QUANTE PAROLE, QUANTE LETTERE …

Pescara, 7 aprile 2024. Ancora una volta l’Ordine degli Agronomi della Provincia di Pescara avvalla con un proprio comunicato l’operato dell’Amministrazione comunale.

Ora veniamo a sapere che da venti anni conoscevano tutto dei lecci e che in venti anni non hanno proposto alcun intervento perché avevano già il loro destino segnato. Lecci stressati, anche da carenza idrica, ma nel lungo corso di questi anni nessuna proposta di irrigazione, di maggior permeabilità del terreno circostante per rimpinguare la falda sottostante. Nessun approccio per risolvere le cause, si guarda solo ai sintomi, e si procede all’abbattimento. Erano tutti malati terminali, si dice, ma mai la relazione di un fitopatologo è stata redatta.

Ora apprendiamo che nemmeno l’endoterapia è adatta, quando il Decreto Ministeriale 3/6/2021 addirittura obbliga l’utilizzo di questo tipo di trattamento per i pini colpiti da cocciniglia tartaruga. Nessun leccio era da salvare?

Eppure, tutti ci ricordiamo come quelli di Piazza Sacro Cuore fossero in buono stato vegetativo. E continuiamo a sentire, ripetuta, la posizione stravagante secondo cui gli alberi giovani assorbono più CO2 di quelli adulti.

Gli alberi poi espletavano la loro funzione ombreggiante, come dimostrato dalla campagna di rilevazione effettuata dal dott. Giovanni Damiani, documentata da Le Pine. Ma per l’ordine degli Agronomi di Pescara l’unica cosa da fare era la loro sostituzione, totale. Forse per questo tacciono sulle cure endoterapiche che necessitano ora, urgentemente, i nostri pini, per dire tra qualche tempo che dovranno essere tutti sostituiti?

E nessuna lettera di opinioni leggiamo sulla scelta di inserire palme e agrifogli in piazza Salotto: alberi che non hanno capacità ombreggiante, palme che vengono utilizzate sebbene questa scelta sia stigmatizzata da Soprintendenze e Comitato per lo sviluppo del verde urbano (ISPRA), per quanto siano infestanti negli ambienti delicati come quello della Riserva Dannunziana e la Pineta di Santa Filomena.

Spendiamo soldi per piantarle, e spendiamo soldi poi per togliere quelle che nascono nelle riserve, grazie ai loro semi traportati da vento e uccelli. E quindi si continuerà così, senza alcun ragionamento critico, a sostituire, sostituire. Morto un albero, se ne pianta un altro, senza una visione complessiva di pianificazione, programmazione, e manutenzione nel lungo periodo.

In foto panoramica del 2026. A seguire foto estate 2023.




TUA: TRENI BLOCCATI

Noncuranza della linea, disagi e soppressione servizi

Chieti, 7 aprile 2024. Alle 01:00 del 06 Aprile 2024 è stata rilevata una mancanza di tensione sulla rete ferroviaria nella tratta Lanciano – San Vito. Da accertamenti effettuati si è compreso il motivo, un albero di media dimensione è caduto sulla linea area del tracciato San Vito-Lanciano, interrompendo la tensione elettrica generando diverse soppressioni, in quanto quattro treni sono rimasti bloccati presso la stazione di Lanciano.

Le cause della caduta dell’albero sono da imputare ad una mancanza di manutenzione e lo si evince dal fatto che nella nottata non vi è stata nessuna raffica di vento. Nel corso della mattinata non sono stati effettuati interventi per sgomberare la linea, in quanto spostarsi con il “motocarrello” un mezzo che cammina sui binari per effettuare manutenzioni, può essere utilizzato solo da personale abilitato, nello specifico: un operatore è andato in pensione, l’altro non reperibile.

Purtroppo, prevediamo che il ripristino della linea non sarà effettuata in tempi congrui, in quanto manca un accordo con le ditte specializzate, che in questi casi garantirebbero un pronto intervento.

