NON È UNA BOMBA DI FARFALLE

di Veronica Chiavaroli

Chieti, 4 dicembre 2023. Il pacchetto fit for 55% (pronti per il 55%) del green deal europeo si propone di ridurre le emissioni di gas serra del 55% entro il 2030 (rispetto ai livelli del 1990) e, persino, di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.

La neutralità climatica è elencata anche quale obiettivo globale. Nel 2020, la Cina ha annunciato l’obiettivo di raggiungere il picco delle emissioni di CO₂ entro il 2030 e di smettere di aggiungere carbonio nell’atmosfera entro il 2060.

D’attualità è l’incontro, dal 16 al 18 luglio 2023, tra l’inviato speciale per il clima John Kerry e il primo ministro cinese Li Qiang, a Pechino, per fare opera di tenaci sforzi di dialogo e opinioni di cooperazione in favore della rigenerazione ambientale del pianeta, quantunque, in effettinon siano stati resi noti i dettagli dei temi affrontati.

Speriamo, fiduciosi, sia più proficua la 28sima “Conferenza delle Parti” delle Nazioni Unite (COP 28) a Dubai, tra il 30 novembre e il 12 dicembre 2023, che prevede l’inventario dei conteggi del gas serra prodotti dagli Stati, chiamato global stocktake, e la formulazione collettiva di strategie d’azione, come stabilito nell’Accordo di Parigi, il trattato internazionale delle Nazioni Unite sul clima.

Nell’ambito dell’Unione europea, il green deal, o piano economico verde, è ugualmente un proposito ambizioso che si equipara, citando Ursula Von de Leyen, “allo sbarco sulla luna”. L’intenzione è quella di rivedere ogni aspetto del settore socioeconomico e rimodularlo in modo organizzato e particolareggiato.

Gli sforzi del green deal si dirigono per dare forma (attraverso rilevanti finanziamenti e impegni) a una rigenerazione del pianeta attraverso: 

•L’economia circolare, ossia un modello di produzione e consumo che implica l’autorigenerazione, garantendo l’ecosostenibilità;

•L’energia rinnovabile, vale a dire le fonti energetiche non soggette a esaurimento;

•L’industria sostenibile, che mira al riutilizzo dei prodotti e a rafforzare i processi del riciclo;

•La mobilità sostenibile, ossia diminuire sia gli impatti ambientali (quali inquinamento atmosferico e acustico, congestione stradale, consumo del territorio per realizzazione di strade e infrastrutture), sia i costi degli spostamenti (a carico della comunità e del singolo);

•La biodiversità, che mira al ripristino delle foreste e all’incremento dell’agricoltura biologica.

Per tutto ciò, al singolo cittadino è conteggiata la doviziosa e pragmatica partecipazione civile della gestione dei rifiuti.

Per differenziare di più e più correttamente, bisogna prestare attenzione alle cose di ogni giorno, senza semplificare: foglietti adesivi; cartone della pizza; cristallo; materiale da brucio; abiti usati; sughero; padelle; morchie; biro e pennarelli; siringhe senza ago; scontrini; ossa di pollo; polistirolo; pyrex; medicinali; shampoo pieno; lana di roccia; dispositivi elettronici; olio vegetale; polvere; vaschette di alluminio; ceramiche; stampelle per abiti; scottex; lampadine; rifiuti XL; dentifricio; coppette di gelato.

Successivamente, il riciclaggio deve essere fatto con strumenti conformi (sacchetti, contenitori), in modalità esatte di conferimento (rifiuti personali secondo il domicilio e/o la  residenza e all’interno del dovuto bidone), in giorni e orari definiti dal calendario, poiché diversamente è prevista una multa decisa dai singoli provvedimenti comunali. Anche i turisti devono informarsi sulla pianificazione.

Per diminuire la quantità del secco indifferenziato e rendere il cittadino più responsabile, il CEM Ambiente ha introdotto in molti comuni l’ecuosacco (o sacco rosso), codificato per il rintracciamento, da ritirare, nel numero adeguato alla composizione del nucleo famigliare, presso il municipio per farne uso obbligatoriamente. E se non si differenzia bene, si potranno acquistare, a proprio carico, presso l’Ufficio Ecologia del comune, più sacchi rossi tracciabili: 7.5 € per un rotolo da 15 con capienza di 30 litri.

Per i negozi l’ecuosacco è blu. Anche la brillantezza è politica: la UE porta via le ultime scintille di glamour per raggiungere l’obiettivo. È vietata la commercializzazione di prodotti contenenti glitter sfusi non biodegradabili (cioè composti da microparticelle di polimeri sintetici inferiori a 5 millimetri). Per intanto, la boule de neige (palla di neve)  è prevista quale eccezione del regolamento, e per il resto, aspettiamo, sperando prima di Natale, i brillantini sostenibili, biodegradabili o solubili.

Per un bisogno di festeggiare in modo sostenibile, l’UE conferma il divieto di plastica monouso, tra cui è ricompreso anche il bastoncino usato come supporto per i palloncini che volano. Su iniziative locali non sarà più possibile liberare in aria palloncini in occasione di celebrazioni, manifestazioni, feste o ricorrenze. In una prospettiva ancora più perfezionista e impegnativa, nel futuro c’è un altro modello da raggiungere: l’economia integrale.

Si tratta di “un sistema in cui il valore economico va perseguito sullo sfondo delle relazioni sociali e del valore ambientale” (Massimo Folador, autore insieme a Giuseppe Buffon del libro: “Verso un’economia integrale. La via italiana alla ripresa”).

