LA CULTURA LIBERALE

Fondamento della civiltà liberale e patrimonio di tutti

di Angela Casilli

L’Aquila, 10 aprile 2024. Negli ultimi anni abbiamo assistito, con profondo rammarico, alla censura di grandi opere letterarie, vere e proprie pietre miliari della cultura  occidentale, in diverse università americane ed europee, unitamente alla decisione presa dalle stesse, francamente incomprensibile, di interrompere qualsiasi rapporto con le università israeliane, in prima fila nella mobilitazione anti-Netanyahu, che scendono ogni giorno in piazza per chiedere le dimissioni del primo ministro, rivendicare nuove elezioni e andare ad una soluzione negoziale del conflitto con Hamas.

La domanda che molti si pongono è quella se esista o no un nesso tra l’attacco ai capolavori della cultura occidentale e l’avversione che molti studenti e anche un discreto numero di docenti, nei licei e nelle università, manifestano nei confronti di Israele, mentre indulgente appare il loro atteggiamento nei confronti dei grandi paesi autocratici di oggi, come la Russia, la Cina, l’Iran. Il nesso esiste ed è dovuto alla presenza di minoranze, espressione di una controcultura decisamente antioccidentale, votate ad un unilateralismo culturale, i cui esiti negativi non tarderanno a farsi sentire.

È in atto una guerra culturale non solo in America ma anche in Europa e le università appaiono come lo snodo strategico di questa rivoluzione-involuzione, perché sono al vertice dei sistemi educativi di tutti i paesi occidentali e sono quindi in grado di influenzare ogni altra istituzione culturale, dai centri di ricerca, alle scuole, ai mezzi di comunicazione.

Inevitabili le ripercussioni su tutta la vita sociale e politica, a conferma che la storia anche oggi, come ieri, è fortemente condizionata da minoranze molto combattive e determinate, impegnate a mettere in rotta di collisione istituzioni culturali e civiltà liberale.

Nelle università italiane, che andrebbero aiutate a competere con quelle straniere, non esiste ancora un elenco di libri e autori proibiti, ma molti pensano che sia solo questione di tempo, perché siamo bravi a adeguarci a quello che fanno gli altri, in particolare le università anglosassoni. Ma l’università è necessariamente pluralista e quindi molto diversa da quella che emerge dalla visione unilateralista della sinistra radicale e della destra conservatrice, basti pensare al ruolo importante esercitato al suo interno dai politecnici che lavorano su insiemi di competenze che non possono essere unilaterali, per loro natura.

L’unilateralismo costituisce la cifra intellettuale di non pochi docenti, prigionieri di schemi in base ai quali ciò che conta è schierarsi; per questa ragione, mentre fa notizia che a qualcuno è negata nei pubblici dibattiti o nelle università la parola ad opera di gruppetti di contestatori urlanti, non si parli affatto di una specie di autocensura preventiva che evita accuratamente oratori e argomenti pericolosi.

Le minoranze vincono, a meno che non ci siano leaders autorevoli e coraggiosi, in questo caso leaders culturali consapevoli della necessità di disporre di luoghi di cultura, come le università, liberamente aperte al sapere, dove non si subiscano ricatti e imposizioni, ma si educhino le nuove generazioni allo studio e alla ricerca.




LINEA GUSTAV, STORIE DIMENTICATE

Prima Visione Rai

Roma, 10 aprile 2024. La linea Gustav (o “linea invernale“) fu una linea fortificata difensiva approntata in Italia, su disposizione di Hitler del 4 ottobre 1943, dall’organizzazione Todt, durante la campagna d’Italia nella II Guerra Mondiale. Il nome deriva dalla compitazione della lettera “G” nell’alfabeto tedesco. Lo racconta il doc in prima visione “Linea Gustav, storie dimenticate”, di Lucrezia Lo Bianco, in onda domenica 14 aprile alle 22.10 su Rai 5.

Divideva in due la penisola italiana: a nord le truppe tedesche (nel territorio formalmente in mano alla Repubblica Sociale Italiana), a sud gli Alleati; si estendeva dalla foce del fiume Garigliano, al confine tra Lazio e Campania, fino a Ortona, comune costiero a sud di Pescara, passando per Cassino, le Mainarde, gli altipiani maggiori d’Abruzzo e la Maiella. La sua funzione, che sfruttava il tratto più stretto della penisola italiana e gli ostacoli naturali costituiti dalle montagne appenniniche, era quella di ritardare l’avanzata degli Alleati, impedirgli di raggiungere Roma e tenerli impegnati affinché non potessero rinforzare la pressione sui fronti orientale e settentrionale. I tedeschi requisiscono le abitazioni più̀ signorili o strategicamente rilevanti, scavano trincee, costruiscono rifugi e razziano tutto il resto.

È la tattica della “terra bruciata”: nessun riparo lasciato agli Alleati, nessun ristoro, nessuna persona che possa dargli informazioni o supporto. Il fronte si sposterà̀ solo a giugno 1944 quando le truppe tedesche si ritireranno dai paesi della Majella e dell’Alto Sangro, sulla linea Hitler posta poco più a nord, dopo la lunga e sanguinosa battaglia di Cassino, che segna il definitivo sfondamento della Linea Gustav.

Lucrezia Lo Bianco ha deciso di ripercorrerla, nello stile “Di là dal fiume e tra gli alberi”, incontrando artisti e geologi, storici e riti antichi, per raccontare un piccolo tratto della nostra storia.




NAS E ASL INCONTRANO LE IMPRESE

L’evento di Confartigianato. Domani iniziativa gratuita rivolta a ristoranti, bar, piccoli artigiani e operatori del settore alimentare

Chieti, 10 aprile 2024. Fornire alle imprese del settore alimentare – dai ristoranti ai bar, dalle pasticcerie ai panifici e fino ai caseifici, ai frantoi e alle piccole aziende artigiane – tutte le indicazioni operative e gli strumenti per adeguarsi rispetto ai riferimenti normativi in materia igienico sanitaria e strutturale e, più in generale, per quanto riguarda la prevenzione, la salute e la sicurezza. Queste le finalità dell’evento gratuito dal titolo “Nas e Asl incontrano le imprese: le attività di prevenzione a tutela della salute e della sicurezza”.

