LA MOSTRA DEL FIORE FLORVIVA chiude con successo

Soddisfatti espositori e visitatori. Grande entusiasmo per le esposizioni di orchidee e piante grasse.  Appuntamento al 2024

Pescara, 26 aprile 2023.  Chiude con un bilancio più che positivo la 45esima edizione della Mostra del Fiore Florviva che si è tenuta al porto turistico Marina di Pescara dal 23 al 25 aprile.

Si dicono soddisfatti gli organizzatori che hanno assistito nei tre giorni al flusso continuo di visitatori entusiasti della ricca esposizione di piante e fiori e degli eventi collaterali che hanno arricchito l’iniziativa.

Guido Caravaggio, presidente Assoflora (Associazione dei produttori florovivaisti abruzzesi): “Questa edizione ha conseguito un risultato eccezionale, gli espositori sono molto soddisfatti sia dell’organizzazione che dell’affluenza. Idem per i visitatori che hanno trovato come sempre una grande offerta. Abbiamo voluto completare l’esposizione di orchidee con quella delle piante grasse che ha generato grande attenzione e interesse. La buona riuscita dell’evento di quest’anno è motivo di entusiasmo per lavorare sin da subito alla prossima edizione”.

Remo Matricardi, presidente Arfa (Associazione regionale del florovivaismo abruzzese): “Un  grande risultato dato dall’affluenza poderosa di visitatori e addetti ai lavori. È un evento che cresce e che si arricchisce di anno in anno.  Ringraziamo la Camera di Commercio Chieti Pescara, il Comune di Pescara, la Regione Abruzzo e tutte le associazioni e le attività che continuano a starci vicino.  Da domani ci metteremo a lavoro con entusiasmo per l’edizione 2024”.

Tante le iniziative che si sono susseguite nei tre giorni dedicati al mondo del florovivaismo, tra laboratori, convegni e reading di poesie a tema. La Regione Abruzzo ha partecipato con uno spazio espositivo del Servizio fitosanitario regionale, organizzazione che si occupa di protezione delle piante, dell’ambiente, del patrimonio forestale e del territorio.

La parte espositiva è stata completata quest’anno da tre esempi di giardini: uno realizzato dalla Vivai Agricola Raulli con elementi naturali, dimostrando che con semplicità si possono fare cose belle e in piena sintonia con la natura, uno allestito dall’architetto Cristiano Del Toro in collaborazione con il Giardino degli Angeli,  con l’intento di sensibilizzare al tema del recupero dell’acqua piovana, e l’altro dell’azienda La Felce che ha presentato il brevetto Viridis, un giardino che si estende su uno spazio verticale, da interno e da esterno.

Il  mondo del florovivaismo è stato rappresentato da oltre 150 espositori che hanno allestito una perfetta vetrina di fiori, piante ornamentali, piantine da orto e da frutta. Alle orchidee è stato riservato, per il secondo anno consecutivo, uno spazio dedicato, con esposizione e convegni su come coltivarle, dalla concimazione ai rinvasi.   Anna Di Medio, sezione abruzzese dell’associazione di orchidofilia Atao : “Siamo felicissimi di essere tornati qui, vedere i visi delle persone che rimangono incantate davanti alle nostre piante ci riempie di gioia. Abbiamo allestito una vetrina con orchidee molto particolari e i visitatori si sono appassionati a questo tipo di pianta, che è bellissima ma anche molto particolare”.

Non solo orchidee ma anche piante grasse alla 45esima edizione della Mostra del Fiore, partecipazione curata dai collezionisti dell’Associazione Italiana Amatori delle Piante Succulente. Domenico Rocchi, segretario Aias Abruzzo Marche e Molise: “L’associazione nasce nel 1979 e si esprime attraverso la pubblicazione di quattro riviste trimestrali e uno speciale, con l’intento di divulgare le peculiarità delle piante succulenti e di sostenere i produttori che in Abruzzo insistono su 18 ettari di terreno, riservato alla coltivazione di piante grasse”.




NUOVA SEDE OPERATIVA della Protezione Civile Monti della Laga di Campli

Una nuova sede con l’impegno di sempre

Campli, 26 Aprile 2023. Si è svolta domenica 23 Aprile l’inaugurazione della nostra nuova sede operativa, moderna, ampia e antisismica. Essa rappresenta una realtà di cui non è possibile non essere soddisfatti.

La concessione, da parte dell’amministrazione comunale, è e rappresenta, il tangibile, concreto e positivo riconoscimento sull’operato della Protezione Civile Monti Della Laga ODV.

La nuova sede è stata, dai volontari e dal Direttivo, modificata ed adeguata alle esigenze di una struttura operativa in caso di emergenza.

Il simbolico taglio del nastro tricolore che ne ha ufficializzato l’operatività è stato effettuato dal Presidente, Avv. Alessandro Marini, dal Sindaco, Federico Agostinelli e da Laura Di Domenicantonio, delegata del comune alla Protezione Civile.

Il gesto, pur nel suo antico simbolismo onora chi lo compie perché vede in quel nastro il sacrificio, il lavoro e la fede dei suoi volontari.

Un ringraziamento, di vero cuore, alle autorità pubbliche e religiose intervenute, dimostrando con la loro presenza, stima e considerazione per l’operato dei volontari.

Un ringraziamento speciale al nostro Direttivo composto oltre che dal Presidente, dal Vicepresidente, Claudio Di Giangiacomo e dalla Segretaria, Cristina Passacquale. Un ulteriore ringraziamento ai nostri Responsabili e Coordinatori nelle persone di Maria Pia Brandimarte, Beniamino Amicone, Iwan Gentile e Andrea Pilotti. Infine, un caloroso ringraziamento a tutta la squadra dei nostri preziosi volontari ai quali dobbiamo buona parte di tutto ciò che siamo riusciti a realizzare e che realizzeremo in futuro.




ARTINVITA, il Festival Internazionale degli Abruzzi

Domani il via. Il programma dei primi tre giorni di festival            

Orsogna, 26 aprile 2023. Domani, giovedì 27 aprile, si parte con la sesta edizione di Artinvita, il Festival Internazionale degli Abruzzi che si protrarrà fino al 14 maggio: per il Direttore artistico Marco Cicolini dell’Associazione abruzzese Insensi, e per il Théâtre de Léthé à Paris – Collectif 2 plus, con la direttrice artistica Amahì Camilla Saraceni, il taglio del nastro è alle ore 10.30 con l’installazione video inaugurale “CO(AI)XISTENCE” di Justine Emard presso la Mostra dell’Artigianato Artistico Abruzzese, Guardiagrele (Ch) che sarà visitabile fino al’ultimo giorno del Festival.

Venerdì 28 aprile alle ore 21:00 è la volta della prima nazionale per danza e musica di “DIALOGUES AVEC SHAMS” di Matthieu Hocquemiller e Rana Gorgani presso l’Auditorium di Santa Maria da Piedi a Crecchio (Ch) mentre l’installazione inaugurale di SUPRAORGANISM di Justine Emard è prevista per lo stesso giorno di venerdì 28 aprile alle ore 22.30 nella splendida cornice offerta da dalla Chiesa di San Rocco ad Arielli (Ch) e sarà visitabile fino al 10 maggio.

Sabato 29 aprile alle ore 21.00  (con replica scolastica alle ore 10.30) per teatro e danza è la volta della prima nazionale di “APPELEZ-MOI MADAME” di Leila Gaudin coproduzione Artinvita che si terrà presso il Teatro Comunale De Nardis di Orsogna (Ch).

Artinvita, sesta edizione, che si terrà dal 27 aprile al 14 maggio, è un Festival Multidisciplinare supportato dal Ministero della Cultura (MIC) attraverso il Fondo Unico dello Spettacolo (FUS), dal Consiglio Regionale d’Abruzzo e dall’Institut Francais. Presenta i seguenti patrocini: Ambassade de France en Italie, Ambasciata Argentina, Buenos Aires Ciudad, Comune di Guardiagrele, Comune di Orsogna, Comune di Arielli, Comune di Crecchio, Comune di Ortona.

BIGLIETTERIA ATTIVA

I biglietti e gli abbonamenti sono acquistabili presso il Teatro Comunale di Orsogna (Piazza G. Mazzini 3, Orsogna) durante gli orari di apertura, e presso i punti vendita autorizzati Vivaticket, oppure online su https://www.vivaticket.com/it. Per assistenza contattare la biglietteria.

ORARI DI APERTURA AL PUBBLICO

dal 1° marzo al 15 maggio

lunedì 10:00 – 12:00;

mercoledì e venerdì 16.00 – 18:00;

A partire da 1 ora prima dello spettacolo.




CONVERSAZIONI SUL CINEMA alla Fondazione La Rocca di Pescara

Venerdì 28 Aprile ore 17:30a Fondazione La Rocca, presentazione del libro di Dante Marianacci

Pescara, 26 aprile 2023. L’evento è organizzato dalla Casa della poesia in Abruzzo – Gabriele d’Annunzio in collaborazione con la casa editrice Ianieri Edizioni e con il patrocinio della Fondazione La Rocca.

Insieme all’autore del libro, interverranno Antimo Amore (moderatore), Andrea Lombardinilo, Simone Gambacorta, Giampiero Consoli e Gerardo Di Cola. Porteranno i saluti il prefetto di Pescara Giancarlo Di Vincenzo, il sindaco di Pescara Carlo Masci, il sindaco di Ari Marcello Salerno, l’assessore alla cultura del Comune di Pescara Maria Rita Carota e il presidente della Fondazione La Rocca, Ottorino La Rocca.

Conversazioni sul cinema raccoglie, in ordine cronologico, (partendo dal 1980, da una intervista su Shakespeare con il celebre regista inglese David Giles, e arrivando al 2020, con un ricordo di Federico Fellini nel centenario della nascita), alcuni articoli e una trentina di interviste con personaggi del mondo del cinema, del teatro e della televisione (attori, registi, critici) e ci permette – come ha scritto Andrea Lombardinilo nella Prefazione – “di entrare nel laboratorio degli artisti, di scorgerne gli anditi più riposti e le fessure meno rischiarate dai riflettori, ma rappresentano un raffinato saggio di scrittura, in cui la comunicazione assume una connotazione colloquiale per destare l’immediato interesse del lettore…L’Alighieri si sentì rivelare da Giustiniano che il concento sonoro delle intelligenze celesti è il frutto di un’armonia corale: ‘Diverse note fanno dolci note’ (Paradiso VI, 123). Così l’incanto del cinema e del teatro è il frutto della convergenza di idee, intuizioni, abilità che il coro delle voci raccolte da Marianacci contribuisce a comprendere al di là delle approssimazioni interpretative della cronaca, così in voga al tempo della comunicazione liquida e visuale del nostro tempo.” E Giorgio Albertazzi, a proposito di Dante e dell’opera d’arte aggiunge: “L’opera d’arte è un oggetto come la realtà, è una cosa che si aggiunge alla natura. La Divina Commedia è come Le Alpi, il Caucaso, una cosa della natura che si può quindi vedere, cioè aggiunge alla natura qualcosa di vivente. E il compito del grande interprete è proprio quello di penetrare dentro questo oggetto vivente che è l’opera d’arte.” Lo stesso vale per i protagonisti di questo libro nei confronti del cinema, del teatro e della televisione.

