ERGA OMNES CONTINUA

Progetto di inclusione e socializzazione per i ragazzi con Disturbi del Neurosviluppo

Chieti, 8 aprile 2024. Venerdì 5 aprile, all’ex centro sociale San Martino di Chieti Scalo, serata speciale dedicata ai giochi di società. Un momento di divertimento, inclusione e condivisione psico-educativa del Progetto Una Chiave, un servizio dell’associazione di volontariato Erga Omnes, attiva dal 2011, rivolto a giovani adulti con Disturbi del Neurosviluppo. 

I giochi di società rappresentano una risorsa preziosa nel percorso di inclusione e socializzazione dei ragazzi con disturbi del neurosviluppo. Oltre a essere un divertimento, sono un potente strumento educativo che favorisce l’apprendimento, la crescita personale e la costruzione di relazioni significative. Richiedono cooperazione, comunicazione e interazione tra i giocatori. Questi elementi, per i ragazzi seguiti dai volontari di Erga Omnes, sono fondamentali per sviluppare abilità sociali, come l’ascolto attivo, l’empatia e la capacità di lavorare in gruppo. 

Il progetto Una Chiave è alla costante ricerca di giovani volontari, che saranno appositamente formati per poter dare supporto alle attività.




NEO 2024 ABITARE LA VALLE SUBEQUANA

Aperte le candidature

Gagliano Aterno, 8 aprile 2024. Il Progetto NEO nuove esperienze ospitali 2024 Valle Subequana rappresenta un’opportunità unica per coloro che desiderano sperimentare un cambiamento significativo nella propria vita, ridefinendo il senso delle relazioni ambientali nel contesto dei piccoli paesi appenninici abruzzesi.

Questa nuova edizione, che si distingue per essere un’importante evoluzione rispetto alle precedenti edizioni del 2022 e del 2023, pensate ed attivate con il Comune di Gagliano Aterno (AQ), si estende sull’intera Valle Subequana coinvolgendo sette comuni: Acciano, Castel di Ieri, Secinaro, Goriano Sicoli, Gagliano Aterno, Molina Aterno e Castelvecchio Subequo.

Il progetto, ospitato sul sito www.montagneinmovimento.it, è aperto a tutti e accetta candidature fino al 28 aprile,  offre la possibilità di trascorrere sei mesi, dal 20 maggio al 22 novembre, nella Valle con alloggio gratuito, accompagnamento e formazione per facilitare l’inserimento socio-lavorativo dei nuovi abitanti e progettualità inerenti alla transizione ecologica.

La Valle Subequana, inserita nel Parco naturale regionale Sirente Velino, rappresenta un prezioso scrigno di biodiversità e natura incontaminata. Questo territorio è punteggiato da piccoli paesi che da decenni registrano alti tassi di decremento demografico, tra i più elevati in Italia. L’iniziativa, promossa da Montagne in Movimento insieme a Fondazione Hubruzzo, e con il partenariato di Openpolis e l’Ufficio speciale per la ricostruzione USRC, si propone di contrastare il fenomeno dello spopolamento che affligge la regione abruzzese.

Il territorio è infatti interessato dalla ricostruzione post sisma 2009 e, insieme ai partner di progetto e alle amministrazioni locali, sono aperte riflessioni e azioni per far in modo che il patrimonio materiale ricostruito possa effettivamente essere ri-abitato.

I partecipanti, limitati a un numero massimo di dieci persone, saranno coinvolti in attività di formazione, attivazione e inserimento socio-lavorativo, acquisendo competenze attraverso workshop condotti da esperti nei campi dell’Antropologia pubblica, della Storia dell’Appennino, della Transizione energetica, delle Questione di genere, sui Servizi ecosistemici e la gestione di boschi, agricoltura e allevamento, sulle Aree interne e innovazione, e workshop di Progettazione europea per i giovani.

La fase finale del progetto prevede la proposta di un Patto per la Valle Subequana durante un’assemblea pubblica, coinvolgendo amministrazioni locali, partner di progetto e aziende abruzzesi. I partecipanti avranno l’opportunità di contribuire attivamente alla rinascita del territorio, sostenendo le trasformazioni culturali ed economiche già in atto e potendo scegliere di rimanere nella Valle Subequana anche al termine dell’esperienza, facilitati nella ricerca di alloggio, lavoro e integrazione sociale.

Il progetto NEO 2024 è anche occasione per formarsi attivamente e in maniera immersiva sui temi inerenti alle culture locali, l’attivazione di comunità, le problematiche e le opportunità delle aree interne e la transizione energetica e digitale. I NEO 2024 saranno protagonisti di un’importante iniziativa che stimola l’incontro tra culture e competenze fungendo da ponte tra tradizione e innovazione nella Valle Subequana.




LE IMPAVIDE DEL SUD ALLA FONDAZIONE LA ROCCA DI PESCARA

Venerdì, 12 aprile ore 18

Pescara, 8 aprile 2024. Sono passati alcuni secoli da quando Shakespeare faceva dire ad Amleto, nella seconda scena del primo atto della sua tragedia “Frialty, thy name is woman” (Fragilità, il tuo nome è donna). Ma non sono passati invano se alcuni personaggi femminili, pur se con la loro fragilità, si sono caparbiamente imposti in svariati campi della cultura, della medicina, della scienza, della politica, con il loro fondamentale contributo. Pensiamo, tanto per fare qualche esempio tra quelli che ci vengono in mente, alla nostra Levi Montalcini, a Marie Curie, a Madre Teresa di Calcutta, a Margaret Thatcher. Ma pensiamo anche a quello che purtroppo accade ancora con troppa frequenza a danno del sesso femminile e a tutto quello che c’è ancora da fare, come opportunamente ci ricorda l’Agenda dell’Onu 2030 sullo Sviluppo Sostenibile, che al punto 5 elenca una nutrita serie di interventi  favore della condizione femminile.

