AL VIA IL NUOVO APPALTO TEKNEKO

Obiettivo raggiungere l’84% della differenziata in sette anni

Avezzano, 30 marzo 2024. Raggiungere l’84% della raccolta differenziata in sette anni. È questo l’obiettivo che si sono posti Tekneko e Comune di Avezzano che ieri hanno sottoscritto il nuovo contratto per la gestione del servizio di igiene urbana fino al 2031. Cento fototrappole per contrastare l’abbandono dei rifiuti, dieci isole informatizzate a servizio dei commercianti del centro e di alcuni condomini della zona nord della città e poi squadre di qualità per controllare e migliorare lo spazzamento delle strade e poi più tecnologia grazie all’app che permetterà di prenotare i servizi a domicilio direttamente dal proprio smart-phone ma anche di essere sempre aggiornati su tutto ciò che fa Tekneko in città.

Ci sarà un costante controllo del territorio per contrastare l’abbandono dei rifiuti sia attraverso le fototrappole che verranno installate di volta in volta nelle aree più a rischio, sia con l’utilizzo dei droni che trimestralmente sorvoleranno la città con l’intento di scovare le eventuali micro – discariche. E poi ci saranno un eco sportello sempre più vicino ai cittadini che sarà aperto in municipio, una promozione costante del compostaggio domestico e la gestione del centro del riuso che non sarà solo reale, nella sede che sta per essere terminata in via Generale Rubeo, ma diventerà anche virtuale.

“Abbiamo offerto il meglio per la città di Avezzano”, ha commentato il Presidente di Tekneko, Umberto Di Carlo, “le ultime tecnologie, più attenzione per le criticità e maggiori controlli per garantire un servizio eccellente. Arrivare all’84% di raccolta differenziata è una sfida importante, ma siamo certi che insieme riusciremo a vincere questa sfida e a scrivere insieme una pagina importante della storia di questa nostra Terra”. Nel nuovo appalto, che partirà lunedì primo aprile, sono previste anche dieci isole informatizzate. Cinque saranno sistemate in centro e permetteranno ai commercianti, che le potranno utilizzare tramite la green card consegnata da Tekneko, di eliminare i carrellati lungo i marciapiedi. Altre cinque isole, invece, saranno sistemate nella zona nord della città a servizio di quindici popolosi condomini per migliorare la qualità della raccolta differenziata.

“Puntiamo a migliorare ancora il servizio”, ha spiegato l’assessore all’Ambiente del Comune di Avezzano, Maria Antonietta Dominici, “Avezzano è già da tempo in testa alle classifiche abruzzesi per percentuale di raccolta differenziata; tuttavia, abbiamo voluto alzare l’asticella prevedendo un ulteriore incremento degli attuali livelli di raccolta. Possiamo arrivare alla percentuale dell’84% e ad una maggiore e migliore efficienza sia del sistema di raccolta sia dei servizi di pulizia. Due aspetti determinanti per definire il decoro della città e la qualità della vita”. Un capitolo importante del nuovo contrattato tra il Comune di Avezzano e Tekneko riguarderà proprio il potenziamento dello spazzamento delle strade. Oltre ai mezzi ci saranno più operatori a terra, che faranno un lavoro dettagliato, e poi saranno attivate delle “squadre di qualità” per il mantenimento del decoro della città.




UN ABBRACCIO ALLA CITTÀ

Sindaco e vicesindaco De Cesare su processione: “Rito antico e partecipato che ieri è tornato a fare grandi numeri. Una giornata straordinaria grazie a volontari e forze dell’ordine

Chieti, 30 marzo 2024.La città nella giornata di ieri ha accolto oltre 40.000 persone venute ad assistere alla nostra processione, che per la prima volta dopo tantissimo tempo si è svolta su tutta la piazza centrale e che con il suo passaggio ha consacrato la nuova veste di piazza San Giustino, riqualificata e rigenerata dopo i lavori. Un giorno davvero indimenticabile”, così il sindaco Diego Ferrara e il vicesindaco e assessore alla Cultura Paolo De Cesare.

“La presenza di massa di persone venute anche da fuori l’Abruzzo, ha certificato la vocazione della città ad essere uno dei poli turistici, più importanti della regione, grazie alla sua storia, alla bellezza dei suoi monumenti, ai riti come quello della processione che è uno dei più antichi non solo d’Abruzzo, ma d’Italia e di cui in questi giorni abbiamo sentito parlare sui media nazionali – riprendono sindaco e assessore – A questo abbiamo lavorato in questi anni, mettendo insieme milioni di euro che ci consentiranno di avviare il recupero e la riqualificazione di tutti i suoi edifici più belli e importanti che per anni sono rimasti abbandonati come l’Eden, palazzo Massangioli, gli ipogei della Chieti sotterranea, le chiese e i luoghi che rientrano nella rigenerazione della via dei conventi da piazza Garibaldi in su. Una rinascita che Chieti merita, perché torni ad essere vissuta e frequentata come merita, come è successo ieri e com’è accaduto anche nelle ultime tre stagioni di intrattenimento estivo, all’Arena della Civitella e invernale al Marrucino, coronate da grandi eventi di musica, lirica e teatro e da artisti internazionali. Vogliamo ringraziare tutta la cordata che ha consentito alla processione di svolgersi senza alcun tipo di problema, le forze dell’ordine, i volontari della protezione civile e la Polizia Municipale, anche gli agenti che erano mobilitati, ai quali abbiamo fatto capire quanto l’incolumità pubblica e l’immagine della città siano importanti e prioritari sempre quando l’ordine pubblico deve essere assicurato e tutelato come sappiamo fare bene e da anni. E, infine, grazie alla comunità teatina che ha vissuto e protetto la sua processione, aprendo le braccia come la nostra storia ci ha insegnato a fare e augurando una Buona Pasqua a quanti si sono aggiunti per assistere. Alla città arrivi anche la nostra Buona Pasqua e la speranza di una rinascita piena per cui ci stiamo impegnando con tutte le nostre forze nonostante mille problemi e incredibili difficoltà”.




