MOSTRA DI FOTOGRAFIA NATURALISTICA

La Biodiversità del Parco Nazionale Gran Sasso Monti della Laga. Ca.Fé., Spazio Multiculturale, Via Delfico 6, Venerdì 22 Dicembre 2023, ore 18:30

Nicolò a Tordino, 19 dicembre 2023. Grazie all’interessamento e alla collaborazione dell’associazione culturale Città Futura, l’esposizione fotografica sarà ospitata da Ca.Fé., una struttura di proprietà comunale, dichiarata inagibile dopo il terremoto del 2009 e, in seguito alla recente ristrutturazione degli spazi, destinata alla Comunità con la formula innovativa del Patto di collaborazione, una forma di collaborazione tra associazioni e Comune, prevista nel regolamento comunale sulla Partecipazione.

Lo spazio multiculturale costituisce un modello virtuoso di laboratorio di comunità, dove la riqualificazione urbana degli spazi ha accompagnato la rigenerazione del tessuto sociale della città. Con questa esposizione fotografica, si vuole celebrare l’incanto e la meraviglia del mondo naturale, attraverso lo sguardo del fotografo naturalista Roberto Mazzagatti.

La fotografia naturalistica è un’affascinante forma d’arte che catturala bellezza e la maestosità della natura ed è un’attività oramai diffusa, apprezzata e utilizzata ampiamente per sensibilizzare il pubblico, riguardo alla bellezza e alla fragilità del nostro pianeta. L’obiettivo principale è di mostrare la diversità degli ecosistemi e le sue particolarità, documentando la presenza e il comportamento delle varie specie, in un determinato habitat.

Attraverso l’obiettivo della macchina fotografica, si possono esplorare paesaggi e ambienti, osservare animali selvatici e le loro interazioni o cogliere gli aspetti più interessanti e peculiari della flora. Questo genere di fotografia è una vera e propria disciplina che richiede pazienza, sensibilità e una profonda connessione con la natura stessa.

La fotografia naturalistica può avere un ruolo fondamentale per la narrazione del nostro preziosissimo patrimonio e per la tutela e conservazione della biodiversità. Per suo tramite, è possibile rinnovare il vincolo ancestrale che lega l’essere umano alla natura e, attraverso l’obiettivo fotografico, sentirla e interpretarla in maniera personale, volando accanto a un uccello o guardando negli occhi un animale.

Questa mostra, unica nel suo genere per il nostro territorio, offre ai visitatori l’opportunità di conoscere la bellezza incontaminata della flora, della fauna e dei paesaggi che il Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga offre. Queste fotografie raccontano storie di resistenza, di armonia e di delicate interconnessioni tra tutte le forme di vita.

La mostra si propone di sensibilizzare il pubblico riguardo alla salvaguardia dell’ambiente e di promuovere una maggiore consapevolezza sulle tematiche legate alla biodiversità e al cambiamento climatico.

L’inaugurazione ufficiale si terrà venerdì 22 Dicembre, alle ore 18:30, presso lo spazio multimediale Ca.Fé. a S.Nicolò a Tordino e rimarrà aperta fino al 7 Gennaio 2024.




CONCERTO DI NATALE Virginia State Gospel Choir

Teatro Comunale Maria Caniglia martedì 26 dicembre ore 17:30. Direttore Perry Evans 

Sulmona, 19 dicembre 2023. Le voci gospel accendono la magica atmosfera del Natale per l’ultimo appuntamento dell’anno proposto dalla Camerata Musicale al Teatro Caniglia di Sulmona (AQ): martedì 26 dicembre, alle ore 17.30  una straordinaria serata con il “Virginia State Gospel Choir” nel tradizionale Concerto di Natale, offrirà anche l’occasione al pubblico per uno speciale e caloroso scambio di auguri.

Con un imponente presenza scenica formata da 30 elementi e un altissimo livello tecnico, il Virginia State Gospel Choir è tra i cori più attivi e rinomati della scena gospel statunitense. Fondato nel 1971, il coro è composto da giovani musicisti laureati alla Virginia University e da solisti di altissimo livello con un talento straordinario che provengono dai più scelti ambienti musicali.

Il loro successo internazionale arriva nel 1992 quando James Holden ne diventa il direttore artistico: da allora il gruppo attraversa con i suoi concerti gli Stati Uniti per poi spopolare anche in Europa.

Successivamente il coro si arricchisce della presenza di un musicista d’eccezione: Perry Evans che guida la formazione verso nuovi e rinnovati livelli di qualità. Nel 2003 si classifica al terzo posto sulle tredici categorie in gara alla National Black Music Caucus Choir Competition , prestigioso concorso gospel di New York. Nel 2012 riceve il premio del pubblico al prestigioso Verizon’s How Sweet The Sound e nel 2013 la sua partecipazione a American’s Got Talent entusiasma milioni di telespettatori. Negli anni il Coro condivide il palcoscenico con artisti di grande calibro come Cheryl “CoCo” Clemons of R&B group SWV, Mary Mary, Tye Tribbett, Earnest Pugh, Hezekiah Walker, JJ Hairston e Youthful Praise,  Nikki Giovanni.

Sotto la sapiente guida di Perry Evans, il Virginia State Gospel Choir, pur con profonde radici nel gospel tradizionale, veicola la tradizione con uno show più giovane e moderno, dove coinvolgenti coreografie, l’eleganza e lo stile sono tanto importanti quanto i temi cantati e la vocalità. Voci magnifiche, che hanno imparato a fondersi e sostenersi, raggiungendo una forza d’impatto rarissima ed un equilibrio musicale di grande spessore artistico. Il loro repertorio propone un gospel fortemente influenzato da sonorità afroamericane, rhytm & blues e soul che faranno entrare il pubblico in un’atmosfera che unisce spiritualità e ritmo, sentimento religioso e gioia di vivere.

Tornano in Italia dopo sette anni dal loro ultimo tour europeo con un concerto che mescola gospel, spiritual, blues e musica africana tradizionale per emozionarci con tutta l’energia della loro musica. Il gruppo sarà ospite d’onore al concerto di Natale che verrà trasmesso il prossimo 25 dicembre su Canale 5.

PROSSIMO APPUNTAMENTO CONCERTO DI CAPODANNO

Lunedì 1° gennaio 2024  ore 17:30, Orchestra Filarmonica di Odessa direttore Hobart Earle




#ELEZIONI. TUTTI GLI ELETTI

Ecco il nuovo Consiglio Provinciale

Teramo, 19 dicembre 2023. Terminate le operazioni di scrutinio per il rinnovo del Consiglio Provinciale. In consiglio rientra dopo due anni di assenza una donna.

Nella mattinata di ieri la proclamazione nella Sala Consiglio di via Milli dei consiglieri eletti, alla presenza del presidente Camillo D’Angelo e del segretario generale dell’Ente Maria Grazia Scarpone, responsabile dell’Ufficio Elettorale.