L’appuntamento è per domani, giovedì 11 aprile, alle ore 16:00, nella sede di Academy ForMe, al primo piano del centro commerciale Centauro, in via Filippo Masci, a Chieti. L’iniziativa è promossa da Confartigianato Imprese Chieti L’Aquila.

Nel corso dell’evento, dopo l’introduzione e i saluti di Gaudenzio D’Angelo, presidente della categoria Alimentazione Confartigianato Chieti L’Aquila, sono previsti gli interventi di Alcide Massaro, direttore facente funzioni del Servizio Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro (Spsal) – Asl 2 Lanciano Vasto Chieti, del capitano Maria Rosaria Paduano, comandante dei Carabinieri del Nas di Pescara (Nucleo CC Antisofisticazioni e Sanità) e del luogotenente Saverio Vitto, sempre del Nas abruzzese.

Per partecipare è obbligatoria la registrazione, compilando il form dedicato sul sito web di Confartigianato Imprese Chieti L’Aquila (www.confartigianato.ch.it).

“Per le imprese – afferma il presidente della categoria Alimentazione di Confartigianato Chieti L’Aquila, Gaudenzio D’Angelo – non è facile muoversi nei meandri della normativa igienico sanitaria. Molto spesso, infatti, all’origine di problemi e criticità c’è l’oggettiva difficoltà riscontrata nel comprendere limiti, regole e vincoli imposti dalle leggi di riferimento. Proprio per dare una risposta alle tante richieste che arrivano dal territorio e in una logica di promozione della prevenzione sui luoghi di lavoro, abbiamo pensato ad un’iniziativa che coinvolga le autorevoli voci dei rappresentanti della Asl e dei Carabinieri del Nas, organi ispettivi del settore. Si tratterà di un evento in cui, in modo semplice e chiaro – conclude D’Angelo – verranno fornite indicazioni concrete ai partecipanti, che avranno la possibilità di porre domande e di chiarire ogni dubbio”.




DOSSIER RISERVA DANNUNZIANA

A cura di Radici InComune

Pescara, 10 aprile 2024. L’assenza del comitato di gestione è stata quanto mai grave in occasione del devastante incendio del primo agosto 2021, quando è apparso chiaro la sua fragilità nel rimbalzo di competenze e responsabilità. Una serie di mancanze e di errori che porta fino a oggi, allo stato desolante di una sconfitta.

Il 14 settembre 2021 nel consiglio comunale straordinario successivo all’incendio le Associazioni del Coordinamento Salviamo gli Alberi di Pescara hanno richiesto un approccio e controllo scientifico tramite l’organo previsto di un Comitato di Gestione. (Doc.Ass_CCPE_14.09.2021C_E_G)

L’amministrazione ha risposto mantenendo la gestione in capo alla Giunta e agli uffici tecnici, un vuoto di controllo. Tale vuoto si è cercato di colmare con un tavolo tecnico, volontario, a chiamata, composto dai tecnici ed esperti Pirone, Febbo e Savini, che hanno cercato di dare gli indirizzi di azione per il post incendio, senza nessun potere se non quello consultivo.

Pirone, Febbo e Savini lavorano, studiano, producono la loro relazione nel novembre del 2021, individuano con bandierine le piccole plantule di pini d’Aleppo che stavano nascendo e cominciano a dare indicazioni operative. Indicazioni disattese, come la più importante: nell’estate del 2022 la squadra più volte richiede di supportare la giovane vegetazione con acqua, nulla è stato fatto, e come comprovato dal monitoraggio dell’Università dell’Aquila (ottobre 202) la Riserva perde un 50% delle plantule nate per la forte siccità estiva (relazione Università dell’Aquila),

Parallelamente al tavolo degli esperti, che, capiamo ora, essere una facciata di buoni intenti per le associazioni e cittadinanza, l’ordine degli Agronomi a gennaio 2023, con una lettera che salta il tavolo formato, caldeggia la chiamata della fondazione Alberitalia (ordine agronomi Riserva e risposta nota ordine da parte esperti)

Tale fondazione viene incaricata così di uno studio per la ripresa e prepara le linee guide, che vengono accolte e utilizzate per la preparazione dell’appalto del disboscamento degli alberi morti. (relazione Alberitalia)

La mancanza di un controllo, nessun comitato di gestione, gli esperti volontari non coinvolti, portano al disastro finale: il cantiere iniziato nel 2023 ha esboscato sì i tronchi di pino morti, ma uccidendo la stessa ripresa naturale della Riserva: nessun rispetto delle giovani plantule:

·         i letti di caduta dei tronchi non sono stati controllati per cercare di non schiacciare le plantule

·         i cingolati entrati nell’area hanno poi portato all’ennesima falcidiazione dei giovani pini d’Aleppo, i nostri pini, il cui corredo genetico è fondamentale.

È stato un vero esbosco. Uno scempio ambientale. Un disastro annunciato, direbbero gli esperti. L’amministrazione ha sbandierato come sempre i finanziamenti. Ma non i risultati:

i tronchi sono distesi fuori e dentro la riserva in attesa di conferimento misterioso, visto che nessuno rispetta i CAM previsti come obbligatori dal relativo Decreto del 2020 e dal Codice degli appalti, dal 2016 al 2023;

le plantule contate a una a una sia dagli esperti che dall’Università sparite dal controllo dei monitoraggi;

le prescrizioni delle relazioni disattese, nessuno poteva entrare nel cantiere a controllare per motivi di sicurezza. Oggi vediamo il risultato finale di una rinnovazione interrotta e distrutta per incuria.

E così oggi già si parla che la Fondazione Alberitalia porterà nuove plantule di Pino d’Aleppo, una notizia sbandierata come un successo, mentre la verità è l’ammissione di una clamorosa dichiarazione di sconfitta, l’ennesima, per il compito che ha una amministrazione: cercare di tutelare il patrimonio della Riserva Regionale Pineta Dannunziana.

