GAGLIANO WELFARE

Trasporto gratuito agli spettacoli di prosa del Teatro Maria Caniglia in accordo con Meta Aps

Sulmona, 23 gennaio 2024. L’ Amministrazione Comunale di Gagliano Aterno, in accordo con Meta Aps, attiva un servizio navetta gratuito per i domiciliati e i residenti del comune della Valle Subequana che potranno così assistere a prezzi ridotti agli spettacoli La sorella migliore e Il medico dei pazzi della stagione di prosa 2023/24 del Teatro Maria Caniglia proposta da Meta Aps in partenariato col Comune di Sulmona.

“Gagliano welFARE – Accesso alla cultura”, lungimirante iniziativa illustrata dal Sindaco gaglianese Luca Santilli che permetterà di accompagnare al Caniglia il 17 febbraio e il 6 aprile prossimi i partecipanti al progetto. Questa proposta mette in luce ancora una volta quanto la cultura possa essere sinonimo di unità e condivisione; Meta Aps, a lavoro da un anno su questa proposta, soddisfatta per la sensibilità mostrata continua la sua missione di diffondere quanto più possibile i linguaggi e i benefici del Teatro.

«Auspichiamo che questa iniziativa possa incontrare la disponibilità e la lungimiranza di altri amministratori con i quali siamo disponibili al confronto al fine di aprire un tavolo affinché tutti possano giovare della fruizione di contenuti culturali di qualità. L’obiettivo di tale progetto è donare a tutte le persone che per qualsivoglia motivazione non possono raggiungere Sulmona, il Teatro Maria Caniglia nello specifico,  un concreto sostegno» dichiara Patrizio Maria D’Artista, direttore artistico della stagione di prosa del Teatro Maria Caniglia, che prosegue «È anche attraverso progetti del genere che si costruisce il senso di una comunità, specialmente quando ciò avviene attraverso la promozione culturale. Il mio plauso va al Sindaco Luca Santilli».

La navetta dedicata partirà da Gagliano Aterno (Piazza del Popolo) alle ore 20.00. Il ritorno è previsto a fine spettacolo. Il servizio, finanziato dal Comune di Gagliano Aterno, è stato condiviso insieme agli abitanti nell’ambito del progetto Communitas Gagliani.

Per informazioni sulla stagione di prosa contattare il numero 329 9339837, collegarsi alle pagine social Facebook, Instagram, Twitter del Teatro Maria Caniglia o al sito www.teatromariacaniglia.com, oppure scrivere una mail all’indirizzo info@teatromariacaniglia.com




CARNEVALE A QUATTRO ZAMPE

L’organizzazione fa chiarezza e smorza le polemiche

Teramo, 23 gennaio 2024. L’organizzazione del “Carnevale a 4 zampe” previsto per domenica prossima, 4 febbraio, in piazza Fosse Ardeatine intende ristabilire la verità dei fatti.

L’iniziativa, si precisa, è nata dopo che nelle trascorse edizioni del Carnevale Giuliese era stata notata la presenza di diversi bambini mascherati a tema con i loro cagnolini.

L’evento di domenica prossima prevede il coinvolgimento delle associazioni animaliste, riunite nel Coordinamento Associazioni Volontarie Abruzzesi Animali e Ambiente, ma senza che la loro partecipazione abbia nulla a che vedere con la sfilata mascherata. La diffusione di un messaggio a tutela dei diritti degli animali, contro l’abbandono e per prevenire il randagismo, è l’unico obiettivo della presenza delle sigle animaliste.

Risulta non a caso falsa, la notizia della presa di distanze della Lega del Cane di Teramo. L’associazione, infatti, non si è mai dissociata. Semplicemente, non ha aderito per motivi di organizzazione interna che non corre l’obbligo di dover giustificare.

Sui presunti maltrattamenti agli animali causati dalla confusione e dall’alto volume della musica, si puntualizza che l’evento è stato organizzato una settimana prima del Carnevale proprio per sottrarre gli animali dalla chiassosa animazione che accompagna il passaggio dei carri.

Si ribadisce, infine, che non era intenzione urtare la sensibilità di nessuno, ritenendo peraltro minima la differenza tra una sfilata organizzata a Carnevale o un più comune concorso di bellezza canina.

L’appuntamento resta dunque per le 15 di domenica, in piazza Fosse Ardeatine.

Ciò che spiace è che si voglia mettere in discussione il Carnevale, e trasversalmente l’ Amministrazione Comunale, strumentalizzando un argomento, quello del benessere animale, che vede in realtà tutti d’accordo. Il Carnevale, nato spontaneamente in questi ultimi anni, non è mai stato inquinato dalla politica e mai la politica si è insinuata nei comitati. In quella che riteniamo una festa di tutti, le campagne elettorali non hanno avuto, e continueranno a non avere, alcun diritto di cittadinanza.