Essendo un lavoro di riparazione e le aziende che lo possono effettuare sono poche, ed impegnate in grandi opere, quindi inevitabilmente bisognerà attendere pazientemente. Tutto ciò ha generato inevitabili disagi agli utenti, molti dei quali pendolari, che hanno subìto delle difficoltà evidenti per raggiungere il posto di lavoro, i quali hanno contestato veemente e a ragione le loro ire nei confronti di TUA, purtroppo a farne le spese sono stati i lavoratori del personale viaggiante che hanno raccolto tali dimostranze.

La gestione del personale ha mostrato delle lacune, sia perché mancano le maestranze, sia perché le emergenze vanno governate sul posto e non da coordinatori non più in servizio.

 Non possiamo tollerare più l’inefficacia di tali eventi, bisogna intervenire con celerità e, dotare il sistema Ferroviario TUA di personale qualificato sia per garantire sicurezza e regolarità del servizio, sia per offrire un servizio qualificato ed efficace agli Abruzzesi.

Patrizio Gobeo

Segretario FILT CGIL CHIETI




LA ROSETO DEL FUTURO

Con un bilancio finalmente risanato l’amministrazione la continua a disegnare

Roseto degli Abruzzi, 7 aprile 2024. La Giunta Comunale di Roseto degli Abruzzi ha approvato la relazione sulla gestione, la nota integrativa e lo schema di rendiconto dell’esercizio 2023. “Quello che emerge è un quadro positivo per i conti del nostro Ente – dichiarano soddisfatti il Sindaco di Roseto degli Abruzzi Mario Nugnes e l’Assessore al Bilancio Zaira Sottanelli – la relazione sulla gestione al rendiconto dell’esercizio finanziario 2023 evidenzia infatti come l’anno si sia chiuso con un + 185.649,44 euro, un dato in netta controtendenza dopo un trend negativo che andava avanti da oltre un quinquennio e che consente il recupero anticipato anche del disavanzo trentennale da riaccertamento straordinario”.

“Grazie poi al puntuale ed attento lavoro messo in campo dall’Amministrazione e dagli uffici preposti siamo finalmente rientrati da un disavanzo che impediva all’Ente di avere ampio respiro nelle scelte strategiche che riguardano il futuro della nostra comunità – aggiungono Nugnes e Sottanelli – un segnale tangibile della “svolta” messa in campo sono infatti i dati del disavanzo negli ultimi tre anni: nel 2021 era circa – 6 milioni di euro, nel 2022 è passato a circa – 3 milioni di euro, nel 2023 si è chiuso appunto con un + 185.649,44 euro”.

“Come si legge dai dati del rendiconto i risultati positivi conseguiti, sia di natura finanziaria che economica, sono dovuti in particolare alla notevole riduzione del Fondo crediti di dubbia esigibilità (FCDE) e del Fondo Contenzioso, obiettivo raggiunto anche grazie allo sblocco di diverse situazioni annose che incidevano sul nostro Comune come, ad esempio, quelle riguardanti l’Autoporto di Roseto degli Abruzzi. Ci piace ricordare, poi, che fondamentale è stato anche il percorso di ottimizzazione della riscossione dei servizi a domanda individuale. Ad incidere sulla tendenza positiva, inoltre, sono state le scelte fatte nell’ambito della riscossione coattiva nella logica che tutti paghino il giusto”, proseguono il Sindaco e L’Assessore al Bilancio.

“Questi positivi risultati che siamo riusciti a centrare aumentano per il 2024 la possibilità di applicare avanzo libero per progetti strategici per la crescita del nostro territorio. Questa maggiore libertà di azione è frutto dell’importante lavoro messo in campo dalla maggioranza e dai gruppi politici che la compongono che hanno saputo fare in questi due anni e mezzo circa di governo della nostra città scelte oculate e improntate sempre ai bisogni della collettività, senza mai inseguire il facile consenso. L’obiettivo è quello di proseguire su questa strada lavorando sempre negli interessi dei rosetani garantendo una programmazione attenta di opere strategiche ed interventi fatti dell’interesse del territorio, puntando altresì a una fiscalità più prossima agli interessi della cittadinanza”, conclude la nota.