NEL SUO GREMBO IL CUORE DEL MONDO

Mostra sacra di Eleonora Rinaldi 

don Marcello Stanzione

Campagna, 30 marzo 2024. Dal 23 marzo, inizio della Settimana Santa, fino al 10 aprile nella Chiesa di santa Maria La Nova a Campagna in Provincia di Salerno è esposta l’opera “Nel suo grembo il Cuore del Mondo” realizzata dall’artista Eleonora Rinaldi. Dio, per potersi avvicinare alla nostra umanità e manifestare il suo grande amore, ci ha offerto il dono del suo unico Figlio, il quale si è fatto “carne” in Gesù Cristo”. Gli a sua volta ha dato tutto sé stesso per noi attraverso l’offerta del proprio cuore.

L’artista Eleonora Rinaldi ha voluto rappresentare la Vergine Maria con un nido che accoglie in sé il mistero dell’incarnazione: il cuore vivo e pulsante di Cristo che ha iniziato il suo battito in Maria e nel Suo grembo ha compiuto i primi momenti del cammino di amore e sacrificio che è stato tutta la sua vita.

La natura divina di Gesù e dei Santi è segnata e figurata nell’iconografia cristiana dall’aureola che è un attributo sacro, prevalentemente rappresentata in colo oro. L’opera Eleonora Rinaldi “Nel suo grembo il Cuore del mondo” dà corpo al mistero dell’incarnazione in una sintesi di simboli e rimedi che affondano in una cultura profondamente cristiana. Cuore in terracotta, nido e corona di rovi dei quali si compone, richiama l’idea degli “ex voto” nella sua locuzione latina di ex voto suscepto, secondo la promessa fatta. Quel cuore “incistato” nel nido/grembo è il cuore del Salvatore, il miracolo della salvezza non riguarda un singolo uomo, ma l’umanità intera.

Se la Vergine si fa nido, fa vuoto (Kenosisi) dentro di sé per accogliere nel suo grembo il cuore del Figlio, Egli stesso in una logia Kenotica offrirà tutto di sé, il suo cuore. La regalità della Vergine e di suo Figlio è stata enfatizzata dall’artista con la rappresentazione di un’aureola/corona d’oro simbolo di magnificenza, in realtà corona di spine di quanto simbolo del martirio del Cristo. Se da una parte la soluzione installativa dell’opera richiama l’idea dell’ex voto, la sua preziosità e verosimiglianza del cuore rappresentano, le dà aspetto di “reliquia”. Qui abbiamo un cuore “reliquia” intesa come ciò che rimane del sacrificio di un corpo, il copro di Cristo che ci chiama in causa per un’opera di restituzione del dono enorme che abbiamo ricevuto. Ed è una chiamata al “viaggio” perché questa installazione su teca è un’opera peregrina che intende primariamente transitare per santuari a devozione mariana.

La devozione al Sacro Cuore s’è espressa, nella pietà cattolica, a seguito della predicazione d’un San Giovanni Eudes, del messaggio delle apparizioni e rivelazioni di Santa Margherita Maria Alacocque. La Chiesa ratifica quest’omaggio all’amore fervente, troppo spesso sconosciuto, di Cristo per gli uomini. Ma essa non è andata a cercare altrove se non nella Scrittura i testi scelti per la liturgia di questa festa, talmente l’idea dell’amore di Dio, di Cristo è parte integrante della Rivelazione, della fede tradizionale dei cristiani, del contenuto della Sacra Scrittura.

La novità di questa devozione risiede nell’immagine del cuore di carne, simbolo di quest’amore di Gesù e proposto come tale ai nostri omaggi. In Nostro Signore il corpo e l’anima sono uniti alla divinità. Così la forma popolare ed espressiva della pietà al Sacro Cuore riposa su di una sana teologia e la sua espressione a nessuna altra fonte che a quella della Scrittura per dare al suo culto pubblico l’insegnamento di verità e l’attrattiva suscettibile di eccitare, in noi uomini, il nostro amore.