L’economia integrale è l’integrazione dello sviluppo economico, sociale e ambientale, perché il profitto non ha valore se danneggia l’ambiente, la vita e le relazioni. Si configura un altro modello per un altro futuro: ogni cambiamento è preceduto da un’utopia. Perfettamente in linea con il processo di transizione ecologica è la consapevolezza che la triade ambiente, società ed economia è anche un problema di ordine virtuoso dei rapporti umani, quindi un problema di giustizia. 

La questione ha favorito l’istituzione, su tutto il territorio nazionale, di offerte formative, come corsi di laurea e master, che formano operatori giuridici con conoscenze declinate ai temi dell’ambiente, affinché la Pubblica Amministrazione, le imprese e aziende (pubbliche o private) possano avere specifiche e adeguate figure professionali che possiedano una sicura conoscenza del vigente ordinamento interno, comunitario e internazionale, al fine di rispondere pienamente alle nuove richieste emergenti.

Tra le più innovative e accurate proposte formative spicca il corso di studi in “Diritto dell’ambiente e dell’energia”, con sede in Lanciano presso il Palazzo degli Studi. Nondimeno, c’è una diversa realtà, che ha ragioni diverse: la guerra. Il conflitto armato ha un ulteriore costo, certamente non primario: il costo ambientale. Il conflitto ad alta intensità è l’attività in assoluto più distruttiva perché, in aggiunta alle inaudite sofferenze e perdita di vita di civili e soldati, produce anche danni insanabili con pesanti conseguenze sulla scena climatica e sugli ecosistemi.

Il conflitto armato tra forze militari distrugge palazzi, città, infrastrutture, consuma terre rare (ittrio, terbio) e acqua, immette CO₂ (sono 120 milioni le tonnellate emesse in 12 mesi di conflitto tra Ucraina e Russia), considera ordinario l’uso delle detonazioni a cielo aperto che rilasciano cocktail di composti chimici e frammenti metallici, e non esclude, per le ragioni più rilevanti, finanche il bombardamento atomico.

L’UE ha garantito oltre 25 miliardi di euro per mantenere la catena di approvvigionamento di attrezzature per il sostegno militare all’esercito ucraino. Per impegni presi con la Nato, entro il 2024 l’Italia si è impegnata a raggiungere una spesa per la difesa pari al 2 % del Prodotto Interno Lordo per assicurare prontezza militare alla Nato. Tutto ciò è innegabilmente un contraccolpo alla vocazione protettiva volta alla rigenerazione del pianeta, è pari a una logica senza logica.

Senza scivolare in discorsi di retorica e giudizi misti a utopia, proprio perché la società ha regole complesse e delicate, viene però da considerare che l’avvicendamento dei conflitti e degli scontri potrebbe far pensare a proposte avventate come l’eliminazione della tassa sui rifiuti, facendo però salve le eventuali multe, se non si dà il proprio contributo. Poiché capiamo e caldeggiamo finanziariamente le ragioni dei conflitti ad alta intensità, potrebbe anche bastare il dovizioso, doveroso e indifferibile impegno giornaliero, escludendo con tutto ciò, la tassa sul servizio di smaltimento.




VOLONTARIATO SOCIALE E PERIFERIE

La sinergia tra istituzioni e terzo settore, a supporto della cittadinanza

Chieti, 3 dicembre 2023. Sabato 2 dicembre, presso la sala consiliare della Provincia di Chieti, si è svolto il convegno dal titolo “Il ruolo del volontariato sociale nelle periferie cittadine”, organizzato dall’associazione Erga Omnes.

Attraverso il volontariato sociale rigenerare e ripensare le periferie del Paese per farle diventare sempre di più luoghi di inclusione sociale, rete, solidarietà e sostenibilità.

Tra i relatori, collegato in videoconferenza, il prefetto emerito Luigi Savina, già vicecapo della Polizia di Stato, investigatore impegnato nella lotta contro la criminalità organizzata, arrestò il boss di “Cosa nostra” Giovanni Brusca, autore della strage di Capaci.

Inoltre, Paola Di Pietrantonio, Commissario capo Questura di Chieti; Marialaura Di Loreto, sociologa e presidente della Cooperativa sociale Alpha; Mara Maretti, docente Dipartimento Scienze Giuridiche e Sociali dell’UdA; Pasquale Elia, psicologo e presidente di Erga Omnes.

Ha moderato il giornalista Lorenzo Colantonio.

Il convegno ha voluto tracciare la sinergia tra istituzioni e terzo settore, attraverso interventi duraturi e lungimiranti che permettano di contrastare disuguaglianze sociali ed economiche.

Durante l’incontro sono intervenuti: il Questore di Chieti, Aurelio Montaruli; il Rettore dell’Università d’Annunzio, Liborio Stuppia; la Direttrice dell’Azienda per il diritto agli studi universitari, Teresa Mazzarulli; il presidente del CSV (Centro Servizi per il Volontariato) Abruzzo, Casto Di Bonaventura; il presidente dell’Associazione Nazionale Carabinieri di Chieti, Mario Colantonio.

Il volontariato di Erga Omnes è stato portato come esempio di cittadinanza attiva e partecipazione giovanile, a sostegno delle istituzioni, attraverso servizi psico-sociali a supporto dei cittadini, in particolare meno abbienti e con fragilità.