ASPETTANDO IL GIRO

Tutti gli appuntamenti

Martinsicuro, 7 aprile 2024. Aspettando il Giro d’Italia, l’amministrazione comunale rende noto il calendario degli eventi che animeranno la città in attesa della partenza della tappa del 16 maggio che avrà luogo proprio a Martinsicuro. Tanti gli appuntamenti tra arte, musica , libri e sport che prenderanno il via domenica 7 aprile con la gara ciclistica tra le vie di Martinsicuro a cura dell’Asd Gulp!Pool Val Vibrata. Ciclismo, come giusto che sia, protagonista anche nelle scuole cittadine con il progetto “Il Ciclismo nelle scuole” organizzato dall’Asd Pedale rossoblù e il concorso di disegno, pittura e poesia che verrà curato dall’Istituto comprensivo “Sandro Pertini”.

Il 28 aprile sarà invece di scena il Memorial dedicato al grande Marco Pantani con esposizione di cimeli del campione e la presentazione dei libri dell’autrice Tonina Pantani, madre del compianto ciclista. L’appuntamento si terrà in sala consiliare. Il 3 maggio, invece, giornata dedicata al ciclista abruzzese Vito Taccone quando, sempre in sala consiliare, dalle ore 21, verrà proiettato un docufilm al termine del quale si terrà la presentazione del libro “Il Camoscio d’Abruzzo” alla quale parteciperà l’autore Federico Falcone.

Il 4 maggio spazio alla musica con il concerto della fanfara dei bersaglieri “Leopoldo Pellas” di Jesolo, mentre domenica 5 maggio previsto un doppio evento: dalle 13 gara ciclistica per le vie cittadine, organizzata dall’Usc Delta Costruzioni, mentre alle 17 in sala consiliare andrà in scena un incontro dibattito con il prof. Tito Rubini dal titolo “Una colonna in cerca di autore”.

L’11 maggio giornata dedicata a Gino Bartali con la presentazione del libro “Bartali dalla giusta parte” con l’autore Matteo Matteucci e la presenza di Gioia Bartali, nipote del grande ciclista. L’evento è inserito all’interno della rassegna letteraria Neon. L’appuntamento è fissato per le ore 18 e al termine della presentazione verrà inaugurata la mostra “Un diavolo di campione, un angelo di uomo.

L’avventura umana di Gino Bartali” a cura della cooperativa sociale Hobbit e dell’Asd Gagliarda.

La mostra resterà aperta fino al 17 maggio, giornata che vedrà anche l’ultimo appuntamento in calendario “A colpi di pedale” storia a fumetti dell’autore Paolo Reineri. La presentazione è organizzata in collaborazione con l’Azione Cattolica diocesana e si terrà dalle 9 alle 13 al palazzetto dello sport.

“Il 16 Maggio sarà una giornata storica per la nostra Città – le parole del Sindaco Massimo Vagnoni – Ci prepariamo a vivere questo periodo che ci avvicina alla partenza della tappa del Giro attraverso una serie di eventi che spaziano dallo sport, all’arte, alla musica e alla cultura.

Nelle prossime settimane partiranno anche gli allestimenti di diverse zone della nostra Città in modo da presentarci al meglio per questo importantissimo evento sportivo che darà molta visibilità a tutto il nostro territorio.

Ci tengo a ringraziare tutti i consiglieri per il loro contributo  nell’organizzazione dei diversi eventi, gli uffici comunali Cultura, turismo e sport per il solito impeccabile lavoro di coordinamento e tutti gli enti e le associazioni per la preziosa collaborazione”.




VINCONTRI

Vinco presenta I°  appuntamento

Ortona, 7 aprile 2024. Dibattiti e confronti in cantina – 10 aprile ore 15 – racconti dal futuro: c’era una volta il montepulciano d’Abruzzo.




GIORNATA MONDIALE DELLA SALUTE

L’Abruzzo inverta la rotta

Pescara, 7 aprile 2024. Oggi, 7 aprile, sarà la Giornata mondiale della salute. Quest’anno è alla sua 76esima ricorrenza e ha come tema “La mia salute, il mio diritto”. Questo il titolo scelto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, guardando alla salute delle persone, dall’accesso ai servizi sanitari alla disponibilità universale di aria pulita e acqua potabile come beni comuni necessari ad un vivere sano. Salute come benessere generale e dunque come qualità e dignità del vivere e del lavorare, rispetto dei diritti umani, civili, sociali. C’è da chiedersi quanto nella nostra Regione si stia lavorando davvero per garantire questo concetto a tutto tondo di salute e di benessere.

