DOPO GLI EVENTI CALAMITOSI DEL 2023

Cia Abruzzo chiede sostegno straordinario per il settore agricolo

Pescara, 27 Dicembre 2023. L’anno che si sta per concludere verrà ricordato come un periodo cruciale per i settori vitivinicolo e orticolo dell’Abruzzo. Gli eventi calamitosi di maggio-giugno hanno causato danni significativi, portando a una devastante diffusione di infezioni da peronospora della vite e riducendo le produzioni al 30% delle potenzialità. Il danno economico è stato stimato a oltre 200 milioni di euro, mettendo a rischio il reddito e la sussistenza delle aziende agricole coinvolte.

Nonostante l’impegno della Regione Abruzzo attraverso l’ “Accordo di Finanziamento per gli Interventi di credito agrario a medio termine,” la situazione rimane critica. La ridotta dotazione finanziaria e il limitato numero di aziende ammissibili a questo accordo rendono necessarie ulteriori misure per affrontare la crisi in modo efficace.

In vista del bilancio di previsione finanziario 2024-2026 della Regione Abruzzo, per l’annualità 2024, Cia Abruzzo chiede l’adozione di una congrua voce di bilancio dedicata all’attivazione di una linea di credito straordinaria, con fondo rotativo. Tale iniziativa sarà estesa a tutte le aziende agricole che hanno subito danni a causa degli eventi calamitosi, comprese le aziende orticole del Fucino.

La proposta prevede una linea di credito quinquennale, con due anni di preammortamento, basata sulla differenza tra la produzione del 2022 e le perdite subite nel 2023, nonché sul mancato valore della produzione lorda vendibile. La Regione Abruzzo assumerà la responsabilità della garanzia bancaria e degli interessi accumulati, garantendo un supporto finanziario adeguato alle aziende coinvolte.

“Riteniamo che questa sia l’unica azione possibile per salvaguardare un settore che rappresenta una delle eccellenze dell’Abruzzo. Il sostegno richiesto non può essere sottovalutato né ignorato dalle Istituzioni, e si auspica che la Regione avvii anche un’azione di sollecitazione nei confronti del governo centrale per garantire una dotazione finanziaria adeguata al ripristino del mancato reddito delle aziende vitivinicole e orticole abruzzesi”, commenta così il Presidente regionale Nicola Sichetti.




LA MARSICA RISCHIA DI PERDERE IL CANILE SANITARIO

Berardinetti: no al trasferimento del servizio a L’Aquila

Avezzano, 27 dicembre 2023. Il canile sanitario della Marsica non deve essere trasferito all’Aquila. A lanciare l’appello è il sindaco di Sante Marie, Lorenzo Berardinetti, che teme la chiusura di questo importante servizio. Il canile sanitario, dove vengono portati tutti i cani accalappiati non solo nella Marsica ma anche nell’Alto Sangro e nella Valle Peligna, è stato realizzato nel territorio comunale di Sante Marie 15 anni fa dalla comunità montana Marsica 1.

Riceve ogni anno mille cani che, dopo le adeguate visite, vengono accolti nell’adiacente rifugio per animali in attesa di essere adottati. Solo nel 2023 sono stati adottati 300 cani grazie al lavoro portato avanti dal gestore e dalle associazioni che vi collaborano. Nella provincia dell’Aquila ci sono due canili sanitari: uno all’Aquila e uno a Sante Marie. La Asl il 19 dicembre scorso ha pubblicato un bando per poter creare un nuovo canile all’Aquila stanziando subito 46.900 euro per l’acquisto di box dove dovrebbero essere ospitati i cani.

La notizia ha fatto andare su tutte le furie i sindaci che dovrebbero così sostenere le spese di trasporto dei cani accalappiati dai comuni della Marsica all’Aquila e poi di nuovo dal capoluogo a Sante Marie o in uno degli altri rifugi dove dovrebbero essere ospitati in attesa di adozione. “È inconcepibile che una struttura funzionale venga chiusa e vengano investiti nuovi soldi per crearne un’altra all’Aquila dove tra l’altro già c’è”, ha commentato il sindaco Berardinetti, “abbiamo 50 posti a Sante Marie e 50 posti all’Aquila, come previsto dalla legge, non capiamo perché la Asl voglia ora creare altri 50 posti nel capoluogo sottraendo così un servizio alla Marsica. Chi pagherà poi i conti?

Come sempre i Comuni perché se il canile sanitario di Sante Marie verrà chiuso i cani accalappiati nella Marsica dovranno andare all’Aquila per essere visitati e poi magari riportati nel rifugio di Sante Marie dove resteranno fino a quando non saranno adottati. E perché spendere 46.900 euro per creare nuovi box provvisori all’Aquila quando abbiamo una struttura già esistente dotata di tutto ciò che serve per far stare bene i cani? Speriamo che la Asl faccia un passo indietro”.




FUMATA NERA!

Stato di agitazione polizia locale della città di Silvi

Teramo, 27 dicembre 2023. Il 22 dicembre si è tenuto presso la Prefettura di Teramo il tentativo di conciliazione per lo stato di agitazione degli addetti alla Polizia Locale della Città di Silvi, proclamato dalla sigla sindacale CSA RAL. Dinanzi al Viceprefetto Vicario Dott. Alberto Di Gaetano, erano presenti il Sindaco, la Segretaria Generale, il Coordinatore Regionale del CSA RAL Walter Falzani, il Coordinatore Provinciale e la RSU di riferimento.

 Nel corso della discussione sono state dettagliate tutte le rimostranze dei lavoratori che hanno portato alla proclamazione dello stato di agitazione e riguardanti omissioni contributive pluriennali, compiti non propri della PL/atti di demansionamento e disconoscimento di istituti contrattuali già in vigore. Nonostante il nuovo contratto nazionale abbia previsto miglioramenti circa i diritti ed il benessere lavorativo dei dipendenti degli enti locali, il comune di Silvi sembra operare in controtendenza, peggiorando le condizioni e discriminando i lavoratori della Polizia Locale.

 La parte datoriale non ha inteso assumere impegni precisi riguardo alle richieste avanzate, scongiurando quindi ogni possibile accordo. Il CSA RAL auspica che il Sindaco Scordella, massima autorità dell’Ente e referente dell’Anci Abruzzo per la Polizia Locale, faccia riesaminare le decisioni adottate che peggiorano le condizioni contrattuali dei soli lavoratori della Polizia Locale. Il CSA RAL, in assenza di un urgente e concreto cambio di rotta da parte dell’amministrazione, introdurrà ulteriori e più significative iniziative di lotta sindacale.

CSA RAL Coordinamento Provinciale Teramo




L’AMMINISTRAZIONE NON VUOLE IL DIALOGO

da litoralevivo@gmail.com

Vasto, 27 dicembre 2023. Dalla villetta “due pini” al quartiere San Paolo e anche a Vignola, purtroppo, l’amministrazione comunale dimostra di ignorare le voci delle associazioni e dei cittadini. Riguardo al parcheggio nel quartiere San Paolo, non tutti erano concordi con il progetto dell’amministrazione comunale di Vasto. Le numerose lamentele dei residenti non hanno ricevuto ascolto, anche se rappresentavano una preziosa testimonianza delle preoccupazioni della comunità. L’area, originariamente un polmone verde con alberi piantati in collaborazione con alcune associazioni per un progetto ambientale, è stata sostituita dall’asfalto e dal cemento.

Lo stesso si ripete a Vignola, nel cui caso  le associazioni ritengono che il progetto contro l’erosione, basato su barriere frangiflutti, abbia un impatto significativo sul paesaggio, sull’ambiente e sulla comunità che frequenta la zona. È stata avanzata una richiesta formale al comune, tramite PEC, per istituire un tavolo tecnico con la partecipazione di tutte le parti interessate, a cui non è stato dato alcun seguito dall’amministrazione comunale, nonostante il sindaco stesso lo avesse  proposto durante la presentazione del progetto in consiglio comunale e davanti alla cittadinanza. L’obiettivo sarebbe stato quello di valutare l’impatto del progetto su vari aspetti per eventualmente individuare alternative più rispettose dell’ambiente e dei bisogni dei cittadini seguendo per esempio la falsa riga del  progetto erosione a Punta dell’Opera, che ha integrato meglio la soluzione con il contesto circostante.

Dunque, nonostante le numerose promesse, il dialogo con le associazioni è rimasto un’opportunità mancata. Inoltre, la località Vignola, una delle zone più belle delle coste e punto di riferimento del surf in Adriatico e in Italia, rischia di subire danni irreparabili a causa di questo progetto contro l’erosione, che ignora le necessità e le preoccupazioni della comunità, a fronte della salvaguardia di interessi principalmente privati, soprattutto per la parte che riguarda l’area SIC. Un’ennesima occasione di dialogo perduta, di fatto ignorata, destinata a generare ulteriori polemiche e alimentare la delusione nei confronti del modus operandi dell’amministrazione comunale.




AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA

Lions Club Vasto Adriatica Vittoria Colonna, adesione al service

Vasto, 27 dicembre 2023. Per il terzo anno consecutivo il Lions Club Vasto Adriatica Vittoria Colonna ha aderito alla iniziativa promossa dal Multidistretto Italy 108 e dal Distretto 108A denominata ‘Aggiungi un posto a tavola’ che prevede, tra le altre formule possibili, la donazione di pacchi spesa per famiglie in difficoltà. Ed è questa la strada percorsa dal Club vastese che, grazie alla collaborazione dell’ipermercato Spazio Conad, del supermercato Tigre Gemmir Pasquarelli, dell’ingrosso alimentari Tana tutti di Vasto, ha potuto preparare e donare ben 20 pacchi di generi alimentari diversi, del peso di circa 7 kg cadauno, che hanno potuto regalare un sorriso ad altrettante famiglie in vista delle Festività natalizie.

Ovviamente i soci del Club non hanno provveduto di persona alla consegna alle famiglie, ma si sono affidati alla mediazione della parrocchia di San Giuseppe. Infatti, le confezioni sono state consegnate da una delegazione del Lions Club Vasto Adriatica Vittoria Colonna, guidata dal presidente Massimo Molino, al parroco don Luca Corazzari che li ha distribuiti attraverso il personale volontario della mensa Caritas. Don Luca che a più riprese ha ringraziato il Club per l’iniziativa.

‘Siamo contenti di aver realizzato questo lodevole service anche quest’anno – dice il presidente Massimo Molino – perché regalare anche un solo sorriso rappresenta il premio più bello per chi come noi si mette al servizio della comunità. Voglio ringraziare tutti i partner che ci hanno affiancato in questa iniziativa consentendoci di preparare dei pacchi molto ben forniti e, soprattutto, rendendola possibile.’




