FRAMMENTI DI COSCIENZA

LXVIII Premio Basilio Cascella 2024 – Open Call

Ortona, 17 aprile 2024. Torna il Premio Basilio Cascella, dal 1955 uno dei Premi d’Arte, Fotografia e Pittura, tra i più prestigiosi d’Italia la cui volontà è valorizzare l’arte contemporanea e crearne uno snodo creativo e di riferimento, per esportarla in seguito nella rete internazionale artistica.

Il tema della LXVIII edizione 2024 è Frammenti di Coscienza, in omaggio a P. Daverio e al suo personale distinguo tra chi viene venduto come artista e chi lo è per propria natura.

La qualità, la ricerca, l’innovazione e la contemporaneità saranno i criteri fondamentali della selezione. Saranno selezionati un massimo di 20 partecipanti tra pittura e fotografia. Tutte le informazioni e il bando sono consultabili al sito www.premiocascella.art.

Ad ogni singolo artista partecipante viene chiesto di analizzare tale concetto e di esprimerlo tramite pittura o fotografia, portando la propria personale interpretazione all’attenzione del pubblico.

Tema: Frammenti di Coscienza
Deadline: 31 agosto 2024, ore 24.00
Costo: Gratuito

Bando: www.premiocascella.art
Link del bando: https://premiocascella.art/home/tema




LA LAPA

Presentazione della raccolta di musiche tradizionali del Molise  

Lanciano, 17 aprile 2024. Sabato 20 aprile p.v., alle ore 17:30, nella nuova sede sociale del Centro Masciangelo, al 1° piano del Parco delle arti musicali in Lanciano, Largo dell’Appello n. 2, sarà presentato il volume di Vincenzo Lombardi La raccolta “La Lapa” – Musiche tradizionali del Molise registrate da Alberto Mario Cirese pubblicato dalle Edizioni di Macchiamara di Bagnoli del Trigno.

L’incontro  sarà condotto da Gianfranco Miscia e, oltre alla presenza dell’autore, prevede la relazione introduttiva di Gino Massullo, storico e coordinatore delle Edizioni di Macchiamara  e gli interventi di Lia Giancristofaro, antropologa e docente all’Università degli Studi di Chieti – Pescara, e di Domenico Di Virgilio, etnomusicologo  e presidente dell’Archivio Etnolinguistico Musicale Abruzzese di Chieti.

Il volume, che include la prefazione di Maurizio Agamennone e la postfazione di Pietro Clemente, è la raccolta completa delle registrazioni di canti tradizionali molisani effettuate dall’antropologo Alberto Mario Cirese nel 1954 a Bagnoli del Trigno, Fossalto e nei tre paesi molisani di origine croata Acquaviva Collecroce, Montemitro e San Felice del Molise. Il volume include 119 canti e 7 interviste contenuti nei 4 CD Audio allegati.




DIVINE: DI E CON DANIO MANFREDINI

Liberamente ispirato al romanzo di Jean Genet “Nostra signora dei fiori”. Sabato 20 aprile 2024 ore 21.00 | Spazio Matta

Martinsicuro, 16 aprile 2024. Arriva allo Spazio Matta di Pescara una delle voci più intense del teatro contemporaneo, a conclusione di Matta in scena, rassegna di teatro, danza, musica e altri linguaggi, giunta alla nona edizione, promossa da Spazio Matta – rete Artisti per il Matta, all’interno del Programma per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie della Città di Pescara, grazie anche al contributo della Fondazione Pescarabruzzo e in convenzione con Soci Coop Alleanza 3.0.

Sabato 20 aprile, alle ore 21, allo spazio Matta, in Via Gran Sasso, 57 a Pescara, la Sezione Teatro a cura di Annamaria Talone, presenta lo spettacolo DIVINE, produzione La Corte Ospitale.

La sceneggiatura di Divine, scritta da Danio Manfredini è liberamente ispirata al romanzo “Notre-Dame-des-Fleurs” (1943) scritto a Parigi durante il periodo di detenzione di Genet. Nel romanzo il protagonista è lo stesso autore colto nell’universo carcerario fatto di celle, corridoi, compagni di sventura. Genet prende ispirazione proprio dalle presenze intorno a lui per dare vita ad una storia inventata. La lettura scenica concepita come uno Storyboard è accompagnata dalle immagini e dai disegni dello stesso Danio Manfredini.

Danio Manfredini è autore e interprete di capolavori assoluti quali Miracolo della rosa (Premio UBU 1989), Tre studi per una crocifissione e Al presente (premio UBU come migliore attore); lavori più corali quali Cinema Cielo (premio Ubu come miglior regista) e Il sacro segno dei mostri. Nel 2013 riceve il Premio Lo Straniero e il Premio UBU  sezione Premi Speciali. La sua è una costante opera artistica e pedagogica, condotta con poetica ostinazione e col coraggio della fragilità, senza scindere il piano espressivo dalla trasmissione dell’arte dell’attore. Questa costante ricerca, apertasi da ultimo alla via del canto, gli ha consentito di diventare uno dei rari maestri in cui diverse generazioni del teatro si possono riconoscere.




PREMIO ALESSANDRO MANGIA

Conferito al professor Dario Compagnone

Teramo, 16 aprile 2024. È stato assegnato ieri a Bologna al docente dell’Università di Teramo Dario Compagnone, il Premio Alessandro Mangia «per la sua attività di ricerca su Sensori per la sicurezza e la qualità degli alimenti e in campo clinico».

Il Premio è stato conferito a Dario Compagnone su proposta di 35 docenti e ricercatori afferenti al Gruppo di Bioanalitica della Società Chimica Italiana e viene assegnato a chi abbia ottenuto riconoscimenti significativi a livello nazionale e internazionale per l’attività innovativa svolta nell’ambito della Chimica Bioanalitica.

In occasione della cerimonia, che si è svolta nell’Accademia delle Scienze dell’Università di Bologna, il professor Compagnone ha tenuto una Lectio Magistralis dal titolo “Dagli elettrodi ad enzima ai dispositivi lab-on-strip; problemi e opportunità nell’analisi degli alimenti e biomedica”.

Dario Compagnone, docente dell’Università di Teramo dal 2003, è attualmente professore ordinario di Chimica Analitica e delegato alla progettazione della ricerca.

Durante il suo percorso accademico ha ricoperto diversi ruoli istituzionali: coordinatore del Corso di laurea in Scienze e tecnologie alimentari, coordinatore di Dottorato in Scienze degli alimenti e preside della Facoltà di Bioscienze e tecnologie agro-alimentari e ambientali.

L’attività di ricerca, incentrata sullo sviluppo di sensori e sistemi rapidi di misura e, più recentemente, sullo sviluppo di metodi cromatografici per applicazioni alimentari e biomediche, ha prodotto oltre 250 pubblicazioni scientifiche. Il professor Compagnone ha coordinato numerosi progetti di ricerca nazionali e internazionali, è nella lista del Top 2% cited nel settore della Chimica Analitica ed è fondatore e coordinatore del Gruppo di Chimica Analitica del Dipartimento di Bioscienze dell’Università di Teramo.




FINALISTE AL PREMIO D’ORSOGNA

I complimenti dell’amministrazione comunale

Roseto degli Abruzzi, 16 aprile 2024. L’Assessorato alla Pubblica Istruzione e alla Cultura della Città di Roseto degli Abruzzi si congratula con due giovani talentuose cittadine, Gemma Martelli e Cecilia Torzolini, per aver raggiunto la finale nella prestigiosa V edizione del premio letterario nazionale “Lorenzo D’Orsogna“, tenutosi a Atri e promosso dalla Banca di credito cooperativo dell’Adriatico Teramano.

Su un totale di 550 partecipanti provenienti da tutto il Paese, Gemma e Cecilia si sono distinte nella sezione “narrativa inedita a tema libero” del premio speciale “Adriatico Teramano”, presentando rispettivamente le opere “La pandemia di Lucia” e “L’uovo d’oro”.

“L’eccellenza e la creatività di queste giovani autrici – commenta l’Assessore Francesco Luciani – sono una testimonianza del ricco tessuto culturale della nostra comunità e dell’ottimo lavoro svolto dalle loro scuole. Sono estremamente orgoglioso di vedere il loro talento riconosciuto a livello nazionale, portando l’arte e la cultura di Roseto degli Abruzzi ai massimi livelli. Auguriamo a Gemma e Cecilia il meglio per il loro futuro e le ringraziamo per aver portato lustro al nostro comune con le loro straordinarie capacità letterarie”.




MA CHE GUERRA C’È?

Teatro al Cordova

Pescara, 16 aprile 2024. La Torre di Babele in collaborazione con l’Associazione “Willer & Carson” presenta lo spettacolo “Ma che guerra c’è?” scritto e diretto dal Dottor Michele Di Mauro, che andrà in scena il 19 aprile 2024 alle ore 21 sul palco del “G. Cordova” in viale Bovio a Pescara.

Si tratta di una pièce teatrale che narra, attraverso i racconti di quattro personaggi, le vicende che precedono e soprattutto seguono l’8 settembre 1943, compresi alcuni tragici eventi che hanno scosso alcune popolazioni locali abruzzesi come quella di Sulmona, di Pescara, di Teramo e di Lanciano.

I quattro personaggi si ritrovano all’interno di una vecchia casa, dotata di una falsa parete che dà l’accesso ad uno scantinato dove Michele ha installato uno strano laboratorio per creare la macchina del tempo-pace..Come finirà? Sarà lo spettatore a dirlo.

Sul palco ci saranno oltre al Dott. Di Mauro anche Luigi Ciavarelli, Lina Bartolozzi, Martina D’Addazio. L’aiuto regia e le musiche sono di Rossella Remigio.




STORIA DEL BRIGANTAGGIO IN 50 OGGETTI

Iniziativa del dipartimento di scienze politiche presentazione del volume

Teramo, 16 aprile 2024. Su iniziativa del Dipartimento di Scienze politiche dell’Università di Teramo, sarà presentato oggi pomeriggio, alle ore 17:30, nella corte interna della Biblioteca “Melchiore Delfico” il volume “Storia del brigantaggio in 50 oggetti”, a cura di Maddalena Carli, Gabriele D’Autilia, Gian Luca Fruci e Alessio Petrizzo.

Dopo i saluti del direttore della Biblioteca “M. Delfico” Dimitri Bosi e della direttrice del Dipartimento di Scienze politiche Francesca Fausta Gallo, il volume sarà presentato da Andrea Sangiovanni, docente di Storia contemporanea all’Università di Teramo, che dialogherà con due degli autori, Maddalena Carli e Gabriele D’Autilia, docenti dell’Ateneo teramano rispettivamente di Storia contemporanea e di Media, culture e produzioni visuali.

