GLI INCONTRI MISTICI di Giovanna d’Arco

… con san Michele e santa Caterina

di don Marcello Stanzione

Durante il processo contro la santa francese morta al rogo, hanno provato a mettere in discussione i fenomeni mistici che le accadevano

Nel 2022 ricorre il primo centenario della proclamazione di santa Giovanna D’Arco (Domrémy, 6 gennaio 1412 – Rouen, 30 maggio 1431) a patrona della Francia. La santa aveva una particolare famigliarità con gli angeli che fanno parte della missione profetica, politica e militare della Pulzella d’Orleans.

San Michele

Gli angeli in genere e San Michele in particolare, infatti, occupano un posto troppo importante, nella spiritualità di Giovanna d’Arco, perché li si possa passare sotto silenzio. Fin dalla sua prima chiamata ella parla di angeli, che saranno costantemente presenti nei suoi ricordi, e per questo spesso li troveremo rievocati nel corso degli interrogatori.

Nel giardino di suo padre

La “voce di Dio” che si rivela inizialmente ad ella nel giardino di suo padre, la terza volta le si manifesta chiaramente come “la voce di un angelo” (interrogatorio del 22 febbraio 1431). In un successivo interrogatorio, i giudici vorranno chiederle alcune precisazioni a proposito di questa “voce”: “La voce che vi parlava era di un angelo, di un santo o di una santa, oppure la voce di Dio senza intermediari?”. “Erano le voci di santa Caterina e di santa Margherita”, ella risponde.

Quale è stata prima voce?

Ma poco più tardi, nel corso del medesimo interrogatorio, ella preciserà che “ha avuto il consiglio di san Michele”: “Qual è stata la prima voce?” “Quella di san Michele”. Ma il giudice le chiederà di essere più precisa: “Quale fu la prima voce che si comunicò all’età di tredici anni circa?”. “Fu quella di san Michele, lo vidi con i miei occhi. Non era solo, ma era accompagnato da angeli del cielo” (27 febbraio).

In carne ed ossa?

E i giudici la spingeranno ad essere più precisa ancora: “Vedevate san Michele e gli angeli veramente in carne ed ossa?” “Li vedevo coi miei stessi occhi. Altrettanto bene quanto vedo voi ora. E quando mi lasciavano, io piangevo e avrei voluto che mi portassero via con loro”.

Il ferimento ad Orleans

Invano il giudice tenterà poi di ottenere ulteriori particolari intorno a quelle sue visioni di san Michele e degli angeli. Quel giorno, Giovanna vi si sottrarrà e durante il medesimo interrogatorio ella stessa vorrà precisare che, quando venne ferita nell’assalto delle Tourellese nel corso dell’assedio di Orléans, venne “confortata da santa Caterina”.

La chiaroveggenza di Giovanna d’Arco

Durante l’interrogatorio successivo, il giovedì 1° marzo, i giudizi sarebbero ritornati a lungo sulla parte spinti da una rivelazione della stessa Giovanna, che nel frattempo aveva dichiarato sicuramente a uno dei suoi carcerieri: “Prima che siano passati sette anni, gli inglesi patiranno una sconfitta ancora più grande di quella di Orléans e perderanno tutta la Francia”. “Come lo sapete?”. “Lo so dalle sante Caterina e Margherita”.

Hanno capelli?

Giovanna è evasiva e talvolta apertamente canzoniera: “E le sante che vi appaiono, hanno capelli?”. “Buona, questa domanda!”. Ed è proprio in quello stesso giorno che Giovanna darà la sua risposta più famosa.

L’albero delle fate

Le viene chiesto se santa Margherita parli inglese. “Perché dovrebbe parlare inglese, se non parteggia per gli inglesi?”. Tenteranno anche di chiamare in causa l’ “albero delle fate”, a proposito delle rivelazioni di santa Caterina e santa Margherita: “E’ per caso nell’albero delle fate, che vi hanno parlato?”.

La compagnia delle sante

Al che, Giovanna d’Arco si limita a rispondere seccamente: “Non ne so nulla”. Ciò che più le sta a cuore è la compagnia stessa delle sante, l’assicurazione, da loro ricevuta, che esse non le dicono né promettono nulla senza che Dio lo permetta, e la promessa che le hanno fatto di portarla un giorno in paradiso.

L’aspetto di san Michele

Ma vi sarà anche, subito dopo, un altro scambio di battute, che sarebbe rimasto altrettanto famoso: “Che aspetto aveva san Michele quando vi apparve?”. “Non gli vidi in capo alcuna corona, e dei suoi vestiti non ne so nulla”. “Era nudo?”. “Credete che Dio non abbia di che vestirlo?”. “Aveva dei capelli?”. “Perché mai avrebbe dovuto farseli tagliare?”.

Non ne so nulla

E infine, quando le si chiede: “Aveva una bilancia?”. “Non ne so nulla”. Ma subito aggiunge, come riferisce il verbale: “Quando lo vedo, provo una grande gioia; ho la sensazione, quando lo vedo, di non poter essere in stato di peccato mortale”.

Una ragazza ignorante

È davvero sorprendente, leggendo in dettaglio gli atti del processo, osservare come ella, la ragazza ignorante, sappia riportare all’essenziale le questioni complicate volutamente dai maestri sapienti che la interrogano.

Una devozione profonda

Giovanna mostra per gli angeli una devozione profonda, di cui senza esitazioni fornirà tutti i particolari che le verranno chiesti, e in un caso andrà anche molto più in là di quanto i giudici avrebbero potuto immaginare. Non possiamo evitare di soffermarci su questa sorta di confidenza sull’aldilà cui ella giunge, ancora una volta, in tutta semplicità.

Vengono spesso tra i cristiani

Il giudice le chiede sospettoso (interrogatorio della mattina di lunedì 12 marzo). “Facevate la genuflessione davanti a san Michele e agli angeli, quando vi apparivano?”. “Si. E dopo la loro dipartita baciavo la terra che avevano calpestato”. “Questi angeli si trattenevano a lungo con voi?”. E qui, ella risponde qualcosa che questa volta va ben oltre ciò che le viene chiesto: “Essi vengono spesso tra i cristiani, senza che nessuno li veda; ed io ho visti molte volte in mezzo a loro”.

Una confidenza sconcertante

È una confidenza davvero sconcertante, che sembra implicare in lei facoltà di visione mistica che vanno ben al di là di quelle su cui il giudice vuole avere dei dettagli. La presenza degli angeli è evocata da Giovanna d’Arco come qualcosa di familiare, in qualche modo perfino naturale, come un modo invisibile che si mescola al mondo visibile.