Cronistoria

Primo agosto 2021 incendio Riserva

14 settembre 2021 Consiglio Comunale aperto

Novembre 2021 Relazione dei tecnici Febbo, Pirone e Savini

Relazione Università dell’Aquila Luglio- Ottobre 2022: relazione dell’Università dell’Aquila dove si evince che circa il 50% del rinnovamento delle plantule di Pino d’Aleppo sono state perdute per la siccità dell’estate del 2022, per quanto i nostri esperti avessero richiesto espressamente di irrigare e apportare acqua nei comparti incendiati.

Nel gennaio del 2023 l’ordine degli Agronomi di Pescara invia un documento nel quale disconosce l’operato del tavolo tecnico e addirittura sponsorizza una fondazione esterna, Alberitalia, per le azioni e studi da intraprendere, scrivendo di essere con loro in contatto, e che l’opera sarebbe stata a titolo gratuito.

Il dott. Febbo, il prof. Pirone e il dott. Savini, esperti conoscitori della Riserva Dannunziana, puntualmente rispondono al documento dell’ordine degli Agronomi di Pescara, a firma del presidente, facendo notare le incongruità scientifica e la non approfondita conoscenza della Riserva.

L’amministrazione invece segue il “consiglio” dell’ordine degli Agronomi, e affida, il 17 marzo, l’incarico del valore di 43.900 euro per:

Una relazione per abbattimento e rimozione del materiale legnoso fino ad un imposto;

Le Linee Guida” d’indirizzo riguardanti azioni sull’assetto forestale e indicazioni sui criteri di rinaturalizzazione del sedime di Via della Bonifica prossima alla chiusura del traffico veicolare;

Novembre 2023 parte il cantiere nella Riserva per l’esbosco di circa 400 alberi

Gennaio 2024 Question Time sui CAM e sulla destinazione del legname al quale non è stata data una risposta esaustiva e precisa.

2 aprile 2024 comunicazione in conferenza stampa dell’amministrazione dell’arrivo dei primi 200 pini d’ Aleppo da piantare per la Riserva.




IL CENTRO: SCIOPERO

Giornale non sarà in edicola domani e il sito non verrà aggiornato

Pescara, 10 aprile 2024. Il Comitato di redazione del quotidiano il Centro, sulla scorta del pacchetto di cinque giorni di sciopero affidato dall’assemblea il 1° febbraio scorso, proclama lo sciopero per oggi. E quindi il giornale non sarà in edicola domani e il sito non verrà aggiornato.

Le giornaliste e i giornalisti restano sconcertati dall’ennesima provocazione del presidente del Centro spa, il dottor Pierluigi Balietti, di non rinnovare il contratto di una collega chiamata a sostituire una assenza per aspettativa. A ciò si aggiungono le mancate sostituzioni di due colleghi in malattia, uno dei quali assente da quasi due mesi. L’organico fortemente impoverito da gennaio a oggi (sono stati già due i contratti non rinnovati, per un totale di cinque assenze) non ha precedenti nella storia del Centro, lasciando presagire un oscuro futuro per l’informazione abruzzese.

L’atteggiamento sempre più provocatorio del presidente del Centro spa, abbinato alla nota sfiducia alla direzione da parte della redazione, non rispecchia neppure quanto emerso nella riunione del 15 marzo scorso con gli Editori (a partire dall’arenato tema sui prepensionamenti). Editori che si sono sempre sacrificati per garantire la tenuta del giornale in un momento delicato per il settore, ribadendo che il Centro rappresenta un’istituzione in regione e ripetendo di voler mantenere le quattro edizioni provinciali e le due redazioni di Pescara e L’Aquila come baluardi dell’informazione.

Piano e propositi che confliggono con quanto avvenuto da gennaio, perché le carenze in organico stanno portando a un forte malcontento e a un impoverimento del prodotto. La redazione è altresì preoccupata dall’incomprensibile silenzio delle istituzioni che forse non hanno ben chiaro il destino che di questo passo attende il principale organo d’informazione in Abruzzo. Ai lettori e agli edicolanti che subiscono l’ennesima forma di protesta la rassicurazione che i giornalisti del Centro non molleranno di un millimetro sul fronte della libera e corretta informazione

Il Comitato di redazione del quotidiano il Centro




SACRAMENTALI DIMENTICATI

Un libro di don Marcello Stanzione

di Elia Lucchini

Dentrosalerno.it, 10 aprile 2024. L’editrice milanese Sugarco ha stampato una nuova opera dell’angelologo e demonologo di fama internazionale don Marcello Stanzione intitolata: “I sacramentali dimenticati. Acqua, sale, olio e incenso benedetti”.

Il Catechismo della Chiesa cattolica cos’ definisce i sacramentali: “la santa madre Chiesa ha istituito i sacramentali. Questi sono segni sacri dai quali, per una certa imitazione dei sacramenti, sono significati e, per impetrazione della Chiesa, vengono ottenuti effetti soprattutto spirituali. Per mezzo di essi gli uomini vengono disposti a ricevere l’effetto principale dei sacramenti e vengono santificate le varie condizioni della vita” (n. 1667). Gli autori moderni, a grandi linee, distinguono i sacramentali in due categorie: I sacramentali-elementi ed i sacramentali-azioni. Immediatamente si nota la distinzione fra le realtà (elementi) benedette, consacrate, esorcizzate e le azioni: benedizioni, consacrazioni, esorcismi.

Nel primo gruppo di sacramentali abbiamo così: l’acqua, le candele, il pane, l’olio, i rami di ulivo (le palme), le ceneri, i ceri, il sale, l’incenso e tutti gli elementi benedetti.

Nel secondo gruppo sono raccolte le consacrazioni: professione religiosa; consacrazione dell’abate e della badessa; consacrazione delle vergini; dedicazione della chiesa e dell’altare; le benedizioni: dell’acqua, dei bimbi, dei malati, dei campi, di quanto serve alla vita ed al lavoro dell’uomo e, da ultimo, gli esorcismi.

In questo libro di don Stanzione sui sacramentali si tratterà specialmente delle benedizioni ad alcuni elementi naturali come l’acqua, il sale, l’olio e l’incenso che normalmente vengono utilizzati dagli esorcisti o dai sacerdoti cattolici che, pur non essendo esorcisti, li utilizzano nella pastorale della liberazione rivolta agli ammalati spirituali. L’autore del libro, don Marcello Stanzione, che non è esorcista, ma un parroco di Campagna, ha sempre benedetto tali elementi mentre purtroppo numerosi sacerdoti cattolici, pur potendole fare, non fanno tali benedizioni perché ritengono che tutto ciò sia superstizioso e medioevale…o addirittura fuorviante nonostante che sia l’antico Rituale Romanum sia il moderno benedizionale emanato dalla Conferenza Episcopale Italiana nel 1992 preveda tali benedizioni specifiche.