Dante Marianacci, già dirigente dell’Area della promozione culturale del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, poeta, narratore, saggista e giornalista, ha pubblicato una quarantina di libri. Al cinema ha dedicato molte energie, organizzando, soprattutto in giro per il mondo, ma anche a Pescara, centinaia di incontri, convegni, rassegne, retrospettive, festival, come, a Budapest, il MittelCinemaFest – Festival centro europeo del cinema italiano, da lui fondato nel 2003 e giunto ormai alla sua XXI edizione. Questi, in ordine alfabetico, i personaggi che si incontrano in Conversazioni sul cinema: Alexander ADABAJAN, Giorgio ALBERTAZZI, Edmonda ALDINI, Suso CECCHI D’AMICO, Masolino D’AMICO, Bruno DE MARCHI, Roberto FAENZA, Federico FELLINI, István GAÁL, David GILES, Tonino GUERRA, Wilma LABATE, Anton Giulio MAJANO, Jiři MENZEL, Mario MONICELLI, Franco NERO, Giorgio PROSPERI, Gian Luigi RONDI, Francesco ROSI, Luciano SALCE, Maurizio SCAPARRO, Alberto SORDI, Grażyna SZAPOŁOWSKA, Omar SHARIF, Paolo TAVIANI, Ugo TOGNAZZI, Leopoldo TRIESTE, Carlo VERDONE.




RACCONTEME NU SOGNU Fresco di stampa il volume di Flavio Tursini

La presentazione si terrà lunedì 30 aprile alle ore 17 al Centro civico di Paganica

L’Aquila, 26 aprile 2023. È uscito da un paio di settimane il volume Racconteme nu sognu – Racconti e Poesie in dialetto Paganichese di Flavio Tursini, pubblicato a cura dell’Associazione culturale “La Riga di Mezzo” di Paganica.

Nella Prefazione, tra l’altro, si annota: “…Non finisce di sorprendere, Flavio Tursini, per il suo talento multiforme che lo fa spaziare dall’impegno civico e culturale alla sapienza gastronomica, dalla pittura alla musica, dalla narrativa alla poesia. In ciascuno di questi campi egli lascia, con discrezione e distinto tratto, la sua personale impronta. Lo fa particolarmente in questa seconda sua avventura editoriale, dopo la pubblicazione alcuni mesi fa d’una piccola ma intensa silloge poetica, con la pubblicazione di questo volumetto di racconti, aneddoti e liriche, pressoché interamente in dialetto. Il libro, arricchito dal magnifico apparato fotografico d’epoca a cura di Fernando Rossi, è uno spaccato di varia umanità, di antica saggezza popolare, di autentica cultura contadina…”.

Il libro sarà presentato a Paganica lunedì 30 aprile, alle ore 17:00, presso il Centro Civico, con gli interventi dei giornalisti e scrittori Mario Narducci, Goffredo Palmerini, Giustino Parisse, del ricercatore dell’Università di Roma Tor Vergata Alessio Rotellini e dello stesso autore Flavio Tursini. Qui di seguito, se può essere d’interesse, si riporta la Prefazione che apre il volume, che l’Autore dedica alla mamma Vincenzina.

Prefazione di  Goffredo Palmerini

“Nel cogliere il frutto della memoria si corre il rischio di sciuparne il fiore.” Joseph Conrad

Tutt’altro che questa affermazione, presente in un suo famoso romanzo d’appendice, farebbe oggi Conrad se leggesse questo libro di Flavio Tursini. Mentre chiedo perdono per l’arditezza di questo paradosso e per aver scomodato il grande scrittore inglese d‘origine polacca, nel meditare quella frase a me è venuto subito da pensare il contrario nell’accingermi a scrivere qualche modesta nota per questo bel libro di Flavio. Qui il frutto della memoria e dei ricordi è colto così bene che il fiore davvero non ha corso alcun rischio d’essere sciupato. Anzi!

Non finisce di sorprendermi, Flavio Tursini. Da un lato per il suo talento multiforme che lo fa spaziare dall’impegno civico e culturale alla sapienza gastronomica, dalla pittura alla musica, dalla narrativa alla poesia. In ciascuno di questi campi egli lascia, con discrezione e distinto tratto, la sua personale impronta. Lo fa particolarmente in questa seconda sua avventura editoriale, dopo la pubblicazione alcuni mesi fa d’una piccola ma intensa silloge poetica, con la pubblicazione di questo volumetto di racconti, aneddoti e liriche, pressoché interamente in dialetto.

Il libro, arricchito dal magnifico apparato fotografico d’epoca a cura dell’impareggiabile Fernando Rossi, è uno spaccato di varia umanità, di antica saggezza popolare, di autentica cultura contadina. Ma senza quel sussiego di chi intenda scrivere un saggio antropologico su un mondo che purtroppo si va pian piano perdendo – fatto di persone autentiche, ricche di sensibilità e di attenzioni reciproche – come quello che prima del terremoto del 2009 abitava il rione del Colle, con rapide pennellate d’autore Flavio riesce a farci vivere quella quotidianità raccontandoci storie, anche in versi, di vita ordinaria.

L’autore lo fa con ironia, con garbo, con intensità, attingendo ai ricordi, alla memoria collettiva, alle tradizioni. Direi anche al Genius loci. E lo fa attraverso personaggi veri, schietti, brillanti quasi o forse più di quelli della migliore tradizione del teatro dell’arte, che senza copione recitavano a soggetto la propria parte. Ma in questi casi, che Flavio narra così bene, la “parte” era la vita, non la rappresentazione teatrale.

Ora non vorrei entrare nel dettaglio, magari facendomi prendere dal piacere di citare qualcuno dei personaggi paganichesi che campeggiano in questo godibilissimo libro con le loro storie e le loro faccende. Ciascuno di voi potrà appagarsi, come è capitato a chi scrive, appena inizierà la lettura di questo volume, quando il desiderio di leggerlo tutto d’un fiato ti afferra, tanto è intrigante il richiamo della memoria.

Ancora un’annotazione. Con questo volume Flavio aggiunge un altro importante tassello a quelli che altri autori paganichesi da tempo vanno meritoriamente apprestando nella salvaguardia della memoria collettiva e nella ricostruzione del senso si comunità, quale parte significativa del patrimonio immateriale della nostra Paganica. Mi auguro, infine, che l’abbrivio (la spontapee) che da qualche tempo Flavio ha per la scrittura non l’abbandoni, cosicché egli presto ci dia altre perle di creatività narrativa, poetica, artistica, musicale e quant’altro il suo ingegno sa donare.




IL CENTRODESTRA DIFENDA il nostro territorio

I Circoli cittadini del Pd difendono l’operato del sindaco e presidente della Provincia, Francesco Menna “sempre presente ai tavoli per la difesa, la salvaguardia e la promozione del nostro territorio”

Chieti, 26 aprile 2023. La consigliera regionale della destra abruzzese, Sabrina Bocchino invece di accusare il sindaco di Vasto e presidente della Provincia di Chieti, Francesco Menna di essere assente dai tavoli regionali, avrebbe fatto bene a partecipare alla Commissione sulla sanità di Vasto e Lanciano e farebbe bene a difendere il nostro territorio sbattendo i pugni sui tavoli “che contano”.

È stata eletta per questo!

Difendiamo dunque e condividiamo appieno l’operato del sindaco di Vasto e presidente della Provincia, Francesco Menna che ha sempre difeso il nostro territorio partecipando ed intervenendo ai tavoli e ai dibattiti necessari per la difesa, la salvaguardia e la promozione dello stesso.

Basta ricordare le sole battaglie che sta portando avanti per la salvaguardia del Tribunale e della Procura di Vasto, del San Pio di Vasto, mortificato ed abbandonato dalla destra abruzzese, e il tema della Variante alla Statale 16 dicendo No a viadotti e gallerie che avrebbero deturpato la bellezza di Vasto e di questo nostro lembo d’Abruzzo e dicendo No anche alla mini variante che non solo non avrebbe ulteriormente appesantito il traffico veicolare e dei mezzi pesanti nel tratto da Trave allo svincolo per Montevecchio, ma avrebbe anche creato i presupposti per futuri viadotti e gallerie.

Le elezioni regionali si avvicinano e lo comprendiamo bene dalla discesa in campo di questa inconcludente destra abruzzese che in questi quattro anni di governo deve solo ringraziare i fondi del PNRR, un’iniezione di liquidità europea a causa di una pandemia senza eguali.

Chissà cosa sarebbero venuti a dirci e a raccontarci se non ci fossero stati questi fondi!

Condividiamo inoltre quanto ha affermato il sindaco di Vasto e presidente della Provincia di Chieti in merito alle opere di urbanizzazione del nuovo ospedale che a detta di Schael e Marsilio spettano al Comune di Vasto. Altro modo per scaricare le responsabilità del loro inconcludente governo regionale ad altri! Tipico della destra abruzzese!

Ma i cittadini, i medici, gli infermieri e gli operatori sanitari non solo hanno ben compreso anche loro l’assenza degli esponenti locali in Regione e della giunta regionale stessa, ma hanno anche ben compreso il buon operato del precedente governo regionale e l’operato dell’ex assessore alla Sanità e al Bilancio, Silvio Paolucci che  è bene ricordare, ha ereditato una sanità commissariata….altro che fondi PNRR e nonostante tutto ha aperto reparti e dato servizi al San Pio quali la Stroke Unite, l’Obi, la lungodegenza, chiusa per i malati covid e mai riaperta!

La destra abruzzese, dunque, e i loro esponenti locali invece di incolpare gli altri farebbero bene a dimettersi, o meglio a non ripresentarci alle prossime elezioni regionali! L’Abruzzo non ha bisogno di loro! L’Abruzzo non ha bisogno di spot e slogan! L’Abruzzo ha bisogno di fatti concreti e non di passerelle elettorali!

I Circoli cittadini del Pd di Vasto, San Salvo, Casalbordino, Celenza sul Trigno, Cupello, Fresagrandinaria, Gissi, Lentella, Monteodorisio, Pollutri, Scerni, Torrebruna, Villalfonsina




IL 25 APRILE. MATTARELLA: «La resistenza fu un moto di popolo contro il fascismo»

La visita a Cuneo del capo dello Stato che condanna il falso patriottismo del regime e ricorda il contributo dei cattolici. Meloni cita Violante e la «concezione proprietaria» della sinistra

Angelo Picariello

Avvenire.it martedì 25 aprile 2023

La Resistenza fu un «moto di popolo», una «rivolta morale di patrioti contro il fascismo per il riscatto nazionale». Sergio Mattarella si reca a Cuneo, la terra di un illustre predecessore, Luigi Einaudi, «il primo Presidente dell’Italia rinnovata nella Repubblica» per celebrare il 25 aprile. «Se volete andare in pellegrinaggio, nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati», suggeriva Piero Calamandrei ai giovani. E il Capo dello Stato sceglie una terra simbolo. Cuneo città decorata al valor militare, in cui quel «moto di popolo» scattò anche a seguito del coraggioso discorso pronunciato dal balcone della sua abitazione dal sindaco, l’avvocato azionista Duccio Galimberti il 26 luglio 1943, poche ore dopo la destituzione di Mussolini.