ALLO ZAMBRA DI ORTONA

Dal ciclo “Fantasmi” è tempo di Gennaro Jovine

Ortona, 23 gennaio 2024. Il 26 gennaio alle 20.45 il Cinema Auditorium Zambra gestito da Unaltroteatro di Arturo Scognamiglio e Lorenza Sorino ospita “Gennaro Jovine – Fantasmi”, con lo stesso Scognamiglio: il fantasma Jovine, come è accaduto per il fantasma Bastianazzo, è uno dei Fantasmi del ciclo di drammaturgie di Michele Santeramo che è stato prodotto grazie al contributo del Ministero per i Progetti Speciali 2023.

Fantasmi, infatti, è un ciclo di drammaturgie di Michele Santeramo; ogni fantasma può esserlo di un personaggio che viene dal teatro, dalla letteratura, o che è davvero esistito. Ha vissuto già una vita, poi ha vissuto un pezzo di morte, conosce cose dell’animo umano che a noi sfuggono, che non ci sono chiare.

Ci prende in giro, ci fa ridere delle nostre debolezze, dei nostri tic, delle nostre mancanze.ciascuna drammaturgia è abitata da un personaggio che torna dal buio del palcoscenico per provocare lo spettatore in un rapporto diretto, che susciti la sensazione che l’attore abbia parlato “a me, proprio a me”.

Santeramo, a proposito della collaborazione con Scognamiglio, dichiara: “Ho conosciuto Arturo a Napoli, dopo una replica del mio Storia d’amore e di calcio. Abbiamo entrambi sentito che quella sera iniziava un percorso che ci avrebbe portato a costruire qualcosa insieme. Un Fantasma napoletano è stato l’approdo più naturale. Attraverso Gennaro Jovine io e Arturo abbiamo capito che bisogna essere per niente cinici, affatto cattivi, forse davvero fessi, per capire quanto è utile star lontani dalla guerra. Speriamo che quel che ha emozionato noi diventi emotivamente forte anche per lo spettatore che incontrerà questo Fantasma”.

Gennaro Jovine viene da Napoli Milionaria di Eduardo de Filippo. E’ un testimone della guerra e dalla guerra vuole allontanarsi. E’ un tranviere: il pater familias di casa Jovine ma al momento senza lavoro e sin dalle primissime battute appare chiaro chi sia a comandare in famiglia, la moglie, donna Amalia, un personaggio dal carattere molto forte e deciso. Gennaro vive apparentemente appartato, si è ritagliato nel già angusto basso un piccolissimo spazio tutto suo, dove dorme, riposa, si lava, si fa la barba. E’reduce della prima guerra mondiale, ne è uscito sconvolto e fisicamente provato; ha problemi di memoria e di attenzione. A dire il vero, non si riesce a capire in quale misura questi problemi siano reali e in quale misura servano invece a Gennaro per tenersi in disparte e non entrare in collisione con la moglie. Gennaro è una persona onesta e non capisce, o fa finta di non capire, quale sia il genere di attività condotto da donna Amalia, attività che comunque consente a tutta la famiglia, e quindi anche a lui, di vivere discretamente.

Come spiega Michele Santeramo: “credo che una drammaturgia pensata oggi, almeno per me, debba considerare lo spettatore al pari di un personaggio in commedia.
Se lo invito a teatro, questo spettatore, cosa gli offro? La mia drammaturgia deve chiedersi, oltre a ‘cosa succede al personaggio in questo momento dell’azione’ anche ‘cosa succede allo spettatore in questo momento dell’azione’. Il tutto mediato dalla presenza dell’attore”.
Lo stesso attore, che appunto, interagisce con il suo pubblico.

DI SEGUITO UNA LETTERA CHE VERRà INVIATA AGLI SPETTATORI

Caro Spettatore,

Spero che questa lettera ti trovi in buona salute e spirito. Mi presento, sono Gennaro Iovine, un giovane (solo perché nato da poco dalla penna del mio autore) e appassionato fantasma teatrale. Mi rivolgo a te con l’auspicio di poterti accogliere alla mia prima apparizione.

Sono consapevole che il tuo tempo è prezioso e che questa che riceve si aggiunge alle numerose richieste e impegni di ogni giorno. Tuttavia, vorrei sottolineare che questo appuntamento è davvero unico nel suo genere. Per la prima volta mi presenterò fuori dal testo a cui appartengo, e di cui faccio parte, Napoli Milionaria, per mostrarmi e rispondere ai tanti appelli di ausilio che mi sono giunti in tutti questi anni e che negli ultimi tempi si sono fatti più insistenti e accorati.

Sarebbe per me un piacere avere la sua presenza tra il pubblico di questa serata.Spero sinceramente che lei sia disponibile per partecipare e assistere a questo incontro.

In attesa di un suo cortese riscontro le auguro una buona giornata.
Un gentile saluto, Gennaro Iovine.