Il compianto esorcista don Gabriele Amorth disse una volta: “l’olio esorcizzato, usato con fede, serve a mettere in fuga il potere dei demoni e i loro assalti. Inoltre, favorisce la salute dell’anima e del corpo; ricordiamo l’antica usanza di ungere le ferite con l’olio”, così come il potere dato agli apostoli da Gesù di guarire i malati mediante l’imposizione delle mani e l’unzione con l’olio.

Il famoso esorcista scrisse: “quando incontro persone che soffrono di una certa maledizione che di solito è collegata a oggetti o cibi maledetti, ecc…è importante che questi cibi o oggetti maledetti o oggetti cattivi vengano espulsi. A volte prima che ciò accada l’energumeno soffre di dolori allo stomaco, di eruttazioni interessanti, di ingrossamento dello stomaco, di esplosione di singhiozzo, o di tosse e respiro affannoso…Quando va in chiesa, quando prega e soprattutto quando viene esorcizzato. In questi casi, è importante ma non sempre necessario che la persona espella l’oggetto maledetto, ecc. L’olio esorcizzato aiuta davvero a rimuovere e a liberare il corpo da queste impurità o malesseri o cose maledette…” (dal libro Un esorcista racconta). Riguardo poi all’acqua santa, Santa Teresa d’Avila scrisse: “per lunga esperienza ho imparato che non c’è nulla come l’acqua santa per mettere i diavoli a tacere” (e impedire che tornino di nuovo).

“Per quanto mi riguarda, ogni volta che la prendo, la mia anima prova una consolazione particolare e notevole. Infatti, mi capita spesso di avvertire un ristoro che non saprei descrivere, simile a una gioia interiore che conforta tutta la mia anima.

Anche una notte, più o meno in questo periodo, mi sembrava che i diavoli mi soffocassero; e quando le suore avevano asperso una grande quantità di acqua benedetta, vidi una grande folla di loro che fuggivano velocemente come se stesse per gettarsi giù da un luogo scosceso”. Il libro di don Stanzione è particolarmente utile a tutti gli operatori pastorali che, pur non essendo esorcisti di nomina episcopale, lavorano nel campo del ministero della consolazione e della liberazione con gli ammalati spirituali.




L’ITALIA E LA DEMOCRAZIA UMILIATA

di Domenico Galbiati

PoliticaInsieme.com, 10 aprile 2024. Come sostenuto più volte su queste pagine non è possibile costruire una coalizione che intenda governare l’Italia, mettendo insieme una forza di sinistra – ammesso che il PD sia ancora in grado di interpretare efficacemente un tale versante – ed un’altra che, quale il Movimento 5 Stelle, è di fatto di destra, forse, anche a sua insaputa. E, perfino, a suo dispetto.

Una forza, infatti, che tuttora riposa sulla tara genetica delle sue origini – è pur sempre il partito del “vaffa” – e, per quanto dotata di una sua agenda sociale, la declina attraverso una postura demagogica e populista, nel migliore dei casi paternalistica, senza alcuna cognizione dell’ interesse generale del Paese.

Al di là delle cause scatenanti del momento che, a Bari e pure a Torino, hanno portato alla frattura tra PD e 5Stelle, se anche queste crisi locali dovessero risolversi, resterebbe per intero il problema di una conciliazione impossibile tra due forze che solo la comune convenienza elettorale potrebbe tenere assieme. In vista di una improbabile scalata al potere che, in queste condizioni, non si profila neppure su un orizzonte lontano. Il quale, peraltro, se fosse, in prospettiva, abbordabile, non farebbe altro che incrementare la rivalità interna a tale presunta coalizione, azzoppandola sul nascere.

Il nostro è, oggi, un sistema politico che francamente umilia l’Italia e gli italiani. Siamo un Paese di grande tradizione democratica, cresciuta attraverso la pluridecennale esperienza di un confronto spesso aspro, ma pur sempre orientato all’ interesse generale della collettività.

Un confronto duro e schietto, condotto secondo visioni differenti, spesso addirittura antitetiche, ma pur sempre motivate idealmente e politicamente, mai declinate solo in funzione di un potere fine a sé stesso. In altri termini, anche nelle stagioni più fortemente contrassegnate dal cosiddetto principio “ad excludendum”, il discorso pubblico dell’ Italia democratica ha sempre visto in campo, a fronte delle maggioranze che sostenevano il governo, una possibile, chiara e forte alternativa.

Che cosa resta oggi di tutto questo? Nulla o quasi. Non esiste una visione “altra”, un progetto politico che le opposizioni siano in grado di introdurre come termine dialettico che, a fronte della proposta incarnata dal governo, accenda nella pubblica opinione un confronto coinvolgente, possibilmente appassionato.

Al discorso del Governo, monocorde – eppure frastagliato e, per più aspetti, contrastato al suo interno – corrisponde la rissa indecente delle supposte opposizioni. Di fatto, PD e 5Stelle altro non fanno se non offrire preziosi assist alle forze di maggioranza che, sostanzialmente, giocano contro un avversario a porta vuota. Ciò che succede a Bari ed a Torino umilia la democrazia nel significato profondo del valore umano e morale di cui è la più alta, diretta ed esplicita attestazione sul piano politico e civile.

La democrazia – “forma di un desiderio profondamente umano”, come sostiene il documento preparatorio della prossima Settimana Sociale – è ferita, al punto che vacilla, dubita di sé, è tentata di rassegnarsi ad un inevitabile declino, quando il suo stesso fondamento, la sovranità popolare, la libera espressione del personale convincimento di ogni cittadino è così gravemente strumentalizzata e compromessa.