BANDO FEDELTÀ AL LAVORO

Premiate 34 aziende teramane dalla Camera di Commercio Gran Sasso d’Italia, tra cui 9 imprese storiche con oltre 50 anni di attività. Assegnato il premio “personaggio illustre d’Abruzzo” a Piero Cipollone, membro del Comitato esecutivo della Banca centrale europea (BCE)

Teramo, 3 dicembre 2023. Nel corso della cerimonia di premiazione “Fedeltà al lavoro e del progresso economico”, promossa dalla Camera di Commercio Gran Sasso d’Italia, che si è svolta oggi a Teramo, in via Savini, sono state premiate 34 imprese teramane, alla presenza di tutti i sindaci dei Comuni interessati, delle autorità locali e di tutto lo staff camerale con la presidente Antonella Ballone.

Conferito il premio speciale “personaggio illustre d’Abruzzo” a Piero Cipollone, membro del Comitato esecutivo della Banca centrale europea (BCE) dal 1º novembre 2023, che sarà prossimamente a Teramo per il ritiro dell’onorificenza.

Premio speciale anche al primo cittadino di Teramo, Gianguido D’Alberto, “per le doti di professionalità e dinamismo che hanno consentito il rilancio economico e sociale del territorio teramano”.

Sono 9 le imprese storiche con oltre 50 anni di ininterrotta attività, che hanno ricevuto come premio alla carriera una targa e un diploma di benemerenza:

1.            Baltour Srl di Agostino Ballone

2.            Carulli Srl di Nicola Carulli

3.            Cioci Srl di Luciano Cioci

4.            Della Noce Snc di Marco Falconi & C.

5.            F.Lli Cimorosi & C. Snc di Domenico Cimorosi

6.            Gavioli Arte E Restauri Srl di Nino Gavioli

7.            Lory Hotel Srl di Attilio Iustini

8.            Pizzorante Zio Mamo di Mauro De Gregoriis

9.            Procaccia & C. Srl di Giovanna Procaccia

A seguire sono stati premiati i dipendenti privati con oltre 25 anni di servizio:

1.            Osvaldo Basili, dipendente di Procaccia & C. Srl

2.            Gianluca Catelli, dipendente di Neodecortech Spa

3.            Mario Di Salvatore, dipendente di Gavioli Restauri Srl

4.            Fabrizio Falone, dipendente di Gavioli Restauri Srl

5.            Angelo Luigi Michelucci, dipendente di Edilcassa Abruzzo

6.            Roberto Palumbi, dipendente di Procaccia & C. Srl

Premiati anche 8 dipendenti della Camera di Commercio Gran Sasso d’Italia in servizio da 25 anni:

1.            Antonella Di Stefano

2.            Anna Ferri (dirigente Area economico finanziaria)

3.            Salvatore Florimbi (vice segretario generale vicario e dirigente Area promozione economica e regolazione del mercato anche Responsabile anticorruzione della Camera)

4.            Tiziana Giammaria

5.            Lidia Iannetti

6.            Gabriella Recchiuti

7.            Ricci Stefano

8.            Ruggieri Claudia

Onorificenza anche per la ditta Moschella Sedute Srl di Pasquale Moschella di Montorio al Vomano, che si è distinta per aver realizzato notevoli progressi a livello tecnico e produttivo.    

Infine, sono state conferite 25 medaglie alle imprese teramane in attività da almeno 25 anni:

1.            Camping Duca Amedeo degli eredi di Amedeo Corsi (premio alla memoria) 

2.            Hotel Ermocolle di Eva Antonucci

3.            Hotel La Griglia di Valeria Di Serafino & C. Snc

4.            Alessandro Di Martino & C. Snc, ristorante “Martin pescatore”

5.            Hotel Fabiola S.N.C. di Alberto Censori & C.

6.            Edilizia Tris Srl di Bruno Ciutti, villaggio turistico “Lido D’Abruzzo”

7.            Intertur S.A.S. di Gabriele Di Carlo & C., hotel “Michelangelo”

8.            Luigi Capoferri, negozio di abbigliamento “Stephanie”

9.            Caporaletti Costruzioni di Caporaletti D. & Figli S.A.S.

10.         Gianfranco Ciafardoni

11.         Paolo Cichetti & C. Snc

12.         Mario D’angelantonio, distributore di carburante IP

13.         Leonardo Di Giannatale

14.         Giocondo Di Giulio

15.         Coclite Di Marcello

16.         Paola Di Odoardo

17.         Di Remigio Costruzioni Snc di Elio Di Remigio & C.

18.         Michelino Durante

19.         Ecolux Professional – Protezioni di Claudio Pappagallo

20.         Iervelli Costruzioni Srl

21.         Mare Blu S.P.A. di Gabriele Di Nicola

23.         Nuova S.M.A. S.R.L. di Bernardo Sofia

24.         Graziana Ravicini

25.         Guglielmo Zavatta

La cerimonia è stata trasmessa in diretta streaming sul canale facebook della Camera Gran Sasso, dove è possibile vedere la registrazione dell’evento al link: https://fb.me/e/4FdatOm3t




LABORATORIO TEATRALE Vedere ad occhi Chiusi

Il 12, 13 e 14 Dicembre dalle ore 17 alle 20 LA SCENA DELL’INVISIBILE Docente Mario Fracassi Regista, attore e formatore

Città Sant’Angelo, 3 dicembre 2023. Il laboratorio prevede l’esplorazione della materia sensoriale e della memoria individuale attraverso giochi ed esercizi per rinvigorire l’immaginazione e la creatività dei partecipanti lavorando sulle fonti di espressione e creazione sia corporea che drammaturgica e di composizione poetica di uno spazio.

