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SANTO SUBITO

Siamo tra quelli che, a parte la sua sincera vocazione europeista, non hanno condiviso e non condividono la posizione politica di Berlusconi

Politicainsieme.com, 9 maggio 2023. La sua parabola non è stata liberale, com’era nei presupposti della sua discesa in campo. Né, in più occasioni, è stata moderata. Non a caso, dopo aver sdoganato MSI e Lega, il suo excursus giunge al supino appiattimento sulle posizioni di Fratelli d’Italia, insistentemente ribadito nel messaggio inviato alla recente assemblea che il suo partito ha tenuto a Milano.   Vantando di rappresentare la colonna portante di una alleanza politica di destra, nel cui ambito, tutt’al più, Forza Italia funge da gruccia. Ma oggi non è questo il punto, su cui vogliamo riflettere.

Siamo anche tra coloro che hanno rispetto delle persone e, dunque, anche di Berlusconi. Del quale, per un verso, apprezziamo la ferma determinazione a mantenere quanto più vivo possibile il suo impegno politico, per altro verso, dobbiamo constatare come alcuni passaggi del suo recente intervento testimonino e confermino come sia stato e sia tutt’ora quell’antesignano dell’antipolitica, da cui hanno prese le mosse tutte le degenerazioni populiste che lamentiamo.

Ha evocato lo spettro del comunismo esattamente come trent’anni or sono, esorcizzando Stalin e Mao Tse Tung. E già che stava da quelle parti, ha ingentilito il suo discorso ventilando – con una sottile ironia, necessaria a rendere meno cervellotico un tale allarme – il rischio di una invasione cinese. A fronte di una tale prospettiva da incubo, ovviamente, la guerra di Putin è una bazzecola neanche da parlarne. Senonché questa negligenza- possiamo chiamarla così ? – ha conferito all’ intero intervento una intonazione di evanescente opportunismo tattico.

Eppure, vien da dire che Berlusconi è pur sempre il meglio del berlusconismo. C’è da essere sinceramente preoccupanti – per chi le fa e per chi le ascolta – di certe dichiarazioni di berlusconiani in servizio permanente ed effettivo. Evidentemente eccitati dal riferimento che il Cavaliere, più o meno inopinatamente, ha fatto ai cosiddetti santi laici, straparlano di Forza Italia come religione e della sua missione apostolica, cioè destinata a continuare nel tempo, anche dopo l’ascensione del Capo al cielo. Il che, francamente, ci sembra, anzitutto, poco rispettoso proprio nei confronti di Berlusconi che, a fronte di adepti talmente devoti, farebbe bene a ricorrere ai debiti scongiuri.

Al nostro sistema politico mancava giusto questa lettura in chiave messianica o apocalittica ed ora la lacuna viene colmata. Ma siamo talmente oltre la misura di ciò che è umanamente ragionevole, da augurarci che Berlusconi resti sulla scena politica il più a lungo possibile, se non altro per evitare che venga occupata da tali adulatori.

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