OBESITÀ: al Centro Medico Life Care

Il palloncino gastrico che si ingerisce con un bicchiere d’acqua. Open day con colloqui gratuiti il 30 giugno. Nella struttura sanitaria è disponibile il dispositivo per il trattamento di pazienti con grave eccesso ponderale che non prevede l’utilizzo di chirurgia, endoscopia o anestesia. Open day con colloqui individuali gratuiti venerdì 30 giugno. Prenotazione obbligatoria.

Pescara, 20 giugno 2023. La lotta all’obesità può contare su una nuova arma per il trattamento di questa malattia cronica che colpisce circa il 9-10% della popolazione italiana. Si tratta di un palloncino gastrico che si ingerisce sotto forma di pillola con un bicchier d’acqua e non richiede chirurgia, endoscopia e anestesia. L’innovativo dispositivo è da oggi disponibile presso il Centro Medico Life Care di Pescara (via Tiburtina Valeria, 156).

Per far conoscere questa opzione terapeutica, la struttura sanitaria ha organizzato un open day in programma venerdì 30 giugno dalle 15 alle 19 che propone colloqui individuali gratuiti con specialisti in chirurgia bariatrica. È obbligatoria la prenotazione tramite il link https://www.eventbrite.com/e/biglietti-perdi-peso-e-cambia-la-tua-vita-con-il-programma-allurion-pescara-642222925057?aff=oddtdtcreator o tramite il numero di telefono 049-7442309, attivo dal lunedì al venerdì dalle 14 alle 17.

Il programma per perdere peso prevede una presa in carico multidisciplinare con gli specialisti del Gruppo Policlinico Abano, che ha al suo attivo in questo campo un’esperienza ultradecennale riconosciuta anche dalle principali società scientifiche di riferimento in questo settore.

Come funziona il posizionamento

Una volta ingerito, il palloncino si gonfierà all’interno dello stomaco e darà al paziente una sensazione di sazietà che lo aiuterà a mangiare di meno anche grazie a un regime alimentare personalizzato, supporto psicologico e medico.

Il programma consente di perdere una media del 10 – 15% di peso corporeo in 16 settimane, al termine delle quali il palloncino gastrico si sgonfierà naturalmente e passerà attraverso il tratto intestinale per essere espulso. Durante questo periodo, la squadra della struttura aiuterà il paziente a reimpostare il rapporto con il cibo, così da rendere i risultati duraturi nel tempo.

 “Da oggi possiamo proporre una possibilità terapeutica in più ai pazienti obesi – dichiara Roberto Moroni, responsabile della Chirurgia Bariatrica del Gruppo Policlinico Abano – Così si amplia l’offerta del nostro Gruppo in questo ambito, che da molti anni ha consolidato un percorso per dare una risposta di salute concreta a tutti quei pazienti che necessitano di perdere peso gestito con professionisti afferenti all’area chirurgica, internistico-nutrizionale e psico-comportamentale”.

Indicazioni

La scelta di affidarsi al palloncino gastrico per perdere peso va effettuata con la consulenza di uno specialista che, a fronte delle indicazioni previste, individuerà i candidati adatti a sottoporsi a questa procedura.

“Il ricorso a questa nuova tipologia di palloncino gastrico – spiega Moroni – è possibile per quelle persone che hanno un indice di massa corporea superiore a 27, un’età compresa tra i 18 e i 65 anni, non abusano di sostanze alcoliche e hanno già provato a mettersi a dieta ma con scarsi risultati. Sta comunque al medico valutare lo stato di salute ed eventuali problematiche del paziente per confermare la candidabilità e, in caso contrario, proporre percorsi diversi”.

Le conseguenze e le problematiche causate dall’obesità, infatti, sono molte e bisogna intervenire per tempo, perché essa si complica con l’insorgenza di malattie cardiocircolatorie, osteo-articolari, del diabete mellito di tipo 2, dell’insufficienza respiratoria, di patologie tumorali, che incidono negativamente sulla qualità e sull’aspettativa di vita di questi pazienti.




TERME INN POPOLI sbarca in Austria con il Consorzio Abruzzo Green Eat

Abruzzo Green Eat è un consorzio di servizi per il sostegno alla trasformazione ed alla commercializzazione di prodotti della filiera agroalimentare.

Popoli, 19 giugno 2023. È stato costituito nell’ottobre 2022 ed è partecipato da Terme Inn Popoli (capofila), Marieco e Conny Blaas (cooperative agricole di Farindola), Intercoop ( cooperativa sociale di trasporti) Car On Click (Roma); è presieduto dall’Avv. Benigno D’Orazio, amministratore unico di Terme Inn.

Pur essendo recentemente costituito, il Consorzio è già particolarmente attivo e nasce nel segno della internazionalizzazione: il prossimo 21 luglio aprirà infatti il primo negozio del Consorzio in Austria, a Villach.

Il consorzio è la capofila/coordinatrice dei  produttori italiani che saranno presenti nel negozio sito in pieno centro della bella città austriaca. Si tratta di una ex macelleria del 1926 di circa 300 mq che, opportunamente ristrutturata, offrirà la possibilità di vendere e degustare prodotti tipici nazionali.

Il ruolo di capofila affidato ad Abruzzo Green Eat garantirà una significativa presenza dei prodotti abruzzesi nei locali anzidetti e costituirà elemento importante per la promozione dell’Abruzzo in chiave di turismo sostenibile.

L’inaugurazione del negozio avverrà alla presenza del Sindaco della città austriaca Sig. Günther Albel e delle istituzioni locali che hanno fattivamente collaborato alla buona riuscita dell’iniziativa.

Il consorzio ha in programma l’apertura di negozi in varie città austriache nei prossimi mesi.

In occasione dell’apertura a Villach il Consorzio sta organizzando un viaggio turistico in Carinzia con partenza il 20  e ritorno il  23 luglio.

Tutti i produttori locali interessati a partecipare alle attività consortili e coloro interessati al viaggio, potranno inviare una mail a comunicazione@termeinnpopoli.it, grazie alla quale saranno a ricontattati ed informati su questa ed altre iniziative in cantiere.




TEST DI ACCESSO a Medicina e Chirurgia e a Odontoiatria e Protesi Dentaria

Tutto pronto alla d’Annunzio per la seconda prova

Chieti, 15 giugno 2023. Al via alla d’Annunzio la seconda prova prevista secondo la nuova modalità di concorso per gli aspiranti medici e odontoiatri. Le prove, ripetibili, si svolgeranno on-line, aperte anche agli studenti del penultimo anno delle scuole secondarie di secondo grado.

Chi parteciperà al TOLC-MED nel 2023, da iscritto al penultimo anno, potrà fare domanda per l’inserimento nella graduatoria soltanto nell’anno accademico 2024-2025. All’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara i posti programmati per il Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia sono 212 per studenti italiani, comunitari e non residenti in Italia e 10 per non comunitari residenti all’estero.

I posti programmati per il Corso di Laurea in Odontoiatria e Protesi Dentaria sono 40 per studenti italiani, comunitari e non comunitari residenti in Italia e 6 per studenti non comunitari residenti all’estero. Il Ministero dell’Università e della Ricerca ha infatti stabilito che, dall’anno accademico 2023-24, i candidati non dovranno più sostenere i tradizionali test di selezione nel mese di settembre, ma avranno a disposizione due sessioni nei mesi di aprile e luglio entro le quali sostenere il nuovo test telematico TOLC-MED messo a disposizione dal Consorzio Interuniversitario Sistemi Integrati per l’Accesso – CISIA- che sarà erogato in presenza nella nostra sede di Chieti.

“L’iscrizione al TOLC-MED – spiega la professoressa Raffaella Muraro, Presidente della Scuola di Medicina e Scienze della Salute della d’Annunzio – consentirà al candidato di accedere anche ai MOOC (Massive Open Online Courses), le esercitazioni disciplinari per ogni materia contenuta nel test. Alla prima sessione del test, svoltasi dal 18 al 20 aprile 2023, hanno sostenuto la prova presso il nostro Ateneo 1310 candidati. Per partecipare alla seconda sessione del test, in programma dal 19 al 21 luglio 2023, – spiega la professoressa Muraro – è necessario iscriversi sul sito CISIA dal 15 giugno al 5 luglio, versando un contributo di partecipazione di 30 euro. Dopo aver sostenuto i test, i candidati potranno scegliere il punteggio migliore tra quelli conseguiti nelle varie sessioni, esprimendo l’ordine di preferenza per le sedi per cui intendono concorrere. Sarà quindi necessario presentare la domanda di inserimento nella graduatoria unica nazionale, con le proprie scelte, attraverso il portale accessoprogrammato.miur.it, nel periodo che va dal 31 luglio al 24 agosto 2023. La graduatoria nazionale – conclude la professoressa Muraro – sarà pubblicata il 5 settembre 2023 e, a partire da questa data, i candidati dovranno presentare la domanda di immatricolazione nella sede in cui risulteranno assegnati”.

Maurizio Adezio




CONVEGNO NAZIONALE SITLAB grande successo di pubblico e contenuti

La medicina di laboratorio e la Diagnostica territoriale 2.0, analisi, valutazione ed evoluzione dopo la pandemia. Convegno nazionale SITLaB Auditorium del Rettorato Università G. D’Annunzio Chieti-Pescara il 10 e 11 giugno 2023

Chieti, 15 giugno 2023. Si è concluso domenica 11 giugno il II Convegno nazionale SITLaB, che si è svolto presso l’Auditorium del Rettorato dell’Università G. D’Annunzio di Cheti-Pescara, riscontrando un notevole successo di pubblico e di contenuti.                                                                              

I presupposti per l’ottima riuscita dell’evento c’erano tutti, il tema centrale e gli argomenti trattati singolarmente di grande attualità, i relatori di elevata caratura, i moderatori all’altezza della situazione, l’organizzazione scrupolosa e attenta e, come se non bastasse, la sala sold out.

Nelle due giornate si è discusso di Medicina di laboratorio e di Diagnostica territoriale sottolineando una serie di aspetti e di situazioni emersi durante la pandemia da Covid-19 che hanno permesso di ribadire quanto queste due branche della medicina siano state cruciali per contrastare la diffusione del virus. Nella mente di tutti permangono i ricordi spiacevoli legati ai tamponi che ci hanno permesso di contrastare e monitorare l’avvento della pandemia che, in certi momenti, sembrava inarrestabile. L’unione della Medicina di laboratorio e della Diagnostica territoriale ha consento di attuare una strategia, con approccio multidisciplinare, incentrata sull’efficienza, sulla qualità e il miglioramento delle cure, volta a salvaguardare la salute dell’intera popolazione dall’enorme pericolo rappresentato dalla diffusione di un virus fino a qualche tempo fa sconosciuto. Allo stesso tempo è diventata evidente ed impellente la necessità di attuare una nuova tipologia di assistenza nell’ottica dell’avvicinamento del Sistema Sanitario alle persone, attraverso il potenziamento dei servizi di prossimità e domiciliarità integrata, e della rimodulazione dei servizi di laboratorio a favore della Diagnostica territoriale.

Molto apprezzati sono stati gli interventi delle autorità istituzionali che hanno preso parte all’evento: il Magnifico Rettore, Liborio Stuppia, il Consigliere della Provincia di Chieti, Marco Filippo Di Giovanni, la Direttrice del Dipartimento della Medicina Diagnostica e dei Servizi dell’ASL 2 Lanciano-Vasto-Chieti, Patrizia Di Gregorio, il Vicepresidente della Cda nazionale TSLB, Salvatore Antonino Distefano.                                         

Il focus scientifico è stato incentrato sull’emergenza pandemica, sulle dinamiche e le evoluzioni che la stessa ha comportato. Nello specifico gli argomenti trattati sono stati: la medicina di laboratorio prima e dopo l’avvento della pandemia, la sepsi e l’uso degli antibiotici, la spettrometria di massa, l’elettroforesi, la NGS, le analisi decentrate, l’intelligenza artificiale e la cybersecurity, la telemedicina, l’ingegneria clinica, i test e le risorse strumentali post pandemia, il Pescara Hospital Score, l’evoluzione e l’affermazione della professione sanitaria del TSLB. I relatori che si sono alternati sul palco sono stati: Federico Anaclerio, Ivana Cataldo, Paolo De Cono, Giancarlo Di Iorio, Fabrizio Di Pietrantonio, Salvatore Antonino Distefano, Paolo Fazii, Fabiola Germanò, Antonella Lattanzio, Vincenzo Lo Mele, Fulvia Pasi, Damiana Pieragostino, Luca Rossi, Saverio Stanziale e Giammarco Tomei. Gli stessi hanno saputo accompagnare sapientemente i presenti nei meandri che si celano dietro i percorsi di cura che hanno contrastato la diffusione del Covid-19 contribuendo a tracciare una nuova strada per la medicina di laboratorio e la diagnostica territoriale. 

Il Presidente nazionale SITLaB, nonché Responsabile scientifico del Convegno, Vincenzo Palumbieri, ha manifestato una grande soddisfazione per la piena riuscita dell’evento in termini di organizzazione, presenze e argomenti affrontati. Lo stesso ha dichiarato: “Abbiamo fatto un enorme lavoro con tutta la squadra SITLaB selezionando con cura i relatori per offrire alla platea un evento ecm di elevato spessore in termini formativi. Siamo riusciti oltretutto, attraverso la preparazione e il carisma degli stessi nonché grazie alle loro presentazioni, a suscitare attenzione, interesse e allo stesso tempo numerosi spunti di riflessione nei partecipanti che hanno posto diverse domande durante lo svolgimento della tavola rotonda. I contenuti scientifici dell’evento hanno ribadito ancora una volta che la Sanità è un grande laboratorio multidisciplinare e interprofessionale che può e deve offrire le migliori performance attraverso una stretta collaborazione tra le varie figure professionali coinvolte nei percorsi di cura. Immagino la salute della persona assimilandola ad un puzzle variopinto che deve rappresentare il punto di intersezione di una moltitudine di professioni sanitarie che fondono il sapere scientifico in un unico progetto di cura. Il Convegno che abbiamo organizzato è riuscito a raggiungere pienamente l’obiettivo prefissato, ovvero quello di porre al centro dell’attenzione i temi della medicina di laboratorio e della diagnostica territoriale creando un proficuo confronto tra i vari professionisti sanitari che ogni giorno operano per il benessere e la salute dei cittadini”.

Un momento particolarmente toccante è stato quello della consegna delle provette d’oro alla memoria tributate a due TSLB scomparsi prematuramente, Emanuela Piattelli e Marco Galletta, uniti da un destino beffardo che ha spento le loro vite precocemente. Durante questo momento di grande commozione Manuela Di Mascio e Tiziano Di Donato hanno letto alla platea alcuni pensieri che li legavano ai due colleghi scomparsi e che hanno oltretutto contribuito ad alimentare il loro ricordo.

Per la sessione e-poster/tesi la Coordinatrice del Comitato scientifico SITLaB, Ines Bianco, è intervenuta per premiare, assieme alla Presidente, Anna Di Carlo, di FIDAS Abruzzo, che ha offerto i premi, i tre migliori poster degli autori Matteo Bergamaschi, Stefania Casani, Antonio Fiorella, e le tre migliori tesi presentate da Alessia D’Aurora, Klarisa Malaj, Arianna Torrieri.

Durante il Convegno è stata lanciata anche una raccolta fondi per l’alluvione in Emilia-Romagna che si tradurrà in una donazione a favore della Croce Rossa Italiana che ha attivato una campagna dedicata.