Il testo della Lettera agli Efesini ne è la prova. La liturgia, dopo San Paolo, ci invita a conoscere l’amore di Cristo. In una precedente frase, tutte le misure di dimensioni, lunghezza, profondità, altezza, larghezza, sono evocate per dire l’immensità fuori d’ogni limite d’un simile amore. Invitando gli Efesini e, con essi, tutti i fedeli a prenderne coscienza, ad averne una scienza esatta, San Paolo aggiunge che simile conoscenza non è totalmente possibile. Alcune cose sorpassano, interamente o parzialmente, la comprensione dell’intelligenza umana. Questo è vero non dell’esistenza, ma della natura intima di Dio, della percezione integrale nella loro realtà profonda delle sue perfezioni, delle loro intime attività. Noi arriviamo a cogliere l’amore di Dio, di Cristo per noi: tante prove ci sono state date! Tante note pervengono al nostro spirito ed al nostro cuore! E questa conoscenza, anche imperfetta, ci fa sentire, secondo la parola stessa di San Paolo, “questa pienezza di Dio”, Sovrana Intelligenza, Sovrana Bontà, Sovrana Bellezza, Sovrano Amore.

L’Amore dei nostri cuori umani sembra avere delle ali. Ci fa salire quando si porta verso Dio e ci riempie di quest’impressione di pienezza, di ricchezza spirituale, di riempimento quando ci permette di scoprire maggiormente Dio, troppo poco conosciuto e profondamente desiderato da degli esseri fatti da Lui e per Lui. Di fronte all’opera dell’artista Eleonora Rinaldi mi sgorga dall’animo questa preghiera spontanea:

“Signore Gesù, dammi, con le tue ispirazioni e per l’azione della tua grazia in me, il senso del divino, la percezione d’amore del tuo cuore così buono, così pieno di pietà, di condiscendenza, come d’affezione fraterna per noi uomini, per ognuno di noi, per me. Io voglio amarti. Ma perché il mio amore sia più vivo, più ardente, dammi di conoscerti meglio, di comprenderti meglio, di penetrare più avanti nella tua santa anima umana, così ricca d’amore per me.

È allora che avrò veramente la scienza del tuo cuore “che ha tanto amato gli uomini”.

Campagna: Mostra sacra di Eleonora Rinaldi   – Dentro Salerno




CARI GIOVANI,

la mia lettera di aprile vi giunge a poche ore dall’annuncio della risurrezione di Gesù.

La tomba è vuota!

A differenza di Lazzaro, anche lui miracolosamente ritornato in vita, Gesù è e resta nella storia. Non ritornerà più nella tomba.

È importante questa differenza. La risurrezione di Gesù non è un miracolo. Lazzaro morirà di nuovo. Gesù vivrà per sempre da Risorto!

È la scelta di Dio di restare sempre in mezzo a noi.

Un fastidio? Un’intrusione? Se fosse un miracolo sì! Ma se è stata la scelta di amarci non più dall’alto, come avrebbe potuto, ma di donarci una nuova possibilità di vivere la nostra esistenza, forse sarebbe opportuno verificare.

Cari amici,

io vi consiglio di verificare questa opportunità.

In passato, forse, poteva apparire ininfluente.

Oggi le proposte di vita sono tante e accattivanti.

Nel mondo moderno la verifica è decisiva!

Siamo di fronte ad un amore incondizionato, come vi ricordavo nel cammino quaresimale.

Il salire sulla croce e fare l’esperienza della morte sono il segno che tutta la mia esistenza è stata vissuta da Gesù.

Con la Sua resurrezione è la tua vita che ha la possibilità di superare l’esperienza della morte, anche nel tempo e nello spazio.

Sei qualcuno e non qualcosa!

Ciò è possibile perché Gesù è risorto.

Molti non lo sanno. Se lo sapessero la società moderna sarebbe davvero un’esperienza bellissima, magnifica come diceva San Paolo VI.

Cari giovani,

non abbiate paura di rendere la vostra vita affascinante.

Il mondo moderno affascina quando ti aiuta ad essere costruttore.

È il motivo per cui Gesù è risorto. Con Lui puoi scoprire e vivere la vera modernità.

Cammina con te perché tu sia coinvolto nelle vicende umane, ma mai travolto.

“Perché cercate tra i morti Colui che è vivo? Non è qui, è risorto!” (Lc 24,5).

Anche tu non cercare Gesù tra i morti, ricordando di Lui solo qualche messaggio o qualche miracolo.

Il vero miracolo è che tu sei importante per Lui: non lo vedi fisicamente, ma ti è vicino, anzi è dentro di te.

Domenica prossima lasciati guidare da Tommaso: era incredulo, voleva verificare. Anche tu non aver paura.

Verifica e vedrai che incontrerai Gesù che ti aspetta per dirti: non essere incredulo, ma credente!

È l’augurio che rinnovo a tutti voi.

Il mondo ha bisogno di testimoni del Risorto per costruire un mondo di pace e di progresso per tutti.

Insieme scopriamo la vera modernità.

Con la mia benedizione.