Il laboratorio è aperto anche a chi non ha avuto altre esperienze teatrali. “Vedere ad occhi Chiusi”- LA SCENA DELL’INVISIBILE a Città Sant’Angelo dal 12 al 14 Dicembre dalle ore 17 alle 20 è una proposta di laboratorio con cui indagare il senso profondo di questa dimensione conosciuta, temuta, interrogata, rimossa che è l’ascoltare le storie al buio.

Proprio quel “buio che può rappresentare il terrore, il nulla, ciò che si oppone violentemente alla chiarezza della parola, alla trasparenza di ciò che si vede, alla luce che esplora la conoscenza, e invece è qualcosa che deve essere portato in superficie, perché questo è il cammino della conoscenza in cui capita di sognare quando la coscienza diurna si mette da parte.

Al termine del percorso di laboratorio i partecipanti potranno partecipare come attori allo spettacolo di teatro sensoriale LA BAMBINA DEI FIAMMIFERI che verrà presentato il 20 e 21 dicembre a Città Sant’Angelo, il 22 dicembre ad Avezzano, Il 28 Dicembre a Pescocostanzo, il 29 e 30 dicembre a Pescara e il 3 gennaio a Sulmona.




FABRIZIO FERRACANE con Fantasmi di Santeramo

Al teatro Zambra il 9 dicembre prossimo

Ortona, 3 dicembre 2023. Fantasmi è un ciclo di drammaturgie di Michele Santeramo, un progetto in collaborazione con Alessandro Brucioni e che sarà sul palco dell’Auditorium Zambra sabato 9 dicembre alle 20.45 grazie ad Unaltroteatro di Arturo Scognamiglio e Lorenza Sorino.

Nel 2022-2023 il ciclo di drammaturgie si è sviluppato in un incontro tra drammaturgia, personaggio e pubblico. Un incontro tra il drammaturgo con il personaggio in relazione stretta e diretta con lo spettatore. Una serata in cui Michele Santeramo si ritrovava per condividere con lo spettatore il senso  del  reciproco “scoprirsi” attraverso il personaggio scritto. Un Michele Santeramo che racconta Bastianazzo. Nel 2023-2024 i Fantasmi cominciano a incarnarsi e subentrano attori e attrici.

Il Fantasma di Bastianazzo viene incarnato da Fabrizio Ferracane. Adesso è l’attore che costruisce una relazione con lo spettatore nel circuito delle apparizioni del Fantasma. La storia di Bastianazzo, uno dei personaggi del romanzo I Malavoglia di Giovanni Verga viene a raccontare della sua condizione, del suo sentirsi estraneo, a dire al pubblico che bisogna avere il coraggio di ammettere d’aver perduto, “a tenerci stretti l’uno con l’altro nel nostro costante farsi del giorno”.

“Perché quelli come me nessuno li aiuta nessuno li guarda e tu lo sai bene che quando le cose si fanno difficili allora l’umanità sparisce”.

Fabrizio Ferracane: attore di carriera essenzialmente teatrale, ha lavorato saltuariamente anche al cinema in Malena di Giuseppe Tornatore, Anime nere di Francesco Munzi, il Traditore di Marco Bellocchio e in varie serie televisive di successo: Il commissario Montalbano, Il capo dei capi, Squadra antimafia – Palermo oggi 2, Il tredicesimo apostolo – La rivelazione, la compagnia del Cigno e The Bad Guy. Riceve numerose candidature come migliore attore, nel 2015 per Anime nere e nel 2022 per Ariaferma di Leonardo Di Costanzo ai David di Donatello. Sempre nel 2015 per Anime nere è candidato come miglior attore non protagonista ai nastri d’Argento, che vince nel 2019 per il film Il Traditore (con Luigi Lo Cascio) di Marco Bellocchio.

Ha lavorato con G. Russo, M. Cuticchio, E. Sideri, P.Sepe, R.Marino, R. Caporossi.




SIAMO IN CAMMINO [25]

Siamo entrati nel periodo dell’Avvento, ci prepariamo alla solennità dell’Immacolata. Celebrazioni straordinarie in corso di preparazione un po’ in tutte le nostre chiese d’Abruzzo

Possiamo vivere con Radio Maria momenti di preghiera con due dirette previste proprio in Abruzzo: Giovedì 7 dicembre, alle ore 16:40 diretta dalla Chiesa di San Nicola Vescovo a Villanova di Cepagatti con Santo Rosario, Vespri e Santa Messa. Don Cristian Evangelista che guiderà la preghiera; venerdì 8 dicembre, alle ore 10:30 diretta dal Cuore Immacolato della Beata Vergine Maria a Pescara Santa Messa Solenne celebrata dall’Arcivescovo Mons. Tommaso Valentinetti.

Novene di preparazione sono in corso di svolgimento nelle nostre chiese, per entrare nel clima dei festeggiamenti ma utili contributi sono gli approfondimenti, preziosi contributi, di don Guido Carafa e Mons. Panfilo Argentieri.

Utili catechesi, dunque, per rimettersi in cammino ed in ascolto della Parola. Una preghiera per il mondo che soffre. Una preghiera per ogni intenzione di chi segue e ci ascolta

Un saluto, un sorriso da Nando Marinucci, in cammino  a voi tutti amici della Chiesa




L’ITALIA STANCA E DISAMORATA DELLA VITA

di Domenico Galbiati

PoliticaInsieme.com, 3 dicembre 2023. Sonnambuli, inerti, stanchi, ciechi e rassegnati, disillusi dalla vita, abbandonati al corso degli eventi. Così il CENSIS vede oggi gli italiani. All’80% convinti che l’ Italia sia in declino, incapaci di reagire alla drammatica crisi demografica, in fuga (36.000 giovani, lo scorso anno) dal proprio Paese, timorosi di essere travolti da una guerra che non saprebbero combattere.