NATALE NELLO SPORT

Martinsicuro, 27 dicembre 2023. Tutto pronto per Natale nello Sport, l’evento che porta le associazioni sportive truentine in passerella. Sarà una grande giornata di sport e animazione, quella di giovedì 28 dicembre al palazzetto dello sport, dove dalle ore 15 andranno in scena spettacoli sportivi e attività con tutti i ragazzi delle Asd di Martinsicuro. Ospite dell’evento la cantante e comica Laura Leo, nota al grande pubblico per le sue partecipazioni a “La sai l’ultima?” su canale 5. L’animazione della giornata sarà a cura di ARCAgency Fashion.

“Una giornata tutta da vivere insieme agli sportivi della città e alla loro famiglie – le parole del delegato allo Sport, Alessandro Casmirri – anche quest’anno grazie alla stretta collaborazione con le associazioni del territorio siamo riusciti a mettere in piedi una giornata di festa e questo ci rende molto orgogliosi. Lo sport è vita e il lavoro quotidiano di queste associazioni è per la nostra città linfa vitale. A tutte le persone che lavorano ogni giorno in questo ambito vanno i nostri più sentiti ringraziamenti”.




SIAMO IN CAMMINO [28]

Edizione Straordinaria Natale 2023

Edizione Straordinaria Natale 2023 del programma Siamo in Cammino su Radio Speranza e Misericordia TV con il prof. Alfredo Canavèro, [Professore di Storia Contemporanea e Storia del mondo contemporaneo presso l’Università degli Studi di Milano], la Prof. Alessandra Tarabochia [CIF Nazionale] e l’Arch. Concetta Di Virgilio [CIF Regionale].

ECCO L’EUROPA: UN’IDEA, UNA DEFINIZIONE, UNA PAROLA. Ancora utile, necessario, fondamentale, indispensabile l’Europa per il ns occidente.

ECCO L’IMPEGNO PER LA GIUSTIZIA E LA PACE. L’umanità vive ancora d’iniquità, di conflitti, di guerre e d’intollerabile violenza sulla Donna. Le donne ed il loro ruolo ed il loro impegno.

ECCO IL NATALE e gli impegni per il futuro

Nando Marinucci




PACE: NECESSITÀ DI FARE

di Massimo Brundisini

Politicainsieme.com, 27 dicembre 2023. Lucio Caracciolo è sicuramente uno dei più autorevoli esperti, se non il più autorevole, di geopolitica in Italia. Le sue visioni, sempre lucidissime e frutto di approfondite analisi, nonché la sua intelligenza strategica, per molti costituiscono un sicuro punto di riferimento.

In un articolo di Maurizio Blondet, che ringrazio ancora una volta, dal titolo emblematico: ”Meloni assuma un sovranista vero”, è possibile visionare un breve video nel quale Caracciolo, con evidente cognizione di causa, fa delle affermazioni rivoluzionarie rispetto alla politica estera italiana: di fatto fa un’autorevolissima e coraggiosa proposta e ci spiega, in maniera semplice, cosa dovrebbe fare l’Italia per smettere di essere succube, a vario titolo, delle tre superpotenze. Le sue affermazioni hanno il piglio di un vero e proprio proclama politico.

Per prima cosa ci ricorda che siamo in tempi di cambiamenti, per cui gioco forza saremo anche noi costretti a cambiare, se non vogliamo essere cambiati. Sottolinea anche, con grande sagacia, l’importanza dell’elemento sorpresa per le azioni che ci va a proporre. Ci invita quindi, apertis verbis, ad imparare ad essere anche un po’ odiati, e afferma come sia necessario, per tale scopo, che l’Italia inizi a dire dei no. Fa quindi un elenco, che ci dice solo parziale, di suggerimenti molto interessanti.

L’intervento di Caracciolo mi ha portato a fare un collegamento con il mio recente articolo sul Partito della Pace: anche la proposta illustrata in quell’articolo nasceva dalla preoccupazione del sempre più evidente deteriorarsi della situazione geopolitica internazionale, caratterizzata da un susseguirsi di moniti e minacce dai toni sempre più duri, a vari livelli, e dai troppi conflitti in essere su tutto il Pianeta.

Ecco allora la necessità di fare qualcosa che vada in senso contrario, che sparigli gli schemi: ad esempio si potrebbe rispolverare la posizione del non allineamento nel momento in cui decidessimo di non riconoscerci in nessuno degli schieramenti, passati o futuri. Il non allineamento quindi come proposta alternativa e propositiva, un’isola capace di distacco dall’incombenza degli accadimenti e in grado di fornire, dall’alto del suo distacco, utili spunti di riflessione alle varie parti che si confrontano.

Si tratterebbe di un esempio concreto della possibilità di poter aspirare a visioni e soluzioni alternative, e il condominio con il Vaticano costituirebbe sicuramente un tandem vincente. Quindi smarcamento dalle logiche di schieramento, neutralità e proposizione diplomatica come espressioni della volontà di dare al nostro beneamato Pianeta un futuro di pace e benessere. Destinando ad interventi a favore degli ultimi del Pianeta le migliaia di miliardi spesi in strumenti di distruzione, il volto della Terra cambierebbe drasticamente.

Questo quindi i compiti e gli obbiettivi precisi di un auspicabile PARTITO (POPOLARE?) DELLA PACE in Italia.

Pace: necessità di fare – di Massimo Brundisini – Politica Insieme




UNA PICCOLA CAPPELLA ED UN GRANDE PATRONATO

Appunti sul culto di san Cristoforo in Abruzzo

[Articolo Pubblicato in “Rivista Abruzzese”, Anno XLIV, n° 2, Lanciano (Ch.)1991, pp.122-125.]

di Franco Cercone

(La cappella è quella dedicata a San Cristoforo, successivamente ampliata per realizzare il Santuario della Madonna della Portella che sorge sulla sommità di un colle nei pressi di Rivisondoli).

In molti paesi degli Abruzzi – scrive il De Nino – si vede dipinta su qualche muro di chiesa la colossale figura di S. Cristoforo[1]. Oltre a quello di Acciano, menzionato dal De Nino, vanno ricordati soprattutto il San Cristoforo affrescato da Andrea Delitio nel 1473 sulla facciata laterale di Santa Maria Maggiore a Guardiagrele e l’altro, opera forse degli allievi del Delitio, che si ammira nella chiesa di Santa Maria Matrice ad Introdacqua. Non v’era persona, sottolinea il Susi nella sua monografia storica su Introdacqua, che non si recasse a rendere omaggio a San Cristoforo prima di avviarsi sui campi o di mettersi in viaggio, poiché si credeva che non sarebbe morto chi nel mattino avesse posato lo sguardo su una immagine del Santo. Per questo motivo si soleva dipingere San Cristoforo in grandi dimensioni all’ingresso delle chiese, anche se a lui non dedicate, o alle porte delle città, in modo da poter essere visto anche da lontano, donde i versi che talvolta affiancavano le immagini:

“Cristophore, sanctae virtutes sunt tibi tantae.
Qui tè mane vident, nocturno tempore rident.
Cristophore, Sancti specimen, quicumque tuetur
ista nempe die non morte mala morietur”[2].

La figura di San Cristoforo, diventato negli ultimi tempi patrono degli automobilisti, è avvolta nella leggenda. Dotato, secondo una tradizione pervenuta fino ai nostri giorni, di forza erculea e di enorme statura, manifestava il suo grande amore per il prossimo mediante una singolare attività, quella
cioè di trasportare sulle sue spalle le persone che dovevano guadare corsi d’acqua. E poiché, sempre secondo la leggenda, un giorno gli capitò di portare alla riva opposta di un fiume un fanciullo di nome Gesù, San Cristoforo assunse il nome con cui è stato tramandato ai posteri.

Il culto di San Cristoforo proviene dall’area medio-orientale e sembra che la prima chiesa a lui dedicata sia stata eretta nel 772 a Sindelhausen, in Germania. Il Beitl sottolinea “die grosse Bedeutung der Pilgerstrassen für die Ausbreitung der Cristophlegende”[3], cioè la grande importanza degli
itinerari dei pellegrinaggi per la diffusione della leggenda di San Cristoforo, il cui culto si diffonde intensamente non solo nella regione delle Alpi ed in genere in tutte le zone montuose, proprio per essere protettore dei viandanti, ma anche nelle aree lacustri e fluviali, poiché “la devozione popolare attribuiva al santo la capacità di contenere le piene di un fiume e di consentire senza pericoli il guado di un corso d’acqua. Pertanto sulle rive era frequente l’erezione di edicole votive in onore di San Cristoforo”[4].
Va sottolineato in tale sede che San Cristoforo, nella tradizione popolare abruzzese, protegge genericamente il viandante, esercita cioè un patronato per così dire in itinere, mentre chi ha smarrito la via di casa, si rivolge in genere a S. Erasmo, di cui ci siamo occupati nell’ultimo numero
della “Rivista Abruzzese”(anno 1990).

Queste note introduttive ci aiutano a comprendere meglio l’importanza di un lavoro di Marcello Romito, dal titolo II Santuario romitorio di Santa Maria della Portella nel Piano delle Cinquemiglia (Rivisondoli 1990), corredato di una prefazione di D. Fucinese.

Il Santuario di S. Maria di Costantinopoli, meglio conosciuto come quello della Madonna di Portella, sorge in territorio di Rivisondoli sulla sommità di un colle, dai cui declivi comincia ad estendersi in direzione di Roccapia il Piano delle Cinquemiglia. Fino ad alcuni decenni fa la strada nazionale
proveniente da Roccaraso passava proprio davanti al Santuario. La costruzione di una galleria sotto il colle della Portella ha agevolato la sicurezza del traffico in questo tratto di strada, molto pericoloso per la viabilità, ed ha restituito nello stesso tempo alla chiesetta un po’ di quella quiete che ha costituito da secoli la cornice del suo fascino. Va ricordato che di Santa Maria della Portella esiste un bellissimo acquerello contenuto nel libro di viaggio di A. macdonell, In the Abruzzi” (Londra 1908), che ci mostra come era il Santuario agli inizi del nostro secolo, costellato cioè di edicole rappresentanti le “stazioni” della Via Crucis. Ed era proprio una via crucis in passato, la strada che da Castel di Sangro si dirigeva a Sulmona attraverso il Piano delle Cinquemiglia. Scomparsi i torrioni fatti erigere da Carlo V, uno ogni miglio, a difesa dei viandanti sorpresi sul Piano dalle tempeste atmosferiche[5], il Santuario della Madonna di Portella costituiva l’ultimo punto di riferimento per coloro che d’inverno si accingevano ad attraversare la terribile e desolata pianura in direzione di Roccavallescura, cioè l’odierna Roccapia[6]. Va ricordato, come narra Paolo Giovio, che sul Piano perirono nel 1528 a causa di una bufera di neve ben 300 fanti veneziani della “Lega Santissima”, diretti a Napoli. Non pochi viandanti, prima di attraversare il Piano delle Cinquemiglia, facevano testamento e si intuisce perciò la loro angoscia allorché, lasciato l’eremo della Madonna di Portella, si mettevano in cammino verso
l’ignoto.

