LA GROTTA DEI PULCINI

Chieti, 18 marzo 2024.  Da Rapino, percorrendo la S.S. 263 in direzione Bocca di Valle, che poi diventa SP 214, dopo circa 2,5 Km, immettersi nella strada sulla destra, molto malmessa, segnalata “Forcatura”. Dopo il primo tratto tutto in salita, si parcheggia a fine strada, su un pianoro, (670 m) e si prende la carrareccia a sinistra, con indicazione FORCATURA. Mi trovo nel territorio del PARCO NAZIONALE DELLA MAIELLA.                                                                                                         

Il cielo è azzurro e non c’è nessuna nuvola, la temperatura primaverile è gradevole, c’è assenza di vento. Ascolto i primi cinguettii dei volatili e osservo le gemme che riempiono i rami dei faggi.  Mi affascina la vistosa (Hepatica nobilis) – l’Anemone epatica, comunemente nota come erba trinità, con i fiori blu, che sbocciano all’inizio della primavera. Questo fiore blu impreziosisce il terreno ancora brullo ed umido del sottobosco, ancora coperto dalle foglie secche dell’autunno.

È curioso la spiegazione di EPATICA, che proviene dalla forma particolare delle foglie, che somigliano ai lobi del fegato. La località FORCATURA, per anni è stata frequentata per i campi estivi sia dagli scout che dall’azione cattolica. C’è ombra, il terreno è pianeggiante e non distante dai centri abitati. Ci sono due fontane … ma asciutte! In tempi passati erogava molta acqua, ecco la scelta per i campi estivi.

Purtroppo, l’area PICNIC di Forcatura, è un ammasso di legni fradici, sia tavoli che panchine. Un buontempone ha preferito lasciare un copertone di ruota, appoggiato al bidone della raccolta dei rifiuti. In montagna … il gusto di questa idiozia, ci guadagna! La segnaletica è soltanto per le MOUNTAIN BIKE che, purtroppo, hanno danneggiato la cotica erbosa boschiva, creando un solco nel terreno, che diventa profondo, causa pioggia. È il noto DISSESTO IDROGEOLOGICO.  C’è un avviso attaccato al tronco di un albero, che vieta alle persone di usare il sentiero, ormai mal ridotto. La maggior parte delle persone, preferirebbe che i sentieri venissero utilizzati da loro, anziché dalle bici, ma il mondo …sta’ cambiando! Uscito dal bosco incrocio la strada provinciale 68, che arriva alla PIANA DELLE MELE “Piànë dë lë Mélë”. Cammino in salita non difficoltosa, sino all’indicazione della GROTTA DEI PULCINI (900 m). Mi immetto sulla carrareccia e poco distante, una tabella descrive questa grotta. Si salgono dieci scalini con una poggia mano in legno, per la sicurezza, ed … eccoLA!

Ci sono due panchine, mi seggo e, assorto nel silenzio, contemplo questa grotta fiabesca. STALATTITI E STALAGMITI di tutte le forme, una bellezza! Ascolto il flebile rumore delle gocce di acqua, che cadono dalla cupola, sul terreno rossiccio nel tratto iniziale e roccioso alla fine della grotta. Mi interessa il punto panoramico, quindi… decido di proseguire. Mi fermo per contemplare una farfalla gialla, che volteggiava con grazia, davanti i miei occhi. Aspettavo che si posasse per fotografarla, ma non ci sono fiori e l’ho seguita con lo sguardo, ammirando le sue evoluzioni sino a scomparire. Supero l’area PICNIC, non ne ho mai visto una così ben fatta, con tavoli e panche che sembrano uscite dal laboratorio. La speranza è che rimane così per un lungo tempo…Molto interessante una griglia inclinata per arrostire vari tipi di carne. Per raggiungere Il punto panoramico, non c’è sentiero e dopo una scala di pochi gradini, devi camminare su una fenditura del terreno, reso profondo dalle mountain bike che, essendo il luogo molto ripido, devono per forza frenare. Infatti, c’è anche una messa in guardia su una roccia… SALTO… L’acqua piovana ha peggiorato la situazione.

Ma ecco una voce … Lucianoooo… torna indietroooo …! Ho seguito il suo consiglio ed ho fatto bene. Mi sono tolto da una situazione faticosa e pericolosa, considerando che ero solo. Per ritrovare il sentiero che ho fatto all’andata, sul suolo ho messo una freccia con i rami.   

                                                                                                  Una escursione, la GROTTA DEI PULCINI, che dà una visione della vita più positiva per essere felici e, ti riconcilia con il genere umano

Distanza 8 Km A/R

Difficoltà E

Dislivello +/- 350 m  

Durata 3 ore 30 minuti

N.B. C’è l’alternativa per visitare senza fatica LA GROTTA DEI PULCINI, percorrendo la strada statale 263 da Rapino, che poi diventa SP 214 per Bocca di Valle e la SP 68 per località PIANA DELLE MELE. Poco prima di arrivare a questo parcheggio, salendo a sinistra, c’è l’indicazione della GROTTA DEI PULCINI.

Luciano Pellegrini