Anche il Sud del nostro Paese, nel corso della storia recente e passata, ha offerto importanti esempi di personaggi che hanno dato un contributo rilevante allo sviluppo dell’Italia,  come si evince dall’eccellente libro di Riccardo Riccardi, Le impavide del Sud. Donne che hanno cambiato la storia del Mezzogliorno, pubblicato da Les Flaneurs Edizioni di Bari, che in pochi mesi è già giunto alla sua terza edizione. Si tratta di 40 brevi e assai incisive monografie di donne che con il loro esempio hanno inciso profondamente nel tessuto sociale, culturale, scientifico, politico e religioso. Tra queste, alcune che si riferiscono all’Abruzzo, segnatamente la pescarese Teodolinda Pomarici e la siciliana Alessandra Starabba di Rudinì, entrambe legate alla figura di Gabriele d’Annunzio.

Di queste donne e di altri personaggi del libro si parlerà nel corso della presentazione che si terrà a Pescara, nella sede della Fondazione La Rocca (Via Raffaele Paolucci, 71), venerdì 12 Aprile, alle ore 18.00, organizzata dalla Casa della poesia in Abruzzo – Gabriele d’Annunzio e dalla Fondazione La Rocca con la collaborazione dell’Inner Wheel Club di Pescara e di Maria Cristina Semproni. Porteranno il loro saluto Carlo Masci, sindaco di Pescara, Ottorino La Rocca, presidente della Fondazione La Rocca, Maria Rosaria Ciancarelli e Annamaria Giannuzzi, vicepresidente e membro di Inner Wheel Pescara, mentre la lettura di alcuni brani sarà affidata all’attrice Franca Minnucci e gli interventi musicali a cura di Gabriella Ciaffarini e Isabella De Massis. A introdurre la serata e a dialogare con l’autore sarà Dante Marianacci, presidente della casa della poesia in Abruzzo – Gabriele d’Annunzio.

Riccardo Riccardi, saggista e giornalista barese, da anni indaga sugli aspetti meno noti del Sud d’Italia. Ha pubblicato: I Pomarici – Storia di un’antica famiglia meridionale (2003 e 2008); L’impresa di Felice Garibaldi e il Risorgimento in Puglia (1835-1861) (2007 e 2010); Album Lucano – Famiglie, personaggi e immagini ritrovate (2008); Una famiglia borghese meridionale – I Porro di Andria (2013); Spezierie e Farmacie in Terra di Bari (2015); Riscatto materano – La vocazione del “fare” della borghesia cittadina e Matera – Breve storia della città dei “Sassi” (Les Flâneurs Edizioni, 2018); La Dinastia Ulmo (2019); Lucania Felix (2021); Puglia, Viaggio nelle dimore storiche (2021 e 2022). Collabora con il magazine “Wine Fashion Europe” e con numerose altre riviste. È stato direttore artistico delle manifestazioni “Aspettando il 2019” a Matera e “Il Paese dei Libri” a Montescaglioso.




FESTIVAL CULTURALE DEI BORGHI RURALI DELLA LAGA

Al via la 3ª edizione, coinvolgerà quattro regioni: l’Abruzzo, il Lazio, le Marche e l’Umbria

Teramo, 8 aprile 2024. Si terrà il 13 aprile l’inaugurazione ufficiale del Festival Culturale dei borghi rurali della Laga, con la presentazione presso la Sala Conferenze della Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia, in Via Savini 50, Teramo.

La conferenza stampa si terrà invece il giorno precedente, venerdì 12 aprile 2024 ore 10:30 presso il Parco della Scienza, in via Antonio De Benedictis, 1 a Teramo.

Nel corso della conferenza verrà presentato il calendario del Festival culturale dei Borghi della Laga.

Sarà presente l’Assessore alla Cultura di Teramo Antonio Filipponi, e oltre ai rappresentanti istituzionali, saranno presenti i referenti del Coordinamento del Festival dei Borghi e la Responsabile dell’ufficio Stampa del Festival Lisa Di Giovanni.

Alla sua terza edizione l’evento coinvolgerà quattro Regioni dell’Italia Centrale come l’Abruzzo, il Lazio, le Marche e l’Umbria e cinque province: Ascoli Piceno, L’Aquila, Perugia, Rieti e Teramo.

Diciotto i comuni promotori insieme all’Associazione “FederTrek Escursionismo e Ambiente” e al “Coordinamento Territoriale delle Comunità della Laga”. L’evento sarà patrocinato dal Ministero della Cultura, della Società Geografica Italiana e dell’Ente Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.

Un tema, quello dell’anno 2024, che dialoga con le precedenti edizioni in maniera strabiliante. Il comitato Organizzatore presieduto dal Responsabile Roberto Gualandri ha infatti realizzato l’evento “Le comunità della Laga riunite: le sfide per un nuovo Appennino”. Tematica che intende presentare una versione diversa della vita in montagna.