Dall’ultimo drammatico monitoraggio relativo ai livelli essenziali di assistenza (Lea) l’Abruzzo risulta essere tra le Regioni che non riescono a garantire gli standard essenziali e tra le principali carenze delle Regioni inadempienti ci sono soprattutto l’area della prevenzione, quella delle coperture vaccinali, degli screening oncologici e dello stile di vita. Certo è che l’Abruzzo continua a fare una gran fatica a rispettare i tempi definiti dalla legge per erogare prestazioni che servono per prevenire patologie o l’aggravarsi di malattie presenti. O anche per curare e riabilitare così come prevede la legge che istitutiva il Servizio Sanitario Nazionale.

Secondo uno studio di Federconsumatori, nell’aprile del 2023 l’Abruzzo è riuscita a rispettare le prescrizioni solo nel 61% dei casi. Le ragioni sono note: tagli, tagli e ancora tagli. Di risorse e di uomini e donne senza i quali nessuna prestazione è possibile. Nei paesi europei avanzati la spesa sanitaria è pari all’8% del Pil. In Italia il rapporto spesa sanitaria/Pil precipita dal 6,6% del 2023 al 6,2% nel 2024 e nel 2025, e poi addirittura al 6,1% nel 2026 con un inevitabile ulteriore peggioramento della qualità della cura nonostante già assistiamo a pronto soccorso non degni di un paese civile, a liste di attesa infinite, a persone costrette a rinunciare alle cure perché non hanno i soldi per farlo.

La Regione Abruzzo in questi ultimi anni ha dimostrato di non avere alcuna strategia sul personale se non quella di farlo lavorare di più con prestazioni aggiuntive, oltre agli ulteriori trasferimenti alla sanità privata verso cui si dirottano sempre più risorse. Non convincono le soluzioni preelettorali fatte di ambulatori mobili su quattro ruote o servizi alternativi al Cup per prenotare prestazioni ambulatoriali, visto che risultano ancora chiusi diversi calendari per prestazioni importanti come Risonanze magnetiche o ecografie all’addome.

La recente lettera di 14 esperti tra scienziati, esperti di management, docenti universitari, premi Nobel, dovrebbe far riflettere tutti ed essere da monito e spunto per la nuova Giunta abruzzese che si va componendo. La stessa Conferenza delle Regioni due giorni fa ha lanciato un ultimatum dichiarando che se il Governo non dovesse ripristinare i finanziamenti di 1,2 miliardi tagliati dal decreto Pnrr valuterà se rivolgersi alla Corte Costituzionale.  Anche la Corte dei conti e la Ragioneria generale dello Stato denunciano il sottofinanziamento del Fsn e la non garanzia dei livelli essenziali di assistenza. Occorre ridare centralità al Servizio sanitario pubblico e universale e impedirne smantellamento e privatizzazione.  Bisogna invertire la rotta, non è sufficiente correggere la direzione.

Carmine Ranieri                                                                            Alessandra Tersigni

Segretario Generale                                                                   Segretaria Regionale Politiche per la Salute

CGIL ABRUZZO MOLISE                                                            CGIL ABRUZZO MOLISE                                                                                                          




SUL RAPPORTO UOMO DONNA NELL’ISLAM

Salotto culturale il 10 aprile 2024

Teramo, 7 aprile 2024. Il prossimo 10 Aprile 2024 alle 18:15  il Salotto culturale di “Prospettiva Persona” 2024 (Patrocinio MIC e Fondazione Tercas)  sito in Teramo – via Nicola Palma, 33 , 64100- Teramo, propone: Sul rapporto uomo donna nell’Islam con Francesca Corrao

Approfondimento

Ma come vengono trattate davvero le donne nell’islam, al di là della cultura, della tradizione o della corrente politica?   

Quando si parla di Islam contemporaneo, poche questioni sono forse tanto controverse quanto la condizione della donna. È infatti nella figura femminile che si condensano molte delle tensioni che attraversano le società musulmane: la dialettica tra tradizione e rinnovamento, il rapporto tra Stato e religione, la relazione tra diritto divino e diritti dell’uomo.