Traditi anche dalla globalizzazione che ha finito per restringere il nostro orizzonte vitale, piuttosto che dilatarlo, cosicché oggi imperversa il sovranismo. Privi di ideali, fosse pure l’ immediato, semplice obiettivo di una vita agiata, appagati dalla “ricerca di uno spicchio di benessere quotidiano”, gli italiani si afflosciano, incapaci perfino di desiderare.

Lo stesso lavoro smarrisce la dignità di impegno che dà senso alla vita ed e’, per lo piu’, percepito come approvvigionamento di risorse da orientare ai “desideri minori”, ai consumi del momento fuggente, senza una prospettiva di futuro. E per il 74% favorevoli all’eutanasia, il che non e’ un buon segno perché un tale sentimento – a prescindere da ogni considerazione di carattere morale o di ordine etico-giuridico – allude, pur sempre, dal punto di vista esistenziale, a come farla finita, piuttosto che a combattere per la vita.

Concepita, a sua volta, come un bene di consumo, strettamente individuale, di cui non si deve dar conto a nessuno, né in cielo né in terra e che si butta una volta usato oppure quando sia scaduto o non “funzioni” più. Eppure, ci sono momenti in cui – come in questi giorni, per la morte di Giulia – il Paese è percorso da una emozione forte, collettiva, sincera, che testimonia una passione, un desiderio, forse una nostalgia di “valore umano” che è tuttora viva e persiste, in attesa di essere risvegliata. Ma non c’è chi sappia comporre questa energia morale, pulsante per quanto disordinata e confusa e convogliarla, dallo spontaneismo vitale da cui nasce, nell’ alveo di un disegno e di una speranza di riscatto civile. La “politica” – nessun riferimento, per carità, all’attuale governo – scivola via, impotente, come un rivolo d’acqua su una lastra di marmo, senza lasciare traccia.

La Relazione Annuale del CENSIS è, ancora una volta, talmente puntuale da far sì che la descrizione del contesto civile dell’ Italia, nell’ attuale frangente storico, vada oltre l’ analisi sociologica e, tra le righe, consenta di leggere una prima trama di cause e con-cause della situazione. Eppure, queste, al di là della costellazione socioculturale e politica del fenomeno, sono, in ultima istanza, di ordine esistenziale, cioè vanno rintracciate, più a fondo, nella interiorità delle persone, nell’ auto-comprensione, nella coscienza del valore che ciascuno attribuisce a sé stesso ed alla propria vita, al proprio ruolo ed al proprio destino, nell’ immagine di sé, consapevole o inconscia che sia, la quale quotidianamente guida i comportamenti ed i gesti di ognuno di noi .

E volessimo individuare, con tutta l’ approssimazione necessaria, un punto di sintesi estrema, da cui poi tutto si irradia, si dovrebbe dire che il sentimento prevalente è forse questo: come se oggi non sapessimo più che farcene di noi stessi e del tempo della nostra vita; come se trattassimo il nostro “io” alla stregua di un giocattolo rotto che distrattamente manipoliamo.

Il tutto – su cui è opportuno tornare – ha a che vedere con l’autoreferenzialità esasperata e la crisi della trascendenza di cui oggi pericolosamente soffriamo. (Segue)




VEGLIARE IN ATTESA DEL SIGNORE: non è mestiere per populisti e imbonitori televisivi

Vegliare non è neanche un dovere. Vegliare può essere solo un desiderio. È attività del cuore quanto della mente. È puro amore.

di Rocco D’Ambrosio

Globalist.it, 3 dicembre 2023. Il Vangelo odierno: In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento. È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare.

Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; fate in modo che, giungendo all’improvviso, non vi trovi addormentati.

Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!». (Mc 13, 33-37 – I Avv B).

Per quanto i termini attesa, veglia, speranza non siano termini che rientrano spesso nella logica del nostro mondo tecnologico, tecnocratico e super organizzato è innegabile che… facciano ancora parte del vocabolario e della vita. Attendere vuol dire aspettare e vegliare vuol dire attendere con trepidazione, desiderio, attenzione, senza addormentarsi. Il termine non è un’invenzione del Vangelo, fa parte della realtà stupenda dell’amore umano e divino. Si veglia per chi si ama o perché lo si attende o perché lo si custodisce nel suo sonno, nel suo bisogno, nella sua malattia… Si veglia, stando li, aspettando che gli eventi volgano al meglio; magari con l’aiuto di una preghiera, di un sospiro, di una speranza. Si veglia perché si ama, si ha cura e non si abbandona nessuno, dai nostri cari fino a chi il Signore pone sulla nostra strada. E per il Signore?

Se l’attesa del Signore non fa parte normalmente del nostro stile cristiano non è certo colpa del mondo odierno. Il mondo ha le sue logiche e tempi, stile e razionalità. I cristiani farebbero molto bene, senza accusare il mondo, a chiedersi perché non vegliano più per il Signore. Sarà forse che lo amiamo poco? Il Signore è venuto, viene e verrà. Viene nella nostra vita in tanti e tanti modi. Verrà alla fine della nostra vita come alla fine dei tempi. “Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; fate in modo che, giungendo all’improvviso, non vi trovi addormentati”. Veglio per Lui? Prego? Oppure mi rifugio in idiozie e panacee per non affrontare la realtà? Cresce il numero, anche tra i cristiani, di coloro che si rivolgono a maghi e cartomanti. Peccato gravissimo ed emblematico. Su alcuni hanno più potere e convinzione le chiacchiere che sono dette su una carta che il buon Dio; si vuole sapere tutto e subito e non si vuole aspettare; si vuole persino comprare (inutilmente e dilapidando soldi) una risposta di Dio che certamente non arriva per quelle vie.