Non potevano mancare i numerosi ringraziamenti da parte del Presidente nazionale SITLaB: “Sono tante le persone che hanno collaborato con la nostra squatra per la riuscita dell’evento ed è doveroso ringraziarle tutte per il lavoro svolto con passione. Un ringraziamento speciale va al Prof. Vincenzo De Laurenzi, che con la sua collaborazione ci ha permesso di realizzare quest’evento nella sala più bella d’Abruzzo. Grazie al Magnifico Rettore, Liborio Stuppia, che ci ha ospitati. Grazie alle autorità presenti per il loro interventi. Grazie a tutti i Relatori per l’impegno profuso. Grazie ai Moderatori Marina Bertolini, Ilaria Casalanguida, Luigi Ciavarella, Luciano Petruccelli. Grazie all’intero Consiglio Direttivo SITLaB, ai Revisori dei Conti, ai Referenti regionali e dei GdL che ci hanno offerto il loro aiuto nella produzione scientifica e per la realizzazione fattiva del Convegno.

Grazie all’intero Comitato scientifico coordinato da Ines Bianco, Fabrizio Massarelli e Leo Pennisi che ha valutato gli e-poster e le tesi. Grazie alla Cda nazionale TSLB e alla Cda TSLB Abruzzo per la collaborazione ricevuta. Grazie ad Antonietta Niro che si è occupata della ricettività alberghiera e a Gianluca Di Cesare che ha seguito l’organizzazione della cena sociale. Grazie a Manuela Di Mascio e a Tiziano Di Donato per il ricordo tributato ai colleghi scomparsi prematuramente. Grazie a tutte le collaboratrici della segreteria capitanate da Simona Mauro, Giovanna Negri, Clementina Palandrani, Anna Periccioli e Antonietta Niro. Grazie alla fotografa ufficiale Ludovica Pantalone e alle assistenti di sala Francesca Frattone e Silvia Zitti. Grazie al Provider Formed ECM S.R.L.S. che ha accreditato l’evento. Grazie a Felice Nardella, Luciano Petruccelli e Gianluca Di Cesare per i video realizzati in occasione del Convegno che sono stati proiettati in sala. Grazie ad AssoCareNews.it che ha trasmesso l’evento in diretta streaming. Un grandissimo grazie agli sponsor A. De Mori, Arrow, BSA, Menarini, Roche, Rossi Service e ad altri sostenitori per il contributo donato. Grazie ai partner dell’evento AssoCareNews.it e a FIDAS Abruzzo. Grazie alla Regione Abruzzo, alle ASL abruzzesi, ai diversi Ordini professionali e alle Società scientifiche per i patrocini ricevuti. Grazie a Davide Antognoli e a Gennaro Capasso che ci hanno aiutati a veicolare le informazioni e tutto il materiale del Convegno sui i siti e sui canali social di SITLaB e della Cda nazionale TSLB.

Grazie a tutti i partecipanti che ci hanno dato un’immensa ed importante risposta che ci sprona ad andare avanti nella realizzazione di nuove iniziative scientifiche.

Un ultimo ringraziamento va al Responsabile dell’accreditamento ecm, Pietro Del Fine, un amico e collega eccezionale, che con pazienza, abnegazione e dedizione è stato al mio fianco instancabilmente, passo dopo passo, durante la realizzazione del Convegno.        Questo Convegno per noi rappresenta non un punto d’arrivo ma una ripartenza verso nuovi ed importanti traguardi. Ad maiora semper!”




I DISTURBI DA SONNO prima dell’infezione da Sars-Cov-2

Un fattore di rischio per lo sviluppo di sintomi di long covid. Uno studio Univaq

L’Aquila, 13 giugno 2023. La World Health Organization stima a livello globale oltre 760 milioni di casi confermati di COVID-19. Sebbene la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità abbia recentemente ufficializzato la fine dell’emergenza sanitaria da COVID-19, l’allarmante prevalenza di sintomi di long COVID potrebbe produrre una seconda crisi sanitaria, andando a interessare circa 4 sopravvissuti al COVID-19 su 10. L’eziologia del long COVID rimane ancora poco compresa e pochi sono i fattori di rischio attualmente riconosciuti.

Il sonno gioca un ruolo cruciale nella regolazione del sistema immunitario e nelle risposte infiammatorie dell’organismo, e recenti studi hanno individuato proprio nell’infiammazione cronica e nella disregolazione immunitaria alcuni dei meccanismi fisiopatologici alla base dei sintomi di long COVID. In quest’ottica, i disturbi del sonno potrebbero svolgere un ruolo significativo nella predisposizione ai sintomi che seguono nel lungo termine l’infezione da SARS-CoV-2.

A gettare luce sull’inesplorata relazione tra sonno pre-infezione e long COVID è un nuovo studio appena pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Brain, Behavior, and Immunity (Impact Factor = 19.227), giornale ufficiale della PsychoNeuroImmunology Research Society, condotto dai ricercatori del Laboratorio di Psicofisiologia del Sonno e Neuroscienze Cognitive dell’Università degli Studi dell’Aquila.

«L’identificazione di potenziali fattori di rischio di long COVID rappresenta una sfida medica di primo ordine, al fine di garantire l’individuazione di popolazioni vulnerabili e la definizione di interventi preventivi mirati» spiega il Prof. Michele Ferrara, responsabile del progetto di ricerca e direttore del Laboratorio.

Lo studio prospettico ha coinvolto un campione di oltre 700 persone con infezione da SARS-CoV-2 che sono state valutate in due occasioni: prima dell’infezione (aprile 2020) e dopo aver contratto il virus (aprile 2022).

Nella valutazione iniziale, sono stati misurati la qualità/durata del sonno e i sintomi di insonnia utilizzando il Pittsburgh Sleep Quality Index e l’Insomnia Severity Index, strumenti internazionalmente riconosciuti per la valutazione dei disturbi del sonno.

Nella valutazione di follow-up, i ricercatori hanno valutato la presenza di un’ampia gamma di sintomi tipici di long COVID (psichiatrici, neurologici, cognitivi, fisici e respiratori) che sono stati esperiti a distanza di uno e tre mesi dalla fase acuta della malattia, così come gli effettivi tempi di recupero per ritornare al pieno livello di funzionalità pre-contagio.

La ricerca ha dimostrato come una scarsa qualità del sonno, i sintomi di insonnia, e una ridotta durata del sonno prima dell’infezione da SARS-CoV-2 siano associati alla manifestazione di un maggiore numero di sintomi a lungo termine post-COVID-19. Inoltre, i disturbi del sonno rappresentano un fattore di rischio significativo per lo sviluppo di pressoché tutti i sintomi di long COVID esaminati, oltre che determinare maggiori tempi di recupero funzionale.

«Disturbi del sonno come l’insonnia rappresentano una delle manifestazioni cliniche di long COVID più comuni. Con il nostro studio abbiamo voluto ribaltare il paradigma e proporre un nuovo punto di vista, dimostrando come i problemi di sonno costituiscano anche un importante antecedente della sindrome long COVID» spiega Federico Salfi, assegnista di ricerca, ideatore e primo autore dell’articolo.

Ad oggi, milioni di sopravvissuti al COVID-19 si trovano a convivere con un ampio spettro di manifestazioni cliniche che interferiscono con la loro vita quotidiana e compromettono persino la loro capacità di riprendere una routine lavorativa regolare, sovraccaricando i sistemi sanitari internazionali con ingenti costi sociali ed economici.

«Il prossimo step è sicuramente quello di valutare se interventi preventivi mirati al miglioramento della qualità e durata del sonno possano ridurre le sequele del COVID-19. Le implicazioni potrebbero essere di vasta portata, alla luce della preesistente epidemia di disturbi del sonno che affligge la nostra società, situazione ulteriormente peggiorata proprio durante il periodo pandemico» aggiungono i due autori del lavoro.




RARE-D, AISLA al convegno dedicato al ruolo del caregiver donna 

Rizzitano: “Riconoscere il ruolo e i diritti dei caregiver familiari fondamentale per la nostra Comunità”

Roma, 12 giugno 2023. Si è svolto presso il Ministero della Salute il Convegno “RARE-D” promosso da UNIAMO – Federazione Italiana Malattie Rare, con la partecipazione di Ladies First e il patrocinio di AISLA e dell’Istituto Superiore di Sanità. L’obiettivo dell’evento è riportare al centro dell’attenzione politica e istituzionale il ruolo del caregiver familiare, spesso svolto dalle donne. Secondo le statistiche, i caregiver sono prevalentemente donne (74%), di cui il 31% ha un’età inferiore ai 45 anni, il 38% rientra nella fascia di età compresa tra i 46 e i 60 anni, l’18% ha un’età compresa tra i 61 e i 70 anni, mentre il 13% ha superato i 70 anni.

Una scelta che richiede spesso sacrifici lavorativi, personali e di cura della propria salute. Il principale obiettivo del tavolo di confronto è stato quindi quello di individuare strumenti adeguati, talvolta già esistenti, per conciliare l’attività di caregiving con il lavoro e il tempo libero, partendo dall’analisi della figura femminile nelle malattie rare e nel mondo delle disabilità tutte. Scelte del genere dovrebbero essere prese in modo autonomo e consapevole e non imposte dalla mancanza di supporto da parte delle istituzioni nel settore sociosanitario.

“La Sla è spesso definita la malattia della famiglia, non solo della persona affetta, poiché richiede un impegno totale che lascia poco spazio per altro. – ha dichiarato l’Avvocato Paola Rizzitano, Presidente AISLA Lazio – Il lavoro di cura svolto dal caregiver familiare non è solo uno straordinario atto d’amore; ma è essenziale, gravoso, richiede abilità sanitarie e risorse. AISLA è impegnata da anni per il riconoscimento culturale, sociale, giuridico e previdenziale del “lavoro di cura”. Ancora oggi, il caregiver familiare viene dato per scontato. È fondamentale valorizzare, legittimare e tutelare adeguatamente questa figura, che svolge un ruolo decisivo nel percorso di presa in carico domiciliare. Una società civile ed evoluta dovrebbe riconoscere i diritti, le scelte e le opportunità di questa figura, fondamentale per la nostra Comunità”.

In Italia manca ancora una legge organica sul caregiver familiare, nonostante sia in discussione da anni. Dal 2015 AISLA ha sottoscritto e promuove la cultura del caregiving anche attraverso il “Manifesto per i familiari caregiver – Verso il riconoscimento culturale, sociale, giuridico”. Nell’anno in cui si celebrano i 40 anni di vita associativa per AISLA, il mese di giugno dedicato al tema consapevolezza sulla SLA riporta all’attenzione la Carta dei Diritti delle Persone con SLA promossa dall’international Alliance Of Als/Mnd Associations. In quest’ottica, è stata rivolta al tavolo istituzionale l’istanza concreta dell’Associazione sul riconoscimento del lavoro di cura e delle tutele e dei diritti dei caregiver familiari.

L’Onorevole Lisa Noja, Consigliere Regione Lombardia e Deputata nella XVIII Legislatura, ha dichiarato: “È ormai evidente a tutti la necessità di una legge nazionale per il riconoscimento e la tutela del ruolo dei caregiver familiare. L’esempio delle normative regionali, come quella lombarda in vigore dal 2022, rappresentano buone basi su cui però è opportuno intervenire in Parlamento, nell’ottica di un’armonizzazione con i recenti interventi legislativi sulla non autosufficienza e la delega disabilità. Non sarebbe tollerabile, infatti, una discriminazione tra Caregiver a seconda della Regione di residenza. Nella scorsa legislatura eravamo andati molto avanti nell’individuazione di un testo ampiamente condiviso, che richiedeva ancora un lavoro di approfondimento, ma avevamo sciolto i principali nodi. Mi auguro che questo percorso sia ripreso al più presto, con lo stesso spirito bipartisan che ci aveva animato e che stava dando ottimi frutti”.

AISLA ringrazia Zambon Italia, da tempo partner dell’Associazione e tra i promotori del Convegno, per aver permesso la partecipazione in questo prezioso momento di sensibilizzazione per tutta la Comunità SLA.




TRADIZIONE ED INCLUSIONE nel cuore del Parco

L’Associazione Valle Peligna Autismo Onlus in visita al Fiabosco

Sant’Eufemia a Maiella, 10 giugno 2023. Non solo tradizione, cultura, paesaggio ma anche inclusione per il Fiabosco di Sant’Eufemia a Maiella (Pe) che ha ospitato nella sua Area Faunistica per Creature Fantastiche circa dieci ragazzi e l’equipe del Centro Diurno per l’Autismo Adulto di Pratola Peligna (Aq), centro afferente alla ASL1 Abruzzo con Direzione sanitaria del CRRA e gestito dall’ATI umbra Polis/Nuova Dimensione che ha da sempre promosso attività di inclusione dei propri ospiti, di attività sportiva e di conoscenza del territorio.

In questo ambito si è svolta, in collaborazione con il progetto “SPORT DI TUTTI INCLUSIONE” e dell’Associazione Valle Peligna Autismo Onlus, l’attività presso questa area magica grazie al Comune di Sant’Eufemia a Maiella con il sindaco Francesco Crivelli, onorato di avere ragazzi speciali in visita al Fiabosco e alla Scuola Macondo di Pescara fondata dallo scrittore abruzzese Peppe Millanta, Direttore artistico del progetto Fiabosco che nel frattempo cresce: i ragazzi hanno potuto visitare un bosco incantato e conoscere tradizionali fiabe abruzzesi, in una dimensione di pace e di tranquillità che è stata rigenerante sia per loro che per gli operatori che hanno vissuto un bellissimo momento di condivisione ed hanno familiarizzato con il territorio del Parco Nazionale della Maiella.

“Il Fiabosco è stato un contesto ideale da far visitare ai nostri ragazzi, poiché la distanza dalla nostra sede non è tanta ed inoltre ha permesso loro di svolgere delle attività nel nome dell’inclusione con naturalezza; pur avendo vicino gli operatori anche solo l’ascolto delle storie, e la possibilità di scoprire le loro origini abruzzesi e conoscere un territorio nuovo è stato per loro un modo per abbracciare una quotidianità, insolita per loro, alla quale sono stati preparati prima di questa uscita” – spiega la psicologa pescarese, coordinatrice responsabile Silvia Ciaramellano.

Il primo approccio dei ragazzi con il mondo di Fiabosco è stato naturalmente molto timido e diffidente, ma come in tutte le fiabe la magia ha coinvolto anche loro e come ha spiegato la guida, la Dottoressa Serena D’Orazio “c’è stata subito empatia con i ragazzi, è stata una giornata bellissima per me e credo di aver imparato io molto da loro e da tutto quell’amore che li circondava”.

Secondo quanto riferito dalla psicologa, i cosiddetti ‘comportamenti problema’ (nome tecnico) dei ragazzi sono stati di gran lunga inferiori durante questa visita rispetto a quelli che si possono manifestare durante una giornata normale all’interno del centro: “nonostante il loro livello di attenzione sia molto basso, sono stati molto diligenti; sono stati seduti ad ascoltare per un periodo abbastanza importante, hanno camminato molto attraversando tutto il percorso senza lamentarsi: molti di loro camminano tanto solitamente, altri però meno. Lo stesso tragitto con il pullman che per molti di loro poteva sembrare eccessivo è stato affrontato con tranquillità e i ragazzi non hanno mostrato nessun comportamento disfunzionale. Questa “gita” a Fiabosco per noi è stata davvero un successo”.