A Marcello Romito – e rientriamo in argomento – va attribuito il merito di una vera e propria scoperta. Il Santuario della Madonna di Portella costituisce infatti l’ampliamento di una preesistente cappella dedicata a San Cristoforo, documentata dal 1442 al 1572, di cui si era persa lentamente la
memoria. È sopravvissuto però fino ai nostri giorni un toponimo, il Piano di San Cristoforo, sito nei pressi del Santuario, che ha rappresentato la premessa per tutte le ricerche, in definitiva fruttuose, dell’Autore.

Dopo aver sottolineato che nei pressi del Santuario della Madonna di Portella si snodava il tratturo Celano-Foggia, il Romito ricorda “un’antica credenza pastorale, secondo la quale non sarebbe morto in quel giorno il pastore che fosse riuscito a vedere una immagine di San Cristoforo. Da cui le ricorrenti raffigurazioni del Santo in chiesette ed edicole che scandivano il cammino lungo i tratturi”. In realtà, come si è visto in precedenza, il patronato di San Cristoforo è molto più vasto e non si esercita solo sui pastori, ma su tutti i Wanderer, a qualunque titolo questi siano in cammino. Nel culto professato a Rivisondoli confluiscono tutti gli aspetti devozionali ricordati, perché si attribuiva al santo la capacità di consentire, senza pericoli, il guado del Piano di San Cristoforo, situato come si è detto nei pressi dell’antica chiesetta a lui dedicata e che era coperto costantemente da acque ristagnanti. Le difficoltà che questo piano acquitrinoso creava ai rivisondolesi che si recavano a legnare nei boschi limitrofi erano intense ed ancora evidenti nella seconda metà del secolo scorso. Opportunamente il Romito ricorda a proposito un episodio legato alle vicende dell’Unità d’Italia. Il 21 ottobre 1860, diretto all’incontro con Garibaldi a Teano, passò qui proveniente da Sulmona Vittorio Emanuele II. “Vi era gran folla di popolo – scrive Romito – assiepata ai lati della strada, quando d’un tratto dalla calca si libera una giovane donna… che implora il re di porre rimedio ai disagi dei nativi col voler disporre la costruzione di quel tratto di strada necessario a superare l’acquitrino… Di lì a qualche tempo la strada venne effettivamente realizzata”.

Il protettorato esercitato da San Cristoforo sulle acque si evince anche, a giudizio del Romito, dalla “tradizione, antichissima e di chiara origine pagana, con evidente significato lustrale, del passalacqua, che tuttora si svolge sul colle della Portella, il lunedì di Pasqua”. Non è questa la spiegazione
della “scampagnata” del Lunedì in Albis, che solo in alcune aree abruzzesi è nota con l’espressione “passar l’acqua” e non sempre implica l’attraversamento di un corso d’acqua. Ma su questa interessante tradizione popolare, non “di origine pagana”, contiamo di tornare appena possibile sulle pagine della “Rivista Abruzzese”. Quel che conta è comprendere perché San Cristoforo sia annoverato fra i numi indigeti delle nostre contrade. “I meschini abruzzesi – scriveva nella prima metà dell’800 il notaio Filippo Destephanis di Pettorano – sono obbligati andar raminghi l’inverno o nell’Agro Romano, o a Terra di Lavoro, o alle Puglie, imitando gli armenti, pervero anche in Calabria”. Non erano solo i pastori ed i pescatori a mettersi in cammino, per terra o per mare, ma carbonai, scalpellini, ferrai, calcaròli, arcari e via dicendo, per tacer poi di altre maestranze specializzate nei mestieri più strani ed inimmaginabili, come per es. i vielestriéri (balestrieri) di Villalago, specializzati nell’arte di bonificare i terreni dai topi che danneggiavano le colture cerealicole. Da sempre l’Abruzzese è stato dunque “viandante”, un ewiger Wanderer inquieto ed insoddisfatto, che conserva il marchio indelebile del wandern impressogli dal lento ed inesorabile trascorrere del tempo. E tale resterà, finché il sole brillerà sulle sciagure umane.


[1] A. De nino, Tradizioni popolari abruzzesi, a cura di B. Mosca, vol. I, p. 211; L’Aquila 1970.

[2] G. Susi, Introdacqua nella Storia e nella Tradizione, p. 303: Sulmona 1970.

[3] Cfr. Wörterbuch der deutschen Volksunde, a cura di R. Beitl, s.v. Cristophorus, Stutgart 1974.

[4] V. Dini, II potere delle antiche madri, pp. 126 sgg., Torino 1970. L’A. fa una analisi completa di tutti i patronati di S. Cristoforo, chiamato anche “il santo della lame, colui che riesce a risolvere l’ansia alimentare delle popolazioni colpite dalle carestie e dal cronico pauperismo”.

[5] Una efficace descrizione dei “fenomeni del Piano” si trova nella nota opera di G. liberatore, Ragionamento Topografico-Istorico-Fisico-Ietro sul Piano delle Cinquemiglia”, Napoli 1789, ed in A. pigonati, l.a parte di strada degli Apruzzi da Castel di Sangro a Sulmona”, Napoli 1783. Tra il Pigonati ed il Liberatore sorse un’aspra polemica sulla scelta del tracciato della strada da costruirsi da Castel di Sangro a Sulmona. Contro la tesi del Liberatore, il quale riteneva che l’arteria dovesse passare per Pescocostanzo e Bosco di S. Antonio, prevalse il progetto del Pigonati, che prevedeva appunto la costruzione della Real Strada di Fabbrica lungo il Piano delle Cinquemiglia. L’arteria tu completata durante il legno di G. Murat, donde la designazione di Via Napoleonica che essa in un tratto ha conservato fino ai nostri giorni.

[6] Nel periodo medievale il Piano delle Cinquemiglia costituiva il tratto cruciale della Via degli Abruzzi, arteria annoverata “tra i grandi itinerari commerciali, diplomatici, culturali e militari dell’Italia trecentesca”, Cfr. F. sabatini, La Regione degli Altopiani Maggiori d’Abruzzo. Roccaraso-Pescocostanzo, p. 68; Roccaraso 1960.




CASTELLANA SI IMPONE AL TIE-BREAK

La Sieco ancora caccia della vittoria casalinga

Ortona, 27 dicembre 2023. Il miraggio di centrare la prima vittoria casalinga svanisce con il procedere della gara. Ortona sembra avere la possibilità non solo di vincere ma anche di incassare bottino pieno ma i pugliesi non ci stanno e vincono una gara lunga e faticosa.

La Sieco non riesce ad avere la meglio contro una formazione ostica qual è la BCC Tecbus di Castellana grotte. Ancora una volta Ortona si trova a giocare senza il suo opposto titolare, Cantagalli. Diego, reduce da una brutta distorsione rimediata in allenamento durante la settimana ci prova ma deve abbandonare dopo il primo set. Al rientro Coach Nunzio Lanci schiera Bertoli opposto e Del Vecchio Schiacciatore.

Ma Sieco di questa sera non manca solo l’opposto. Manca una delle sue armi migliori: il muro. Quello che era stato il fattore decisivo nelle vittorie impavide, contro Castellana ha faticato. Avversari che pagano forse un po’ di inesperienza cercando un colpo forte ma non sempre preciso ma che possono vantare una punta di diamante quale Cianciotta che, soprattutto dai nove metri, si rivela arma piuttosto pericolosa. Una gara che alla fine si rivelerà piena di rimpianti per i padroni di casa. Più volte con la gara in tasca, più volte con la rimonta subita da una indomita BCC che mantiene un livello di gioco costante e tanto basta per avere la meglio su una Sieco ondivaga che prende un punto in una giornata che aveva visto lo stop di tutte le avversarie che la precedono.

Avvio di gara equilibrato, le squadre si studiano e puntano molto sulla “difesa-ricostruzione”. È Castellana a rompere gli equilibri grazie ad una buona fase al servizio in particolare di Cianciotta. Ortona va in difficoltà in ricezione facilitando la ricostruzione ospite. La situazione si ribalta quando, sulla parte finale del set, Bertoli va al servizio per la Sieco. È la volta di Castellana Grotte di andare in difficoltà e Ortona rosicchia punti riaprendo di fatto un parziale che sembrava compromesso. La reazione serve a poco. Ortona commette un paio di ingenuità che permettono a Castellana di portare di nuovo Cianciotta al servizio e chiudere il set.

Nel secondo set Bertoli prende il posto di Cantagalli e Del Vecchio entra in posto quattro. È sempre Cianciotta la spina nel fianco di una fiacca ricezione ortonese. Lo schiacciatore castellano recupera un piccolo gap che la Sieco era riuscita a scavarsi. Bertoli dai nove metri mette in sofferenza Castellana che spreca anche malamente occasioni. A metà set la Sieco sembra avere il controllo sulla situazione. La BCC Tecbus sposta gli attacchi al centro e la palla trova più spesso la strada verso il pavimento.  Colpo di coda della BCC che con il solito Cianciotta, che al servizio fa sudare gli impavidi. Il Gap è troppo da colmare e la Sieco però, pareggia i conti: 1 set pari.

Terzo set con la Sieco che fa il bello e il cattivo tempo. Partono bene gli ortonesi ma poi si trovano a subire il ritorno degli avversari che puntano tutto sul servizio, in una serata non brillantissima per i ricettori bianco-azzurri. Onore a Castellana, che invece tiene duro e rosicchia punto su punto fino a superare Ortona nella parte finale del set. La Sieco, però, capisce che non sarebbe saggio lasciarsi andare e si ricompatta in difesa per poi affidarsi a Marshall con le palle che scottano.