Mattarella – che, come di consueto, in mattinata si era recato all’Altare della Patria, per deporre una corona accompagnato dalle cariche dello Stato, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e i presidenti di Senato e Camera Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana – visita Prima, a Cuneo, la casa-museo di Galimberti, poi tiene un discorso al teatro Toselli, per poi recarsi a Borgo San Dalmazzo, il centro in cui i cittadini, coordinati dal parroco don Raimondo Viale, cercarono di mettere in salvo gli ebrei dai nazisti che gli davano la caccia (Cuneo fu la terza provincia italiana per numero di deportati nei campi di sterminio in ragione dell’origine ebraica), e infine a Boves, prima città martire della Resistenza, medaglia d’oro al Valor militare e Medaglia d’oro al Valor Civile. «Lì – ricorda Mattarella – si scatenò quella che fu la prima strage operata dai nazisti in Italia».

«”La guerra continua” affermò, nella piazza di Cuneo che reca oggi il suo nome. Una dichiarazione di senso ben diverso da quella del governo Badoglio», rimarca il capo dello Stato, ricordando Duccio Galimberti comandante delle partigiane Brigate Giustizia e libertà in Piemonte, che nel novembre 1944 «fu catturato, torturato e ucciso dai fascisti».

Mattarella cita la lapide che, nel municipio di Cuneo, ricorda Galimberti, «Morti e vivi collo stesso impegno, popolo serrato intorno al monumento che si chiama ora e sempre Resistenza». Una Repubblica «fondata sulla Costituzione, figlia della lotta antifascista», sottolinea Mattarella. Che mette anche in guardia dal falso patriottismo del regime fascista e dalle sue «ingannevoli parole d’ordine». Un patriottismo che alimentava «il mito della violenza e della guerra; dell’Italia dominatrice e delle avventure imperiali nel Corno d’Africa e nei Balcani. Combattere non per difendere la propria gente ma per aggredire. Non per la causa della libertà ma per togliere libertà ad altri».

La Costituzione «sarebbe stata la risposta alla crisi di civiltà prodotta dal nazifascismo», ma nel rimarcare – dopo le polemiche dei giorni scorsi – la sua genesi antifascista, Mattarella sottolinea anche il contributo determinante dei cattolici, quando ricorda «il principio della prevalenza della persona e delle comunità sullo Stato», e al ruolo delle «autonomie locali e sociali dell’Italia», concetto strettamente legati alla dottrina sociale e alla elaborazione politico-culturale dei cattolici. Un fermento che «indusse un gruppo di intellettuali cattolici a riunirsi a Camaldoli, a pochi giorni dal 25 luglio 1943, con l’intento di riflettere sul futuro, dando vita a una carta di principi, nota come “Codice di Camaldoli”, che lascerà il segno nella Costituzione», ricorda Mattarella, «on la proposta di uno Stato che facesse propria la causa della giustizia sociale come concreta espressione del bene comune, per rimuovere gli ostacoli al pieno sviluppo di ogni persona umana, per rendere sostanziale l’uguaglianza fra i cittadini», afferma il capo dello Stato con chiaro riferimento al dettato dell’articolo 3.

Onorano la Resistenza, conclude Mattarella, «quanti non si sottraggono a concorrere alle spese pubbliche secondo la propria capacità contributiva. Il popolo del volontariato che spende parte del proprio tempo per aiutare chi ne ha bisogno. I tanti giovani che, nel rispetto degli altri, si impegnano per la difesa dell’ambiente».

Dopo la presenza di tutte le alte cariche in mattinata, all’Altare della Patria, la giornata per il resto è scandita da prese di posizione e gesti in ordine sparso. Fa discutere la scelta di Ignazio La Russa di recarsi a Praga, in occasione della Conferenza dei presidenti dei Parlamenti degli Stati membri dell’Ue, con l’idea di «contrastare ogni forma di regime totalitario» rendendo omaggio sia «alle tante vittime della ferocia nazista recandomi a Terezin» sia al monumento dedicato a Jan Palach – l’eroe della “primavera di Praga”, morto suicida, dandosi fuoco, per protestare contro l’invasione dei carri armati sovietici nel 1968, ndr – come ho sempre fatto ogni volta che sono venuto a Praga».

La premier Meloni, invece, scrive una lettera al Corriere della Sera nella quale condanna coloro che in preparazione di questa giornata «hanno stilato la lista di chi possa e di chi non possa partecipare, secondo punteggi che nulla hanno a che fare con la storia ma molto hanno a che fare con la politica». Usando «la categoria del fascismo come strumento di delegittimazione di qualsiasi avversario politico: una sorta di arma di esclusione di massa, come ha insegnato Augusto Del Noce, che per decenni ha consentito di estromettere persone, associazioni e partiti da ogni ambito di confronto. Mi domando se queste persone si rendano conto di quanto, così facendo, indeboliscono i valori che dicono di voler difendere», conclude Meloni citando Luciano Violante e il suo «memorabile discorso di insediamento da presidente della Camera quasi trent’anni fa» che condannava proprio «una certa “concezione proprietaria” della lotta di Liberazione».

https://www.avvenire.it/attualita/pagine/mattarella-la-resistenza-fu-moto-di-popolo-contro-il-fascismo




MATTARELLA: IL 25 APRILE È LA COSTITUZIONE

26 Aprile 2023

Il discorso più chiaro e netto sul significato pieno e sulla forza del 25 aprile, come c’era da attendersi, è giunto dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: ” Il frutto del 25 aprile è la Costituzione. Il 25 aprile è la Festa della identità italiana, ritrovata e rifondata dopo il fascismo”.

Affermazioni che superano tutte le discussioni di questi giorni passati nel corso dei quali sono riemerse addirittura le remore a parlare di “antifascismo” e, a destra, si è persino sembrare tornare indietro a quel prima di Fiuggi quando, con la nascita di Alleanza Nazionale, venne definito il fascismo un male assoluto.

Mattarella, dopo il saluto all’Altare della Patria, ha voluto ricordare l’Anniversario della Liberazione da Cuneo, da lui definita la “terra dei dodicimila partigiani, dei duemila caduti in combattimento e delle duemilaseicento vittime delle stragi nazifasciste”. Da queste essenziali cifre, viene la conferma del sacrificio richiesto dalla lotta per la liberazione, e con essa per la libertà e per la democrazia. Non c’è dunque spazio per chi continua a parlare di divisione e divisività con l’obiettivo di non voler accettare il 25 aprile come il giorno fondante per un intero popolo.

Come ha ricordato il Presidente della Repubblica, dopo “l’8 settembre il tema fu quello della riconquista della Patria e della conferma dei valori della sua gente, dopo le ingannevoli parole d’ordine del fascismo: il mito del capo; un patriottismo contrapposto al patriottismo degli altri in spregio ai valori universali che animavano, invece, il Risorgimento dei moti europei dell’800; il mito della violenza e della guerra; il mito dell’Italia dominatrice e delle avventure imperiali nel Corno d’Africa e nei Balcani. Combattere non per difendere la propria gente ma per aggredire. Non per la causa della libertà ma per togliere libertà ad altri”. E dunque la “Resistenza fu anzitutto rivolta morale di patrioti contro il fascismo per affermare il riscatto nazionale”.

È vero, ha ragione il nostro Presidente: si trattava di “dare vita a una nuova Italia”. Così, il 25 aprile, il suo significato concreto e di prospettiva, costituiscono una cesura nella storia del Paese che costringe, ancora oggi, a fare una scelta senza vie di mezzo. Sulla base dei valori che questa data ci ripropone, ogni giorno, è necessario proseguire su quella strada intrapresa, e mai abbandonata nonostante le tante difficoltà incontrate dalla nostra Repubblica, per dare vita, come ha ricordato Mattarella, a “una democrazia forte e matura nelle sue istituzioni e nella sua società civile, che ha permesso agli italiani di raggiungere risultati prima inimmaginabili”.

Tutto è partito da quel 25 aprile. E gli italiani ben lo sanno! Come hanno dimostrato ieri con una partecipazione imponente per ribadire quel che c’era da ribadire.




OMAGGIO ALLE VITTIME di tutte le guerre e ai 33 Martiri di Capistrello

Corone di alloro al monumento e alla lapide rispettivamente dedicati. La pioggia a tratti battente non ha fermato la sentita celebrazione, a luco dei marsi, del 78° Anniversario della Liberazione.

Luco dei Marsi, 26 aprile 2023.  “La libertà e la democrazia che hanno consentito al nostro Paese di crescere e prosperare affondano le radici nella Liberazione, nella lotta per l’affermazione di quei valori assoluti, poi trasfusi e sostanziati nella nostra Costituzione, difesi col sangue e il sacrificio di migliaia di vite. Sono questi ideali, questa lotta, quel sacrificio che oggi onoriamo, e sentiamo come dovere fondamentale vivificarne la memoria, ancor più nel momento in cui vanno via via a sparire i testimoni diretti degli eventi che hanno contribuito a disegnare il volto della nostra Italia, e con più forza alla luce di oscurantismi e revisionismi rimontanti”, ha rimarcato la sindaca Marivera De Rosa nel corso della cerimonia, accompagnata dal sindaco del Consiglio comunale dei Ragazzi dell’I.C. “I. Silone”, Alessandro Lauri, alla presenza del senatore Michele Fina, del vicesindaco Giorgio Giovannone, degli assessori Silvia Marchi, Claudia Angelucci, Mauro Petricca, con don Giuseppe Ermili, i rappresentanti del Gruppo Alpini di Luco dei Marsi e delle Associazioni locali e alcuni familiari delle vittime luchesi dell’eccidio di Capistrello.

“L’humus della nostra democrazia è stata, ed è, anche la consapevolezza di queste lotte, di questa storia, e dell’eroismo di quanti hanno saputo riconoscere e combattere l’aberrazione di regimi liberticidi e criminali, scegliendo di combattere per l’affermazione di quei valori. Le conquiste di libertà e le garanzie di cui oggi godiamo le hanno pagate per noi, per tutti, i Partigiani che, pur di diversa ispirazione politica, sono stati accomunati nella battaglia contro il nazifascismo. É grazie al loro coraggio, che oggi possiamo essere orgogliosi della nostra storia, del nostro Paese, delle nostre istituzioni democratiche. Celebriamo questo giorno per ricordare che l’Italia riconquistò la libertà, rialzando la testa dalla dittatura, ma anche per aver ben presente che l’inestimabile pace e il benessere che viviamo sono figli di quella lotta, della Resistenza, che ci ha restituiti alla storia, e al futuro che sarebbe venuto, riscattati dal giogo nazifascista e da complicità irrimediabili”, ha concluso la Sindaca, che ha poi ricordato i nomi delle vittime dell’eccidio di Capistrello.