Gli incontri mistici di Giovanna d’Arco con san Michele e santa Caterina (aleteia.org)




BREVETTI EUROPEI: boom di domande in provincia di Chieti

Nel 2022 l’Abruzzo registra una crescita del 93% rispetto al 2021

Chieti, 15 maggio 2023. Con 63 domande di brevetto pubblicate dall’EPO (European Patent Office), la provincia di Chieti nel 2022 ha registrato un vero e proprio boom che la pone ai primi posti della classifica stilata da Unioncamere e Dintec. Un’analisi che mette in luce la crescita costante delle domande italiane di brevetto europeo registrate dal 2015 ad oggi (33 per cento) e, soprattutto, durante lo scorso anno quando il Belpaese ha raggiunto il miglior risultato del decennio, mantenendo così la quinta posizione per capacità inventiva nell’EPO tra i paesi UE e l’undicesima tra tutti i paesi del mondo.

Nel 2022, infatti, in tutta l’Italia sono state 4.773 le domande, 218 in più di quelle del 2021, con una crescita del 5%. A contribuire in maniera lusinghiera al risultato italiano è stata proprio la provincia teatina che ha registrato 47 domande in più rispetto alle 16 dell’anno precedente. Un dato che consente alla provincia di primeggiare sul podio di quelle in cui è stato registrato il migliore incremento, staccando anche il risultato eccellente di Bologna (+38), Milano (+25) e di Bolzano e Pordenone (+22). Dei 63 brevetti, 27 fanno riferimento al settore “tecniche industriali e trasporti”, 23 al settore “necessità umane”, 8 all’area meccanica, illuminazione e riscaldamento, 4 al settore della “fisica”, 1 all’area della “chimica e metallurgia” e 1 ai “prodotti tessili e carta”. Quanto ai richiedenti, ben 62 provengono da imprese. Buono anche il risultato ottenuto dalla provincia di Pescara con i suoi 16 brevetti registrati nel 2022, più del doppio rispetto ai 7 del 2021 (+9).

Ampliando il raggio di azione all’Abruzzo, nel 2022 sono state complessivamente 92 le domande di brevetto europeo, di cui 63 appunto nella provincia di Chieti, 16 nella provincia di Pescara, 7 in quella aquilana e 5 nel teramano. Per quanto riguarda i settori, i brevetti sono così suddivisi: 33 per “necessità umane”, 33 per “tecniche industriali e trasporti”, 9 per “meccanica, illuminazione e riscaldamento”, 9 per “fisica”, 4 per “chimica e metallurgia”, 2 per “elettricità”, 1 per “prodotti tessili e carta” e 1 per “costruzioni fisse”. A fare richiesta di iscrizione per i 92 brevetti abruzzesi, sono state principalmente imprese (82 brevetti, con una percentuale dell’89,6%), seguite da privati (6, pari al 6,8%) ed enti di ricerca (3, pari al 3,5%). 

L’Abruzzo guadagna anche un altro primato, piazzandosi al primo posto della classifica relativa alla crescita delle domande pubblicate dall’EPO nella macroarea Mezzogiorno, con il +93%, scattando di molto il secondo e terzo gradino della lista, occupati dalla Campania (+46%) e dalla Puglia (+14%).

«I dati emersi dall’analisi condotta da Unioncamere e Dintec non possono che riempirci di soddisfazione», commenta il presidente della Camera di Commercio Chieti Pescara, Gennaro Strever. «Il boom ottenuto dalla provincia di Chieti e, più in generale, l’ottima crescita delle domande di brevetto europeo registrate nel 2022 e provenienti dall’Abruzzo, ci dimostrano che la nostra regione è dotata di menti e professionalità che stanno lavorando con impegno e ottenendo eccellenti risultati sul fronte dell’innovazione. Così come è da leggere in maniera estremamente positiva il fatto che la maggior parte delle domande proviene dalle imprese che l’Ente camerale sostiene con ogni mezzo a disposizione nel loro percorso verso l’innovazione». 




EVENTO BENEFICO

La SOMS ospita i Kiev Virtuosi

Spoltore, 15 maggio 2023.  Sabato 20 maggio, alle ore 21.00 presso la SOMS Società Operaia Mutuo Soccorso – Spoltore (Pe) con la presentazione di Serena Zitti, con l’Accademia degli Insepolti, l’Associazione Cinqueborghi ed ASI, Associazioni Sportive Sociali Italiane, arriva il violoncellista e direttore d’orchestra, nominato ai Grammy, Dimitry Yablonsky, il quale è stato direttore principale dei Solisti di Kiev per 3 anni prima di decidere di organizzare un’orchestra rinnovata, i Kiev Virtuosi. L’evento è a scopo benefico ed il costo del biglietto è di 5,00€.

Il presidente della Soms di Spoltore, Luigi Spina, li accoglie anche in ricordo dei propri avi materni vissuti ed Odessa ed a Kerc e coinvolti nella Tragedia degli Italiani di Crimea (anni 1917 / 1942) e come interviene: “invito tutta la cittadinanza a partecipare perchè il prestigio della serata nel borgo si accompagna all’importanza benefica dell’evento”.

Tutti i musicisti sono stati scelti con cura per unirsi a questo ensemble esclusivo e il successo immediato è stato evidente. Tutti i concerti a Kiev hanno sempre registrato il tutto esaurito.

I musicisti dei Virtuosi di Kiev sono alcuni dei migliori musicisti da camera e solisti professionisti e si sono esibiti in tutto il mondo, da Parigi al Giappone e da Londra a San Francisco, oltre a numerosi paesi del Sud America e dell’Australia. Oltre all’intensa attività come orchestra da camera, i Virtuosi di Kiev sono anche un’orchestra sinfonica molto richiesta per progetti speciali.

Nell’estate 2016, l’orchestra da camera dei Virtuosi di Kiev e l’orchestra sinfonica dei Virtuosi di Kiev erano entrambe residenti al Gabala Music Festival in Azerbaigian e hanno tenuto insieme tournée in Italia, Francia, Spagna e Svizzera. Una rassegna sinfonica con importanti solisti è stata organizzata al Teatro Nazionale Ivan Franko di Kiev, con grande accoglienza da parte del pubblico e della critica specializzata.

I Kiev Virtuosi si esibiscono e fanno tournée in tutto il mondo e stanno iniziando un programma discografico molto vasto e intenso per la Naxos Records, con le sinfonie da camera tra gli altri di Shostakovich e Silvestrov, per cui sono stati nominati ai Grammy Edizione 2018 per la categoria “Contemporary”.

Dal 2022, sono residenti al Teatro Marrucino di Chieti, grazie al supporto del Comune stesso a causa della guerra. Nel 2023 è prevista un’intensa tournée.




EFFICIENZA ENERGETICA: quale opportunità?

Confindustria Teramo incontra il futuro patrocinando l’evento organizzato da SGR

Mosciano Sant’Angelo, 15 maggio 2023. Lo scorso venerdì 12 Maggio presso il Blu Palace i vertici dell’azienda SGR hanno tenuto un convegno esplicativo sulle possibilità di risparmio energetico, efficientamento idrico per aziende ed enti pubblici.

