PIÙ TEMPO DEDICATO ALLA MEDITAZIONE (come Maria) e meno sui social

Luca non ci ricorda il ruolo grande con cui Maria partecipa al racconto di Dio; ci ricorda, invece, che ella custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore

di Rocco D’Ambrosio

Globalist.it, 31 dicembre 2023. Il Vangelo odierno: In quel tempo, andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro.

Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.

Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo (Lc 2, 16-21).

Ogni festa, religiosa o civile che sia, è legata a una propagazione. Non è solo tipico dei contesti di festa, ma lo è, in fondo, tipico della vita. La vita si propaga, si trasmette, di tempo in tempo, di luogo in luogo, di generazione in generazione, di coppia in figlio. La vita propagata nel brano evangelico è quella del Verbo di Dio fatto uomo, del Figlio che ha assunto la natura umana. La propagazione di questo lieto annunzio è affidata, in prima istanza, ai pastori: riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. L’evangelista Luca sembra dirci tutto, ma in fondo ci dice ben poco.

La domanda sorge spontanea: cosa fu detto loro?

Non ci è dato di saperlo! E forse è meglio così.

Di ogni evento, incontro o festa ognuno propaga quello che lo segna di più. A volte non sono parole o gesti, ma solo emozioni o stati d’animo. A volte è la luce del volto o un tocco delle mani. Giovanni scrive nella sua lettera: “Quello che era da principio, quello che noi abbiamo udito, quello che abbiamo veduto con i nostri occhi, quello che contemplammo e che le nostre mani toccarono del Verbo della vita – la vita infatti si manifestò, noi l’abbiamo veduta e di ciò diamo testimonianza (1 Gv 1, 1-2). Mi ha sempre colpito questa descrizione fisica, concreta dell’esperienza di Gesù, che Giovanni fa e trasmette agli altri.

È l’esperienza che facciamo noi del Verbo della vita?

Certo non siamo stati contemporanei del Gesù storico, non l’abbiamo toccato, ascoltato, visto, seguito sulle strade della Palestina. Questo sì. Ma è anche vero che il nostro propagare, trasmettere l’esperienza di Gesù è spesso così fredda, cervellotica o ideologica. Non fu così per i pastori, per Giovanni e tanti altri testimoni, anche non contemporanei di Gesù. Propagare il Cristo è qualcosa che deve prenderci corpo, mente e cuore. Altrimenti non funziona. E Maria indica una strada maestra.

Nel vangelo odierno Luca annota: “Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore” (Lc 2). Luca non ci ricorda il ruolo grande con cui Maria partecipa al racconto di Dio; ci ricorda, invece, che ella “custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore”. Nel suo Enrico V, riferendosi alla maturazione avvenuta nel giovane re, Shakespeare parla di una capacità decisiva in questa crescita: la “consideration”, ossia la riflessione, la meditazione, il discernimento, la ruminazione su quello che si fa. Tale riflessione o meditazione deve portare ad acquisire, verificare e fortificare quanto avviene nella nostra vita, quanto Dio ci manifesta e ci indica. Per alcuni aspetti il segreto delle grandi storie sta nell’umiltà e nella meditazione che le accompagnano. Maria lo ha fatto.

Vi auguro un buon anno, con meno tempo sui social e più tempo dedicato alla meditazione, e tanta, tanta propagazione di vita…

Buon Anno!




MA QUALI DISCORSI ?

Ecco, siamo giunti all’ultimo giorno, si chiude l’anno: quali discorsi? Bisogna solo cambiare davvero

Torrevecchia Teatina, 31 dicembre 2023. Per noi italiani c’è poco da dire. Il quadro dell’Italia che viviamo rimane per così dire triste, disordinato e degradato. Un’Italia che scivola lentamente e sempre più nell’indecenza, nell’abbandono, nella vergogna più profonda. La nostra bella Italia peggiora sempre di più, senza alcun motivo di resistenza a questa ineluttabile sorte.