“Ringrazio davvero l’equipe per aver scelto Fiabosco, da sindaco – spiega Crivelli, grazie al quale il progetto è possibile – sono onorato e commosso anche da quanto riportato dagli operatori rispetto al benessere che questa uscita ha regalato ai nostri turisti speciali; aggiungiamo nuova consapevolezza rispetto a questo progetto in cui io ho creduto sin dall’inizio, fa bene all’anima. Auguro a questi ragazzi tanti altri momenti di pace nella loro vita e di incontrare persone che li amino come coloro che li accompagnano ora in questo cammino”.

Alessandra Renzetti




NUOVO SERVIZIO DI PRIMO INTERVENTO ORTOPEDICO

Al Centro Medico Life Care

Pescara, 10giugno 2023. Dal lunedì 12 giugno al Centro Medico Life Care di Pescara (via Tiburtina Valeria, 156) sarà operativo il nuovo servizio di Primo Intervento Ortopedico, attivo dal lunedì al venerdì, dalle ore 10 alle ore 13. L’accesso è senza prenotazione.

Il servizio, erogato in regime privato, è rivolto a tutti quei pazienti che, a seguito di un trauma ortopedico a spalla, mano, ginocchia, anca, caviglia e piede, abbiano bisogno di un consulto ortopedico celere e sicuro per una corretta diagnosi.

A disposizione dell’utenza vi sarà un’équipe di comprovata esperienza, formata da due traumatologi e un infermiere gessista. Inoltre, i professionisti di Life Care potranno contare anche su un innovativo software di intelligenza artificiale (BoneView di Gleamer), di cui disporrà proprio da lunedì la Radiologia della struttura sanitaria, che sarà di supporto ai radiologi nella refertazione degli esami eseguiti per trauma in caso sia necessario individuare lesioni come sospette fratture. I medici potranno dunque lavorare supportati da un sistema radiologico che consentirà loro di dare ai pazienti risposte più veloci e precise.




LA MEDICINA DI LABORATORIO e la diagnostica territoriale 2.0

Analisi, valutazione ed evoluzione dopo la pandemia. All’Auditorium del Rettorato dell’Università di Chieti-Pescara il II° Convegno nazionale SITLaB

Chieti, 9 giugno 2023. Domani inizierà il II Convegno nazionale organizzato da SITLaB – Società Scientifica Italiana dei Tecnici di Laboratorio Biomedico – che si svolgerà all’Università di Chieti-Pescara presso l’Auditorium del Rettorato il 10 e 11 giugno 2023. Per l’occasione sono stati chiamati a raccolta più di 300 partecipanti appartenenti a tutte Professioni sanitarie, di cui circa 250 TSLB.

L’evento intitolato “La Medicina di laboratorio e la Diagnostica territoriale 2.0: analisi, valutazione ed evoluzione dopo la pandemia” affronterà un tema di grande attualità, ovvero la pandemia da Covid-19, che ha sottolineato il valore della Medicina di Laboratorio nei moderni sistemi sanitari che, attraverso i dati prodotti dal laboratorio e tutte le informazioni che ne derivano, interviene con un peso sempre maggiore nei processi decisionali dei percorsi di cura al fine di gestire al meglio lo stato di salute del paziente. Non possiamo non ricordare il ruolo svolto dalla Medicina di Laboratorio con l’avvento della pandemia. Se si pensa per un istante ai fatidici tamponi, che abbiamo tristemente imparato a conoscere, si comprende subito quanto siano stati preziosi come mezzo di contrasto allo sviluppo dell’infezione causata dal Covid-19.

Con la pandemia si è posto oltretutto l’accento su un nuovo concetto di cure sanitarie che guardano al futuro superando vecchi schemi per proiettarsi verso un’innovativa tipologia di assistenza che richiede nuove infrastrutture, disegnate secondo una logica di rete, per soddisfare la necessità di avvicinare il Sistema Sanitario alle persone attraverso il potenziamento dei servizi di prossimità e domiciliarità integrata. In tale contesto non si può non sottolineare l’importanza della Diagnostica Territoriale che, attraverso la rimodulazione dei servizi di laboratorio, è stata una risposta concreta verso una specifica fetta della popolazione, che include gli anziani e i soggetti affetti da patologie croniche o da comorbidità, che ha sofferto particolarmente l’avvento del Covid-19.

Il Presidente nazionale di SITLaB, Dott. Vincenzo Palumbieri, ha voluto sottolineare che l’obiettivo del convegno è quello di inquadrare, attraverso un’accurata analisi ed un’attenta valutazione, i nuovi scenari che la Medicina di Laboratorio e la Diagnostica Territoriale hanno ridisegnato durante la pandemia da Covid-19 e che continuano a tracciare in modo costante e in linea con l’evoluzione delle cure sanitarie. Lo stesso ha dichiarato: “La garanzia del benessere dell’intera collettività passa attraverso la qualità, l’efficienza e il miglioramento delle cure che non possono prescindere dallo sviluppo e dall’implementazione della Medicina Multidisciplinare che a sua volta deve avere come cardine il perseguimento della continuità assistenziale partendo dall’Ospedale fino a giungere al domicilio del paziente.

Con la pandemia è emersa la necessità di focalizzare l’attenzione su un nuovo concetto di medicina del territorio centrata sul paziente, impreziosita dal lavoro in gruppo, che sia in grado di assicurare, attraverso strutture dedicate, presa in carico, continuità di cura e integrazione socioassistenziale. Partendo da queste considerazioni abbiamo fatto un grande lavoro per inserire nel programma una serie di interventi atti ad offrire una serie di importanti spunti di riflessione sui quali occorrerà meditare. Durante il Convegno si alterneranno diversi relatori di indubbio spessore che consentiranno entrare nel merito delle tematiche trattate attraverso una moltitudine di esperienze vissute in ambito lavorativo.

Saranno presenti sul palco alcuni importanti attori della Sanità abruzzese e non solo. Ascolteremo durante le relazioni Federico Anaclerio, Ivana Cataldo, Paolo De Cono, Giordano Di Fiore, Giancarlo Di Iorio, Salvatore Antonino Distefano, Antonio Esposito, Paolo Fazii, Fabiola Germanò, Antonella Lattanzio, Vincenzo Lo Mele, Fulvia Pasi, Damiana Pieragostino, Luca Rossi, Saverio Stanziale e Giammarco Tomei.

Un ringraziamento speciale va al Prof. Vincenzo De Laurenzi, moderatore nella prima giornata del Convegno, che con la sua collaborazione ci ha permesso di realizzare quest’evento nella sala più bella d’Abruzzo. Grazie al Consiglio Direttivo SITLaB, ai Revisori dei Conti e a tutti i colleghi che ci hanno offerto il loro supporto, per l’impegno profuso nella realizzazione dell’evento, Grazie ai Referenti dei GdL e ai Referenti Regionali SITLaB che ci hanno aiutato nella produzione scientifica dei numerosi poster che sono stati presentati.

Doverosi sono i ringraziamenti anche per la Cda nazionale TSLB e alla Cda TSLB Abruzzo che hanno offerto la loro collaborazione. Grazie ai partner AssoCareNews.it e a FIDAS Abruzzo per l’aiuto ricevuto e agli sponsor A. De Mori, Arrow, BSA, Menarini, Roche, Rossi Service, per il contributo donato. Infine, non posso non ringraziare un collega e amico speciale, Pietro Del Fine, che mi ha affiancato costantemente durante la realizzazione dell’evento e con il quale ho condiviso momenti di notevole impegno e grande soddisfazione. Questo Convegno per noi sarà un importante momento di crescita da condividere con tutti voi professionisti sanitari. Vi aspettiamo!




LA MINDFUL EATING per combattere l’obesità in età evolutiva

Scerne di Pineto, 31 maggio 2023. L’obesità e il sovrappeso in età infantile si confermano tra i principali problemi di salute pubblica, come emerge dal rapporto WHO European Childhood Obesity Surveillance Initiative (COSI) Report on the fifth round of data collection, 2018-2020 (2022) i cui risultati sono stati diffusi dall’OMS a novembre 2022.

I dati classificano l’Italia come uno dei Paesi con le maggiori incidenze in Europa, con il 39% di sovrappeso (inclusa l’obesità) e il 17% di obesità, nonostante una diminuzione statisticamente significativa della prevalenza di sovrappeso nelle femmine, confrontando i nuovi dati con quelli della precedente raccolta (2015-2017).

Un fenomeno le cui dimensioni sono davvero importanti e che trova una potente arma di contrasto nella prevenzione e nell’insegnamento di stili di vita sani sin dalla tenera età.

Per questo il Centro Studi Sociali sull’Infanzia e l’Adolescenza don Silvio De Annuntiis propone a educatori, insegnanti, assistenti sociali e professionisti sanitari il corso di formazione Mindful Eating in età evolutiva che si propone di offrire gli strumenti necessari per costruire interventi di natura educativa basati sulla mindful eating in età evolutiva.

Nello specifico, il corso vuole: fornire conoscenze relative all’alimentazione dai 0 anni all’adolescenza, trasferire ed esercitare competenze utili a costruire interventi educativi in età evolutiva basate sulla mindful eating, istruire gli allievi alla progettazione di percorsi di durata variabile basati sulla mindful eating in età evolutiva.

“L’iniziativa mette in evidenza la necessità di un cambiamento culturale nelle famiglie e nei bambini, che sia sostenibile e che interessi non solo l’alimentazione in senso stretto, ma lo stile di vita e le abitudini quotidiane – commenta Suor Pina Martella, Presidente dell’Asssociazione Focolare Maria Regina E.T.S. di cui il Centro Studi fa parte – Agire precocemente per affrontare questo problema è la linea proposta dall’OMS, sollevando sempre più consapevolezza e interesse verso la problematica tra genitori ed esperti del settore.

Insegnare alle famiglie e ai bambini l’approccio mindful all’alimentazione è la chiave attraverso cui gettare precocemente le basi per uno stile di vita sano, che garantisca loro un’eredità fatta di buone pratiche e abitudini naturali che nel loro insieme andranno a prevenire e a trattare il sovrappeso e l’obesità e a promuovere salute e benessere”.




RICERCA SLA: Centri NeMO, conoscere la malattia per l’efficacia dei trials clinici

Gli esperti sulla patologia si incontrano per formare i professionisti dei territori alle nuove sfide della ricerca

Milano, 30 maggio 2023. Gli approcci innovativi negli studi clinici sulla SLA; l’attenzione a nuovi biomarcatori per la malattia; l’identificazione precoce dei sintomi sono tra i temi affrontati nel workshop Criticalities in ALS. From disease characterization to clinical trial design. L’appuntamento formativo, dedicato a ricercatori e professionisti sanitari e promosso dai Centri Clinici NeMO, si è svolto presso il Policlinico Gemelli, la sede romana del network nazionale esperto nella cura delle malattie neurodegenerative e neuromuscolari. Solo nell’ultimo anno, la rete NeMO ha attivato 36 studi clinici sulla SLA e preso in carico oltre 2.500 persone con la patologia.

Le questioni affrontate dalla seconda tappa del percorso formativo, che ha visto riuniti cinque clinici esperti del network NeMO, colgono le sfide a cui sono chiamate la comunità scientifica e dei pazienti oggi. E dove la ricerca apre a nuovi scenari, l’alleanza del lavoro di rete diventa la risposta che pone la persona al centro del suo progetto di vita.

Ed è su questa capacità che si focalizza il contributo della prof.ssa Valeria Sansone, direttore clinico-scientifico del Centro NeMO di Milano e professore ordinario dell’Università degli Studi di Milano, che ha aperto i lavori. Il valore dell’alleanza, infatti, diventa opportunità per traslare l’esperienza costruita su altre patologie neuromuscolari, per meglio approcciare la complessità della SLA, in un momento storico in cui inizia ad esservi un numero crescente di studi clinici farmacologici sulla malattia, fondati su nuovi razionali scientifici.

L’urgenza e la necessità è l’identificazione precoce dei sintomi, approfondita dalla dott.ssa Federica Cerri, medico neurologo e referente area SLA del Centro NeMO di Milano. Intervenire tempestivamente è importante non solo nella fase della diagnosi di malattia. Le evidenze scientifiche, infatti, mostrano come una presa in carico mirata e anticipata sia fondamentale nel prevenirne il peggioramento clinico, con un impatto concreto nel migliorare qualità di vita e sopravvivenza. Evidenze che aprono a nuovi scenari di ricerca nel comprendere la SLA come un processo biologico, che inizia con una fase presintomatica – definita Mild Motor Impairment – e che è necessario sempre di più imparare a identificare ed interpretare precocemente per essere efficaci anche nei trattamenti di cura.

Proprio il percorso di presa in carico mirata deve considerare ogni aspetto funzionale – respiro, nutrizione, movimento e comunicazione – anche come indicatore utile di monitoraggio della malattia, per contribuire dal punto di vista scientifico a comporre i tasselli del puzzle della SLA. Tra questi, il ruolo dei disturbi cognitivo-comportamentali nell’evoluzione della patologia, affrontati dal dott. Emanuele Costantini, medico neurologo del Centro NeMO Ancona. Spesso considerate tardivamente dal punto di vista clinico, le correlazioni della funzione cognitiva con il decorso della SLA sono supportate da un’ampia letteratura scientifica. La sfida sarà comprendere come rendere sempre più misurabile l’impatto di questi sintomi sulla diagnosi e su nuovi trattamenti di cura.

E inevitabilmente il riferimento va al farmaco Tofersen per chi ha la mutazione del gene SOD1, approvato da qualche settimana dell’Agenzia regolatoria americana (FDA) e alle ragioni scientifiche che pongono in primo piano il dosaggio dei neurofilamenti quale possibile biomarcatore surrogato di malattia. Tema affrontato dal prof. Mario Sabatelli, direttore clinico del NeMO Roma, area adulti, e presidente della commissione medico-scientifica di AISLA Onlus. Ad oggi la scienza e la pratica clinica evidenziano come nelle persone con SLA vi sia un aumento dei neurofilamenti, proteine che costituiscono una sorta di scheletro delle fibre nervose.

A seguito della degenerazione dei motoneuroni i neurofilamenti vengono rilasciati nel siero e nel liquido cerebrospinale della persona ammalata. Il dosaggio dei neurofilamenti nel siero può fornire un contributo importante nella diagnosi precoce e, come nel caso del Tofersen, un supporto di grande utilità per valutare la risposta ai farmaci.

In questo contesto, il primo messaggio che emerge è la priorità di porre al centro della relazione di cura la persona e il suo diritto all’autodeterminazione. Una overview presentata dalla dott.ssa Stefania Bastianello, direttore tecnico di AISLA onlus, sugli approcci scientifici e sulla normativa europea e nazionale, a partire dalla L.219/2017 in merito alla Pianificazione Condivisa delle Cure (PCC). Strumenti a sostegno dell’alleanza medico – paziente che permettono alla comunità scientifica e dei pazienti di costruire strategie nuove per far fronte alla complessità della malattia.

Nuove strategie di presa in carico, dunque, che cambiano il paradigma della qualità di vita. È questo il tema affrontato dal dott. Riccardo Zuccarino, direttore clinico del Centro NeMO Trento, che chiude i lavori. La SLA costringe, infatti, la persona a ricostruire nuovi contenuti di vita alla luce dell’esperienza di malattia; la risposta clinica allora deve necessariamente partire dalla relazione e dare risposte che ripensino ogni volta ad interventi riabilitativi, adattati alle esigenze specifiche di ciascuno. È guardare al dettaglio del quotidiano con un pensiero creativo, per trovare soluzioni orientate alla ricerca del benessere di ciascuno, come il gesto semplice di riadattare la forchetta per essere portata alla bocca in autonomia. 