L’evento partirà di fatti con l’inaugurazione del 13 aprile, ma si estenderà fino a dicembre, con un viaggio itinerante capace di coinvolgere 66 deliziosi borghi rurali d’epoca longobarda. Un progetto che intende premiare tutti coloro i quali dopo gli eventi drammatici del sisma avvenuto nel 2016, sono rimasti in quei Comuni, dedicando la loro vita alle terre in cui sono cresciuti.

A seguito della cerimonia d’apertura, seguirà la presentazione del Festival nell’area picena nella giornata di martedì 16 Aprile presso il PalaRozzi di Folignano (AP), all’interno della rassegna “LibrArte 2024”, in una sorta di intreccio evento fuori dal comune.  La terza presentazione del progetto avverrà invece a Roma il 23 Aprile presso il Palazzetto Mattei in Villa Celimontana sede della Società Geografica Italiana. In quest’occasione sarà dato più spazio al valore geografico e scientifico del progetto.

Di grande impatto anche il “FuoriFestival”, la novità introdotta quest’anno, che intende attraverso la legge quadro n° 349/91 sensibilizzare il pubblico alla salvaguardia delle aree naturali protette. Da quest’esigenza nasce il progetto “Missione Parchi, riprendiamo il cammino”. Un percorso a piedi che si estenderà nei maggiori Parchi Nazionali dell’Italia centrale e che attraverserà nell’ultima settimana di maggio, anche il territorio della Laga. Un obiettivo comune, quindi, ovvero la ricostruzione di una reciprocità tra gli enti parco e le comunità residenti.

Saranno 57 le iniziative giornaliere di “borgo in borgo”, dove numerosi itinerari tematici saranno da stimolo per tutte le fasce d’età. Un progetto capillare che si estende su un vasto territorio, capace di intrecciare insieme opportunità, bisogni, idee, a favore non solo delle Comunità residenti, ma anche pronto ad accogliere schiere di visitatori nel comprensorio dei Monti della Laga e dei Monti Gemelli. Un programma vasto con iniziative trasversali pronte ad ingolosire un vasto pubblico.

Di grande valore la presentazione del calendario eventi “Luoghi che rigenerano l’anima, anime che rigenerano luoghi” a cura di Barbara Diletti e Domenico Cornacchia.

Numerose le personalità che presidieranno gli eventi: la referente territoriale del coordinamento delle Comunità della Laga Nadia Ragonici, il Presidente Nazionale Federtrek Alessandro Piazzi, il Presidente del Coordinamento delle Comunità della Laga Roberto Gualandri e molti altri. L’evento sarà moderato da Lisa di Giovanni, giornalista e scrittrice e responsabile dell’ufficio stampa del Festival.

Un Festival che si propone come ponte tra le vecchie e le nuove generazioni, volgendo di fatti lo sguardo ad un futuro dove i saperi e le memorie si fondono insieme, ricostruendo un importante rapporto intergenerazionale. Tutte le giornate saranno mandate in diretta sul Gruppo Facebook “Borghi e Sentieri della Laga” e sul sito web www.borghiesentieridellalaga.org.

Numerose le interviste e i contributi che apriranno una finestra anche a coloro i quali non sarà possibile accorrere fisicamente agli appuntamenti.




LA FESTA DI SANTA MARIA DEI LUMI

Dal 24 al 27 aprile la 129° edizione. Sabato 27 aprile il concerto (ingresso gratuito) dei Nomadi

Civitella del Tronto, 8 aprile 2024.  Sono diversi gli appuntamenti in programma nei quattro giorni. Mercoledì 24 aprile si esibiranno i LigAlive (una talentuosa band locale dedicata a Ligabue).

Giovedì 25 aprile sarà una giornata dedicata allo sport e in particolare al calcio e al ciclismo. Alle 9.00 inizierà il 2° Memorial Marco Zanchè (torneo di calcio a 5). Poi la giornata proseguirà con il 54° trofeo Madonna dei Lumi, gara ciclistica che partirà alle ore 14.30. Infine, in serata, il concerto dell’orchestra spettacolo Ze Tropicana.

Venerdì 26 aprile, alle 19:00, partirà la processione con il quadro della Madonna dei Lumi e, a seguire, ci sarà il concerto Bandapapù.

Sabato 27 aprile rimarrà, come ogni anno, il giorno principale dell’intera manifestazione. Tutto inizierà con la tradizionale fiera, per proseguire poi con il concerto bandistico Città di Ancarano, l’estrazione del quadro di Santa Maria dei Lumi e i fuochi d’artificio. Ma l’evento clou sarà il concerto ad ingresso libero dei Nomadi, che si terrà appunto sabato 27 aprile dalle 21:30. Il dj set targato Red & DiSi, in programma per le 23:30, chiuderà la 129° edizione di questa rinnovata tradizione. L’intera manifestazione si terrà nel santuario di Santa Maria dei Lumi.

Nell’arco dei quattro giorni si potrà cenare e pranzare negli stand enogastronomici mentre per più piccoli sarà sempre aperto il luna park.

L’associazione Storico Comitato ci tiene a ringraziare i frati francescani, l’amministrazione comunale e chiunque abbia contribuito al mantenimento di questa stupenda tradizione.

Il programma completo sulle pagine social dell’associazione Storico Comitato.