“Le commemorazioni, nel tempo, rischiano di diventare un po’ rituali, di non toccare più la pelle viva delle persone, tanto più si allontana, negli anni, il fatto storico”, ha sottolineato il senatore Michele Fina, “Non sentiamo più il rischio, concreto, che possa accadere quanto è già accaduto. Non percepiamo quanto questo sia un momento che serve al presente, al futuro, perché il rischio di perdere queste conquiste democratiche, pagate col sangue, è reale.

E non serve guardare ai luoghi che, pure a breve distanza da noi, vivono una guerra, ma anche a Paesi, europei, che sono stati democratici e che oggi regrediscono. Come regrediscono?

Con un’erosione inizialmente quasi impercettibile delle libertà, dei diritti, uno ad uno, con le motivazioni più disparate. Magari comincia ad essere incombente il potere politico su quello giudiziario, cominciano ad essere minori la libertà di espressione, di dibattito, magari per motivi legati alla sicurezza nazionale…

C’è sempre una qualche giustificazione, per l’eliminazione dei diritti, è solo che questa erosione diventa un elemento di assuefazione. I più lo percepiscono come un naturale addomesticamento, persino come un modo per risolvere altri problemi. Accade, ed è per questo che occorre essere vigili, perché quello che ieri si chiamava fascismo o nazismo, domani o oggi può chiamarsi in un altro modo, ma l’effetto è comunque lo stesso, si comprimono via via i diritti individuali e si scivola verso la violenza, fino a che anch’essa diventa qualcosa ritenuto normale, possibile. Lo abbiamo visto anche dalle cronache recenti, si tende a giustificare. Per questo, Il dovere di queste giornate è quello di rendere vivido il ricordo, fare presenza viva di questa straordinaria eredità di valori e di conquiste che la Resistenza ci ha consegnato, un’eredità inestimabile e insostituibile, insieme alla memoria di quanti hanno combattuto per l’affermazione di essi. Questa eredità va preservata gelosamente e trasferita”, ha chiosato il senatore Fina, “E fin quando saremo in grado di farlo, non vi sarà il rischio che i loro nomi e il loro esempio siano dimenticati, o che il loro sacrificio sia stato vano”. A siglare la cerimonia, le note di “Bella Ciao”.




GIULIA DI ROCCO RICONFERMATA a Bruxelles

Giulia Di Rocco romnì italiana Abruzzese  sarà l’unica romnì  italiana a partecipare alla Romanì Week 2023  il 27 aprile dalle ore dalle 14:00 alle 16:00 nella Sala A3H1 dell’edificio Altiero Spinelli del Parlamento Europeo a Bruxelles.

Per la Di Rocco  è il secondo anno consecutivoche viene chiamata a rappresentare l’Italia,  dove  parlerà   dei bambini rom nell’evento Unlocking the Potential of Young Rom Children,  evento per informare e conoscere le esperienze dei bambini rom in tutta Europa tra cui l’Italia con la Di Rocco, sulla base di ricerche e storie, dopodiché l’attenzione si concentrerà su ciò che può essere fatto nei prossimi mesi.

La  Romanì Week 2023 che si svolgerà dal 24 al 27 aprile, è una serie di eventi  incentrati su come risolvere l’attuale situazione dei Rom in Europa e quali sono le prospettive per il futuro.

La Roma Week 2023 è ospitata dal Parlamento Europeo e dalla Commissione Europea e organizzata in collaborazione con la società civile rom e pro-rom.




IL POETA DELL’AMORE OVIDIO protagonista di Macchemito

Grazie a delle credenze popolari, la figura di Ovidio è diventata leggendaria, e se ne parla proprio nella puntata andata in onda ieri su Buongiorno Regione per Macchemito, il format a cura di Paolo Pacitti con riprese Rai di Sem Cipriani; come spiega lo scrittore abruzzese Peppe Millanta: “Ovidio nacque nel ’43 a.C. nella Valle Peligna, trasferitosi a Roma abbandonò la carriera forense per dedicarsi interamente alla letteratura divenendo così il poeta dell’amore per antonomasia”.

Un successo il suo, interrotto bruscamente poiché fu mandato in esilio nell’attuale Romania per una causa ignota ma probabilmente grave visto che morì in terra straniera senza essere perdonato dall’Imperatore: “la figura di Ovidio poeta e mago costituisce uno degli esempi più emblematici del fenomeno noto come evemerismo;  – spiega il Professore di Letteratura Latina, Francesco Berardi – il termine viene da Evemero di Paro filosofo del III sec. a.C. fu il primo a spiegare che gli dèi altro non sono che personaggi storici eccezionali a cui gli uomini hanno attribuito prerogative divine: la divinizzazione trae spunto dalla biografia del personaggio ed è per questo motivo che Ovidio cantore delle Metamorfosi e maestro del corteggiamento diventa un mago esperto di filtri d’amore”.

Con il tempo Ovidio, nell’immaginario del popolo diventa un mago e le sue capacità erano legate ai contenuti delle sue opere letterarie, infatti, era ritenuto capace di creare potenti filtri amorosi e di mutare l’aspetto agli altri e a sé stesso; a Sulmona sono molti i luoghi che lo vedono protagonista come la fontana di Fonte d’Amore dove il poeta, di ritorno da Roma si intratteneva con Corinna, la donna cantata nelle sue liriche. Mentre il tempio di Ercole Curino sarebbe stata la sua villa costruita con le arti magiche, e custodirebbe il suo tesoro che potrà essere trovato solo alla fine del mondo; ma forse Celestino V è riuscito a trovarlo ed a costruirci l’Abbadia di Santo Spirito a Morrone che stupisce per il suo splendore.

Alessandra Renzetti




UNA CIASPOLATA CON LA NEBBIA

di Luciano Pellegrini

Come da previsione meteo, la neve è caduta ed ha imbiancato le montagne dell’appennino centrale, dalla quota di 1500 metri. Sabato 22 aprile, approfitto con mia figlia Veronica, per fare una ciaspolata in località Fonte Tettone (1654 m), Roccamorice PE, Parco Nazionale della Maiella, pensando che è l’ultima in questo anno anomalo. La temperatura, infatti, è alta – 10 gradi – e lo scioglimento della neve è veloce, creando copiosi torrenti. Messe le ciaspole, iniziamo a ciaspolare su una coltre di neve fresca di circa 30 centimetri. Devo ammettere che la neve era ottima, anche per sciare. La direzione è NORD/EST verso lo stazzo di Roccamorice (1507 m), attraversando Colle Remacinelli.

 Una bella discesa panoramica, anche se le nuvole facevano prevedere che presto, il sole si sarebbe velato e con il pericolo di nebbia. Infatti, all’improvviso veniamo investiti dal fenomeno meteo della luce diffusa, dove viene a mancare la percezione della pendenza, delle dimensioni e della distanza. In questa situazione, quando manca completamente la visibilità, si perde ogni punto di riferimento e, a volte, si fatica a capire se si è fermi o ancora in movimento.

Una sensazione non piacevole, aggravata dalla nebbia. Un occhiale con lenti gialle, che permettono una migliore visuale con scarsa luminosità o, lenti rosa, che aumentano il contrasto, sarebbe stato utile. Però, essendo padrone del territorio, siamo tornati indietro, procedendo per le roccette, l’arrivo della seggiovia, LE DUE CAPANNE IN PIETRA A SECCO e, la vallata che arriva a Mamma Rosa. Con la nebbia, tutto acquista un’altra dimensione a noi sconosciuta, tutt’intorno è pace, si sente solo il rumore penetrante delle ciaspole, nel silenzio che ci avvolge, come una spessa coperta di lana.

Difficoltà EAI (escursione in ambiente innevato)

Dislivello +/- 250 metri

Distanza A/R 8 Km

Tempo 3 ore




PAROLE IN CIRCOLO. La rassegna culturale

Torna sabato prossimo, 29 aprile, al Kursaal, con Giacomo Giorgio e Michele Zatta.

Giulianova, 25 aprile 2023. Sabato prossimo, 29 aprile, alle 18, al palazzo Kursaal di Giulianova, i protagonisti della rassegna Culturale “Parole in Circolo” saranno l’attore Giacomo Giorgio, il Ciro di Mare Fuori, e lo scrittore Michele Zatta, dirigente di Rai Fiction e produttore della serie. Insieme saliranno sul palco per presentare il libro “Forse un Altro” (Arkadia, 2022), scritto da Zatta, candidato al Premio Strega, al Campiello e al Premio John Fante 2023.

Forse un Altro è un’allegoria amorosa sul senso della vita raccontata attraverso le vicende di Mike Raft.

Sarà dunque, questa di sabato,  un’occasione imperdibile per i giovanissimi e per gli adulti, al fine di riflettere, insieme ai due prestigiosi ospiti, sui temi attraversati nel romanzo e sui sogni che accompagnano coloro che nella vita hanno scelto di lavorare nel mondo del cinema e della produzione.

A dialogare con Giacomo Giorgio e Michele Zatta sarà la giornalista Alessandra Angelucci, curatrice della Rassegna Parole in Circolo che, con questo evento, giunge al quarto e penultimo appuntamento.

Decisiva, per la riuscita del calendario degli  eventi, è stata la collaborazione della Biblioteca V. Bindi di Giulianova, diretta dal dott. Sirio Maria Pomante e dell’Assessorato alla Cultura del Comune, nella persona di Paolo Giorgini, che l’ associazione organizzatrice Forum Artis – Cultura in Movimento ringrazia di cuore.

L’evento è a ingresso libero fino ad esaurimento posti. Non è prevista prenotazione.

Si consiglia di arrivare in anticipo rispetto all’orario di inizio dell’ incontro.

Sarà possibile acquistare il libro in sede, prima dell’evento grazie alla Libreria Ianni di Giulianova.

Gli autografi e le foto con gli ospiti saranno possibili solo a fine presentazione.




CELEBRAZIONE 25 APRILE roseto la libertà venne dal mare

Dal 2012 , ogni 25 Aprile, si ripete la Biciclettata, La libertà che venne dal Mare

Roseto degli Abruzzi, 25 aprile 2023. Una biciclettata simbolica per giungere nei luoghi dove le vele nere, le barche dei pescatori Rosetani, portavano in territorio alleato prigionieri e perseguitati.

La biciclettata giunge alla foce del torrente Borsacchio dove, in una notte senza luna, una soffiata avvertì i tedeschi e le barche, ed i giovani in fuga vennero aggrediti. Uno di loro, Biagi De Nigris morì sul posto ed altri furono incarcerati in attesa di esecuzione, fatti salvi con la liberazione.

Un piccolo episodio che da undici anni ricordiamo.

Ottima affluenza alla pedalata che si arricchisce con una tappa in piazza Ponno dove, con l’amministrazione, si celebra Libero Pierantozzi, cittadino Rosetano noto antifascista ed intellettuale della resistenza.

Una pedalata, molti cittadini e un ricordo non fine a sé stesso. Un modo per ricordare che con tutte le imperfezioni di oggi viviamo in una società libera che molti hanno conquistato lottando.