Il nuovo consiglio provinciale si comporrà quindi di 10 eletti tra sindaci e consiglieri comunali (e non più 12 come fino a poco tempo fa, dato il calo demografico che la provincia teramana ha subito negli scorsi anni).

Lista 1 – Con D’Angelo Presidente

· Bartolini Flavio (consigliere del Comune di Teramo): 4142 voti ponderati

· Core Andrea (consigliere del Comune di Teramo): 5989 voti ponderati

Lista 2 – Azione con Calenda

· Pavone Enio (consigliere del Comune di Roseto degli Abruzzi): 5439 voti ponderati

Lista 3 – La Forza del Territorio

· Adriani Pietro (consigliere del Comune di Campli): 6458 voti ponderati

· Cardinale Lanfranco (consigliere del Comune di Tortoreto): 5141 voti ponderati

· Cianella Maria Cristina (consigliere del Comune di Mosciano Sant’Angelo): 6306 voti ponderati

· Giansante Luciano (consigliere del Comune di Martinsicuro): 6674 voti ponderati

· Scordella Andrea (sindaco del Comune di Silvi): 4388 voti ponderati

Lista 4 – La Casa dei Comuni

· D’Ercole Vincenzo (sindaco del Comune di Castiglione Messer Raimondo): 9157 voti ponderati

· Lattanzi Luca (consigliere del Comune di Mosciano Sant’Angelo): 5419 voti ponderati

Tutti i dati saranno disponibili a breve sul portale dedicato elezioni.provincia.teramo.it

Così il presidente Camillo D’Angelo a margine della proclamazione: “Questo Consiglio è espressione del territorio, e lo spirito che abbiamo dato nel rispetto dei cittadini è quello di lavorare al bene collettivo, per dare risposte che questa provincia merita da troppi anni.

Dobbiamo tornare a far sentire in maniera compatta e coesa la nostra voce, perché questa provincia ha bisogno di risposte immediate, per tornare ad essere competitivi. Le azioni che abbiamo introdotto sia sulle scuole che sulle strade potranno continuare ad essere incisive se il lavoro di tutti continua ad essere propositivo. Il Consiglio che si delinea oggi dovrà sostenere il territorio, nel rispetto della diversità delle realtà che lo compongono.

L’auspicio è che tutti vogliano partecipare attivamente alla nuova amministrazione. Grazie per tutto quello che avete fatto e che farete per il nostro territorio. La Provincia continuerà ad essere al servizio di tutta la collettività”.




MERCATO CONCORSO DEL CAVALLO MURGESE e dell’asino di Martina Franca

Sul podio Netrix di Santa Rosa, cavallo del dipartimento di medicina veterinaria di Teramo

Teramo, 19 dicembre 2023. Sale sul podio del Concorso Nazionale di Martina Franca Netrix di Santa Rosa, stallone Murgese del Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Teramo.

Netrix, di razza Martina Franca, si è classificato al primo posto assoluto nella categoria Stalloni Murgesi 6/7 anni del Concorso che si è svolto la scorsa settimana nella città pugliese di Martina Franca, nell’ambito della 68a edizione del Mercato concorso del Cavallo Murgese e dell’Asino di Martina Franca, punto di riferimento per allevatori e appassionati provenienti dall’Italia e dall’estero.

Dal raro mantello grigio ferro testa di moro, Netrix è stato selezionato come riproduttore da Augusto Carluccio, direttore dalla Scuola di Specializzazione in Fisiopatologia della Riproduzione degli Animali dell’Ateneo di Teramo, per il Centro di Riproduzione Assistita Equina del Dipartimento di Medicina Veterinaria ed è stato inserito nel programma di produzione di soggetti con lo stesso mantello che faranno parte della Fanfara a Cavallo dei Carabinieri. I suoi primi puledri nasceranno nel 2024.

«Si tratta di un percorso – ha spiegato Augusto Carluccio – che si inserisce nella convenzione con il Reparto di Biodiversità dei Carabinieri Forestali di Martina Franca nel cui Centro di Selezione Equestre i nostri studenti e gli specializzandi possono svolgere periodi di studio, tirocinio e stage dedicati all’ippiatria, sotto la guida del Capitano veterinario Alberto De Berardinis».

«Al Concorso di Martina Franca – ha aggiunto Carluccio – durante la presentazione per la valutazione morfologica e di attitudine, Netrix si è presentato al giudice unico ed esperto di razza, al massimo della sua condizione fisica, elegante nei movimenti al passo e al trotto, deciso nel portamento».

«Raggiungere questo traguardo – ha concluso – ha richiesto una lunga preparazione e oltre un anno di impegno del suo addestratore e handler Domenico Giacovelli e del maniscalco Vincenzo Laera, artefici della straordinaria prestazione di Netrix, insieme al comandante del Reparto tenente colonnello Giovanni Notarnicola, tutti professionisti appassionati ai quali va un particolare ringraziamento».

Prossima tappa per Netrix di Santa Rosa la partecipazione a Fiera cavalli di Verona dove sarà presentato sia montato che attaccato a carrozza.




IL SACRO TERRORE DELL’ACQUA

Radici storiche e antropologiche del culto di san Giorgio a Grosio.

[Pubblicato in “Il Graffito”, mensile di informazione e cultura a cura della Biblioteca Civica di Grosio, Anno III, n° 6, Grosio (So.) Giugno 1988.]

Le ricerche condotte nell’ultimo ventennio dagli Istituti Universitari di Antropologia Culturale e Storia delle Religioni nel campo, in parte ancora inesplorato, della religiosità popolare, sono risultate estremamente proficue grazie ai nuovi metodi di indagine usati dallo strutturalismo – soprattutto dal Levi-Strauss – nelle società cosiddette «primitive» o, meglio, di interesse etnologico.

È emerso così che il «fatto demologico›› non appare più un episodio isolato e proprio di un particolare gruppo sociale, ma si inserisce in una tipica struttura o modello comportamentale da cui è possibile enucleare leggi universali. Ed una di queste leggi evidenzia il principio secondo cui il culto per un determinato Santo non è mai casuale, ma costituisce la proiezione di bisogni protettivi propri di una comunità sociale, esposta a rischi esistenziali costanti ed incombenti sia sulle persone fisiche che sui beni. Si pensi per esempio al culto di S. Antonio Abate per l’importanza che il maiale rivestiva nell’economia della famiglia contadina italiana oppure a quello di S. Giuseppe, tipica proiezione del culto per il padre, nelle aree geografiche a forte emigrazione stagionale.

Si assiste in ogni cultura ad una affannosa ricerca di protezione e di sicurezza attraverso un ordinato ed efficiente simbolismo che possa dare risposte al negativo esistenziale.