QUEL NATALE NON C’ERA LA NEVE

Il romanzo familiare di Agnese Berardini targato Bertoni Editore alla Biblioteca diocesana Carlo Maria Martini

Pescara, 10 aprile 2024. La vita spesso ci mette dinanzi un campo minato, allora bisogna aver pazienza, sondare il terreno, procedere a piccoli passi e non aver fretta … individuare la mina e renderla inoffensiva e mantenere sempre viva la consapevolezza che basta un momento di disattenzione o di presunzione per saltare in aria. (Agnese Berardini, “Quel Natale non c’era la neve – Storia d’amore di una famiglia“, Settimo capitolo, p.100, Bertoni Editore)

Venerdì 12 aprile, alle ore 17:30, Agnese Berardini, docente di lettere classiche presso il Liceo Classico “G. D’Annunzio” di Pescara, affiancata dal prof. Mauro Pallini, sacerdote e docente di Liturgia, presenterà la sua seconda pubblicazione, il romanzo: “Quel Natale non c’era la neve” presso la splendida Biblioteca diocesana Carlo Maria Martini, in Piazza Spirito Santo, 5 a Pescara.

Sarà presente anche il Direttore della biblioteca, dr. Luca Mazzocchetti. L’invito è rivolto a chiunque voglia ascoltare il racconto di una storia vera, magica, straordinaria e imprevedibile come ogni avventura umana; che restituisce sogni, aspettative, gioie e i dolori dei protagonisti ‒ in cammino soprattutto tra Puglia e Abruzzo ‒ e nella quale, in paesi e città italiane ed europee, entrano in scena personaggi sconosciuti e altri noti, come il grande scrittore Ennio Flaiano.

Come recita il sottotitolo è la storia d’amore di una famiglia, nata negli anni Sessanta, che inizia a Natale del 1974, ma si snoda fino al 2006 con incursioni nelle vicende belliche e postbelliche del secondo conflitto mondiale e indietro fino agli anni Cinquanta e Quaranta, restituendo la bellezza e la profondità di valori, ideali e speranze dati in eredità a chi si ama. Un sentito ringraziamento dell’autrice, per la disponibilità e l’accoglienza riservatale, a S.E. Mons. Tommaso Valentinetti, Arcivescovo dell’Arcidiocesi Pescara-Penne, al dott. Luca Mazzocchetti e al prof. Mauro Pallini.




UN’ALTRA MISSIONE IN SENEGAL

Il Colibrì pronto. Lunedì, 15 aprile, il carico del container ed il saluto del Sindaco Jwan Costantini. Domenica pranzo di solidarietà per sostenere le attività del circolo

Giulianova, 10 aprile 2024. Dalle 8 alle 12 di lunedì prossimo, 15 aprile, il Circolo Colibrì completerà il carico del container che partirà a breve alla volta di Dakar per una nuova missione umanitaria. Domenica prossima, inoltre, si terrà il tradizionale pranzo di raccolta fondi per sostenere le attività dell’associazione, che in dieci anni di impegno umanitario e sociale ha realizzato iniziative di aiuto e assistenza a Giulianova e all’estero.

Alla chiusura del container, lunedì, sarà presente il Sindaco Jwan Costantini. Il gemellaggio di Giulianova con la capitale Dakar rappresenta solo una delle azioni promosse dal Colibrì e accolte con entusiasmo dall’ Amministrazione Comunale.

“Quest’anno il Circolo festeggia il suo decimo compleanno – spiega Ambra Di Pietro, che con Egidio Casati ha fondato e coordina le attività dell’ associazione – Per il 2024 stiamo preparando, non a caso, molte iniziative e qualche sorpresa. L’invio del container in Senegal rappresenta comunque un passaggio imprescindibile. La missione umanitaria resta infatti un impegno identitario della nostra associazione”.

“Nei mesi scorsi abbiamo ricevuto e sistemato abiti, libri, attrezzature sanitarie – prosegue Egidio Casati – È come se il container, oltre ai beni materiali, portasse in Africa anche la generosità dei giuliesi e condividesse con il Senegal la parte migliore della città”.




FATTO GRAVISSIMO

Cure garantite al paziente con grave disabilità dal Comune ma non dalla ASL

Montesilvano, 10 aprile 2024. Che la sanità fosse malata non è una novità e i cittadini se ne sono accorti da tempo, ma quello che è accaduto ad un cittadino di Montesilvano con gravissima disabilità, preso in cura dal Servizio di Assistenza Domiciliare Integrata della Asl di Pescara presso il distretto sanitario di Montesilvano, ha superato ogni limite.

Malato in condizioni di estrema gravità con disabilità al 100% e grave malattia rara, è costretto, dopo aver subito un delicato intervento al cervello, a continuare ulteriori cure presso il reparto di oncologia dove era  seguito da già da sei anni.  La malattia rara dopo l’intervento ha provocato delle terribili piaghe in testa e sulla schiena.

Il giovane deve sottoporsi a terapia ogni 21 giorni, ma il servizio ADI nega lo spostamento in ambulanza perché l’ospedale di Chieti, se pur a distanza di pochi chilometri da quello di Pescara, è fuori provincia.  Nega dunque l’autorizzazione e rispondendo al paziente che può curarsi tranquillamente a Pescara.

Sembra quasi una rivalità “sportiva” esistente da anni tra Chieti e Pescara. Peccato che la salute non è una partita di calcio.  Alla famiglia è stato risposto che per decisioni aziendali, autorizzare l’ambulanza per altra asl non è possibile.

Quando di mezzo c’è la vita di un paziente in condizioni di estrema gravità è fondamentale garantire la continuità delle cure. I giorni di vita di un malato gravissimo non possono valere 50 € di risparmio per una Asl !

In passato la stessa struttura ADI aveva autorizzato il trasporto per le cure, oggi invece evidentemente un “ragioniere”, che non sappiamo chi sia, ha valutato che la vita di un paziente valga meno di 50 euro!

Grazie all’intervento del Sindaco Ottavio De Martinis e del consigliere delegato alla disabilità Giuseppe Manganiello questo di cittadino di Montesilvano che versa in una condizione di salute gravissima, da oggi potrà curarsi con tutte le attenzioni necessarie del caso.

Gli amministratori hanno raccolto la denuncia della nostra associazione e si sono attivati al fine di coprire con l’intervento del municipio tutte le spese relative al trasporto dell’ambulanza.