Un quarto set che parte lento, grazie anche ad un video-check lunghissimo su muro di Marshall su Bermudez. Check che alla fine è risultato non giudicabile con punto alla BCC. I ritmi sembrano comunque calati da parte di entrambe le squadre ma, almeno all’inizio, è la Sieco quella che sembra accusare di più la stanchezza. I giovani ospiti si portano avanti subito di quattro punti e Ortona è costretta a inseguire. La Sieco è Marshall dipendente in questo frammento di gara mentre Castellana spazia tra Cianciotta e Bermudez.

Tie Break che vede Ortona partire meglio per poi subire la rimonta ed il sorpasso degli ospiti. Al cambio di capo è Castellana in vantaggio con Ortona che si morde le mani. I padroni di casa crollano sia dal piano emotivo che fisico e ormai gli avversari hanno campo libero e chiudono set e gara.

PRIMO SET

La Sieco Service Impavida Ortona schiera in campo il regista Dimitrov e l’opposto Cantagalli. Al centro ci sono Patriarca e Fabi mentre gli schiacciatori di banda saranno Capitan Marshall e Bertoli. Libero Benedicenti. La giovane formazione castellana risponde con Fanizza al palleggio e Bermudez opposto, Pol e Cianciotta in posto quattro, Ceban e Ciccolella al centro, capitan Battista libero. Prima dell’inizio dell’incontro si è mantenuto un Minuto di Silenzio, così come su tutti i campi di Serie A, in memoria di Gianfranco Briani, Segretario Generale Fipav per oltre 30 anni.

La squadra che serve prima è la Sieco con Bertoli, così come il primo punto che arriva da un fallo di invasione degli ospiti 1-0. Subito 1-1 con un muro che finisce a filo rete. Fischiato un fallo di doppia alla Sieco 1-2. Il muro su Marshall finisce fuori 3-3. Fuori la diagonale di Marshall 3-5. Anche Bertoli incappa nel muro degli ospiti 4-7. Pol tutto solo sbaglia e tira fuori 6-7. Ace per Fabi 7-7. Cianciotta cerca le mani del muro di Ortona che però intuisce e le toglie 8-8.  Stavolta Cianciotta chiude forte 9-10. La parallela di Cantagalli è forte tanto da non poter essere difesa 10-11. Cianciotta gira il colpo ma la palla è sul nastro 12-11. Ace per Cianciotta 12-14. Ancora ace di Cianciotta. Fuori l’attacco di Cantagalli 12-16. Bravo Ceban che al centro fa 14-18. Fanizza mura Cantagalli 16-21. Fuori la pipe di Castellana 18-21. Ace di Bertoli che finge la botta e poi serve corto 20-21. Stavolta Bertoli serve fuori 20-22. Marshall “sfonda” il muro 21-22. Invasione a muro per Ortona 21-23. Bermudez mura Marshall e la palla rimbalza sull’italo-cubano. Fortunati gli avversari 21-24. Cianciotta chiude in pipe 22-25.

SECONDO SET

Ortona torna in campo con la novità di Bertoli spostato ad opposto, a rilevare un acciaccato Cantagalli mentre in posto quattro c’è Del Vecchio.

Dopo l’errore al servizio degli ospiti arriva il muro di Marshall 2-0. Ace di Cianciotta 3-2. La Sieco scorda di difendere un muro la palla del 3-3 cade inesorabilmente.  Ancora ace per Cianciotta 3-4. Patriarca mura bene 6-5. Il servizio di Bertoli sorprende Bermudez e fa ACE 9-5. Ancora un servizio potente di Bertoli, Castellana riceve lungo e Marshall segna il suo rigore: 10-5. L’arbitro vede invasione e toglie non poche castagne dal fuoco ad Ortona 11-7. Fuori l’attacco di Bermudez 13-8. Ace per Dimitrov, palla corta e 16-10. Bravissimo Ciccolella che stampa al centro l’attacco del 18-12. Marshall attacca sul fondo del campo 19-13. Del Vecchio si esibisce in una diagonale stretta e veloce 22-16. Marshall, onnipresente, si fa trovare pronto alla pipe 23-18. Bertoli trova la mano esterna di Cianciotta 24-19. Ace di Cianciotta 24-21. Poi lo stesso sbaglia il servizio 25-21.

TERZO SET

La doppia fischiata a Castellana regala il vantaggio ad Ortona 2-1. Lungo il servizio di Cianciotta 5-4. Bermudez 6-5. Fuori l’attacco al centro di Ceban 7-5. Marshall trasla e da solo ferma Bermudez in uno di quelli che in TV si chiamano “Monster Block” : 12-7. Bel pallonetto di Bermudez 13-10. Il muro di Patriarca finisce sulla testa dell’attaccante Cianciotta e il punto è impavido 15-11. Invasione Ortona: 15-14. Bermudez 16-15. Gioca d’esperienza Del Vecchio che fa carambola con il muro di Castellana 19-17. Dimitrov pesta la linea al servizio, seppur di poco 19-18. Del vecchio murato 19-19. Fabi non chiude 19-20. Bertoli riconquista il servizio 20-20. Marshall 21-21. Patriarca al centro passa sopra al muro 22-22. Ortona copre bene il muro e Marshall, come al solito, si prende la responsabilità: 23-22. Ancora una volta una ricostruzione e ancora una volta Marshall 24-22. Patriarca la chiude a muro 25-22.

QUARTO SET

Si parte con un fallo di invasione fischiato a Cianciotta 1-0 che poi, si vendica con il muro ortonese 1-1. Ace per Bertolo 3-1. Bermudez intercetta il pallonetto di Marshall 3-3. Cianciotta muro/fuori 3-4. Cianciotta serve sulla rete 5-7. Muro di Fabi che intuisce la pipe 8-10. Buona la parallela di Bermudez 9-12. Menchetti sulla rete 10-12. Bertoli cerca e per fortuna trova le dita del muro ospite 11-13. Fuori l’attacco di Bertoli 11-15. Malinteso in casa Sieco, nessuno difende il muro e ora il gap è di cinque punti 12-17. Muro di Dimitrov 14-20. Fuori il servizio di Bermudez 17-22. Mani-fuori di Cianciotta ed è set point 17-24. Castellana arriva al tie-break.

QUINTO SET

Subito un errore al servizio per la BCC 1-0. Invasione per Cianciotta 2-0. Bermudez 2-1. VideoCheck richiesto da Marshall per un ipotetico tocco non segnalato e non riconosciuto dagli avversari. Dopo un breve controllo, la tecnologia da ragione al Capitano ortonese 4-2. Cianciotta serve sulla rete 5-3. Del Vecchio 6-3. Ciccolella stoppa la pipe di Marshall 6-4. Dimitrov fa tutto da solo e attacca la seconda palla 7-5. Il muro di Ortona non contiene e la palla schizza fuori 7-7. Ace di Bermudez 8-7. Fermato Bertoli 8-10. Rimpallo fortunato del muro ortonese, il punto è per la Sieco 10-11. Dentro la schiacciata di Cianciotta 10-13. Ciccolella al centro 10-14. Un’invasione di Fabi chiude la gara.

Patriarca: «Purtroppo abbiamo avuto ancora guai che ci hanno costretti a non giocare con la formazione titolare. Dal secondo set siamo scesi in campo con una formazione che non avevamo mai provato abbastanza. Sarebbe stata una gara da chiudere subito ma non ci siamo riusciti per merito degli avversari. Sapevo che andare al quinto set sarebbe stato deleterio. Abbiamo accusato la fatica già a partire dalla metà del quarto set e proseguire al quinto ci ha dato il colpo di grazia. Vorrei però rassicurare tutti i tifosi. Non ci arrendiamo continueremo a dare il massimo gara dopo gara»

Sieco Service Impavida Ortona – BCC Tecbus Castellana Grotte 2-3  (22-25 / 25-21 / 25-22 / 17-25 / 11-15)

Durata Set: I: 28’ II: 27’ III: ‘29 IV: ‘23 V: ‘20

Durata Incontro: 2h 07’

Arbitri: MAROTTA Michele (Prato) e GASPARRO Mariano (Agropoli)

Sieco Service Ortona: Fabi 7, Broccatelli (L) % –%, Bertoli 15, Benedicenti (L) 60% – 37% perfetta, Del Vecchio 6, Marshall 25, Falcone n.e., Tognoni, Donatelli, Di Giulio, Dimitrov 2, Lanci E. n.e.

Coach: Lanci N. Vice: Di Pietro L.

Aces: 5 – Errori Al Servizio: 13 – Muri punto: 11

BCC Castellana Grotte: Compagnoni, Bermudez 26, Ciccolella 12, Pol 7, Menchetti, Balestra, Rampazzo, Fanizza 3, Guadagnini, Cianciotta 29, Battista (L) % –%        , Iervolino, Ceban 11

Coach: Cruciani S. Vice: Barbone G.

Aces: 8 – Errori Al Servizio: 17 – Muri punto: 11




CANTI, SUONI E RACCONTI DI NATALE

Il concerto alle 21 nella Chiesa di Sant’Antonio

Giulianova, 27 dicembre 2023. Un concerto proposto dal Conservatorio “Gaetano Braga” con il patrocinio del Comune di Giulianova. Ad esibirsi, il soprano Manuela Formichella e  il Quartetto d’archi Eiréne. Voce recitante, Marco Lucidi Pressanti.

Saranno il soprano Manuela Formichella,  il Quartetto d’archi Eirene, ensemble composto da Renato Marchese e Paola Ferella (violini), Samuele Danese (viola), Donato Reggi (violoncello), e Marco Lucidi Pressanti come voce recitante, i protagonisti del concerto che si terrà questa sera nella chiesa di Sant’Antonio, in centro storico.

Canti, suoni e racconti di Natale questo il titolo dell’evento, è organizzato dal Conservatorio Gaetano Braga con il patrocinio del Comune di Giulianova.

“Una proposta musicale ed artistica originale, in grado di distinguersi nel panorama degli altri concerti previsti durante le feste – spiegano gli organizzatori – Tanta buona musica con brani tradizionali del Natale e di grandi compositori classici, con arrangiamenti originali per soprano e quartetto d’archi e la presenza di una voce recitante che guida gli spettatori attraverso un immaginario viaggio nella musica e nella tradizione del Natale.

Il periodo natalizio – proseguono – è considerato da tutti un momento di condivisione e felicità, nonché di riflessione sul significato del sostegno reciproco. Questo vuole essere anche lo spirito del concerto: un ideale viaggio in musica che è anche occasione per riscoprire i tratti più delicati della maternità di Maria, della nascita di Gesù, della bramosia del potere di Erode e di come ogni anno le festività natalizie servano a ricordare al mondo la forza che anche un bambino può avere di cambiare le sorti dell’umanità”.