Vegliamo poco per il Signore. Sarà per questo che ci sono in giro pochi leader “vegliardi”, nella Chiesa come nel mondo. I “vegliardi” sono quelli che scrutano i tempi, ne colgono i segni più importanti e indicano umilmente strade di rinascita, di vita, di autentico sviluppo di tutte le persone. Non sono vegliardi quelli afflitti dalla sindrome di essere “salvatori della patria” o della Chiesa, né quelli che tra populismi e interessi personali promettono di uscire dalla crisi economica e ambientale in quattro e quattr’otto. Quanti ciarlatani alla Chiesa e nel mondo riempiono social, TV e dialoghi col solo fine di mettersi in mostra, carpire consensi e magari rubare risorse. Dobbiamo essere vigili anche verso di loro e star lontano da loro il più possibile, nella Chiesa come nel mondo.

Vegliare non è il mestiere di populisti e imbonitori televisivi. Vegliare non è neanche un dovere. Vegliare può essere solo un desiderio. È attività del cuore quanto della mente. È puro amore. Chi veglia per lavoro, nei tanti nobili mestieri di assistenza, non veglia, ma appunto assiste. Vegliare è di più, molto di più. Vegliare è protendersi verso l’altro finché questi non abbia pienezza di riposo, o salute, o vita. Vegliare è attendere perché ci manca qualcosa, per noi o per gli altri, che ci può arrivare solo come dono, quando Dio vuole. Vegliare è misura di umiltà autentica: attendo perché tutto è dono e non sono padrone di niente.

Vegliamo !




ANNA KARENINA con Galatea Ranzi

Terzo appuntamento della stagione di prosa 2023/2024. Il grandioso affresco di tipi umani di Tolstoj sul palco del Teatro Maria Caniglia di Sulmona

Sulmona, 2 dicembre 2023. Meta Aps in partenariato con il Comune di Sulmona propone come terzo appuntamento della stagione di prosa 2023/2024 uno dei romanzi più importanti della storia della letteratura: Anna Karenina di Lev Tolstoj, nell’adattamento di Gianni Garrera e Luca De Fusco, una produzione Teatro Stabile di Catania e Teatro Biondo Stabile di Palermo, con Galatea Ranzi, per la regia di Luca De Fusco, in scena al Teatro Maria Caniglia di Sulmona sabato 9 dicembre alle ore 21:00.

Nel suo Anna Karenina Luca De Fusco sceglie di concentrarsi sulle vicende che ruotano intorno alla protagonista, con l’obiettivo di analizzarne l’animo inquieto e le sue relazioni con i personaggi che la circondano; l’adattamento del romanzo, risultato della collaborazione con il drammaturgo Gianni Garrera, non pretende di trasferire sulla scena teatrale tutte le complessità psicologiche e letterarie dell’opera di Tolstoj e si concentra dunque sulle tre coppie del racconto, intese come metafore di tre destini diversi: quello maledetto ma pieno di passione di Anna, Vronjskij e Karenin, quello amaro e fallimentare di Oblonskij e Dolly, e quello sereno e benedetto di Levin e Kitty. La protagonista paga il prezzo della sua estrema sensibilità e il desiderio di vivere pienamente la propria vita, in una società governata dall’ipocrisia e dal perbenismo, e il pubblico non può non ravvisare la contemporaneità e l’universalità dei temi trattati.

Galatea Ranzi nel ruolo di Anna Karenina, Stefano Santospago (Oblonskij), Paolo Serra (Karenin), Giacinto Palmarini (Vronskij), Francesco Biscione (Levin), Debora Bernardi (Dolly), Irene Tetto (Lidija), Giovanna Mangiù (Betsy), Mersilia Sokoli (Kitty), sotto un’attenta guida registica e immersi in una scenografia cinematografica imponente, ci trasportano in un mondo che appare cristallizzato nel tempo, e che porta a chiedersi se lo spirito umano rimane immutato nei secoli o se è la realtà a presentarsi sempre allo stesso modo: lo spirito di servizio, la società, la disperata profondità del sentimento che è l’amore, il lavoro come fuga dai propri problemi, l’ipocrisia della nobiltà, l’assurdità della guerra, il rapporto con i figli, la povertà e le condizioni di vita dei contadini, la continua ricerca del senso della vita.

«Insieme al drammaturgo Gianni Garrera – spiega De Fusco – abbiamo deciso di non nascondere l’origine letteraria del testo, ma anzi di valorizzarla. Al di là dei dialoghi, le parti più strettamente narrative o i commenti di Tolstoj sono interpretati dagli stessi attori. I pensieri dei personaggi sono invece detti dai personaggi stessi, seguendo la lezione di Ronconi del Pasticciaccio e configurando degli “a parte”, tipici del linguaggio teatrale, come lo stesso coro. A queste tecniche puramente teatrali ho aggiunto un montaggio veloce, cinematografico, composto di molte brevi scene e contrassegnato dalla grammatica visivo-musicale, ormai consueta nelle mie regie».