Inoltre, presso il Foyer dell’Auditorium del Cinema Zambra di Ortona (CH) è ancora possibile meravigliarsi con la mostra di pittura dell’artista Emeid ossia Andrea Ranieri classe ’85, che è stata inaugurata lo scorso 13 Dicembre. Si ricorda che la mostra è gratuita.

MICHELE SANTERAMO
Ha scritto per Toni Servillo, Luca Zingaretti, Fabrizio Gifuni, Vittoria Puccini, Marco D’Amore, Claudio Santamaria, Anna Foglietta, Giulio Scarpati, Lino Musella, Arturo Muselli, Sergio Rubini, Valeria Solarino, Edoardo Leo, Roberto Bacci, Leo Muscato, Carmelo Rifici, Gianluca Barbadori.

Ha scritto le drammaturgie di varie edizioni del Festivaldera. Ha scritto i testi: La Resa Dei Conti, Leonardo da Vinci – l’opera nascosta, Il Nullafacente, Tito, Uomini e no, La prossima stagione, Preamleto, Alla Luce, La rivincita, Storia d’amore e di calcio, Il Guaritore, Sequestro all’Italiana, Konfine, Murgia, Il Gentiluomo, Svegliami, La prima cena.

I testi teatrali sono prodotti, tra gli altri, da: Piccolo Teatro di Milano, Teatro di Roma, Teatro Nazionale della Toscana, Teatro Bellini di Napoli.
Ha scritto la sceneggiatura di Lacreme Meridionali, La Seconda Vita, La Rivincita, Il Mondiale in Piazza. È vincitore di numerosi premi e autore di molte pubblicazioni.
I suoi testi sono tradotti e messi in scena in Romania, Francia, Polonia, Stati Uniti, Brasile, Africa, San Salvador, Panama, Cile, Perù, Grecia, Angola, Colombia, Guatemala, Messico, Perù, Serbia.

ARTURO SCOGNAMIGLIO

Attore, autore, regista e disegnatore luci si forma in varie realtà in Italia (Scuola di recitazione Galante Garrone di Bologna, Teatro del Navile) e a Londra nel 2011 (OldVic Theatre, National Theatre) e lavora con attori e registi come Renato Carpentieri, Mauro Avogadro, Marco Manchisi, Ennio Coltorti, Gabriele Lavia solo per citarne alcuni, come attore è protagonista di vari spettacoli per la regia di Tony Laudadio, Andrea Renzi e inizia una proficua collaborazione con Teatri Uniti. Scrive e mette in scena per il teatro Telè (2015), Mirari (2016) Matrioska-le donne che sono (2019), Garage (2021). Per la televisione lavora in varie serie televisive con la regia di Giulio Manfredonia (Sotto Copertura), Edoardo De Angelis (Sueño Bendito), Carmine Elia (Mare fuori), Sergio Mimica-Gezzan (I Medici Master of Florence) accanto ad attori come Guido Caprino, Claudio Gioè, Dustin Hoffmann e Richard Madden ed altri. Fonda nel 2017 la compagnia Unaltroteatro.




IN UN LIBRO LA STORIA DI DARIO COSMI internato militare italiano

Unico abruzzese citato nel volume “Dispersi in guerra” di Silvia Pascale e Orlando Materassi. Persiani e De Berardinis raccontano la sua tragica fine in un lager nazista di “Eutanasia decentralizzata”

Giulianova, 23 gennaio 2024. Uscirà il prossimo 24 gennaio, in occasione della Giornata della Memoria (27 gennaio), nelle librerie ed in allegato a tre testate giornalistiche nazionali (Il Resto del Carlino, La Nazione e Il Giorno), il volume dei ricercatori storici Silvia Pascale e Orlando Materassi dal titolo: “Dispersi in guerra” per la casa editrice Editoriale Programma di Treviso. All’interno del volume, grazie alla collaborazione dei giornalisti giuliesi Gabriella Persiani e Walter De Berardinis (entrambi nipoti di Internati), viene pubblicata la storia dell’internato militare Dario Cosmi, unico abruzzese citato nel volume.

L’importante scoperta era stata fatta dalla ricercatrice storica, prof.ssa Silvia Pascale, che aveva subito comunicato ai colleghi di Giulianova, Walter De Berardinis e Gabriella Persiani, di attivarsi per rintracciare documenti e la famiglia del soldato. Grazie alla collaborazione della famiglia del caduto Dario Cosmi di Teramo, De Berardinis ha fatto inoltrare loro la domanda per l’attribuzione della Medaglia d’Onore per il riconoscimento come internato nei lager nazisti (IMI), con la collaborazione istituzionale del Sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto e della Vicesindaca, Stefania Di Padova, per aver consentito di visionare ulteriori documenti storici del Comune.