Marco Borgatti

Presidente Guide Del Borsacchio -Guardia Ambientale – Direttivo WWF Teramo – Presidente FIAB Roseto




25 APRILE: FATTO DI POPOLO

25 aprile 2023

“L’Italia rivive una drammatica ma esaltante esperienza ed approfondisce la sua identità nazionale. Quella identità nazionale che si rivela in momenti di svolta, destinati ad esercitare una decisiva influenza nella storia dei popoli. La Resistenza fu uno di questi momenti. Ad essa dunque, ancora oggi, facciamo riferimento. Ad essa ci rivolgiamo come al luminoso passato, sul quale è fondato il nostro presente ed il nostro avvenire”. Così Aldo Moro intervenne in occasione del trentennale della resistenza, nel 1975

Nella nostra fase storica, in cui i punti di riferimento culturali ed esistenziali appaiono soverchiati da un processo di de storicizzazione, dal tentativo di introdurre modelli che perdono ogni strutturazione ideale, dal restringere l’orizzonte  ad una mera semplificazione di quel complesso sentire, ma unico in grado di dare un senso profondo al significato della nostra vita, dal promuovere una visione meramente consumistica, che appare indifferente rispetto ai processi che hanno determinato il mondo in cui siamo inseriti, il 25 aprile per noi italiani, ma nel ‘45 fu un aprile fondamentale per il processo democratico di gran parte dell’Europa, diventa uno di quegli appuntamenti cruciali con il quale misurarsi.

Questo perché, come già sostenuto più volte in precedenza, il 25 aprile non segna solo la fine del fascismo e della sua alleanza e acquiescenza ai criminali nazisti. È il faticoso e drammatico arrivo sulla scena di una visione alternativa degli uomini e delle cose perché quel giorno, che ne riassume tanti altri, giunse finalmente un’Italia democratica in senso moderno.

Come disse Moro 46 anni orsono ciò che portò al 25 aprile fu “ fatto di popolo, fatto sociale di rilevante importanza” costellato da   “un’infinità di episodi spontanei”. Ed è questo che serve a spiegare il perché fu data simbolica, capace di agire tanto “ in profondità nella vita politica del nostro Paese, dando una nuova dimensione allo Stato, arricchendo la vita democratica e creando una originale mentalità antifascista, la quale superò quella formale e parlamentaristica che aveva in certo modo caratterizzato in precedenza la opposizione al fascismo”.

Fortunatamente, molto è rimasto di quello spirito e di quei contenuti. Eppure, come dimostrano tante manifestazioni pubbliche, ancorché limitate a infimi gruppetti, ma in grado di trovare sui social nuovi terreni di coltura, pulsioni fascisteggianti, razzistiche ed antisemite permangono e non si fa mai abbastanza per contenerle e metterle a tacere definitivamente.

Del resto, anche questo è stato già varie volte sottolineato, gli atteggiamenti propri del fascismo sono frutto di una categoria dello spirito, sempre in agguato in tanti singoli individui e in tanti gruppi. Sicuramente in quelli più pronti a recepire le sirene dalla prepotenza, dell’arroganza e dell’egoismo.

Così, il 25 aprile di quest’anno, ancora nel pieno della pandemia che un anno fa toccò uno dei livelli più alti in termini di contagio e di decessi, alcuni gruppi parafascisti utilizzano le evidenti difficoltà sanitarie ed economiche per creare confusione e distorcere il consenso sulla base di parole d’ordine irrazionali e, alla fine, illiberali.

La conferma che, dunque, è necessario  vivere il 25 aprile come un’occasione per tornare alle fonti dei nostri principi democratici, umanitari e spirituali. Un’ulteriore occasione da non lasciar  cadere nel vuoto sapendo che, in realtà, si tratta di vivere tutti i 365 giorni dell’anno lungo una continua riscoperta degli ideali di libertà, partecipazione ed inclusione che sostanziarono la nostra rinascita democratica.

Giancarlo Infante

https://www.politicainsieme.com/25-aprile-fatto-di-popolo/




L’ESISTENZA UMANA secondo Agnese Berardini

«Far rotolare pietre in salita per arrivare alla luce del faro». All’Extra FLA in occasione della Giornata Mondiale del Libro 2023 la terza presentazione di Vagabondaggi di un’anima.

Pescara, 24 aprile 2023. Un grande coinvolgimento emotivo ha caratterizzato la terza presentazione della silloge poetica Vagabondaggi di un’anima (Bertoni Editore) di Agnese Berardini, tra le opere selezionate dal comitato organizzatore dell’Extra FLA per l’evento che si è tenuto domenica 23 aprile, alle ore 19:00, nella Sala Laboratorio del Museo delle Genti d’Abruzzo: nell’ambito della due giorni dedicata alle case editrici e/o agli autori abruzzesi.

La prof.ssa Raffaella Lombardo ‒ che ha moderato l’incontro ‒ è partita dalla costatazione che l’opera muove da un sentito e percepibile desiderio di pieno coinvolgimento dei lettori, chiaramente esplicitato dalla lirica incipitaria; ed ha guidato i partecipanti in un percorso di accostamento progressivo nelle «impressioni, suggestioni e riflessioni profonde su quella che è la poliedricità della vita, in tutte le sue sfaccettature» suggerite dalla silloge. Ha poi dialogato con l’autrice per far emergere la sua poetica e la sua visione della vita, che «parte da un sentire non edificante e doloroso nel quale subentra la luce della speranza che si concretizza nel riferimento all’eterno sorriso ed alla pienezza d’amore» proponendo una lettura ricca di riferimenti e tematiche proprie di grandi poeti e sottolineando l’originalità ed efficacia di alcune immagini ricche di delicatezza e forza evocativa.

Agnese Berardini dichiara: «Ogni volta che ho la possibilità di comunicare le mie emozioni sulla drammatica e esaltante bellezza dell’esistenza umana percepisco la forza della poesia nell’aprire spazi di reciprocità umana. Anche durante la terza presentazione della mia silloge si è creata un’atmosfera di grande empatia e condivisione con tutti presenti, che ringrazio con grande sincerità e riconoscenza, insieme alla prof.ssa Raffaella Lombardo ‒ che ha egregiamente moderato l’incontro ‒ e al comitato organizzatore dell’Extra FLA. La mia opera è un invito al coinvolgimento di lettrici e lettori a immergersi in un universo poetico nel quale dalla realtà di un Deserto fatto di Tristezza, Pozzanghere e Macerie si può provare a Far rotolare pietre in salita e ci si può catapultare nei sogni: “instancabili sentinelle ed euforici cercatori d’oro; si può danzare, poi, intorno alla luce come una forsennata falena e provare a cantare di amore alla rovescia sicuri di una quotidiana Rinascita fino all’utopia realizzata di Vette celesti e Promessa di Paradiso per riconoscersi dentro le mani del proprio amato e proseguire verso La luce del faro».

Agnese Berardini: nata a Foggia, ma per metà di origini marsicane, risiede da alcuni anni in Abruzzo ed è docente di lettere classiche presso il Liceo Classico G. D’Annunzio di Pescara. Ha al suo attivo altre opere di narrativa e saggistica ancora inedite e ha esordito ad ottobre 2021 con la suddetta opera poetica, finalista del Premio Pomezia 2019 e presentata nel 2021 al Salone del Libro di Torino. È risultata 2° classificata al concorso Ennio Flaiano per un telegramma nel 2013 e 2° classificata per la Sezione Narrativa Inedita del Premio internazionale Casinò di Sanremo Antonio Semeria 2022 con il romanzo: Storia d’amore di una famiglia.

Raffaella Lombardo: docente di lettere al liceo classico, dottore di ricerca in Filologia Greca e Latina ed autrice di alcune pubblicazioni su riviste specialistiche, anche in seguito alla partecipazione a convegni internazionali. Appassionata di filosofia e letteratura, nutre un interesse particolare per la poesia.   




NASCE PUNTO KARMA, Studio di Psicologia e Psicoterapia

In collaborazione con Autismo Abruzzo Onlus nell’ambito del Progetto DAVIDE

L’Aquila, 24 aprile 2023. Sabato 22 e domenica 23 aprile sono state due giornate intensissime, ricche di attività all’insegna della crescita personale, del divertimento, della condivisione e del benessere in via Campo di Fossa, 10 – L’Aquila

Nasce Punto Karma, studio di Psicologia e Psicoterapia in collaborazione con Autismo Abruzzo Onlus, dedicato all’ascolto e alla elaborazione di progetti di inclusione e di avvio al lavoro di giovani autistici. Grazie all’accordo stipulato il 2 aprile 2022 con il Comune dell’Aquila al civico 10 di Via Campo di Fossa sarà da oggi possibile fruire delle attività del “Punto Karma” con la disponibilità della dott.ssa Cristina Milani e della dott.ssa Valeria Gaeta. La formazione specifica, conseguita dalle nostre volontarie lo scorso anno con il corso Social Skill training in adolescenza e età adulta organizzato dalla Fondazione Cervelli Ribelli di Roma, è valore aggiunto di questa iniziativa in cui il Pensare in Blu è frutto dell’incontro tra esigenze e competenze al fine di offrire un’ampia gamma di attività che possano portare ad una visione sociale differente nell’ambito delle neurodiversità.

È una sfida questa che interpella ciascuno di noi nell’apertura al cambiamento: tutti hanno un potenziale, tutti sono importanti, l’importante è saper valorizzare, capire e se necessario aiutare.

Punto Karma agirà in quattro ambiti:

incontri di sensibilizzazione e informazione

formazione per addetti ai lavori

sostegno e supporto a progetti di vita individualizzati; consulenza per l’avvio al lavoro; miglioramento della qualità della vita

attività: laboratori; incontri di inclusione (film, cucina, uscite didattiche, gite, cammini … )

Al taglio del nastro erano presenti ragazzi autistici provenienti da Avezzano, Guardiagrele, Teramo e Chieti, giovani sostenitori delle nostre iniziative e famiglie; in rappresentanza della Municipalità è intervenuta l’Assessore alla Cultura, Avv. Ersilia Lancia che si è congratulata con gli ideatori di questa iniziativa unica nel suo genere e ha dichiarato che “l’impegno vero sincero autentico di ciascuno di voi qui, ma anche di noi può fare la differenza. Stiamo facendo qualcosa non soltanto per questi ragazzi, non soltanto per le famiglie, ma anche per la città perché è una città inclusiva con una elevata qualità della vita”.

Il termine Karma infatti indica un’azione fisica, verbale e mentale da cui derivano delle conseguenze nella nostra vita e in quella delle persone che ne fanno parte. Punto Karma nasce dall’idea di agire per giungere ad una società incentrata sui concetti di reciprocità, responsabilità, cambiamento.




PAOLUCCI MIGLIOR CANDIDATO alle elezioni regionali

Si avvii subito un confronto per costruire un’alternativa all’attuale maggioranza. L’Abruzzo ha bisogno di noi

di Francesco Menna [Sindaco di Vasto e Presidente della Provincia]

Vasto, 24 aprile 2023. In qualità di esponente del Partito Democratico, e nel mio ruolo di presidente della Provincia di Chieti e sindaco di Vasto, non posso non esimermi dal partecipare in maniera attiva alla composizione della coalizione di centrosinistra in Abruzzo in vista delle prossime elezioni regionali di marzo 2024.