Nulla da aggiungere alle solite cose che ritornano alla memoria in questo 2023: solite prepotenze, solite ruberie, soliti abusi, soli crimini, solito sperpero, soliti familismi, solite arroganze, solite violenze, solite zozzerie, soliti imbrogli, solite porcherie, solita finanza, soliti media, soliti disturbi, solito potere, solite perversioni, soliti gruppi, soliti clan, solito denaro, solito dominio, solite quattro famiglie, solita grottesca umanità che si ricorda della fine dell’anno solo per registrare ogni schema, ogni strategia, ogni progetto per il proprio piano di controllo e gestione del potere con le belle feste, le belle copertine, le belle immagini ed i bei discorsi di fine anno.

Tutto sempre uguale, si direbbe, nel mondo di sopra, ma una nota di pietà umana si rende essenziale per il mondo di sotto: quello che, senza risorse, senza tutele, senza garanzie continua a lavorare, a mandare avanti tutte le cose vere. Un mondo che forse capisce tutto anzi, con l’avvento del web, sicuramente di più di prima, ma in silenzio continua ad assicurare, con sacrifici e dolore, più energia per la macchina, per il sistema, per tutta l’ltalia intera, soprattutto per quella che comanda, quella arrogante, sfacciata ed insolente che continua a sfruttare ogni propria possibile opportunità per i propri godimenti.

Ecco l’Italia di sopra con i suoi discorsi di fine anno che si ripropone per dire nulla o forse anche meno; ecco l’Italia di sotto che, stanca ma poco preoccupata, che ascolta inebetita: ecco l’Italia vera in attesa dell’evento, di quello giusto che è in arrivo con tutti i suoi propri nefasti o propizi colori.  

Quali discorsi vogliamo fare ? Solo una preghiera vera e devota per chiudere in santa pace ringraziando per come è finita quest’anno e ripartire con buon senso e speranza di conversione umana per il futuro. Ecco: bisogna cambiare davvero.

BUON ANNO DAVVERO …!!!    

nm




CHI USA LA FAMIGLIA …

per fare campagna elettorale guardi, invece, a quella di Nazareth

di Rocco D’Ambrosio

Globalist.it, 31 dicembre 2023.  Il Vangelo odierno (oggi per chi legge, n.d.r.): Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, [Maria e Giuseppe] portarono il bambino [Gesù] a Gerusalemme per presentarlo al Signore – come è scritto nella legge del Signore: «Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore» – e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.

Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:

«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo

vada in pace, secondo la tua parola,

perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,

preparata da te davanti a tutti i popoli:

luce per rivelarti alle genti

e gloria del tuo popolo, Israele».

Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima – affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».

C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.

Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui. (Lc 2, 22-40).

Trovo una certa difficoltà a parlare di famiglia. Non perché il buon Dio sia stato avaro nell’offrire indicazioni alle nostre famiglie, anzi. La difficoltà nasce dal fatto che, molto spesso, il discorso sulla famiglia – mi riferisco alla Chiesa cattolica italiana – è ridotto a bandiera ideologica oppure relegato a riferimenti retorici, stucchevoli o, anche, a un quadro ideale che non esiste affatto. Alcuni parlano di famiglia per fare campagne elettorali o giudicare finanziarie discutibili; altri per sognare famiglie che non esistono né in Cielo, né in terra; altri per richiamare rimedi educativi, che sono solo una scusa per non impegnarsi in tutti gli ambienti formativi; e via discorrendo.

Forse si potrebbe quasi stabilire una legge: quanto più viviamo difficoltà, piccole e grandi, nelle nostre famiglie, tanto più sogniamo famiglie da icone pubblicitarie. Chiediamoci: ci aiuta la famiglia di Gesù a scendere dai sogni per impegnarci nella realtà? Penso proprio di si.

È interessante notare come le difficoltà per Giuseppe, Maria e il piccolo Gesù nascono in un contesto di normalità, di attenta fedeltà alla tradizione e alla Legge: “secondo la legge di Mosè, [Maria e Giuseppe] portarono il bambino [Gesù] a Gerusalemme… per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore… Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore”.

L’obbedienza alla legge segna il loro cammino in maniera forte e stringente.