Nello specifico i relatori, Massimiliano Gula, Andrea Migliozzi, Alessandro Fiorino e Matteo Maselli, tutti quadri del gruppo SGR, hanno spiegato ad una platea accorta e interessata come l’efficientamento energetico e la nascita di comunità energetiche sia il vero passo verso il futuro.

Altro importante passo verso un domani sempre più vicino è, secondo SGR, il monitoraggio idrogeologico, altro importante servizio offerto dalla società riminese: attraverso l’istallazione di particolari sensori è possibile monitorare eventuali smottamenti.

La parte più corposa, poi, ha riguardato la spiegazione delle CER che sposta il concetto di produzione/consumo spostando il tutto da un sistema centralizzato ad uno distribuito dell’energia.

Infine, si è parlato di smartcity e dei servizi offerti mediante i famosi project financing tra pubblico privato: illuminazione con led solari con telecamere abbinate per la videosorveglianza di imprese e paesi, la riqualificazione di scuole, asili e il loro relativo efficientamento energetico.

Il tutto gestito da una piattaforma “Level4” capace di integrare i dati da tutti i protocolli standard per poi renderli fruibili attraverso i servizi offerti.

La piattaforma “Level4” è dotata anche di intelligenza artificiale intuitiva per dare la giusta regia di sostegno decisionale.




RESPONSABILITÀ DELLA DESTRA, valutazioni per la ricorrere alla Procura della Corte

Paolucci e Fina evidenziano chiaramente la situazione economica-finanziaria del Comune di Chieti

Chieti, 15 maggio 2023. “Le radici del nuovo dissesto della città di Chieti arrivano da lontano, ed è bene che oltre alle cause, vengano cristallizzate anche le responsabilità di chi ha male amministrato per lungo tempo, ben 10 anni di gestione del centrodestra hanno portato il Comune di Chieti nel baratro. Sono fatti, oggi documentati dai numeri e a cui bisogna affiancare anche chiare responsabilità.

Per questo ci riserveremo di fare ricorso alla Procura della Corte dei Conti perché ciò accada, affinché non ci siano strumentalizzazioni di turno e, soprattutto, ricostruzioni fantasiose da parte di chi ha governato prima dell’esecutivo attuale e lo ha fatto male e perché sulla situazione economica e finanziaria dell’Ente venga fatta luce a 360 gradi, come il centrosinistra ha cominciato a fare da quando governa la città”, così il capogruppo Pd in Consiglio regionale Silvio Paolucci e il segretario regionale del Pd, il senatore Michele Fina a seguito della conferenza stampa convocata in città per fare il punto sulla sentenza emessa dai giudici della Corte dei Conti d’Abruzzo sul piano di riequilibrio presentato dall’Amministrazione Ferrara, alla guida della città dall’ottobre 2020.

“Andando all’analisi del provvedimento della Corte, sono quattro i punti messi in chiaro dal pronunciamento dei giudici – illustrano i due esponenti del PD – 1.il tentativo (impossibile) del piano di riequilibrio, 2 le cause del dissesto, 3. la situazione della riscossione negli anni, 4. L’unico miglioramento, pur lieve maturato durante l’Amministrazione di centrosinistra nel periodo 2021/22. Su questi fatti, ora bisogna ancorare delle responsabilità, che sono precisamente indicate nelle 115 pagine di pronunciamento”.

La mala gestio storica dell’Ente (2010-2020). “La mancata omologazione del piano deriva da una serie di criticità sedimentate negli anni, inerenti sia la situazione patrimoniale, sia quella strutturale, organizzazione amministrativa compresa, che secondo i giudici hanno minato l’efficacia e l’applicabilità dello stesso, condizionato anche dall’emergenza Covid.

Il centrosinistra ha cercato di porre rimedio alla catastrofe generata dall’inerzia del centrodestra, era un atto doveroso tentare il salvataggio e al sindaco e all’esecutivo e maggioranza tutta arrivi il nostro ringraziamento per averci provato e per aver fatto il possibile per dare un’opportunità alla città. La situazione di Chieti è unica, non è da tutti darsi da fare in una situazione come quella ereditata”.

–              A pag. 37 della sentenza c’è la prima e fortissima censura sulla gestione precedente: “Il trend negativo appare prendere le mosse già nel 2010, quando la cassa comincia a registrare le prime tensioni, con una forte contrazione rispetto all’esercizio precedente. Un successivo punto di svolta è individuabile nel 2012, anno a partire dal quale la cassa diventa pari a zero in modo costante anche per gli esercizi successivi e il risultato di amministrazione inizia ad essere “vincolato”, non comparendo più i fondi liberi ancora presenti nell’esercizio precedente. Al contempo, nel medesimo anno inizia il percorso di costante crescita dei residui attivi – come emergente dai due grafici di seguito riportati – dove si individua chiaramente il peso sempre maggiore dei residui relativi ad esercizi precedenti, quale evidente indicatore delle difficoltà nell’attività di riscossione. Ulteriore punto di svolta in negativo è individuabile intorno all’esercizio 2017……. il disavanzo comincia a segnare un profondo peggioramento (2018-2020), nonostante il 2019 sia, com’è noto, un esercizio connotato da diversi interventi legislativi eccezionali, di supporto agli enti locali. Causa prima del disavanzo, come si vedrà meglio nel corso dell’analisi, è l’insufficiente attività di riscossione.

Le radici del dissesto (2010-2020) “La Corte fa un dettagliato excursus sulle radici del dissesto, corredandolo anche dai numerosi richiami promossi verso l’amministrazione comunale di centrodestra, anno dopo anno, affinché intervenisse (pag. 106-107). La situazione odierna è il risultato dell’inerzia di allora e della consolidata incapacità di intervenire per salvare la città”.

–              A pag. 106, in particolare la Corte a fronte di una dettagliata analisi, torna sulle origini del default e definisce ancora una volta: Lo stato persistente di grave compromissione delle finanze comunali, con conseguente potenziale impossibilità di far fronte alle obbligazioni e all’erogazione dei servizi essenziali, confermando la correttezza delle valutazioni svolte dal Comune in sede di quantificazione del disavanzo da recuperare. Al contempo, l’approfondimento svolto a più ampio spettro anche sugli esercizi precedenti ha permesso di evidenziare come i fattori genetici dell’attuale disequilibrio – inefficienza dell’attività di riscossione, con conseguente accumulo di residui attivi e sofferenza di cassa – inizino a delinearsi a partire dal 2012, con un ulteriore aggravamento negli anni 2017-2018, innescando una dinamica negativa viziosa, che ha compromesso anche l’organizzazione amministrativa del Comune e gli strumenti che avrebbero dovuto supportare la corretta programmazione ed attuazione del PRFP in esame.