«Da un ex voto del Seicento – si legge nella presentazione – alla locandina di un film degli anni Quaranta, passando per dipinti di epoca romantica, burattini, soprammobili, cartoline, giocattoli. Eppoi armi, medaglie e bandiere, cappelli a cono e cappelli piumati, cifrari di polizia e messaggi clandestini. Cinquanta oggetti raccontano la storia del brigantaggio italiano del XIX secolo. Presentati dai principali specialisti di una nuova stagione di studi, questi reperti si rivelano fondamentali per ricostruire tanto le vicende storiche relative alle bande armate e alla loro repressione, quanto i variegati codici di narrazione, i contesti di circolazione e i modi di appropriazione di quella storia, nei registri della politica come dello spettacolo, della cronaca come della criminologia. Questi oggetti e le loro storie ci consegnano significati profondi e spesso trascurati dei processi storici, permettono di esplorare episodi e traiettorie singolari e infine invitano – al di là di qualsiasi eccezionalismo – a riconnettere la storia del Mezzogiorno e del brigantaggio postunitario a dinamiche, immaginari e pratiche di lunga durata e di larga circolazione, dalla scala locale a quella globale, dall’età moderna fino alle eredità novecentesche».




A SENTIMENTO. LA MIA CUCINA LIBERA, SINCERA , SELVAGGIA

Domani, al Kursaal, presentazione del libro dello chef  “selvaggio” Davide Nanni. Inizio alle 18. Ingresso libero

Giulianova, 16 aprile 2024. Sarà l’assessore alla Cultura Paolo Giorgini ad aprire, domani pomeriggio al Kursaal, la presentazione del libro d’esordio dello chef Davide Nanni “A sentimento. La mia cucina libera, sincera , selvaggia.”

L’iniziativa, patrocinata dal Comune di Giulianova, è organizzata dall’ associazione “Samarcanda- Sipari, saperi, sapori”, in collaborazione con Società Civile e Gastrosofia.it,  nell’ambito della rassegna “7 incontri con l’autore”.

All’evento parteciperà il giornalista Leo Nodari, direttore di Gastrosofia.it. Dialogherà con l’autore  Francesca Martinelli.

“Il libro – spiega Leo Nodari – si presenta non come semplice manuale o ricettario di cucina. Davide accompagna i lettori in un viaggio emozionate, alla scoperta dei piatti tipici della tradizione abruzzese, imparati dal nonno Angelo quando assieme portavano al pascolo le pecore, fino a quelli più innovativi sperimentati in Italia e all’estero. Il tutto amalgamato senza rigidità e imposizioni, mettendo sempre al centro le persone e le relazioni.”

L’incontro di domani, molto atteso, promette di essere non solo un’occasione di approfondimento della cultura gastronomica locale, ma un’opportunità di crescita umana ed emotiva. Inizio ore 18. Ingresso libero.

Davide Nanni, popolarissimo sui social con oltre 400 mila followers su Instagram e 200 mila su TikTok, gestisce la locanda di famiglia “Nido d’Aquila”, a Castrovalva, paese di 15 abitanti incastonato nelle montagne aquilane, vicino Anversa degli Abruzzi.

Ospite fisso del programma di Antonella Clerici “È sempre mezzogiorno!”, sui social, a suon di “J so wild”, il motto che per lui rappresenta uno stile di vita e lo ha reso famoso, porta avanti la sua idea di anticonformismo, semplicità e purezza. Ogni settimana sceglie e illustra due ricette della tradizione rurale abruzzese, alcune rivisitate in chiave moderna, da cucinare all’aperto, tra i boschi, in modo semplice e “selvaggio” . I suoi utensili sono le pentole della tradizione, quelle che le nonne conservavano sopra la cucina economica. Immancabili la “sparra” di legno, il matterello, “la cucchiara” e il suo amico del cuore, il bastoncino “lilletto”, con cui gira la pasta, ammassa, mescola gli ingredienti.

Cresciuto a Castrovalva, Davide si è fatto strada nel mondo della cucina lottando contro gli stereotipi e cercando di non scendere mai a compromessi con sé stesso. Non è stato un percorso facile, soprattutto dopo le esperienze a Londra, Roma e negli Stati Uniti, dove ha toccato con mano il bello e il brutto del mondo della ristorazione. Il destino l’ha riportato alle sue radici,  in Abruzzo. Proprio quando ha smesso di rincorrere un ideale che non gli apparteneva, la vita l’ha premiato.




L’OPERA CINEMATOGRAFICA TRA RESTAURO E CONSERVAZIONE

Al MAXXI L’Aquila torna il grande cinema. Dal 17 aprile un viaggio in tre appuntamenti alla riscoperta della settima arte attraverso archivi storici, cineteche nazionali e film restaurati

L’Aquila, 16 aprile 2024. Torna il cinema al MAXXI L’Aquila grazie alla nuova collaborazione con l’Istituto Cinematografico dell’Aquila “La Lanterna Magica” ETS.

Dal 17 aprile, la Sala della Voliera ospiterà il ciclo “L’opera cinematografica tra restauro e conservazione”, un’occasione per riscoprire la settima arte attraverso film restaurati provenienti da archivi storici, cineteche nazionali, collezioni private, dedicando attenzione al patrimonio filmico inteso come bene culturale da restaurare e conservare per il cinema di domani.

Tre appuntamenti che segnano un viaggio per sperimentare cosa siano gli archivi e quali tesori conservino, quali i loro obiettivi e le finalità, cercando di far emergere le problematiche del restauro di un’opera cinematografica e le relative modalità tecniche di restauro.

Dice Fabrizio Pompei, curatore del ciclo e docente di Storia dello Spettacolo dell’Accademia di Belle Arti di Firenze: “Quando parliamo di restauro e conservazione, inevitabilmente pensiamo alla memoria, alla storia, ai ricordi, a tutto il carico di emozioni che l’opera d’arte è capace di suscitare. In una città come L’Aquila, impegnata quotidianamente nella tutela del patrimonio, nasce allora l’idea di raccontare il passato per rielaborare ricordi e emozioni e ricostruire un immaginario nuovo attraverso il cinema. La rassegna ha dunque l’intento di contribuire a riedificare quella spiritualità personale e collettiva, capace di produrre le opere d’arte del futuro.”

Il primo appuntamento “L’Aquila e l’Archivio Luce: un dialogo tra immagini”, in programma mercoledì 17 aprile alle 19 nella Sala della Voliera di Palazzo Ardinghelli, si avvale della collaborazione dell’Archivio Storico Luce, uno dei più ricchi archivi del mondo, che ha fornito due documentari dedicati al territorio aquilano proiettati in questa occasione: Aquila. Città di Federico II (1924-31, b/n, muto, 9 minuti) e La coltivazione dello zafferano (1929, b/n, muto, 18 minuti). Un incontro alla scoperta del grande patrimonio audiovisivo che da cent’anni racconta l’Italia grazie agli interventi di Patrizia Cacciani e Fabrizio Micarelli dell’Archivio storico Istituto Luce, che a partire della storia del Luce, illustreranno i processi di conservazione, digitalizzazione e archiviazione. Saluti istituzionali di Paola Cipriani, presidente onorario dell’Istituto Cinematografico dell’Aquila.

Il ciclo continua poi mercoledì 24 aprile, sempre alle 19 con la serata dedicata a Il Terrorista di Gianfranco de Bosio, pellicola del 1963 con Gian Maria Volonté in cui l’esperienza personale di partigiano combattente nella Resistenza mostra la profonda crisi della fine del 1943. La serata continua con la proiezione del video di Fabrizio Pompei La Resistenza al Cinema – Gianfranco de Bosio, un video omaggio al regista, in cui la storica Simona Colarizi dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” interpreta il fenomeno della Resistenza in un contesto storico europeo. Introducono la pellicola Stefano de Bosio Segretario Comitato Nazionale Centenario nascita di Gianfranco de Bosio e Fabrizio Pompei.

Ultimo appuntamento mercoledì 8 maggio con I Vinti di Michelangelo Antonioni, pellicola che racconta la crisi della gioventù europea del Dopoguerra in Francia, Italia e Gran Bretagna. Alla serata ha collaborato il Centro Archivio Cinematografico dell’Aquila, primo archivio in Italia per tipologia di materiale conservato, che ha partecipato con la casa di produzione Minerva Pictures di Roma, il Museo Nazionale del Cinema di Torino e la Cineteca Nazionale di Roma all’operazione di restauro della pellicola. Introduce la proiezione Mirko Lino docente di Storia del Cinema all’Università degli Studi dell’Aquila.

L’ingresso alle proiezioni è gratuito su prenotazione con form online sul sito www.maxxilaquila.art fino a esaurimento posti.




VALENTINA DE’MATHÀ. Un tempo dolce

Consolato Generale d’Italia a Lugano. Inaugurazione 23 aprile 2024 ore 18

Avezzano, 16 aprile 2024.  L’artista italo svizzero di origini abruzzesi e ticinese di adozione, presenterà, attraverso un progetto installativo site specific, una somma di opere realizzate attraverso i suoi materiali ricorrenti: carte emulsionate tessute e cucite a mano, disposte su oggetti di uso quotidiano della propria abitazione , convertito nella loro disposizione fedele direttamente nella sala espositiva del Consolato Generale d’Italia a Lugano . L’installazione sarà così composta da tappeti, divani, tavoli e poltrone personali dell’artista, sommersi da opere finite e opere imbastite stratificate nel tempo e che assumono un simbolismo profondamente personale creando costantemente un susseguirsi di forme altre. 

Un progetto intimo e intimista, spogliato da ogni sovrastruttura, che verte la sua attenzione sulla costruzione e decostruzione degli spazi sia fisici che propri dell’animo umano, dove l’ambiente non viene ricostruito, ma viene direttamente esposto.

Afferma Valentina De’Mathà : “Tessere è la volontà e necessità di generare qualcosa della propria esistenza: intreccio di eredità ataviche, divenire della storia individuale e memoria collettiva. È un lavoro ancestrale, materno e femminile; è un ritorno alle origini, un modo di tenere insieme le mani anche una rievocazione di rimembranze e rimozioni dolorose, in cui tento di sciogliere ed elaborare certi nodi e cambiargli di narrazione, alleviarne il peso, dare una seconda possibilità ad un fatto già vissuto attraverso una sorta di catarsi. – continua la De’Mathà – Tessere è l’intreccio di dipendenze, relazioni, sentimenti, tradizioni e modi di essere che vivo intimamente e che porto avanti attraverso la pratica del fare quotidiano. È il legame tra il processo lento di ricostruzione del tempo passato, la dilatazione di quello presente, e il divenire costante e inesorabile. Si tesse la conoscenza e la storia, lo spazio e il tempo in cui si intersecano costantemente mondo ideale e onirico, e realtà dei fatti; di conseguenza, tessere è la summa delle nostre scelte ed esperienze e di come gestiamo e manifestiamo le nostre emozioni. È per me un lavoro devoto e rituale, un processo meditativo ed intimista che accentua lo scandire del tempo nelle sue variabili del fare e disfare quotidiano, così come si intrecciano e costruiscono i rapporti umani e sentimentali.”