In questa fedeltà alla Legge Giuseppe e Maria scoprono il piano di Dio. Ma non è solo fedeltà alla Legge, è anche fedeltà alla quotidianità: Maria e Giuseppe vivono la loro normale vita di pii ebrei. Il Signore irrompe – come aveva già fatto – nella loro quotidianità e manifesta la sua via, ovvero il progetto sul Figlio.

Dalla famiglia di Nazareth dovremmo trarre tante lezioni. Penso che la prima sia quella di imparare a fare le cose normali, come Dio comanda. Né più, né meno. Se poi il Signore vorrà affidare qualche missione speciale alla nostra famiglia, certamente non mancherà di farcelo comprendere. La fedeltà nel quotidiano, con le sue positività e negatività, permette a tutte le nostre famiglie, a tutti noi di crescere in età, sapienza e grazia.

https://www.politicainsieme.com/chi-usa-la-famiglia-per-fare-campagna-elettorale-guardi-invece-a-quella-di-nazareth-di-rocco-dambrosio/




LA MOSTRA DEI PRESEPI di Graziano Gabriele

Grande successo per l’esposizione allestita nel Palazzo dell’Artigianato fino al prossimo 6 gennaio

Guardiagrele, 31 dicembre 2023.  Di così se ne vedono pochi anzi, sono proprio rari. È la sintesi di quanto i visitatori hanno esclamato all’uscita dalla la Mostra dei Presepi realizzati da Graziano Gabriele. Opere di straordinario pregio, di eccelsa fattura artistica, di raffinatissima ebanisteria, modellate con rara perizia da un grande Maestro dell’arte presepista. Sono lavori originalissimi, unici in materia, con ambientazioni e fogge a dir poco sorprendenti.

La particolarità di questi piccoli capolavori risiede nella loro capacità di riproporre gli angoli più suggestivi dei paesi d’Abruzzo, Città Sant’Angelo in primis perché suo luogo natio, attraverso giochi di luce e prospettici davvero stupefacenti. Quello, però, che colpisce di più è l’aspetto legato alla contestualizzazione storica. Paesaggi e personaggi, infatti, sono perfettamente calati nei diversi periodi temporali. In alcuni gli scorci cittadini hanno un aspetto rinascimentale e con i figuranti, realizzati in modo certosino, sul cartoncino, in abiti del tempo. In altre le “storie” sono collocate negli anni ’50 del secolo scorso o alla fine dell’800 ma sempre in perfetta coerenza con le caratteristiche del tempo. È proprio vero, lavori simili non se ne trovano. 

Graziano Gabriele è nato a Città Sant’Angelo (Pe) il 2 luglio 1952, ha frequentato il Liceo Artistico Misticoni di Pescara, in quella formidabile stagione che ha visto germogliare, in questa grande fucina di talenti anche il genio di Andrea Pazienza. Conseguita la maturità, si è iscritto all’Accademia di Belle Arti dell’Aquila dove ha brillantemente concluso il percorso universitario, dando prova di spiccate qualità artistiche e creative. È stato, non a caso, tra i fondatori del Teatro Momentaneamente Assente di Città Sant’Angelo, un’esperienza irripetibile che ha fatto arrivare nel piccolo centro della provincia pescarese una ventata di novità ed una diversa ed innovativa proposta di spettacolo, in grado di catalizzare, per un certo periodo, l’attenzione degli addetti ai lavori. Alcuni lavori teatrali, per la scenografia e la regia, portano la sua firma.

In questo periodo, da presidente della locale sezione dell’Archeoclub ha dato vita al Museo civico ” Luigi Chiavetta” di cui ha curato anche la raccolta.  È stato, inoltre, ideatore e curatore dell'”Estate Ragazzi”, una rassegna che ha fatto registrare un grande successo di pubblico e di critica. Al talento per il teatro e per l’arte, Graziano Gabriele ha saputo, poi, perfettamente coniugare la passione per la politica cominciata dai gradini più bassi. La sua militanza nell’allora PCI ha avuto inizio da adolescente con un impegno serio e serrato nelle varie sezioni di Città Sant’Angelo distinguendosi sempre per abnegazione, affidabilità, rigore critico e morale.

