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UN PICCOLO ESEMPIO

Un approccio alla città, integrato e ragionato

Pescara, 2 ottobre 2024. Spesso sentiamo dalla nostra amministrazione l’elencazione degli investimenti, cioè dei soldi spesi, ma mai la ricaduta dell’investimento o degli obiettivi raggiunti.

 L’importante è spendere. Anche un semplice sfalcio può dare l’idea dell’approccio che si dovrebbe avere per un comune come quello di Pescara.

La nostra città spende 500.000 di euro all ‘anno in sfalci, una cifra considerevole, in maniera semplicemente programmata, uguale tutti gli anni. In questi giorni, per esempio, è stato sfalciato l’argine nord sulla cui sommità insiste la pista ciclabile, la cui manutenzione deve essere costante in quanto il pendio negli assestamenti rompe la pista, creando buche pericolose per i ciclisti.

Lo sfalcio ieri è stato fatto di tutto il pendio, una superficie considerevole, mentre ci si poteva limitare solo ai margini per la sicurezza della strada e della pista.

Le erbacee presenti, come liquirizia e altre piante, se lasciate vivere, rinsalderebbero in maniera naturale il pendio, che resisterebbe così allo scorrimento dell’acqua. In questo modo la manutenzione della pista, anche essa onerosa, non avendo più cedimenti e assestamenti l’argine, sarebbe più semplice e definitiva. Quindi con la semplice azione dello sfalcio appena fatto del pendio abbiamo invece raggiunto i seguenti obiettivi:

-creazione di frammenti di plastica, perché nessuno pulisce prima dello sfalcio, che sminuzza per bene l’immondizia presente, creando un inquinamento pervasivo.

– diminuzione della biodiversità in un posto che potrebbe essere lasciato naturale

– danneggiamento della coesione del suolo del pendio dell’argine

– micro-smottamenti che creano rottura alla pista ciclabile

– spesa successiva per il rifacimento del manto della pista, che siccome costa, si fa solo ogni tanto

– alta pericolosità per il ciclista con potenziale danno alla sua salute

Tutto questo in loop, ogni volta. Tale narrazione potrebbe configurarsi anche in un danno erariale, visto l’iniquità dell’intervento?

Lo sfalcio selettivo (cioè decidere dove effettivamente serve, favorendo la naturalità in altri spazi) è già usato ampiamente come metodologia, sia per le casse comunali, sia per i servizi ecosistemici. Questo è solo uno dei tanti esempi della ricaduta delle decisioni che governano la città. Tutti i cantieri, gli investimenti, sono stati sottoposti al vaglio dell’approccio ragionato?

Vorremmo conoscere il bilancio degli effetti negativi e positivi, per ciascun progetto:

nuovi asili, nuovi palazzetti, nuovi lungomari, nuovo centro città, Palazzo Regione, Riserva, G7, maxi eventi e tanto altro.

È  giunto il momento di cominciare a capire quali sono gli effetti degli investimenti smettendo di dire solo quanto si è speso, facendo passare il messaggio che più si spende, più si è bravi.

Non è così. La città vuole sapere i benefici raggiunti dagli investimenti, e soprattutto se questa amministrazione è in grado di misurarli e di averne contezza.

Simona Barba

Consigliera Comunale

Avs-Radici in Comune

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