SUONI ULTERIORI

La presentazione del libro del compositore Paolo Cavallone. Mercoledì 10 aprile, ore 15, Roma (piazza della torretta, 36)

Sulmona, 8 aprile 2024. Un viaggio nella poesica del compositore Paolo Cavallone, tra musica contemporanea e poesia. È quanto prevede la presentazione di Suoni Ulteriori, il volume scritto dallo stesso Cavallone, tra i compositori italiani più apprezzati a livello internazionale, che sarà presentato mercoledì 10 aprile, alle ore 15, a Roma nella sede dell’Associazione Stampa Romana (Piazza della Torretta, 36 – 1° Piano). L’ingresso è libero.

All’incontro, oltre all’autore, interverranno il presidente della Consulta uffici stampa dell’Associazione Stampa Romana, Antonio Ranalli, il musicista e filologo Valerio Sanzotta e rappresentanti delle istituzioni. Alcuni estratti del volume saranno letti dal giornalista Angelo Martini.

L’opera, edita dal Gruppo Santelli Poetica, contiene 46 testi poetici che l’autore ha composto nell’arco di 24 anni. L’opera si arricchisce della presentazione del giornalista e scrittore Giuseppe M. Gnagnarella e della prefazione del musicologo Renzo Cresti.

È difficile separare la poesia dalla musica perché in Paolo Cavallone prendono vita contemporaneamente: non vi è un prima e un dopo, un distacco, ma si formano insieme. Potremmo azzardare il termine “poesica”, poesia/musica contratte in un’unica parola, arti che pur conservando le loro naturali caratteristiche si penetrano attraverso il suono e il ritmo, indistinguibili e imprescindibili l’una dall’altra. Dal suono di una vocale o di una frase nasce la musica, la quale è già contenuta in quella parola e in quel verso.

Non è una questione di creare una poetica o una drammaturgia, il fatto è che poesia/musica sono connaturati alla sensibilità, alla forma mentis di Cavallone o meglio egli diviene la sua poesia/musica. Un suono senza tempo (“Spirali”), intrasonico polifonico (“Madrigale”), ci regala Cavallone, corpo dello spirito (“Corpo”), vivo raro (“Sorriso”).

Per onestà / nella purezza dell’intenzione / dell’immaginazione” (“Ero Dandy e non sapevo”), ci dona la dolcezza delle emozioni (Stanze), in “Rivelazioni” meditate e fulminee, in un percorso di vita e d’arte più unico che raro, profondo e originale. Il libro si arricchisce della copertina tratta dall’opera “Il vento dell’ovest” della pittrice Emma D’Alessandro.

Paolo Cavallone (Sulmona, 1975) è uno dei maggiori compositori di oggi. Affianca a una formazione musicale di alto prestigio la laurea in Lettere all’Università dell’Aquila dove studia Letteratura Italiana con Walter Siti. L’apertura di senso del suo pensiero compositivo, nell’ideazione del concetto di possibilità applicato alla creazione musicale, è divenuta canone estetico di riferimento. Fra le collaborazioni ricordiamo: Siemens Foundation, Dilijan Music Series di Los Angeles, Orchestre National de Bretagne, Orchestra della Toscana, EOC ensemble, Pascal Gallois, Rohan De Saram, Roberto Fabbriciani, Magnus Andersson, Marco Guidarini, Daniel Kawka e Andrea Lo Vecchio. In qualità di regista ha realizzato il film di animazione d’arte “Magasin de métaphores”. Già collaboratore di ricerca all’Università di New York e professore di orchestrazione alla Victoria University di Wellington (Nuova Zelanda), è titolare della cattedra di Elementi di Composizione al Conservatorio Vivaldi di Alessandria. I suoi lavori sono pubblicati da RAI COM e da MEP e sono disponibili su dischi Tactus e Albany Records. Nel 2022 è stato insignito dalla Regione Abruzzo dell’onorificenza di Ambasciatore della cultura nel mondo.




AI LABORATORI SOTTERRANEI DEL GRAN SASSO

La visita degli studenti dell’Istituto Istruzione Superiore Amedeo D’Aosta

L’Aquila, 8 aprile 2024. Alle 14.00 del 5 aprile 2024, i due minibus in partenza per i Laboratori Nazionali del Gran Sasso dal piazzale antistante l’Istituto d’Istruzione Superiore D’Aosta a L’Aquila, hanno accolto i giovani partecipanti al PCTO inclusivo in corso da qualche settimana presso l’Agenzia delle Entrate dell’Aquila e finanziato grazie alle risorse messe a disposizione da Micron. I docenti dell’IIS D’Aosta affiancano i giovani allievi in questo percorso che consentirà loro di acquisire quelle competenze necessarie per un primo approccio al mondo del lavoro.

Il percorso, di cui stanno facendo esperienza i giovanissimi autistici, comprende attività strutturate attraverso le quali i ragazzi hanno la possibilità di osservare l’ambiente lavorativo e scoprire al tempo stesso i propri punti di forza. La visita di oggi ai Laboratori del Gran Sasso va ad accrescere il bagaglio di esperienze di questi giovani che così hanno la possibilità di esplorare un ulteriore contesto professionale.

L’azione progettuale, resa possibile grazie ad una forte sinergia tra gli organismi coinvolti: Scuola, Associazione, Agenzia delle Entrate e Micron, rappresenta un rilevante sostegno formativo per gli studenti e favorisce la relazione e l’apprendimento tra pari.

Quella che raccontiamo oggi non è solo una storia di inclusione ma è soprattutto una storia di condivisione e di crescita, di accoglienza di ogni diversità, per perfezionare il nostro stare insieme in questo mondo.