L’esperienza nel partito, che è stato di Enrico Berlinguer, lo ha portato a ricoprire incarichi provinciali e a sedere, prima da consigliere e, poi, da Assessore ai Lavori Pubblici, sullo scranno più alto di Primo cittadino. Graziano Gabriele, però, non ha mai lesinato il suo impegno per la sua comunità di appartenenza. La nascita dell’Outlet e del Museo di Arte Contemporanea, durante la sua sindacatura, sono solo due delle tante opere da lui pensate e realizzate. Chiusa la parentesi politica ha ripreso ad occuparsi pienamente di arte.

In questi anni ha dato alle stampe lavori rilevanti per l’approfondimento e la conoscenza del storia patria, in ordine sparso: un catalogo sulla mostra de “Le Chinocchie”; “Città Sant’Angelo: Ipotesi di un racconto per immagini”; “Civitaresi”; “Città Sant’Angelo illustrata”; diversi “Calendari d’Arte” firmati con Gino Di Paolo e Paolo De Carolis, ha portato, poi, un contributo notevole al prestigiosissimo: ” Documenti sull’Abruzzo Teramano” edito dalla Tercas, con un lavoro su Città Sant’Angelo di una certa valenza storica e artistica. È tornato, successivamente, a teatro, con un testo dedicato a Lucio Battisti, dal titolo: “Io, Lucio e tu”, firmato a più mani, di cui ha curato la regia.

Di multiforme ingegno, alle spiccate qualità di pittore e scultore, aggiunge un grande talento da ebanista ed una forte attenzione per gli scorci del suo paese che costituiscono spesso l’ambientazione privilegiata delle sue opere, specie dei presepi tanto da renderlo uno dei presepisti più ammirati. Da qualche anno ricopre la carica di direttore del museo civico. Un breve lasso di tempo che, tuttavia, gli è bastato per far nascere, ex novo, a Città Sant’Angelo un percorso museale di tutto rispetto.       

La mostra è allestita nel Palazzo dell’Artigianato di Guardiagrele fino al prossimo 6 gennaio e inserito tra gli appuntamenti del prestigioso cartellone curato dall’Ente Mostra dell’Artigianato Artistico Abruzzese, diretto da presidente Gianfranco Marsibilio, dal titolo: “A Guardiagrele sarà 3 volte Natale”.

Per le visite: Palazzo dell’Artigianato Via Roma, 26 – Guardiagrele (CH). Orari 10.30-12.30 / 15.30 – 19.30




UNA SIECO ANCORA SENZA OPPOSTO

Lotta ma esce sconfitta dalla trasferta a Siena

Ortona, 31 dicembre 2023. Ormai la Sieco in formazione di emergenza non è più una notizia. Ortona deve rinunciare ancora all’opposto Cantagalli mentre al centro Tognoni sostituisce Fabi. Ancora una volta, Bertoli deve quindi sacrificarsi a giocare in un ruolo non suo schierandosi opposto. Nonostante la sconfitta contro un avversario già sulla carta più attrezzato, non è stata una brutta prova quella di Ortona che ha dovuto arrendersi contro la granitica fase difesa-contrattacco di Siena in grado di ricevere e ricostruire con successo gran parte delle bordate di Ortona. Un primo set equilibrato con Ortona che fatica a trovare la via del pavimento e di 30 attacchi solo 12 si trasformano in punto. Paradossalmente, quello che sembrava essere un set più esaltante per la Sieco, si trasforma in un incubo. Nel secondo parziale Ortona allunga subito di quattro punti ma il gap si rivelerà del tutto insufficiente perché la ricezione dei toscani sale all’82%. Ortona non passa e Siena sorpassa vincendo il set con un distacco finale di nove punti. Nel terzo set è la Sieco a rendersi protagonista di una straordinaria rimonta contro un Siena che può permettersi il lusso di sostituire (momentaneamente) Tallone con Milan. È proprio nello sprint finale che Ortona allunga ai vantaggi arrivando addirittura a servire ben sei set point. Purtroppo, è il video-check a togliere ogni speranza agli adriatici che si vedono annullare (giustamente) il punto del 30-32 per muro di Patriarca. Lo stesso video-check assegna ai padroni di casa un punto molto contestato dalla panchina di Ortona sul 33 pari così che la pressione di non dover sbagliare finisce sulla schiena degli ortonesi. I bianco-azzurri ci provano ma l’ennesima ricostruzione di Siena toglie ad Ortona ogni speranza di riaprire i conti.