Inizio alle 21. Ingresso libero.




ORTONA – CASSINO 1943 – 1944

Gemellate per difendere la Pace

Ortona, 26 dicembre 2023. Un patto di gemellaggio sottoscritto dal Sindaco di Ortona, Prof. Alessandro di Bartolomeo e dal Sindaco di Cassino, prof. Francesco De Rosa il 26 maggio 1991 è ancora attuale, in un periodo in cui i conflitti in essere nel mondo portano morte e distruzione come accadde nelle due città della linea Gustav nel !943/44.

Cassino ed Ortona, legate dal comune destino che fecero di esse le città martiri per la immane tragedia della guerra che ha messo a dura prova lo spirito dei superstiti, con il Gemellaggio hanno voluto sottoscrivere una promessa solenne: “di mantenere, intensificare e migliorare i reciproci rapporti di libere e prosperose Città, anelanti di vita civile, all’insegna della pace e della umana, indistruttibile amicizia nella cui pratica tutto si arricchisce e tutto si risolve nobilmente.”

Il Gemellaggio è stato promosso dai Club Lions delle due città, già da tempo gemellati tra di loro.

Ho avuto l’onore ed il piacere di essere incaricato, in qualità di Vicesindaco dell’epoca, di presiedere il Comitato per il gemellaggio appositamente nominato. Del Comitato facevano parte rappresentanti del Lions, dell’Associazione Archeologica Frentana, dell’Azienda di Soggiorno e Turismo, dell’Istituto Nazionale Tostiano e della rivista D’Abruzzo. Il Comitato ha curato tutte le manifestazioni relative al Gemellaggio che si è concluso con l’approvazione della delibera n. 145 del 26 maggio 1991 da parte del Consiglio Comunale che ha approvato il documento del Patto di Gemellaggio sottoscritto, nella stessa giornata, dai Sindaci dei due comuni.

La cerimonia si è ripetuta a Cassino il 23 giugno del 1991 dove ho partecipato insieme alla delegazione ortonese.

Oggi a distanza di 22 anni, le motivazioni e i contenuti del Patto di Gemellaggio sono ancora attuali a causa delle preoccupazioni generate dai conflitti in essere nel mondo.

Con l’avvicinarsi della data del 28 dicembre, per noi il giorno della liberazione e della fine della guerra, è doveroso ricordare le nostre vittime e partecipare a difendere il grande dono della Pace anche attraverso il legame con altre comunità come Cassino.

Tommaso Coletti




BUON SANTO NATALE

Politicainsieme.com, 26 dicembre 2023. Ripensai al bimbo nato nella stalla tra gli animali, adorato dalla povera gente, seguito da una stella che ne annunciava l’avvento.

La stalla non era un luogo per vestizioni celebrative, ma un posto dove il pungente odore di sterco e di legna bagnata dalla notte si mischiava al fango appiccicato alle scarpe, dove il latte caldo appena munto poteva lenire i morsi della fame.

Dio aveva deciso di scendere in terra tra la povera gente, dove la legge dell’amore governa ogni cosa, senza costrizioni e convenzionalismi. (Tratto da “Vincent in Love, il lavoro dell’anima”)

In foto: Natale, El Greco




BUON NATALE

… E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi;

e noi abbiamo contemplato la sua gloria,

gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre,

pieno di grazia e di verità… (Gv 1, 1-18)

Cari Amici della Stampa nel mondo, con queste parole tratte dal Vangelo di Giovanni, che richiamano la nascita di Gesù e il suo cammino nella storia dell’umanità, voglio augurare a Voi, alle vostre famiglie, ai vostri cari un Santo Natale di serenità e di pace.  Auguri, davvero di cuore!

Goffredo Palmerini




CONCERTO DI NATALE DEL CORO SELECCHY

Mercoledì 27 dicembre, alle ore 19 nella Chiesa della Madonna degli Angeli

Chieti, 26 dicembre 2023. Variegato il programma del concerto: saranno eseguiti brani della tradizione natalizia di celebri autori come Verdi, Berlin, Hayes, coniugando suoni e ritmi antichi e moderni, frutto di una ricercata sperimentazione musicale.

Il coro, presieduto da Paola Nanni, è diretto dal soprano Mariarita D’Orazio, accompagnato al pianoforte dal M. Mimmo Speranza. L’invito rivolto alla cittadinanza è quello di gustare e vivere l’atmosfera natalizia tra melodie e canti, che appartengono al nostro patrimonio musicale e culturale. L’ingresso è libero.




SI PARLA DI BULKY

Domani a SpazioPiù  con Raffaella Simoncini

Pescara, 26 dicembre 2023. Nuovo appuntamento, a Pescara, con il coraggioso romanzo di Raffaella Simoncini, “Bulky” della Neo Edizioni: è la sede di SpazioPiù, in via del Santuario, 156 ad ospitare la presentazione del libro che sarà alle ore 18, domani 27 dicembre; l’evento è possibile grazie ad Alfonso Camplone e Sabrina Di Felice che interverranno al fianco dell’autrice. Modera la giornalista pescarese Alessandra Renzetti.

“Ad un anno dall’uscita di Bulky – commenta l’autrice – ciò che porto con me con grande meraviglia è il filo che si crea con i lettori. Scrivere sarà anche un lavoro solitario, ma lo scambio che nasce con gli altri è il vero dono. Sapere che quel che ho scritto permette a qualcun’altro di porsi nuove domande, e di vedersi diverso è ciò che di meglio potessi sperare”.

A pochi giorni da un nuovo traguardo ossia il secondo posto al Premio Letterario Giornalistico Nadia Toffa, Raffaella continua a parlare della propria esperienza personale racchiusa nel romanzo che racconta la malattia e l’amicizia tra due donne accomunate da una stanza d’ospedale e dalla presa di coscienza di voler cambiare la propria vita.

Bulky, che in inglese significa “ingombrante”, è anche un termine medico, oncologico, usato per indicare una massa maligna che va asportata. La protagonista Luce, ha trovato questa parola nella sua cartella clinica, e da quel momento la usa per dare un nome alla malattia e per indicare la freddezza e l’asetticità della diagnosi, delle terapie e della lunga convalescenza.

Come compagna di stanza ha una donna anziana, insopportabile. Un’ex cuoca arrabbiata con il mondo, di quella rabbia che ferisce perché dice la verità.

Per Luce il tempo sembra fermarsi, il senso di inadeguatezza cresce, i giorni incespicano in una grammatica nuova, che le due donne dovranno imparare per scoprire di avere in comune qualcos’altro oltre la malattia: un conto in sospeso con le proprie vite.

Traendo ispirazione dal proprio vissuto, Raffaella Simoncini racconta di due destini che, loro malgrado, si intrecciano in un presente senza più certezze. E lo fa con un romanzo in cui questo presente diventa un fondale inesplorato da scandagliare per raggiungere la superficie e riuscire a scivolare via, come gli origami di carta che la protagonista faceva con sua nonna da bambina.

Raffaella Simoncini è nata a Milano e vive a Pescara. Frequenta laboratori e spazi teatrali, ha studiato scrittura creativa presso la Scuola Macondo di Pescara fondata dallo scrittore Peppe Millanta. È tra le fondatrici dell’Associazione FonderieArs, che si occupa di arte e teatro. Affida alla trasfigurazione del romanzo la sua esperienza della malattia e scrive Bulky, suo esordio letterario.     

L’evento a SpazioPiù è gratuito.

Sui social @raffaellasimoncini. Per info e news è possibile visitare anche le pagine della casa editrice alla voce @neoedizioni.




NATALE CON CELESTINO V – il perdono e la pace

Il reading di Sara Cecala con la voce narrante dello scrittore Angelo De Nicola al palazzo ducale di Paganica

L’Aquila, 26 dicembre 2023. L’uscita del nuovo volume/guida “Il Primo Giubileo della Storia” di Angelo De Nicola (One Group edizioni) ha ispirato l’ultimo reading musicato dal titolo NATALE CON CELESTINO V – IL PERDONO E LA PACE, ideato dalla pianista e direttrice artistica Sara Cecala, fissato a Paganica (AQ) per giovedì 28 dicembre, alle ore 18.00, nella sala civica del Palazzo Ducale.

 “Ancora una volta Angelo, inesauribile studioso dei fatti celestiniani e curatore dei testi dello spettacolo, le cui musiche originali sono state composte da me e da Emanuele Castellano, sarà protagonista di una rinnovata pagina culturale che auspichiamo risconterà i favori del pubblico della più grande frazione aquilana.

L’impegno sinora profuso per la divulgazione del rivoluzionario messaggio di Pietro Angelerio si carica di nuovo entusiasmo, alla luce della collaborazione, già in itinere, con Roma Capitale ed il Comitato Giubileo 2025, nell’auspicio di tessere anche con altre regioni e territori le medesime buone relazioni.

Sul palco con noi ci saranno due splendidi musicisti Antonio Scolletta al violino e Lorenzo Scolletta alla fisarmonica, pe accompagnare gli astanti, attraverso l’ausilio di immagini davvero rare e preziose, dentro la Storia della nostra città, Capitale del Perdono” – così conclude Sara Cecala che si esibirà al pianoforte.

La serata musicale è ad ingresso gratuito.




LA TIGRE NERA

Indagini poliziesche, colpi di scena e spunti umoristici in una girandola di avventure mozzafiato

Romano Pesavento

Pescara, 26 dicembre 2023. È in edicola dal 29 novembre il trimestrale “La Tigre nera”, edito Bonelli, sceneggiatura di Claudio Nizzi con disegni e copertina di Claudio Villa.

Si tratta di un volume corposo, di 322 pagine, che non riuscirete ad abbandonare, almeno fino alla fine dell’ultima “inquadratura”. L’albo qualitativamente si distingue per l’estrema varietà di toni, “ingredienti”, coloriture e colpi di scena sapientemente dosati durante tutto il corso dell’avventura.

La novità dell’albo è costituita dalla forte spinta “poliziesca”, a tratti noir, che sostanzia la vicenda; in quanto ranger, il nostro eroe spesso si ritrova ad accertare situazioni poco chiare o a indagare circa losche vicende e crimini efferati. Qui però Tex sfodera capacità deduttive e logiche degne di Sherlock Holmes e riesce, passaggio dopo passaggio, nonostante il clima stagnante omertoso della cittadina in cui opera, a ricostruire tutta l’intricata trama dell’organizzazione criminale devota al principe malese Sumankan.