Desideriamo ringraziare di cuore il Direttore e il personale dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso per aver accolto i ragazzi e i docenti insieme al nostro team e, ancora una volta, rivolgiamo un plauso a Manuela Seminara, Ambasciatore Micron Foundation e Senior Manager Talent Acquisition EMEA e a Giovanni Cappelli, funzionario Micron e volontario Abruzzo Autismo Onlus per aver dato il via a una nuova forma di inclusione. 

Si allegano le foto relative all’arrivo nel Laboratori sotterranei e la foto ricordo scattata in esterna con lo staff organizzativo: Dario Verzulli, Giovanni Cappelli, Rostic e Vladic Ciccotosto.




IL POPOLO, IL POPOLARISMO E IL POPULISMO

di Domenico Galbiati

PoliciaInsieme.com, 8 aprile 2024. La denuncia del populismo – che sia di destra oppure di sinistra o sedicente tale, vedi Movimento 5 Stelle – è un utile esercizio dialettico. Mantiene viva l’attenzione nei confronti di un fenomeno preoccupante, nella misura in cui è, ad un tempo, effetto e causa dell’ottundimento della coscienza civile dei cittadini. Ma, in realtà, l’esecrazione come tale, per quanto, qua e là, la si legga un po’ ovunque, non esorcizza il fenomeno e soprattutto non porta da nessuna parte, se non si cerca di capire più a fondo da dove nasca, cosa sia, dove intenda approdare il populismo. Ammesso che lo sappia.

Inutile prendersela con i suoi corifei. Fanno il loro mestiere e gli riesce pure facile. I populisti mietono dove altri hanno seminato. Passano direttamente all’ incasso dei cascami di un popolarismo che mostra di non reggere la prova del tempo storico che viviamo. Il populismo, infatti, in ultima analisi, non è che un cattivo surrogato del popolarismo. O meglio una sorta di parassita che subentra laddove il “popolo” latita, come certi germi patogeni che si insediano nell’organismo quando viene meno la flora batterica che fisiologicamente lo abita. Però attecchisce. Infatti, a suo modo, è accattivante.

In un mondo sgranato e confuso, instabile e tormentato, a tratti caotico, spesso indecifrabile, comunque mutevole ed impredicibile circa le sue possibili evoluzioni, cosicché viene percepito come destabilizzante e minaccioso, il populismo, in uno con la demagogia, consente, sia pure in modo rozzo e banale, superficiale ed ingannevole, eppure efficace, di contenere e gestire le nostre paure. Soprattutto, evitando che si trasformino in angosce. Il che è di straordinaria importanza sul piano della psicologia collettiva, non meno che sul piano individuale.

Noi siamo fatti per dare un senso alle cose e quando non ci riusciamo ci sentiamo insicuri, esposti all’alea di eventi fuori controllo che pure attraversano la nostra vita. Quando viene meno un orizzonte di valori, di attese e di speranze comuni, una storia condivisa, criteri di giudizio asseverati dal consenso della tradizione e della propria comunità di riferimento, il calore di una solidarietà rassicurante e diffusa, un sentimento di coesione sociale, cioè un insieme di coordinate che concorrono a dar ragione del mondo, basta poco perché, in mancanza d’ altro, in carenza di una ragionata e ragionevole comprensione degli eventi, ci si accontenti, appunto, piuttosto che niente, di una lettura populista. A quel punto, cioè, basta ventilare un complotto, accampare le mene dei poteri forti, gli gnomi della finanza ed i servizi segreti deviati, i maneggi delle spie, le complicità di ambienti oscuri e le connessioni incestuose con il terrorismo internazionale.

Se si è capaci di condire il tutto con un po’ di vittimismo, il gioco è fatto e, paradossalmente, quanto più la tesi suggerita è impensabile o addirittura stupefacente, tanto più sembra credibile e capace di spiegare l’arcano. Del tipo – fatte le debite proporzioni – che non è vero che l’uomo è andato sulla Luna o che l’ attacco alle Torri Gemelle l’ha organizzato la CIA.

Come si accennava sopra, la forza del populismo consiste nella sua, per quanto relativa e sghemba, capacità di aiutarci a gestire le nostre paure. Le quali, per quanto possano essere sofferte e tormentose, a differenza dell’angoscia sono pur sempre connesse ad un oggetto, ad una certa condizione, ad un evento, ad un che di reale e palpabile, che si conosce e si può, in qualche modo, contrastare o almeno contenere. Senonché, in carenza di un qualunque appiglio – possono bastare le boutade populiste – che dia conto di come stiano davvero le cose, si rischia di scivolare nell’angoscia, cioè in una paura disincarnata, “sine materia”, inafferrabile e, dunque, come tale molto più penetrante e pervasiva.

Insomma, i populisti sono imbonitori che, sulla piazza del mercato, vendono, spacciandole per un medicinale portentoso, boccette di acqua fresca che hanno il merito, finché dura, di funzionare come placebo. Ad ogni modo, frenare, interrompere o addirittura risalire la deriva populista non è facile. Lasciata al suo trend naturale scende giù, lungo una china fatale, verso una condizione di entropia sociale, cioè di crescente disordine e di costante dissipazione di energia.

C’è un solo rimedio: ristabilire gli snodi di una reale, forte, condivisa dimensione popolare della nostra vita civile.