IN BREVE

Parte forte Siena che chiude bene tutti gli spazi difendendo ogni pallone e ricostruendo con successo. Ortona va in difficoltà e subisce subito un gap di cinque punti che poi viene con pazienza ridotto. Ortona che rimane in scia degli avversari fino a metà del parziale quando la Emma Villas stringe di nuovo le fila in difesa e prende di nuovo il largo. Ancora una volta la Sieco reagisce e si riavvicina ai padroni di casa ma non riesce a ricucire completamente lo strappo. Il primo set è per Siena.

C’è più Sieco che Siena nell’avvio di secondo set. Brava Ortona ad approfittare di un appannamento nel gioco dei padroni di casa e così i ragazzi di Coach Lanci danno un primo strattone alla gara. Qualche disattenzione permette alla Emma Villas di tornare sotto soprattutto grazie ad una ritrovata fase di copertura che aveva latitato nei primi minuti di gioco di questo secondo parziale. La Sieco rallenta e Siena trova una rimonta ancor prima che si arrivi alla metà del parziale. Da li in avanti, Siena diventa inarrestabile e Ortona crolla invece in un set che sembrava essere partito con ambizioni del tutto differenti.

Avvio equilibrato di terzo set con Siena che schiera Milan al posto di Tallone. Ortona tiene duro fino all’11 pari, poi cede alle pressioni di Siena, che va avanti 15-11. Reazione ortonese che riacciuffano gli avversari quando sul 19 pari, le due squadre si preparano allo sprint finale. Set lunghissimo che va ai vantaggi e addirittura Ortona ha tra le mani sei set point che non riesce a sfruttare. Un pizzico di fortuna aiuta Siena che in pratica vince grazie al video-check. In una prima occasione l’elettronica la salva da un tocco a muro di Patriarca non rilevato dall’arbitro e poi, in un contestato check che ha fatto infuriare gli impavidi dà il punto ai toscani che conquistano e sfruttano il match point.

PRIMO SET

Padroni di casa in campo con Nevot palleggiatore e Krauchuk opposto. Tallone e Pierotti in banda, Trillini e Copelli al centro, Bonami libero.

Ortona risponde con Dimitrov e Bertoli schierato opposto. Al centro ci sono Patriarca e Tognoni mentre gli schiacciatori di banda saranno Capitan Marshall e Bertoli. Libero Benedicenti.

Il primo servizio è della SIECO con Del Vecchio ma il primo punto è per Siena. I padroni ricostruiscono e fanno 2-0. Il primo punto per Ortona arriva con un attacco al centro  murato fuori. Bertoli 3-2. Fuori l’attacco di Siena 3-3. Out per Marshall che invece cercava il tocco del muro 4-3. Pallonetto di Tallone 5-3. Non riesce l’auto-copertura a Tognoni 7-3. Tognoni serve su Tallone che riceve lungo e per gli impavidi il tap-in è facile 9-8. Ace per Siena 11-8. Marshall in pipe 11-9. Patriarca 13-11. Tallone, parallela senza muro 15-12. Out Bertoli 16-12. Invasione per Tallone 17-14. Pallonetto spinto di Del Vecchio 21-17. Bertoli non trova le dita del muro 23-17. Ace per Del Vecchio 23-19. Ci riprova Del Vecchio ma stavolta la palla è fuori 24-19. Ancora una ricostruzione per Siena ben finalizzata da Tallone 25-19.