Il soldato Dario Cosmi, classe 1923, nativo di Teramo, il 5 maggio 1943 era partito da Barletta, dopo l’addestramento a Roma, con l’8° reggimento Genio per aggregarsi al deposito misto Truppe Regio Esercito dell’Egeo e stabilirsi sull’isola di Rodi con la 91° compagnia artieri (genio). All’indomani dell’8 settembre 1943 e la conseguente resa all’ex alleato tedesco, verrà catturato e deportato in Germania. Il 18 marzo 1945, nel centro di sterminio per l’eliminazione delle vite indegne di essere vissute (aktion t4) di Hadamar, sarà dichiarato morto per malattia, ma in realtà era stato usato come cavia per gli esperimenti dei nazisti.

Alle già troppe vittime accertate della Seconda guerra mondiale si aggiungono le migliaia di soldati sconosciuti e dispersi, tuttora sepolti in luoghi ignoti in territorio straniero o italiano. Per ognuna di queste spoglie senza nome c’è almeno una persona, ma molto più spesso una famiglia che per molto tempo ha aspettato invano il ritorno del proprio caro e a un certo punto, in seguito, ne ha dovuto accettare la perdita senza conoscerne realmente il destino. Alcune di queste famiglie, come i Cosmi di Teramo, non hanno mai smesso di cercare la verità. Al loro fianco ci sono le associazioni, gli enti e i ricercatori che credono fermamente nella necessità di fare memoria pubblica: il singolo dramma familiare si unisce quindi alla ricostruzione della vicenda storica, confluendo nella narrazione collettiva.




FRANCESCO DIOLETTA CONFERMATO

Nella guida Gelaterie d’Italia 2024 Edizioni Gambero Rosso

L’Aquila 23 gennaio 2024.  Presentata ieri al Sigep l’ottava edizione della guida Gelaterie d’Italia 2024 del Gambero Rosso. Tra le varie conferme, il maestro gelatiere Francesco Dioletta del Gelaterie Duomo – Il Paradiso del Gelato a L’Aquila è stato confermato con tre coni.

Il gelato artigianale in Italia sta vivendo un momento d’oro, con un giro d’affari che nel 2023 ha registrato un incremento dell’11%. Questa tendenza positiva è stata riscontrata anche dagli organizzatori del Gelato Day (che si terrà anche quest’anno il 24 marzo), evidenziando un aumento del consumo durante tutto l’anno del +13%, confermando un interesse crescente non solo durante l’estate ma anche in altre stagioni. Questi dati fanno ben sperare per il futuro di tutta la filiera, che nel suo complesso (gelaterie, ingredienti, macchine, attrezzature, vetrine) vale oltre 4 miliardi di euro e offre lavoro a più di 100.000 persone. Si tratta di un settore non solo fiorente dal punto di vista dei numeri, ma anche della qualità, come evidenziato nell’ottava edizione della guida Gelaterie d’Italia.

Inoltre, il maestro gelatiere Dioletta, all’inizio di questo anno, presenterà un progetto di filiera che racconterà il sapore dell’Abruzzo e rivoluzionerà il mondo del gelato.

Info

Francesco Dioletta, nato il 15 gennaio 1963, ha affrontato la vita con determinazione fin da giovane. Rimasto orfano all’età di 14 anni, si è impegnato subito nel mondo del lavoro. A 16 anni si è trasferito a Roma, dove ha trovato impiego in un ristorante a Trastevere. È qui che ha sviluppato la sua passione per la ristorazione.

Dopo alcuni anni, Francesco è tornato a L’Aquila e insieme alla sua fidanzata, che successivamente è diventata sua moglie, Pina, ha aperto un bar. Nel 1985, ha acquisito il Bar Duomo, situato in Piazza del Duomo a L’Aquila.

Nello stesso anno, si è interessato al mondo della gelateria e ha iniziato a frequentare corsi di Gelato Artigianale. Grazie alla sua dedizione, ha aperto la sua prima gelateria in Piazza del Duomo a L’Aquila, seguita da altre aperture nel corso degli anni.

Oggi, la Gelateria Duomo vanta ben 4 punti vendita, tre a L’Aquila e uno ad Avezzano. Nel corso di questi 36 anni di produzione e ricerca continua, Francesco Dioletta è diventato uno dei più importanti Maestri Gelatieri d’Italia. Le sue gelaterie e i suoi bar sono gestiti insieme a sua moglie e ai suoi figli.

Durante la sua carriera, Francesco ha ricevuto numerosi premi nell’ambito della gelateria artigianale. Ha ottenuto per 5 anni consecutivi i prestigiosi coni dal Gambero Rosso, che ha assegnato alle sue gelaterie i 3 Coni, il massimo riconoscimento di eccellenza nel settore.

È membro dell’associazione Gelatieri per il Gelato e nel 2020 è diventato socio fondatore e vicepresidente dell’associazione I Gelatieri Artigiani. Quest’ultima si impegna a valorizzare la complessità del gelato, le sue sfumature, le diverse tecniche e il concetto che la diversità è una ricchezza, poiché ogni gelato ha una storia da raccontare.