Vostro,

+ Lorenzo, vescovo

Appuntamenti:

Incontro con i giovani della Forania di San Nicolò a Tordino

Giovedì 18 aprile ore 20:30

Parrocchia S. Maria in Herulis – Chiesa Maria Ss.ma Regina della Famiglia – Bellante Stazione

Incontro con i Giovani della Forania di Montorio al Vomano   

Sabato 27 aprile ore 16:00

Parrocchia S. Paolo Apostolo – Torricella Sicura




IL BUON LADRONE E LA SPERANZA

di Mons. Michele Pennisi

Politicainiseme.com, 30 marzo 2024. Soltanto il Vangelo di Luca parla di un buon ladrone, come viene normalmente chiamato nella tradizione cristiana. Il malfattore pentito crocifisso alla destra di Gesù ne difende l’innocenza, lascia spazio al riconoscimento del proprio male, ha la fede e il coraggio di affidarsi totalmente a Lui, che per tutta la vita ha perdonato i peccatori.

Il buon ladrone si rivolge i direttamente a Gesù con confidenza, chiamandolo per nome invocando il suo aiuto. “Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno” è il grido accorato della sua preghiera. E la risposta di Gesù non tarda a farsi sentire, preceduta dalla formula caratteristica delle sentenze più importanti: «In verità io ti dico: oggi sarai con me nel paradiso».

Mentre il buon ladrone parla al futuro, la risposta di Gesù non si fa aspettare; parla al presente. È un’assicurazione solenne di una salvezza già per “l’oggi”, che è un intreccio tra il presente e l’eternità, perché il futuro escatologico della salvezza è già qui in Cristo Crocifisso. Gesù non gli dice: sarai accolto in paradiso, ma “con me sarai in paradiso”. Il Regno, il Paradiso, è stare con Gesù, è la sua compagnia.

La salvezza del ‘buon ladrone’ è la sintesi e il primo frutto della “buona notizia” del Vangelo della misericordia, che consiste nella comunione con Gesù nel suo Regno. Nell’ora della croce, la salvezza di Cristo raggiunge il suo culmine; e la sua promessa al buon ladrone rivela il compimento della sua missione: è il dono gratuito del regno a chi non ha fatto nulla per meritarselo, è la parola scandalosa della croce che dice che Gesù muore per i peccatori.

Nelle parole di Gesù al ladrone pentito, che ribaltano qualunque nostro criterio di giustizia retributiva, si sottolinea che ogni uomo, anche il più colpevole, può salvarsi fino all’ultimo istante della sua vita, se si apre alla fede in Gesù.

Il “buon ladrone” e la speranza – di mons Michele Pennisi – Politica Insieme




IL SILENZIO

Non assenza di suono, ma scoperta del Risorto

di fra Emiliano Antenucci

Avezzano, 30 Marzo 2024. Risuonano le parole sul silenzio di papa Francesco nella Via Crucis di quest’anno: “Gesù: nel momento decisivo non parli, taci. Perché più il male è forte, più la tua risposta è radicale. E la tua risposta è il silenzio. Ma il tuo silenzio è fecondo: è preghiera, è mitezza, è perdono, è la via per redimere il male, per convertire ciò che soffri in un dono che offri. Gesù, mi accorgo che ti conosco poco perché non conosco abbastanza il tuo silenzio; perché nella frenesia di correre e fare, assorbito dalle cose, preso dalla paura di non stare a galla o dalla smania di mettermi al centro, non trovo il tempo per fermarmi e rimanere con te: per lasciare agire te, Parola del Padre che operi nel silenzio. Gesù, il tuo silenzio mi scuote: m’insegna che la preghiera non nasce dalle labbra che si muovono, ma da un cuore che sa stare in ascolto: perché pregare è farsi docili alla tua Parola, è adorare la tua presenza”.

Il silenzio non è assenza di suono o di parole, ma è la scoperta della presenza del Risorto. Il silenzio è il seme della speranza e della resurrezione, caduto nel sepolcro della morte, per esplodere della luce della Pasqua. È importante in questo giorno meditare sul valore del tempo e quindi bisogna fermare un po’ il tempo.

In un mondo super veloce, di “tutto e subito” e di gratificazioni istantanee è fondamentale imparare l’arte del silenzio e della pazienza. Le cose belle hanno bisogno di silenzio, di tempo, perseveranza e speranza.

Oggi è il giorno della speranza in cui nel sepolcro finiscono tutte le nostre lacrime, i nostri lutti, le nostre separazioni, le nostre invidie, i nostri litigi, i nostri odii e le nostre guerre. La speranza, la pace e il perdono diventano esperienze terrene di resurrezione.

Le parole del servo di Dio e vescovo Don Tonino Bello sono illuminanti per questo santo giorno: Santa Maria, donna del Sabato Santo, aiutaci a capire che, in fondo, tutta la vita, sospesa com’ è tra le brume del venerdì e le attese della domenica di Risurrezione, si rassomiglia tanto a quel giorno. È il giorno della speranza, in cui si fa il bucato dei lini intrisi di lacrime e di sangue, e li si asciuga al sole di primavera perché diventino tovaglie di altare. Ripetici, insomma, che non c’è croce che non abbia le sue deposizioni. Non c’è amarezza umana che non si stemperi in sorriso. Non c’è peccato che non trovi redenzione. Non c’è sepolcro la cui pietra non sia provvisoria sulla sua imboccatura. Guidaci per mano alle soglie della luce, di cui la Pasqua è la sorgente suprema.