Sento il dovere da uomo di partito e da uomo delle Istituzioni, di stimolare il PD e tutto il centrosinistra ad un dibattito e ad un confronto interno anche con quanti desiderosi di costruire l’alternativa all’attuale governo di centrodestra.

Pertanto, invito e sollecito il mio Partito ad avviare rapidamente questo dialogo e questo confronto per costruire liste forti ed un progetto che metta al centro temi importanti per il futuro dell’Abruzzo quali la sanità, il lavoro, i trasporti, le infrastrutture, l’ambiente, la transizione ecologica e l’inclusione sociale.

Da presidente della Provincia, da sindaco di Vasto e da esponente del Partito Democratico, consapevole che è necessario costruire, formare ed elaborare un programma di governo prima delle indicazioni delle persone che lo devono rappresentare, ma considerato però il poco tempo che abbiamo di fronte, non posso che partire da un suggerimento, spero utile, per uscire dallo stallo in cui stiamo cadendo allo scopo di individuare la personalità che a mio giudizio è la più adeguata a condurre la costruzione di un governo di centrosinistra.

L’unica proposta credibile, è Silvio Paolucci, avendo egli stesso investito gli ultimi dieci anni nella politica regionale, con onestà e credibilità, ricoprendo ruoli significativi ed importanti quali l’Assessorato regionale al Bilancio e alla Sanità e ricoprendo attualmente il ruolo di Capogruppo del maggior partito di opposizione in Consiglio regionale. In questi dieci anni egli ha sicuramente maturato una esperienza di governo regionale importante per essere il Presidente della Regione Abruzzo.

È evidente che la coalizione deve avere il nucleo centrale nell’alleanza tra Pd e Movimento 5 Stelle e proprio in quest’ottica, pur essendo convinto che il miglior candidato che il centrosinistra possa esprimere sia Silvio Paolucci, dico che se il Movimento 5 Stelle ha una figura non terza ma spendibile internamente, allora è necessario promuovere fin da ora il necessario quanto improcrastinabile confronto e dialogo. Ma qualora non fosse così, è inutile ricorrere a figure terze o a civici improvvisati vista la imminente scadenza elettorale.

Ed è dunque a loro e a tutti gli esponenti del Partito Democratico abruzzese che dico, in qualità di presidente della Provincia e di sindaco di Vasto, “Sveglia. Muoviamoci. Non abbiamo tempo da perdere!”.

Abbiamo il dovere di unirci e di confrontarci fin da oggi per costruire un’alternativa all’attuale maggioranza che è più di destra dell’attuale governo nazionale. L’Abruzzo ha bisogno di noi.




L’UNIVERSITÀ CANTA: performance del coro dell’ateneo

Bergamo Brescia capitale italiana della cultura 2023

Teramo, 24 aprile 2023. Sabato 22 aprile il Coro giovanile e Universitario di Teramo si è esibito a Bergamo in occasione delle manifestazioni legate a Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023.

L’Ateneo teramano, infatti, è tra i 25 che hanno aderito alla staffetta corale nata durante il difficile periodo di isolamento del primo lockdown da Covid-19 da un’idea di Laura Pesenti, docente del Coro degli Studenti dell’Università degli Studi di Bergamo.

Con l’aiuto dei supporti digitali, la docente di Bergamo ha riunito i suoi allievi in un abbraccio virtuale, grazie alla creazione di un video musicale realizzato unendo le diverse voci degli studenti e che è stato condiviso in rete.  Questa esperienza ha ispirato la creazione di una staffetta musicale che ha coinvolto ben venticinque università italiane riunite sul canale YouTube Università Canta.

Dopo le performance in video, l’esibizione di Bergamo è il primo evento che ha riunito fisicamente tutti i venticinque cori universitari.

Il Coro Giovanile e Universitario di Teramo nasce nel 2013 per volontà del Senato Accademico, che ne ha affidato la responsabilità scientifica a Paola Besutti, docente di musicologia del Dipartimento di Scienze della Comunicazione. Il Coro ha l’obiettivo di rafforzare il rapporto fra l’università e diverse realtà corali del territorio, giovanili e di età adulta. Per questo, sono rilevanti la sinergia con le voci bianche e giovanili dell’Associazione musicale Nisea diretta dal Maestro Claudia Morelli, che è anche la direttrice principale del Coro, e la collaborazione con il conservatorio “Gaetano Braga” di Teramo, con il quale è in atto un innovativo progetto per il rilascio di un doppio titolo di laurea.

In formazione sempre variabile, il Coro si è esibito in concerti, lezioni aperte, cerimonie ufficiali e in iniziative di terza missione organizzate dall’Ateneo teramano, orientando il suo interesse su brani tradizionali delle culture italiane, europee ed extraeuropee. Sabato sera la formazione ha eseguito Hej Sokoly, brano della tradizione musicale polacco-ucraina nell’arrangiamento di C. Morelli.

Per l’occasione il coro è stato diretto dal Maestro Andrea Di Sabatino, con la voce solista di Sara Di Luciano e con la fisarmonica di Vincenzo di Carlantonio.




UNA CRISI CONCLAMATA

La crisi in comune, che va avanti ormai dal 18 febbraio scorso, giorno delle dimissioni del sindaco Castiglione poi ritirate il 10 marzo, sta portando alla paralisi della città.

di Fabrizio Tucci

Ortona, 24 aprile 2023. Nell’ultimo consiglio comunale dello scorso 15 aprile, solo il terzo nel 2023, a certificare le difficoltà e la lentezza della macchina operativa, il sindaco non ha avuto la maggioranza per approvare il Documento Unico di Programmazione.

Sono passati oltre due mesi dall’apertura della crisi, e non si registrano novità.

Il sindaco non è riuscito a riformulare una maggioranza forte nei numeri e nella politica, che possa governare con stabilità nel rispetto del mandato che gli è stato affidato dagli elettori alle urne.

Agitarsi animatamente nello scongiurare l’arrivo del commissario, non può che rappresentare la foglia di fico a copertura di una crisi politica che a soli dieci mesi dalle elezioni ha completamente imbrigliato la macchina amministrativa. Se il sindaco non dovesse essere in grado di andare avanti con una maggioranza vera, che non sia ostaggio del capriccio di un consigliere oggi e l’altro domani, bisogna prendere atto che la politica ha fallito e che la soluzione è ridare la parola agli elettori.

Altre argomentazioni sarebbero effimere e pretestuose.




ATTI NEGATI anche dopo l’intervento del prefetto

Consiglieri comunali di minoranza: “atto grave ci rivolgeremo alla procura”

Montorio, 24 aprile 2023. Atti negati ai consiglieri comunali del gruppo Montorio Guarda Avanti. Ormai da quasi sette mesi chiedo invano, tramite regolare accesso agli atti ed in qualità di consigliere comunale, e quanto previsto dagli articoli 21 e 22 del regolamento per il funzionamento del consiglio comunale, analogamente a quanto già ricevuto in passato da tutti i responsabili finanziari, i prospetti del bilancio 2022 (entrate e spese) aggiornati alla data di stampa, elaborati per capitoli e con evidenza di impegni e liquidazioni, accertamenti ed incassi, oltre l’importo complessivo delle fatture relative ai consumi di energia elettrica e gas ricevute ed ancora non impegnate/liquidate.

Dopo l’intervento del Prefetto, da me coinvolto, mi è arrivata una prima risposta con tanto di scuse a distanza di quattro mesi dalla prima richiesta. Purtroppo, i dati che mi sono stati inviati, oltre ad essere parziali rispetto alla richiesta, sono stati in gran parte inviati errati. Nonostante i tanti solleciti di integrazione dei dati da parte mia e del Prefetto, che ringrazio per l’interessamento, ad oggi non ho ricevuto nessuna altra risposta dall’ufficio competente.

Un comportamento inaccettabile che palesa una volontà dilatoria ed ostruzionistica nei confronti delle minoranze consiliari e che sfocia nella mancanza di rispetto di quanto previsto dalle norme in materia di accesso agli atti, così come previsto dall’articolo 43 del TUEL, dall’articolo 13 dello Statuto Comunale e dagli articoli 21 e 22 del Regolamento per il Funzionamento del Consiglio Comunale, delle Commissioni e dei Gruppi consiliari.

A questo punto sarò costretto a rivolgermi alla procura di Teramo affinché si faccia chiarezza del perché di tale comportamento palesemente poco trasparente.

Andrea Guizzetti

Consigliere comunale Montorio Guarda Avanti




25 APRILE 2023

Il Manifesto di Ventotene, l’Unione Europea e la Resistenza

Chieti, 24 aprile 2023. I nazifascisti, dopo avere ridotto l’Europa a un grande campo di concentramento schiavizzando i popoli, alleati col Giappone hanno scatenato la guerra, provocando 55 milioni di morti.

Militari e civili, uomini e donne, vecchi e bambini sono stati brutalmente assassinati, “impiccati, sgozzati, uncinati, squartati, accecati, asfissiati, bruciati vivi, interrati nelle fosse fatte scavare da loro, lasciati morire nudi nei campi di neve” (Piero Calamandrei, editoriale de Il Ponte, settembre 1945).

In tutti i Paesi  europei occupati dai nazifascisti è nata la Resistenza, che, con la partecipazione anche delle donne, ha contribuito a sconfiggere i dittatori e a restituire ai popoli la libertà e la democrazia.

Nel 1941 gli antifascisti italiani Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi, mentre stavano scontando, dopo anni di carcere, la condanna al confino nell’isola di Ventotene, riflettendo sui compiti del dopoguerra, scrissero  il “Manifesto di Ventotene“, titolo originale “Per un’Europa libera e unita“. Il Manifesto è il testo fondante dell’Unione Europea, creata col trattato di Maastricht del 7 febbraio 1992.

Oggi la UE è in crisi. Il progetto di Spinelli e Rossi di creare una Federazione Europea, ispirata ai principi di pace e libertà, superando i confini nazionali, è vanificato dalla rinuncia all’integrazione politica in favore di quella economica e dalle iniziative prese da alcuni Paesi sovranisti.  Il 2 luglio 2021 15 partiti (tra cui la Lega e Fratelli d’Italia) di 14 Paesi  hanno firmato un documento, la “Carta dei Valori”, in cui progettano di riformare l’UE salvando le nazioni.

I valori costitutivi dell’UE progettata nel Manifesto sono contrastati anche dai movimenti neonazisti e neofascisti. Cessata la guerra, i vincitori hanno onorato il sacrificio dei militi caduti in combattimento allestendo cimiteri di guerra e sacrari. Hanno onorato il martirologio dei partigiani celebrando le ricorrenze,  erigendo cippi e monumenti, murando lapidi, pubblicando le ultime lettere dei condannati a morte, apportando modifiche alla toponomastica delle città.