Con il patrocinio di AISLA Onlus, nell’ambito delle celebrazioni dei suoi 40 anni di attività, di Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e Policlinico Universitario Fondazione A. Gemelli, la formazione ha visto gli esperti condividere il valore della continuità tra ricerca e cura per conoscere e cambiare la storia naturale di questa grave malattia neurodegenerativa.




IL SINDACATO CHIAMA Tollo risponde

Presentazione del progetto sull’informazione e assistenza in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro

Tollo, 23 maggio 2023. L’Amministrazione Comunale organizza all’EnoMuseo di Tollo, presenterà il prossimo 24 Maggio alle 16.00 agli addetti ai lavori, ai rappresentanti politici regionali e provinciali, alle rappresentanze sindacali e associazioni dei datori di lavoro, il progetto IL SINDACATO CHIAMA TOLLO RISPONDE sull’informazione e assistenza in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

Il Sindaco di Tollo Angelo Radica ha predisposto un progetto operativo di informazione e assistenza in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, dove è stata prevista un’attività di informazione, assistenza, consulenza, formazione, promozione in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, in particolare, nei confronti delle imprese artigiane, delle imprese agricole e delle piccole e medie imprese, presenti nel territorio comunale.

In una prima fase si procederà ad un rilevamento, mediante l’invio di schede tecniche, di tutte le aziende presenti sul territorio del comune di Tollo, per acquisire dati su come viene concretizzata la sicurezza all’interno delle stesse.

L’Amministrazione Comunale metterà a disposizione delle aziende strumenti per pubblicizzare l’iniziativa e per la gestione delle schede di rilevamento, sia nella fase di consegna che nel ritiro delle stesse compilate e sia per facilitare il datore di lavoro nella comprensione e conseguente compilazione della stessa. Dette schede, una volta compilate, saranno inviate al Servizio SPSAL ASL02 competente per una prima valutazione. Dopo questa fase preliminare il progetto vedrà la sua piena attuazione con la messa in campo di tutte le attività necessarie affinché nell’azienda siano attive tutte le condizioni minimali di sicurezza nei luoghi di lavoro.

Questo progetto vede la luce dopo anni di preparazione, come riferisce il consigliere Dott Silvio Paolucci, sin da quando era assessore alla sanità regionale.

Con il supporto dell’ASL 02 Lanciano-Vasto -Chieti in particolare il Direttore dello SPSAL Dr Alcide Massaro è stato rivitalizzato quanto riportato all’art 10 del DLgs 81/08. Infatti, nel gennaio 2018 si portò a termine due attività molto importanti per quanto previsto all’art 10 del DLgs 81/08:

•             Facility uniformazione delle procedure per la ASL 02 (sportello informativo)

•             Accordo per le buone prassi per la promozione della salute negli ambienti di lavoro

Il tutto originato dalla creazione dello sportello informatico on -line dello SPSAL ASL 02.  Con un incontro organizzato dal Direttore dello SPSAL ASL 02 Dr Alcide Massaro, sul ruolo istituzionale dello sportello informativo del servizio prevenzione salute ambienti lavoro SPSAL ASL 02 Lanciano – Vasto – Chieti, a cui parteciparono Associazioni datoriali, Sigle sindacali, Datori di lavoro, Ordini professionali e Operatori del settore, venne sottoscritto un accordo di programma tra i partecipanti e lo SPSAL ASL 02 e l’Assessorato Sanità Regione Abruzzo Silvio Paolucci.

In seguito nel dicembre 2018 venne ad attuarsi un sistema di scambio informativo tra le pubbliche istituzioni deputate ad attività di verifica e controllo utilizzando appositi sistemi informatici, in merito alla sicurezza del lavoro, per più proficue collaborazioni tra SPSAL ASL 02 Lanciano-Vasto-Chieti e Ispettorato Territoriale del Lavoro di Chieti-Pescara per un’intesa per l’istituzione e l’utilizzo di un servizio on-line.

Detto accordo oltre dalle parti interessate venne anche sottoscritto dall’allora Assessore Silvio Paolucci.

Il Sindaco di Tollo Angelo Radica è certo sull’ampia adesione del territorio comunale all’iniziativa.

A riguardo il Francesco Menna Presidente della Provincia di Chieti ha assicurato sul ruolo dell’Ente Provincia per la sensibilizzazione dei Comuni del territorio provinciale ad aderire al progetto, riservandosi di attuare tutte quelle iniziative e  provvedimenti utili al raggiungimento dello scopo.




LA CHIRURGIA MAXILLO-FACCIALE. Grande successo e partecipazione

Convegno specialistico. Tra i relatori massimi esperti nazionali del settore

L’Aquila, 22 maggio 2023. Venerdì 19 maggio dalle ore 9:00, presso l’Aula Magna del Dipartimento di Scienze Umane in Viale Nizza 14, si è tenuto all’Aquila il convegno dal titolo “Multidisciplinarietà in Chirurgia maxillo-facciale”.

L’evento, che ha visto come Responsabile Scientifico il Prof. Filippo Giovannetti, Responsabile U.O.S.D. a D.U.  di Chirurgia Maxillo-Facciale del P.O. L’Aquila, si è concentrato sulle problematiche ricostruttive del distretto maxillo-facciale e sulla natura multidisciplinare della chirurgia maxillo-facciale, branca medico-chirurgica specializzata nella diagnosi e nel trattamento delle malattie e dei traumi che riguardano il cranio, il viso, la bocca, il mascellare, la mandibola e/o il collo.

Ad aprire il convegno il Senatore della Repubblica, Guido Quintino Liris, e il Sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, che ha ricordato che proprio pochi giorni fa il Dott. Alessandro Ricci e il Prof. Filippo Giovannetti hanno eseguito il primo intervento in Abruzzo neurochirurgico e maxillo-facciale su un giovane affetto da una malattia rarissima, ribadendo dunque anche l’importanza di questi incontri dedicati alla multidisciplinarietà sanitaria in questi ambiti.

Al convegno hanno partecipato relatori accademici e medici primari di unità ospedaliere di rilevanza nazionale, tra cui il Prof. Valentino Valentini, Ordinario di Chirurgia maxillo-facciale all’Università La Sapienza di Roma, che ha tenuto la lectio magistralis di apertura.

La prima sessione è stata dedicata alla chirurgia ricostruttiva e ha visto come moderatori il Prof. Roberto Becelli, il Dott. Paolo Balercia, mentre come relatori il Prof. Mario Capogreco, il Prof. Massimo Frascaria, il Dott. Fabrizio Spallaccia e il Dott. Domenico Scopelliti.

La seconda sessione, più multidisciplinare nella patologia testa-collo, ha visto invece la moderazione del Prof. Maurizio Iacoangeli, del Dott. Maurizio Ortu e della Prof.ssa Maria Teresa Fadda e gli interventi della Prof.ssa Maria Concetta Fargnoli, del Dott. Alessandro Ricci, del Dott. Ettore Lupi, del Prof. Vincenzo Quinzi, del Dott. Gian Piero Di Marco e del Dott. Andrea Marzetti.

Come dichiarato dal Presidente del convegno, il Prof. Filippo Giovannetti, “Ormai la tecnologia è entrata a tutti gli effetti anche nella chirurgia maxillo-facciale e sia l’Università dell’Aquila che la ASL1 Avezzano – Sulmona – L’Aquila hanno grandi margini di crescita, sia a livello professionale che di ricerca”.

L’evento, a cui hanno preso parte più di 100 partecipanti tra cui molti studenti universitari, è stato patrocinato dal Comune dell’Aquila, dal Consiglio Regionale dell’ASL1 Avezzano – Sulmona – L’Aquila e dall’Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri dell’Aquila.




FINALMENTE Amanda ha le sue terapie

Il 23 aprile 2022 lo sportello di ascolto di Autismo Abruzzo ricevette la mail di Anna, madre della piccola Amanda

Chieti, 18 maggio 2023. Al pari di tante esperienze di altre famiglie, dopo la diagnosi nello spettro autistico si resta come sospesi nel vuoto. Si prende coscienza del fatto che la propria figlia è autistica, si è consapevoli che l’intervento precoce può aiutare, ma alla fine si resta sospesi per mesi o per anni prima che qualcosa accada.

Alcune famiglie alla fine preferiscono abbracciare la via del diritto e tutelare la salute dei propri figli ricorrendo al supporto di associazioni e al supporto legale. Una decisione importante, non agevole e che a volte mette a dura prova l’equilibrio familiare.

“Buongiorno Dario, le scrivo questa mail a nome mio e di mio marito, per chiedere supporto alla vostra associazione circa un problema che riguarda la nostra bimba. Amanda è una bimba di sei anni con diagnosi di disturbo dello spettro autistico di grado moderato, attualmente frequenta l’ultimo anno della scuola dell’infanzia Gran Sasso di Ortona e si appresta ad entrare a settembre alla primaria. Vi chiediamo di aiutarci a capire dove sia l’intoppo e perché i tempi d’attesa siano così estenuanti e sul come si fa a lasciare abbandonati a sé stessi bimbi disabili che hanno bisogno di cure fondamentali per la loro crescita. Le terapie Aba private sono costosissime e non sostenibili per noi, ma soprattutto crediamo in questo percorso riabilitativo e crediamo che, come tante altre cose, i diritti debbano essere fatti valere , specie se riguardano persone fragili.”

Dopo alcuni incontri con la famiglia, il 18 maggio 2022 fu inviata la prima diffida alla ASL Chieti e alla Regione Abruzzo da parte del nostro legale. Il Dr. Claudio D’Amario, Direttore del Dipartimento Regionale per la Sanità, con nota del 17 giugno 2022, invitò la ASL Chieti ad effettuare le verifiche necessarie ai fini di una pronta attivazione dei trattamenti previsti ed autorizzati. Purtroppo, non accadde nulla e fummo quindi costretti a depositare l’ennesimo ricorso: udienza in Tribunale di Chieti per il 6 dicembre 2022.

Integrazioni documentali, chiarimenti della Asl, verifiche sulla disponibilità di budget e ulteriori informazioni richieste dalla Fondazione Oltre le Parole hanno determinato altri mesi di attesa.

Oggi finalmente possiamo dire che la piccola Amanda ha le sue terapie. Dopo una intensa programmazione tra la famiglia e la Fondazione Oltre le Parole le attività sono state avviate. Particolarmente apprezzate da Amanda e dalla famiglia finalmente con questo percorso riabilitativo si potrà pianificare il suo futuro e quello di Zeno, fratello maggiore di Amanda. La serenità della famiglia è un valore importante che dovrebbe essere tutelato dalle istituzioni.

Oltre un anno, dunque, per erogare un servizio che è un diritto. Lasso di tempo nel quale la famiglia di Amanda ha lottato per un servizio dovuto e non erogato solo perché la Regione Abruzzo e la ASL Chieti non sono state in grado di rispondere alle necessità di Amanda. Periodo nel quale l’associazione Autismo Abruzzo e l’Avvocato Gianni Legnini, senza alcun contributo e a titolo completamente gratuito, hanno sostenuto la battaglia di questa famiglia.

Grazie ad Anna e Alessandro per la fiducia accordataci e per aver deciso di condividere la loro esperienza a favore di quelle famiglie che ancora oggi sono in attesa e con i diritti sospesi. La mancata applicazione dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza sanitaria) e una inadeguata programmazione dei servizi e del budget espone le famiglie con autismo della nostra regione a lottare per un diritto riconosciuto.




L’OSTEOPATIA A SOSTEGNO della salute dei migranti

Venerdì 19 maggio a Pescara l’evento dell’Associazione Abaton di AIOT Onlus

Pescara, 16 maggio 2023. Curare e migliorare la salute dei pazienti migranti grazie all’Osteopatia. Nasce con questo obiettivo l’evento “L’osteopatia come sostegno alla salute del paziente migrante”, organizzato dall’Associazione Abaton Onlus, in collaborazione con enti e associazioni che lavorano nell’ambito dell’immigrazione sul territorio della Provincia di Pescara.

Appuntamento venerdì 19 maggio, alle 9.30, presso il Centro AIOT in via Caravaggio 127, Pescara.

Basta accendere la televisione, leggere un giornale o scorrere le notizie sui social, per accorgersi che il mondo intorno a noi è in pieno cambiamento e la maggior parte delle volte a pagarne il prezzo più alto sono proprio le popolazioni più deboli e fragili, come i migranti.

«L’Osteopatia, che si occupa principalmente di prevenzione e miglioramento dello stato di salute e della qualità della vita – dichiara la dott.ssa Gina Barlafante, direttrice dell’Accademia Italiana di Osteopatia Tradizionale (AIOT) – non rimane indifferente a tutto questo. Da novembre 2022 il Dipartimento di ricerca del Centro Abaton sta cercando di indagare i possibili effetti che il trattamento manipolativo osteopatico può apportare a favore della salute del paziente migrante».

Visti gli esiti positivi della prima indagine, l’Associazione ABATON di AIOT – Onlus, in collaborazione con l’AIOT, intende allargare lo studio a una platea più ampia, instaurando una rete di collaborazioni su tutto il territorio della Provincia di Pescara.

«In questo progetto – continua la Barlafante – la figura dell’osteopata in formazione è rilevante e centrale, per rendere  possibile il cambiamento dei professionisti sanitari del domani, capaci di sapersi mettere accanto e sostenere nel migliore dei modi la salute dei pazienti migranti».

«In un’epoca in cui le nostre città hanno una sempre maggiore coesistenza multietnica – afferma la dott.ssa Cinzia Renzetti, presidente della Onlus – è fondamentale offrire conoscenze ad ampio spettro rispetto alla dimensione del migrante e il contatto diretto con una categoria di pazienti fragili e diversa dallo standard comune».

All’evento aderiscono le associazioni:

Caritas Diocesana Pescara-Penne, On The Road (Società cooperativa sociale Pescara), Nuvola (Società cooperativa sociale), LAPISS Penne (Laboratorio per le Aree protette italiane e per lo Sviluppo sostenibile), GrIs Abruzzo-Molise, Gruppo locale Immigrazione Salute.

Nel corso della mattinata, saranno presentati i risultati dello studio svolto in collaborazione con la Caritas Diocesana Pescara-Penne: ci saranno le testimonianze dei protagonisti del progetto e saranno presentate nuove proposte di studio a sostegno della salute del migrante.

L’evento sarà un’occasione importante per promuovere una rete di solidarietà che risponda ai bisogni della collettività, in particolar modo delle categorie più svantaggiate.




SETTIMANA NAZIONALE della Celiachia

Sensibilizzare ed informare sulla condizione celiaca dal 13 al 21 maggio

L’Aquila, 13 maggio 2023. Ale (Alessia Bonaduce) e Luca (Di Giacomantonio), che creano ricette e fanno divulgazione senza glutine a 360°, da oltre 14 anni con il loro progetto VivoGlutenFree, hanno raccolto l’appello di tanti celiaci e celiache per creare dei momenti di crescita e d’incontro.

“Con oltre 600mila possibili celiaci in Italia inseriti a macchia di leopardo nel territorio sociale ed economico del Belpaese, è essenziale la formazione per tutti, celiaci e non – afferma Ale – Vogliamo che nessuno si senta solo come lo siamo stati noi quando scoprimmo la celiachia.”

Così nasce il FamilyLAB un luogo fisico dove incontrarsi e imparare la cucina senza glutine tra un sorriso ed un assaggio.

Il primo FamilyLAB aprirà le sue porte Domenica 21 maggio alle ore 16.00 presso il Centro Celestiniano – Via Raffaele Paolucci, 10, 67100 L’Aquila (AQ).