 Si ricorda che i singoli biglietti sono in vendita presso il Centro di Informazioni Turistiche – IAT Sulmona e sulla piattaforma online oooh.events. Il giorno dello spettacolo sarà possibile acquistare i biglietti sia online che presso il Botteghino del Teatro.

Per informazioni contattare il numero 329 9339837, collegarsi alle pagine social Facebook, Instagram, Twitter del Teatro Maria Caniglia o al sito www.teatromariacaniglia.com, oppure scrivere una mail all’indirizzo info@teatromariacaniglia.com




LE AREE DELLE EX MINIERE SAMA

Procedono spediti i lavori di ripristino e messa in sicurezza 

Abbateggio, 3 dicembre 2023. Ieri è stata una di quelle giornate che fanno bene al cuore e alla mente, dove vedi realizzato ciò che hai immaginato, nei vari ruoli ricoperti nel corso degli anni, e che pensavi insperato! – dichiara Antonio Di Marco, già sindaco di Abbateggio e presidente emerito della Provincia di Pescara.

Era il 2010 quando avviai l’approfondimento necessario per comprendere se le aree delle ex miniere di Sama ad Abbateggio, in località “Imbocco Pilone”, fossero state ripristinate e messe in sicurezza correttamente; mai avrei immaginato che saremmo arrivati a risultati come quelli che ho visto.

Assieme al sindaco di Abbateggio, Gabriele Di Pierdomenico, al Commissario ad acta per la messa in sicurezza Imbocco Pilone l’Arch. Caterina Di Paolo e al Direttore dei lavori l’Ing. Luca Aceto, ieri (ndr 01.12.2023) abbiamo effettuato un sopralluogo tecnico per vedere il livello di avanzamento dei lavori in corso del primo lotto, per un importo di circa € 300.000,00.

Abbiamo vissuto anni complicati per arrivare a vedere riconosciuto, con il giudizio definitivo del Consiglio di Stato, il diritto di Abbateggio ad avere il ripristino e la messa in sicurezza di questo sito naturalistico e ambientale e la sua piena fruizione turistica – prosegue Di Marco- ; voglio ringraziare l’avvocato Matteo Di Tonno per tutto il prezioso supporto legale fornito in questa vicenda che dieci anni fa sembrava impossibile concludere e vincere e invece oggi questo percorso di affermazione e tutela del patrimonio ambientale e storico delle miniere del territorio comunale di Abbateggio, caparbiamente perseguito, ha dato i suoi frutti!

Devo altrettanto ringraziare le amministrazioni comunali che hanno governato con me per 15 anni e che dal 2010 si sono spesi con me affinché i diritti del nostro borgo e dei suoi cittadini fossero riconosciuti.

Questo risultato ci rende orgogliosi perché è il frutto della tenacia e caparbietà di un piccolo Comune che, più di dieci anni fa, non ha arretrato davanti alla Regione (sin dalla Giunta Chiodi nel 2010) e alla società SAMA, e ricorrendo a TAR e Consiglio di Stato ha fatto valere, sin dall’inizio, i propri diritti di tutela e ripristino ambientale, pretendendo la messa in sicurezza dei siti utilizzati per scavi minerari, come previsto da un regio decreto del 1927! Abbateggio, assieme ai Comuni di Lettomanoppello, Manoppello, Roccamorice, San Valentino e Scafa, fa parte del comprensorio minerario della Maiella, un’area che per decenni è stata oggetto di estrazione della roccia calcarea bituminosa per la produzione di bitume fluido e di manufatti di asfalto e per la lavorazione della roccia calcarea come materiale da costruzione.

Avevamo tutte le ragioni per il nostro territorio e le abbiamo fatte valere.

Saremo attenti affinché Regione Abruzzo eroghi con celerità gli ulteriori step finanziari previsti dalla Legge Regionale e cercheremo di sollecitare la velocizzazione di queste procedure tecnico-contabili per far in modo che la prossima estate luoghi incontaminati, come quelli della Valle del Lejo e nello specifico della località “Imbocco Pilone”, possano essere fruiti turisticamente in modo completo e diventare un volano dal punto di vista culturale, turistico e ambientale.

Ci tengo a precisare che questi interventi non rientrano tra quelli finanziati dal progetto Masterplan, che, rispetto alle aspettative del territorio, ad oggi si ferma alla pista ciclabile a Scafa.

Ringrazio infine l’attuale amministrazione comunale di Abbateggio che sta gestendo la realizzazione delle opere in sinergia con il Commissario ai lavori pubblici per la messa in sicurezza di Imbocco Pilone.




FESTA DEI FUOCHI AD AGNONE

 Comune di Sante Marie e Pro Loco di Santo Stefano protagonisti

Sante Marie, 3 dicembre 2023. Il Comune di Sante Marie e la Pro Loco di Santo Stefano parteciperanno oggi alla seconda edizione della Festa dei fuochi rituali, organizzata dal Comune di Agnone. L’evento si è svolto nella città dell’alto Molise nella suggestiva ieri, dalle ore 17, con 15 comunità dalla Toscana (Abbadia San Salvatore e Pitigliano), dall’Abruzzo (Fara Filiorum Petri e Santo Stefano di Sante Marie), dal Molise (Agnone, Bagnoli del Trigno, Belmonte del Sannio, Civitanova del Sannio, Mirabello Sannitico, Montefalcone nel Sannio, Oratino, Pietrabbondante, Roccavivara, Salcito) e dalla Puglia (San Marco in Lamis) che si sono uniti per celebrare la tradizione dei fuochi rituali.