E politica. Compete anche a quest’ ultima, anche alla politica spetta il compito. Superando le secche del bipolarismo, creando le condizioni di quella “coalizione popolare” di cui su queste pagine si è già accennato.




ANCORARE LA SPESA SANITARIA AL PIL

Silvio Paolucci su appello per salvare la sanità pubblica: “Siamo con la comunità scientifica, diritto alla salute a rischio. Per questo ripresenteremo la proposta di legge … che Marsilio ignora da 9 mesi”.

Pescara, 8 aprile 2024. “Con Marsilio e Meloni in Abruzzo le liste di attesa e mobilità passiva sono alle stelle, sempre più persone migrano fuori regione o, peggio, rinunciano a curarsi per problemi economici o di accesso, dice l’Istat. Serve una svolta, per questo a luglio 2023 abbiamo depositato la proposta di legge per il “Riordino della disciplina in materia sanitaria, a norma dell’articolo 1 della legge ottobre 1992, n. 421, perché la Regione la sostenesse per la presentazione alle Camere.

Non solo ciò non è avvenuto, ma oggi la situazione abruzzese precipita sempre più. Secondo l’ultimo rapporto Gimbe siamo fra le regioni dove si verifica la maggiore fuga di pazienti, con una mobilità passiva anche oltre il 77 per cento e che si traduce in un costo di 108 milioni di euro, 82 euro circa ad abruzzese, neonati compresi”, duro il consigliere regionale PD Silvio Paolucci su un tema divenuto di stringente attualità in queste ore.

“L’appello della comunità scientifica rafforza la necessità di iscrivere di nuovo la proposta all’ordine del giorno del primo Consiglio utile, non si può perdere altro tempo, perché rischiamo la privatizzazione del settore, a livello nazionale e regionale, che renderà sempre più salute e prevenzione un privilegio per chi può pagare e non un diritto per tutti – aggiunge Paolucci – La proposta del Pd nasce da questo e chiede di modificare l’articolo 1 del decreto vigente, in modo che l’importo delle risorse finanziarie destinate al servizio sanitario nazionale sia determinato in misura non inferiore al 7,5 per cento del PIL dell’anno precedente e sia adeguato anche all’indice di vecchiaia e all’aspettativa di vita della popolazione.

Un’azione che non si può rinviare, perché il Governo sta impoverendo il sistema sanitario nazionale, come denunciano i 14 esponenti della comunità scientifica firmatari dell’appello lanciato in queste ore per salvare un sistema a cui nel 2025 sarà destinato il 6,2% del Pil (meno di vent’anni fa) e che negli ultimi anni ha avuto tagli per quasi 40 miliardi, un livello che ci fa arretrare dagli standard dei Paesi europei avanzati che arrivano all’8% del Pil e che porta la sanità pubblica al tracollo.

In sostanza la spesa sanitaria dell’era Meloni in Italia non è grado di assicurare compiutamente il rispetto dei Livelli Essenziali di Assistenza (Lea), cosa che con l’autonomia differenziata sarà ancora più grave e arriverà a tagliare l’Abruzzo fuori da ogni tutela del diritto alla salute. Lo dimostrano i tanti problemi che affliggono già la nostra sanità regionale e la mancanza di una governance per affrontarli e, soprattutto, di investimenti a vantaggio della comunità-utenza.

Evidentemente, al riconfermato presidente non interessa che l’Abruzzo possa perdere milioni di finanziamenti, a causa del fatto che il Governo amico in due anni ha trasferito al sistema sanitario nazionale 5 miliardi in meno rispetto all’aumento dei costi generato dall’inflazione, riducendo, così, il rapporto tra spesa sanitaria e Prodotto interno lordo. L’unica giustificazione di tanta e tale inerzia di fronte agli evidenti tagli alla sanità pubblica e ai problemi correlati, è che sia forse già in atto una strategia nazionale della destra: quella di favorire al più presto la privatizzazione del comparto”.




I GRANDI DISCORSI DELLA STORIA

Al Circus, la Uao Spettacoli nel segno dell’inclusione

Pescara, 8 aprile 2024. Sarà al Teatro Circus di Pescara venerdì 12 aprile alle ore 21 il progetto della Uao Spettacoli dal titolo I grandi discorsi della storia, da Marthin Luther King a Bebe Vio:  lo spettacolo nasce grazie al sostegno del Fondo Unico per lo spettacolo dal vivo, annualità 2022, assegnato a progetti speciali e trova la sua completezza grazie ad una compagnia integrata da abilità differenti per offrire seguito, nell’attualità, alle grandi voci che hanno cambiato la storia.

L’appuntamento, gratuito per il pubblico, è possibile grazie all’Assessorato alle Politiche Sociali e per la Famiglia del Comune di Pescara dell’Assessore Adelchi Sulpizio e vede la partecipazione dei ragazzi dell’Associazione Diversi Uguali Onlus di Gianna Camplone, con la presenza del MiBe, Liceo Artistico Musicale Coreutico Misticoni Bellisario e la Dirigente Raffaella Cocco, e l’Associazione Onlus “Prossimità alle Istituzioni” che si impegna nelle attività sociali a sostegno del disagio giovanile.