In questa occasione Ale insegnerà ai corsisti a fare la sua famosa Pizza Senza Glutine Perfetta che nulla ha da invidiare a quella glutinosa.

Alla fine del laboratorio ci sarà una bella sorpresa (senza glutine) per tutti: il “Vuoi assaggiare? tanto decantato sui social, finalmente diventa reale con una degustazione di pizza!

“Aiuto madri e padri, ma anche figlie, zie e nonne a ritrovare serenità nel preparare ai propri affetti celiaci i piatti della tradizione, ma senza glutine. Alla mia family dico sempre che il glutine è sopravvalutato”

La glutenfree chef che da oltre 14 anni dirige un blog di ricette senza glutine “www.VivoGlutenFree.it” ogni giorno parla alla sua Family (così amano chiamarsi i suoi iscritti online) e da questo dialogo è nata l’idea di donare qualcosa di utile e prezioso nella vita di tutti quelli che hanno a che fare con la celiachia.

“Non dimentichiamoci che la celiachia è una condizione sì personale, ma che colpisce anche gli affetti che si hanno attorno – dichiara Alessia – Non è facile per un celiaco ‘di lungo corso’ districarsi tra etichette, contaminazioni incrociate e altro, figuriamoci per neo-diagnosticati o parenti ed amici che vivono l’esigenza riflessa del proprio affetto.

Così dopo 14 anni di lavoro online ed oltre 1000 ricette pubblicate sul sito abbiamo deciso con Luca di fare qualcosa di più.”

Alessia e Luca sono una coppia nel lavoro e nella vita, una famiglia con due bambini (Anna e Marco) all’interno della Family che vive in prima persona l’esigenza di trovare serenità nella gestione famigliare ed extra famigliare della celiachia.

“La celiaca, per ora, sono solo io, – continua Alessia – ma sia Luca che i nostri figli sono geneticamente predisposti e quindi vogliamo che questa non sia una condizione da vivere con ansia e preoccupazione… Dopo tutto l’dea di condividere sui social le nostre ricette è nata proprio per non vedere mai spegnersi il sorriso dei nostri figli a tavola che un giorno potrebbero sviluppare questa patologia”

“In questi 14 anni – ci dice Luca – molto è cambiato per la condizione dei celiaci e speriamo di aver dato anche noi il nostro piccolo contributo al cambiamento, ma prima la pandemia e poi la crisi politica ed economica, stanno portando indietro le tante conquiste fatte in questi anni.

La prima cosa per evitare ciò, è l’informazione e la formazione. Ancora oggi si pensa che la dieta senza glutine sia un capriccio, che il celiaco possa mangiare ‘almeno un pochino di glutine’, che i cibi senza glutine siano o sottoprodotti di qualità inferiore o dietetici.

Pensate che – continua – c’è sia chi crede che faccia dimagrire, si chi crede l’esatto opposto!”

Grazie al FamilyLAB la vita del celiaco e di chi gli sta attorno sarà più semplice e magari potrà essere da stimolo per approfondire la propria conoscenza dell’argomento.

“Perdiamo settimane per scegliere un nuovo cellulare – conclude Luca – dovremmo concederci del tempo anche per capire come e cosa mangiare e magari per imparare a farcelo da soli, dà più soddisfazione ed è molto più buono!”




FARE LA DIFFERENZA tra la vita e la morte

SMA: per la prima volta in Italia le raccomandazioni per gestire l’emergenza in pronto soccorso . Un risultato atteso frutto di un tavolo congiunto con Famiglie SMA, Centri Clinici NeMO, Simeu e Simeup, con il supporto non condizionante di Roche.

Milano, 11 maggio 2023. Se la gestione dell’atrofia muscolare spinale (SMA) è a volte complessa di per sé, la questione si complica nelle situazioni di emergenza che richiedono l’accesso immediato al Pronto Soccorso. Riconoscere tempestivamente e con efficacia i segnali di rischio diventa allora fondamentale. La SMA, infatti, è una patologia genetica rara che colpisce principalmente i bambini dalla nascita o durante la fase evolutiva facendo perdere nel tempo le capacità motorie. Ecco perché gli operatori, se adeguatamente preparati, possono intervenire e fare la differenza tra la vita e la morte.

In Italia nascono ogni anno circa 40-50 bambini con questa patologia che rende progressivamente difficili gesti quotidiani come sedersi, stare in piedi e, nei casi più gravi, deglutire e respirare.

Ed è proprio dalla necessità di saper gestire l’emergenza che l’alleanza delle competenze multidisciplinari di Famiglie SMA, Centri Clinici NeMO, Società Italiana di Medicina di Emergenza Urgenza (Simeu) e la Società Italiana di Medicina Emergenza Urgenza Pediatrica (Simeup), con il supporto non condizionante di Roche, ha portato alla stesura del primo vademecum per gestire l’atrofia muscolare in medicina d’emergenza e urgenza.

Per la prima volta in Italia, i Pronto Soccorsi potranno riferirsi a raccomandazioni condivise, proprio per creare consapevolezza dei bisogni clinici di chi vive con la patologia e intervenire con una sempre più corretta e puntuale assistenza.

Riconoscere che una persona con atrofia muscolare spinale abbia bisogno di risposte specifiche e a volte diverse dagli altri pazienti è per noi un traguardo atteso da tempo: sostiene la Presidente dell’associazione di pazienti Famiglie SMA, Anita Pallara. È la prima volta che succede in Italia e per una malattia neuromuscolare. È una grandissima vittoria per la nostra comunità ed è solo il primo passo di un percorso prezioso iniziato con Simeu, Simeup e i Centri NeMO. Garantirà un accesso più sereno e sicuro nei Pronto Soccorsi e riuscirà a incidere in modo concreto nella gestione delle emergenze.

La gestione in emergenza del paziente con SMA non sempre, infatti, coincide con la normale gestione messa in atto per chi non ne è affetto. Negli ultimi anni, inoltre, il quadro clinico si è radicalmente modificato alla luce dei nuovi trattamenti di cura che, per fortuna, stanno cambiando la storia naturale della malattia ma, dall’altra, richiedono un aggiornamento costante sulla presa in carico. Per fare un esempio concreto, se la procedura standard nel caso di una crisi respiratoria è dare ossigeno, per un bambino o un adulto con SMA questo tipo di intervento potrebbe rivelarsi estremamente pericoloso.

La storia clinica della SMA sta cambiando, grazie ai risultati di una ricerca avanzata ed entusiasmante: afferma il dott. Fabio De Iaco, Presidente nazionale SIMEU, Società Italiana Medicina di Emergenza Urgenza. La Medicina d’Emergenza Urgenza deve fare la sua parte: adeguandosi alle novità, attrezzandosi per poter rispondere al meglio, nella propria area di competenza, a esigenze finora inedite. La vera sfida, come sempre, sta nella diffusione capillare delle buone pratiche: oggi raccogliamo quella sfida e iniziamo un percorso. L’alleanza con le associazioni di pazienti è cruciale e la sosterremo con forza anche per il futuro.

Stiamo lavorando – sostiene la dott.ssa Stefania Zampogna, Presidente della Società Italiana di Medicina di Emergenza Urgenza Pediatrica (SIMEUP) – per organizzare un sistema formativo efficiente, che possa migliorare l’assistenza dei pazienti con SMA in età pediatrica per condizioni che richiedano valutazione e cura urgenti. Nell’ottica di una efficace programmazione degli interventi, le attività̀ formative in programmazione dovrebbero essere inoltre indirizzate verso percorsi diagnostico-terapeutici e assistenziali finalizzati ad un processo di integrazione tra cure territoriali e ospedaliere, per garantire la massima sicurezza dei pazienti con SMA che accedono in Pronto Soccorso.

Queste le aree d’attenzione individuate dagli esperti: distress respiratorio e gestione delle secrezioni nelle vie aeree; gestione dei traumi e fratture; disidratazione. Per tutte lo stesso duplice obiettivo di voler migliorare l’esperienza in Pronto Soccorso e sensibilizzare gli operatori sulle necessità clinico-assistenziali.

Con queste raccomandazioni stiamo dando risposte concrete ai cambiamenti che la SMA sta vivendo in questi anni: dichiara Valeria Sansone, direttore clinico-scientifico del Centro Clinico NeMO di Milano e prof. ordinario di Neurologia all’Università degli Studi di Milano.

A partire dagli standard of care riconosciuti, condividere con i medici di Pronto Soccorso la possibilità di ottimizzare la gestione delle emergenze e urgenze significa essere sempre più efficaci nell’identificare i potenziali fattori di rischio clinico per ciascuno. Questo permetterà di fornire interventi tempestivi e di evitare la progressione delle complicanze a cui sono esposti i pazienti.

Marika Pane, direttore clinico Centro Clinico NeMO Roma, area pediatrica e professore associato di Neuropsichiatria Infantile Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, prosegue: Grazie all’avvento dei nuovi trattamenti di cura e farmacologici, quella che i bambini di oggi stanno vivendo è una nuova fase della malattia. Per questo è ancor più necessario condividere le procedure di gestione delle emergenze ed essere sempre più efficaci nel salvaguardare le loro capacità funzionali, prevenendo le complicanze. Non solo, oggi più che mai è ancora più importante porre attenzione alla presenza del genitore che, in questi casi, è anche caregiver esperto, in grado di trasferire le informazioni corrette ai professionisti del Pronto Soccorso.

Una sinergia, dunque, che unisce le istanze ed il punto di vista della comunità dei pazienti, con l’esperienza quindicennale di presa in carico e clinica sulle patologie neuromuscolari, insieme alla competenza di chi tutti i giorni interviene per la gestione delle emergenze, a garanzia che le raccomandazioni vengano accolte nella buona pratica sul campo.

Le raccomandazioni sono già disponibili e scaricabili sui portali Simeu (https://www.simeu.it/w/) e Simeup (https://simeup.it/) e saranno a disposizione dei medici di Pronto Soccorso e dei presidi territoriali. La pubblicazione scientifica è consultabile sulla rivista scientifica di SIMEU ITJEM “Italian Journal of Emergency Medicine” a questo link: https://bit.ly/3HY0Yss.




LE GIORNATE DELLA VISTA della Fondazione OneSight EssilorLuxottica Italia

Tappa a Pescara presso il Centro  Aurum. Il progetto si pone l’obiettivo di realizzare migliaia di visite oculistiche e fornire occhiali gratuiti alle persone fragili con difetti visivi

Pescara, 9 Maggio 2023. Arriva a Pescara il progetto della Fondazione OneSight EssilorLuxottica Italia “Giornate della Vista”, che si pone l’obiettivo di offrire un accesso sostenibile alle visite oculistiche alle persone svantaggiate. Il progetto, promosso dal patrocinio della Regione Abruzzo,  della Camera dei deputati, del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, del Comune di Pescara e dell’Asl,  in collaborazione con  l’Università G. D’Annunzio di Chieti – Pescara, si svolgerà dal 08 al 19 Maggio presso il Centro Aurum, Largo Gardone Riviera.

La Fondazione si occuperà di effettuare visite oculistiche per persone vulnerabili a titolo gratuito, donando occhiali da vista a chi ne avesse bisogno. L’iniziativa è rivolta alle persone fragili individuate dalle associazioni coinvolte nel progetto e, data la sua forte impronta sociale, la struttura sarà inaugurata alla presenza del Sindaco di Pescara Carlo Masci e dal sindaco di Città Sant’Angelo Matteo Perazzetti e dell’Assessore regionale alla Sanità, Nicoletta Veri.

Una clinica oculistica completa allestita grazie alla strumentazione tecnica donata da Essilor per l’occasione, nella quale – con il supporto di importanti associazioni quali  Comunità di Sant’ Egidio, Caritas Diocesana Pescara-Penne, Croce Rossa, Protezione civile, Unione italiana Ciechi, Tribunale del malato  oltre 600 persone saranno visitate dal team di medici oculisti e ortottisti coordinato  dal Professore Leonardo Mastropasqua, Direttore del Centro Nazionale di Alta Tecnologia di Chieti – Pescara (CNAT). 

Subito dopo la visita medica, gli ottici di GrandVision e Salmoiraghi & Viganò individueranno la migliore soluzione visiva in base alla prescrizione.

I volontari EssilorLuxottica agevoleranno il flusso delle visite oculistiche e la scelta del modello di occhiali e ognuno di loro parteciperà all’attività con la donazione di un giorno di ferie.  

“Crediamo che vedere bene sia un diritto umano fondamentale e per questo ci impegniamo a portare l’iniziativa delle Giornate della Vista in tutta Italia. Anche nel nostro paese, infatti, si può fare molto per favorire l’accesso alle cure oculistiche e l’inclusione sociale. Insieme a medici oculisti ed associazioni vogliamo creare un circolo virtuoso, dedicato alla vista delle persone più svantaggiate” spiega il Segretario Generale della Fondazione OneSight EssilorLuxottica Italia, Andrea Rendina. 

“La vocazione del nostro Centro di eccellenza è da sempre orientata all’alta tecnologia ed alla robotica, a livello nazionale e internazionale – dichiara il Professor Leonardo Mastropasqua –  cardini fondamentali dell’attenzione verso la formazione specialistica, la ricerca scientifica e l’assistenza medica e chirurgica. Tutto questo, senza mai perdere di vista il valore della solidarietà  nei confronti delle categorie fragili e svantaggiate della popolazione. Condivido – continua – pertanto, questa iniziativa che considero assolutamente notevole”.

“Siamo molto grati alla Fondazione OneSight EssilorLuxottica Italia che ha voluto la collaborazione di Sant’Egidio nelle varie tappe della Campagna “Giornate della Vista” del 2023 – dichiara Gilberto Grasso, responsabile Comunità di Sant’Egidio – Pescara. Siamo particolarmente felici – continua – che la Campagna coinvolga quest’anno anche la città di Pescara, dove la Comunità di Sant’Egidio è presente da oltre venti anni a fianco delle persone più fragili: anziani, persone senza fissa dimora e famiglie in difficoltà. Viviamo un tempo difficile in cui, a causa dell’inflazione e della crisi economica, assistiamo ad un aumento della povertà e ad una crescente difficoltà di poter accedere a servizi sanitari essenziali da parte dei più fragili. Iniziative come questa servono per ribadire che la salute è davvero un bene comune, un diritto che va garantito a tutti, e specialmente a chi vive condizioni di fragilità. C’è davvero bisogno di promuovere reti di solidarietà che consentano di mettere insieme le forze di tanti, è grazie alla collaborazione di diverse realtà che si può restituire la speranza a tanti e costruire un futuro migliore”.

“È un’opportunità importante per gli accolti seguiti dalla Caritas. Queste le parole di Corrado De Domincis,  direttore della Caritas di Pescara – Penne. La povertà sanitaria  – continua – è un tema molto attuale ed è tra le prime cinque richieste che le persone portano ai nostri Centri d’Ascolto. Nelle situazioni di disagio che incontriamo, spesso, si rischia di mettere in secondo piano la salute. Dobbiamo impegnarci in iniziative come questa per sostenere coloro che non possono permettersi questi interventi ma anche per creare le possibilità per una maggiore equità sociale e garantire a tutti l’accesso a interventi sanitari necessari”.

La Fondazione OneSight EssilorLuxottica opera in tutto il mondo. Dal 2013 con il sostegno di Governi, ONG e una vasta rete partner, la Fondazione ha dato accesso permanente all’assistenza oculistica a mezzo miliardo di persone e ha fornito occhiali a oltre 58 milioni di individui nelle aree e nelle comunità svantaggiate del pianeta. Facendo proprio l’obiettivo dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, la Fondazione si è posta come traguardo quello di contribuire a eliminare i difetti visivi non corretti nell’arco di una generazione, entro il 2050. 