Ma col tempo le iniziative si sono rarefatte; il filo della memoria delle vicende belliche e resistenziali, delle vite tragicamente spezzate, dei drammi familiari, si è assottigliato e spezzato. Nel vuoto lasciato dalla memoria rimossa, in  Europa sono cresciuti gruppi e movimenti neofascisti e, in alcuni Paesi, anche   neonazisti.

L’Italia è uno dei Paesi all’avanguardia del fenomeno neofascista. I social network abbondano di  messaggi razzisti e antisemiti. Alcuni gruppi hanno compiuto anche azioni eversive. Nelle ultime elezioni politiche ha trionfato il partito del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Lei e altri esponenti di Fratelli d’Italia hanno rifiutato il percorso compiuto da Gianfranco Fini per superare l’eredità del neofascismo. Preferiscono rimanere aggrappati alla memoria di Giorgio Almirante (la Meloni, nel suo libro autobiografico, “si dichiara sua figlia spirituale”) e alle radici del MSI, perché, come ha scritto la sottosegretaria Isabella Rauti in un messaggio, celebrando l’anniversario della fondazione del MSI, “Le radici profonde non gelano mai”.

 Per contrastare il pericolo dei movimenti eversivi presenti in Europa, è necessario che  i partiti, i movimenti, i sindacati, le associazioni, le numerose sezioni Anpi presenti in diversi Paesi europei introducano tutte le iniziative politiche e culturali utili per rafforzare la coscienza collettiva democratica dei cittadini. Così facendo, contribuiranno a realizzare l’Europa libera e democratica ideata dagli autori del “Manifesto di Ventotene”, la quale sarà di sostegno ai popoli impegnati nella Resistenza alle violenze dei governi dittatoriali, numerosi nel mondo, per la conquista o la riconquista delle libertà fondamentali.

Filippo Paziente, Socio Sezione Anpi




IL 25 APRILE di Pagano

Patrimonio della Nazione, valori da difendere ogni giorno

Roma, 24 aprile 2023. “Il 25 Aprile è un patrimonio della Nazione, la festa di tutti. Sono convinto che la libertà di pensiero e la democrazia debbano essere valori condivisi nei quali riconoscersi ogni giorno. Ciò che oggi diamo per scontato, come ad esempio la democrazia, la libertà, il benessere e il diritto alla salute, non sono per sempre, ma vanno riconfermati come ci viene purtroppo ricordato dalle recenti guerre in Ucraina e in altri Paesi del mondo. Quest’anno più che mai, nel 75esimo compleanno della nostra Costituzione”.  È quanto dichiarato, al quotidiano Il Centro, dal Presidente della Commissione Affari Costituzionali della Camera Nazario Pagano.




RUGBY L’AQUILA: QUARTA VITTORIA CONSECUTIVA

Rotondo 0 a 36 in casa dell’Arechi di Salerno

L’Aquila, 24 aprile 2023. Quarta vittoria consecutiva, e cinque punti conquistati dalla Rugby L’Aquila, oggi pomeriggio in casa dell’Arechi di Salerno, nella 15esima giornata del campionato di serie B, girone 4.

La squadra dell’head coach Massimo Di Marco, e del presidente Mauro Scopano, amministratore dell’Aterno gas & power, consolida così la quinta posizione in classifica, alle spalle del Paganica Rugby.

Neroverdi subito all’attacco e con buon piglio: Jacopo Alfonsetti sfiora la meta, fermato nei cinque metri avversari.  Una fiammata iniziale perché poi i padroni di casa salgono in cattedra con i neroverdi che tengono botta ai ripetuti assalti, con il gioco incardinato nei dieci metri dalla meta, e con qualche fallo di troppo. I neroverdi non riescono a mettere la frutto la superiorità in fase di mischia. Poi il risultato finalmente si sblocca nella fase finale del primo tempo: dopo un pallone strappato agli avversari con Andrea Pietriferni che riesce a bucare la difesa dell’Arechi con un irresistibile guizzo. Meta non trasformata, e a stretto giro arriva la seconda meta, di Daniele Sansone, liberato da un lungo  lancio, a cambiare il fronte di gioco. Anche questa meta non è trasformata. Si va al riposo sullo 0 a 10.

La ripresa inizia nel migliore dei modi per i neroverdi, con un calcetto Francesco D’Antonio libera Ludovico Di Marco che si invola a meta indisturbato, e questa volta Jacopo Alfonsetti trasforma, per un rassicurante 0 a 17.

Lorenzo Pupi rientra dopo una lunga assenza  e il bonus di un punto arriva con una bella meta di Simone Petrolati, che infilza ancora una volta la difesa avversaria. Meta trasformata e siamo sullo 0 a 24.

La quinta meta arriva con Luca Niro, che fa tesoro di un ottimo schema messo in atto a seguito di una touche a ridosso della linea di meta. Trasforma Jacopo Alfonsetti.

In finale di partita bella percussione corale del pacchetto offensivo neroverde: Jacopo Alfonsetti passa l’ovale a Ludovico Di Marco che, schivato l’ultimo avversario, mette a segno la sua seconda meta, non trasformata, fissando il risultato finale sullo 0 a 36. Man of the match Luca Niro, il vicecapitano.




MOVIDA VINCE la Cerrano Cup del Circolo Nautico Pescara

Pescara, 23 aprile 2023. Sole e vento leggero variabile da Nord-Est hanno accompagnato le ultime due competizioni del Campionato Primaverile di Vela d’Altura organizzato dal Circolo Nautico Pescara2018 sotto l’egida della FIV IX Zona Abruzzo e Molise che si è concluso domenica nel tratto di mare antistante il porto turistico Marina di  Pescara.

Le imbarcazioni vincitrici sono tre, una per categoria, punteggio legato alle caratteristiche di ogni tipologia di scafo. Nella categoria A trionfa “Movida”, lo Sly Yacht dell’armatore Ivo Petrelli che conquista anche il Trofeo Cerrano Cup, premio inerente alla lunga costiera svoltasi sabato tra Pescara e la Torre di Cerrano a Pineto ed inserita come punteggio nel Campionato Primaverile. Sempre in categoria A il secondo e terzo posto del Campionato è stato conquistato rispettivamente da “MGS” di Alessandro Pavone e da “Morgan IV” di Federica Cosentino.

Nella categoria B conquista il primo posto “Movida Junior”, il Melges 24 di Pierpaolo Petrelli seguito da “Strega 2” dell’armatore Alessandro Simionato e da “Bluna” di Carlo Pasetti. Nella categoria C sale sul podio “Liberty” di Andrea Di Nicolantonio seguito al secondo posto da “Oberon” dell’armatore Riccardo Asprea che ha gareggiato con un equipaggio formato per lo più  dagli allievi del primo corso di scuola vela del CNP2018, mentre terzo si è piazzato “Tabaluga” di Matteo Ricucci.

Le veleggiate hanno ancora una volta messo in luce il grande entusiasmo e lo spirito di amicizia dei numerosi velisti amanti del mare che hanno gareggiato a bordo delle 22 imbarcazioni partecipanti e che hanno concluso la giornata con il classico pranzo organizzato dal socio del Circolo Fabio Tortini.

I premi sono stati consegnati dall’assessore allo Sport del Comune di Pescara Patrizia Martelli.

Alessandro Pavone, presidente del CNP2018: “Abbiamo ricominciato la stagione velica con una particolare carica e siamo pronti per animare le altre imminenti iniziative, come la “Regata dei Trabocchi” tra Pescara e Vasto che quest’anno ha una particolare novità legata al Giro d’Italia, e anche la tappa agonistica nazionale categoria Optimist per i più giovani, l’Optisud, che arriveranno a centinaia da tutti i circoli velici d’Italia a Pescara nel prossimo mese. Un ringraziamento particolare ai nostri indispensabili sponsor amanti della vela ossia Banca Generali Private, Vittoria Rms, Autelcom e, per la Cerrano Cup di quest’anno, l’azienda vitivinicola Citra”.




DOV’È FINITA LA CO2 DEI PINI della Riserva Dannunziana?

Pescara, 24 aprile 2023. Mi è capitato, poco tempo fa, di fare alcune brevi escursioni nei boschi della collina Bolognese, dalle parti di San Benedetto Val di Sambro. Ho camminato dentro alcune formazioni miste di latifoglie e sempreverdi: castagni, roverelle, ontani, aceri, abeti bianchi, pecci e pini. Formazioni boschive che, a passarci dentro, danno il senso della naturalità della loro presenza ed essenza, con gli odori, i silenzi e il microclima tipici di un bosco, ma che in effetti è governato dall’uomo, e da lungo tempo, nelle modalità più diffuse: ceppaia e, da quello che ho potuto vedere dalle brevi passeggiate, soprattutto fustaia. In più di una occasione mi sono imbattuto nei cantieri di taglio dove, accanto ai tronchi accatastati, soprattutto di conifere, già faceva più che capolino il novellame di sostituzione. Ho contato gli anelli di accrescimento degli individui più grandi, con in bella vista il loro alburno e duramen, e per alcuni sono arrivato anche quasi a 100.

Vedere quelle cataste di legno, ma anche un certo apparente degrado dovuto anche alle varie strade di attraversamento del bosco per lo svolgimento dell’attività selvicolturale, mi ha alquanto incupito. Poi ho riflettuto su una serie di questioni, soprattutto legate alla sorte di questi legnami, e mi sono volutamente convincere di uno scenario positivo di utilizzo, non certamente per fini energetici, ma come materiale da costruzione, arredamento  e utensileria varia. Fusti così pregiati che la natura ha messo insieme in così tanto tempo non possono essere diversamente utilizzati, mi sono detto. E mi ha rincuorato il pensiero che dentro a ogni singolo tronco, ancorché rimosso da quesi luoghi,  sia segregata una massa enorme di CO2 che, rimossa dall’atmosfera, rimarrà ora confinata in chissà quale mobilio o comunque manufatto, per un periodo significativamente lungo, mentre nuove piante già hanno rimesso in moto il ciclo.

Il pensiero mi è automaticamente andato al bosco più vicino alla mia città, che anzi lo include, quello della Riserva Dannunziana, di cui ancora ad oggi continua a sfuggirmi, perché evidentemente poco informato, il modello di governo: danneggiato, come tutti sappiamo, dal fuoco non appena qualche anno fa, oggi mostra ferite gravi che anche l’occhio  poco allenato facilmente riesce a vedere. Come ad un osservatore ancora distratto non sfugge la scomparsa di una certa trama di tronchi, molti, decine e decine, che infittivano questa formazione boschiva, rimossi da alcuni comparti, sicuramente per ragioni di incolumità pubblica (questione tutta da valutare in un’area protetta, da cui invece sembra che bisogna proteggersi!) e che custodivano anche loro massicce dosi di CO2: ad oggi non sappiamo quale ne sia stata la sorte, né dove il carbonio di quella molecola, lì stoccata, sia andata a finire. Non è una questione di poco conto sapere e poter certificare le proprie azioni di sostenibilità

Giancarlo Odoardi – Ri-media.net

Direttore Editoriale – Web Content Editor




MADONNA DELLO SPLENDORE e  Giulio Antonio Acquaviva d’Aragona

Fine settimana all’insegna della devozione mariana e delle radici storiche della città.