Oggi, Francesco viene chiamato a intervenire e fornire consulenze in varie parti del mondo grazie alla sua creatività, tecnica ed esperienza nella ricerca delle migliori materie prime che conferiscono al suo gelato un gusto unico.




CHIESTO L’INTERVENTO DELL’AUTORITÀ

Taglio a raso degli alberi sul lungofiume Vomano e movimento terra su sito di interesse comunitario

Montorio al Vomano, 23 gennaio 2024. “Le città sono un insieme di tante cose: di memoria, di desideri, di segni d’un linguaggio; le città sono luoghi di scambio, come spiegano tutti i libri di storia dell’economia, ma questi scambi non sono soltanto scambi di merci, sono scambi di parole, di desideri, di ricordi” lo scrive Italo Calvino con Le città invisibili, e le facciamo nostre queste parole, perché quello che sta accadendo a Montorio è la metamorfosi di un’identità comune voluta da un uomo solo al comando.

Una deriva egocentrica in nome del progresso che ostenta senza imbarazzi scelte non condivise con i cittadini; scelte che non solo stanno devastando un ecosistema naturale patrimonio di tutti, ma generano opere che forse non saranno neanche sostenibili in futuro. La devastazione totale del lungofiume per un’opera che poteva essere realizzata preservando un habitat formato da flora e fauna protetta e di valore inestimabile non poteva lasciarci indifferenti.

Noi siamo per la realizzazione delle opere, ma rispettando l’ambiente che ci circonda, la memoria storica, le abitudini, l’identità. Abbiamo chiesto pertanto alle autorità competenti di fare chiarezza su quanto è stato fatto e su quanto ancora si farà. Esprimiamo la posizione di tanti cittadini che chiedono di avere maggiore rispetto per l’ambiente, sostenuti da diverse associazioni che si stanno impegnando direttamente sulla vicenda.

Perché questa non è una sfida politica o amministrativa, ma è una questione di civiltà.

I consiglieri di Montorio Guarda Avanti

Eleonora Magno e Andrea Guizzetti




UNA CONVENZIONE CON IL POLITECNICO DI MILANO

Universitari presto in città per studiare gli impatti del cambiamento climatico e le dinamiche di biodiversità urbana sulla costa truentina.

Martinsicuro, 23 gennaio 2024. Un’analisi che dovrà poi portare alla stesura di linee guida, strategie e azioni in campo urbanistico così da poter promuovere la transizione ecologica della città. Responsabile scientifico del progetto sarà il professor Luca Lazzarini del Dipartimento di Architettura e Studi Urbani (DAStU) del Politecnico e ricercatore presso il National Biodiversity Future Center (NBFC).

“Sarà un progetto che accompagnerà l’Urban Planning Studio (Laboratorio di Urbanistica) nel corso di laurea in Architectural Design erogato in inglese dal Politecnico presso il Polo territoriale di Piacenza– le parole del professor Luca Lazzarini – un corso internazionale al quale sono iscritti 50 studenti provenienti da ogni parte del mondo. E questo è sicuramente un valore aggiunto del progetto perché permetterà di avere diversi approcci e sensibilità allo studio che si andrà ad effettuare a Martinsicuro”.

Nel primo anno di convenzione si procederà con un’analisi che interesserà tutto il territorio di Martinsicuro ponendo l’attenzione sull’impatto negli insediamenti costieri di particolari fenomeni come l’innalzamento del livello del mare e la conseguente l’erosione costiera, gli allagamenti urbani e le ondate di calore. Gli studenti saranno in città dal 15 al 18 marzo per effettuare un sopralluogo ed incontrare alcuni attori locali. Dopo la prima fase di analisi, gli studenti svilupperanno delle proposte progettuali su ambiti specifici del territorio comunale, come l’area della Ex Veco, l’insediamento di Villa Rosa e la foce del Tronto.  .

“Ho trovato subito grande disponibilità e interesse da parte dell’amministrazione – continua Lazzarini  – un altro aspetto sul quale siamo in grande sintonia è quello di creare durante questo progetto alcuni momenti di confronto con la cittadinanza su tutte le proposte che gli studenti elaboreranno, in modo che questa attività diventi occasione di discussione e dibattito per tutte le persone che vivono e amano questo territorio”.

“L’avvio di questa preziosa collaborazione con il Politecnico di Milano e il prof. Luca Lazzarini che ringrazio per la disponibilità manifestata, costituisce un ulteriore atto di concretezza dell’amministrazione nel portare avanti una programmazione di riqualificazione della nostra città sotto molteplici settori e servizi – il commento dell’assessore all’Urbanistica, Alessandra Pulcini –  la convenzione che è stata stipulata per la durata di tre anni con il Politecnico di Milano, oltre a dare lustro alla nostra città, sarà utile per l’elaborazione di idee finalizzate alla mitigazione ambientale nell’ambito della pianificazione urbanistica comunale.