Foto di congerdesign da Pixabay

https://www.interris.it/copertina/silenzio-non-assenza-suono-scoperrta-risorto/?fbclid=IwAR096n-bOB5RcL5uRjaNNN5tlqhvquCQg-MewD5YcNNHjHXRBJIP3XkdQB0



TAGLIO DELLA RISERVA BORSACCHIO CONGELATO

Proposta di Adozione del Piano di Assetto Naturalistico per Risolvere la Situazione

Roseto degli Abruzzi, 30 marzo 2024. Ora resta una solo opzione per evitare altri decenni di stallo che penalizzano ambiente, agricoltori e turismo sostenibile.

Come è noto il taglio della riserva Borsacchio è stato congelato, i confini ripristinati a 1100 ettari e sono tornate le famose o famigerate norme transitorie di salvaguardia .

La regione ha congelato per evitare la bocciatura in Corte costituzionale di una operazione svolta senza seguire i parametri delle leggi quadro nazionali.

La regione apre a un percorso partecipativo per ridiscutere della riserva come le norme prevedono. Ma c’è un aspetto, che nemmeno i detrattori hanno considerato. La riserva ora è tornata a 1100 ettari con norme transitorie. Le stesse che hanno creato i problemi (non ovviamente all’agricoltura sempre permessa come di consuetudine per stesse definizioni delle norme transitorie) agli interventi abitativi e di sviluppo turistico sostenibile. Ricordiamo che una riserva nasce con tre strumenti: Un comitato di gestione (una sorta di arbitro che valuta i singoli interventi in base alle norme), un Piano di Assetto Naturalistico ,(le norme specifiche) ed un Piano di attuazione (le linee guida dello sviluppo ambientale, abitativo e turistico futuro).

In attesa di questi strumenti le norme transitorie bloccano molti aspetti per tutelare l’area.

Ora esiste una sola possibilità per chiudere velocemente la situazione e sbloccare la zona e dar vita a una vera riserva che sia una opportunità per la natura , per i residenti, agricoltori e turisti.

La soluzione è adottare in regione il PAN già pronto a cui manca solo un breve passaggio di pochi giorni per far cadere quei vincoli delle norme transitorie che hanno causato le tensioni e le incomprensioni.

Ricordiamo che una riserva creata , ricordiamolo, su basi scientifiche, non ha un parametro di dimensione per essere valutata ma di come viene gestita e di come le norme specifiche creano armonia fra uomini, natura ed economia sostenibile.

Senza gestione e regole anche 1 ettaro è troppo, con una buona gestione e buone norme 1000 ettari sono pochi, come sempre succede nei casi virtuosi dove anche chi è fuori riserva chiede di entrare.

Ora la regione apre a un confronto ma quel che, anche i detrattori, non hanno considerato è che se si deve fare un nuovo perimetro, diverso, anche solo di una manciata di terreni, bisogna ripartire con tutto l’iter che è durato quasi vent’anni e i terreni nei precedenti confini rimarranno sotto norme transitorie fino alla nuova riserva.

Bisogna rifare gli studi , rifare le norme , consultazioni preventive di enti locali e portatori d’interesse, ingaggiare tecnici , portare norme nella cittadinanza, in consiglio comunale, poi aprire le osservazioni , esaminare, emendare, accettarle o rifiutarle e poi tornare in regione per adozione.

Nei casi più virtuosi ci sono voluti dai 7 ai 10 anni, nei casi meno virtuosi, vedi riserva Borsacchio , quasi 20 anni. In questo periodo fra confini a 1100 ettari e un nuovo eventuale perimetro però rimarrebbero, in tutti i 1100 ettari, le norme transitorie che hanno causato i problemi.

Se va bene per altri dieci anni.

Ora l’unica soluzione rapida ed efficiente è adottare il PAN con i confini stabiliti per cui il pan contro dedotto di tutte le osservazioni è pronto. Basta solo un passaggio in regione di poche settimane per liberare finalmente l’area dai vincoli e dar vita a una riserva vera. Ricordiamo che un PAN è uno strumento che può essere modificato, anzi è già stato fatto con le osservazioni. I portatori di interessi privati hanno lamentato al primo punto l’aumento di cubatura per i casolari storici (circa una decina) che nel pan era del 15% e chiedevano il 50% di ampliamento. Una osservazione ha ad esempio portato questo limite al 30% . Una quota di compromesso. Un pan può essere variato se ci sono esigenze ed errori, come sempre succede in modi più rapidi che tenere tutto ancora sotto scacco delle norme transitorie.

Quindi ora la regione ed il comune hanno una sola scelta. Adottare il PAN e dar vita alla riserva con l’impegno delle parti, tutte di sedersi per valutare revisioni future se ci sono criticità. Senza questo perdono tutti. Perde la natura , perdono i residenti e si perdono le opportunità di sviluppo in uno stallo che inevitabilmente durerà , senza questa soluzione, almeno un altro decennio.