Giulianova, 24 aprile 2023. Alle 18.15, a poche ore di distanza dalla Messa concelebrata dal Cardinal Angelo Comastri  a conclusione della processione in onore di Maria SS. dello Splendore, si è tenuta ieri la cerimonia di svelamento del monumento che ritrae il fondatore di Giulia, Giulio Antonio Acquaviva d’ Aragona, opera dell’artista Antonio De Marini realizzata in pietra della Maiella. La scultura è stata donata dal Rotary Club Teramo Est.

Questa mattina, in sala “Buozzi”, si è inoltre svolto un incontro di approfondimento dal tema “Giulio Antonio Acquaviva e il sogno di Giulia, prima ‘città ideale’ del Rinascimento”. Hanno portato i loro saluti il sindaco di Giulianova Jwan Costantini, il presidente del Rotary Club Teramo Est, Domenico Onori, ed il direttore del Polo Museale Civico di Giulianova, Sirio Maria Pomante.

Relatore d’eccezione, il professor Mario Bevilacqua, storico dell’architettura dell’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma, autore del volume monografico sulla fondazione di Giulianova. Sono inoltre intervenuti gli storici Roberto Ricci e Sandro Galantini.

” Mi preme ringraziare, in modo particolare – commenta il Sindaco Jwan Costantini – il Rotary Club Teramo Est, nella persona del presidente Domenico Onori. La scultura donata colma un vuoto che, colpevolmente, ha segnato fino ad oggi la storia di questa città. Un vuoto, voglio dire, di riconoscenza, conoscenza e consapevolezza. Oggi Giulianova, nella piazza ducale, può contare su un doveroso e prezioso tributo al suo fondatore. Ci auguriamo che il Rotary Club Teramo Est, che ha dato dimostrazione di intelligenza, generosità e grande sensibilità, sia esempio di come la collaborazione tra enti e associazioni possa portare a risultati nobilissimi e duraturi.”




COME ESSERE CAVALIERI di San Michele, di Don Marcello Stanzione

Recensione di Salvatore Valenti

23 Aprile 2023

In questo libro, Come essere cavalieri di San Michele, edito da Segno, don Marcello Stanzione, noto scrittore e angelologo, ci rappresenta la storia del cavalierato nella Chiesa cattolica e le virtù dei cavalieri, che sono stati e continuano ad essere in ogni tempo al servizio nella Chiesa.

Il cavaliere mette in atto l’essere soldato di Cristo, qual è diventato mediante la Cresima.

Il cavaliere, nella società, è un soldato che combatte a cavallo al servizio di un regno terreno, mentre nella Chiesa il cavaliere è un soldato che combatte al servizio del Regno dei cieli, in difesa della Chiesa e dei valori cristiani.

Il cavaliere nella Chiesa è arruolato negli eserciti di Cristo, sotto la protezione della Madonna e di San Michele Arcangelo. Non c’è ostacolo o avversario che possa fermare o impaurire il cavaliere.

Bisogna essere predisposti per diventare cavaliere, anche se in verità nessuno nasce cavaliere, ma solo vivendo il Vangelo si diventa cavalieri con l’aiuto di un buon maestro.

Il cavaliere nella Chiesa è pronto a partire per lunghi viaggi, quando è necessario per divulgare il Vangelo e difendere la Chiesa e i valori cristiani.

Il buon cavaliere ha fede, sapienza, nobiltà d’animo, bontà, fortezza, misura, giustizia, è caritatevole, rispettoso, educato, e amorevole con il prossimo, ma diventa anche impavido e guerriero per difendere sé stesso, e i più deboli dai nemici della Chiesa.

Vediamo come San Michele Arcangelo è il primo cavaliere, per eccellenza, che in umiltà è al servizio e in difesa della Chiesa militante e trionfante.

Vediamo anche la presenza preziosa delle donne nel cavalierato, ovvero le dame che, come i cavalieri sono al servizio e in difesa della Chiesa. La prima dama per eccellenza è Maria Santissima, che ha protetto e difeso i primi cristiani e continua a proteggere e consolare la Chiesa in ogni tempo.

Sono molti i cavalierati nella Chiesa, ma notiamo come San Michele Arcangelo e la Madonna sono presenti in ogni ordine cavalleresco.

Nei secoli, la Madonna e San Michele Arcangelo, per volontà di Dio, si sono serviti di alcuni santi cavalieri e sante dame per rimettere ordine nella società e difendere il Vangelo e i cristiani.

Il grande principe del cielo, il cavaliere per eccellenza, il glorioso San Michele Arcangelo, capo e guida degli eserciti di Dio, onora la Madonna, così anche il buon cavaliere deve onorare e rispettare la Madonna.

Il buon cavaliere diventa Mariano, come sono Mariani gli angeli e gli Arcangeli.

Buona lettura e buon cammino a tutti. Pace e coraggio.




RINNOVATO IL CONSIGLIO Direttivo Fiab Pescarabici

Eletto il nuovo Presidente

Pescara, 23 aprile 2023. Si è svolta il 21 aprile scorso l’Assemblea ordinaria di Fiab Pescarabici presso la nuova sede operativa sita nei locali di CicloPE, la ciclostazione di Porta Nuova. L’ordine del giorno prevedeva:

la relazione del presidente uscente Filippo Catania e la ratifica delle sue dimissioni;

la discussione e l’approvazione del bilancio consuntivo 2022 a cura del tesoriere e segretario Giancarlo Odoardi;

modifica dello Statuto;

rinnovo del Consiglio Direttivo.

Dopo la relazione del presidente uscente, che ha illustrato le attività svolte dalla sua elezione nel 2018 e i risultati ottenuti, tra i quali la gestione di Fiab della ciclostazione attraverso l’accordo con Faieta, nell’ambito del Progetto Pesos, è intervenuto l’assessore alla mobilità del Comune di Pescara, Luigi Albore Mascia, che ha ribadito come le politiche di mobilità sostenibile attuate dal Comune abbiano, unitamente alla  collaborazione con Fiab nella promozione delle stesse, contribuito a rendere Pescara competitiva a livello nazionale per l’attenzione ai temi della sostenibilità ambientale.

Sono stati votati all’unanimità il bilancio consuntivo e la modifica dello Statuto illustrati da Giancarlo Odoardi.

L’assemblea ha quindi eletto il nuovo Consiglio Direttivo, composto da: Paolo Lucente, Francesco Mancini, Alberta Maranzano, Giancarlo Odoardi e Cristina Tarquini, che, riunitosi, ha eletto Francesco Mancini presidente per il prossimo triennio. Lo stesso, già vicepresidente, ha brevemente illustrato le prospettive di indirizzo di Fiab Pescarabici, nella continuità delle attività avviate, specie nel raccordo tra i Comuni dell’area vasta, sottolineando però la necessaria evoluzione dal concetto di pista ciclabile a quella di città ciclabile. A tal riguardo, ha proposto di estendere il modello Costa 30, attivato nei 45 km di costa che attraversano 7 comuni, da Martinsicuro a Silvi Marina, anche sulla riviera di Pescara. Ha infine accennato alle potenzialità turistiche della prosecuzione della greenway lungo il fiume Pescara fino a Chieti scalo




COMETE – SCIE D’ABRUZZO al Teatro Cordova

Festa del Libro dell’Associazione Editori Abruzzesi

Pescara, 23 aprile 2023. Comete – Scie d’Abruzzo, sarà uno dei protagonisti della Festa del Libro dell’Associazione Editori Abruzzesi prevista per domani 23 aprile: la presentazione del nuovo ed articolato progetto Ianieri Edizioni vedrà dialogare la giornalista pescarese Alessandra Renzetti con lo stesso editore Mario Ianieri alle ore 16:00 presso il Teatro Cordova di Pescara a Viale Bovio.

Il volume che è stato presentato in anteprima a Pescina, grazie all’interesse del sindaco Mirko Zauri, si sta facendo conoscere anche a Pescara, sede della Scuola Macondo fondata dallo scrittore abruzzese Peppe Millanta che è Direttore della collana il cui primo numero dal titolo Alexandre Dumas – Viaggio nel Fucino presenta la prefazione di Dacia Maraini: ogni uscita vedrà una personalità di spicco introdurre l’argomento, infatti, ed è stata Michela D’Isidoro a curare questa prima introduzione.

La collana è dedicata alla letteratura di viaggio e propone una serie di racconti di grandi personaggi che hanno attraversato l’Abruzzo, il nome stesso indica la sua mission: lasciare dietro di sé una scia, e invitare così i lettori a mettersi a loro volta in cammino per ripercorrere gli stessi itinerari, oggi, con gli occhi meravigliati del passato. Per questo motivo ogni volume è arricchito da itinerari tematici per scoprire le bellezze inaspettate della regione Abruzzo che hanno destato l’interesse dell’associazione I Borghi più belli d’Italia, partner ufficiale del progetto con il Presidente Antonio Di Marco e I Parchi Letterari grazie all’impegno di Stanislao de Marsanich.

Il progetto si avvale del lavoro certosino di un comitato scientifico di docenti dell’Università G. D’Annunzio di Chieti – Pescara, Dipartimento di Lingue e Letterature Moderne con il Direttore Carlo Martinez, che ha collaborato con Millanta per la scelta dei testi, traduzioni, introduzioni critiche e storiche: tra i docenti si annoverano Barbara Delli Castelli, Emanuela Ettorre, Antonio Gurrieri, Maria Chiara Ferro, Lorella Martinelli, lo stesso Martinez, Ugo Perolino e Michele Sisto.

Ma qual è lo scopo di questa nuova collana?

A rispondere è lo stesso Millanta: “l’intento è quello di far rivivere al lettore le emozioni di allora, mettendolo a contatto con un Abruzzo remoto eppure ancora molto presente. Le dodici uscite di questa prima serie cercano di abbracciare un ventaglio ampio sia come periodo storico, che come personaggi: penso ad Alexandre Dumas, Alberto Savinio, Anne MacDonell, Estella Canziani. Una collana che cerca di racchiudere la letteratura di viaggio che riguarda l’Abruzzo, con opere ritradotte per l’occasione grazie al comitato scientifico”.

“Si tratta di una collana dedicata alla letteratura di viaggio che interessa l’Abruzzo, che vuole mettere in luce il lato pionieristico, avventuroso e pieno di mistero che ha avuto la nostra regione, agli occhi di chi l’ha attraversata confrontandosi con l’ignoto. L’Abruzzo, infatti, è sempre stato una terra di confine. Montagne inaccessibili ne hanno preservato i segreti e i misteri, rendendolo nell’immaginario del passato una terra a suo modo esotica e magica. Un vero e proprio west selvaggio, dove tutto poteva accadere”– conclude Millanta.

Il progetto grafico di copertina e i disegni sono a cura di Luca Di Francescantonio, l’impaginazione grafica è di Federica Di Pasquale, il lavoro di redazione è stato svolto da Cecilia Di Paolo. Serena D’Orazio ha curato gli itinerari della collana.