DRAGHI

Il timore delle forze negative, presenti in ogni elemento e in particolare nell’acqua, reclama il controllo di tale elemento ed il suo aggiogamento, specie quando si tratta di corsi d’acqua che improvvisamente possono uscire dal loro alveo per distruggere case e raccolti o travolgere uomini e animali.

E il rischio esistenziale cui sono soggette le società lacustri o fluviali le quali assistono impotenti allo scatenarsi delle forze della natura, allo straripamento dei fiumi, al formarsi di vaste paludi, rese insicure dalla malaria e dalla massiccia presenza di bisce acquatiche o serpi ivi trascinate dalla piena delle acque.

ln base ad un principio, ormai codificato, di proiezione del teriomorfismo agli elementi fisici e naturali (cfr. Malinowsky), le spire dei fiumi, il loro snodarsi flessuoso o contorto, il loro sparire a tratti in profondi meandri ed il loro riapparire all’improvviso in superficie, portano ben presto l’uomo ad identificare il fiume con giganteschi serpenti o mitici dragoni.

«Lo straripamento dei fiumi, nota il Pansa, le paludi mefitiche, i siti lacustri infetti da malaria, sono fenomeni naturali che il Medioevo impersonò costantemente nella figura del dragone». Cosi, il drago fugato da San Romano a Rouen nel 720 personifica l’inondazione della Senna; quello di Tarascona è il Rodano che, straripando, arreca danni alla città. Le due enormi figure di serpenti scolpite nella cattedrale di Grenoble si spiegano con la stessa iscrizione incisa sulla facciata e secondo la quale «serpens et draco devorabunt urbem». Infatti la città è situata sull’imboccatura del fiume Drac, nell`lsère, i cui meandri tortuosi somigliano alle “spire” di un serpente.

CAOS ACQUATICO

La lotta di San Giorgio contro il drago (animale già presente nell’Apocalissi di Giovanni nell’equazione draco qui est diabolus”), rappresenta dunque, come ben ha evidenziato V. Dini ne “Il potere delle antiche Madri. Fecondità e culto delle acque nella cultura subalterna toscana” (Boringhieri l980) non solo la vittoria sull’idolatria (drago), ma anche quella sulle forze naturali “malvagie”, soprattutto le inondazioni, e si traduce nella immediata sconfitta delle medesime grazie all’azione salvifica svolta sia da San Michele Arcangelo, assurto a patrono dei Longobardi, che da San Giorgio, il cui culto si diffonde ben presto proprio nell’ambito di quei gruppi sociali insediati lungo i corsi d’acqua o sui laghi. Il suo irraggiamento nell’area occidentale, intessuto di leggende[1] , si deve soprattutto ai monaci Basiliani, il cui compito consisteva tra gli altri nel bonificare le zone paludose affette da malaria. Già nell’VIII secolo il Santo viene raffigurato nell’area balcanica su un cavallo mentre trafigge un drago. Va corretta pertanto l’affermazione che si legge nel bel volume La chiesa di San Giorgio a Grosio secondo cui «solo all’epoca delle Crociate si inizia a ritrarre San Giorgio montato a cavallo oppure nell’atto di uccidere il drago…››.

Nello stesso volume è ben evidenziata tuttavia l’area di diffusione del culto di San Giorgio sia in Valtellina che nel Lario, territori caratterizzati da forte rischio a causa delle inondazioni dell’Adda e di altri corsi d’acqua minori per l’elevato indice della piovosità.

«Vi è – scrive A. Di Nola nel suo primo volume di Storia delle Religioni – una ambivalenza fondamentale dell’acqua che si presenta come lo strumento della prosperità ed anche come forza eversiva», il che comporta per determinati gruppi sociali «un permanente rischio di emersione del caos acquatico e di crollo delle strutture sociali in uno status primordiale che è quello delle acque morte paludose o della piena violenta dei fiumi».

RUPE MAGNA

La valle dell’Adda presenta degli idronomi significativi al riguardo (Isolaccia, Morbegno) ed evocanti appunto lo status di un «caos acquatico», di «non vita», con tutta l’angoscia che comporta il sovvertimento subìto dall’habitat durante le alluvioni.

Pertanto, sottolinea il Dini, la rabbia del fiume deve essere calmata. Nei suoi pressi i nostri progenitori   costruivano templi o erigevano altari e a tale scopo fungeva benissimo anche un masso o una rupe mai inghiottita, per lo strano giuoco delle correnti, dalla furia delle acque e per tale motivo rivestita di carattere sacrale.

Pur nel lungo trascorrere del tempo, l’atteggiamento dell’uomo di fronte alla incontenibile violenza dei fiumi non è mutato di molto. Per scongiurarla oggi si prega nelle chiese, un tempo invece, come per esempio a Grosio, sulla Rupe Magna, elevando le braccia al cielo in segno di supplica ed invocando a gran voce gli dei uranici.

Questo è il messaggio che gli uomini del neolitico, stanziati nel bel sito di Grosio, hanno scolpito sulla roccia per tramandarlo ai loro posteri. ln tal senso, Grosio attende ancora una importante pagina di storia che, finora, non è stata scritta.


[1] Si sa ben poco della vita di S. Giorgio legata ad una «passio» anonima del VII secolo: cfr. K. Erhard, Der Heilige Georg in der griechischen Uberlieferung, München 1911; P Toschi, La leggenda di S. Giorgio nei canti popolari italiani, Firenze 1964.




ALZARE IL LIVELLO DEL DIBATTITO POLITICO

di Maurizio Cotta

Politicainiseme.com, 19 dicembre 2023. La qualità complessiva della democrazia di un paese è strettamente correlata alla qualità del dibattito politico che si svolge tra forze di governo, opposizione, mezzi di comunicazione e cittadinanza. La capacità degli elettori di orientarsi al momento delle scelte nella cabina elettorale ne sarà fortemente condizionata in senso positivo o negativo. Si possono usare tre semplici indicatori per evidenziare la bassa qualità di questo fondamentale elemento:

1. lo spazio eccessivo dedicato a temi di limitata rilevanza;

2. lo scarso livello di spiegazione di scelte di importanza significativa;

3. il silenzio su questioni di grande rilevanza. Purtroppo, il quadro italiano corrente evidenzia, rispetto a questi tre indicatori, un preoccupante deficit del dibattito politico.

Seguendo la politica italiana giorno per giorno sugli schermi televisivi e sui giornali si è colpiti dalla quantità di spazio che ricevono questioni tutto sommato di poca rilevanza per il generale andamento del paese. Certo sono spesso episodi gustosi come la fermata straordinaria del treno per il ministro Lollobrigida, o il grido viva l’Italia antifascista alla prima della Scala con susseguente identificazione dell’autore da parte della polizia, per non citare che gli ultimi.