SECONDO SET

Siena parte con il servizio ma il primo punto è di Bertoli 0-1. Muro di Tognoni 0-2. Patriarca serve sulla rete 1-2. Mani-fuori per Marshall 1-4. Fuori l’attacco di Krauchuk 1-5. Azione molto confusa che alla fine premia Siena 4-7. Tallone trova la strada per il punto 6-9. Fuori il muro di Ortona 8-10. Ace per Siena 10-10. Krauchuk supera il muro e tira forte 11-11. Tognoni murato 12-11. Invasione per Tognoni 14-13. Krauchuk 15-13. Bertoli pizzica la linea 19-14. Invasione per Ortona 21-15. Del Vecchio pesta la linea al servizio 24-16. Arriva poi la solita difesa/ricostruzione senese che chiude anche il secondo set 25-16.

TERZO SET

Fuori il pallonetto di Del Vecchio 1-0. Lo stesso Del Vecchio si vendica subito con una gran botta 1-1. Dimitrov mette in difficoltà la ricezione di Siena e Fabi, subentrato a Tognoni ha gioco facile 1-2. Bertoli murato 2-3. Ingenuità per la Sieco che lascia cadere una palla lanciata sul campo ortonese di pallonetto: 3-3. Fabi murato 6-4. Anche Bertoli trova la via chiusa dal muro di Siena 7-5. Siena pesta la linea nell’attacco in pipe 7-7. Muro di Patriarca 7-8. Lunga la schiacciata di Marshall 10-8. Attacca bene Patriarca 11-11. Parziale di 3-0 per i padroni di casa, il 14-11 arriva da un attacco al centro. Ace per Dimitrov 15-13. Milan schiaccia sulla rete 18-15. Mani-fuori per Bertoli 18-16. Buono il lungolinea di Krauchuk 19-17. Forte la diagonale di Tallone 20-19. Arriva una ingenuità difensiva anche per Siena, la palla cade lenta sul tappeto 20-20. Fuori il servizio di Krauchuk 22-22. Bertoli 23-23. Dimitrov sbaglia il servizio e regala a Siena il match point 24-23. Dimitrov insiste su Marshall che al terzo tentativo centra il 24-24. Stavolta il regalo è per Ortona, Siena sbaglia la ricezione e per Ortona è 24-25. Siena però ribalta subito la situazione e si mangia il punto del match schiacciando fuori 26-26. Bertoli conquista il nuovo set-point 26-27. Fabi sbaglia il servizio 27-27. Fuori il muro di Bertoli 28-27. Sempre Bertoli allunga il gioco 28-28. Ace di Bertoli 28-29. Benedicenti non riesce a recuperare la deviazione del muro 29-29. Murato Marshall 30-29. Out il servizio di Siena 30-30. Patriarca 30-31. Il videocheck nota un tocco di Patriarca a muro 31-31. Bertoli 31-32. Del Vecchio 32-33. Stavolta il punto di Siena vale il 34-33 ma Coach Lanci chiama il check che conferma il punto per Siena ma la decisione è contestata 34-33. Bertoli annulla 34-34. Krauchuk 35-34. Il muro di Siena è efficace e regala punto e match ai toscani 36-34.

Emma Villas Siena  Sieco Service Impavida Ortona 3-0 (25–19 / 25–16 / 36-34)

Durata Set: 23’ / 29’ / 34’

Durata Totale: 1h 28’

Emma Villas Siena: Copelli 9, Trillini 4, Nevot 4, Bonami (L) 43% – perfetta 21%, Tallone 9, Coser (L) % – perfetta %, Krauchuk Esquivel 23, Milan 4, Gonzi, Acuti, Pierotti 13, Pellegrini, Ivanov, Picuno Coach: Graziosi G. Vice: Monaci M.

Aces:  3 – Errori Al Servizio: 7 – Muri punto: 12

Sieco Service Ortona: Fabi 2, Broccatelli (L) % –%, Bertoli 15, Benedicenti (L) 46% – 11% perfetta, Del Vecchio 13, Marshall 10, Falcone n.e., Tognoni 1, Donatelli, Di Giulio, Dimitrov 4, Lanci E. n.e.