Siamo soddisfatti della sensibilità dimostrata dal Comune di Montesilvano, che non aveva assolutamente l’obbligo di adoperarsi, ma non tutti i pazienti troveranno sempre i comuni a farsene carico.

Chiediamo immediatamente alla Asl di modificare il provvedimento e di valutare la situazione di ogni singolo paziente e di autorizzare le cure al ragazzo con gravissima disabilità e a tutti quelli che si trovassero nella sua condizione perché qui non si tratta di un capriccio ma di una necessità sanitaria. In caso contrario vuol dire decretare la morte di una sanità malata da tempo.

Cav. Claudio Ferrante

Associazione Carrozzine Determinate




LA FESTA DELLA MADONNA DELLA LIBERA

Pratola Peligna si prepara alle celebrazioni. Un momento di devozione e tradizione che, come ogni anno, unisce la comunità in una ricorrenza speciale. Come consuetudine, la tradizione religiosa sarà unita allo spettacolo e promette di offrire tre settimane di gioia, intrattenimento e celebrazione

Pratola Peligna, 10 aprile 2024. L’apertura ufficiale è prevista giovedì 2 maggio e si concluderà sabato 18 maggio con il concerto di uno tra i più grandi musicisti e cantautori del panorama musicale italiano,  Alex Britti. Il programma delle festività sarà ricco di iniziative che soddisfano tutti i gusti e le età, offrendo un’opportunità unica per i residenti e le migliaia di visitatori di immergersi nelle antiche tradizioni e nei riti religiosi che caratterizzano questo evento così significativo per la città.

Tra le attività in programma ci saranno processioni solenni, sante messe, spettacoli di fuochi d’artificio, bancarelle gastronomiche con prelibatezze locali e intrattenimento dal vivo con la presenza di artisti di fama nazionale che renderanno l’atmosfera ancora più magica e coinvolgente.

Venerdì 3 maggio, come da tradizione ci sarà l’arrivo dei pellegrini di Gioia dei Marsi previsto nel tardo pomeriggio. La sera, invece, spazio all’intrattenimento con lo spettacolo del comico Max Giusti accompagnato dalla sua orchestra spettacolo.

Il sabato e la domenica saranno dedicati ai riti religiosi: quest’anno la messa principale nel giorno del Santo Patrono sarà officiata dal Cardinale Gerhard Ludwig Müller. Ovviamente non mancheranno le processioni, i fuochi d’artificio e le bande, tra cui quella dei Granatieri di Sardegna e, la settimana successiva, la Fanfara dei Carabinieri a cavallo, inserita nel 4° Reggimento dell’Arma.

La seconda settimana sarà incentrata sulle realtà locali: due giornate vedranno protagonisti i bambini con “Il paese dei balocchi”. La musica invece sarà al centro dell’attenzione del programma serale: spazio agli appassionati di liscio, balli di gruppo e caraibici in una serata danzante con la partecipazione delle scuole di ballo. Un altro evento in programma è “The Voice Pratola”,  talent show dedicato ai cantanti peligni e, a seguire, spazio alla “Dance Meraviglia” con un trio di Dj che si alterneranno in consolle fino a tarda notte. Special guest del fine settimana sarà Roy Paladini e i “Super Star Show”, il re del pop vincitore dell’ultima stagione di “Tale e quale show”, di Rai 1.

La terza settimana inizierà il giovedì con un viaggio tra i maggiori successi della musica italiana con il concerto dei “Nel mondo e nell’anima”. Il venerdì vedrà protagonista la Compagnia della Rancia con il musical “Cenerentola”. Ed infine il gran finale di sabato 18 maggio: come già detto, prima ci sarà l’esibizione del cantautore Alex Britti e a seguire si tornerà agli anni Novanta e a “La Storia della Dance”, in compagnia del noto dj Dino Brown.

Tra le numerose iniziative non mancheranno alcuni incontri pubblici, uno a settimana, con tre personaggi tra i più conosciuti della tv. Si inizia giovedì 2 maggio alla presenza dello chef Davide Nanni con la presentazione del libro “A sentimento”. La settimana successiva, il 12 maggio, sarà la volta di Giuseppe Pirozzi: l’attore di una delle serie tv italiane più conosciute degli ultimi anni sarà il protagonista di un’iniziativa incentrata sui temi del bullismo e dell’inclusione giovanile. Venerdì 17 maggio l’appuntamento conclusivo: si parlerà di “Cinema, fiction e teatro”, con un’intervista all’attore Gabriel Garko.

Non mancheranno le proposte culturali: durante tutto il periodo sarà possibile ammirare le opere di alcuni artisti locali nella mostra pittorica e fotografica “Pratola nell’arte”. L’inaugurazione è prevista per giovedì 2 maggio. Tra gli eventi in programma, ci sarà anche un interessamento delle scuole attraverso il progetto Pon: per l’occasione sarà possibile ammirare un dipinto su mattonelle raffigurante il quadro originale della Madonna della Libera, realizzato dall’Istituto comprensivo Gabriele Tedeschi di Pratola in collaborazione con il liceo artistico Mazara di Sulmona. Tutte le opere saranno esposte a Palazzo Colella.

“La festa patronale è un momento speciale per tutti noi” ha detto il presidente del Comitato Raimondo Onesta. “È un’occasione per rafforzare i legami comunitari, per esprimere la nostra gratitudine e devozione al nostro Santo Patrono e per celebrare la nostra identità culturale e religiosa. Vorrei invitare l’intera comunità a partecipare a questa ricorrenza straordinaria e a condividere insieme momenti di gioia, riflessione e preghiera. Mai come quest’anno stiamo compiendo uno sforzo economico non indifferente. Il calendario completo con tutte le iniziative in programma sarà ufficializzato e pubblicato nei prossimi giorni. Ringrazio tutti i componenti del Comitato, la Mastra e le cercatrici, il Parroco e soprattutto i tanti cittadini che ci sono vicini in questa avventura”.