La nuova classe politica di governo ci mette del suo nel porre in luce un misto di improvvisazione, arroganza o semplice mancanza di savoir-vivre istituzionale; è giusto quindi che venga ripresa (o anche sbeffeggiata) per questo, ma le paginate di giornale, il minutaggio di talk shows e i rimbrotti reciproci sembrano quantomeno eccessivi.

Ci sono invece questioni più rilevanti, come la decisione rinviata da mesi sulla ratifica della riforma del Meccanismo Europeo di Solidarietà (il famigerato MES o in inglese ESM), rispetto alle quali il discorso politico è invece elusivo o solo allusivo.

In proposito, allo smarrito elettore italiano medio non viene fornita praticamente nessuna spiegazione sul perché l’Italia sia rimasta ultima tra i paesi dell’Unione nella ratifica di questo trattato. L’elettore un po’ più smaliziato capirà che, poiché anni fa il MES era stato identificato da alcune forze politiche (segnatamente la Lega, ma non solo) come il babau europeo per eccellenza, sia complicato oggi ammettere che forse è addirittura uno strumento utile (e comunque il ricorso a questi prestiti e alle conseguenti condizionalità non è obbligatorio) e che restare soli a reggere il moccolo dell’opposizione non è proprio l’ideale per un paese come l’Italia che ha molti altri dossier importanti per i quali ha bisogno di più Europa e non di meno Europa.

Infine, ci sono temi di grandissima e direi vitale rilevanza per il paese sui quali il dibattito politico sfugge quasi completamente. In genere sia le forze di governo che quelle di opposizione sembrano darsi manforte in questo silenzio (forse anche perché questi temi non sono nuovi e nel tempo le diverse parti si sono alternate nei rispettivi ruoli di responsabilità senza fare nulla).

Mi limito a segnalare i due temi più importanti per il paese che ben esemplificano questa situazione. Si tratta da un lato delle dimensioni e dei costi del debito pubblico e dall’altra della bassissima crescita registrata dal paese negli ultimi decenni. Come è subito evidente si tratta di questioni che poi si riflettono a cascata su molte altre (come la spesa per la sanità o per le pensioni, o il livello dei salari, ecc.).

Ad essere più precisi non è che i due temi non siano spesso menzionati, ma questo avviene quasi ritualmente, senza che il discorso politico li prenda seriamente in carico, senza cioè che li si pongano con decisione all’ordine del giorno e si ragioni in termini concreti (e non dilatori) su come affrontarli.

Vediamo allora sinteticamente di che cosa si tratta. Per il debito pubblico si citano spesso sia la entità assoluta (2762 miliardi di euro nel 2022 e 2840 miliardi stimato per il 2023) che quella relativa al PIL (145% nel 2022), meno si discute sui costi.

Nel 2022 la spesa per interessi è stata di 83 miliardi di Euro, nel 2023 sarà probabilmente sopra i 90 miliardi e nel 2024 potrebbe avvicinarsi ai 100 miliardi. Ovviamente non si può ragionare su una situazione senza debito, ma semplicemente pensando ad una riduzione del 10% sarebbero stati disponibili 8 miliardi in più per minori costi nel 2022 e così continuando negli anni successivi (e forse anche qualcosa d’altro perché una diminuzione del debito segnalerebbe ai mercati un impegno dello stato italiano che verrebbe ripagato da un miglioramento delle condizioni di piazzamento dei titoli italiani).

Un dibattito politico serio dovrebbe in primo luogo ricordare costantemente alla cittadinanza questa realtà e le conseguenze che ne derivano, e in secondo luogo discutere le strade possibili per ridurre il peso di questo macigno.

Questo vuol dire ragionare sui livelli della spesa pubblica e delle entrate fiscali, nonché sulla crescita dell’economia (e quindi anche sul secondo dei temi indicati) poiché quest’ultima ovviamente incide sul denominatore del rapporto debito/PIL.

Ciascuno di questi tre aspetti merita di essere messo a fuoco nel dibattito politico. Il primo aspetto – la spesa pubblica – ha tanto una problematica quantitativa (come ridurre la spesa pubblica) che una qualitativa (come migliorare la spesa pubblica).

Su riduzione e miglioramento della qualità della spesa ci aspetteremmo proposte concrete (cioè con cifre realistiche e settori da mettere sotto osservazione) da parte del governo e controproposte altrettanto concrete di una opposizione capace di incalzare l’esecutivo.

Un capitolo di particolare importanza in questo dibattitto pubblico dovrebbe essere quello della spesa per investimenti, troppo bassa rispetto alla spesa corrente e spesso caratterizzata da dilazioni pluriennali che ne inficiano la efficacia. Ovviamente c’è poi l’aspetto delle entrate fiscali e qui si apre la questione dell’abnorme livello di evasione ed elusione fiscale.

Qui è bene essere chiari: la ritualistica e stantia evocazione della lotta all’evasione /elusione non porta a nulla se non viene sostituita da proposte concrete e cifrate per ridurre questa piaga che contribuisce a rendere l’abbattimento del debito impervia. Di nuovo ci aspetteremmo dal governo che presenti un piano dettagliato e che le opposizioni facciano altrettanto.

Quanto al secondo tema il dato che colpisce è che la crescita economica dell’Italia è stata del 2000 ad oggi sensibilmente inferiore alla media europea e a quella di altri grandi paesi come la Francia e la Germania. Dietro a questa crescita poco vigorosa sta soprattutto il basso andamento della produttività italiana (valore del prodotto per ora lavorata) che negli ultimi 25 anni è cresciuta in media solo dello 0,3% annuo, cioè appena un terzo della crescita media europea (Considerazioni finali del Governatore della Banca d’Italia, 2023, p.19).

Notiamo inoltre che in parallelo anche la crescita delle retribuzioni orarie dei lavoratori al netto dell’inflazione è stata inferiore a quella europea (ibidem).

Ora, visto un dato così inquietante e così rilevante come quello della bassa crescita della produttività, il cittadino italiano medio preoccupato per il bene del paese si aspetterebbe che Meloni e Schlein (e gli altri comprimari) dibattessero ampiamente e intensamente su che cosa ritengano sia all’origine di questo fenomeno e che provvedimenti debbano essere presi per contrastarlo.

In particolare, siccome sappiamo bene che alcuni importanti settori economici e zone geografiche del paese mostrano livelli di crescita della produttività ben maggiori della media, sarebbe utile che nel dibattito politico si evidenziassero invece i settori e le zone dove la produttività resta più bassa e si delineassero concrete e mirate strategie di medio termine per invertire questa situazione.

In conclusione, possiamo chiedere che in questa campagna elettorale, che porta alle elezioni europee del giugno 2024, i due temi del debito pubblico e della crescita economica, che hanno per il nostro paese tanto una rilevanza interna, quanto una rilevanza europea (incidono infatti molto significativamente sulla capacità dell’Italia di aver peso nelle importanti decisioni che l’Unione dovrà prendere nel prossimo e medio futuro), ricevano una adeguata attenzione e sovrastino il rumore di fondo?