Nonostante la sua rilevanza, è con un po’ di esitazione che ci siamo decisi a fare i conti con questa tematica. Il dibattito è particolarmente inquinato da banalizzazioni, stereotipi e ideologie e prendervi parte significa correre il rischio di trasformare le donne musulmane in un terreno di contesa. Invece di discutere della donna nell’Islam, abbiamo allora preferito chiedere una relazione   sul tema alla prof.ssa Francesca Maria Corrao, esperta di Islamistica che si collegherà da Harwad.

Francesca Maria Corrao Professore Ordinario di Lingua e Letteratura Araba presso il dipartimento di Scienze Politiche dell’Università Luiss Guido Carli di Roma.  Membro delle Associazioni di orientalistica UEAI, dell’Institute of Oriental Philosophy della Soka University di Tokyo, membro del comitato esecutivo dell’associazione di arabisti europei, EMTAR. Ha insegnato e svolto seminari di ricerca all’INALCO, all’Ecole des Hautes Etudes e Science Po di Parigi, Oxford, Cambridge, Harvard, Cairo e Beirut.




LA RISERVA CHE BRUCERÀ DUE VOLTE: NOCO2!

Pescara, 7 aprile 2024. Un nuovo incendio incombe sulla Riserva Dannunziana. Dopo quello della triste giornata del primo agosto del 2021, che ha mandato in fumo centinaia e centinaia di arbusti e alberi, ora se ne annuncia uno nuovo, subdolo, invisibile e ancor più distruttivo, e questa volta deciso e voluto dall’uomo. Ma a differenza del primo, a cui farà seguito nuova vita, il secondo molto probabilmente darà luogo a energia e poi … anidride carbonica: CO2.

Da alcuni organi di informazione si apprende che i tronchi rimossi dalle aree percorse dal fuoco del 2021, e per adesso stoccati in cataste recintate sempre all’interno dell’area protetta, saranno venduti. A chi? Per farne cosa?

Se vero, il paradosso di questa scelta sta nel fatto che l’attuale progettista dell’intervento, nonché direttore dei lavori, nella sua relazione ha affermato che: “il legname (…) rimane nelle disponibilità dell’appaltatore che ne deciderà della eventuale utilizzazione. Il valore di mercato del materiale legnoso esboscato, tenendo conto dello stato del materiale in parte carbonizzato, in parte già in decomposizione, è quasi nullo, questo potrebbe però trovare una possibile commercializzazione nell’ambito delle biomasse per scopo energetico; pertanto, si suggerisce all’Amministrazione di verificare tale possibilità, ad esempio potrebbe essere appetibile per la centrale a biomasse presente nella vicina città di Termoli in Molise.”

Ora appare curioso che, interrogato uno degli operai sul cantiere, si viene a sapere che il materiale è del Comune e che l’azienda impegnata nei lavori lo deve solo accatastare.

Di chi è quindi questo materiale?

Qual è il suo destino?

A tal proposito torna utile citare il Codice degli appalti sul verde (diversi DL dal 2016 al 2023), a cui l’Amministrazione deve attenersi, e soprattutto i CAM, criteri ambientali minimi, molto chiari e rigidi nelle procedure, che NON contemplano la destinazione energetica di tronchi e ramaglie, ma compostaggio in loco o in impianti dedicati.

È la legge.

E in più prevede che vengano predisposti progetti chiari di uso degli scarti e campagne educative di carattere ambientale. A Pescara sembra che la norma non sia ancora pervenuta, o non sia nota.

Diversamente sarebbe indispensabile che i cittadini venissero informati su come l’Amministrazione intende mettere in atto quando stabilito dal Decreto vigente e CAM annessi, perché non è proprio previsto che il legname della Riserva vada a finire in fumo, e quindi in CO2, in deciso contrasto con i principi ispiratori del “Piano d’Azione per la sostenibilità ambientale dei consumi della pubblica amministrazione” (Green Public Procurement, gli acquisti verdi) i cui obiettivi devono, non possono, essere perseguiti dagli Enti locali. Comune di Pescara compreso.