In Italia, l’impegno per il diritto alla vista si concretizza attraverso diversi appuntamenti su tutto il territorio nazionale. Il calendario 2023, oltre alle già realizzate tappe di Roma, Napoli, Bari e quella attuale a Pescara (08 – 19 Maggio), prevede altre tappe a Genova (12-23 giugno), Torino (3-14 luglio), Catania (18-29 settembre), Milano (9-20 ottobre), Belluno (13-24 novembre) e Verona (4-15 dicembre). Con dieci città in dieci mesi, le “Giornate della Vista” della Fondazione garantiranno a circa 8.000 persone accesso a una assistenza oculistica adeguata alle loro necessità. 

Le associazioni coinvolte a Pescara

Il CNAT

(Centro Nazionale di Alta Tecnologia) affermatosi come struttura sanitaria che si distingue per la capacità di fornire prestazioni mediche e chirurgiche all’avanguardia e per l’attività attestata ai più alti standard diagnostici e terapeutici internazionali, presenta punti di forza della propria strategia anche nella formazione specialistica di giovani oculisti e ricercatori. Il CNAT è sede della Scuola di Chirurgia Robotica italiana. Pioniere nella chirurgia robotica per aver effettuato il primo trapianto di cornea robotizzato in Italia nel 2006 (lavoro pubblicato sull’ American Journal of Ophthalmology), è il primo Centro pubblico ad effettuare interventi con il robot su tutte le strutture oculari: sul cristallino (“femtocataract”), sulla cornea (trapianti), sulla chirurgia rifrattiva (SMILE), sulla chirurgia del glaucoma, sulla chirurgia vitreo retinica navigata (maculare e della periferia retinica). Il CNAT, attraverso la Scuola di chirurgia robotica e grazie a dotazioni tecnologiche di ultimissima generazione, si pone l’obiettivo prioritario di formare i chirurghi del futuro attraverso simulatori chirurgici di ultima generazione e sale operatorie High Tech. Ultimamente è stato istituito il Centro di Genetica Oftalmologica per la diagnosi ed il trattamento delle malattie genetiche oculari e, in particolare, delle eredodistrofie retiniche.

COMUNITÀ DI SANT’EGIDIO

Nata a Roma nel 1968 per iniziativa dell’allora studente liceale Andrea Riccardi, la Comunità di Sant’Egidio è conosciuta nel mondo per l’aiuto ai poveri, il lavoro per la pace e il dialogo, l’accoglienza ai rifugiati con i corridoi umanitari, le campagne per i diritti, come quello alla salute in Africa e l’abolizione della pena di morte. Oggi Sant’Egidio è presente in più di 70 Paesi del mondo con oltre 60mila aderenti, uomini e donne di ogni età e condizione uniti dall’impegno volontario e gratuito, e una più vasta cerchia di simpatizzanti e amici che collaborano attivamente in diverse iniziative (https://www.santegidio.org).  

ORDINE DI MALTA

Il Sovrano Ordine di Malta è Ordine Religioso – Laicale ed Ente primario di diritto internazionale. Intrattiene rapporti diplomatici con oltre 100 Stati tra cui la Santa Sede e la Repubblica Italiana. Diciotto le rappresentanze ufficiali e gli osservatori permanenti presso le Nazioni Unite, l’Unione Europea e numerose organizzazioni internazionali. L’Ordine è presente stabilmente in 58 paesi con undici Gran Priorati e Sottopriorati e 47 Associazioni nazionali, nonché numerosi ospedali, centri medici, ambulatori, corpi di soccorso, fondazioni e strutture specializzate che operano in 120 paesi. I suoi 13.500 membri e 80.000 volontari, coadiuvati da personale di alto profilo professionale composto da oltre 25.000 tra medici, infermieri, ausiliari paramedici e collaboratori volontari, si dedicano all’assistenza dei poveri, degli ammalati e di tutti coloro che soffrono. Per ulteriori informazioni sull’Ordine di Malta www.orderofmalta.int (sito ufficiale) e  www.ordinedimaltaitalia.org (sito ufficiale Italia). 

CARITAS DIOCESANA 

La Caritas diocesana è l’ufficio pastorale dell’Arcidiocesi Pescara-Penne che, anche in collaborazione con altri organismi, promuove la testimonianza della carità della comunità ecclesiale, in forme consone ai tempi e ai bisogni, in vista dello sviluppo integrale dell’uomo, della giustizia sociale e della pace, con particolare attenzione agli ultimi e con prevalente funzione pedagogica.




MATERIALE ALLA PEDIATRIA di Chieti

Il dono della Onlus Ruralità & Solidarietà ETS

Pescara, 4 maggio 2023. La Onlus Ruralità & Solidarietà ETS, promossa da Cia-Agricoltori italiani Abruzzo con sede a Pescara, nell’ambito  delle proprie attività umanitarie e solidali, mediante una raccolta fondi in collaborazione con la Società sportiva DADS  Virtus Basket di Montesilvano, ha donato, nella giornata di ieri, al reparto pediatrico dell’Ospedale clinicizzato di Chieti, del  materiale indispensabile per il funzionamento del reparto e per l’assistenza dei bambini in degenza.

I materiali forniti consistono in due carrozzine per il trasporto dei bambini, quattro sedie sdraio per  l’assistenza dei familiari, un frigo per la conservazione dei medicinali, una bilancia pesa neonato e uno scalda biberon. “Le donazioni laiche da parte di enti e associazioni sono linfa vitale che consentono una migliore funzionalità del nostro  reparto” afferma il Direttore del reparto, il Prof. Francesco Chiarelli “ringraziamo la Onlus Ruralità & Solidarietà ETS e la Società  sportiva DADS Virtus Basket per la sensibilità dimostrata e ci auguriamo di continuare a collaborare sulla strada della  solidarietà”.

Continua Barbara Di Febo, Presidente della Società sportiva DADS Virtus Basket Montesilvano, “Attraverso il  coinvolgimento dei ragazzi partecipanti al torneo Zito 3×3 tenutosi l’anno scorso a Montesilvano, abbiamo raccolto i  fondi necessari per contribuire alla donazione. Lo sport e il disagio dei bambini rappresentano un binomio in cui, come  Associazione sportiva, siamo sempre impegnati, e siamo molto felici di aver intrapreso questa azione di solidarietà”.

“Questa azione di aiuto incarna lo spirito solidaristico della nostra Onlus, cuore sociale della Cia-Agricoltori italiani  Abruzzo, sempre pronta ad aiutare, con i mezzi in nostro possesso, chi vive un disagio e chi è colpito da sofferenze.  Aiutare i bambini poi significa aiutare il futuro e ricevere molto di più di quando si è potuto dare”, dichiara Mariano  Nozzi, Presidente della Onlus Ruralità & Solidarietà ETS, “Continueremo a attuare azioni di aiuto e sostegno  soprattutto verso i bambini, anche di aree molte povere del mondo come in Etiopia, dove assicuriamo il pasto giornaliero  a circa 400 bambini nel corso dell’anno scolastico”.




MEDICINA BIOINTEGRATA nuovo corso di perfezionamento

Aperte le iscrizioni. Salute, Benessere, Attività Sportiva

Chieti, 21 aprile 2023. Sono aperte fino al 2 maggio prossimo le iscrizioni al nuovo Corso di perfezionamento in Medicina Biointegrata: Salute, Benessere e Attività sportiva attivato presso il Dipartimento di Tecnologie Innovative in Medicina & Odontoiatria dell’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara. Il nuovo Corso, coordinato dal professor Patrizio Ripari, docente di Metodi e Didattiche delle Attività Motorie della “d’Annunzio”, sarà attivo dal prossimo anno accademico 2023/2024, avrà una durata di 14 settimane, per complessivi 750 ore e 30 crediti formativi universitari erogati.

Ha come obiettivo quello di fornire adeguata preparazione nelle medicine complementari riconosciute dalla Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici con un’ottica di integrare le varie forme di medicina naturale con la medicina ufficiale. La figura formata dal nuovo Corso di Perfezionamento sarà tra quelle richieste nei poliambulatori con visione olistica, nelle farmacie specializzate in fitoterapia e in ambito nutrizionale. Possono far domanda di iscrizione i laureati in Medicina, in Farmacia, in Scienze Biologiche, in Scienze della Nutrizione e in Scienze e Tecniche Psicologiche.      

Questo nuovo Corso di Perfezionamento – spiega il professor Patrizio Ripari che ne è il coordinatore – nasce dall’esigenza di ampliare il campo di interesse e la stessa visione della Medicina, intesa come “unicum” e non insieme di frammenti disgiunti. Nella Medicina Biointegrata – aggiunge il professor Ripari – afferisce una variegata gamma di discipline, da quelle più tradizionali, come la Medicina tradizionale cinese, l’Ayurveda ed altre, le cui radici risalgono all’antichità, fino ad arrivare ad espressioni più recenti, quali la Fitoterapia, la Psicobiologia, la Posturologia, che nel tempo si sono avvalse anche di tecnologie e ricerche sempre più avanzate. La Medicina Biointegrata – precisa il professor Ripari – costituisce di fatto un ottimale legame la Medicina Ufficiale di estrazione accademica e le varie espressioni di Medicina Naturale ricomprese nelle cosiddette medicine non convenzionali, coagulando storia ed esperienze comuni ad entrambe. In definitiva – conclude il professor Patrizio Ripari – si può asserire che la Scienza Medica è una. Il confronto tra più modalità di approcciarsi ad essa è garanzia di crescita. In tal senso la Medicina dello Sport, branca della Medicina multitasking per antonomasia, assume il ruolo di mediatore tra l’una e l’altra modalità di fare “Ars Medica”. Al centro di tutto c’è sempre l’uomo, in un ideale equilibrio tra salute, che non è mera assenza di malattia, benessere psicofisico e performance.

Maurizio Adezio




TOUR DELLA SALUTE: 15 e 16 aprile a Pescara il Centro Ábaton in piazza

Per un percorso di terapia osteopatica. Nel 2022 trattati 4mila pazienti provenienti anche da marche, molise e puglia

Pescara, 14 aprile 2023. Ci sarà anche il Centro Ábaton, punto di riferimento abruzzese per la Terapia manuale osteopatica, in piazza a Pescara, sabato 15 e domenica 16 aprile, in occasione della prima tappa del Tour della Salute 2023, l’evento itinerante dedicato alla prevenzione, giunto alla sua quinta edizione, che da aprile ad ottobre percorrerà per la prima volta l’intera penisola.

Venti piazze italiane, una per regione, nelle quali si avrà la possibilità di sottoporsi a consulti medici gratuiti. La tappa abruzzese si terrà sabato 15 e domenica 16 aprile, in piazza della Rinascita a Pescara, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19.

In occasione del Tour della Salute, il Centro Ábaton inaugurerà un percorso di prevenzione che proseguirà nei prossimi mesi e che coinvolgerà diverse figure professionali.

«Ogni anno effettuiamo in media circa 4.000 trattamenti, di cui il 30% è  rappresentato da bambini – spiega Gina Barlafante, medico osteopata specialista in reumatologia e direttrice del Centro e dell’Accademia italiana di Osteopatia tradizionale – Nel 2022 abbiamo trattato 3.842 pazienti  provenienti anche da Marche, Molise e Puglia. Le cure più richieste riguardano disturbi muscolo-scheletrici e problemi del periodo neonatale e della prima infanzia, da difficoltà di alimentazione, disturbi del sonno, asimmetrie craniche. Nel polo didattico ci sono 200 studenti che seguono i corsi di formazione in osteopatia e che provengono da varie regioni: Umbria, Lazio, Marche, Abruzzo, Molise e Puglia».

Il Centro, che dal 2016 occupa la sede di via Caravaggio 127 a Pescara,  annovera importanti collaborazioni con specialisti e reparti ospedalieri e offre anche una serie di attività finalizzate a migliorare e mantenere lo stato di salute, quali lezioni di ginnastica posturale, un corso di massaggio neonatale, un percorso di preparazione al parto.

“Compito dell’osteopata è trovare la salute” diceva il dottor Andrew Still fondatore dell’osteopatia, e proprio per tener fede a questo principio, a partire dal prossimo weekend si susseguiranno altri 4 appuntamenti con  giornate  dedicate alla prevenzione, con un seduta di valutazione e trattamento gratuiti: 17 maggio (disturbi muscolo-scheletrici), 9 giugno (valutazione delle asimmetrie craniche del neonato), 26 giugno (lombalgia e altri disturbi in gravidanza e nel post-partum), 10 luglio (valutazione della scoliosi).

Prevista possibilità di approfondimento con i vari specialisti del centro Ábaton e nuovi percorsi di prevenzione.




GIORNATA MONDIALE della voce

Zambon sostiene Aisla e dona 15.500 parole alla “libreria di voci” per le persone con sla

Milano, 13 aprile 2023. Restituire una voce umana a chi non ce l’ha più. In occasione della Giornata Mondiale della Voce, Zambon, multinazionale farmaceutica orientata allo sviluppo di terapie innovative volte a migliorare la salute e la qualità della vita dei pazienti, annuncia il suo sostegno ad AISLA – Associazione italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica e si schiera al fianco della campagna My Voice, promossa dalla stessa Associazione, pensata per permettere a tutte le persone con SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica) di tornare a comunicare con una voce umana.

L’occasione è la Giornata Mondiale della Voce, che ogni anno si celebra il 16 aprile, e che si prefigge di incoraggiare le persone a prendersi cura del più importante strumento di comunicazione umana. Un tempo dedicato alla consapevolezza di un bene così importante che non possiamo mai dare per scontato. Le persone di Zambon hanno donato 125 voci per un totale di 15.500 parole che andranno a incrementare la “banca della voce” messa a disposizione delle persone con SLA. L’iniziativa è stata allargata anche alle imprese che fanno parte di OpenZone, il campus scientifico ideato da Zambon completamente dedicato alla salute, situato alle porte di Milano.

Si tratta di un aiuto concreto per chi rischia di perdere la capacità di parlare con la propria voce a causa della malattia che – come hanno spiegato il direttore tecnico di AISLA, la dott.ssa Stefania Bastianello, e la terapista occupazionale di Nemo Lab la dott.ssa Giordana Donvito, entrambe presenti all’open day solidale – è uno dei motivi di maggiore sofferenza per le persone con SLA e per i loro familiari. Attualmente, esistono strumenti di Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA) come il comunicatore oculare, fondamentali per permettere di trasferire i messaggi. Tuttavia, i registri vocali sintetizzati elettronicamente al loro interno conferiscono un tono di voce metallico e impersonale che spesso crea distanza e disagio. Una sofferenza che va a minare anche la stessa identità della persona, che non si riconosce in questi suoni.

“La nostra responsabilità come impresa che opera nel campo della salute – ha dichiarato Elena Zambon, Presidente di Zambon – è anche prenderci cura dei pazienti e dei caregiver per rendere le loro vite migliori, non solo con soluzioni terapeutiche, ma anche con strumenti di cura che facilitino la vita quotidiana. “Donare” la propria voce a chi è meno fortunato credo sia un piccolo gesto che può aiutare i pazienti affetti da SLA a interagire con gli altri, ritrovando nelle relazioni un po’ di serenità. Siamo grati ad AISLA per aver ideato questa iniziativa: siamo felici e orgogliosi di supportarli”.