Assassini, agguati, dialoghi intensi e indizi rivelatori puntellano una galoppata davvero emozionante, in cui i due pards più di una volta rischiano di non farcela. Addirittura Tex e Carson vengono malmenati da due bestioni che successivamente riusciranno a domare con la loro perfida ma necessaria furbizia, in una situazione degna di Davide contro Golia, ingenerando effetti, per certi versi, irresistibilmente esilaranti, secondo modalità old school che i texiani da sempre sicuramente apprezzeranno. In effetti la spinta comica di certe scene diverte e arricchisce il racconto di spunti umoristici, in cui il vecchio cammello, in grande spolvero per l’occasione, eccelle.

Le tavole, i soggetti e le sequenze elaborate da Villa sono davvero eccellenti: gli sguardi ironici dei due pards, l’orrore nel viso di chi sta per essere giustiziato, le scene a cavallo molto plastiche e le esplosioni dinamitarde sono rese con efficacia incredibile. Soprattutto il volto alterato dall’odio e sicuramente da qualche patologia mentale della Tigre nera rimane impresso per l’icasticità. Indubbiamente, un antagonista squilibrato, come nella tradizione dei grandi villains Bonelli, ma “degno” di Tex.

Da non perdere!




RIFIUTI: SERVE ANCORA CIVILTÀ E CONSAPEVOLEZZA

Pescara, 26 dicembre 2023. Conosco l’app Junker da un bel po’ e la trovo un’ottima applicazione e un prezioso sostegno alle pratiche di raccolta differenziata dei rifiuti e soprattutto al loro corretto conferimento. Bene ha fatto Ambiente spa, quindi, per conto del Comune di Pescara insieme ad alcuni altri comuni dell’entroterra, a scegliere quest’azienda come partner di supporto comunicativo con un app che, grazie al meccanismo della geolocalizzazione, è in grado di personalizzare le informazioni fornite in base al territorio di riferimento. Non solo dove vanno conferiti i rifiuti, quindi, ma anche quando, visto che l’app è dotata anche di una funzione calendario per ricordare quali sono i giorni di raccolta per tipologica di materiale raccolto. Ma basta tutto ciò? Ovviamente no.

C’è ancora molto lavoro da fare, soprattutto sul fronte dell’informazione e della consapevolezza. La foto allegata, ma di esempi ce ne sarebbero tanti, lo testimonia. Il bidone viola, dedicato alla raccolta di prossimità, è quello riservato al vetro, solo al vetro. C’è tanto di pubblicità di COREVE, il consorzio di riferimento, che ricorda con “con il vetro la plastica non ci va!”.

Eppure, io continuo ad osservare grandi conferimenti fatti con tutta la busta: se da una parte c’è chi interpreta questa modalità come comoda e agevole, pensando in più di essere ordinato, dall’altra impone agli smaltitori un lavoro aggiuntivo e costoso, dovendo sfilare l’intruso shopper dal resto del materiale.

E a proposito di intrusi, sul fondo del bidone si nota una lattina, carta e un vasetto di crema, che di tutto sono fatti meno che di vetro. Chi ha conferito questo materiale l’ha fatto distrattamente o, peggio, convintamente, senza dubbi e senza farsi domande, e non consulterà l’app per averne conferma di sue improbabili certezze. Sempre che abbia l’app montata sul proprio cellulare.

E allora c’è bisogno di qualcosa in più, che consenta di riflettere ex-ante sulle proprie abitudini e sui propri convincimenti e magari interrogarsi sul modo di consumare le merci, le risorse, perché in fondo il rifiuto migliore è quello che non viene prodotto, e  la prevenzione è un’arte che si insegna, si promuove e si sostiene, sempre, soprattutto durante le feste. Tutti insieme.

Giancarlo Odoardi – Rifiuti Zero Abruzzo




Un Natale: IL NATALE

Ecco il Natale un giorno straordinario, oltremodo, un giorno in cui si apre la possibilità di un momento di profonda riflessione sulla nostra vita, sulla nostra società, sul nostro mondo, sulle nostre cose.

Ecco l’evento più grande, la festa delle feste, la celebrazione delle celebrazioni; dunque, si ripropone l’opportunità di poter cogliere l’invito di concludere ogni nostra ricerca di appagamento, di gratificazione o compiacimento di sorta.

Ecco l’invito. L’appello ad orientare verso il giusto ed il vero la nostra vita e la nostra visione del mondo. Un appello che sembra abbia raggiunto ogni luogo, ogni mondo, ogni testa.

Volontà, tempi, capacità o meno a parte, quell’indolenza triste e primitiva che pervade, affascina ed inganna ancora l’umanità, rimane di fatto il nostro grande ed oscuro nemico; ma la luce, quella vera, comunque è lì, a nostra disposizione, anche quest’anno.

Una luce che illumina, ravviva e rivela, senza dubbio alcuno, ogni nostra bellezza.

Ecco l’occasione per sottrarsi al buio, al promiscuo e al caos, abbandonando all’oscurità ogni nostra miseria e triste vergogna quindi, avvicinandosi a quella straordinaria fonte di luce che appare davanti a noi, e lasciarsi conquistare dalla sua esclusiva e luminosa verità: il Natale.
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BUON NATALE! 

L’incarnazione tra fede cristiana e laicità del Natale. Il Natale cristiano è Gesù che si incarna: il Figlio di Dio si fa carne e diventa uno come noi. E nel Natale laico chi o cosa si incarna? Un valore, un principio etico, un augurio, un desiderio, una speranza?

di don Rocco D’Ambrosio

Globalist.it, 25 dicembre 2023. Il Vangelo odierno: In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città.

Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta.

Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio.

C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l’angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia».

E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva:

«Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama» (Lc 2, 1-14 – Natale).

Nel 1954 Romano Guardini si chiedeva, in uno stupendo libretto (appena riedito: Natale e Capodanno. Pensieri per fare chiarezza, Morcelliana 2023): “Che cosa significa dunque Natale?”. Settant’anni dopo la domanda ha ancora più pregnanza perché a celebrare il Natale sono un po’ tutti dando ad esso il significato che vogliono. Già allora Guardini ne dava una precisa lista: “una festa dei doni scambiati, festa della famiglia o dei bambini, festa della luce rinata, festa del Salvatore che si fa carne, festa della pace”. Certo che festa è e ognuno è libero e va rispettato per il significato che dà al Natale. E quindi, al di là del significato, bisogna solo augurarsi che sia una festa che faccia bene a chi la celebra e magari porti bene a chi è intorno, specie a chi non ha tanti mezzi per celebrarla; perché non ha doni, un pranzo migliore o un momento di relax condiviso.

Il Natale, direbbero i cristiani, è però nella pagina di Luca (2, 1-14 e paralleli): il Figlio di Dio si fa carne nel grembo della Vergine Maria, in un preciso momento storico, Maria e Giuseppe hanno cura di lui tra tante difficoltà, cielo e terra partecipano a questo evento, Egli è colui che si è fatto carne per ricondurci al Padre con la sua vita, morte e resurrezione, ma non tutti sono coinvolti da questo evento. O come, direbbe Giovanni, “Il Verbo di Dio venne tra i suoi, e i suoi non l’hanno accolto” (1, 11).

Quindi abbiamo un Natale cristiano, che chi crede continua e celebrare, e un Natale scristianizzato che (forse) si basa sul detto crociano “non possiamo non dirci cristiani”. Certamente non è tempo di crociate, cioè di cristianizzazioni forzate; né di insensate proposte di presepi obbligatori in un Paese che è e resta laico, rispettando religioni, culture e tradizioni di tutti e cercando modi perché queste vivono la “convivialità delle differenze” (Tonino Bello).

I due Natali sono due rette parallele? Si incontrano solo nell’infinito? Guardini sembra dare una risposta che può aiutarci a farli incontrare, non a confonderli, ma ad avviare un proficuo dialogo. Il tema, ovvero il nodo fondamentale è quello dell’Incarnazione. Il Natale cristiano è Gesù che si incarna: il Figlio di Dio si fa carne e diventa uno come noi. E nel Natale laico chi o cosa si incarna? Un valore, un principio etico, un augurio, un desiderio, una speranza? Non saprei rispondere bene, anche se ho ascoltato diverse e profonde riflessioni su questa “incarnazione laica”.

L’incarnazione cristiana si scopre attraverso “segni”. Gli angeli dicono ai pastori: “Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia”. Mi chiedo quali i segni laici dell’incarnazione di “ciò che crede colui che non crede”, direbbe Carlo Maria Martini?

Di alcune cose sono certo e credo che valgano per tutti, cristiani e non. I “segni” non sono il nostro IO, sono in noi e attorno a noi, ma non si identificano con la nostra persona. I “segni” sono in ogni angolo di mondo e in ogni frangente di tempo, in ogni cultura e in ogni religione. I “segni” sono pienezza di umanità e mai la sua distruzione; sono dono e non avarizia; sono cura degli altri e non rifiuto di essi; sono responsabilità e non assoggettamento a denaro e poteri perversi. I “segni” sono una fatica e una gioia. Ma vale sempre la pena spendersi per essi.

Buon Natale! 

L’incarnazione tra fede cristiana e laicità del Natale (globalist.it)




UN VIAGGIO IN TERRASANTA

Politicainsieme.com, 24 dicembre 2023. Un viaggio in Terrasanta, per pregare per la pace e ribadire, insieme al Cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme, l’invocazione per la pace che il Papa pronunciò nei giardini vaticani l’8 giugno 2014 insieme all’allora presidente di Israele Shimon Peres e al presidente palestinese Mahmoud Abbas. A compierlo sarà l’Elemosiniere Pontificio, il Cardinale Konrad Krajewski, su richiesta di Papa Francesco.

In un comunicato, il Dicastero per il Servizio della Carità si legge che “Papa Francesco, addolorato per la’terza guerra mondiale a pezzi’ che affligge il mondo, prega ogni giorno per la pace chiedendo a gran voce la fine dei conflitti che insanguinano la terra: nella martoriata Ucraina, in Siria, in molti paesi in Africa e ora in Israele e in Palestina”.

Il viaggio in Terrasanta dell’Elemosiniere, spiega ancora la nota, è inteso “come segno concreto” della partecipazione del Papa “alle sofferenze di chi vive in prima persona le conseguenze della guerra e in questo tempo di Natale”.

Desiderio di Papa Francesco è che “questo viaggio sia accompagnato dalla preghiera per ottenere il dono della pace nei territori dove ancora risuona il rumore delle armi”.

Il Cardinale Krajewski reciterà insieme al Cardinale Pizzaballa la preghiera che fu recitata nei Giardini Vaticani l’8 giugno 2014 – un incontro di cui l’allora padre Pizzaballa fu uno degli organizzatori.