QUANDO NON C’È PIÙ RAGIONE DI SPERARE INCOMINCIA LA SPERANZA

Gesù, Tommaso e le parole di Primo Mazzolari

Globalist.com, 7 aprile 2024. Siamo deboli e limitati, siamo molto come Tommaso e, alcune volte, non lo siamo. È la vita. Dovremmo accettarci come siamo e non temere: Dio lavora anche sui nostri dubbi, come su quelli di Tommaso.

Il Vangelo odierno: La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.

Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».

Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».

Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».

Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome (Gv 20, 19-31).

Suscita una comune e diffusa simpatia l’atteggiamento di Tommaso: non crede nel Risorto finché non lo tocca. È un credente, ma ha bisogno di conferme. E noi?

Lo stesso, Quante conferme abbiamo chiesto nella nostra vita?

Tante, tantissime… in amore, come sul lavoro, in famiglia come in gruppo o in società: abbiamo più volte chiesto che fossero confermati sentimenti, promesse, accordi, fiducia, progetti e via discorrendo. Crediamo che Dio parli, si manifesti, intervenga nella storia, salvi… ma spesso siamo a corto di conferme! Non manca la nostra fede, ma è molto piccola e spesso in crisi.

Come quella di Tommaso: “Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo»”.

La conferma che lui cerca è fisica: toccare, verificare e riconoscere l’identità del Cristo attraverso segni tangibili. Credere sulla parola è, da che mondo è mondo, un’opera molto difficile. Tommaso non fu molto diverso da quello che oggi siamo noi. Noi avremmo fatto esattamente lo stesso: non credere alla parola degli amici, soprattutto quanto questi ci avessero riferito di un’apparizione e, per giunta, del Maestro!

Eppure, Tommaso è di più di noi. Forse noi avremmo continuato anche a dubitare anche nei confronti del Cristo, lì vivo e presente, forse anche nel momento in cui ci stesse mostrando mani e fianco trafitti. Forse no. Comunque, voglio dire che è naturale richiedere segni di presenza, quasi dimostrazioni. Del resto, Gesù non disdegna di apparire otto giorni dopo e di aiutare l’incredulità di Tommaso. Tuttavia, c’è un momento in cui bisogna smettere di dubitare e credere, accettare l’evidenza, fare un salto e buttarsi… nelle mani di chi si mostra.

Ci sono molti momenti nella vita in cui ci arrendiamo davanti a quello che ci viene mostrato e cambiamo idee, sentimenti e prassi. Magari dopo aver dubitato e anche tanto. Nessun panico. Siamo deboli e limitati, siamo molto come Tommaso e, alcune volte, non lo siamo. È la vita. Dovremmo accettarci come siamo e non temere: Dio lavora anche sui nostri dubbi, come su quelli di Tommaso.

Non si tratta solo di pregare – attività necessaria e indispensabile – perché il Signore ci faccia crescere nella fede e avere meno dubbi, ma anche di dialogare, arricchirci reciprocamente e fare discernimento insieme: cosa ci vuole insegnare il Signore qui e ora?

Che senso hanno le guerre e le violenze a cui assistiamo?

O la corruzione e la malpolitica?

O il disprezzo dei poveri e degli stranieri, veicolato dal fascismo galoppante? O tanti problemi seri in cui ci imbattiamo?

La mia fede mi aiuta a superare le paure che ne derivano? La mia fede mi spinge ad aiutare chi ha di meno in termini di salute, assistenza e risorse economiche? Sto diventando più aperto agli altri e caritatevole, specie verso gli ultimi? Sono come Tommaso pronto a buttarmi nelle braccia del Risorto e dirgli: Mio Signore e mio Dio!

Ho sempre trovato di grande profondità le parole di Primo Mazzolari: “Soltanto nella virilità si comincia ad avere un volto. (…) Quando non c’è più ragione di credere, allora incomincia la fede: quando non c’è più ragione di sperare incomincia la speranza: due virtù che appaiono tali solo sui quarant’anni, quando credere e sperare non son più un fatto istintivo della nostra esuberanza di vita. S’incomincia a credere quando non c’è più nessun trasporto di fede, quando credere è davvero l’unica cosa che buona che ci è rimasta”.