realizzazione di un autoritratto creativo.

«Obiettivo del laboratorio», ha spiegato l’artista, «è stato quello di dare a tutti la possibilità presentarsi all’altro in maniera libera e al contempo più vicina e rispondente a sé stessi».

Ciascuno studente ha poi scelto un proprio slogan e i loro lavori sono stati issati su dei bastoni. Con le loro opere hanno poi dati vita ad una performance lungo le strade del centro cittadino. Per dire tutti insieme che l’arte è sinonimo di autenticità e libertà, che la creatività è diversità è che la diversità è ricchezza.

«Come scuola crediamo fermamente nella partecipazione ai progetti internazionali ed Erasmus», ha affermato la Dirigente del Polo liceale Ovidio, Caterina Fantauzzi «e voglio ringraziare le docenti che da anni lavorano a queste attività progettuali, consentendo al nostro Istituto di vivere da protagonista la dimensione europea dell’istruzione». Prossima mobilità Erasmus nel mese di maggio, quando gli studenti europei, insieme a quelli del liceo linguistico sulmonese saranno ospiti in Buglaria.

Annalisa Civitareale