Nel concreto, per ridare una voce umana ai malati di SLA, la campagna My Voice si affida all’esperienza clinica sulle patologie neuromuscolari dei Centri Clinici NeMO e alla tecnologia di Nemo Lab, Hub di ricerca tecnologica, specializzato per queste patologie. Da questo lavoro, in partnership con Università Campus Bio-Medico di Roma, Dream on e Translated, azienda leader dell’industria dei servizi linguistici e pioniera della simbiosi fra linguisti e intelligenza artificiale, è nato il progetto Voice for Purpose. La piattaforma tecnologica si occupa di creare un servizio dedicato alla conservazione della voce: una vera e propria “libreria di voci”. Sul sito dell’iniziativa, Voiceforpurpose.com, infatti, è possibile trovare un catalogo di voci espressive fra le quali scegliere la più adatta. Non solo, quando è ancora possibile, la persona con SLA che conserva ancora la capacità di parlare con la propria voce, accedendo alla piattaforma può iniziare un percorso di “archiviazione”, in modo da utilizzarla in futuro in caso di bisogno.

“Il modo più bello per celebrare questa giornata è attraverso gesti concreti. – dichiara Fulvia Massimelli, Presidente nazionale AISLA – Per questo ringrazio di cuore il team di Zambon, che ha scelto di essere al fianco della nostra comunità per questo progetto. È la testimonianza che quando la ricerca è al servizio del bisogno della persona è possibile costruire una società nella quale ciascuno si senta parte integrante, portando il proprio contributo al di là della malattia. In questo valore è racchiuso tutto il senso della giornata di oggi”.

Attraverso i punti di registrazione la campagna My Voice, nata a fine 2022, si fa così portavoce per coloro che una voce non ce l’hanno, ma che possono riacquisirla grazie al progetto di voice banking. La campagna vede due testimonial straordinari: l’attore e doppiatore Pino Insegno, che ha voluto fortemente il progetto, e Ron, dal 2004 al fianco di AISLA e della comunità SLA donando il suo talento.

“Da anni sono al fianco delle persone con SLA, consapevole della forza silenziosa che questi amici, che io chiamo giganti, sanno dimostrare – dichiara Ron, consigliere nazionale AISLA, che continua – È incredibile per me sapere che ciò che ho di più prezioso, la mia voce, diventa uno strumento per raccontare la Vita. Le parole di amore di un uomo alla propria compagna, o le parole di un padre che guida i figli o quelle di gratitudine verso i propri cari: tutto questo è un vero privilegio. La Voce potrà dare colore alla gioia e dignità al dolore. Sono felice che oggi, insieme alla mia, si aggiunga un’altra compagine di voci, tante e tutte fondamentali per dare voce forza a questi amici”.

Per sostenere la campagna My Voice: Ridiamo la VOCE alle persone con SLA! | Rete del Dono

Per donare la propria voce: https://donate.voiceforpurpose.com/sign-up

Per conoscere in dettaglio la campagna CAMPAGNA MY VOICE (aisla.it)

Sclerosi Laterale Amiotrofica

La Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) – conosciuta anche come “Morbo di Lou Gehrig”, dal nome del giocatore statunitense di baseball che ne fu colpito, o “malattia di Charcot”, dal neurologo francese che alla fine dell’800 la definì per primo – è una malattia neurodegenerativa tipica dell’età adulta caratterizzata dalla progressiva paralisi muscolare, causata dalla degenerazione dei motoneuroni (le cellule responsabili della contrazione della muscolatura volontaria preposta in primo luogo al movimento, ma anche ad altre funzioni vitali come deglutizione, fonazione e respirazione) nella corteccia motoria primaria, nel tratto corticospinale e nel midollo spinale. I principali sintomi sono debolezza muscolare, rigidità muscolare, paralisi (che colpisce tutto il corpo), problemi di deglutizione e respirazione, spasticità, deperimento muscolare, crampi, perdita di peso, ecc. La SLA colpisce circa 1-3 persone su 100.000 abitanti ogni anno, e sono 5-7 persone su 100.000 a convivere con la malattia, una cifra in aumento soprattutto grazie ai miglioramenti nella diagnosi. In Italia si stimano circa 5.000/6.000 pazienti affetti da SLA e sono 1.000 i casi in più ogni anno.  L’aspettativa di vita dopo la diagnosi è mediamente di 2-5 anni.

AISLA – Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica

AISLA è un’associazione onlus nata nel 1983 con l’obiettivo di diventare il soggetto nazionale di riferimento per la tutela, l’assistenza e la cura dei malati di SLA. AISLA è stata riconosciuta nel 1999 dal Ministero della Sanità. L’impegno quotidiano è quello di far sì che le strutture competenti si occupino in modo adeguato e qualificato delle persone affette da SLA. L’Associazione conta più di 2.300 soci, 64 sedi territoriali presenti in 19 regioni. Si avvale di 300 volontari, 12 collaboratori e di una Commissione Medico-Scientifica composta da 19 esperti. Il lavoro di AISLA si concentra in quattro ambiti di attività: informazione, assistenza, ricerca e formazione.

NeMO Lab

NEMO Lab è il primo hub italiano per lo sviluppo di programmi e progetti di ricerca ad alta specializzazione tecnologica, che rispondano nel tempo ai bisogni complessi di chi vive una patologia neurodegenerativa e neuromuscolare, come la SLA, la SMA e le distrofie neuromuscolari. Il progetto nasce nel solco dell’esperienza nella presa in carico delle persone con malattia neuromuscolare e neurodegenerativa dei Centri Clinici NeMO e si unisce alla vocazione di fare impresa sociale del Consorzio Gino Mattarelli (Cgm). Inaugurato nell’aprile 2021 presso l’ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda di Milano e collocato al piano superiore del Centro Clinico NeMO di Milano, l’hub è un incubatore di competenze, valori e visione, per sperimentare un modello nuovo di conoscenza, che generi impatto concreto sulla comunità di riferimento e nei contesti ad alta complessità assistenziale. NEMO Lab si compone di 10 laboratori ad alta tecnologia e ambulatori autorizzati per le branche specialistiche di neurologia, medicina fisica riabilitativa, pneumologia, oculistica, ortopedia e traumatologia; ha sino ad ora coinvolto 837 pazienti, collabora con 20 partner tecnico-scientifici e vanta ad oggi 60 progetti e servizi attivi.

Centri Clinici NeMO

I Centri Clinici NeMO (NeuroMuscolar Omnicentre) sono centri ad alta specializzazione clinica pensati per rispondere in modo specifico alle necessità di chi vive con malattie neuromuscolari come la SLA, le Distrofie Muscolari e la SMA. Nati nel 2008 a Milano, grazie all’intuizione e alla volontà della comunità dei pazienti in sinergia con le Istituzioni e la comunità scientifica, i Centri NeMO oggi contano 7 sedi sul territorio nazionale: oltre a Milano, si trovano a Roma, Arenzano (Genova), Brescia, Napoli, Trento e Ancona. In questi 15 anni, il progetto NeMO è diventato un network di riferimento clinico, assistenziale e scientifico, pensato per essere raggiungibile nel modo più semplice e veloce, per essere al fianco delle famiglie. Le prestazioni sanitarie sono erogate nell’ambito e per conto del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), pertanto senza oneri a carico del paziente. La presa in carico a NeMO è globale e accompagna la persona in tutto il percorso di vita e in ogni fase della malattia. Dalla diagnosi, all’attivazione dei percorsi di cura e riabilitazione, ai controlli periodici e follow up il piano clinico-assistenziale si sviluppa in risposta ai bisogni specifici di ciascuno, garantendo la migliore qualità di vita possibile e creando le condizioni necessarie per la realizzazione dei progetti di vita. La multidisciplinarietà è il fondamento del modello di cura del Centro NeMO. È realizzata concretamente con la presenza nei reparti di specialità cliniche differenti che operano insieme per garantire la continuità di cura. Per questo i Centri sono strutturati con camere per la degenza ordinaria e ad alta complessità, aree ambulatoriali e di day hospital, aree pediatriche, palestre, aree comuni, giardini e terrazzi. La ricerca sulle patologie neuromuscolari è parte fondante dei NeMO, con un’attività scientifica che coinvolge tutta la rete e che vede NeMO parte integrante dei maggiori network scientifici nazionali ed internazionali.

Zambon SpA

Zambon SpA è una moderna multinazionale farmaceutica nata a Vicenza nel 1906, la cui storia si fonda sui valori di un’impresa familiare italiana impegnata nel migliorare la vita e la salute dei pazienti. Conta 2.474 collaboratori in tutto il mondo, è presente in 23 Paesi tra Europa, America e Asia, e può contare sui suoi stabilimenti produttivi in Italia, Svizzera, Cina e Brasile. Grazie ai suoi prodotti innovativi e di qualità commercializzati in 87 Paesi, Zambon SpA nel 2022 ha fatto registrare un fatturato di 765 milioni di euro. Oltre a essere ben consolidata nelle tre storiche aree terapeutiche – malattie dell’apparato respiratorio, trattamento del dolore e infezioni delle vie urinarie – Zambon è concentrata sullo sviluppo di trattamenti per malattie neurodegenerative come il morbo di Parkinson e patologie rare come la fibrosi cistica, la BOS (Sindrome da Bronchiolite Obliterante), a cui è collegata l’importante acquisizione del 2019 di Breath Therapeutics, e la Bronchiectasia non legata alla Fibrosi Cistica (NCFB). All’interno del nuovo ambizioso corso intrapreso da Zambon, ha assunto un ruolo importante anche l’accordo con Aquestive Therapeutics per commercializzare e distribuire in Europa un’innovativa formulazione di riluzolo in pellicola orale per i pazienti affetti da Sclerosi Laterale Amiotrofica. Per ulteriori informazioni su Zambon, visitare il sito www.zamb




IL NAS SULLA FILIERA della carne

È un lavoro incessante, quello che in questo periodo i Nas di Pescara stanno eseguendo su tutto il fronte regionale.

di W. Centurione

Durante i vari controlli mirati a constatare la sicurezza alimentare per garantire la tutela dei consumatori, sono stati riscontrati delle grosse irregolarità anche di tipo amministrativo e non solo che hanno indotto i militari a prendere seri provvedimenti.

Nello specifico è accaduto che nel chietino, all’interno di uno stabilimento adibito a macellazione il Nas hanno riscontrato carenze igienico sanitarie dovute allo sporco presenti in molte superfici: All’interno di celle frigorifere, così come sulle attrezzature.

A peggiorare la situazione anche la constatazione del mancato procedimento di auto-controllo da effettuare secondo il manuale HACCP. Di conseguenza tutti gli alimenti (200kg di prodotti per un valore di circa 4mila euro) non sottoposti alla normativa della tracciabilità e della rintracciabilità sono stati sequestrati.

La stessa sorte è capitata anche a 5 macellerie: carenze igieniche sanitarie nelle celle frigorifere e sulle superficie di lavoro e omessa applicazione delle procedure di autocontrollo prevista dall’HACCP.

A Pescara, in una macelleria di una azienda della grande distribuzione, sono stati invece rilevati condizioni pericolose di contaminazione attraverso la conservazione di carni con prodotti di altra natura nello stesso locale, non solo ma anche contenitori della spazzatura privi di coperchi.

Sotto la lente di ingrandimento però sono finite anche delle aziende agricole, nel teramano l’Asl, intervenuta dietro richiesta del Nas, ha sancito il divieto assoluto di qualsiasi tipo di movimentazione (trasporto, vendita etc..) di 10 capi di bestiame privi dei marchi auricolari dai quali si rintraccerebbero la loro regolarità sanitario-amministrativa.

Inoltre in queste strutture sono state segnalate carenze igienico sanitarie e inadeguatezze di carattere strutturali, da stalle senza protezione e recinzioni non a norma a locali adibiti allo stoccaggio di alimenti per animali non conformi. Ad inasprire il sopralluogo dei carabinieri anche la mancata formazione del personale sulla biosicurezza e sui rischi di malattie infettive.

In totale, l’azione preventiva dei Nas ha portato a sequestrare almeno 250 chili di prodotti di carne, per un valore che si aggira attorno ai 5mila euro.




ALLA VOLTA DEL NORD per i servizi sanitari

di W. Centurione

Il rapporto della Fondazione GIMBE sulla mobilità sanitaria interregionale ha evidenziato come nel 2020, le Regioni del nostro Sud hanno perso la bellezza di oltre 690 milioni di euro. A sancire questa grossa perdita, tutte quelle persone che si sono recate per ricevere un servizio sanitario in un’altra regione.

Questo tipo di rapporto si è basato su sette tipologie di prestazioni, ovvero sui ricoveri ordinari e in day hospital (rappresentano la spesa maggiore, nella misura del 69,6 %), sulla visita specialistica ambulatoriale (interessata dal 16,2 % della spesa) sulla somministrazione diretta dei farmaci (9,3 % della spesa) sulla farmaceutica, sulla medicina generale, sulle cure termali e sui trasporti con autoambulanza o elisoccorso.

Per effetto degli spostamenti dettati dalla necessità di ricevere una delle prestazioni appena elencate alcune regioni hanno guadagnato soldi (incassati da cittadini fuori regione) ed altre inevitabilmente hanno perso i denari (i cittadini fuori regione hanno speso altrove per i servi sanitari).

Nell’ incrociare i dati il GIMBE, ha rivelato come a pagar dazio sono state le regioni meridionali, molti cittadini salgono “su al Nord” per avere dei servizi che altrimenti nei loro distretti non avrebbero. Questo tipo di esodo, è causato purtroppo delle grandi disuguaglianze che esistono nell’offerta di servizi sanitari tra le varie regioni.

Ma quali regioni hanno beneficiato di più grazie alla mobilità sanitaria? In cima alla classifica ci sono l’Emilia Romagna, la Lombardia ed il Veneto che insieme raccolgono il 94,1%. E quelle che hanno perso di più? La Campania, il Lazio, la Sicilia, la Puglia, l’Abruzzo e la Basilicata con l’83,4 %.

C’è un altro dato interessante che GIMBE ha messo a disposizione  per aiutare a capire cosa va e cosa non va nel sistema sanitario, quello dell’indice di fuga.

Le regioni che subiscono la fuga dei propri cittadini sono il Lazio (si è stimato il 13,8%), la Lombardia (10,9%), e la Campania (10,2%). Questi dati sono figli di una volontà da parte dei cittadini a trovare i servizi sanitari migliori nelle vicinanze, spiegata da GIMBE così: mobilità di prossimità!

Le regioni che al contrario attirano di più la fuga sono la Lombardia (con 20,2% delle entrate complessive), Emilia-Romagna (16,5%) e Veneto (12,7%). Seguono poi Lazio (8,4%), Piemonte (6,9%) e Toscana (5,4%).




IL MINISTRO LOCATELLI incontra AISLA

AISLA, l’Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica, ha incontrato nella mattinata di oggi il Ministro per le Disabilità, On. Alessandra Locatelli

Roma, 14 marzo 2023. Un appuntamento che testimonia il lungo percorso di alleanza tra la comunità delle persone con SLA e le Istituzioni, valore e fondamento dell’impegno che l’Associazione persegue fin dalla sua costituzione per garantire l’assistenza, la difesa dei diritti e la qualità di vita delle famiglie che vivono ogni giorno la sfida della malattia.

Il confronto ha posto l’attenzione sul Piano Nazionale della Non Autosufficienza e sul fondo Caregiver. AISLA – ben conoscendo il carico e le responsabilità che i caregiver sono costretti a sopportare e l’assoluta necessità degli stessi di avere, a loro volta, adeguati supporti – propone un’azione di sistema volta a realizzare un percorso di interventi per migliorare la qualità di vita delle persone con SLA e dei loro familiari, con particolare attenzione a quelle famiglie in cui sono presenti anche dei minori.