Coach: Lanci N. Vice: Di Pietro L.

Aces: 4 – Errori Al Servizio: 10 – Muri punto: 6




ITINERARIO: IL CAMMINO DELLA LUCE

Promozione turistica e culturale durante il periodo delle festività natalizie a Bomba

Bomba, 31 dicembre 2023. Importante adesione della popolazione Bombese al progetto di Vacanze Abruzzo Natura APS che, in collaborazione con la Parrocchia Santa Maria del Popolo, ha dato vita ad un programma di valorizzazione del Borgo con un’opera di animazione storico-culturale dedicato al Natale.

Oltre al fenomeno culturale dei mercatini di Natale che, dopo aver caratterizzato località del  nord d’Italia ed alcune città di paesi stranieri, oggi invadono anche le nostre piccole località, creando una opportunità commerciale e di lavoro a tante piccole imprese locali ed attività artigianali e hobbistiche.

L’Associazione Vacanze Abruzzo Natura APS ha voluto arricchire la proposta con la promozione nella realizzazione di presepi diffusi sul territorio, coinvolgendo la Parrocchia con il suo giovanissimo parroco don Luigi Genovesi, il Comune le  associazioni, cittadini generosi e di buona volontà.

Hanno partecipato  8 Quartieri e frazioni. Il Quartiere Ponte Ballevino con il Presepe al Salice, C.da Sambuceto con il Presepe alla Fonte di Vita, Quartiere  Sant’Anna con il Presepe alla Croce, C.da Vallecupa con il Presepe alla Chiesa, C.da Valleconca con il Presepe del Borgo, Presepe “A balle p’ la terra”. Via Sangritana protagonista con un’opera di street art dal titolo “Madonna e Bambinello” ed in  Chiesa il Presepe in parrocchia.

Altre opere sono state realizzate dalla scuola dell’infanzia e primaria, oltre agli anziani della Casa Albergo, con Presepi realizzati con materiale riciclati e scarti di attività artigianali del paese.

Molto interessante la mostra dei presepi della scuola di arte napoletana di alto valore artistico, collezione privata di un cittadino di Bomba che ha reso possibile l’esposizione grazie alla collaborazione dell’associazione calcio Bomba  di cui è presidente e l’associazione Amuset.

La novità interessante è l’aver dato vita ad un presepio Itinerante denominato Il Cammino della Luce realizzato con nove scene presepiali all’aperto  lungo  la strada principale del paese cercando di valorizzare  in scorci e luoghi suggestivi le scene rappresentano: una masseria, un  cascinale,  lo stazzo, l’osteria, arti e mestieri, il ruscello, il focolare, venite fratelli e la natività.

Tutte le scene sono state realizzate con materiale naturale, raccolto tra il lago e monte Pallano, oltre le statuine caratterizzanti le varie scene e la generosità dei cittadini bombesi, custodi di manufatti. I soci dell’associazione VAN, sono stati guidati da un esperto nella realizzazione dei presepi napoletani che dalla città partenopea è arrivato  Bomba come altra destinazione della sua vita da più di trent’anni.

In piazza a Bomba, inoltre spicca un albero di Natale realizzato all’uncinetto da alcune donne che hanno realizzato un’opera d’arte. Il programma delle numerose attività, di questi gironi, non ha sicuramente trascurato l’aspetto gastronomico che con lo street food ha permesso la degustazione di arrosticini, porchetta, pizza fritta, scrpell e pallott di cacio e ova.

Non poteva mancare un incontro culturale dal titolo: Il presepe tra cultura e tradizione in collaborazione con l’associazione italiana amici del presepio di Atessa e racconti e poesie sul presepe a cura del gruppo lettura. 

A chiusura del  fitto calendario di eventi è in programma per il giorno 5 gennaio 2024 alle ore 17:30 presso la chiesa Santa Maria del popolo un concerto con canti natalizi a cura del coro liturgico di Bomba e la consegna di un attestato di partecipazione a tutti coloro che hanno aderito all’iniziativa.