Si legge nella preghiera: “Signore Dio di pace, ascolta la nostra supplica! Donaci Tu la pace, insegnaci Tu la pace, guidaci Tu verso la pace. Apri i nostri occhi e i nostri cuori e donaci il coraggio di dire: ‘mai più la guerra!’; ‘con la guerra tutto è distrutto!’. Infondi in noi il coraggio di compiere gesti concreti per costruire la pace. E che dal cuore di ogni uomo siano bandite queste parole: divisione, odio, guerra! Signore, disarma la lingua e le mani, rinnova i cuori e le menti, perché la parola che ci fa incontrare sia sempre ‘fratello’, e lo stile della nostra vita diventi: shalom, pace, salam!”.

Andrea Gagliarducci




SICUREZZA E SERVIZI

L’iniziativa del comandante Giustino Bruno

Rapino, 24 dicembre 2023. Il Consorzio Sicurezza dell’Agenzia Sifar Service Security e Centro Europeo di Studi Strategici ed Intelligence C.E.S.I. sicurezza privata nasce dall’esperienza del Security Manager, del Comandante Giustino Bruno di Pescara, ex appartenente al Corpo Militare Cri  e ai Paracadutisti dell’Esercito.

Il Consorzio fornisce servizi fiduciari di accoglienza per centri commerciali ed eventi e Sicurezza a vip, servizi antincendio, guardiania ad aziende, sorveglianza a ville (etc.…), portierato non armato, sicurezza soccorso sanitario d’emergenza con addetti abilitati all’uso del defibrillatore, servizi di autista personale, consegna plichi. La centrale operativa risponde sempre tutti i giorni dell’anno al 3510256623 dalla sala operativa nazionale.

“Abbiamo anche servizi di sindacato autonomo Unic – Unac, delegazione Abruzzo Onlus unione nazionale arma carabinieri. I nostri servizi sono svolti da personale qualificato ex appartenenti alle Forze Armate e Forze dell’ordine uomini e donne. Facciamo anche corsi di difesa personale con metodo Krav maga jujitsu israeliano, corsi di elisoccorso primo livello, medicina tattica d’emergenza, cyber security, psicologia dell’emergenza, criminologia investigativa, copriamo tutto il territorio nazionale per garantire la sicurezza privata con Sifar Service Security Gruppo Bruno, sede legale in Rapino ( Chieti) via San Lorenzo 3/5.

Con il dilagare di microcriminalità difendi la tua abitazione la tua sicurezza, possibilità di abbonamenti per i nostri servizi e prodotti, installazione di impianti di videosorveglianza personalizzati, contatti 3510256623.“ la dichiarazione di Giustino Bruno




RISTORAZIONE A L’AQUILA

La Fuocìna di Emiliano approda a Borgo Rivera, “le migliori costate del mondo a pochi metri dalle 99 Cannelle, così contribuiamo alla rinascita di un luogo del cuore”

L’Aquila, 24 dicembre 2023. La migliori e selezionatissime costate di manzo provenienti da tutto il mondo, dal wagyu del Giappone, al black angus da Stati Uniti, Canada, Australia, Scozia, Irlanda e Spagna, passando per la chianina toscana e la rubia gallega della Galizia, servite a poche decine di metri dalla fontana monumentale delle 99 cannelle e dal Museo nazionale d’Abruzzo.

Continua a Borgo Rivera a L’Aquila, al civico 25, l’avventura della Fuocìna di Emiliano, la prima braceria d’Italia specializzata in costate di manzo, che ha deciso di insediarsi in uno dei luoghi più affascinanti e antichi del capoluogo, per offrire un servizio d’eccellenza a tutti gli appassionati ed estimatori della carne, cittadini e turisti che siano.

Spiega  Emiliano Benedetti, titolare dell’attività, il cui nome altro non è che la crasi di “fuoco” e “cucina”, assieme alla moglie Brikena Hoxha: “L’Aquila è una città intrisa di storia e cultura, e siamo certi che il nostro ristorante, contribuirà in modo significativo all’offerta gastronomica local, ma aperta al mondo. Borgo Rivera sarà oggetto in futuro prossimo di un grande piano di riqualificazione, e per noi è un onore e un modo per contribuire alla piena rinascita della città, aprendo le porte del nostro locale, tenendo accese le luci in questo luogo del cuore. Far sfrigolare le nostre braci, con sottofondo l’acqua pura che sgorga dalle 99 cannelle”.

Nella filosofia gastronomica della Fuocìna di Emiliano, le carni proposte sono rigorosamente certificate igp e provenienti da allevamenti sostenibili, dal punto di vista del benessere animale, del metodo di allevamento e di nutrizione Aspetti che hanno anche una importante incidenza sulla qualità della prodotto.

Oltre alle quaranta e oltre varietà di  costate, il menu della Fuocìna di Emiliano, aperta sia a pranzo che a cena, offre una ricca varietà di antipasti, primi e secondi piatti, tutti preparati alla brace, accompagnati da una selezionata carta dei vini di alta qualità.

“Particolare cura viene data ovviamente alla cottura della carne tiene a sottolineare Emiliano Benedetti -, che non prevede l’utilizzo di griglie a infrarossi, elettriche o a gas, bensì un forno a carbone carbone vegetale e classificato come non pericoloso per la salute, con cottura “diretta”, ovvero su brace di legna selezionata in base all’aroma e al profumo, a e poi “indiretta”, con passaggio al forno,  con zone di calore differenziate e  cottura lenta e uniforme per mantenere tutti i succhi all’interno della carne, infine la modalità “lunga cottura”, che consente ai sapori di svilupparsi lentamente e alle fibre della carne di ammorbidirsi, rendendo il cibo più tenero e gustoso, indicato in particolare per la preparazioni di stufati e brasati. per la nostra genovese rivisitata, con carne di angus”.

Questi diversi approcci alla cottura, conclude Emiliano Benedetti, “permettono di arrostire, affumicare e, allo stesso tempo, di abbrustolire i cibi senza esporli direttamente al calore della fiamma preservando così le tre caratteristiche imprescindibili per una cottura perfetta della carne: leggermente croccante fuori, tenerissima all’interno e dal sapore piacevolmente affumicato”.




STATO DI AGITAZIONE PER LE STRUTTURE DEL GRUPPO INI

Lo dichiarano FP CGIL, CISL FP, e UIL FPL a seguito dell’incontro con l’Amministrazione

Canistro, 24 dicembre 2023. Le organizzazioni sindacali FP CGIL, CISL FP, e UIL FPL comunicano lo stato di agitazione per le strutture del gruppo INI di Canistro, a seguito dell’incontro tenutosi questa mattina, 22.12.2023, con l’amministrazione del Gruppo INI.

Durante l’incontro è stato inaspettatamente comunicato alle parti sociali che il Gruppo INI si trova nell’impossibilità di erogare il pagamento della tredicesima mensilità alle lavoratrici ed ai lavoratori delle strutture menzionate. Questa comunicazione, giunta in modo tardivo e proprio alla vigilia delle festività natalizie, ha creato una situazione di estrema difficoltà per il personale, che aspettava gli emolumenti per le proprie necessità.

I sindacati esprimono profonda preoccupazione e indignazione per l’annuncio, peraltro tardivo, e per l’impatto che questa decisione avrà sulle vite delle lavoratrici, dei lavoratori e delle loro famiglie. La mancata comunicazione tempestiva da parte dell’amministrazione del Gruppo INI  costituisce una grave mancanza di rispetto e responsabilità nei confronti dei propri dipendenti.

A seguito di ciò, FP CGIL, CISL FP, e UIL FPL proclamano lo stato di agitazione per tutte le strutture di Canistro del Gruppo INI, e dichiarano che il personale è pronto alla mobilitazione per difendere i propri diritti e la propria dignità lavorativa.

Verranno organizzate assemblee e incontri per discutere delle prossime azioni da intraprendere e per fornire tutto il supporto necessario ai lavoratori in questa fase critica.

I sindacati si impegnano a mantenere alta l’attenzione su questa vicenda, sollecitano una risposta concreta e tempestiva da parte dell’amministrazione del Gruppo INI, e si batteranno per la tutela dei diritti e degli interessi di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori coinvolti.

Anthony Pasqualone, FP CGIL L’AQUILA                                

Amirante/Zanon, CISL FP ABRUZZO MOLISE                       

Florindo De Angelis, UIL FPL L’AQUILA




AL VIA TEATRO IMMAGINARIO

Progetto di alfabetizzazione teatrale promosso dal partenariato Meta Aps, l’istituto d’istruzione superiore Ovidio – istituto G.B. Vico, Ecos Europe e il dipartimento di salute mentale Asl1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila

Sulmona, 24 dicembre 2023 – Ha preso avvio per il terzo anno consecutivo il percorso di alfabetizzazione teatrale rivolto agli utenti del Centro Diurno Psichiatrico “Giuliana Fapore” di Sulmona che, in un’ottica di sviluppo e di crescita ha dato vita al progetto denominato Teatro Immaginario, che vede in partnership Meta Aps, nell’ambito delle attività collaterali del teatro Maria Caniglia realizzate in collaborazione con il Comune di Sulmona, l’Istituto d’Istruzione Superiore Ovidio – Istituto G.B. Vico, ECOS Europe e il Dipartimento di Salute Mentale ASL1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila.

L’attività propedeutica e formativa appena avviata e guidata dal regista Mario Massari culminerà con la messa in scena di uno spettacolo originale nel mese di settembre 2024, in occasione della nuova edizione dell’ Ovidio Running Sulmona, manifestazione inserita nel progetto Europeo SCORE – Strategy and Capacity Building of Ovidio Running In EU  cofinanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma ERASMUS+.

Sulla scia dei percorsi precedenti la prima parte del corso sarà finalizzata ad un approfondimento sull’affermazione del gruppo-lavoro come entità primaria ed eterogenea, su una maggiore consapevolezza della propria fisicità in rapporto con lo spazio scenico, sullo sviluppo delle potenzialità comunicative del corpo e della voce e sullo sviluppo dell’immaginario; nella seconda fase, studenti dell’Istituto d’Istruzione Superiore Ovidio e professionisti dello spettacolo collaboreranno insieme agli utenti del centro per lavorare sulla messa in scena del nuovo spettacolo.