ESSENZA. VITE DI CLAUDIO ROCCHI

Alla Macondo con il giornalista Walter Gatti

Pescara, 10 aprile 2024. Sarà la Scuola Macondo di Pescara (via De Cesaris, 36) ad ospitare venerdì 12 aprile alle ore 21:30 la presentazione del libro “Essenza. Vite di Claudio Rocchi” (Caissa Italia Ed.) di Walter Gatti, (Lodi 1959) giornalista dalla metà degli anni ‘80. Laureato in Filosofia estetica, ha collaborato con Sette del Corriere della Sera, Panorama, Il Giornale, Vogue, Class Editori, Il Sabato, Radio Rai. Ha scritto volumi di divulgazione e critica musicale. Il suo ultimo libro è Essenza: vite di Claudio Rocchi (Caissa Editore, 2023), biografia del più importante autore italiano di musica psichedelica. Attualmente dirige progetti di comunicazione istituzionale.

Modera l’appuntamento il performer Andrea Zampieri (Milano, 1971): autore di canzoni, romanzi e poesie, musicoterapista e informatico; artisticamente attivo nell’ambito della lettura poetica, con lo spettacolo “Cronache Dallo Specchio Del Mondo”, nel quale legge i propri scritti prosodici in stile beat interpretandoli su musiche di Luca Olivieri, con ampio margine di improvvisazione.

Claudio Rocchi è nato a Milano 1965 ed è morto a Roma nel 2013: è stato “il principe degli hippie“. Ha inciso alcuni tra i dischi e le canzoni simbolo della nuova libertà giovanile, del nascente rock italiano e dell’era psichedelica, da La tua prima luna a Volo magico, da La realtà non esiste a Lascia Gesù.

Protagonista assoluto del cantautorato dei primi anni ’70, Rocchi ha ostinatamente inseguito domande e sogni, utopie e provocazioni. Ha visto Jimi Hendrix e il Festival dell’Isola di Wight, ha vissuto il beat e ha divulgato Gibran, è stato priore di una comunità Hare Krishna e ha fondato una Radio Libera in Nepal, ha chiacchierato con Ravi Shankar e ha sperimentato con Demetrio Stratos e Paolo Tofani. In un’intervista, Rocchi affermava di aver vissuto molte vite che il libro prova a connetterle tra loro. Accomunate da una sola prospettiva: “più che un mestiere nella vita io voglio fare l’uomo”.

Questa biografia racconta un artista totalmente libero e spesso dimenticato, un cercatore inarrestabile e cocciuto di “essenza”. Non mancano fotografie, documenti, canzoni, scritti, poesie e le dichiarazioni spesso inedite di chi è stato al suo fianco a vario titolo: Franco Battiato, Alberto Camerini, Francesco Coniglio, Cinzia Defendenti, Terra Di Benedetto, Franco Fabbri, Lucio ‘violino’ Fabbri, Eugenio Finardi, Walter Maioli, Manuela Mantegazza, Gianni Maroccolo, Carlo Massarini, Ciaj Rocchi, Roberto Rocchi, Susanna Schimperna, Paolo Tofani, Amerigo Verardi.

L’appuntamento sarà arricchito da Year of Taurus, il progetto solista di Matteo Dossena degli Sherpa, che nasce nel 2019 con l’intento di dare spazio a sonorità più pop e psichedeliche rispetto al percorso più heavy e oscuro intrapreso con Sherpa. Nel gennaio del 2021 esce autoprodotto il primo album “Topsoils”; il disco viene pubblicato in 32 CD (copie numerate) / copertina stampata in Cianotipia con inserti realizzati a mano.




ANIME SPERSE. Storie di fantasmi d’Abruzzo e Molise

Prima presentazione del vasto progetto di David Ferrante

Spoltore, 10 aprile 2024. Venti racconti, scritti da altrettanti autori, che hanno per protagoniste le anime sperse che popolano le leggende e i ricordi nel nuovo progetto di Tabula Fati a cura di David Ferrante, “Anime sperse. Storie di fantasmi d’Abruzzo e Molise” che verrà presentato per la prima volta presso la Società Operaia di Mutuo Soccorso di Spoltore a piazza D’Albenzio, presieduta dall’Avv. Luigi Spina, anch’egli coinvolto in questa esperienza con il suo contributo letterario. L’appuntamento è per venerdì 12 aprile alle ore 18. Modera la giornalista Alessandra Renzetti; le letture sono a cura di Laura Patrizia Porfilio, l’evento sarà impreziosito da intermezzi musicali dall’organettista Stefano De Dominicis.

Al centro del progetto si susseguono vicende tenere, commoventi o inquietanti, a ricordare che il mondo è più complesso e misterioso di quanto appaia. A mettersi in gioco sono:  Fiorella Borin, Davide Camparsi, Maria Elena Cialente, Luigi De Rosa, Gabriele Di Camillo, Carla Di Girolamo, Laura Di Nicola, Carla Dolazza, David Ferrante, Nicola Lombardi, Valeria Masciantonio, Agata Motta, Chiara Negrini, Agnese Pavone, Gino Primavera, Federica Soprani, Maurizio Sorrentino, Luigi Spina, Alessandra Tucci, Lucia Vaccarella.

Come si percepisce la presenza di un’anima inquieta? A volte è un alito di vento tiepido, che arriva sul viso come una carezza. A volte un inspiegabile fruscio di carte; o passi che risuonano in una stanza vuota. In certi casi è la sensazione di riconoscere in una figura dai contorni sfumati qualcuno incontrato chissà quando e chissà dove; oppure si odono lamenti, voci confuse, invocazioni, grida provenire da un palazzo disabitato.

Sono sensazioni forti, che turbano chi le prova; tanto più quando avvengono in prossimità di antichi edifici le cui pietre custodiscono leggende di amori disperati, di sofferenze inaudite, di crudeltà concepite da menti perverse. Tra quelle pietre corrose dal tempo sopravvivono le anime sperse. Sono anime inquiete, destinate a non trovare mai pace. Se si manifestano a chi ha provato un dolore analogo, accade un prodigio: un abbraccio che supera la barriera tra il possibile e l’impossibile.

Come spiega il sociologo e scrittore David Ferrante, appassionato studioso e divulgatore della cultura popolare e Dottore di ricerca in Scienze sociali: “Le anime sperse sono quelle che restano legate ai luoghi in cui hanno perduto i loro corpi. I nostri sono racconti che parlano di anime sperse, di fantasmi che vagano nella memoria, nelle case e nei castelli e nelle leggende d’Abruzzo e Molise”.