Marco Borgatti

Presidente Guide Del Borsacchio -Guardia Ambientale – Direttivo WWF Teramo – Presidente FIAB Roseto




ALTRESCRITTURE

Festival laboratorio letteratura per le nuove generazioni

Pescara, 30 marzo 2024. Dal 5 al 19 aprile presso l’Istituto Comprensivo Pescara 4, diretto dalla dott.ssa Daniela Morgione, si terrà “AltreScritture – festival laboratorio”. Abbiamo immaginato una programmazione letteraria che si propone come festival laboratorio: ovvero laboratori-esperienze creative con Autori e Autrici portatori di valori coscienziali. Pensiamo alla Letteratura come possibilità di coinvolgere e sensibilizzare i bambini e i ragazzi – in questo caso della Primaria – dentro una riflessione sociale partendo dal loro sguardo e punto di vista.

Direzione artistica e progetto di Beniamino Cardines (“Autore dell’ Anno 2023″ per LFA Publisher Italia-Spagna, Premiato al Salone Internazionale del Libro di Torino 2023 – Premio eccellenza FIGEC 2023 – Premio Cultura Inclusiva e Arte 2023 dall’Agape dei Caffè Letterari d’Italia e d’Europa).

Beniamino Cardines, scrittore: “Scrivo per i cittadini di domani. Mi servo dei libri per provare a dire qualcosa, anche divertendo. La mia letteratura è presa di coscienza, scrivo per i bambini, per i ragazzi e per gli adulti con la stessa passione e lo stesso entusiasmo. Ognuno di noi può fare qualcosa per promuovere valori, dialogo e costruire una società migliore. Tutto parte da ogni singolo cittadino. Credo nel potere delle parole e della letteratura, si possono mettere in evidenza questioni e problematiche altrimenti difficili da affrontare. Infine, esprimo gratitudine a tutti i lettori e a tutte le lettrici che sono il cuore pulsante della letteratura.”

Programma:

●            Scuola Primaria “I.Silone”

-con le classi prime: il 5 aprile/fiaba/ “Le fragole di Sofia” di Alessandra Puca e Marianna Como (Ti dipingo una storia, Pescara) – Guardiamo e ascoltiamo la fiaba, laboratorio di caviardage ecologico.

-con le classi seconde: il 12 aprile/narrazione ecologica/ “La principessa Tiamat cerca aiuto” di Nicolina Galassi, con la collaborazione di Maurizia D’Alberto (Drakon Edizioni, Pescara) – Lettura creativa e dialogo aperto (problem solving) per sensibilizzare i bambini alle tematiche ecologiche.

-con le classi terze: il 5 aprile e il 3 maggio/ i ragazzi illustrano / “Storia di Poros, gigante dell’universo” di Beniamino Cardines e Raffaella Bonazzoli – Lettura espressiva, dialogo, laboratorio di illustrazione del libro, i ragazzi saranno stimolati a illustrare il narrato (opera che sarà pubblicata con il loro contributo grafico).

-con le classi quarte: il 19 aprile/narrativa ecosistemica/ “Sirena Bambina” di Beniamino Cardines (Es/Edizioni Sanpino, Torino) – Letture espressive coinvolgendo i ragazzi, tematiche valoriali sull’amicizia, la collaborazione, il lavoro d’équipe.

-con le classi quinte: il 12 aprile/narrativa ecologica/ “Le avventure di Plastica 3 – le cose dell’amore” di Beniamino Cardines (LFA Publisher, Italia-Spagna) – Dialogo aperto, letture espressive, costruzione di mappe concettuali valoriali, storyliving.

●            Scuola Primaria S.G.Bosco

-con le classi terza e quarta: il 17 aprile/narrativa ecosistemica/ “Sirena Bambina” di Beniamino Cardines (Es/Edizioni Sanpino, Torino) – Letture espressive coinvolgendo i ragazzi, tematiche valoriali sull’amicizia, la collaborazione, il lavoro d’équipe.




PREVENZIONE DISASTRI

Il 5 aprile evento finale progetto Territori Aperti con segretari nazionali sindacati confederali e Stefano Massini

L’Aquila, 30 marzo 2024. Venerdì 5 aprile 2024, alle ore 10:00, nel Centro Congressi “Luigi Zordan”, in piazza San Basilio, a L’Aquila, saranno presentati i risultati di oltre cinque anni di attività realizzate nell’ambito del progetto “Territori Aperti”.

Il progetto, condiviso con il Comune dell’Aquila e finanziato dal Fondo Territori Lavoro Conoscenza di CGIL, CISL e UIL, ha consentito la creazione di un Centro interdisciplinare di documentazione, formazione e ricerca sulla prevenzione e sulla gestione dei disastri e sui processi di ricostruzione materiale e immateriale delle aree colpite, con particolare attenzione alle questioni economiche e sociali, alla pianificazione territoriale e alle questioni sanitarie, basato sui principi della Open Science e su un’infrastruttura tecnologica innovativa per la raccolta, il trattamento e l’analisi dei dati.