O saremo ancora una volta delusi?

Maurizio Cotta




NUOVA ROTTA ASSOCIAZIONE CULTURALE

L’Associazione Nuova Rotta: “Inviato esposto alla Corte dei conti per le indennità di carica della giunta Di Pietro”

Civitella del Tronto, 19 dicembre 2023. L’Associazione Nuova Rotta ha inviato alla sezione regionale della Corte dei conti un esposto finalizzato alla verifica di eventuali irregolarità nell’adeguamento delle indennità di carica di Sindaco, Vicesindaco ed Assessori della Giunta Di Pietro.

I fatti contestati risalgono agli anni 2022 e 2023, ma per comprendere a fondo la situazione dobbiamo partire da ciò che è accaduto nel 2020. Ripercorriamo gli atti.

19/05/2020: la Giunta comunale con la deliberazione n.20 formula apposito atto di indirizzo al Sindaco Di Pietro affinché, mediante decreto sindacale, attribuisse all’allora assessore Gabriele Marcellini la responsabilità dell’Area Servizi al Cittadino e Gestione delle Risorse Umane, richiamando la L. n.388/2000 che consente agli enti locali con popolazione inferiore a cinquemila abitanti di attribuire ai componenti dell’organo esecutivo la responsabilità degli uffici e dei servizi ed il potere di adottare atti anche di natura tecnica gestionale.

20/05/2020: il Sindaco Di Pietro, il giorno successivo alla suddetta Deliberazione di Giunta Comunale, emana il Decreto Sindacale per mezzo del quale attribuisce a Marcellini il doppio ruolo Assessore / Responsabile di Area, richiamando anche in questo caso la legge n. 388 / 2000 essendo Civitella, a questa data, sotto i 5.000 abitanti.

07/02/2022: Il Responsabile del Servizio Gabriele Marcellini, con apposita determina a sua firma, assegna al Sindaco, al Vicesindaco e agli Assessori (egli compreso), l’indennità di funzione prevista per i comuni con fascia demografica compresa tra i 5.001 e i 10.000 abitanti, facendo riferimento all’ultimo censimento generale della popolazione del 2011 (5.333 abitanti).

E già qui sorge il primo dubbio, delle due l’una: se nel 2020 Marcellini può svolgere la doppia funzione di Assessore / Responsabile di Area perché Civitella è sotto i 5.000 abitanti, come può nel 2022 da funzionario scrivere e firmare una determina che rivaluta le indennità di Sindaco, Vicesindaco e Assessori considerando il Comune di Civitella tra i 5.000 ed i 10.000 abitanti?

Se lo stesso oltre a fare l’Assessore può fare il Responsabile di Area perché la popolazione è sotto i 5.000, come può percepire l’indennità spettante agli Assessori dei comuni che sono nella fascia 5.000 – 10.000? Inoltre, visto l’art. 6 del Codice di comportamento dei dipendenti del Comune di Civitella del Tronto, che stabilisce “Il dipendente si astiene dal prendere decisioni o svolgere attività inerenti alle sue mansioni in situazioni di conflitto, anche potenziale, di interessi con interessi personali, del coniuge, di conviventi, di parenti, di affini entro il secondo grado”, Marcellini poteva adottare la suddetta determina o era in una situazione che lo poneva in una condizione di conflitto di interessi?

Nel frattempo, il 3 marzo 2023, esce in Gazzetta Ufficiale il Decreto del Presidente della Repubblica che stabilisce l’adozione del censimento 2021 per determinare la popolazione residente per le amministrative dello scorso maggio: Civitella n. 4601 abitanti ed il Sindaco Di Pietro si candida per il terzo mandato, ma nel frattempo Lei ed i suoi Assessori continuano a percepire le indennità per la fascia 5.000 – 10.000.

31/05/2023: il Responsabile dell’Area Finanziaria, con la determinazione n.69, adegua le indennità di funzione alla fascia demografica fra i 3.001 e i 5.000 abitanti.

E allora siamo a chiederci: siamo certi che con quest’ultima determinazione non ci fosse anche la necessità di disporre il recupero delle somme per le indennità di funzione percepite tra il 2022 ed il 2023 avendo, a nostro avviso, erroneamente considerato Civitella in una fascia di popolazione superiore? E inoltre, come mai la determina del 2022 era stata adottata dal Marcellini in qualità di Responsabile dell’Area Servizi al Cittadino e delle Risorse Umane, mentre quella di maggio scorso in cui si riparametrano le indennità di carica nella giusta fascia di popolazione è stata emanata dal Responsabile dell’Area Finanziaria? Tale inversione di responsabilità aggiunge elementi di incertezza ad una vicenda già di per sé anomala.

“È evidente che su questo tema c’è assoluta necessità di chiarezza e trasparenza: per tale ragione sarà la sezione regionale della Corte dei conti a far piena luce sulla vicenda e a valutare se sussistono eventuali irregolarità nelle decisioni prese dall’amministrazione Di Pietro.” – conclude Marco Di Berardino, Presidente dell’Associazione Nuova Rotta.




XL PREMIO FIRENZE 2023: premiato Bruno Montefalcone  

Per il poeta segnalazione d’onore al prestigioso Premio Firenze e altri riconoscimenti 

Lanciano, 19 dicembre 2023. Il poeta e scrittore Bruno Montefalcone, originario di Lanciano, termina un anno di premi con un altro importante successo conseguito al prestigioso Premio Firenze, giunto alla sua quarantesima edizione, e sotto l’Alto Patrocinio del Parlamento Europeo. Un Premio ormai considerato un punto di riferimento autorevole e rinomato nel panorama culturale ed artistico, nazionale ed europeo.

Tra i numerosi partecipanti in gara dall’Italia e dall’estero, l’Autore abruzzese ha ottenuto con la sua poesia inedita “Infinito andare” la Segnalazione d’Onore al XL Premio Firenze-Europa 2023, indetto dal Centro Culturale Firenze-Europa “Mario Conti”.

Il prestigioso Premio è stato come ogni anno presieduto dall’On. Marco Cellai e dal Presidente di Giuria l’On. Enrico Nistri. Inoltre, ha visto la presenza degli illustri e qualificati Giurati che hanno composto la Giuria tecnica Letteraria di qualità: Marina Alberghini, Federico Berlincioni, Marino Biondi, Ruth Cardenas, Marco Cellai, Rita Funes, Anna Maria Giglio, Pier Paolo Guidi, Francesca Livia Mangani Camilli, Luciano Mecacci, Luca Ravazzi, Adalberto Scarlino, Pierandrea Vanni, Valeria Vitti.