La difficoltà, ormai strutturale, del Comune di realizzare le entrate proprie ha prodotto, per quanto qui maggiormente interessa, effetti su un duplice piano. In primo luogo, è risultata completamente compromessa la normale gestione di cassa, con uno strutturale e illegittimo ricorso continuato all’anticipazione di tesoreria e con il tiraggio di tutte le anticipazioni di liquidità eccezionalmente garantite dallo Stato, nonché con l’accumulo di un enorme mole di residui attivi, che ha superato i 100 milioni di euro al 31 dicembre 2021 (euro 100.677.567,14), con una lieve, ma assolutamente non significativa riduzione delineata nei dati di preconsuntivo al 31 dicembre 2022 (euro 97.081.598,75); a ciò si è unito un progressivo e costante irrigidimento del bilancio stesso, che, seppur in ritardo, ha cominciato a registrare – attraverso la valorizzazione del FCDE – la necessaria svalutazione dei predetti residui, con la conseguente emersione di un disavanzo non più gestibile con gli ordinari strumenti di recupero.

Teateservizi. “Nelle considerazioni sulla partecipata, non viene incluso il piano di risanamento della partecipata Teateservizi, omologato dal Tribunale e da sottoporre ai creditori che si riuniranno il 13 luglio prossimo per approvarlo, anche se nel testo si legge un chiaro auspicio a che il tentativo possa contribuire a restituire liquidità all’Ente tramite la riscossione. Il miglioramento deriva dalla capacità di riscossione che il centrosinistra ha riattivato, cercando di tutelare servizi e lavoratori della partecipata”.

–              A pag 112 il miglioramento delle performance di riscossione rappresentato dal Comune nella propria memoria conclusionale, lo stesso può, in via estremamente ottimistica, essere considerato indice di un possibile progressivo ritorno allo svolgimento di un’ordinaria attività di riscossione, del tutto insufficiente ad assicurare il proprio effettivo concorso, nei termini ora delineati, al percorso di risanamento del Comune……. Incidentalmente, dunque, non può che nuovamente ribadirsi come tale prospettata ed auspicata dal Comune prima inversione di tendenza nell’attività della società avrebbe dovuto avvenire, per conseguire effetti valutabili in questa sede negli esercizi precedenti, essendo come sopra evidenziato uno dei fattori che, a partire dal 2012, ha concorso al progressivo formarsi del disavanzo in analisi.

L’azione della Giunta Ferrara. (2021-2022) “Il declino del Comune è narrato dai giudici con una cronistoria numerica da cui emergono l’incapacità di fronteggiare problemi e proporre soluzioni da parte di chi ha governato e l’assenza di azioni positive per evitare il peggio quando era ancora possibile. Cosa avvenuta solo a partire dal 2020, con la gestione del sindaco Diego Ferrara. Cercare di attribuire a chi governa oggi le colpe di un baratro causato da altri è solo l’ultimo atto di una politica inadeguata e incapace di costruire una proposta seria per il bene della città”.

–              A pag. 107 infatti si legge: La ricostruzione ora svolta, del resto, trova immediato riscontro nei dati, in lieve miglioramento per l’esercizio 2022, che, seppur ancora a livello di preconsuntivo, appaiono delineare una chiusura dell’esercizio con un disavanzo di euro 62.035.466, con una maggior recupero, rispetto al target del PRFP, per euro 597.985.

Alla luce delle osservazioni sopra svolte, in vero, tale miglioramento appare riconducibile all’eccezionalità degli esercizi 2021-2022, ove a differenza dei precedenti in cui si sono originati i fattori di squilibrio finanziario del Comune, sono risultati significativi i trasferimenti diretti da parte dello Stato, sopra dettagliatamente riportati. Ciò testimonia sia che tale dato ex se non è in grado di poter dimostrare la sostenibilità del PRFP in esame – in quanto singolo e caratterizzato da variabili esogene – sia che, ancora una volta di più, per quanto qui maggiormente interessa, la causa prima dello squilibrio dell’Ente è riconducibile alla mancata capacità di assicurare l’incasso delle proprie entrate.




IL PIANO DI MARKETING turistico

Santinato incontrerà operatori e e cittadini domani 16 maggio alle 14:30 in Sala Buozzi

Giulianova, 15 maggio 2023. Il presidente della Teamwork, la società che sta stilando il Piano di marketing turistico, condividerà le linee di azione dello strumento e ascolterà i partecipanti.

Mauro Santinato ancora a Giulianova per incontrare gli operatori turistici e i cittadini e, con loro, fare il punto sul Piano di marketing turistico.

Il presidente di Teamwork, società di consulenza e formazione nel settore della promozione territoriale, sarà infatti in città domani, martedì 16 maggio, per un incontro che si terrà alle 14:30, in sala Buozzi.

È importante – sottolinea l’assessore al Turismo e al Commercio Marco Di Carlo – condividere le linee programmate nel Piano di Marketing Turistico. Insieme parleremo degli strumenti introdotti e di come l’attuazione strategica, per essere efficace, debba avvenire attraverso il coinvolgimento di tutte le categorie commerciali ed  economiche. L’invito a partecipare è dunque rivolto ai balneatori, agli albergatori, ai titolari di attività ricettive, agli esercenti, ai commercianti e a tutti i giuliesi interessati allo sviluppo e alla promozione della propria città.




SETTIMANA DELLA CELIACHIA, oggi menù speciale per tutti i bambini nelle scuole cittadine

Sindaco e assessore Giammarino: “Un modo concreto per sensibilizzare su corrette abitudini alimentari”

Chieti, 15 maggio 2023. In occasione della Settimana Nazionale della Celiachia, che si celebra dal 13 al 21 maggio, il Comune di Chieti ha proposto alla Ladisa, concessionaria del servizio di ristorazione scolastica, di modificare il menù prevedendo la somministrazione del pasto di oggi con alimenti senza glutine per tutti i bambini e gli adulti che mangiano a mensa.

Un modo per sensibilizzare sulla condizione e gli effetti causati dall’infiammazione cronica dell’intestino tenue che viene, di norma, scatenata dall’ingestione di glutine in soggetti predisposti geneticamente. Un menù provato direttamente alla mensa della primaria Celdit, anche dall’assessore alla Pubblica Istruzione Teresa Giammarino, dalla dirigente del Comprensivo 4 Elvira Pagliuca, dalla responsabile del servizio Ladisa, Maria Giovanna Flora, dalla dietista Ilenia Sbaraglia dalla vicepresidente del Aic Abruzzo, Marta D ‘Amico.

“A tavola tutti insieme è un esempio concreto di inclusione alimentare – così il sindaco Diego Ferrara e l’assessore alla Pubblica istruzione Teresa Giammarino abbiamo voluto promuoverlo insieme al gestore del servizio, perché diventi un tema di interesse ancora più generale. Le diete speciali sono motivo di grande attenzione per l’Amministrazione comunale, a tutela dei bambini che hanno esigenze particolari per il cibo a causa di intolleranze e predisposizioni alla celiachia.