Nell’ambito del progetto è stato realizzato un Master in management tecnico-amministrativo post-catastrofe negli enti locali, giunto alla quarta edizione, che ha dato vita al Toolkit Disaster Preparedness, una raccolta di buone e cattive pratiche nella gestione dei disastri, a disposizione di cittadini e istituzioni.

L’incontro pubblico sarà l’occasione per discutere sulle prospettive future del centro e sul suo ruolo nei processi di ricostruzione delle aree colpite da disastri naturali e antropogenici.

Saranno presenti: il segretario generale della CGIL Maurizio Landini; Andrea Cuccello, segreteria nazionale CISL; Ivana Veronese, segreteria nazionale UIL; il rettore UnivAQ Edoardo Alesse; i professori UnivAQ Lelio Iapadre, Antinisca Di Marco e Donato Di Ludovico; il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi; Salvatore Provenzano e Raffaello Fico, titolari degli Uffici speciali della ricostruzione dell’Aquila e dei Comuni del Cratere; Stefano Massini, attore, drammaturgo, scrittore e narratore.

Qui il programma completo




ACCOUNTING E MANAGEMENT DELL’ENTE LOCALE

Presentazione del Master di primo livello. Campus di Pescara – Aula 3 – 2 aprile 2024 – ore 9:00 

Chieti, 30 marzo 2024.  Il 2 aprile 2024, a partire alle ore 09:00, presso l’aula 3 del Dipartimento di Scienze Filosofiche, Pedagogiche ed Economico-Quantitative sita in viale Pindaro 42 a Pescara, si terrà la presentazione del Master di primo livello in “Accounting e Management dell’Ente locale”. Il Master, attivato su proposta del Centro di ateneo di ricerca e formazione sulle amministrazioni pubbliche Silvio Spaventata (CEPASS), è rivolto a liberi professionisti (commercialisti e consulenti) e a tutti gli operatori della pubblica amministrazione (personale dipendente anche di aziende che operano con e per la PA, amministratori pubblici e studenti universitari con laurea di I livello).

Il percorso formativo proposto ha lo scopo di formare figure professionali altamente specializzate sui temi della contabilità e del management della pubblica amministrazione attraverso un percorso interdisciplinare che punta all’acquisizione di competenze distintive gestionali in materia di responsabilità di servizio, di tenuta della contabilità, di pianificazione e di direzione e controllo aziendale. La figura professionale formata dal Master acquisirà elevate skills per ricoprire le funzioni prevalentemente finanziarie e apicali concernenti la gestione di una Pubblica Amministrazione. Il personale dipendente delle Pubbliche Amministrazioni ha diritto alla riduzione del 50% del costo di iscrizione a seguito del protocollo d’intesa “PA 110 e Lode” sottoscritto tra il Ministero della Pubblica Amministrazione e l’Università G. d’Annunzio di Chieti-Pescara. Il master annovera i seguenti partner aziendali: Comune di Pescara, GIES SRL – Gruppo Informatica e Servizi GIES S.r.l, GIP – The Healthcare Partner SpA.

“Il master in Accounting e Management dell’Ente locale – spiega il professore Andrea Ziruolo, docente di Economia Aziendale presso il Dipartimento di Scienze Filosofiche, Pedagogiche ed Economico -quantitative della “d’Annunzio” nonché Direttore del Master – è rivolto a laureati, liberi professionisti e dipendenti delle aziende operanti con la PA territoriale e risponde a un’esigenza che proviene dal mondo della Pubblica Amministrazione in cui si richiede la figura del responsabile dei servizi finanziari. Figura che può essere ricoperta o supportata anche da liberi professionisti. Il master avrà necessariamente un taglio molto operativo così da creare figure pronte per iniziare a lavorare. A tal riguardo – conclude il prof. Ziruolo – siamo supportati da due delle principali società informatiche operanti nel mondo della PA locale, quali GIES SPA e GPI SPA, oltre che dal Comune di Pescara”.




OLEA ET LABORA

Arotron attraversa il Mediterraneo per raccontare l’Ulivo a CuntaTerra

Pianella, 30 marzo 2024. Cinque attori, tre leggii, letteratura, poesia, canti della tradizione popolare: questi gli ingredienti necessari per raccontare le gesta del longevo Ulivo, ossia l’elemento naturale che appartiene da sempre alla tradizione più remota e profonda dell’area Mediterranea.

Ed ecco che lo spettacolo teatrale “Olea et labora” a cura della Compagnia dell’Aratro di Pianella (Pe), con la regia di Franco Mannella prende forma e diventa un inno all’ulivo, sincero, necessario soprattutto a coloro che lo interpretano: “abbiamo lavorato mettendoci strettamente in relazione al nostro territorio, si perchè noi che siamo del comune vestino di Pianella, ben conosciamo  la sacralità di questa pianta, e l’importanza del suo prodotto, su cui si fonda poi una lunga ed importante tradizione, ed ecco perchè per la nostra Compagnia questo impegno diventa necessario – spiega Mannella.