C’è un nuovo modo di concepire il teatro dietro lo spettacolo scritto dagli attori Valentina Olla e Federico Perrotta, per la regia di quest’ultimo: emozione, divertimento, arte saranno collegati dal filo rosso di un nuovo collettore ossia l’ amore, quello vero per “l’essere un gruppo” ed infatti sul palco ci sarà una compagnia teatrale speciale composta da attori professionisti e persone con disabilità ed abilità differenti, prima fra tutte la capacità desiderata di superare determinate barriere fisiche e psicologiche.

Come spiegano gli ideatori del progetto: “al centro dello spettacolo ci sono attori che amano davvero il teatro, che diventa nello specifico uno strumento di ricerca ed analisi di quei discorsi che hanno fatto veramente grande la storia, scandita da forti esperienze condivise”.

“Inoltre – proseguono – è qui che il teatro rivela la sua finalità terapeutica e sociale poichè non ci sono diversità sul palco e soprattutto si è tutti parte di un’unica dimensione lavorativa fatta di persone che hanno lo scopo di divertirsi e di imparare anche importanti lezioni di vita, infatti volere è potere”.

Oltre a Federico Perrotta e Valentina Olla, e ai tanti ragazzi che si metteranno in gioco, il cast è composto anche da Marco D’Angelo, Giacomo Rasetti, Giulia Perini, Rausy Giangaré, Gianmarco Crò, Eugenia Bardanzellu.




BACH FOREVER

ANIMA&CORPO diretto da Gabriele Pro al Conservatorio di Musica dell’Aquila per i concerti nel parco sabato 13 aprile ore 18.00

L’Aquila, 8 aprile 2024. L’ensemble ANIMA&CORPO diretto da Gabriele Pro presenta sabato 13 aprile 2024 alle ore 18 il concerto dal titolo “BACH FOREVER” presso l’Auditorium del Conservatorio di Musica Alfredo Casella dell’Aquila nell’ambito della rassegna “I Concerti nel Parco 2024”.

L’ensemble eseguirà alcuni dei concerti superstiti composti da Bach per violino; in programma il Concerto in la minore BWV 1041, il Concerto in Mi Maggiore BWV 1042, il Concerto in Re minore per cembalo BWV 1052, ricostruito dalla trascrizione per cembalo, e il Concerto per violino, oboe, archi e b.c. in Do minore BWV 1060R. I concerti originali risalgono al 1720, quando Bach era maestro di cappella e direttore della musica da camera sotto il principe Leopoldo. Le trascrizioni risalgono però al periodo di Lipsia, quando i compositori eseguivano opere da camera per la Società di Telemann o organizzavano piccoli concerti familiari.

GABRIELE PRO, violinista, direttore e fondatore dell’ensemble, si è laureato in violino presso il conservatorio aquilano, in seguito ha conseguito il master di violino barocco con lode e menzione d’onore sotto la guida di Enrico Onofri e si è laureato in musicologia presso l’Università di Roma “La Sapienza”. La sua attività concertistica lo ha condotto ad esibirsi come solista o in ruolo di prima parte nei principali festival e stagioni concertistiche d’Europa, Asia e Stati Uniti: MA festival Brugge, MITO settembre musica, Resonanzen Wien, Tage Alter Musik – Herne, Muziekcentrum De Bijloke – Gand, Filarmonica Romana, Pomeriggi Musicali, Festival Monteverdi, Società dei concerti “B. Barattelli”. Ha suonato con numerose orchestre e gruppi da camera, tra i quali: Le Concert des Nations, Accademia Bizantina, Il Giardino Armonico, Academia Montis Regalis, Ensemble Zefiro, Enea Barock Orchestra, Venice Baroque Orchestra, Concerto Romano, La Fonte Musica, Aquila Altera.

Nel 2015 fonda l’ensemble ANIMA&CORPO partecipando ad importanti festival e stagioni concertistiche, tra cui: Società dei Concerti “B. Barattelli” – L’Aquila; Festival Barocco “Alessandro Stradella” di Viterbo e Nepi; Società della Musica e del Teatro “P. Riccitelli” – Teramo; Festival di Urbino Musica Antica; Roma Festival Barocco, Segni Barocchi, I Concerti dell’Accademia degli Sfaccedanti, “I Concerti di Euterpe” – L’Aquila.

Nel 2023 con l’ensemble ha pubblicato un album dedicato a sonate inedite di Giovanni Mossi e Antonio Montanari per l’etichetta Arcana – Outhere Music.




LA FESTA DI SAN DOMENICO ABATE

Rito dei Serpari patrimonio culturale delle Comunità dell’Appennino. Convegno il 13 Aprile 2024

Cocullo, 8 aprile 2024. In vista dell’edizione 2024 del Rito dei Serpari, in programma come da tradizione il prossimo 1° maggio, Sabato 13 Aprile, con inizio alle ore 9:30, presso la sala Consiliare del Comune di Cocullo, avrà luogo il Convegno dal titolo: “La Festa di San Domenico Abate e Rito dei Serpari patrimonio culturale delle Comunità dell’Appennino”.

L’obiettivo è quello di ripartire da quanto fatto sul percorso di candidatura della Festa e del Rito a patrimonio immateriale UNESCO, che la pandemia ha inevitabilmente interrotto, tenendo conto del mutamento delle condizioni socioculturali nel frattempo intervenute.

Ripartendo dai temi portati all’attenzione nel convegno tenutosi nel 2018 dal titolo “Piccole comunità e piccoli comuni d’Italia: un progetto di salvaguardia”, interpretiamo oggi, che quei temi sono ancora più attuali, la candidatura Unesco della Festa di San Domenico e del Rito dei serpari come una vetrina della attuale situazione nelle aree interne dell’Appennino dove lo spopolamento delle comunità locali potrebbe compromettere la sopravvivenza di tradizioni che oggi costituiscono la ricchezza dell’Italia intera.