Cogliamo l’occasione di questa settimana per fare un unico menu, abbattendo ogni differenza e mettendo tutti i bambini, i docenti e il personale scolastico che fruisce della mensa davanti agli stessi piatti. Oggi nelle mense delle scuole comunali si è mangiato come primo piatto il risotto con le zucchine, per secondo ciliegine di mozzarella e insalata di pomodori, ciabatta senza glutine come pane e per fine pasto yogurt. Ringraziamo l’Aic e la Ladisa per essere stati parte di questa iniziativa, che ripeteremo per tenere l’attenzione al giusto livello sul cibo e sulla qualità e la specialità delle diete per i nostri bambini”.

“L’Aic Abruzzo, da oltre vent’anni presente sul territorio, si occupa di formare ed informare a vari livelli la popolazione sulla malattia celiaca e le sue problematiche, coinvolgendo le istituzioni scolastiche, le realtà turistiche e ristorative, le associazioni di categoria e le istituzioni politiche, al fine di normalizzare la vita del celiaco nella quotidianità – riferisce la vicepresidente del Aic Abruzzo, Marta D ‘Amico per l’associazione – tra i tanti progetti viene portato avanti da anni con grande successo In fuga dal glutine, basato su attività ludico-educative grazie alle quali si racconta in classe la diversità (sia essa alimentare, culturale o religiosa) da vivere non come limite ma come risorsa: ogni anno Aic Abruzzo entra negli Istituti Scolastici di tutte le province formando insegnanti, lavorando nelle classi con i bambini e coinvolgendo i dirigenti scolastici.

Nell’ambito di queste attività di sensibilizzazione nelle scuole, grazie anche alla partecipazione e all’impegno dei comuni e delle aziende di ristorazione collettiva si porta avanti, durante la settimana della celiachia l’iniziativa Tutti a tavola, tutti insieme, una giornata in cui in tutte le mense scolastiche delle scuole d’Infanzia e primaria che aderiscono al progetto si serve un pasto naturalmente privo di glutine, per far comprendere anche ai bambini e alle loro famiglie che mangiare senza glutine si può e anche con gusto e in questa edizione 2023 si supereranno i 5.000 pasti a livello regionale.

Il Direttivo di Aic Abruzzo è attualmente impegnato, oltre che al fianco dei Comuni, anche al fianco dell’assessorato alla Salute e Pari Opportunità della Regione Abruzzo per raggiungere l’obiettivo della dematerializzazione dei buoni cartacei in tutto il territorio regionale in modo uniforme, puntando ad ottenere un sistema ben strutturato per far sì che si potranno utilizzare i buoni digitali anche fuori regione”.

“L’azienda Ladisa ha aderito con entusiasmo al progetto poiché sensibile alle problematiche legate alla celiachia – così Maria Giovanna Flora della ditta – tematiche che la nostra realtà gestisce già quotidianamente con la preparazione dei circa 1.300 pasti di Chieti, fra cui diversi menu speciali proprio per celiaci”.




LA CITTÀ DI ROSETO FESTEGGIA il 163° compleanno

Il 22 maggio per l’occasione, l’Amministrazione Comunale ha deciso di rendere omaggio a chi ha contribuito alla storia del territorio attraverso l’impegno quotidiano

Roseto degli Abruzzi, 15 maggio 2023. Donne e uomini che per decenni, ogni mattina, hanno sollevato la saracinesca della loro attività commerciale, tanto da diventare un simbolo e un punto di riferimento per l’intera comunità.

Per questo domenica 21 maggio, alle 10.30 in piazza della Repubblica, si svolgerà la cerimonia dal titolo Onore al Merito nella quale gli Amministratori consegneranno un riconoscimento alle attività commerciali storiche di Roseto degli Abruzzi. A presentare l’evento sarà Francesca Martinelli.

Saranno consegnate le opere musive che il Maestro Bruno Zenobio ha creato per questa occasione. Opere che andranno ad impreziosire gli esterni delle nostre attività storiche e le identificheranno ancora di più come appartenenti proprio alla nostra Città e alla nostra cultura.

La premiazione diventerà un appuntamento fisso durante le future celebrazioni per la nascita di Roseto e, ogni anno, verranno consegnati altri riconoscimenti alle tante attività storiche, che caratterizzano il nostro tessuto commerciale.

La Pro Loco Roseto, inoltre, omaggerà la Città di Roseto realizzando una splendida infiorata nella centralissima piazza mentre, lungo le strade che portano da piazza della Libertà a piazza della Repubblica, risuoneranno le note della Banda di Montepagano.

In caso di maltempo la cerimonia si terrà in Sala Consiliare.

“Ogni città è il riflesso di tante storie. Quella di Roseto degli Abruzzi, sia pur “recente” (l’atto di nascita fu firmato il 22 maggio del 1860), racconta di un borgo nato sulla collina di Montepagano e poi sceso verso il mare, cambiando il proprio nome prima in Le Quote e successivamente in Rosburgo, fino ad arrivare nel 1927 ad assumere l’attuale denominazione di Roseto degli Abruzzi – affermano il Sindaco Mario Nugnes, la Presidente del Consiglio Gabriella Recchiuti e l’Assessore al Commercio Annalisa D’Elpidio – Come in un mosaico, poi, nella storia della città si inseriscono le storie di donne e uomini che con la loro vita e con la loro attività ne caratterizzano il tessuto imprenditoriale e commerciale. Per questo, in occasione della ricorrenza del 163esimo compleanno di Roseto, l’Amministrazione Comunale ha voluto premiare per la prima volta le dieci attività più resilienti della città ed ancora presenti sul territorio. Vogliamo premiare il forte radicamento urbano di queste attività e promuovere e valorizzare tutte le attività commerciali, artigianali e dedite alla ristorazione che costituiscono testimonianza storico-culturale del territorio rosetano. Vogliamo premiare un’ampia varietà di piccole ma grandi imprese che raccontano l’operosità, la capacità di rinnovarsi, l’impegno costante ed il coraggio di tanti imprenditori nell’affrontare le sfide dei tempi che cambiano, la ferma volontà di trasmettere i valori della tradizione e la memoria delle esperienze del passato, di imprese orgogliosamente tramandate, magari, di generazione in generazione. Infine – aggiungono il Sindaco, la Presidente del Consiglio e l’Assessore – vogliamo ringraziare il maestro Zenobio per le splendide opere, la Banda di Montepagano che renderà gioiosa la giornata di festa e la Pro Loco di Roseto che lascerà un segno tangibile della ricorrenza con la realizzazione di una infiorata in piazza”.




CAMPIONATO NAZIONALE MAJORETTES-Sport ANBIMA APS

I numeri di Montecatini Terme

Roma, 15 maggio 2023. Il Palaterme di Montecatini Terme, nello scorso fine settimana, ha ospitato il V Campionato Nazionale Majorettes-Sport ANBIMA APS; fondamenti anche di questa nuova edizione della competizione nazionale sono stati eleganza, energia e perfezione.