Un dialogo continuo tra la parte più laboriosa che sfocia in un’urgenza e necessità quasi compulsiva del fare, in cui la notte e il giorno si sommano e si invertono senza margini di orari definiti, in dialogo con la parte più analitica, riflessiva e concettuale , elaborato con una spiccata sensibilità e un fare femminile. L’artista si muove in uno spazio fisico percorso, vissuto e abitato che appare come un mondo a sé, fantastico e ovattato, temporale, in cui le forme assorbono e assumono nuove forme, dove l’arte e la vita si fondono in una creazione senza fine e dove avvengono cose. Uno spazio relazionale definito dai rapporti tra la staticità dell’arredamento, le basi, e la mutevolezza degli elementi aggiuntivi che cambiano costantemente il luogo, fisico e interiore, e la percezione che si ha di esso. Nulla è uguale, tutto è in costante movimento: conoscenza, costruzione di relazioni, tessuto di rappresentazioni, mappature, presenze, storie personali, punti di vista e prospettive. L’ambiente non viene ricostruito, ma viene esposto direttamente.

Continua Valentina De’Mathà : “Le sculture che realizzo intrecciando carta, sono corpi che si costruiscono seguendo l’ordine della propria trama esistenziale. Il corpo per me è una manifestazione estroversa dell’inconscio che emerge e si rivela in superficie. Le mie sculture tessute sono corpi contorti e ripiegati sul proprio vissuto che tengono insieme i lembi e brandelli della propria esistenza: un assemblaggio di ricordi mobili e costruzione di un presente in divenire. Spesso poggiati in equilibrio precario su uno sgabello di uso domestico che funge da piedistallo e palcoscenico della vita, cambiando ogni volta forma: a volte anche cedendo, collassando su sé stessi e cadendo a causa di vacilli esistenziali e squilibri interni”.

L’installazione ambientale comprenderà anche una selezione di libri e autori selezionati dalla biblioteca personale dell’artista che sono stati motivo di riflessione, messa in discussione, crescita personale/culturale, visione dialettica sulla condizione umana, tra cui: Fëdor Dostoevskij, Andrej Tarkovskij, Gabriel García Márquez, Ignazio Silone, Milan Kundera, Carl G. Jung, Joseph Campbell, Ernesto De Martino…

La mostra sarà visibile dal 23 al 29 aprile presso il Consolato Italiano Generale d’Italia a Lugano , via Ferruccio Pelli n°16, negli orari di apertura del Consolato o su appuntamento +39 347 83 69 020

VALENTINA DE’MATHÀ

Avezzano il 14 aprile 1981

È un’artista italo-svizzera che vive e lavora in Ticino.

Le sue opere sono state esposte in sedi internazionali, tra cui: OHSH Projects, Londra (2024), Consolato Generale d’Italia a Lugano (2024), Palazzo Reale, Milano (2022) – Residenza dell’Ambasciata d’Italia a Berna (2022) – Macro Asilo- Macro Museo d’Arte Contemporanea di Roma (2019) – Pasinger Fabrik, Monaco di Baviera (2019) – Art on Paper New York (2016) – Miami Project Art Fair (2015) – Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino (2015) – Fondazione Cini, Venezia (2015) – PAV-Parco Arte Vivente, Centro d’Arte Contemporanea, Torino (2014) – Museo d’Arte di Lugano-MASI, Limonaia di Villa Saroli, Lugano (2013) – MLAC, Museo Laboratorio di Arte Contemporanea, Roma (2012) – Palazzo Farnese, Ambasciata di Francia, Roma (2012) – 54° Biennale di Venezia Padiglione. Italia/ Abruzzo (2011) – Nappe dell’Arsenale, Venezia (2012). È stata finalista e vincitrice di diversi premi d’arte, tra cui: 21°Premio Cairo (2022) – Art Rights (2021) – Premio San Fedele 2013_14 (2014) – 6° International Art Prize Arte Laguna (2012) – Premio Terna (2009).




DALL’ALTRA PARTE | 2+2=?”

Putéca Celidònia presenta l’ultimo spettacolo della stagione per lo Zambra

Ortona, 14 aprile 2024. Il Cinema Auditorium Zambra chiude la stagione teatrale con i giovani artisti della produzione Putéca Celidònia/Cranpi e lo spettacolo”Dall’altra parte| 2+2=?”, il progetto con cui hanno vinto il Premio Giovani Realtà del Teatro 2019 a Udine: dopo aver debuttato al Napoli Teatro Festival Italia 2020 lo spettacolo è andato in scena al Piccolo Teatro di Milano nell’ambito di TRAMEDAUTORE 2021 per poi diventare un podcast per Radio Tre Teatro.

Unaltroteatro di Arturo Scognamiglio e Lorenza Sorino dà appuntamento al fedele pubblico ed appassionato di teatro al 18 aprile alle ore 20.45 con Putéca Celidònia, appunto, una delle giovani voci più interessanti della scena contemporanea: la compagnia, nata nel settembre 2018 dall’incontro tra sei ex allievi della Scuola del Teatro Stabile di Napoli ha già ottenuto premi e riconoscimenti per i suoi spettacoli, che interseca con progetti di formazione teatrale dalla forte connotazione sociale.

In scena, la surreale convivenza nell’utero materno di tre gemelli: sono appena stati concepiti, sanno di essere intelligentissimi, ma sanno anche che con il passare del tempo perderanno gradualmente neuroni, fino alla nascita, momento in cui raggiungeranno la totale incoscienza. Costretti insieme dal cordone ombelicale, ingaggiano sfide e competizioni, puntualmente interrotte da misteriose scosse esterne. E ad ogni scossa cambia qualcosa, il gioco diventa sempre più infantile e il loro linguaggio meno accurato. Fino alla quarta scossa, quando qualcosa non va come le volte precedenti.

Uno studio di Marian Diamond, neuroscienziata e professoressa della University of California, dimostra che: il 50/75% dei neuroni viene perso durante lo sviluppo pre-natale e si continuano a perdere neuroni lungo tutto l’arco della vita.

Partendo da questo studio scientifico, “Dall’altra parte | 2+2=?” immagina che l’atto del concepimento sia il culmine della nostra genialità. Il lavoro, dunque, si basa su un’idea di regressione del linguaggio, dei corpi e delle coscienze. L’attesa, talvolta snervante, è il motore della dinamica.
Che vuol dire essere costretti a condividere uno spazio così ridotto con due sconosciuti che, solo poi, si identificheranno come fratelli?

Una corda di canapa di circa dieci metri tiene uniti tre gemelli nel grembo materno in modo indissolubile: è il cordone ombelicale. Da questo legame fisico e metaforico è iniziato il processo di ricerca, sperimentando la sensazione di questo impedimento, in tutte le sue sfaccettature. Una drammaturgia della corda.

Poi si è sviluppata la relazione con lo spazio circostante. Gli organi-tubi, i condotti uterini, il loro suono, la loro materia. L’involuzione fisica e cognitiva dovuta alla perdita dei neuroni è evidenziata dal progressivo denudarsi dei tre feti che si privano gradualmente di un elemento di costume.

Ogni tassello e ogni fase evolutiva, nello scambio e nel confronto continui con ogni maestranza, sono stati determinanti in tutto il processo.

Drammaturgia e regia di questo spettacolo sono di Emanuele D’Errico con lo stesso D’Errico, Dario Rea, Francesco Roccasecca. La voce di Clara Bocchino, assistente alla regia Marialuisa Diletta Bosso; i costumi sono di Giuseppe Avallone, le scene Rosita Vallefuoco, musiche originali di Tommy Grieco.

Le luci sono di Giuseppe Di Lorenzo, le maschere a cura di Luca Arcamone, le foto di scena Anna Abet e Pino Montisci.

Contestualmente, lo stesso giorno verrà inaugurata alle 18.30 la mostra di pittura “Salomè e altri 33” di Marco De Marinis: nato ad Ortona nel 1961, si è formato giovanissimo, da autodidatta, alla scuola del fumetto americano e successivamente ha studiato le espressioni dell’arte classica, moderna e contemporanea, con particolare interesse per il Rinascimento italiano. Alla fine degli anni ’80 apre un proprio studio di pittura ad Ortona, dopo aver conseguito la Laurea in Filosofia all’Università di Urbino. Dal 1993 è stato docente di filosofia e scienze sociali presso i Licei mentre dal 2016 riveste l’incarico di dirigente scolastico.

Come grafico ha pubblicato fumetti, illustrato libri ed edizioni musicali per le edizioni Curci e Dynamic. In qualità di pittore ha esposto in mostre personali (anche all’Estero) e collettive e ha conseguito diversi premi nazionali.




LA STRAGE DI ERBA

La presentazione del libro di Antonino Monteleone de Le Iene

Roseto degli Abruzzi, 14 aprile 2024. La verità, i dubbi e i misteri attorno alla strage di Erba e, più in generale, i temi legati alla Giustizia in Italia. Sono questi gli argomenti al centro della presentazione del libro “Erba” di Francesco Priano e Antonino Monteleone, che si svolgerà il prossimo 20 aprile, a partire dalle ore 10:45, presso il Palazzo del Mare di Roseto degli Abruzzi.

L’evento, nato da un’idea di Francesco Iannetti, con la collaborazione della libreria “La Cura” e il patrocinio del Comune di Roseto degli Abruzzi, vedrà la presenza di uno degli autori: Antonino Monteleone, volto noto della trasmissione Tv “Le Iene”.

A moderare il l’incontro, che prevede anche un dibattitto con l’autore, sarà il giornalista rosetano Luca Maggitti Di Tecco.

“Siamo felici come città di Roseto di poter ospitare un evento così importante, promosso da un nostro cittadino a cui va il plauso per aver organizzato una presentazione di livello che andrà ad arricchire il calendario delle attività del nostro territorio – afferma l’Assessore alla Cultura Francesco Luciani – Quando uno stimolo arriva dalla società civile, con un cittadino che si propone per organizzare manifestazioni culturali, non possiamo che esserne orgogliosi cercando di supportarlo per quanto necessario. Quella del 20 aprile sarà una mattina di cultura, di formazione e di dibattito su uno dei casi di cronaca che ha maggiormente scosso l’opinione pubblica negli ultimi anni”.

“Voglio ringraziare tutti coloro che hanno permesso di concretizzare la mia idea – aggiunge Francesco Iannetti – in primis l’Assessore Francesco Luciani, l’Amministrazione Comunale, la libreria “La Cura”, il presentatore Luca Maggitti Di Tecco e tutti gli sponsor. Consapevole del fatto che si tratti di una tematica delicata vorrei sottolineare che sarà un momento di confronto aperto al quale sono invitati a partecipare tutti coloro che sono pronti a discutere in modo costruttivo, a prescindere da cosa si pensi sull’argomento”.




