PERFORMATIVE03. Il programma in dettaglio

MAXXI L’AQUILA. Inaugurazione giovedì 14 settembre alle 17 nella Sala della Voliera

L’Aquila, 11 settembre 2023. Dopo i saluti istituzionali, il festival entra subito nel vivo con Olga Kozmanidze, vincitrice della prima edizione del Premio Performative, che propone Self-reversing  a cura di Sibilla Panerai: un esperimento sonoro che mette in scena i fantasmi dell’isteria, recuperando e potenziando la vocalità femminile, inventando un nuovo valore del linguaggio a partire da uno dei canti contenuti in Canti e racconti dei contadini d’Abruzzo dell’antropologa Omerita Ranalli.

A seguire, a Palazzetto de’ Nobili, i MOTUS presentano Of the nightingale I envy the fate (Dell’usignolo invidio la sorte) performance ispirata dalla profetessa Cassandra, rievocata dal corpo-voce di Stefania Tansini, immortalata nei momenti che precedono l’ingiusta uccisione come schiava, adultera e straniera. Chiude la prima giornata la nuova produzione di OHT, Frankenstein / reading session: Filippo Andreatta e Silvia Costa ci coinvolgono in una lettura appassionante davanti a un fuoco acceso, in cui il romanzo diventa corpo disponibile per esperimenti diversi, con affondi parziali e verticali nel testo, senza limiti di forma, linguaggio e durata.

Venerdì 15 settembre il palco Eccezione ospita Silvano Manganaro per un saluto introduttivo alla giornata e, alle 11.30, l’intervento di Luca Lo Pinto Performare la mostra focalizzato sulla relazione tra mostra e performance con un affondo su progetti espositivi che hanno saputo applicare la dimensione performativa sul formato della mostra. Nel pomeriggio, Performative si sposta nella sede dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila. A partire dalle 16 il Teatro dell’ABAQ ospita Muna Mussie con Curva cieca che indaga sulla lingua materna dell’artista, l’eritreo, in un dialogo tra la parola, segno, forma e significato. Alle 17, in un set delicatamente artificiale e molto intimo, Aurelio Di Virgilio presenta la performance Jeplane, il luogo dei legami impossibili, invisibili e interrotti, che viene definito dal movimento del corpo all’interno di architetture immaginate originate dalla propria interiorità. Alle 18 in Aula 5 Vanja Smiljanić è impegnata nella con-formance Troubled Waters – Searching for Atlantis dedicata al mito di Atlantide, spunto per una narrazione attorno al concetto di “identità liquida” che riflette la storia personale dell’artista nata nell’allora Repubblica Federale Socialista della Jugoslavia.

Alle 19.15 – dopo la replica di Self reversing di Olga kozmanidze – la performance di danza di Marco D’Agostin Gli Anni, coreografia costruita per tentare di ricucire lo strappo fra storia e memoria, fatti accaduti e ricordo conservato. In serata, alle 21.30 con You were nothing but wind i MOTUS trasportano il pubblico negli scenari post umani di “un mondo a venire” dove echeggiano i latrati/parole di Ecuba, dopo la disfatta di Troia e la sua drammatica deportazione. Alle 22.30 conclusione con il dj set delle Playgirls from Caracas e la loro ricerca queer che scava senza alcun limite in generi e periodi differenti.

Sabato 16 settembre, l’ultima giornata di Festival si apre alle 11 con i talk di Cecilia Canziani Agire lo spazio pubblico e di Ilaria Mancia Potenza relazionale della performance e possibili modelli per l’istituzione museale.

Alle 12, nella corte di Palazzo Ardinghelli, Performative03 coinvolge gli studenti delle scuole aquilane per una speciale sessione del PCTO MAXXI A[R]T WORK durante la quale Filippo Andreatta crea con gli studenti una narrazione partecipata su Frankenstein o il moderno Prometeo.

Per tutta la giornata, nelle sale del museo si alternano momenti di performance: dalle 11 Emilia Verginelli presenta Lourdes, lavoro che raccoglie e condivide voci tangibili e testimonianze reali da cui partire per un’osservazione clinica del fenomeno Lourdes. Dalle 15 si aggiunge Daniele Ninarello con NOBODY NOBODY NOBODY It’s Ok Not To Be Ok (Appunti, celebrazioni e proteste di un corpo vulnerabile): una serie di azioni “proteste” scaturite da pratiche solitarie e meditative che producono un discorso danzato capace di indagare sulle memorie che la cultura della violenza lascia sul corpo di chi la subisce. Al mattino (ore 11.30), la danza di Daniele Ninarello, incontra l’opera di Massimo Bartolini In a Landscape (2017) nel prezioso Oratorio De Nardis, in collaborazione con Panorama L’Aquila, Italics.

Alle 14 L’Oltrefesta di John Cascone e Jacopo Natoli con Elena Bellantoni, David Zerbib e gli studenti dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila e dell’Accademia di Annecy-Alpes: negli spazi del MAXXI la performance, espressione di un progetto laboratoriale nato in collaborazione fra le due accademie che esplora i sensi della festa come vissuto collettivo, come moltiplicazione di centri, come diffusione di atti, come perdita di tempo.

Sospeso tra L’Aquila al Palazzetto dei Nobili e il MAXXIVERSO, lo spazio della Fondazione MAXXI sul metaverso, si apre alle 16 The future is here, somewhere, una lecture performance di Numero Cromatico il cui progetto online, unitamente a un’estensione digitale della corte del museo, sarà presentato il 27 settembre sul web (arium.xyz/spaces/maxxiverso).

Alle 17 nella corte del MAXXI L’Aquila, nella con-formance Anatomia Parallela in movimento, Sissi racconta i principi e il nuovo lessico para-scientifico della sua anatomia emotiva: una nuova idea di corporeità, una rilettura dell’organismo e delle sue funzioni, in relazione alle emozioni che lo attraversano, modificandolo internamente.

Alle 18.30 a piazza San Basilio Marzia Migliora presenta la performance inedita, ideata e realizzata proprio per Performative03, Flow. Voci d’acqua nella quale catalizza temi da sempre centrali nella sua ricerca artistica – la relazione con lo spazio e la storia dei luoghi, il coinvolgimento della comunità, il suono – e li coniuga con questioni di primaria importanza per la nostra società: l’emergenza idrica e lo sfruttamento delle risorse naturali. Il lavoro coinvolge il coro del Conservatorio statale di musica “A. Casella” dell’Aquila diretto da Rosalinda Di Marco e nasce da un progetto di Marzia Migliora e Luca Morin con la collaborazione di Off Site Art.

Alle 23, dal palco Eccezione, Salò chiude il Festival con una proposta musicale tra psichedelia, noise, avant rock e un gusto spiccato per la performance, elementi che rendono le loro esibizioni le cui esibizioni dal vivo una rarità delle grandi occasioni.

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