LA PASTIERA

La pastiera napoletana è un dolce della cucina campana, tipico nel periodo pasquale, (per la forma assomiglia alla crostata). È una torta di pasta frolla riempita con la ricotta ed altri ingredienti genuini. Tenendo conto della tradizione, viene preparata dal giovedì al Sabato Santo. La Pastiera è il simbolo della primavera e della rinascita.

INGREDIENTI PER LA PASTIERA

barattolo di grano cotto 580 g

latte ½ l

uova 4

ricotta, la più asciutta possibile 600 g

zucchero 300 g

cedro candito 50 g

arancio candito 50 g

limone 1

fiala di essenza di acqua di fiori di arancio (se piace) 1

zucchero a velo

sale q.b.

cannella q.b.

INGREDIENTI PER LA PASTA FROLLA

farina tipo 00 – 300 g                                                                                          

burro o gradina 150 g

zucchero 100 g

uova 2

limone 1

un cucchiaino di lievito dolci

PROCEDIMENTO PER L’IMPASTO

Anche se il grano acquistato è cotto, farlo bollire per un’ora in un litro di acqua, poi scolarlo. (Serve per far staccare i chicchi di grano).

Per rendere il grano più gustoso, farlo cuocere in mezzo litro di latte con l’aggiunta di un pizzico di sale, un po’ di cannella, una buccia di limone. Lasciare bollire il grano, fino a quando il latte si è ritirato. Scolarlo, farlo raffreddare, togliere la buccia di limone ed i residui di cannella. In una zuppiera versare IL GRANO, 600 grammi di ricotta, la più asciutta possibile, (è consigliabile setacciarla con lo schiacciapatate, prima di metterla nella terrina), 300 grammi di zucchero, 4 tuorli di uovo, (gli albumi delle uova, devono essere montate a neve e poi aggiunte al composto), la scorza grattugiata del limone,100 grammi di frutta candita (arancio e cedro), tagliati molto fine, una fiala di essenza di acqua di fiori di arancio. Amalgamare bene il tutto.

 PROCEDIMENTO PER LA PASTA FROLLA

Mettere in un recipiente la farina, un uovo intero ed un tuorlo, il burro sciolto, ma non bollente, la buccia del limone grattugiata, lo zucchero, un cucchiaino di lievito dolci. IMPASTARE… Avvolgere l’impasto in una pellicola trasparente e mettere in frigo per 30 minuti.

PROCEDIMENTO PER IL RIEMPIMENTO

Stendere la pasta frolla con il mattarello sulla spianatoia. Non è semplice… perché questo impasto è tenero, floscio, sbriciolato e tende a creparsi. In una tortiera di 26 cm di diametro, rivestita dalla carta da forno, mettere la PASTA FROLLA che deve ricoprire, sia il bordo che il fondo. Riempirla con l’impasto e livellarla. Con la pasta frolla avanzata, decorare la tortiera. Ricavare alcune strisce, tagliate con la rotella tagliapasta, che gli dà la caratteristica seghettatura. Infornare nel forno preriscaldato, ad una temperatura di 200 gradi. Occorre un’ora e mezza di cottura. Lasciarlo riposare mezza giornata. Infine, spolverare con zucchero a velo. Il peso totale è di 2,5 Kg.

Luciano Pellegrini




IL CIAMBELLONE AL CACAO E LATTE

Chieti, 24 febbraio 2024. Mia nonna e mia madre preparavano questo ciambellone quando ero ragazzo e ricordo che era molto gradito. Poi, lo avevo dimenticato. Rivederla in una foto della mia famiglia, ho avuto la voglia di prepararla. Non ho avuto problemi, perché faccio spesso il ciambellone chiaro. Per il nuovo ingrediente, il cacao, ho dovuto trovare come aggiungerlo e la quantità. Ci sono riuscito. Questo ciambellone semplice, soffice, buono e profumato, va bene consumarla, sia a colazione che a merenda.

INGREDIENTI

2 uova

150 gr di zucchero

50 grammi di olio di semi

200 grammi di latte

300 gr di farina 00 

1 bustina di lievito per dolci

20 g / 2 cucchiai di cacao amaro

PREPARAZIONE

In una ciotola alta, mescolare con lo sbattitore elettrico le uova con lo zucchero, sino ad ottenere una crema chiara e spumosa. Aggiungere lentamente l’olio e farlo assorbire all’ impasto. Versare il latte tiepido, dove abbiamo sciolto il lievito. Mescolare e poco alla volta, unire la farina. In una tortiera di 24 cm di diametro ed alto 6 cm spalmato di burro e cosparso di farina, far cadere 2/3 del composto. Al rimanente impasto chiaro, aggiungere i due cucchiai di cacao amaro e, mescolare bene. Versare uniformemente il composto scuro, sopra quello chiaro. Cuocere il ciambellone nel forno, con temperatura di 200° e per 35 minuti. Fare la prova dello stecchino per vedere se il ciambellone è cotto, (deve essere asciutto). Sfornarlo e lasciarlo raffreddare nella tortiera. Una volta intiepidito, servirlo a fette.