Tutto questo in piena sinergia con la nuova proposta del piano regolatore comunale, in via di definizione ed adeguamento normativo,  così da poter proseguire gli incontri a completamento del confronto partecipativo relativo alla fase di elaborazione,  la quale si pone l’obiettivo di attuare una rigenerazione urbana mirata ad uno sviluppo sostenibile che tenga conto, in maniera equilibrata, della dimensione economica, sociale, ambientale del nostro contesto territoriale e della valorizzazione delle relative potenzialità”.




CATTOLICI E POLITICA

PoliticaInsieme.com, 23 gennaio 2024. Ogni volta che si attraversa una fase di crisi della politica, ci si interroga sempre sulla “questione cattolica”, cioè se c’è ancora posto per i cattolici in politica. Questa domanda si è riproposta quest’anno in occasione della commemorazione degli 80 anni del Codice di Camaldoli, che fu elaborato nel 1943 da un gruppo di laici cattolici e che rappresentò la base di ispirazione cristiana per i Padri Costituenti, in particolare per il gruppo dei “professorini” che rispondevano ai nomi di Giuseppe Dossetti, Giorgio La Pira e Aldo Moro.

La nostra Costituzione è fondata sul concetto prioritario della dignità della persona umana ed è stata in gran parte opera dei costituenti cattolici che non hanno lavorato invano se è vero che nel 2021 il Cardinale Matteo Zuppi ha sentito il bisogno di scriverle una lettera : “Ti voglio chiedere aiuto perché sento che abbiamo bisogno di te per ricordare da dove veniamo e per scegliere da che parte andare”. Il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana inoltre ha preannunciato il tema della 50^ Settimana sociale dei Cattolici che si terrà a Trieste nel 2024 con il titolo sorprendente “Al cuore della Democrazia”.

Sono 81 gli anni che vanno da Camaldoli all’appuntamento di Trieste con una coincidenza significativa: in casa cattolica si torna a riflettere sulla vita politica e sulle sorti della democrazia? Ma che cosa è accaduto in questo lungo lasso di tempo?

Dopo la ricostruzione del Paese, gli anni 60 videro la celebrazione del Concilio Ecumenico Vaticano II e, sul loro finire, l’esplodere della contestazione studentesca con gli epigoni nefasti della lotta armata. Ma è la morte di Aldo Moro nel 1978 che gli storici indicano come spartiacque tra la Prima e la cosiddetta Seconda Repubblica, che nascerebbe poco più tardi nel 1994, con il primo Governo Berlusconi, appena dopo il grande evento della caduta del Muro di Berlino nel 1989 e il trauma giudiziario nazionale di Mani Pulite.

Noi di fatto dobbiamo fare i conti con “i segni dei tempi” di questo ultimo trentennio (1994-2023), nel quale siamo immersi e che non a caso coincidono con la diaspora dei cattolici, definita anche, “una dispersione infruttuosa” in cui i cattolici sarebbero dappertutto e da nessuna parte. Eppure, Paolo VI definì la politica “il servizio più alto della carità”, mentre Benedetto XVI auspicò il ritorno dei laici cattolici all’impegno politico e Papa Francesco ha sovente ribadito che un buon cattolico ha il dovere di immischiarsi nella politica per la ricerca del bene comune( Fratelli Tutti. Cap. V, La migliore politica). Ma oggi è proprio la crisi della politica a colpire i paesi occidentali e le loro democrazie.

Fu Papa Francesco a rendere famosa la felice intuizione del “Cambio d’Epoca” che voleva allertare l’opinione pubblica mondiale sui cambiamenti radicali che attraversano il nostro tempo: sconvolgimenti climatici, grandi migrazioni, guerra mondiale a pezzi, rivoluzione digitale e l’ultima sfida della tecnica che con l’Intelligenza Artificiale ci traghetterebbe verso il transumanesimo.

L’Italia naviga in questo mare tempestoso, un po’ spaventata per aver scoperto, dopo il trauma del COVID, la novità della guerra nel cuore dell’Europa e l’ennesima devastante crisi in Palestina. A dire il vero alcuni segnali di sfiducia nelle istituzioni erano stati percepiti nel corso delle elezioni politiche e regionali del 2022 con il crollo della partecipazione dei cittadini al voto. In Sardegna nelle elezioni regionali del 2019 non andarono a votare 670.000 sardi su una popolazione di un milione e mezzo di abitanti. Dunque, che dire?