Onorato per l’importante riconoscimento ottenuto, lo scrittore lancianese è stato premiato a Firenze sabato 16 dicembre 2023, alle ore 10 presso lo storico Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio, alla presenza della Vicesindaco di Firenze Alessia Bettini, delle Autorità politiche, dei Letterati, Critici e personaggi della cultura, nonché di un numeroso e attento pubblico.

Il componimento poetico inedito dal titolo “Infinito andare” di Bruno Montefalcone ha ottenuto la seguente motivazione espressa dalla Giuria Letteraria: «La poesia di sintesi di Bruno Montefalcone, di forte impatto lirico ed emotivo, prende spunto da un percorso di vita vissuta in quell’infinito andare dell’Uomo. Le tematiche sono esistenziali e di straordinaria profondità. Sintetizzando il pensiero del poeta: Andiamo tra le strade, nelle pieghe del cuore, tra silenzi e lacrime, tra cocci e croci. I versi costruiti in quartine scorrono armoniosi ed incalzanti».

L’ormai storico Premio Firenze è patrocinato dal Parlamento Europeo, dalla Regione Toscana, dal Comune di Firenze, e tra gli altri dal Rotary Club Firenze Ovest, da Automobile Club Firenze, dal Consiglio Nazionale delle Ricerche, da Fondazione Cr Firenze. 

Ultimamente l’autore frentano ha conseguito altri prestigiosi riconoscimenti: la Segnalazione di merito al XIX Premio Letterario Nazionale “La Tridacna” – Città di Colonna 2023 con la poesia inedita “Muta voce tra suoni vuoti”; e la Menzione di merito al XXIV Premio Letterario Internazionale “Habere Artem” 2023 con la poesia inedita “Il blu sui volti”.

Inoltre, è da poco uscito nelle librerie nazionali, fisiche e online, il nuovo libro di poesie dell’autore frentano, dal titolo “Il segreto della vita”, edito da Il Convivio Editore, 2023.

Il poeta e scrittore Bruno Montefalcone è nato a Lanciano nel 1982. Ha esordito nel mondo della Letteratura a 24 anni con la sua prima pubblicazione dal titolo Ombre e luci.

Ha ottenuto più di 30 premi, tra cui i primi posti, in prestigiosi Concorsi Letterari Nazionali ed Internazionali.

Il 05 dicembre 2022 ha ottenuto l’onorificenza da parte dell’Amministrazione Comunale di Lanciano.

Ha pubblicato i Libri di Poesia: Ombre e luci, Il Filo (2007); Tu sei Amore, Il Filo (2008); L’anima che ama, Gruppo Albatros (2010); Sotto gli occhi del cielo, Gruppo Albatros (2013); Il segreto della vita, Il Convivio Editore (2023).

Inoltre alcune sue poesie sono state inserite in prestigiose e note Antologie Nazionali ed Internazionali, quali: Pensieri D’Autore – XV e XVI Edizione (2012 e 2013); Le parole per dirlo, mamma (2012); Il Cantavita (2012); Solo le farfalle sono libere (2022); Premio Internazionale Città di Viterbo (2022); Premio Letterario Nazionale Costa Edizioni – Seconda Edizione (2022); XXIX Premio Ossi di seppia (2023); VIII Premio Internazionale Salvatore Quasimodo (2023); La Ginestra di Firenze (2023); Premio Stromboli – L’Isola dei Poeti (2023); XV Premio Internazionale Il Federiciano (2023); 41° Premio Letterario Internazionale Giorgio La Pira 2023 (2023); IV Premio Internazionale La panchina dei Versi 2023 (Edizione 2024); XX Concorso Tra un fiore colto e l’altro donato – Poesie d’Amore 2023 (Edizione 2024); XXIV Premio Letterario Internazionale Habere Artem 2023 (Edizione 2024).

Le sue Opere sono state esposte alle Fiere Nazionali del libro di Roma e di Pisa e a quelle Internazionali di Torino, America e Francoforte. L’autore infine ha partecipato a varie trasmissioni radiofoniche e televisive.    




PIÙ DI 70 PIANTE SUL TERRITORIO

Messe a dimora dal Comune

Martinsicuro, 19 dicembre 2023. Continua il nostro impegno nella sostituzione degli alberi rimossi, lungo diverse strade e marciapiedi della nostra città, per tutelare l’incolumità pubblica – dichiarano Monica Persiani, assessore ai Lavori Pubblici, e Marco Cappellacci, assessore all’Ambiente – siamo consapevoli di quanto sia indispensabile proteggere e rinvigorire il nostro patrimonio arboreo ma dobbiamo anche preoccuparci della sopravvivenza futura delle piante e dei costi di manutenzione delle stesse.

Dodici esemplari di pino sono stati messi a dimora, nella mattinata di ieri, all’interno della pineta esistente sul lungomare sud di Villa Rosa.

Nei giorni precedenti sono invece stati piantati sul nostro lungomare e nelle aree limitrofe: 35 oleandri, 20 lecci, 11 tamerici, 4 prunus e 1 ligustro.

Termineranno nei prossimi giorni i lavori di ripiantumazione previsti per il 2023 – concludono i due assessori –  tutti effettuati dai dipendenti del nostro ufficio manutentivo, con la messa a dimora di ulteriori 30 essenze arboree tra lecci e oligustri.




IL BALLO E LA MENTE

Il libro di crescita personale applicata alla formazione per il ballo

Giulianova, 19 dicembre 2023. In un mondo che cambia sempre più rapidamente anche il mondo del ballo si è evoluto! Sappiamo bene che dietro ogni passo, ogni presa ed ogni figura, c’è molto di più che solo tecnica! ci sono anche emozioni, cuore e mente!

Sappiamo tutti di avere il potenziale per fare la differenza e per migliorarci, ma spesso ci chiediamo da dove cominciare e soprattutto come possiamo metterlo subito in campo!

In questo libro il giuliese Roberto Lepore, geometra di professione ma anche maestro di ballo e mental coach, con stile chiaro e pratico, trova le risposte a queste domande, facendoci vedere il ballo sotto un’altra prospettiva, insegnandoci a comprendere cosa determina le nostre decisioni e quelle degli altri, facendoci riscoprire, uno ad uno, i nostri doni ed i nostri talenti e come metterli in campo.

Che tu sia un neofita, amatore, agonista professionista o insegnante, di qualsiasi disciplina di danza e/o di ballo, l’obiettivo di questo libro è quello di spingerti a fare qualcosa di diverso, per ottenere risultati migliori.




FAVOLE E LEGGENDE D’ABRUZZO

Torna GiocaCultura Sabato, 23 dicembre. Nel loggiato Riccardo Cerulli, la  presentazione del libro di Anna e Laura Bongiovanni e laboratorio di letterine pop-up.