«La pratica teatrale, intesa come strumento di supporto alle cure psicoterapeutiche tradizionali, ha lo scopo di incrementare la crescita della persona e la sua capacità di comunicare le proprie emozioni» queste le parole di Patrizio Maria D’Artista, Direttore artistico della stagione di prosa del Teatro Maria Caniglia di Sulmona che aggiunge  «Grazie a queste azioni capaci di coinvolgere diverse compagini della nostra comunità, si sostanzia l’idea che muove l’agire di Meta Aps, ovvero che il Teatro, quale processo vitale ed insostituibile, ha il potere di abbattere barriere e disparità tra le persone. Solo mediante un impegno costante e continuo sul territorio, il Teatro può generare benessere e impatti positivi su tutto il tessuto sociale e combattere lo stigma della malattia mentale».




MUNDA: ORARI DELLE FESTIVITÀ

Aperture straordinarie del 25 dicembre e 1° gennaio del Mammut

L’Aquila, 24 dicembre 2023. Il Museo nazionale d’Abruzzo, aderendo all’iniziativa ministeriale di Buone Feste nei #museitalianì, sarà aperto da lunedì 25 dicembre a domenica 7 gennaio 2024 nelle seguenti modalità nelle due sedi:

-CASTELLO CINQUECENTESCO, Bastione Est: il Mammut

25 dicembre dalle ore 9 alle 13 (ultimo ingresso alle 12.30)

26 dicembre dalle ore 9.30 alle 18.30 (ultimo ingresso alle ore 18)

27 e il 28 dicembre dalle ore 10.30 alle 18.30 (ultimo ingresso alle ore 18)

29 dicembre dalle ore 13.30 alle 18.30 (ultimo ingresso alle ore 18)

30 e il 31 dicembre dalle ore 9.30 alle 18.30 (ultimo ingresso alle ore 18)

1° gennaio dalle ore 10 alle 18 (ultimo ingresso alle 17.30)

dal 2 al 7 gennaio dalle ore 9.30 alle 18.30 (ultimo ingresso alle ore 18)

Prenotazione obbligatoria per gruppi costituiti da più di 20 persone all’indirizzo e-mail mn-abr.urp@cultura.gov.it

-MuNDA, via Tancredi da Pentima, di fronte alle 99 cannelle, chiuso il 25 dicembre e  1° gennaio     Gli altri giorni aperto dalle ore 8.30 alle 19.30 (ultimo ingresso alle ore 19)                                                                                                           In corso la mostra Giulio Cesare e Francesco Bedeschini. Disegno e invenzione all’Aquila nel Seicento.

Biglietto unico e valido per la visita nella stessa giornata nelle  due  sedi tranne per il  25 dicembre e 1° gennaio, nelle quali sarà aperto solo il Mammut nel bastione est del Castello.                                         

Intero 4 €, ridotto per la fascia d’età 18-25 anni 2 €, gratuito al di sotto dei 18 anni.

Il 7 gennaio per  #domenicalmuseo, ingresso gratuito in entrambe i siti nei consueti orari

I biglietti di accesso al Museo Nazionale d’Abruzzo possono essere acquistati direttamente in biglietteria oppure sul portale dei Musei italiani al link www.museiitaliani.it o sull’app Musei Italiani




ORTONA: NATALE 2023

Buon Natale a tutti voi, alle Vostre famiglie ed alle Vostre comunità.

Un augurio sincero di cuore a tutti con la speranza che questo lungo brutto periodo che si trascina ormai da quattro anni passi al più presto.

Prima la pandemia, poi le guerre che, oltre a portare distruzione e morte nei Paesi interessati, stanno creando problemi economici a tanti Paesi del mondo., compreso il nostro.

Speriamo che le festività natalizie, insieme alle preghiere ed agli appelli del Santo Padre, riescano a toccare i cuori di tutti i governanti che hanno il potere di interferire per porre fine a questi inutili conflitti che preoccupano tutto il genere umano.

È questa la speranza di tutti quanti noi che stiamo vivendo questo periodo con forte preoccupazione.

Noi, nel nostro piccolo, possiamo pregare e fare qualche gesto di solidarietà verso i più deboli al fine di rendere il Santo Natale più sereno per tutti. Auguri, buon Natale a tutti.

Tommaso Coletti

Foto Ortona Live




CARO BIONDI, ECCO IL SACCO PIENO DI MANCATE PROMESSE

Albero addobbato con carbone e lettera di Natale dell’Asbuc di paganica e San Gregorio al sindaco

L’Aquila, 23 dicembre 2023. Caro Sindaco, come Babbo Natale hai un sacco pieno, ma non di regali, bensì di problemi ormai diventati vecchi e incancreniti, e la domanda che ci facciamo è: come potrai risolverli negli ultimi anni del tuo mandato, se non sei riuscito a risolverli nei sette anni precedenti?”

È un passaggio, condito da ironia, della tradizionale lettera natalizia al sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, vergata da Fernando Galletti, presidente dell’Amministrazione separata degli usi civici (Asbuc) di Paganica e San Gregorio, frazioni del capoluogo d’Abruzzo. La lettera è stata stampata in grande formato e collocata sotto uno spoglio albero di Natale realizzato in piazza della Concezione, addobbato soltanto con pezzi di carbone.

“Ogni anno – prosegue Galletti – tentiamo invano di avere un incontro con il nostro sindaco, ma inutilmente. Si materializza qui a Paganica e San Gregorio solo in qualche compleanno, evento sportivo o per festicciole varie. Vorremmo invece avere un confronto serio, sempre che abbia un senso confrontarsi su promesse oramai datate, che non abbindolano più i cittadini di queste frazioni, ormai dimenticati, di cui ci si ricorda solo in campagna elettorale”.

Galletti passa dunque a “rinfrescare la memoria”, sui “mancati impegni” del sindaco Biondi, e sui tanti problemi ancora sul tavolo.

“Possiamo cominciare dalla mancata realizzazione del campo da calcio, dall’irrisolto problema della salmonella nelle acque del fiume Vera e della fogna a cielo aperto in località la Concia. Poi possiamo andare avanti con la costruzione del polo scolastico che aspettiamo ormai da venti anni, la cui assenza costringe i genitori a portare i figli a scuola in altri luoghi,  con la mancata predisposizione di bagni pubblici a servizio del santuario della Madonna d’Appari, con buona pace della retorica del turismo, e anche nei cimiteri di Paganica e San Gregorio, con il mancato ripristino dei tombini sprofondati in via dell’Emigrante e in via del Rio”.

“Ovviamente l’elenco, caro Sindaco, è ancora lungo: la ricostruzione del centro storico a 14 anni dal terremoto è ancora lontana, e intere famiglie non possono rientrare nelle abitazioni ristrutturate, a causa del mancato allaccio di acqua, luce e gas, e con la rete fognaria marcescente e inutilizzabile, per non parlare dei puntellamenti ormai divenuti pericolosissimi, e in parte già crollati, e che nessuno si cura di sostituire, basti vedere quelli delle chiese di S. Maria Assunta, S. Maria al presepe e Santo Rivoru e anche della fontana di S. Antonio”.

“E, caro Sindaco possiamo andare ulteriormente avanti, con il disinteresse per il presidio sanitario in costruzione e senza alcun tipo di aggravio sulle casse comunali, che a causa di precedenti vincoli e obblighi posti dalle Opere Pubbliche, non è possibile completare, sostituendo la ditta inadempiente. Si attende anche una pressione del Comune nei confronti di Provincia dell’Aquila e del Parco Gran Sasso e Monti della Laga, affinché ci si adoperi per il ridimensionamento e il controllo della fauna selvatica, cinghiali in primis, ma anche i lupi, che grandi danni stanno causando alle attività agricole e zootecniche, e rappresentano un pericolo per la circolazione stradale. Infine, caro sindaco, dovrebbe adoperarsi anche per lo scioglimento del consorzio di bonifica, in modo tale che la gestione dell’acqua torni ai Comuni di appartenenza, che potrebbero occuparsi del recupero delle acque mediante invasi a monte, per far sì che esse vengano poi restituite da impianti a caduta naturale”.

Infine, ribadisce ancora una volta Galletti, “ti invito alla rottura degli indugi sul tema del metanodotto Snam Sulmona-Foligno. Dicci finalmente qualcosa, dichiarati a favore o contro un’opera che attraverserà il nostro territorio per circa 20 chilometri, in aree a forte rischio sismico, che provocherà un impatto devastante all’ambiente, al paesaggio e alle attività economiche, a cominciare da quella tartuficola. Noi Paganichesi la posizione l’abbiamo già presa, a testa alta, e non abbiamo intenzione di mercanteggiare, con qualche indennizzo offerto dalla multinazionale, la dignità e la sicurezza nostra e degli Aquilani tutti”.




DISCARICHE E ALBERI ABBATTUTI

Volontari delle Guide del Borsacchio per la Salvaguardia Ambientale a Montepagano di Via Accolle

Roseto degli Abruzzi, 23 dicembre 2023. Nella giornata di sabato 23 dicembre, i  volontari delle Guide del Borsacchio si sono dedicati a un’importante missione di monitoraggio lungo i sentieri antichi che conducono a Montepagano di Via Accolle. L’obiettivo principale di questa iniziativa è stato il censimento delle discariche formatesi immediatamente dopo la riapertura della strada.

Purtroppo, i risultati del monitoraggio hanno rivelato la presenza di 15 accumuli di rifiuti lungo il percorso, di cui uno, situato in prossimità di un tornante, che si è trasformato in una discarica vera e propria, con quantità stimabili in quintali, forse tonnellate, di rifiuti.

Inoltre, i volontari hanno individuato oltre 20 alberi abbattuti durante i lavori di messa in sicurezza. Per mitigare questo impatto ambientale, sono stati individuati solo 3 siti idonei alla ripiantumazione di circa 10 alberature. Nei prossimi giorni, sarà presentata una richiesta di autorizzazione al Comune per avviare un programma di ripristino, mirando a riequilibrare il patrimonio arboreo perso grazie agli alberi forniti dal vivaio dei carabinieri Forestali.

Abbiamo realizzato una mappa geo localizzata con fotografie dettagliate e inviate all’ente.

L’impegno instancabile dei volontari delle Guide del Borsacchio evidenzia la necessità di unire le forze per preservare la bellezza naturale dei nostri territori.

È giunto il momento di valutare l’utilizzo della strada ai soli mezzi di residenti e lasciarla ciclo pedonale. Ora che il manto consente rapidi passaggi le discariche sono rapidamente aumentate e iniziano i problemi di convivenza con le centinaia di camminatori che percorrono l’antico sentiero a piedi e le auto che ora sfrecciamo spesso a velocità non consone.

Marco Borgatti