Lavorando in stretta relazione con il proprio territorio, infatti, e ascoltando i suggerimenti del territorio stesso, e non a caso Pianella è “città dell’olio”, gli attori della Compagnia sentono il bisogno di ricordarsi da dove vengono, quali sono le loro radici, in che cosa identificarsi.

Dunque si va in scena sabato 6 aprile alle ore 20.45 a CuntaTerra (via Sangro 9, Brecciarola di Chieti) all’interno della rassegna culturale “La buona stella”, dove lo spettacolo di Mannella è il quarto appuntamento teatrale.

Sul palco: Chiara Colangelo, Francesco Di Censo, Francesca Marchionno, Riccardo Pellegrini, Alessandro Rapattoni. Vocal coach è Angela Crocetti, luci e fonica sono di  Massimo Gobbo e foto di scena di Fabio D’Anniballe.

La presenza dell’ulivo nel Mediterraneo ha plasmato la vita delle persone e le

loro tradizioni per secoli, rendendolo uno degli alberi più amati e venerati

al mondo. D’Annunzio, Pascoli, Lorca, Neruda, Omero, sono solo alcuni dei

letterati e poeti che contribuiscono alla narrazione, le loro parole

si avvicendano e si accompagnano ai canti della tradizione e, attraverso

le voci e i corpi degli attori, danno vita a un percorso narrativo originale e

multisensoriale, che evoca un senso del sacro profondamente umano e

terreno.

Con “Olea et labora” anche gli spettatori saranno trasportati in un viaggio senza tempo, alla ricerca di radici comuni e di suoni, colori e profumi che risveglieranno in loro sensazioni ed emozioni profonde ed ancestrali; tra parole, silenzi e un canto sempre presente e avvolgente il pubblico viene accompagnato in una passeggiata nella storia millenaria e nella valenza simbolica ed evocativa dell’ulivo.




ASD RESPIRA IL GRAN SASSO

Corsi primavera-estate

L’Aquila, 30 marzo 2024. Dopo un inverno avaro di precipitazioni nevose, nello spirito della nostra associazione, abbiamo preso l’impegno di programmare al meglio le prossime attività legate alla stagione primavera-estate e in particolare quelle più imminenti.

Per ravvivare il nostro palinsesto, abbiamo ideato un “percorso strutturato a step propedeutici” in grado di fornire una formazione integrale, strutturata in un macro-corso suddiviso nei quattro seguenti corsi:

1.            Arrampicata sportiva in falesia;

2.            Arrampicata sportiva su via Multipitch;

3.            Arrampicata Trad;

4.            Alpinismo estivo.

La continuità e la sequenzialità formativa permetteranno al corsista di essere “accompagnato per mano” dall’inizio alla fine del percorso, il quale trova il suo punto culminante nell’alpinismo.

A tal proposito, giovedì 4 aprile 2024 alle ore 19:00 , presso la Sala Conferenze del Comitato Provinciale del CONI dell’Aquila in via Montorio al Vomano, 18, si terrà la presentazione dei Corsi di Arrampicata su roccia e Arrampicata Multipitch.

Come nella tradizione delle attività pregresse, il Corso di Arrampicata su Roccia  si articolerà in due livelli, base e avanzato. Gli obiettivi sono quelli di fornire le conoscenze e sviluppare le capacità per arrampicare in sicurezza su monotiri, sviluppare una maggiore consapevolezza del corpo e del suo movimento attraverso lo studio della tecnica di arrampicata.

Il corso vie Multipitch, invece, è rivolto a chi vuole imparare la progressione della cordata in vie a più tiri, la corretta valutazione sulla scelta di una via, la consapevolezza dell’ambiente sportivo e di muoversi in sicurezza sul proprio livello di arrampicata andando da capo cordata.

La presentazione dei Corsi suddetti, i primi di una lunga serie di attività che saranno svolte nel periodo primaverile ed estivo, costituirà inoltre l’occasione per ribadire l’importanza che l’Associazione Respira il Gran Sasso riserva da sempre alla promozione della conoscenza del territorio offrendo a tutti coloro che intendono avvicinarsi alla cultura della Montagna, l’opportunità di farlo attraverso l’apprendimento, anche pratico, delle metodiche alpinistiche.

I Corsi di Arrampicata su roccia e Arrampicata Multipitch, come tutti i corsi, compresi quelli dedicati a bambini e soggetti diversamente abili, nascono con l’intento precipuo di sfruttare a pieno le opportunità che il massiccio del Gran Sasso offre in quanto vera e propria palestra naturale che può vantare un ambiente unico dal punto di vista ambientale nel panorama nazionale.

Si ricorda inoltre che l’Associazione organizza le proprie attività con il supporto di Guide Alpine ovvero professionisti nel settore della pratica di sport di montagna, a garanzia del fatto che la sicurezza dei partecipanti è posta al primo piano di attenzione anche per contribuire a far nascere una cultura della montagna all’insegna della conoscenza e del rispetto per l’ambiente naturale.

Antonio Scipioni, Presidente