L’evento è stato coordinato da Monica Rizzi, responsabile del settore Majorettes e coordinatrice del Team Nazionale e dal Segretario Nazionale ANBIMA APS, Dr. Andrea Romiti coadiuvati da Valentina Maino, dallo staff tecnico Majorettes costituito da Valentina Schäfuerm Erika Zedde, Eros Cabiddu, Laura Nave, Erika Turri, Tiziana Goletti, Giuliana Baldass e dal Presidente Anbima Veneto, Raffaele Pallaro.

La cerimonia di apertura è stata scandita dai saluti istituzionali del Presidente Nazionale ANBIMA APS, M° Giampaolo Lazzeri, dalla Presidente MWF (Majorettes World Federation), Zeljka Banovic, da tutti i membri della Giuria, dal presentatore Luca Cristofori e dalla sfilata delle oltre 600 majorettes delle 24 Unità di base partecipanti, provenienti da varie regioni italiane e suddivise in 47 categorie.

Sabato 6 maggio si sono celebrate le premiazioni delle categorie della giornata scandite per età in cadets, juniors e seniors; domenica 7 maggio le Trainers dei 24 gruppi partecipanti e le nuove categorie vincitrici delle esibizioni della giornata, con la presenza, per la prima volta nella competizione, della categoria Kids.

La giuria ha valutato le 228 coreografie presentate nel weekend della competizione. Le diverse formazioni qualificate, divise nelle specialità baton, pom pon, mace, mix e flag, potranno partecipare al XVIII Campionato Europeo Majorettes Sport MWF che si svolgerà a Maribor (Slovenia), presso lo Sport Hall Lukna, dal 22 al 25 giugno 2023.




LA PERSONALIZZAZIONE del Potere

La complessità da governare

Politicainsieme.com, 15 maggio 2023. Il presidenzialismo, come ogni forma di centralizzazione e personalizzazione del potere, dovrebbe fare i conti con quell’ insieme di processi che riconduciamo sotto il termine di complessità. Per concludere che si tratta dell’impianto istituzionale meno adatto a governare un simile contesto.

Anzitutto, chiedendoci se consideriamo la complessità sociale alla stregua di una calamità o almeno una pietra d’inciampo di cui faremmo volentieri a meno o piuttosto un arricchimento, un’ opportunità offerta al nostro tempo. In altri termini, è possibile addomesticare la complessità, darne conto senza mutilarla, senza impoverirla e, nel contempo, disegnarne il profilo?

Ma cosa intendiamo esattamente per complessità?

È possibile farne una risorsa piuttosto che un nodo scorsoio?

“Complessità” è un vocabolo che segnala una chiave di lettura inedita, una di quelle nuove categorie interpretative di cui abbiamo bisogno per darci ragione del mondo in cui siamo immersi. È un concetto tipicamente post-moderno, nella misura in cui non è facilmente riconducibile all’ordinata razionalità cui aspirava la modernità. È, però, un termine cui troppo spesso ricorriamo in modo improprio.

Lo sciupiamo, ne facciamo una delle tante parole-passe-partout di cui volentieri ci riempiamo la bocca. Parole magiche che letteralmente consumiamo a furia di ripeterle a luogo e fuori luogo, con la pretesa che dicano tutto, cosicché le riduciamo a non dire più nulla. In altri termini, le arruoliamo nel vocabolario del nostro quotidiano discorrere come schermo della nostra sostanziale ignoranza.

Per complessità si deve intendere una matassa di cui abbiamo smarrito il bandolo. Una tale sovrapposizione di stati, di processi, di eventi e di percorsi disposti su più livelli che si incrociano, attecchiscono l’uno all’altro, da una parte simbiotici, dall’altra incomponibili, per un verso si appianano reciprocamente, ma soprattutto, al contrario, stridono l’un contro l’altro, cosicché crescono a dismisura le variabili in campo e viene meno una passabile lettura della consequenzialità tra cause ed effetti.

Si approda, in sostanza, ad una condizione impredicibile, tipica, in natura, dei sistemi non-lineari, non a caso ascrivibili al cosiddetto “caos deterministico”. Il quale rispetta due condizioni.

In primo luogo, un minimale scostamento delle condizioni iniziali di un processo genera un tale ampio ed imprevedibile allargamento a ventaglio dei suoi esiti possibili, da rendere aleatoria ogni possibilità di dirigerne gli sviluppi.

In secondo, luogo, in tanto incoercibile disordine, ad un certo punto, compare misteriosamente un attrattore, attorno a cui le dinamiche del processo in corso si ricompongono in una nuova ordinata costellazione.

Si intravede una certa analogia tra processi fisici e processi sociali o, almeno, si possono assumere i primi come metafora dei secondi. Senonché questi ultimi non possono essere abbandonati alla spontaneità

della loro evoluzione naturale, ma vanno governati nella misura in cui mettono in gioco valori umani.

E qui si giunge al dato politico. È possibile, in definitiva, governare la complessità?

Intendiamo farlo?

Conviene farlo ?

Oppure torna più comodo lasciar fare al corso degli eventi, abbandonarci, più o meno fiduciosi, all’alea, si potrebbe dire, della destinazione che abita nel profondo delle cose ?

Sperando che, anche nel nostro caso, compaia, ad un certo punto, un attrattore e magari confidando che sia la tecnica ad assumere questo ruolo ? Non sarebbe comodo sgravarci da ogni responsabilità, adattarci e lasciar correre gli eventi giù per la loro china, accontentandoci di lucrarne i possibili utili marginali ?

Se manteniamo, invece, la pretesa di orientare il corso della storia, al momento – sia pure a grandi linee – il mercato delle opzioni possibili offre, da un lato le soluzioni, per intenderci, presidenzialiste, dall’ altro quelle incentrate su processi di una vasta partecipazione democratica e popolare, che si compendia nella forma rappresentativa e parlamentare dell’ordinamento istituzionale.

Si tratta, ovviamente, di due campi, che contemplano, ambedue, paradigmi applicativi differenti. Senonché, il modello orientato alla centralizzazione del potere evoca un sistema chiuso. Il quale, a fronte della complessità non può fare altro, per cercare di domarla, se non operare semplificazioni arbitrarie, potature forzose. S’impoverisce la realtà sociale, si riduce la ricca arborizzazione delle questioni in campo ad un torsolo nudo che perde per strada la varietà di suggestioni, di valori, di nuove domande di libertà e di senso che la società incessantemente propone.

Contro l’illusione di una semplificazione drastica e risolutiva, contro ogni apparenza, solo sistemi democratici, non elitari, popolari ed aperti che non dettano soluzioni per via deduttiva, calandole dall’ alto, bensì sanno apprendere dall’esperienza, sono in grado di governare l’ esuberante ricchezza della società complessa.