Giulianova, 19 dicembre 2023. Sabato 23 dicembre, alle 16.30, il Loggiato “Riccardo Cerulli” sarà avvolto da un’aura di magia e avventura grazie alla presentazione del libro “Favole e Leggende d’Abruzzo” di Anna e Laura Bongiovanni, edito da “Il Viandante”. Pubblicato nel 2021, il libro propone un viaggio attraverso il tempo, per tutta la famiglia: una raccolta di sei favole, ispirate a fatti realmente accaduti o a leggende popolari medievali, ognuna seguita da un percorso nei luoghi della storia, accompagnata dalle foto dei luoghi magici della regione. Un nuovo modo di viaggiare nel paesaggio dell’Abruzzo antico e mitico. I più piccoli, grazie anche alla mappa inclusa, si ritroveranno a visitare affascinanti castelli, attraverseranno boschi incantati, incontreranno pirati, maghi, streghe e folletti, si divertiranno a rivivere le avventure dei loro coetanei protagonisti dei racconti.

A seguire, bambine e bambini potranno partecipare a “Biglietti di Natale Pop-Up”. Sotto la guida di Irene Speziale, nel divertente laboratorio di pop-up, i piccoli potranno creare il proprio biglietto di Natale da regalare ai propri cari, prendendo ispirazione dal personaggio del libro che più li attira. La partecipazione al laboratorio prevede un costo di 10 euro a bambino e deve essere prenotata entro venerdì chiamando il numero 0858021290 o scrivendo a museicivici@comune.giulianova.te.it.

Si ricorda che il Loggiato ospita, fino al 21 gennaio, la mostra “Come argilla nelle mani. I Presepi castellani del Novecento dalla collezione del Liceo artistico “F.A. Grue”. Orari e informazioni su www.pinacotecabindi.it.




LO STILE  DI SANTILLI E LA LIBERTÀ DI CRITICA

La risposta di Palladini (Italia Nostra) e Colazilli (Co.n.al.pa.) “Santilli rispetti i professionisti. Noi facciamo cultura del verde e del paesaggio.”

Pescara, 19 dicembre 2023. Il presidente di Italia Nostra Pescara Massimo Palladini e il Presidente di Co.n.al.pa. nazionale Alberto Colazilli rispondono alle dichiarazioni dell’Assessore Santilli.

 “L’analfabetismo istituzionale dell’Assessore Santilli lo porta un’altra volta ad attaccare dei privati cittadini rappresentanti di libere associazioni, per ingiuriarli  quando esprimono critiche a specifici atti  della sua Amministrazione che ritengono dannosi per la città ( come, del resto,  fecero con le precedenti e faranno con  quelle che verranno).”

“Santilli sfrutta impropriamente la attenzione che i Media riservano al vertice dell’Amministrazione  Comunale per le sue reprimende contro la voce critica di cittadini volontari, con uno sproporzionato attacco denigratorio ; questi, per rispondere, dovranno accedere, quando riescono e con grande difficoltà, alla stampa e televisioni, avendo tuttavia una eco molto minore.”

“Non parliamo poi  del rispetto per le professioni liberali che evidentemente non conosce se non per la circoscritta cerchia dei suoi tecnici e consiglieri di fiducia. Eppure, dovrebbe sapere che indicare un professionista come fazioso e strumentalizzato è accusa volta ad arrecargli anche un danno personale.

 Non parliamo di  politica, invece; ne  parleremo con lui quando si sarà assestato  su una poltrona con la stessa giubba per un periodo ragionevolmente lungo , idoneo a capire come la pensa.

 Ricordiamo ( non a Santilli ma alla pubblica opinione) che le nostre associazioni sono da sempre impegnate nella divulgazione della cultura del verde e del paesaggio. Con noi collaborano, a titolo gratuito, tanti esperti del settore e comitati scientifici di livello nazionale ed internazionale, fornendo materiale scientifico a disposizione della cittadinanza.”

“Inoltre, è d’obbligo ricordare le molteplici attività di educazione ambientale e di divulgazione scientifica e culturale svolte sul territorio. Dalle numerose conferenze tematiche sul verde e paesaggio fino alle iniziative con le scuole di ogni ordine e grado, ai rapporti con le università, gli enti della cultura, le altre associazioni e i cittadini, l’attività pubblicistica e divulgativa sui media locali e nazionali.

Quindi rimandiamo al mittente epiteti come” improvvisati”, “ i soliti megafoni dell’opposizione “ o “ “ becero attacco politico”.  Le nostre battaglie , nei decenni, hanno sempre lo stesso segno : preservare la città da iniziative ( non da Amministrazioni, verso le quali  speriamo sempre di poter instaurare rapporti costruttivi) che riteniamo errate e criticabili.“

 Se l’Assessore Santilli, studiasse di più (invece di chiederlo sempre agli altri), scoprirebbe le denunce e le osservazioni avanzate dalle nostre associazioni verso chi lo ha preceduto; potrebbe così evitare di fare la vittima , con evidente inversione dei ruoli: perché la storia  non comincia con lui  e non finisce qui. Sono anni che critichiamo tutto quello che non va nella gestione del verde cittadino pescarese, e lo facciamo sempre al di sopra di qualsiasi colore politico.”

 “Studi anche prima di rispondere; l’Assessore Santilli non riesce a dire una parola sulla obiezione principale:  lui autorizza la posa di arbusti a lento accrescimento ( cespugli) invece  di alberi ad alto fusto, portatori di ombra e ristoro per la città; ma in merito non scrive nulla  e si trincera dietro lunghe citazioni di documenti della Soprintendenza.”

“Assessore Santilli, la Soprintendenza la difendiamo noi quando la vogliono smantellare o ridimensionare, quando non ne rispettate le prescrizioni come per il taglio degli alberi storici di Via Primo Vere; ma come tutti gli Enti ( a partire dal suo) può sbagliare e può essere criticata; in questo ( e in altri casi) noi  la critichiamo per essersi accodata alla vostra sciagurata campagna contro il verde cittadino. Ricorderà, del resto, che abbiamo denunciato con forza il taglio dei pini storici intorno al Circolo Canottieri, un cantiere da loro diretto. Un altro caso in cui lei prende lucciole per lanterne.”

“Insomma, Assessore: smetta di insultare e danneggiare anche sul piano personale dei singoli cittadini e dei professionisti seri e rispettati; e vada a studiare  concetti e nozioni  come : il ruolo del verde urbano nel contrasto al cambiamento climatico o la necessità di aumentare il terreno permeabile. Dettagli che, le assicuriamo, un Amministratore dovrebbe approfondire e a cui, significativamente, lei non fa mai riferimento nemmeno nelle sue aggressive risposte. Ma soprattutto cerchi di imparare il rispetto per i cittadini che esprimono il loro pensiero e cerchi di assumere uno stile istituzionale consono a un amministratore serio e competente.