Fulvia Massimelli, presidente nazionale AISLA, dichiara: “L’incontro di oggi con il nostro Ministro è mosso dalla volontà di fermarci a riflettere, ma anche per ripartire con nuove sfide e obiettivi. Il nostro cammino si nutre, giorno dopo giorno, di un confronto ampio e libero che guarda al futuro con le risorse del presente.” A confermarlo è il pensiero del Ministro Locatelli che afferma: “Dobbiamo mirare a cambiare i sistemi per offrire più servizi”.

La SLA è una patologia rara che richiede competenze specialistiche multidisciplinari. L’alta complessità assistenziale, inoltre, rappresenta una sfida per il Sistema Sanitario Nazionale e per i SSR, sia in termini organizzativi che di competenze specialistiche, soprattutto alla luce dello scenario attuale e futuro che vede una enorme carenza di professionisti sanitari. Un tema che pone al centro il PNRR che, focalizzato sull’assistenza agli anziani, si dimostra inadeguato nella gestione della persona con SLA. La proposta di AISLA è quella di inserire nel ruolo di care-manager, nelle fasi iniziali ed intermedie della malattia, un professionista quale neurologo, pneumologo o fisiatra. Parimenti, nelle fasi avanzate e di fine vita, tale ruolo dovrebbe essere svolto da un medico palliativista.

Nello spirito di collaborazione istituzionale che da sempre connota l’associazione, l’incontro si conclude con l’appello di AISLA nel sensibilizzare le Regioni italiane affinché ciascuna individui un congruo numero di strutture residenziali idonee e con le competenze adeguate ad accogliere le persone con SLA, soprattutto in fase avanzata di malattia.

La delegazione AISLA presente all’incontro: Fulvia Massimelli, presidente nazionale; Pina Esposito, segretario generale; Francesca Genovese, consigliere nazionale; Grazia Micarelli, direttore generale; Stefania Bastianello, direttore tecnico.




SANTA ILDEGARDA e il digiuno

Il tema del benessere fisico strettamente legato a quello spirituale secondo gli studi della santa

di Caterina Maniaci

Roma , 5 marzo, 2023. “Ma come la pioggia a precipizio sommerge la terra, così l’eccesso di carni e vino induce l’uomo all’oltraggio dello scherno… e dagli uomini faccio nascere la moderazione, in modo che il loro corpo non venga meno e non si appesantisca per aver ingurgitato cibo più di quanto sia necessario alla vita. Sono cetra che risuona nei suoni di tutte le lodi e trapasso con la buona volontà la durezza del cuore. Quando infatti l’uomo nutre il suo corpo con temperanza, nelle sue preghiere io nel cielo faccio risuonare la cetra; e quando il suo corpo è puro per la moderazione del cibo, canto al suono dell’organo … io stabilisco un limite al cibo, affinché non si secchino gli umori dell’uomo e non trabocchino al di là della loro misura…”.

Lo scrive Ildegard von Bingen nel suo straordinario Libro dei meriti di vita. Siamo tra il 1100 e il 1170 e lei è già famosa, è consultata da pontefici, cardinali, vescovi, uomini illustri vari, oltre che da una folla di povera gente che chiede continuamente il suo aiuto.

Sempre in Liber vitae meritorum il digiuno viene menzionato nella cura di ben 29 patologie spirituali, ad esempio: “Quelli che in vita persistono in questo vizio, se vorranno rifiutare il suggerimento di questa arte del demonio e ne paventeranno il castigo, affliggano il proprio corpo secondo il tipo e grado dei loro peccati, attraverso il digiuno evitando anche bevande pregiate, secondo la giusta sentenza dei propri giudici”.

Oggi di digiuno si parla molto, a volte a sproposito. E poi adesso siamo in periodo quaresimale… sempre considerando che ormai anche tra i credenti praticanti la purificazione del corpo non è molto preso in considerazione. In Causae et Curae il digiuno, da Ildegarda, è sconsigliato in casi particolari: “Quando le persone digiunano esageratamente, in modo che non danno al corpo la nutrizione giusta e misurata, esse diventano instabili e spensierate nel loro modo di vivere, altre sono oppresse da molti e grandi disturbi. Così a volte si provocano delle catastrofi nel loro corpo, poiché gli elementi che sono dentro si svolgono disordinatamente”.

Purificazione del corpo che riequilibra anche lo spirito. In gran sintesi ecco il senso del digiunare, secondo la grandissima santa. Che per nostra fortuna oggi viene giustamente rivalutata ed è molto citata e ripubblicata. E pazienza se , come spesso accade in questi casi, si rischia la deformazione, la schematizzazione e anche il fraintendimento della sua figura e del suo pensiero.

Spesso, infatti, è rappresentata come una specie di protofemminista, ribelle e mal tollerata dai poteri maschili del suo tempo e ovviamente dalla Chiesa oppressiva. Ildegard, in realtà, è stata una donna molto rispettata e autorevole; la sua grandezza, attraverso la quale fede e umanità si fondono mirabilmente ( e non si contrappongono, così come accade sempre con le grandi personalità che costellano la storia della Chiesa e con le persone sconosciute ma straordinarie che punteggiano la vita quotidiana e non fanno

notizia). Grande studiosa della natura e dell’uomo, e potente mistica, Ildegarda – proclamata dottore da papa Benedetto XVI – ha maturato una profonda conoscenza in moltissimi ambiti, che la santa stessa ha affermato provenirle da Dio come dono particolare in grado di farle “comprendere i misteri che sono celati nell’essenza di ogni creatura”.

Certo, la sua è una storia fuori dal comune, quindi è naturale che possa accendere la fantasia di romanzieri e non solo. Stupisce, poi, la profondità e la vastità delle sue conoscenze e delle sue intuizioni. Insieme al suo sguardo alla concretezza della realtà. La questione del digiuno rientra proprio in questo schema. Come lo sottolinea un testo recentemente pubblicato dal titolo Santa Ildegarda e il digiuno, scritto da don Marcello Stanzione e Bianca Bianchini. Don Stanzione è ormai un esperto del pensiero di Ildegarda, dopo molti libri scritti sul tema.

In queste pagine viene approfondito il tema del benessere fisico – strettamente legato a quello spirituale secondo gli studi della santa – oltre a un excursus delle abitudini in voga nel periodo in cui la mistica è vissuta e a numerosi rimedi e ricette per la rigenerazione di corpo e spirito. Ricette a base di zuppe, tisane, insalate e tanti biscotti, farciti di spezie e sapori unici.

Il digiuno secondo Ildegarda, infatti, non è mai una privazione assoluta, quanto piuttosto una restrizione in cui vige la regola aurea della discretio, quindi deve essere praticato con misura, evitando digiuni eccessivi e troppo prolungati. Senza pensare a risolvere così problemi di linea, magari in visita della bella stagione.

Diverse sono le tipologie di digiuno e di dieta per ciascun individuo a seconda che sia in salute o in malattia ed è interessante sottolineare come tutte le principali religioni considerino importante la pratica del digiuno. E per i cristiani in particolar modo nel periodo quaresimale. Un modo di essere in armonia con sé stessi e con il creato.

https://www.acistampa.com/story/letture-santa-ildegarda-e-il-digiuno-21942




CONVEGNO sull’Alzheimer

Organizzato dal Lions Club Chieti i Marrucini

Chieti, 4 marzo 2023. Oggi, sabato 4 marzo il Museo Universitario di Chieti, in Piazza Trento e Trieste, ospiterà il convegno “Avere cura di chi si prende cura”, per parlare dell’Alzheimer e delle altre demenze. L’evento è stato curato dal Lions Club Chieti I Marrucini, su proposta e organizzazione della Presidente della Zona B Gabriella Orlando e rappresenta un’occasione di approfondimento del Tema di Studio Nazionale Lions “Dopo di noi, disabilità, Alzheimer ed amministratore di sostegno”, di cui è Coordinatore Distrettuale il Past Governatore Carlo D’Angelo.

Parteciperanno al convegno il Governatore del Distretto 108 A Francesca Ramicone, il Sindaco di Chieti Dott. Diego Ferrara, Giorgio Soffiantini (familiare di un malato Alzheimer), il Prof. Stefano Sensi (Ordinario di Neurologia presso il Centro di Studi e Tecnologie Avanzate Dell’Università degli Studi di Chieti – Pescara) e il Dott. Michele Zito, (Responsabile dell’Unità di Valutazione Alzheimer del Policlinico di Chieti).

Hanno collaborato alla realizzazione del convegno i Club Lions Campobasso, Casoli Val Di Sangro, Chieti Host, Chieti I Marrucini, Guardiagrele, Montesilvano, Pescara Host, Pescara Val Pescara, i Club Kiwanis Chieti Pescara D’Annunzio e Chieti Pescara e l’Associazione Alzheimer Uniti Abruzzo.

«Il convegno affronta un tema drammaticamente attuale: quello dell’Alzheimer e delle altre demenze, di cui i relatori tratteranno con grande competenza gli aspetti clinici – ha commentato il Presidente Lions Club Chieti I Marrucini Emanuela Marchione – l’evento, tuttavia, ha la primaria finalità di rivolgersi ai familiari dei malati di Alzheimer. Per questi familiari non esiste soltanto il dolore straziante nel vedere completamente devastati dalla malattia i propri genitori o i compagni di una vita: esistono le mille difficoltà giornaliere nel conciliare lavoro e assistenza, esistono gli ostacoli burocratici da affrontare per avere qualche sostegno, esiste la pazienza messa a dura prova ogni giorno, esiste la lotta quotidiana per riuscire a dare alla vita familiare una parvenza di normalità. A loro, ai caregiver dei malati di Alzheimer, è dedicato questo convegno, affinché possano trovare un sostegno concreto che li aiuti ad affrontare lo strazio della quotidianità».




WORLD HEARING DAY 2023: il 3 marzo a Roma la VIII edizione della Giornata Mondiale dell’Udito

Ospiti d’eccezione Katia Ricciarelli e Piero Mazzocchetti

Il pescarese Mauro Menzietti, portavoce per l’Italia al World Hearing Forum (OMS): “Entro il 2050, udito a rischio per una persona su quattro”

Si celebra a Roma, per l’ottavo anno consecutivo, il World Hearing Day, il più grande evento di sensibilizzazione sul tema della salute uditiva, organizzato dalla onlus Udito Italia.

Il 2 e 3 marzo, nella sede del Ministero della Salute, si riuniranno rappresentanti delle istituzioni, medici specialisti, operatori sanitari, ricercatori, associazioni e imprese, per una lunga maratona promossa per diffondere in Italia il messaggio dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) che negli ultimi anni ha lanciato un vero e proprio grido d’allarme sulla diffusione dei disturbi uditivi.

L’appuntamento nella Capitale rappresenta un importante momento di confronto tra i maggiori esperti del settore medico, scientifico, tecnologico: previsti tavoli di lavoro su udito e sicurezza stradale; accessibilità e nuove tecnologie, benessere acustico. I lavori saranno moderati dalla presidente di Udito Italia Valentina Faricelli, affiancata dal giornalista Luciano Onder.

Ospiti d’eccezione dell’evento, la regina della lirica, il soprano Katia Ricciarelli e il tenore di origini pescaresi, Piero Mazzocchetti.

“Ear and hearing care for all! Let’smakeit a reality. Un udito sano per tutti! Facciamo in modo che diventi realtà”: questo il messaggio lanciato dall’OMS in occasione dell’evento 2023, quest’anno incentrato sull’importanza di diffondere consapevolezza e prevenzione, per mantenere in salute il nostro udito.

«L’OMS prevede che entro il 2050 una persona su quattro manifesterà un qualche deficit uditivo – ha spiegato il pescarese Mauro Menzietti, membro del Comitato Centrale del World Hearing Forum (OMS) -. Secondo l’OMS oltre un miliardo e mezzo di persone convivono con una qualche forma di disabilità uditiva (430 milioni in forma invalidante). Cifra che potrebbe salire a oltre 2 miliardi e mezzo nel 2050. Ciò si traduce in costi per l’economia globale di 980 miliardi di dollari l’anno. Negli ultimi anni l’allarme maggiore riguarda la sempre crescente esposizione al rumore, soprattutto negli ambienti ricreativi. Ciò ha portato l’OMS a prevedere che oltre un miliardo di giovani nel mondo potrebbe essere a rischio di perdita dell’udito a causa di abitudini di ascolto non sicure».

Oltre ad essere membro del Comitato Centrale del WHF a Ginevra, Menzietti è presidente dell’ANA, l’Associazione Nazionale Audioprotesisti.




GASTROENTEROLOGIA, un nuovo punto di riferimento

Francavilla al Mare, 25 febbraio 2023. Da questo mese Pescara si arricchisce di un nuovo punto di riferimento per la gastrologia e l’ecografia. Presso il Centro Medico DIATIAETICA, in Via Napoli 9, la D.ssa Maria Giovanna Marra ha messo a disposizione della città la sua profonda conoscenza dell’apparato gastro-intestinale maturata in oltre vent’anni di esperienza e iniziata dal Policlinico S. Orsola-Malpighi e dell’Ospedale Maggiore di Bologna.

Salentina, Maria Giovanna Marra presta servizio presso la ASL di Chieti-Lanciano- Vasto dal 2012 ed attualmente ricopre il ruolo di Vice Primario del reparto di U.O. di Medicina e Chirurgia d’Accettazione e d’Urgenza del Dipartimento di Emergenza-Urgenza del Policlinico S.S. Annunziata di Chieti.




CONGRESSO CARDIOLOGIA. In Abruzzo l’edizione 2023

Il 3 e 4 Marzo 2023 il Congresso interregionale ANMCO MUMA in presenza presso l’Hotel Villa Maria

Francavilla al Mare, 23 febbraio 2023. Sarà l’Abruzzo a ospitare i maggiori esperti in materia di cardiologia, provenienti dalla macro area Abruzzo, Marche, Umbria e Molise.

Al centro dell’evento, organizzato dall’Anmco, Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri, le nuove frontiere nella cura delle patologie cardiache, i farmaci, le tecniche di intervento all’avanguardia che di fatto aprono nuove e reali prospettive per la cura del nostro cuore.

L’incontro, rivolto a Cardiologi, Internisti, Neurologi, Ematologi, Medici di Patologia Clinica e di Medicina D’urgenza, Infermieri delle quattro Regioni. L’incontro ha l’intento di promuovere un aggiornamento professionale di alta qualità e, contemporaneamente, favorire l’aggregazione e lo scambio costruttivo di esperienze tra Centri di Regioni vicine, ma anche profondamente diverse come Marche, Umbria, Molise e Abruzzo.

Il Presidente del Congresso è il presidente regionale Anmco Abruzzo e responsabile della Terapia intensiva cardiologia (UTIC) della ASL di PESCARA, Dott. Massimo Di Marco.

L’appropriatezza delle prestazioni erogate e l’efficacia del trattamento , spiega Di Marco,­ sono gli obiettivi che devono animare la nostra vita professionale, raggiungibili solo attraverso una vera integrazione tra ospedale e territorio con la creazione percorsi assistenziali comuni, che rivalutino il ruolo del medico, limitino al massimo i tempi dei ricoveri ospedalieri per far tornare rapidamente sul territorio i nostri pazienti e soprattutto per dare di nuovo la percezione di una Sanità su misura, vicino alla gente, su cui poter davvero contare”.

Appuntamento il 3 e 4 Marzo presso Hotel Villa Maria, Via San Paolo, Contrada Pretaro, 1, 66023 Francavilla al Mare CH