Il cantiere della politica è ingombro di macerie già da tempo con l’imperversare di populismi di ogni colore, da quello televisivo a quello dei giovani leader che salgono e scendono velocemente dal palazzo del potere, ai sovranismi che sollecitano le paure della gente verso i migranti, a un sistema di bipolarismo conflittuale che non sembra facilitare la coesione del Paese nella consapevolezza di un destino comune. Certamente sarebbe tempo di sfatare un pericoloso luogo comune che si sta affermando sul ruolo dei cattolici nella vita del Paese, che sarebbero cioè capaci di grande aggregazione sul versante della coesione sociale ma non nella politica.

A questo paradosso risponde Stefano Zamagni, già Presidente della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, il quale ritiene che la più grande responsabilità dei cattolici sia stata, in questo tempo di diaspora, proprio la rinuncia a produrre cultura politica, a immaginare una propria visione della “città dell’uomo” attingendo ai valori cristiani e alla Dottrina sociale della Chiesa. E Papa Francesco, già all’inizio del suo pontificato nel 2013, ha esortato i cattolici a non restare al balcone e a Cagliari davanti al popolo sardo ha quasi gridato “Non fatevi rubare la speranza”.

Questo nuovo secolo rivolge domande incalzanti a tutti, dalla questione capitale della pace alla difesa della libertà e della democrazia ma i cattolici non possono dimenticare di essere portatori di una religione incarnata e che il regime di cristianità può essere finito ma non il tempo del cristianesimo.

Antonio Secchi




AUMENTO DELL’IMU sui terreni edificabili e sulle seconde case

l’Amministrazione Di Pietro mette le mani nelle tasche dei cittadini”

Civitella del Tronto, 23 gennaio 2024. Con delibera di Consiglio comunale n.48 del 29 dicembre scorso, l’Amministrazione Di Pietro ha deciso di aumentare l’IMU sui terreni edificabili e sulle seconde case, portandola dallo 0,96% all’ 1,06%, ovvero il massimo consentito dalla legge.

L’Assessore al bilancio Gabriele Marcellini si è ben guardato dal divulgare e giustificare gli aumenti delle aliquote IMU approvate dalla maggioranza nell’ultimo consiglio.

Questa manovra, che può secondo alcuni sembrare apparentemente indolore, colpisce non solo i contribuenti benestanti, ma anche famiglie che possiedono terreni o immobili ereditati e non redditizi.

Frequentemente le aree edificabili consistono in terreni di difficile vendita o utilizzo, causando disagi economici per i proprietari. Questi si ritrovano a possedere un bene che non produce reddito, costretti allo stesso tempo a sostenere spese per la sua manutenzione e, da quest’anno, dovranno affrontare anche gli aumenti dei tributi decisi dall’Amministrazione Di Pietro.

Per le seconde case la situazione non cambia: spesso si tratta di proprietà legate a ricordi d’infanzia o appartenenti alle generazioni precedenti. Non essendo Civitella in una località balneare e in assenza di politiche volte a favorire il ripopolamento dell’entroterra, queste case raramente generano redditi per i proprietari e sono difficilmente vendibili in questo particolare periodo storico. Tuttavia, l’Amministrazione Di Pietro ha deciso di alzare ulteriormente le imposte su queste abitazioni.

Tutto ciò accade senza alcuna apparente giustificazione, se non quella di fare cassa sulle spalle dei cittadini.

“Ancora una volta, quella che alcuni consideravano una delle migliori amministrazioni d’Abruzzo (e forse anche d’Italia) mostra la sua vera faccia: agisce nell’ombra colpendo il portafogli dei cittadini senza giustificare le proprie azioni, dimostrando un totale disprezzo verso la cittadinanza che si trova in questo particolare periodo storico ad affrontare le già tante difficoltà economiche legate all’inflazione e all’aumento dei prezzi in genere.” – conclude Marco Di Berardino Presidente dell’Associazione politico – culturale Nuova Rotta




TAVARES, TI HANNO VENDUTO FCA MA I LAVORATORI NON ERANO IN VENDITA

Lanciano, 23 gennaio 2024. La visita presso lo stabilimento Stellantis di Atessa, quello dei record per intenderci, da parte del CEO Stellantis poteva essere un’occasione per confrontarsi su tanti temi, presenti e futuri, che riguardano i lavoratori ed il territorio che hanno scritto un pezzo importante dell’automotive italiana. Ciò non accadrà perché un vero confronto sindacale, plurale e democratico, all’interno di FCA prima e Stellantis oggi è limitato da un contratto capestro (CCSL) sottoscritto da OO.SS. senza il consenso dei lavoratori.

Lo stabilimento di Atessa è stato, ed è, una gallina dalle uova d’oro per gli azionisti; eppure, le certezze per il futuro non sono chiare e ciò è dovuto anche alla nascita di uno stabilimento in Polonia che produce veicoli leggeri oltre che all’impatto della transizione energetica.