Manifestazione, occasione straordinaria per promuovere e condividere le antiche tradizioni culturali legate al fuoco, che hanno un ruolo di rilevanza nella storia e nell’identità di molte comunità italiane. Opportunità di immergersi in un’atmosfera unica, dove la magia dei fuochi illumina la notte.

Un momento significativo della giornata alle 12, quando, nella Residenza Municipale di Agnone, il Sindaco del Comune di Sante Marie, Lorenzo Berardinetti, e la presidente della Pro Loco di Santo Stefano, Annunziata Gagliardi, hanno affiancato i rappresentanti delle altre comunità per firmare ufficialmente il “Protocollo d’intesa per la conservazione e la riproposizione degli antichi rituali del fuoco delle rispettive comunità”.

Questo accordo mira a preservare e promuovere la ricchezza culturale e storica legata a questa tradizione ultramillenaria, che unisce molte delle comunità rurali della dorsale appenninica. L’intento è quello di allargare il più possibile la partecipazione per dare vita a una vera e propria rete dei fuochi rituali che possa avanzare una candidatura UNESCO quale patrimonio culturale immateriale dell’umanità e promuovere la partecipazione agli stessi riti, come pure l’organizzare di convegni, mostre e scambi culturali tra le varie comunità per preservare e promuovere le radici culturali che rendono unico il territorio.




SALOTTO CULTURALE

Appuntamento per il 6 dicembre 2023 con la devastazzione de lu ‘nferne

Giulianova, 3 dicembre 2023. Il prossimo 6 Dicembre  2023 alle 18:15  il Salotto culturale di Prospettiva persona (Patrocinio MIC e Fondazione Tercas) presenta  l’opera semiseria “La devastazzione de lu ‘nferne” di Ottorino Carloni. Presenta Elisa Di Biagio 

Approfondimenti

La devastazzione de lu ‘nferne:  riscrittura in vernacolo dell’inferno dantesco con un occhio di riguardo agli episodi meno celebrati dell’opera, ai comportamenti  meno commendevoli del poeta e alle situazioni più buffe della cantica. Non uno stravolgimento dell’opera ma , nell’assoluta fedeltà ai contenuti,  una reinterpretazione dei dialoghi e dei rapporti tra i personaggi, con un’unica finalità: invitare al sorriso  mostrando  un Dante più leggero, più vicino al lettore.




DI MARCELLO NUOVO PRESIDENTE UNITEL

Rinnovate le cariche sociali dell’Unione Nazionale Italiana dei Tecnici degli Enti Locali, sezione Abruzzo

Pescara, 3 dicembre 2023. In una partecipata assemblea tenutasi venerdì 1° dicembre scorso sono state rinnovate le cariche sociali della sezione regionale Abruzzo dell’UNITEL, l’Unione Nazionale Italiana dei Tecnici degli Enti Locali.

Alla presenza del presidente nazionale Claudio Esposito, e dei consiglieri nazionali Fabrizio Notarini e Giuseppe De Iuliis, l’assemblea ha eletto i nuovi componenti nelle figure di Raffaele Di Marcello, nominato presidente regionale, di Mario Crivelli, Simona Di Crescenzo e Salvatore Di Bacco.

Il neopresidente, Arch. Raffaele Di Marcello, già direttore del Nuovo Giornale dell’Unitel e presidente emerito dell’Ordine degli Architetti PPC della provincia di Teramo, è attualmente funzionario responsabile del Servizio Governo del Territorio del Comune di Giulianova.

L’Ing. Mario Crivelli è responsabile dell’area tecnica del Comune di Rosciano, l’Arch. Simona Di Crescenzo è attualmente istruttore tecnico presso il Comune di Castelfrentano e il Geom. Salvatore Di Bacco è responsabile dell’area urbanistica del Comune di Raiano.

“Il neoeletto direttivo, in continuità con quello uscente – ha dichiarato il neopresidente Di Marcello – si metterà subito al lavoro per affrontare le tematiche più urgenti sia in ambito locale, come l’applicazione della nuova legge urbanistica regionale, che in ambito nazionale. Confidiamo nel contributo dei colleghi e delle colleghe delle strutture tecniche dei 305 Comuni abruzzesi e delle 4 Province, ricordando che la nostra associazione è aperta anche ai tecnici delle altre strutture territoriali e statali della regione Abruzzo”.

Cosa è UNITEL?

UNITEL – Unione Nazionale Italiana Tecnici Enti Locali – è la storica Associazione che ha l’obiettivo di valorizzare la posizione professionale e tutelare la posizione giuridica dei tecnici degli Enti Locali, nonché di migliorare il servizio reso alle collettività dalle rispettive Aree Tecniche, che gestiscono rilevanti responsabilità amministrative, con significativi impatti sulla finanza locale e sul sistema socioeconomico dei territori di interesse.

La base associativa UNITEL è distribuita su tutto il territorio nazionale, e permette all’Associazione di cogliere in tempo reale i processi innovativi e le istanze di miglioramento dei Colleghi. Riconosciuta come persona giuridica nell’ottobre 2005 con apposito DPR, l’Unione considera obiettivo prioritario la migliore qualificazione professionale dei professionisti tecnici della Pubblica Amministrazione. A tal fine organizza iniziative di formazione, di aggiornamento tecnico e normativo, realizzate attraverso giornate di studio e convegni. A queste azioni si affiancano il sito Internet www.unitel.it, la pubblicazione trimestrale de “Il Nuovo Giornale dell’UNITEL” nonché contributi tecnici su testate specialistiche nazionali.