Gande partecipazione all’evento per il 2024 anno delle radici italiane nel mondo
Roma, 29 novembre 2024. L’appuntamento annuale dei numerosi emigrati nella Capitale e originari del piccolo centro dell’Alta Valle del Trigno si è svolto domenica 24 novembre, confermandosi ancora una volta un’occasione preziosa di incontro, tradizione e solidarietà. Un sentito ringraziamento va a tutta la comunità di Schiavi di Abruzzo che, con la propria partecipazione, ha reso possibile questa straordinaria giornata.
Tantissime persone hanno preso parte a questo tradizionale appuntamento, che si è aperto, come di consueto, con la funzione religiosa presso il Santuario della Madonna del Divino Amore. La Santa Messa è stata presieduta da S.E. Mons. Claudio Palumbo, Vescovo della Diocesi di Trivento, e da don Antonio Di Palma, parroco della Chiesa di San Maurizio Martire. Quest’anno, in segno di profonda gratitudine e solidarietà, la Comunità di Schiavi ha donato un defibrillatore al Santuario, un gesto che sottolinea i valori di attenzione e cura verso il prossimo.
La giornata ha visto la partecipazione di autorevoli rappresentanti istituzionali, tra cui:
• Roberta Angelilli, Vicepresidente della Regione Lazio;
• Giovanni Maria De Vita, Consigliere d’Ambasciata e responsabile del Progetto “Turismo delle Radici” presso il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale;
• Luciano Piluso, Sindaco di Schiavi di Abruzzo, accompagnato da una delegazione del paese dell’Alta Valle del Trigno, a significare l’attenzione che l’amministrazione comunale ha per questo evento;
• Francesco Figliomeni, Avvocato e Responsabile nazionale Dipartimento politiche sociali FdI – Nel 2018 eletto Vicepresidente dell’Assemblea Capitolina.
In questa occasione speciale, la comunità di Schiavi di Abruzzo ha voluto ricordare, insieme a Italea Abruzzo , rappresentata dal referente regionale Marco Cirulli, l’Anno delle Radici Italiane nel Mondo. Questo tema, centrale per le nostre comunità, celebra il legame indissolubile con la terra d’origine, un legame che anche gli emigrati di Schiavi di Abruzzo continuano a mantenere vivo, riproponendo a Roma tradizioni, abitudini e feste del proprio paese.
A seguire, il pranzo presso il ristorante “La Perla” a Castel Gandolfo, accompagnato da musica e balli fino a tarda sera. Non sono mancate le note del tradizionale ballo della Spallata, una danza popolare “endemica” del nostro territorio. La Spallata, presente dal sud Abruzzo lungo tutto il Sannio fino all’area irpina e a parte della Basilicata, copre l’antica area dei popoli sannitici. Questa danza, ancora praticata nelle zone ad economia agro-pastorale, è sopravvissuta per secoli sotto il controllo politico del Regno di Napoli, mantenendo vive le radici culturali del nostro popolo.
Riceviamo e accogliamo con gratitudine il messaggio della Segreteria Politica del Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, che ha espresso il rammarico per l’impossibilità di inviare il saluto ufficiale del Presidente a causa di problemi tecnici. Nel testo, la Segreteria ha ribadito la convinzione che le tradizioni vadano valorizzate e alimentate, confermando la disponibilità del Presidente per i prossimi eventi. Questo gesto testimonia comunque l’importanza che il Presidente attribuisce al legame tra la Regione e le sue comunità nel mondo.
La giornata si è conclusa con il taglio della tradizionale torta, suggellando un momento di unità e condivisione per la comunità degli Schiavesi, oggi più forte e coesa che mai.
Un ringraziamento speciale va agli organizzatori delle varie contrade, all’Associazione di Promozione Sociale “Centro Italico Safinim”, guidata dal Presidente Remo Tucci e dal Vicepresidente Dott. Armando Falasca (figure sempre in prima linea), per la preziosa collaborazione nella riuscita di questo evento e a Sabrina Cirulli, fotografa, per i scatti realizzati al ristorante “La Perla” durante il nostro annuale appuntamento.
L’incontro, ancora una volta, ha dimostrato quanto sia fondamentale mantenere vivi i legami con le proprie radici, valorizzando il patrimonio culturale e umano che caratterizza la comunità abruzzese a Roma.
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