Domenico Galbiati

https://www.politicainsieme.com/la-personalizzazione-del-potere-e-la-complessita-da-governare-di-domenico-galbiati/




L’INTOLLERANZA strisciante

La pagliuzza nell’occhio dell’altro …

Politicainsieme.com, 15 maggio 2023. Tutto rientrato: Carlo Rovelli andrà alla Fiera del libro di Francoforte in rappresentanza ufficiale dell’Italia dopo che ne era stato escluso per decisione di Ricardo Franco Levi, il Commissario straordinario nominato da Governo Draghi per gestire la presenza italiana al celeberrimo evento culturale che, quest’anno, vedrà proprio il nostro Paese come principale ospite d’onore.

L’esclusione di Rovelli era stata provocata dalle sue affermazioni, sul palco del Concertone del Primo Maggio, dirette a criticare l’invio delle armi in sostegno dell’Ucraina e, pur senza nominarlo, a contestare al Ministro della Difesa, Guido Crosetto, la vicinanza “ad una delle più grandi fabbriche di armi al mondo, Leonardo”. Con l’aggiunta: “il Ministero della Difesa deve servire per difenderci dalla guerra, non per fare i piazzisti di strumenti di morte”. Apriti cielo e cancellazione dell’invio di Rovelli!

La cosa si è inserita all’interno delle polemica esplosa per la contestazione da parte del Domani che ha contestato il ruolo svolto da Crosetto in Leonardo, con tanto di pubblicazione delle cifre dei compensi ricevuti  tra il 2018 e il 2021, in qualità di “advisor” in rappresentanza di Aiad, l’associazione di Confindustria che rappresenta le aziende della difesa e dell’aerospazio, e da presidente di Orizzonte sistemi navali, società partecipata al 51 per cento da Fincantieri e al 49 per cento dalla stessa Leonardo. L’accusa del giornale di De Benedetti, che parla di pagamenti pari a circa 1,8 milioni di euro, ha rinfocolato così quanti hanno sin da subito sostenuto l’esistenza di un conflitto d’interesse da parte dell’esponente di Fratelli d’Italia. Egli, invece, nega mentre promette un po’ di querele perché sostiene di essere stato diffamato. L’eventuale vicenda giudiziaria chiarirà quel che ci sarà da chiarire.

Comunque, torniamo a Rovelli. Perché la rientrata decisione di escluderlo dall’evento di Francoforte ha naturalmente fatto sollevare una gran parte del mondo della letteratura e della politica. Lo stesso Ministro Crosetto, oltre a negare di essere dietro l’esclusione, è stato tra i primi a ritenere la decisione eccessiva ed inopportuna. Tra le voci più autorevoli a favore dello scrittore è stata di spicco quella del professor Giorgio Parisi eminente scienziato di Fisica dell’Università La Sapienza di Roma, e Premio Nobel nel 2021 a conferma della sua indiscussa fama mondiale. Si tratta di quello stesso Parisi che intervenne clamorosamente per impedire, nel 2008, la partecipazione di Papa Benedetto XVI all’inaugurazione dell’anno accademico del suo ateneo. Il Papa sarebbe stato reo, a suo avviso, di  aver rotto il patto “tra fede e scienza” con le prese di posizione contro l’evoluzionismo. Un reato di opinione, dunque, della stessa sostanza di quella contesta a Rovelli.

Tutto questo cosa ci dice? Premesso che ognuno è libero di esprimere le proprie opinioni, soprattutto nei confronti di chi, per tanti motivi, svolge una funzione pubblica o assurge alla notorietà sulla base di una esposizione mediatica c’è da riflettere su come molte volte, anche inconsapevolmente, si finisce per vedere la pagliuzza negli occhi degli altri e non la trave nei propri.

Un’ultima notazione, giacché ci siamo. Non si può che essere incuriositi della nomina di un Commissario governativo per la presenza italiana alla Fiera di Francoforte che i poveri mortali pensano sia sostanzialmente cosa un po’ più semplice e poco costosa. Si tratta di un evento d’incontestabile importanza. Cioè della famosa  “Frankfurter Buchmesse” che sembra abbia trovato i natali addirittura ai tempi di Gutemberg, l’inventore della stampa a caratteri mobili e, dunque, autentico padre della stampa moderna.

Nella nostra ingenuità pensavamo che la presenza italiana ad un salone di presentazioni di libri, e che ovviamente riguarda un’attività di natura privatistica, com’è quella editoriale, non avesse bisogno addirittura di un decreto di nomina di un Commissario, con relativa struttura di supporto. Ma, in effetti, trattandosi di un provvedimento che prevede la spesa di risorse pubbliche era cosa inevitabile. Così abbiamo avuto modo di rintracciare il testo del Decreto (CLICCA QUI) anche per capire, per dirla in soldoni, quanto ci costa. Sei milioni di euro distribuiti negli anni 2020 -2023. Ovviamente, saranno tutti necessari e documentati, ci mancherebbe altro. E sicuramente serviranno a far vendere più libri degli autori e degli editori italiani.

https://www.politicainsieme.com/lintolleranza-strisciante-la-pagliuzza-nellocchio-dellaltro/




CHE FINE HA FATTO il concetto di spazio?

Pescara, 15 maggio 2023. Questa bici sta lì da giorni, sotto il sole e sotto la pioggia, dì e notte. Lo so perché ce l’ho messa io, avendola raccattata dal prato adiacente dove era stata apparentemente abbandonata. Forse per un impeto di rabbia più che per sfregio, perché bloccata nei movimenti delle ruote da una sorta di ganascia elettronica, sopraggiunta per una qualche ignota ragione. Ho fatto fatica, infatti, a tirarla fuori dall’erba perché la ruota davanti non girava, e quindi l’ho trascinata e messa lì, in bella vista, perché almeno la si notasse e venisse recuperata dai gestori del servizio.

Si, perché questa bici appartiene alla flotta di bike sharing free floating di Bit Mobility, l’azienda che opera a Pescara e che gestisce anche i monopattini. Non è insolito trovare mezzi disponibili in modalità “condivisa” (sharing) messi, lasciati, nei posti più improbabili, che ostacolano, quando va bene, il transito soprattutto di persone, oppure letteralmente abbandonati se non buttati.

Il senso di fastidio e di irritazione per queste azioni accomuna molte persone, e anch’io devo dire ho avuto, anzi ho un moto di contrarietà verso coloro che si rendono responsabile di tali comportamenti.

Poi però alzo la testa e noto che ciò che riempie il mio sguardo non sono immagini di bici o monopattini messi fuori posto, ma anche in ordine, ma una coltre di automobili che occupano ogni centimetro della strada, senza soluzione di continuità, a perdita d’occhio. E allora mi chiedo come mai ci rendono così facilmente irascibili e intolleranti alcuni mezzi, tra l’altro di ridotte dimensioni, lasciati in disordine e fuori posto ma facilmente spostabili, come ho fatto io, ma per nulla ci irritiamo per migliaia e migliaia di auto parcheggiate, certamente in modo regolare, in ogni angolo di via? Ma neppure quelle poste abusivamente ad occupare marciapiedi, scivoli e attraversamenti pedonali nonché ferme, senza alcun timore, in seconda fila lungo le strade cittadine? Mi chiedo: ma che fine ha fatto il nostro concetto di spazio pubblico, quello libero dei cittadini? U po’ di sana ribellione per ciò che deturpa realmente le nostre città io l’auspicherei.