LA MESSA DI GLORIA DI GIACOMO PUCCINI

Questa sera alle 21nel Duomo di San Flaviano

Giulianova, 14 aprile 2024. La fitta collaborazione tra enti sostenitori o patrocinanti ha reso possibile la realizzazione dell’ eccezionale concerto che si terrà questa sera nel duomo di San Flaviano, a Giulianova. In programma è la Messa di Giacomo Puccini o Messa a quattro voci, attualmente conosciuta con il nome apocrifo di Messa di Gloria.

Si esibiranno il Coro Giuseppe Verdi ed il Coro Lirico d’ Abruzzo. Le voci saranno quelle del tenore Benedetto D’ Agostino e del basso Lucio Di Giovanni, accompagnate dall’ Orchestra I Sinfonici, diretta dal Maestro Sergio Piccone Stello. Umberto De Baptistis, il maestro del coro. Inizio alle 21. Ingresso libero.

La Messa di Gloria è una messa per orchestra e coro a quattro voci, con tenore e baritono solisti, composta nel 1880 da Giacomo Puccini come esercizio per il diploma all’Istituto Musicale Luigi Boccherini di Lucca, dove la eseguì per la prima volta il 12 luglio 1880.  Puccini non pubblicò mai il manoscritto completo della Messa e, sebbene fosse stata ben accolta, non fu più eseguita fino al 1952. Alcuni dei suoi temi musicali furono utilizzati dal maestro in altri lavori, come l’Agnus Dei nella Manon Lescaut e il Kyrie nell’Edgar.

Alla fine della Seconda guerra mondiale, il sacerdote Dante Del Fiorentino acquistò una vecchia copia del manoscritto della Messa dalla famiglia Vandini di Lucca, pensando che fosse la partitura originale. Quest’ultima in realtà era in possesso della famiglia di Puccini e fu data da sua nuora alla Ricordi, casa editrice del musicista. Ne scaturì una controversia legale che si risolse con la divisione dei diritti d’autore fra la Ricordi e la Mills Music, la casa editrice del manoscritto di  don Dante Del Fiorentino.




INVITO PER SALOTTO CULTURALE

Tra colpa, pena, riparazione e rinascita nella Giustizia biblica

Teramo, 13 aprile 2024. Mercoledì 17 aprile 2024, alle ore 18.30, presso la Sala Annunziata di Via Nicola Palma di Teramo, in occasione dei mercoledì culturali organizzati dal Centro di Ricerche Personaliste (patrocinio MIC e Fondazione Tercas) verrà presentato il tema Tra colpa, pena, riparazione e rinascita nella Giustizia biblica. Introduce Vincenzo Di Marco, presidente del Centro Studi “Vincenzo Filippone-Thaulero”.

Approfondimento

L’incontro, introdotto da Vincenzo Di Marco,  avrà come relatore  Carmine Di Sante, già altre volte ospite del  Salotto culturale, e  prende lo spunto dal suo ultimo libro Giustizia biblica e grazia. Tra colpa, pena, riparazione e rinascita pubblicato dalla Queriniana (Brescia 2023).   Carmine Di Sante ivi consegna pagine nelle quali si confronta e lotta con i grandi temi biblici del peccato e del castigo, della colpa e della pena, della legge e della grazia, della croce e del perdono. In dialogo con la contemporaneità, li sottopone a uno scavo re-interpretativo che ne fa rilucere la bellezza, la forza liberatrice e l’appello persuasivo. Per i diseredati e gli oppressi del mondo, che attendono i tempi messianici della fine delle violenze e delle guerre. Per i responsabili dei popoli e delle istituzioni, chiamati a promuovere ordinamenti che difendano e garantiscano la giustizia. Per i lettori del testo sacro, credenti e non credenti, perché non ne fraintendano il linguaggio, che parla a tutti ed è rispettoso della decisione di tutti. Il filo conduttore del libro è l’alleanza: alleanza è Dio che crea l’uomo libero e si consegna alla sua libertà; ed è l’uomo che dice sì a Dio pur potendo dirgli di no. È l’istante in cui l’essere fiorisce dal dover essere, l’ontologia sgorga dall’etica e il distopico cede il passo all’utopico. È Gesù di Nazaret sulla croce che, privo di potere, fa esplodere la potenza dell’amore suo e del Padre, rinnovando per sempre l’alleanza tra Dio e l’uomo.

Carmine Di Sante è nato a Bisenti (TE) nel 1941, ha studiato teologia all’Istituto Teologico dei Frati Minori di Assisi, si è specializzato in Scienze liturgiche al Pontificio Istituto S. Anselmo di Roma, si è laureato in Psicologia all’Università «La Sapienza» di Roma e ha lavorato per quasi vent’anni al SIDIC (Service International de Documentation Judéo-Chrétienne) di Roma. Ha pubblicato molti saggi, tra i quali Il perdono nella Bibbia, nella teologia, nella prassi ecclesiale, Queriniana , Brescia 2016; Dentro la Bibbia. La teologia alternativa di Armido Rizzi, Gabrielli Editore, Verona 2018, Giustizia biblica e grazia. Tra colpa, pena, riparazione e rinascita pubblicato dalla Queriniana, Brescia 2023. 




CONCORSO FOTOGRAFICO ZACCARIA

Sabato la premiazione

Francavilla Al Mare, 12 aprile 2024. “Siamo molto felici della grande partecipazione, che ha raccolto la prima edizione del concorso fotografico Francesco Zaccaria ” Terra-Mare e cielo la bellezza degli elementi”, per far rimanere vivo il ricordo di Francesco, che ha regalato a questa città scatti meravigliosi. Sono arrivate oltre venti proposte, molte delle quali di grande qualità e capaci di interpretare con grande originalità il contest proposto”, a dirlo la Presidente del Consiglio Comunale di Francavilla al Mare, Francesca Buttari.

Il concorso fotografico era aperto a tutti coloro che volevano  esprimere la propria creatività, senza limiti di età, interpretando personalmente il concorso attraverso la propria sensibilità. Dopo la prima fase di raccolta che si è conclusa sabato 30 marzo, nel corso della quale ogni partecipante poteva inviare 3 proposte fotografiche secondo quanto stabilito dal regolamento del concorso, la Giuria composta dalla stessa Presidente, dal fotografo Francavillese Gianni Catena che ha lungamente collaborato con Francesco Zaccaria , da Bruno D’Antonio, Presidente del Club Rotary Francavilla al Mare  e dai soci del club Rotary Francavilla al Mare Ugo Iezzi e Giuseppe Rosati, hanno scelto le tre migliori per originalità , qualità della proposta e valorizzazione del tema del contest.

A loro, nel corso dell’evento finale che si terrà  il 13 aprile al MUMI alle 10.30, sarà conferita una targa. Le immagini rimarranno esposte al MUMI insieme a due scatti di Francesco, anche queste scelte dalla Giuria. Nel corso della mattina verranno comunque condivise tutte le fotografie proposte. “Il Rotary sin da oggi si impegna a proporre una seconda edizione di questo concorso, che oltre a permetterci di ricordare Francesco Zaccaria ci aiuta a mantenere vivo il legame con la comunità, attraverso progetti culturali di valore  ” chiude il Presidente del Rotary.




MILLE E UNA DI QUESTE NOTTI

Al Maxxi Gea Casolaro. Proiezione dedicata al sisma del 2009. Sala della Voliera 13 aprile 2023, ore 19.00. Ingresso libero con prenotazione sul sito maxxilaquila.art

L’Aquila, 11 aprile 2024 – Sabato 13 aprile alle 19.00 il MAXXI L’Aquila ospita nella Sala della Voliera la proiezione del documentario Mille e una di queste notti di Gea Casolaro. È questa la seconda iniziativa della Fondazione MAXXI per condividere con la comunità aquilana il quindicesimo anniversario del sisma del 6 aprile 2009, dopo l’installazione nella corte di palazzo Ardinghelli dell’opera commemorativa In un battito d’ali dell’artista aquilana Emanuela Giacco.

La proiezione, a ingresso libero con prenotazione sul sito www.maxxilaquila.art, è patrocinata dal Comune dell’Aquila ed è realizzata in collaborazione con il Soroptimist Club L’Aquila e l’Istituto Cinematografico “Lanterna Magica”. Presente alla proiezione l’artista Gea Casolaro che introdurrà il video, con lei la Presidente del Soroptimist Club Nora Concordia per i saluti.

Mille e una di queste notti è un documentario realizzato nei vicoli deserti del centro storico dell’Aquila il 31 dicembre 2011, proprio nella notte di Capodanno, solitamente dedicata ai bilanci e ai buoni propositi, esattamente mille notti e un giorno dopo il 6 aprile 2009. Il lavoro ritrae la città ancora completamente disabitata, ingabbiata in ponteggi di sicurezza e propone un viaggio della memoria nel cuore del centro che proietta oltre la consapevolezza della tragedia.

È come rivivere la notte del 6 aprile, in un tempo sospeso tra la veglia e il sonno. Suoni ovattati e voci lontane accompagnano le immagini delle strade care agli aquilani, con le case ancora crollate, lesionate, ferite, puntellate e per troppo tempo abbandonate. Come all’interno di un tunnel, lo spettatore è coinvolto emotivamente in un percorso individuale e collettivo, con la speranza di trovare una via di uscita, un approdo, una speranza di rinascita che, secondo l’autrice, è legata alla poesia, unica possibilità che rimane dopo la distruzione, la rovina, la sconfitta: “Ricostruire L’Aquila, per chi dal 6 aprile 2009 è rimasto nel buio. E per tutti quelli che, da allora, sono venuti alla luce”.




LA GIORNATA DEL MARE

Celebrazioni dell a direzione marittima di Pescara

Pescara, 11 aprile 2024.  Istituita nel 2017 attraverso una specifica integrazione del Codice della nautica da diporto, oggi 11 aprile ricorre la “giornata del mare e della cultura marinara”, che vede anche la Guardia Costiera impegnata nell’obiettivo di promuovere e sviluppare presso gli istituti scolastici di ogni ordine e grado la cultura del mare, intesa come risorsa di grande valore culturale, scientifico, ricreativo ed economico. Di qui, la promozione di iniziative formative e divulgative per diffonderne la conoscenza, al fianco della scuola che accompagna i giovani nella loro crescita, educandoli al rispetto, esteso in questo caso anche a quello del bene-mare.

La promozione della giornata è volta a valorizzare il mare quale elemento di sviluppo sociale, costruendo nell’opinione pubblica e nelle giovani generazioni la cultura e la conoscenza del mare, a tutela del quale il Corpo delle Capitanerie di porto si adopera quotidianamente.

Infatti, questi valori di riferimento si configurano tra gli obiettivi e i compiti della Guardia Costiera, impegnata nella ricerca e soccorso, nella tutela della sicurezza della navigazione, nella difesa dell’ambiente, nella tutela del patrimonio ittico e dell’habitat marino e costiero, nonché in tutto ciò che riguarda gli usi civili e produttivi del mare.