Per il Centro Abruzzo la candidatura della Festa di Cocullo potrebbe fungere, quindi, da sintesi di una proposta culturale che metta a fattor comune la ricchezza del patrimonio immateriale della Valle del Sagittario e della Valle Peligna valorizzando la cultura popolare peligna come filo identitario dell’intero territorio.

Si allega la locandina/invito dell’evento che sarà arricchito dalla presenza del Presidente dell’Anci Abruzzo, il Sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto, e del dottor Gianni Letta.

Il programma dei festeggiamenti in onore di San Domenico Abate per i giorni 30 Aprile e 1° Maggio 2024.




IL CERCHIO DELL’ACQUA

Il marsicano Lolli alla Mondadori

Pescara, 8 aprile 2024. Il Lago del Fucino è il protagonista del primo romanzo storico fresco di stampa di Gaetano Lolli per Leonida Edizioni dal titolo “Il cerchio dell’acqua” e che verrà presentato alla Mondadori di Pescara (via Milano), sabato 13 aprile alle ore 18: si tratta della storia millenaria di un’immensa distesa d’acqua «simile ad un mare per la sua grandezza», attraverso le vicende che videro l’uomo confrontarsi, specchiarsi, perdersi in quello che oggi all’uomo è dato soltanto immaginare. Modera l’appuntamento la giornalista pescarese Alessandra Renzetti.

“Mi presento, sono il Fucino, altro non importa aggiungere. La mia è una storia millenaria, iniziata nei meandri del tempo, ma posso dirvi questo: tutto ciò che di rilevante mi riguarda ha a che fare con l’uomo” – recita il prologo in cui è lo stesso Fucino che parla.

Così il Fucino prosegue tra le pagine del libro che ne ricostruisce la dimensione nel corso della storia e attraverso personaggi: “È passato del tempo da quando gli uomini, affaccendati come granchi laboriosi, hanno iniziato le loro attività lì alle pendici del promontorio; ormai sono abituato alla loro presenza, li scorgo ogni volta che le mie onde portano la mia curiosità da quelle parti. Ultimamente però qualcosa sta cambiando; non riesco più a respirare come vorrei in quella piccola spiaggia riparata, diventata a me cara da quando custodisco lì il ricordo di altri uomini ormai scomparsi”.

Lolli affida proprio ai pensieri e ai sentimenti del lago Fucino il compito di congiungere le storie degli uomini attraverso le varie epoche sul cui sfondo si muovono i singoli personaggi che animano le pagine di questo percorso “diacronico” come lo definisce la stessa Ceccaroni, lungo le sponde del bacino lacustre.

La prefazione del libro è a cura dell’Archeologa Emanuela Ceccaroni, mentre la copertina è stata realizzata da Alfonso Scioli.

Gaetano Lolli, classe ’82 è nato e vive ad Avezzano (AQ). È un ingegnere edile architetto, già autore della raccolta di racconti “Appartenenze” (Leonida edizioni).




LAGGIÙ QUALCUNO MI AMA

Il documentario biografico  di Martone, omaggio a Troisi, chiuderà la stagione di prosa, cinema e musica 2023/2024 del teatro Talia

Tagliacozzo, 8 aprile 2024. Domenica 14 aprile alle ore 18:00 il Teatro Talia si trasformerà nuovamente in un cinema per l’ultimo appuntamento della stagione 2023/24 composta da spettacoli di prosa, proiezioni cinematografiche e show musicali proposta da  Meta Aps: Laggiù qualcuno mi ama, il documentario biografico su Massimo Troisi, con la regia di Mario Martone chiuderà il cartellone di appuntamenti con un sentito e delicato approfondimento sulla figura Massimo Troisi, uomo e artista dalla rara sensibilità.

Mario Martone torna ad incontrare, dopo averlo fatto nella vita, Massimo Troisi riproponendolo a chi c’era quando entrava progressivamente nelle case e nel cuore degli italiani di qualsiasi latitudine e anche a chi è venuto dopo. Lo fa attraverso un percorso nella sua carriera di attore e di regista ma anche in quella di uomo con il suo carattere schivo ma estremamente sensibile. Ne ricostruisce il lavoro e le passioni tramite le testimonianze di chi lo ha amato e ne ha condiviso il percorso di scrittura e di molti altri che ne hanno apprezzato la genialità e l’arte.

Attraverso interviste e materiali inediti, montando le scene dei suoi film Martone vuole mettere in luce Troisi come grande regista del nostro cinema prima ancora che come grande attore comico, e per farlo delinea la sua parabola artistica dagli inizi alla fine, inquadrandolo nella temperie degli anni in cui si è formato e nella città comune ai due registi, Napoli.

I biglietti sono in vendita presso il Tagliacozzo Turismo – Info Point in piazza Duca degli Abruzzi e sulla piattaforma online I-ticket, ad una tariffa unica di € 5,00. Il giorno dello spettacolo sarà possibile acquistare i biglietti sia online che presso il Botteghino del Teatro.

Per informazioni contattare il numero 329 9339837, collegarsi ai canali social del teatro o al sito www.teatrotalia.com, oppure scrivere una mail all’indirizzo info@teatrotalia.com.