Massimo Palladini, Presidente della Sezione l. Gorgoni Italia Nostra, Pescara,

Alberto Colazilli, Presidente del Coordinamento Nazionale Alberi e Paesaggio




IL MOVIMENTO 5 STELLE IN DIFESA DEI PINI

Pescara, 19 dicembre 2023. Ieri mattina a margine della votazione sul Documento Unico di Programmazione è stato approvato un importante ordine del giorno che prevede un attacco deciso alla Cocciniglia Tartarugata (Toumeyella parvicornis), un parassita che sta facendo ammalare tutti i pini domestici della nostra città.  L’infestazione comporta una riduzione nel vigore degli alberi, limita la produzione di semi e porta ad una grande quantità di melata prodotta dal parassita che conferisce agli alberi un aspetto lucido e favorisce il successivo sviluppo di fumaggine che ricopre interamente gli aghi dei pini e i rami. Questa stratificazione porta ad una riduzione della fotosintesi e quindi provoca un inesorabile deperimento delle piante aggredite e spesso porta alla loro morte.

“Già in passato sono stati effettuati alcuni interventi che però, vista .la ridotta portata, non hanno ottenuto i risultati sperati ottenendo solo la migrazione del parassita in altre zone della città” – commentano i consiglieri Erika Alessandrini, Massimo Di Renzo e Paolo Sola. – “C’è invece un urgente bisogno di programmare una massiccia campagna che debelli la Cocciniglia Tartarugata da tutto il territorio cittadino. Questo è quello che abbiamo chiesto ed ottenuto questa mattina grazie all’ordine del giorno approvato dal Consiglio Comunale del Comune di Pescara.”

Oggi esistono rimedi che hanno dimostrato una buona efficacia nella lotta all’insetto ed un impatto sull’ambiente praticamente nullo: si tratta di sistemi che usano la tecnica dell’endoterapia, iniettando all’interno dell’albero attraverso piccoli fori delle miscele contenenti prodotti curativi. Tale pratica assicura buoni risultati in quanto il prodotto entra nel sistema linfatico della pianta, ha livelli di fitotossicità trascurabili ed è estremamente sicuro per le persone. Questo genere di interventi è richiesto già da un paio di anni dal decreto del 03 giugno 2021 del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali con cui è stata resa obbligatoria la lotta a questo parassita.

“Con l’ordine del giorno approvato abbiamo chiesto al Sindaco e alla giunta di intraprendere tutte le pratiche necessarie alla cura dei Pini cittadini e a tal fine reperire tutte le possibili risorse con cui finanziare tempestivamente gli interventi endoterapici sopra descritti da utilizzare sull’intero patrimonio arboreo cittadino attaccato dal parassita.” – concludono i consiglieri del Movimento 5 Stelle – “Lo scopo è quello di evitare ai nostri pini la stessa fine che è stata riservata a tutti i lecci che sono stati abbattuti perché malati. Se negli anni passati ci si fosse occupati di loro avremmo di certo evitato la strage a cui abbiamo assistito negli ultimi mesi”




LE TARTARUGHE SCOMPARSE

Mostra dei libri e drammatizzazione della storia con la creatività promuoviamo la lettura e contrastiamo la povertà educativa. Ludoteca “Thomas Dezi” – Via Lago di Capestrano 20 dicembre, ore 17:30

Pescara, 19 dicembre 2023. Mercoledì 20 dicembre, ore 17:30, presso la Ludoteca “Thomas Dezi” in Via Lago di Capestrano, sarà allestita la mostra dei libri e sarà rappresentata la drammatizzazione della storia LE TARTARUGHE SCOMPARSE. Attività svolta nell’ambito del laboratorio di pedagogia teatrale ed artistica “Il Libro Vivente” a cura di Cam Lecce e Jörg Grünert dell’Associazione Deposito Dei Segni ETS.

Il libro racconta la storia inventata collettivamente con le bambine e i bambini della Ludoteca “Thomas Dezi” a seguito della visita presso il Centro di Recupero e di Riabilitazione Tartarughe Marine “Luigi Cagnolaro” di Pescara. I bambini e le bambine hanno avuto la possibilità di incontrare diverse tartarughe salvate in mare, di ascoltare dalle volontarie del Centro le loro storie, di conoscere dettagli sulla loro vita e sull’habitat marino in cui vivono. E anche di venire a conoscenza dei tanti rischi che l’inquinamento marino e le attività umane producono per l’incolumità fisica e l’habitat delle tartarughe.

Successivamente presso la Ludoteca le bambine e i bambini con le funzioni essenziali della scrittura creativa, insieme con gli operatori Cam e Jörg hanno inventato la storia originale LE TARTARUGHE SCOMPARASE, hanno realizzato i libri a fisarmonica, detti anche Leporello, che hanno illustrato con la storia inventata che è stata anche drammatizzata con il linguaggio del corpo.

LE TARTARUGHE SCOMPARSE racconta che un giorno le uova delle tartarughe marine scompaiono dai loro nidi sulla spiaggia e che le bambine e i bambini si mettono alla loro ricerca. Per riuscire a salvarle dovranno affrontare pericoli e attraversare passa-porta misteriosi e che, grazie al loro coraggio ed amicizia, vittoriosi riporteranno le uova nei loro nidi.

Le attività del laboratorio sono state promosse da Il Piccolo Principe APS nell’ambito delle attività pianificate nel Piano Sociale con il Comune di Pescara




GIULIANOVA ALTA E GIULIANOVA LIDO

Convegno in Sala Buozzi sulle vicende storiche riguardanti Mercoledì, 20 dicembre

Giulianova, 19 dicembre 2023. Mercoledì prossimo, 20 dicembre, alle 18:30, in Sala Buozzi a Giulianova Alta, su iniziativa dell’Associazione Culturale Obiettivo Giulia_Nova,  si terrà il convegno Dalla Rocca alla Marina: evoluzione di una città.

L’incontro sarà una preziosa occasione di approfondimento del processo storico che portò, dopo il 1863, alla nascita e quindi allo sviluppo dell’attuale Giulianova Lido. Di particolare interesse, l’analisi dei suoi rapporti con Giulianova Alta nel corso del tempo, tra progettazioni urbanistiche e dinamiche espansive.

Dopo il saluto del sindaco Jwan Costantini e l’introduzione di Fabrizio Bonaduce, Presidente dell’associazione, moderati da Sara Palladini, interverranno Ottavio Di Stanislao, direttore emerito dell’Archivio di Stato di Teramo, che parlerà di Giulianova tra il periodo postunitario e l’età giolittiana. Quindi, lo storico Sandro Galantini, dell’Istituto Abruzzese di Ricerche Storiche, illustrerà le vicende urbanistiche cittadine dal 1922 al 1940.

Conclusioni affidate all’assessore ai Lavori pubblici Giampiero Di Candido.