I Comandi ricadenti nella giurisdizione della Direzione Marittima di Pescara hanno organizzato una serie di incontri rivolti alle scuole di ogni ordine e grado rivolti alla sensibilizzazione dei piccoli interlocutori sul rispetto e la tutela delle risorse marine nell’ottica di preservare il bene mare per le generazioni future.

Gli incontri hanno avuto luogo a Termoli, Ortona, Vasto e Giulianova, alcuni nelle scuole che hanno aderito all’iniziativa altri direttamente nell’ambito portuale di Giulianova e nel suggestivo scenario di Punta Penna e Punta Aderci a Vasto. Agli incontri oltre agli studenti – circa mille tra la regione Abruzzo e Molise – hanno partecipato diversi Enti ed Associazioni che fanno del mare la loro ragione di vita o di attività lavorativa.




LA FATTORIA DI CARLO

Gli studenti dell’Agrario di Avezzano in  visita

Massa d’Albe, 11 aprile 2024. La Fattoria Di Carlo apre le porte agli studenti dell’Istituto per l’agricoltura e l’ambiente di Avezzano e gli fa conoscere la filiera certificata che da cinque anni promuove alle pendici del Velino.

La cava dismessa e trasformata in un grande campo dove poter coltivare triticale e le stalle dove vengono allevate carni di qualità nel territorio comunale di Massa d’Albe hanno attirato l’attenzione della classe quinta tecnico dell’Arrigo Serpieri di Avezzano.

Ad accoglierli il Presidente, Umberto Di Carlo, che con orgoglio ha illustrato il progetto portato avanti grazie al supporto dall’università di Perugia e alla grande passione della sua famiglia. 

Una giornata di studio insolita per i ragazzi, accompagnati dai docenti, Francesco Testa e Sofia Ronci, che hanno avuto modo di dialogare e confrontarsi con Di Carlo e di scoprire questa importante realtà del territorio, con filiera certificata, dove non vengono utilizzati agenti chimici nelle coltivazioni, antibiotici dopo lo svezzamento e soprattutto dove sono banditi gli ormoni.

“Ho cercato di trasmettere la passione che muove me e i miei fratelli nel portare avanti la nostra Fattoria Di Carlo a questi giovani”, ha spiegato il Presidente, “per me è un orgoglio vedere una grande distesa verde dove un tempo c’era solo il grigio della cava dismessa, e poi entrare nella vecchia segheria abbandonata che abbiamo trasformato in una stalla per allevare i nostri capi di qualità. Sono rimasto felicemente colpito dall’interesse di questi ragazzi e dall’entusiasmo dei loro docenti. Un privilegio per noi averli ospitati”.




CONCERTO DELLE ARIE DI F. P. TOSTI

Sabato 13 aprile alle 17:30 presso il Museo Barbella di Chieti, quarto incontro dei Salotti Teatini patrocinati dal Comune di Chieti, dall’Associazione FairyConsort e dal Giardino delle pubbliche letture.

Chieti, 11 aprile 2024. Al Barbella concerto delle arie (Quattro canzoni di Amaranta) di Francesco Paolo Tosti, con la voce del soprano Chiara Tarquini accompagnata al piano da Walter D’Arcangelo, in occasione della presentazione dei libri “Chi era Gabriele d’Annunzio”  di Massimo Pamio e Monica Ferri (Edizioni Mondo Nuovo) e di “Chi era Francesco Paolo Michetti” degli stessi autori, per la collana dei “Tascabili”. Luca Dragani introdurrà la serata.

Nelle opere, Massimo Pamio compie un’analisi delle opere e della biografia, Monica Ferri descrive la psicologia degli artisti tramite l’interpretazione grafologica.  Gli Autori cercano di rispondere alla domanda posta nel titolo “Chi era Gabriele D’Annunzio?” (o d’Annunzio?):già sul cognome si può disputare, offrendo al lettore il loro indiscreto punto di vista, “antropoetico” il primo, grafologico, la seconda. Quali le ragioni del successo dell’Immaginifico? Si tratta di un vero e proprio caso degno di indagine. Dall’analisi delle vicende dell’uomo e del Vate, Pamio ricava i segni di uno spregiudicato interprete della società del suo tempo, che tenta di dominare la potenza irriverente della Vita mediante il fascino che emana la sua personalità, animatore di salotti, arringatore di folle. Nell’enigma indecifrabile del Genio la lettura grafologica di Monica Ferri rivela la poliedrica e contradditoria modernità dell’uomo, nella sua ardente creatività, schiavo alla celebrità.

Per quanto riguarda la seconda opera, essi indicano in Michetti uno dei massimi esponenti della storia della pittura italiana. Talento e genialità ne fanno un soggetto versatile, eclettico, pieno di interessi, curioso, egli non fu solo pittore, ma anche incisore, scultore, fotografo, regista cinematografico, inventore e perfino architetto esoterico e visionario.

Nel ripercorrerne la vita, tentando di definirne il complesso percorso tecnico-artistico che si sviluppa per cicli, dalla fase centrale culminante nella luminosità gioiosa con cui egli mostra una perfetta armonia con il creato, espressione religiosissima che poi diverrà via via più greve, fino all’essenzialità dell’ultima fase, in cui diverrà astrattista e iperrealista, precursore di tutte le correnti del Novecento italiano, Pamio si misura con la profondità di quella ricerca, per poi porsi una questione che ancor oggi è irrisolta: perché Michetti volle tener nascosta la sua attività profetica, quella di aver compreso che dopo di lui si sarebbe sviluppato e avrebbe trionfato l’astrattismo?

La parola di un artista è spesso una criptografia, una scrittura segreta che rimanda ad altri segni e linguaggi. Nell’indagine di Monica Ferri la costellazione segnica grafologica di Francesco Paolo Michetti conferma una geniale spiritualità, radicata nella tipologia junghiana sensazione-intuizione. La lettura grafologica, in un’alchimia applicata a tanti segni nascosti, interpreta l’incessante tensione del pittore abruzzese a rendere le immagini materia per l’attuazione di sogni più alti. 

Chiara Tarquini, soprano, nata nel 1994, studia pianoforte dall’età di 6 anni e successivamente canto lirico presso la “Crossover Academy” di Pescara con Umberto De Baptistis. Si perfeziona in masterclass e seminari con i soprani Susanna Rigacci, Donata d’Annunzio Lombardi, con il tenore Fabio Armiliato e il basso Ildebrando D’Arcangelo. Si è esibita in varie formazioni cameristiche, in teatri, festival, manifestazioni varie. Ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti.

Walter d’Arcangelo è nato a Chieti e si è brillantemente diplomato presso il Conservatorio “Luisa D’Annunzio” di Pescara in Organo e Composizione Organistica e Clavicembalo sotto la guida della Prof.ssa Giovanna Franzoni e del M° Francesco Baroni; inoltre è diplomando in Composizione con il M° Fabio Cellini. Ha partecipato a numerosi corsi di perfezionamento con i Maestri A.Isoir, H.Vogel, L.Rogg, E.Koimann, M. Radulescu, W.Zerer e P.Westerbrik. Nel 1994 ha studiato nella classe di Organo presso la Scuola Civica di Milano con il M° Lorenzo Ghielmi, dove ha approfondito la prassi esecutiva della musica che va dal 1500 al 1700. Presidente dell’Associazione Organistica “Adriano Fedri, ha al suo attivo numerosi concerti in Italia e all’estero; si è esibito in Austria, Germania, Francia, Ungheria, Belgio, Polonia, Slovenia, Norvegia, Spagna, Svizzera, Repubblica della Slovacchia riscuotendo successo sia di pubblico che di critica. Molti sono stati i premi e i riconoscimenti , numerose le registrazioni che ha effettuato sia come clavicembalista che come organista: le dodici sonate dell’opera V di Arcangelo Corelli per l’etichetta Novecento, le sonate Op. IX di Michele Mascitti, le sette sonate per flauto, archi e basso continuo di A. Scarlatti con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e in qualità di organista varie composizioni per organo e violino di autori diversi per la casa discografica SynthagmaMusicum.

Massimo Pamio, abruzzese, saggista e scrittore, è direttore del Museo della Lettera d’Amore, Cavaliere dell’Ordine “Al Merito della Repubblica Italiana”, per meriti culturali. Ha pubblicato in volume numerose opere; tra le ultime: Arrivabene/Pamio(2023); Bisandola/Pamio (2022); Cetera/Pamio (2021); Sentirsi sentire. Che cos’è il pensare (2020), Padovani/Pamio (2020), Sensibili alle forme. Che cos’è l’arte (2019) di saggistica; di poesia: Anonimie (2023), Egolari (2024); ha curato: Sirene, di Pierluca Cetera (2023), Scritti dannunziani di Ramiro Ortiz (2024), con Riccardo La Rovere, Chi era Gabriele D’Annunzio. Un’analisi antropoetica e grafologica (2024) e Chi era Francesco Paolo Michetti. Interpretazione critico-estetica e grafologica (2024), con Monica Ferri, Le più belle poesie di Gabriele d’Annunzio e molto altro… con un’appendice di motti dannunziani e di pagine sull’arte e il dannunziario (2023), Roma e Sant’Arsenio di Elio Pecora (2021).

Monica Ferri, nativa di Venezia, vive a Chieti. Laureata in lettere classiche, insegna materie letterarie nella scuola superiore. Ha seguito il corso quadriennale di grafologia presso l’Asergraf di Pescara. Grafologa appassionata, cura ritratti di personalità di artisti, collaborando a mostre, riviste e giornali on line. Promuove e organizza eventi culturali e incontri con autori nelle scuole e presso librerie, enti o associazioni ed è nelle giurie di alcuni premi letterari. Attualmente studia perizia forense presso l’Arigraf (Associazione Italiana di Ricerca Grafologica)di Roma. Ha pubblicato, con Massimo Pamio: Chi era Gabriele D’Annunzio (2024), Chi era Francesco Paolo Michetti (2024).




LA BATTAGLIA DI ORTONA

Oggi conferenza ore 17:30, presso la sezione UNUCI di Pescara

Ortona, 11 aprile 2024.  Ortona 1943. Una battaglia inutile“, questo il titolo della conferenza storica organizzata dalla sezione dell’UNUCI (Unione Nazionale Ufficiali In Congedo D’Italia) di Pescara in via l’Aquila, in programma oggi pomeriggio a partire dalle ore 17:30.

Relatori dell’evento Andrea Di Marco, avvocato e magistrato onorario, appassionato ricercatore di storia, con particolare riferimento alla Seconda guerra mondiale, da anni conduce un’appassionata ricerca negli archivi nazionali ed internazionali sulla storia della battaglia di Ortona e sulla Linea Gustav.