Lo stesso Ferrante deve la sua fama a queste ricerche, infatti, tra i suoi lavori dedicati agli aspetti magici e leggendari della cultura popolare, oltre a diversi racconti, si annoverano il saggio Tradizioni, riti e sortilegi del 24 giugno. San Giovanni Battista nella cultura popolare abruzzese (2018-2020), uscito poi con una nuova edizione nel 2023; è ideatore e curatore delle antologie L’Ammidia. Storie di Streghe d’Abruzzo (2019); Fate, Pandafeche e Mazzamurelli. Storie di miti, superstizioni e leggende d’Abruzzo (2020) e Magare. Storie di Streghe d’Abruzzo v.2 (2021).

Nel 2022 esce la sua prima silloge personale Il dolore della luce. Racconti di streghe, fantasmi e di me in cui reale e irreale, leggende e vita personale, amore e crudeltà cercano un punto d’incontro e di fusione, nel 2024 in seconda edizione con “..e d’amore”.




NIEMANDSLAND (No Man’s Land – Terra di nessuno)

Le Regard Que Je Garde Pour Moi. Venerdì 12 aprile 2024 ore 21.00 | Spazio Matta

Pescara, 10 aprile 2024. Nuovo appuntamento per Matta in scena, rassegna di teatro, danza, musica e altri linguaggi, giunta alla nona edizione, promossa da Spazio Matta – rete Artisti per il Matta, all’interno del Programma per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie della Città di Pescara, grazie anche al contributo della Fondazione Pescarabruzzo e in convenzione con Soci Coop Alleanza 3.0.

Torna protagonista la Sezione Danza a cura di Anouscka Brodacz, con lo spettacolo NIEMANDSLAND (No Man’s Land – Terra di nessuno), venerdì 12 aprile, ore 21, allo Spazio Matta, in via Gran Sasso 57, a Pescara

NOTE DI REGIA: una maschera e una gonna diventano pretesti, il genere è un costrutto sociale, la maschera è un simbolo di dualità. La vera o falsa identità, il reale o immaginario, pensieri segreti e camuffati, l’ ”io” è doppio. Questi temi e le suggestioni che alimentano una performance in cui protagonista è la maschera, intimamente legata all’identità, vera o falsa che sia, reale o immaginaria, simbolo di dualità, persino di usurpazione. Gli esseri umani non sono monolitici, hanno molte facce.

La maschera rende facile entrare in quella dell’altro, identificarsi con lui, senza alcuna sanzione, ma senza lo sguardo critico della società e del suo ordine sociale. La maschera può essere una fonte di fantasia, uno sfogo e, perché no, un mezzo di liberazione o di accettazione della nostra identità, per quanto complessa possa essere. Anfratti interiori con cui spesso è molto difficile convivere, l’accettazione di sé e il modo in cui gli altri ci guardano, tanti fantasmi che visitano i nostri mondi segreti. La produzione è a cura di Compagnie Irene K., coreografia e direzione artistica Irene Kalbusch, danzatori Gold Mayanga, Ilke Teerlinck, musicista Shana Mpunga. Con “Le regard” la Compagnia Irene K. entra nello spazio pubblico, adattandosi ad ogni luogo, alle sue caratteristiche architettoniche, per riproporlo, nelle sue particolarità. In ogni nuova performance, i danzatori utilizzeranno questi elementi per creare nuove immagini effimere, per sorprendere lo spettatore dove non se lo aspetta.




IL CAMMINO DI MARGHERITA

A giugno l’inaugurazione

Ortona, 10 aprile 2024. Il 7 aprile è uscito il sito ufficiale del cammino di Margherita con tante novità e una data, 9 giugno 2024. Ieri, durante una diretta Facebook, è stato lanciato il sito del cammino di Margherita, www.ilcamminodimargherita.com , ricco di novità interessanti: innanzi tutto si è scoperto perché gli ideatori avessero mantenuto sempre il più stretto riserbo intorno alle caratteristiche di questo cammino, che ora grazie al sito sono diventate palesi.

Il cammino di Margherita non è solo un cammino, ma è tante cose messe insieme: è certamente un trekking escursionistico, aspetto che già si conosceva grazie al tracciamento in ottica blog fatto a settembre in 22 comuni abruzzesi, caratterizzato da tappe brevi, fruibili in maniera semplice da chiunque, e che lasciano al camminatore il pomeriggio libero. Quel che non si sapeva invece è che in ogni tappa del cammino ci sarà la possibilità di vivere delle esperienze turistiche fatte apposta per i viaggiatori, che saranno accolti dal referente di zona e invitati a scoprire paesi, tradizioni, racconti.

Si sconfigge quindi la proverbiale noia pomeridiana del camminatore e la si sostituisce con degustazioni, visite guidate, attività esperienziali di varia natura etc. Sul sito sono presenti tour della rocca di Calascio, del paese dei pastori Castel Del Monte, della nobiliare Catignano, e sicuramente altri se ne aggiungeranno, segno di una componente turistica molto forte e assolutamente inaspettata, nonché della collaborazione instaurata con i comuni, che diventano i veri protagonisti del percorso.

Accanto a questi ci sono le botteghe margheritiane, ossia luoghi sparsi in tutti i paesi dove sarà possibile acquistare prodotti tipici, artigianato, gioielleria, abbigliamento, libri etc., una gradevole novità che vivacizzerà sicuramente l’economia dei territori toccati dal cammino grazie alle scontistiche offerte ai possessori di tessere Margherita e Carlo V.

Come se non bastasse, in ogni comune ci sarà un’area tenda autorizzata, un luogo messo a disposizione dei viaggiatori ove sarà possibile piantare la tenda in assoluta tranquillità, posto nelle vicinanze di un punto d’acqua e protetto da sguardi indiscreti.

È un sito work in progress, ma quello che c’è promette bene e la dice lunga sulla complessità del progetto, ideato dall’associazione “La storia in cammino” e portato avanti con tenacia e costanza.

Il 9 giugno ci sarà l’inaugurazione del primo blocco del cammino di Margherita: quali altre sorprese ci riserveranno fino ad allora?