Comunque, se qualcuno di Bit Mobility legge questa nota, la bici sta lì, ingresso Riserva Dannunziana, provenendo da Francavilla, a destra.

Giancarlo Odoardi – Ri-media.net

Direttore Editoriale – Web Content Editor




PAROLE TRA I LIBRI

Tutto pronto per il secondo incontro

Chieti, 15 maggio 2023. Si terrà domenica 21 maggio alle 18:30, nella sala di lettura  Card. Loris Capovilla della Libreria Bosio di Chieti, il secondo incontro di Parole tra i libri, la rassegna ideata e diretta dal critico letterario Massimo Pasqualone che, per l’occasione, presenterà il volume di Sonia Viani, Come spilli sull’arenile, per i quaderni di irdidestinazionearte.

Nata a Chieti nel 1966, Sonia Viani dedica la propria vita all’insegnamento della letteratura e della  lingua inglese nella scuola secondaria, approdando alla narrativa in età matura.  Come spilli sull’arenile è un racconto lungo, di ambientazione abruzzese,  che segna il suo esordio come scrittrice.

Nella prefazione lo stesso Pasqualone scrive che Il racconto di Sonia Viani procede in modo sinestetico e profondo, quasi un viaggio all’interno delle sue emozioni, sensazioni e passioni, un viaggio ricco di immagini e richiami a quella che è la dimensione sensoriale, una perfetta commistione tra realtà e ricordi. Davanti al mare, la protagonista del racconto descrive come in un diario i suoi incontri particolari e alcune volte bizzarri, che si avvicendano davanti a questo straordinario palcoscenico naturale e gli occhi vedono e percepiscono e, specchio dell’anima, mostrano ai lettori la sua personale rielaborazione, il suo sentire. Alla sua prima prova narrativa, Sonia Viani mostra un talento particolare, per un cammino che sicuramente sarà foriero di ulteriori successi.




LAUDAR VOLLIO PER AMORE san Francesco protagonista

Secondo concerto della XXVII Rassegna di Musica Antica “I Concerti di Euterpe”.

L’Aquila, 15 maggio 2023. Sabato 20 maggio 2023 alle ore 18 presso la splendida chiesa medievale di Santa Maria ad Cryptas di Fossa va in scena il secondo concerto della XXVII Rassegna di Musica Antica I Concerti di Euterpe.

Lo spettacolo nasce come un viaggio sonoro attorno alla figura di S. Francesco che non vuole ripercorrere cronologicamente la sua vita, ma vuole rievocare attraverso le sue parole, affidate ad una voce recitante, e quelli dei biografi a lui contemporanei, o di poco successivi, l’atmosfera che si respirava in quegli anni, sottolineate e commentate attraverso una scelta di musiche significative sia per il periodo storico che per gli argomenti trattati. La narrazione presenta alcune delle pagine più significative dedicate e scritte dal santo di Assisi, tra cui il Saluto alla Vergine, e il Cantico delle Creature interpretate dall’attore Luca Serani, Aquila Altera e Le Cantrici di Euterpe interpreteranno musiche di autori e codici medievali tra cui: R. de Vaqueiras, il Laudario di Cortona, i Carmina Burana, il Codice di Londra.

Protagonisti del concerto saranno:

Luca Serani, voce recitante

AQUILA ALTERA ensemble

Antonio Pro, liuto

Matteo Nardella, flauti, flauto doppio, flauto e tamburo, ceccola

Lorenzo Lolli, canto, organo portativo, percussioni

Beatrice Dionisi, arpa

LE CANTRICI DI EUTERPE

Maria Antonietta Cignitti, canto e direzione musicale




A LEZIONE di teatro a Popoli

Un progetto di Drammateatro e DILASS sulla drammaturgia di Samuel Beckett

Popoli, 15 maggio 2023. Vanno a lezione a Popoli dal Drammateatro gli studenti del Dilass, Dipartimento di Lettere, Arti e Scienze Sociali dell’Università Gabriele d’Annunzio di Chieti, per approfondire sul campo, anzi sulla scena,  la drammaturgia di Samuel Beckett, pietra miliare della letteratura teatrale contemporanea che ha in Aspettando Godot la punta di diamante della sua poetica. Insieme ad altri testi celebri come Finale di Partita, L’ultimo nastro di Krapp e Giorni felici.

E sarà proprio Giorni felici il motivo sul quale si soffermano gli studenti che il 18 Maggio saranno al Teatro comunale della cittadina della Val Pescara dove è in corso H2O Rispecchiamenti Festival all’interno del quale si sviluppa il lavoro per la realizzazione del nuovo spettacolo di Claudio Di Scanno Sarà un altro giorno felice, con in scena Susanna Costaglione. Dopo l’incontro preliminare dello scorso mese di aprile nelle aule del Dilass al Campus universitario di Chieti nel corso delle quali sono stati illustrati gli elementi centrali della drammaturgia beckettiana, adesso è la volta del riscontro concreto rappresentato dalla partecipazione ad una prova dello spettacolo che il Drammateatro si accinge a mettere in scena.

Tanti i motivi di approfondimento e conoscenza, riferiti in particolare al passaggio dal testo alla messa in scena seguendo un principio di riscrittura drammaturgica che restituisce linfa vitale e sensibilità contemporanea ad un grande classico della drammaturgia quale è Giorni felici di Beckett. E insieme, il lavoro dell’attore e quello del regista, l’ideazione della scenografia e il disegno luci, il lavoro sul tappeto sonoro e tutti gli elementi di cui si compone lo spettacolo teatrale. Ivi compresa la composizione dell’azione scenica che tenga conto della relazione con lo spettatore affinché lo spettacolo teatrale raggiunga i suoi obiettivi di comunicazione.

Percorsi di cultura teatrale quindi, che rimarcano un prezioso metodo di coinvolgimento degli studenti universitari all’agire scenico, all’esperienza artistica, allo studio e alla produzione di cultura teatrale. Per Drammateatro e Dilass non è una novità innescare delle collaborazioni inerenti all’agire teatrale. Già nel 2019 infatti ebbe luogo un grande progetto sui temi de Il teatro e il sacro, un lungo laboratorio che condusse gli studenti partecipanti, diretti da Claudio Di Scanno e da Susanna Costaglione, a realizzare una efficacissima azione scenica al Teatro Marrucino di Chieti. Dopo l’interruzione delle attività dovute alla pandemia, con il progetto Beckett riprende la collaborazione tra Drammateatro e Dilass sempre foriera di ottimi esiti partecipativi e culturali.

Foto del repertorio Drammateatro.