Ha ricoperto l’incarico di membro del Consiglio d’Amministrazione della Fondazione Brigata Maiella dal 2005 al 2010, ha partecipato come relatore a diversi convegni ed incontri a carattere storiografico, ha collaborato e fornito consulenza storica alla realizzazione di diversi documentari nazionali ed internazionali sulla guerra in Abruzzo e la Battaglia di Ortona ed è autore di diversi articoli di interesse storico. Altro illustre relatore sarà Marco Patricelli insegnante di Storia dell’Europa contemporanea all’Università G. d’Annunzio di Chieti, e consulente del TG1 Storia.

 Tra le sue pubblicazioni più recenti: Liberate il duce.

Gran Sasso 1943: la vera storia dell’Operazione Quercia (Milano 2001, Premio Polidoro), da cui è stato tratto l’omonimo codufilm per Rai3-La grande storia; La Stalingrado d’Italia.

Ortona 1943: una battaglia dimenticata (Torino 2002), da cui è stata realizzata una docufiction Mediaset-Zdf; Le lance di cartone. Come la Polonia portò l’Europa alla guerra (Torino 2004); I banditi della libertà.

La straordinaria storia della Brigata Maiella, partigiani senza partito e soldati senza stellette (Torino 2005).

È stato insignito dell’onorificenza di “Bene Merito” di Polonia. I suoi libri sono tradotti in più lingue. Il suo ultimo libro s’intitola “Tagliare la corda” Solferino 2023 e descrive la fuga del Re dalla Capitale dopo l’8 settembre.

L’ingresso è libero e gratuito.




A PESCARA VUELVO AL SUR

La casa della musica e del cuore continua il 20 e 21 aprile, con il terzo e quarto appuntamento all’insegna del ritmo ancestrale del tamburo di un musicista griot

Pescara, 11 aprile 2024.  Ultimi appuntamenti con la rassegna Vuelvo al Sur. La casa della musica e del cuore a cura di Avalon Progetto Tango, I Luoghi dell’Anima e Cu_i Comunicazione Umanistica, il 20 e 21 aprile dedicati al djembè e alla tradizione errante della cultura africana.

Questa volta, grazie alla presenza di Seydou Kienou (djembè e voce), musicista griot originario del Burkina Faso, avremo la possibilità di viaggiare attraverso l’Africa per poi tornare in Europa sul suono del djembè, strumento di comunicazione sociale, usato per celebrare momenti fondamentali della vita delle persone. Il concerto Djembè Kan, che si terrà dalle ore 20.00 del 20 aprile, preceduto da un ricco aperitivo, narra la storia degli schiavi che partono dalla loro amata Africa, attraversano l’Europa lasciando l’impronta delle proprie origini.

Seydou Kienou, figlio di un Capo Griot del Burkina Faso e fratello di trentatré musicisti, è testimone del valore sociale e religioso della musica e della danza in Africa e nel mondo, poichè oggi viaggia per far conoscere le tradizioni della sua terra e della sua famiglia. Arriva in Germania giovanissimo per risolvere una grave malattia alle orecchie che lo aveva reso sordo. Seydou, infatti, inizia a suonare in tenera età sentendo le vibrazioni del Djembè nonostante la sua condizione fisica. A quattordici anni, in occasione di un concorso musicale in Burkina Faso, conosce un medico tedesco che decide di aiutarlo a recuperare l’udito. Da quel momento quello strumento acquisisce un significato rinnovato che segna la strada e la missione del musicista: generosità, gratitudine, amore in tutte le sue sfumature, educazione, tolleranza e rispetto, connessione con il mondo.

Il 21 aprile dalle ore 10:30 e dalle ore 15:00 Seydou Kienou condurrà due seminari, rispettivamente per bambini e adulti, aperti a persone con disabilità: danza, musica e percussioni in gioco, uno stage destinato a bambini dai 5 agli 11 anni, che sperimenteranno il piacere delle percussioni (i piccoli partecipanti suoneranno su strumenti costruiti artigianalmente dall’artista per loro); lo stage per adulti sarà un’esperienza immersiva in cui ciascun partecipante potrà sperimentare la potenza dell’essere unità col gruppo, di celebrare la vita nelle sue più semplici ritualità quotidiane, di mantenere un atteggiamento di fiducia e di apertura di cuore.

L’evento è patrocinato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Pescara e realizzato mediante la partecipazione di Partner tecnici e Main Sponsor quali Pizzeria Giampiero al 58/1, Bonjour Boulangerie, Volavola audiovisivi e Franco Glieca Fotografia che l’organizzazione ringrazia vivamente.

È previsto uno sconto del 50% sull’acquisto dei biglietti per persone con disabilità. Per informazioni e acquisto biglietti è necessario chiamare il 3388008599.




LUIGI PIOVANO SUONA ŠOSTAKOVIČ CON L’ISA

Venerdì 12 aprile, ore 21.00 Città Sant’Angelo Teatro Comunale. Sabato 13 aprile, ore 18.00 L’Aquila Ridotto del Teatro Comunale. Domenica 14 aprile, ore 17.00 Montepulciano Teatro Poliziano

L’Aquila 11 aprile 2024. Tre le date per la penultima produzione della 49a Stagione dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese: Venerdì 12 aprile alle ore 21.00 nel Teatro Comunale di Città Sant’Angelo per il Città Sant’Angelo Music Festival diretto da Alessandro Mazzocchetti; Sabato 13 aprile ore 18.00 l’appuntamento è come sempre al Ridotto del Teatro Comunale “V. Antonellini” dell’Aquila, mentre, Domenica 14 aprile alle ore 17.00 l’Orchestra dell’ISA sarà al Teatro Poliziano di Montepulciano per il Concerto di Chiusura del Festival di Pasqua.

Sul palco torna un musicista abruzzese che rappresenta un vero vanto per tutta la regione. Nella doppia veste di direttore e solista, con i professori dell’ISA si esibirà infatti il violoncellista Luigi Piovano, prima parte solista dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, musicista e docente attivo in tutto il mondo. Fra i suoi impegni come direttore in questi ultimi anni, concerti sul podio di molte delle principali orchestre italiane e internazionali, ospite ormai fisso, fra l’altro, dell’Orchestra del Mozarteum di Salisburgo.

Il programma offre una prova della grande varietà musicale e della ricchezza espressiva del Novecento con due capolavori, fra le pagine più preziose della letteratura sinfonica, di Dmitrij Šostakovič e di Maurice Ravel.

Luigi Piovano si esibirà al violoncello nel Concerto n. 2 per violoncello e orchestra in sol maggiore op. 126 di Dmitrij Šostakovič, meno noto e meno frequentemente eseguito, nonostante lo superi per originalità, del Concerto n. 1 scritto sette anni prima dal genio russo. Composto nel 1966 e dedicato al grande violoncellista Mstilav Rostropovic, protagonista della prima esecuzione con l’Orchestra Sinfonica di Stato dell’URSS diretta da Evgenj Svetlanov, il Concerto n. 2 riflette la posizione di isolato rilievo di Šostakovič nei suoi difficili rapporti con il potere sovietico e segna, dopo le composizioni celebrative del dopoguerra, un ritorno a quell’attitudine profondamente meditativa, venata di malinconico intimismo, del compositore che presenta un’opera liberamente articolata in tono rapsodico alla ricerca di una espressività calda e intima.

Nella seconda parte del concerto, il M° Piovano sarà sul podio per dirigere la  suite orchestrale Ma mere l’oye del francese Ravel: favole sonore con una partitura raffinata e di irresistibile fascino, nelle quali il compositore crea un suggestivo mondo fantastico ispirato alle opere di celebri favolisti francesi del XVII e XVIII secolo (Charles Perrault, Marie Catherine d’Aulnoy e Marie Leprince de Beaumont).




IBEN NAGEL RASMUSSEN PER I 40 ANNI DEL DRAMMATEATRO

L’attrice icona dell’Odin Teatret sarà a Popoli Terme il 30 Aprile

Popoli, 11 aprile 2024. Sarà Iben Nagel Rasmussen, l’attrice danese icona del celebre Odin Teatret diretto dal grande regista Eugenio Barba, ad aprire gli appuntamenti in calendario per i 40 anni di attività del Drammateatro, il gruppo fondato nel 1984 a Popoli dal regista Claudio Di Scanno e tra i più longevi del teatro abruzzese. Il prossimo 30 Aprile la Rasmussen sarà a Popoli Terme quale protagonista di un contesto che la vedrà in scena con la presentazione di un work in progress legato al suo nuovo spettacolo

I Coralli della Memoria, oltre a rinsaldare un legame con il Drammateatro la cui origine risale al 1983 quando Claudio Di Scanno la invitò a Popoli. Ed è proprio da quell’incontro che, come lo stesso Di Scanno ricorda, scattò la molla per la costituzione del gruppo abruzzese. All’incontro del 30 Aprile, con inizio alle ore 17,30 nel Teatro comunale e che si svilupperà attraverso performance, dialoghi e riflessioni non solo sulla storia del Drammateatro ma anche sul teatro dell’oggi, parteciperanno oltre a Iben Nagel Rasmussen altre personalità della scena contemporanea, quali il regista Horacio Czertok, il docente e storico del teatro Marcello Gallucci, l’attrice Susanna Costaglione.




LINEA GUSTAV, STORIE DIMENTICATE

Prima Visione Rai

Roma, 10 aprile 2024. La linea Gustav (o “linea invernale“) fu una linea fortificata difensiva approntata in Italia, su disposizione di Hitler del 4 ottobre 1943, dall’organizzazione Todt, durante la campagna d’Italia nella II Guerra Mondiale. Il nome deriva dalla compitazione della lettera “G” nell’alfabeto tedesco. Lo racconta il doc in prima visione “Linea Gustav, storie dimenticate”, di Lucrezia Lo Bianco, in onda domenica 14 aprile alle 22.10 su Rai 5.

Divideva in due la penisola italiana: a nord le truppe tedesche (nel territorio formalmente in mano alla Repubblica Sociale Italiana), a sud gli Alleati; si estendeva dalla foce del fiume Garigliano, al confine tra Lazio e Campania, fino a Ortona, comune costiero a sud di Pescara, passando per Cassino, le Mainarde, gli altipiani maggiori d’Abruzzo e la Maiella. La sua funzione, che sfruttava il tratto più stretto della penisola italiana e gli ostacoli naturali costituiti dalle montagne appenniniche, era quella di ritardare l’avanzata degli Alleati, impedirgli di raggiungere Roma e tenerli impegnati affinché non potessero rinforzare la pressione sui fronti orientale e settentrionale. I tedeschi requisiscono le abitazioni più̀ signorili o strategicamente rilevanti, scavano trincee, costruiscono rifugi e razziano tutto il resto.

È la tattica della “terra bruciata”: nessun riparo lasciato agli Alleati, nessun ristoro, nessuna persona che possa dargli informazioni o supporto. Il fronte si sposterà̀ solo a giugno 1944 quando le truppe tedesche si ritireranno dai paesi della Majella e dell’Alto Sangro, sulla linea Hitler posta poco più a nord, dopo la lunga e sanguinosa battaglia di Cassino, che segna il definitivo sfondamento della Linea Gustav.