Da quando è avvenuta la vendita di FCA, che ha fruttato un pacco di miliardi di euro agli azionisti, si è materializzato il pericolo che avevamo paventato, ovvero un lento disimpegno verso gli stabilimenti italiani e la loro marginalizzazione: Melfi, Cassino, Mirafiori, Pomigliano, Termoli, ecc. colpiti da costante ricorso ad ammortizzatori sociali, e ad Atessa la perdita di un migliaio di posti di lavoro con la mancata conferma dei lavoratori con contratti precari (oltre 7000 unità in meno in tutti gli stabilimenti). L’unico mantra del CEO Tavares è quello del taglio dei costi che hanno generato condizioni di lavoro sempre più pesanti e ricadute pesantissime sui lavoratori delle aziende in appalto e dell’indotto.

L’USB da tempo chiede investimenti importanti per il sito di Atessa perché gli anni passano e gli impianti iniziano a risentire dei ritmi elevati sostenuti per essere definito lo stabilimento dei record. Preoccupano anche le ricadute sulla sicurezza e a testimoniarlo vi sono i ripetuti casi di situazioni di pericolo nelle officine avvenuti negli ultimi mesi.

La politica regionale dovrebbe chieder conto al CEO Stellantis anche del fatto che con il costante ricorso a lavoratori in trasferta, anche forzata, da altri siti produttivi si nega la possibilità di futura occupazione per i giovani del territorio, ma temiamo che il silenzio degli ultimi anni continuerà lasciando mano libera agli interessi aziendali che vanno in tutta altra direzione.

L’USB chiederà anche al tavolo ministeriale sull’automotive, convocato per il 1° febbraio dal Ministro Urso, di legare gli incentivi statali a precisi impegni occupazionali, dal punto di vista numerico e della stabilità, e di investimenti certi.

La complicità dei sindacati firmatari del CCSL permette a Stellantis di dettare la propria agenda ma vorremmo ricordare al CEO TAVARES che ha acquistato FCA ma NOI non eravamo, e non siamo, in vendita.

Coord.  Prov. USB Lavoro Privato Chieti/Pescara

Unione Sindacale di Base

Federazione Abruzzo e Molise




PRENDETEVI LA LUNA

Paolo Crepet riempie il Maria Caniglia: un tutto esaurito  negli appuntamenti di oltre la stagione di Meta Aps

Sulmona, 23 gennaio 2024. Grandissimo successo di pubblico sabato 21 gennaio al Teatro Maria Caniglia per la conferenza-evento Prendetevi la luna del Dott. Paolo Crepet, uno degli appuntamenti di Oltre la Stagione, la rassegna di appuntamenti collaterali che accompagna la stagione di prosa 2023/2024 promossa da Meta Aps in partenariato con il Comune di Sulmona.

Un tutto esaurito già annunciato da tempo per una delle tappe del tour in cui il celebre psichiatra, sociologo, educatore e saggista affronta temi cari soprattutto alle generazioni più giovani, invitando tutti a “prendersi la luna”, continuando a sognare senza rassegnazione, accidia e smarrimento.

Meta Aps è felice della calorosa partecipazione che il pubblico di tutta la regione ha riservato a questa iniziativa e sottolinea l’importanza di incontri che consentono di esplorare in modo più approfondito tematiche attuali e delicate, come quelle legate al mondo dei giovani e delle famiglie e ricorda che mercoledì 24 gennaio alle ore 21:00  il Teatro Maria Caniglia di Sulmona, in occasione del vicino Giorno della Memoria, ospiterà lo spettacolo Tanto vale divertirsi, scritto da Damiano Nirchio, diretto e interpretato da Antonella Carone, Tony Marzolla e Loris Leoci,  e prodotto da UNO&Trio ETS.

Il quarto appuntamento della rassegna Oltre la stagione un momento di riflessione e di condivisione della memoria storica attraverso uno spettacolo ispirato a fatti realmente accaduti durante la Seconda Guerra Mondiale e, in particolare, al periodo di permanenza dei maggiori attori comici dell’epoca nel campo di transito di Westerbork in Olanda, dove questi artisti dovevano esibirsi in spettacoli leggeri di intrattenimento in cambio di una momentanea immunità dai campi di sterminio. Un lavoro di esplorazione dei meccanismi della risata fatto muovendosi su un terreno delicatissimo, basandosi su ricerche e testimonianze storiche e cercando di omaggiare il potere di quella risata che storicamente riuscì a “rovesciare la scansione del lutto”. 

Si ricorda che i singoli biglietti sono in vendita presso il Centro di Informazioni Turistiche – IAT Sulmona e sulla piattaforma online oooh.events. Il giorno dello spettacolo sarà possibile acquistare i biglietti sia online che presso il Botteghino del Teatro.

Per informazioni contattare il numero 329 9339837, collegarsi alle pagine social Facebook, Instagram, X del Teatro Maria Caniglia o al sito www.teatromariacaniglia.com, oppure scrivere una mail all’indirizzo info@teatromariacaniglia.com

Foto: Andrea Calvano.