Lucrezia Lo Bianco ha deciso di ripercorrerla, nello stile “Di là dal fiume e tra gli alberi”, incontrando artisti e geologi, storici e riti antichi, per raccontare un piccolo tratto della nostra storia.




QUEL NATALE NON C’ERA LA NEVE

Il romanzo familiare di Agnese Berardini targato Bertoni Editore alla Biblioteca diocesana Carlo Maria Martini

Pescara, 10 aprile 2024. La vita spesso ci mette dinanzi un campo minato, allora bisogna aver pazienza, sondare il terreno, procedere a piccoli passi e non aver fretta … individuare la mina e renderla inoffensiva e mantenere sempre viva la consapevolezza che basta un momento di disattenzione o di presunzione per saltare in aria. (Agnese Berardini, “Quel Natale non c’era la neve – Storia d’amore di una famiglia“, Settimo capitolo, p.100, Bertoni Editore)

Venerdì 12 aprile, alle ore 17:30, Agnese Berardini, docente di lettere classiche presso il Liceo Classico “G. D’Annunzio” di Pescara, affiancata dal prof. Mauro Pallini, sacerdote e docente di Liturgia, presenterà la sua seconda pubblicazione, il romanzo: “Quel Natale non c’era la neve” presso la splendida Biblioteca diocesana Carlo Maria Martini, in Piazza Spirito Santo, 5 a Pescara.

Sarà presente anche il Direttore della biblioteca, dr. Luca Mazzocchetti. L’invito è rivolto a chiunque voglia ascoltare il racconto di una storia vera, magica, straordinaria e imprevedibile come ogni avventura umana; che restituisce sogni, aspettative, gioie e i dolori dei protagonisti ‒ in cammino soprattutto tra Puglia e Abruzzo ‒ e nella quale, in paesi e città italiane ed europee, entrano in scena personaggi sconosciuti e altri noti, come il grande scrittore Ennio Flaiano.

Come recita il sottotitolo è la storia d’amore di una famiglia, nata negli anni Sessanta, che inizia a Natale del 1974, ma si snoda fino al 2006 con incursioni nelle vicende belliche e postbelliche del secondo conflitto mondiale e indietro fino agli anni Cinquanta e Quaranta, restituendo la bellezza e la profondità di valori, ideali e speranze dati in eredità a chi si ama. Un sentito ringraziamento dell’autrice, per la disponibilità e l’accoglienza riservatale, a S.E. Mons. Tommaso Valentinetti, Arcivescovo dell’Arcidiocesi Pescara-Penne, al dott. Luca Mazzocchetti e al prof. Mauro Pallini.




LA FESTA DELLA MADONNA DELLA LIBERA

Pratola Peligna si prepara alle celebrazioni. Un momento di devozione e tradizione che, come ogni anno, unisce la comunità in una ricorrenza speciale. Come consuetudine, la tradizione religiosa sarà unita allo spettacolo e promette di offrire tre settimane di gioia, intrattenimento e celebrazione

Pratola Peligna, 10 aprile 2024. L’apertura ufficiale è prevista giovedì 2 maggio e si concluderà sabato 18 maggio con il concerto di uno tra i più grandi musicisti e cantautori del panorama musicale italiano,  Alex Britti. Il programma delle festività sarà ricco di iniziative che soddisfano tutti i gusti e le età, offrendo un’opportunità unica per i residenti e le migliaia di visitatori di immergersi nelle antiche tradizioni e nei riti religiosi che caratterizzano questo evento così significativo per la città.

Tra le attività in programma ci saranno processioni solenni, sante messe, spettacoli di fuochi d’artificio, bancarelle gastronomiche con prelibatezze locali e intrattenimento dal vivo con la presenza di artisti di fama nazionale che renderanno l’atmosfera ancora più magica e coinvolgente.

Venerdì 3 maggio, come da tradizione ci sarà l’arrivo dei pellegrini di Gioia dei Marsi previsto nel tardo pomeriggio. La sera, invece, spazio all’intrattenimento con lo spettacolo del comico Max Giusti accompagnato dalla sua orchestra spettacolo.

Il sabato e la domenica saranno dedicati ai riti religiosi: quest’anno la messa principale nel giorno del Santo Patrono sarà officiata dal Cardinale Gerhard Ludwig Müller. Ovviamente non mancheranno le processioni, i fuochi d’artificio e le bande, tra cui quella dei Granatieri di Sardegna e, la settimana successiva, la Fanfara dei Carabinieri a cavallo, inserita nel 4° Reggimento dell’Arma.

La seconda settimana sarà incentrata sulle realtà locali: due giornate vedranno protagonisti i bambini con “Il paese dei balocchi”. La musica invece sarà al centro dell’attenzione del programma serale: spazio agli appassionati di liscio, balli di gruppo e caraibici in una serata danzante con la partecipazione delle scuole di ballo. Un altro evento in programma è “The Voice Pratola”,  talent show dedicato ai cantanti peligni e, a seguire, spazio alla “Dance Meraviglia” con un trio di Dj che si alterneranno in consolle fino a tarda notte. Special guest del fine settimana sarà Roy Paladini e i “Super Star Show”, il re del pop vincitore dell’ultima stagione di “Tale e quale show”, di Rai 1.

La terza settimana inizierà il giovedì con un viaggio tra i maggiori successi della musica italiana con il concerto dei “Nel mondo e nell’anima”. Il venerdì vedrà protagonista la Compagnia della Rancia con il musical “Cenerentola”. Ed infine il gran finale di sabato 18 maggio: come già detto, prima ci sarà l’esibizione del cantautore Alex Britti e a seguire si tornerà agli anni Novanta e a “La Storia della Dance”, in compagnia del noto dj Dino Brown.

Tra le numerose iniziative non mancheranno alcuni incontri pubblici, uno a settimana, con tre personaggi tra i più conosciuti della tv. Si inizia giovedì 2 maggio alla presenza dello chef Davide Nanni con la presentazione del libro “A sentimento”. La settimana successiva, il 12 maggio, sarà la volta di Giuseppe Pirozzi: l’attore di una delle serie tv italiane più conosciute degli ultimi anni sarà il protagonista di un’iniziativa incentrata sui temi del bullismo e dell’inclusione giovanile. Venerdì 17 maggio l’appuntamento conclusivo: si parlerà di “Cinema, fiction e teatro”, con un’intervista all’attore Gabriel Garko.

Non mancheranno le proposte culturali: durante tutto il periodo sarà possibile ammirare le opere di alcuni artisti locali nella mostra pittorica e fotografica “Pratola nell’arte”. L’inaugurazione è prevista per giovedì 2 maggio. Tra gli eventi in programma, ci sarà anche un interessamento delle scuole attraverso il progetto Pon: per l’occasione sarà possibile ammirare un dipinto su mattonelle raffigurante il quadro originale della Madonna della Libera, realizzato dall’Istituto comprensivo Gabriele Tedeschi di Pratola in collaborazione con il liceo artistico Mazara di Sulmona. Tutte le opere saranno esposte a Palazzo Colella.

“La festa patronale è un momento speciale per tutti noi” ha detto il presidente del Comitato Raimondo Onesta. “È un’occasione per rafforzare i legami comunitari, per esprimere la nostra gratitudine e devozione al nostro Santo Patrono e per celebrare la nostra identità culturale e religiosa. Vorrei invitare l’intera comunità a partecipare a questa ricorrenza straordinaria e a condividere insieme momenti di gioia, riflessione e preghiera. Mai come quest’anno stiamo compiendo uno sforzo economico non indifferente. Il calendario completo con tutte le iniziative in programma sarà ufficializzato e pubblicato nei prossimi giorni. Ringrazio tutti i componenti del Comitato, la Mastra e le cercatrici, il Parroco e soprattutto i tanti cittadini che ci sono vicini in questa avventura”.




ESSENZA. VITE DI CLAUDIO ROCCHI

Alla Macondo con il giornalista Walter Gatti

Pescara, 10 aprile 2024. Sarà la Scuola Macondo di Pescara (via De Cesaris, 36) ad ospitare venerdì 12 aprile alle ore 21:30 la presentazione del libro “Essenza. Vite di Claudio Rocchi” (Caissa Italia Ed.) di Walter Gatti, (Lodi 1959) giornalista dalla metà degli anni ‘80. Laureato in Filosofia estetica, ha collaborato con Sette del Corriere della Sera, Panorama, Il Giornale, Vogue, Class Editori, Il Sabato, Radio Rai. Ha scritto volumi di divulgazione e critica musicale. Il suo ultimo libro è Essenza: vite di Claudio Rocchi (Caissa Editore, 2023), biografia del più importante autore italiano di musica psichedelica. Attualmente dirige progetti di comunicazione istituzionale.

Modera l’appuntamento il performer Andrea Zampieri (Milano, 1971): autore di canzoni, romanzi e poesie, musicoterapista e informatico; artisticamente attivo nell’ambito della lettura poetica, con lo spettacolo “Cronache Dallo Specchio Del Mondo”, nel quale legge i propri scritti prosodici in stile beat interpretandoli su musiche di Luca Olivieri, con ampio margine di improvvisazione.

Claudio Rocchi è nato a Milano 1965 ed è morto a Roma nel 2013: è stato “il principe degli hippie“. Ha inciso alcuni tra i dischi e le canzoni simbolo della nuova libertà giovanile, del nascente rock italiano e dell’era psichedelica, da La tua prima luna a Volo magico, da La realtà non esiste a Lascia Gesù.

Protagonista assoluto del cantautorato dei primi anni ’70, Rocchi ha ostinatamente inseguito domande e sogni, utopie e provocazioni. Ha visto Jimi Hendrix e il Festival dell’Isola di Wight, ha vissuto il beat e ha divulgato Gibran, è stato priore di una comunità Hare Krishna e ha fondato una Radio Libera in Nepal, ha chiacchierato con Ravi Shankar e ha sperimentato con Demetrio Stratos e Paolo Tofani. In un’intervista, Rocchi affermava di aver vissuto molte vite che il libro prova a connetterle tra loro. Accomunate da una sola prospettiva: “più che un mestiere nella vita io voglio fare l’uomo”.

Questa biografia racconta un artista totalmente libero e spesso dimenticato, un cercatore inarrestabile e cocciuto di “essenza”. Non mancano fotografie, documenti, canzoni, scritti, poesie e le dichiarazioni spesso inedite di chi è stato al suo fianco a vario titolo: Franco Battiato, Alberto Camerini, Francesco Coniglio, Cinzia Defendenti, Terra Di Benedetto, Franco Fabbri, Lucio ‘violino’ Fabbri, Eugenio Finardi, Walter Maioli, Manuela Mantegazza, Gianni Maroccolo, Carlo Massarini, Ciaj Rocchi, Roberto Rocchi, Susanna Schimperna, Paolo Tofani, Amerigo Verardi.

L’appuntamento sarà arricchito da Year of Taurus, il progetto solista di Matteo Dossena degli Sherpa, che nasce nel 2019 con l’intento di dare spazio a sonorità più pop e psichedeliche rispetto al percorso più heavy e oscuro intrapreso con Sherpa. Nel gennaio del 2021 esce autoprodotto il primo album “Topsoils”; il disco viene pubblicato in 32 CD (copie numerate) / copertina stampata in Cianotipia con inserti realizzati a mano.




ANIME SPERSE. Storie di fantasmi d’Abruzzo e Molise

Prima presentazione del vasto progetto di David Ferrante

Spoltore, 10 aprile 2024. Venti racconti, scritti da altrettanti autori, che hanno per protagoniste le anime sperse che popolano le leggende e i ricordi nel nuovo progetto di Tabula Fati a cura di David Ferrante, “Anime sperse. Storie di fantasmi d’Abruzzo e Molise” che verrà presentato per la prima volta presso la Società Operaia di Mutuo Soccorso di Spoltore a piazza D’Albenzio, presieduta dall’Avv. Luigi Spina, anch’egli coinvolto in questa esperienza con il suo contributo letterario. L’appuntamento è per venerdì 12 aprile alle ore 18. Modera la giornalista Alessandra Renzetti; le letture sono a cura di Laura Patrizia Porfilio, l’evento sarà impreziosito da intermezzi musicali dall’organettista Stefano De Dominicis.

Al centro del progetto si susseguono vicende tenere, commoventi o inquietanti, a ricordare che il mondo è più complesso e misterioso di quanto appaia. A mettersi in gioco sono:  Fiorella Borin, Davide Camparsi, Maria Elena Cialente, Luigi De Rosa, Gabriele Di Camillo, Carla Di Girolamo, Laura Di Nicola, Carla Dolazza, David Ferrante, Nicola Lombardi, Valeria Masciantonio, Agata Motta, Chiara Negrini, Agnese Pavone, Gino Primavera, Federica Soprani, Maurizio Sorrentino, Luigi Spina, Alessandra Tucci, Lucia Vaccarella.

Come si percepisce la presenza di un’anima inquieta? A volte è un alito di vento tiepido, che arriva sul viso come una carezza. A volte un inspiegabile fruscio di carte; o passi che risuonano in una stanza vuota. In certi casi è la sensazione di riconoscere in una figura dai contorni sfumati qualcuno incontrato chissà quando e chissà dove; oppure si odono lamenti, voci confuse, invocazioni, grida provenire da un palazzo disabitato.

Sono sensazioni forti, che turbano chi le prova; tanto più quando avvengono in prossimità di antichi edifici le cui pietre custodiscono leggende di amori disperati, di sofferenze inaudite, di crudeltà concepite da menti perverse. Tra quelle pietre corrose dal tempo sopravvivono le anime sperse. Sono anime inquiete, destinate a non trovare mai pace. Se si manifestano a chi ha provato un dolore analogo, accade un prodigio: un abbraccio che supera la barriera tra il possibile e l’impossibile.

Come spiega il sociologo e scrittore David Ferrante, appassionato studioso e divulgatore della cultura popolare e Dottore di ricerca in Scienze sociali: “Le anime sperse sono quelle che restano legate ai luoghi in cui hanno perduto i loro corpi. I nostri sono racconti che parlano di anime sperse, di fantasmi che vagano nella memoria, nelle case e nei castelli e nelle leggende d’Abruzzo e Molise”.

Lo stesso Ferrante deve la sua fama a queste ricerche, infatti, tra i suoi lavori dedicati agli aspetti magici e leggendari della cultura popolare, oltre a diversi racconti, si annoverano il saggio Tradizioni, riti e sortilegi del 24 giugno. San Giovanni Battista nella cultura popolare abruzzese (2018-2020), uscito poi con una nuova edizione nel 2023; è ideatore e curatore delle antologie L’Ammidia. Storie di Streghe d’Abruzzo (2019); Fate, Pandafeche e Mazzamurelli. Storie di miti, superstizioni e leggende d’Abruzzo (2020) e Magare. Storie di Streghe d’Abruzzo v.2 (2021).

Nel 2022 esce la sua prima silloge personale Il dolore della luce. Racconti di streghe, fantasmi e di me in cui reale e irreale, leggende e vita personale, amore e crudeltà cercano un punto d’incontro e di fusione, nel 2024 in seconda edizione con “..e d’amore”.




NIEMANDSLAND (No Man’s Land – Terra di nessuno)

Le Regard Que Je Garde Pour Moi. Venerdì 12 aprile 2024 ore 21.00 | Spazio Matta

Pescara, 10 aprile 2024. Nuovo appuntamento per Matta in scena, rassegna di teatro, danza, musica e altri linguaggi, giunta alla nona edizione, promossa da Spazio Matta – rete Artisti per il Matta, all’interno del Programma per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie della Città di Pescara, grazie anche al contributo della Fondazione Pescarabruzzo e in convenzione con Soci Coop Alleanza 3.0.

Torna protagonista la Sezione Danza a cura di Anouscka Brodacz, con lo spettacolo NIEMANDSLAND (No Man’s Land – Terra di nessuno), venerdì 12 aprile, ore 21, allo Spazio Matta, in via Gran Sasso 57, a Pescara

NOTE DI REGIA: una maschera e una gonna diventano pretesti, il genere è un costrutto sociale, la maschera è un simbolo di dualità. La vera o falsa identità, il reale o immaginario, pensieri segreti e camuffati, l’ ”io” è doppio. Questi temi e le suggestioni che alimentano una performance in cui protagonista è la maschera, intimamente legata all’identità, vera o falsa che sia, reale o immaginaria, simbolo di dualità, persino di usurpazione. Gli esseri umani non sono monolitici, hanno molte facce.

La maschera rende facile entrare in quella dell’altro, identificarsi con lui, senza alcuna sanzione, ma senza lo sguardo critico della società e del suo ordine sociale. La maschera può essere una fonte di fantasia, uno sfogo e, perché no, un mezzo di liberazione o di accettazione della nostra identità, per quanto complessa possa essere. Anfratti interiori con cui spesso è molto difficile convivere, l’accettazione di sé e il modo in cui gli altri ci guardano, tanti fantasmi che visitano i nostri mondi segreti. La produzione è a cura di Compagnie Irene K., coreografia e direzione artistica Irene Kalbusch, danzatori Gold Mayanga, Ilke Teerlinck, musicista Shana Mpunga. Con “Le regard” la Compagnia Irene K. entra nello spazio pubblico, adattandosi ad ogni luogo, alle sue caratteristiche architettoniche, per riproporlo, nelle sue particolarità. In ogni nuova performance, i danzatori utilizzeranno questi elementi per creare nuove immagini effimere, per sorprendere lo spettatore dove non se lo aspetta.




ENIGMA ROOM ABRUZZO

Approccio Alternativo per Coinvolgere gli Studenti nell’Apprendimento

Pescara, 9 aprile 2024. In un’epoca in cui l’innovazione didattica cerca costantemente nuove strade per coinvolgere e istruire gli studenti, Enigma Room Abruzzo si distingue per aver praticato in maniera diretta questo concetto nell’ambito dell’istruzione. La metodologia delle Escape Room nella didattica è sicuramente innovativa e affascinante, ma allo stesso tempo complessa e molto articolata”.

Ieri 8 aprile 2024, le classi 4Agraf e 4Bgraf dell’Istituto Moretti di Roseto hanno avuto l’opportunità di sperimentare questo approccio innovativo, grazie al supporto del professore Marco di Francesco. Gli studenti, provenienti dal settore Grafica e Comunicazione, si sono trovati immersi in un’esperienza educativa unica, che ha trasformato l’apprendimento in un’avventura coinvolgente, ovviamente precedentemente c’è stata la spiegazione teorica dei concetti di comunicazione, di collaborazione, di leadership, team building , etc., durante il programma scolastico “riferisce il prof Marco Di Francesco”.

Oggi presso Enigma Room Abruzzo questi concetti teorici sono diventati pratici, quindi una forma di strumento didattico “giocando”. Ogni sfida presso Enigma richiede una comprensione approfondita e la capacità di applicare la logica e la deduzione per trovare una soluzione. Questo processo non solo potenzia la memoria e le capacità logiche degli studenti, ma contribuisce anche al loro benessere psicofisico, offrendo una gratificazione personale significativa.

Ma nello specifico che cos’è un Escape room ? Un’escape room è un gioco nuovo innovativo che consiste nell’essere rinchiuso dentro una stanza, e dove i concorrenti da un minimo di 2 persone ad un massimo di 6/7 partecipanti per stanza , hanno a disposizione 60 minuti per poter uscire , risolvendo i vari enigmi di carattere logico, matematico, etc.

Ciò che rende Enigma Room Abruzzo unico è la presenza di un attore reale all’interno degli scenari, che aggiunge un livello di realismo e coinvolgimento senza precedenti. Inoltre, EnigmaRoomAbruzzo è  l’escape room più recensita in Abruzzo su Google e su Tripadvisor. Questi elementi distintivi rendono l’esperienza ancora più memorabile e coinvolgente per gli studenti.

Questo approccio alternativo all’insegnamento trasforma l’apprendimento in un gioco avvincente, dove gli studenti sono attivamente coinvolti nel risolvere enigmi e rompicapo legati al contesto e alla materia di studio. Questo metodo mira a mantenere gli studenti coinvolti e partecipi durante tutto il processo di apprendimento, offrendo un’esperienza formativa stimolante e divertente.

L’entusiasmo e l’impegno dimostrati dagli studenti dell’Istituto Moretti testimoniano l’efficacia di questo nuovo approccio educativo. Enigma Room Abruzzo si impegna a continuare a collaborare con le istituzioni scolastiche per offrire esperienze di apprendimento innovative e coinvolgenti.

Ringraziamo l’Istituto Moretti e il professore Marco di Francesco,Ernesto Francani,Federica Pezzotti e Alessandra Vicerè per aver adottato questo approccio alternativo nella didattica del programma scolastico. Guardando al futuro, auspichiamo che sempre più istituti adottino questo nuovo approccio all’insegnamento, trasformando l’apprendimento in un’avventura appassionante e stimolante per tutti gli studenti.

Inoltre, per tutti i  lettori di quest’ articolo e curiosi che non hanno mai fatto quest’esperienza e vorrebbero provarlo, senza rischiare nulla, diamo la possibilità di provare il nostro scenario (genere azione) Elimina il Presidente.

Se dopo l’esperienza di gioco, per qualsiasi ragione, il tutto non è stato entusiasmante , e unico, ridiamo subito il 100% dell’importo pagato, senza ulteriori spiegazioni. È proprio un vero Soddisfatto o Rimborsato, senza sé e senza ma. Cosa aspetti a sfidare te stesso e la tua capacità di logica ?