Dà soddisfazione notare come un impasto al cacao, penetrando in un impasto chiaro, dà origine a delle nervature che riproduce un quadro naturale.

Luciano Pellegrini




LE BAVETTE CON FRUTTI DI MARE ALL’ITALIANA

Chieti, 14 febbraio 2024.  Le bavette con condimento di cozze e vongole, è un piatto popolare, gustoso, SFIZIOSO, facile da cucinare. Ho preferito aggiungere un ingrediente, IL BASTARDONE O PEPERONE ROSSO DOLCE SECCO. È un Prodotto Agroalimentare Tradizionale Abruzzese, che è diventato famoso dappertutto, sia pure con altri nomi. In Basilicata è conosciuto come – Peperone Crusco. Il BASTARDONE viene preparato durante la raccolta estiva, per essere consumato nei mesi invernali.  Per conservarli, vengono infilati con lo spago, dal picciolo, aiutandosi con un ago. Si confezionano così trecce di otto peperoni, che devono seccare. IL BASTARDONE è una fonte di zuccheri, di vitamina C ed A, calcio, fosforo e potassio. Questo piatto ricorda LA BANDIERA ITALIANA, per il ROSSO del bastardone, il VERDE del prezzemolo e IL BIANCO DELLA PASTA.

INGREDIENTI PER DUE PERSONE

150 g di bavette   

200 g di cozze senza guscio

200 g di vongole senza guscio  

3 cucchiai di olio extra vergine d’oliva – 30 g

Bastardone macinato due cucchiaini – 6 g

Pepe un cucchiaino 3 g

1 spicchio d’aglio

Prezzemolo q.b.

peperoncino piccante fresco, a chi piace

PROCEDIMENTO

Il primo impegno è lasciare le vongole a bagno in abbondante acqua fredda, per almeno un’ora, per far spurgare la sabbia che hanno all’interno. Intanto, pulire le cozze eliminando le barbe, raschiare i gusci e risciacquare bene in abbondante acqua corrente. Accendere il gas e, in una padella, mettere le vongole e le cozze per far aprire i gusci. Staccare i molluschi dai gusci e metteteli in una ciotola, filtrare il liquido e tenerlo da parte. Nella stessa padella, far scaldare 2 cucchiai di olio extra vergine d’oliva, far dorare l’aglio vestito, aggiungere l’acqua filtrata di cottura e far bollire per 15 minuti. Attenzione a non farla evaporare molto, perché serve, sia come condimento e sia per ripassare in padella le bavette, così da non farle attaccare.  Togliere l’aglio vestito, aggiungere i molluschi e il bastardone precedentemente macinato, altri cinque minuti sul fuoco per farli insaporire nel condimento. Nel frattempo, cuocere la pasta al dente, scolarla e metterla nella padella antiaderente dove c’è il condimento. Aggiungere un cucchiaio di olio extra vergine d’oliva che è un suggerimento per far scivolare meglio le bavette, il prezzemolo fresco e il pepe. Mescolare e se necessario, aggiungere altro liquido di cottura messo da parte. Impiattare con una spolverata di bastardone macinato. Il peperoncino piccante, a chi piace.

Il vino bianco Pecorino d’Abruzzo, è un abbinamento perfetto con questo piatto, perché’ mette in risalto i profumi delle vongole e delle cozze. Ogni regione ha il suo vino bianco con le stesse caratteristiche del Pecorino d’Abruzzo, quindi non è difficile scegliere.

Luciano Pellegrini




RISOTTO AL VINO ROSSO O CAVOUR

Chieti, 30 gennaio 2024. È un piatto vegetariano con un condimento diverso dai soliti. Era il risotto preferito di Camillo Benso conte di Cavour, un buongustaio di cibi di qualità. Il riso contiene vitamine A e B, proteine, calcio, potassio, carboidrati, aiuta a regolare la flora batterica ed a garantire benessere, all’intestino.

INGREDIENTI PER DUE PERSONE

Riso Carnaroli 160 g – (rilascia una giusta quantità di amido durante la cottura, così da consentire un risotto cremoso)

Vino Rosso corposo secco 80 g

Olio extra vergine di oliva 2 cucchiai 15 g

Brodo vegetale ½ l

Burro 15 g

Parmigiano grattugiato 20 g

Sottiletta 1

Battuto mezza cipolla

Pepe q.b.

Sale q.b.

Prezzemolo q.b.                                                                                                     

PREPARAZIONE

Il risotto al vino rosso, si prepara in una casseruola antiaderente. Con due cucchiai di olio extra vergine di oliva, far soffriggere la mezza cipolla, unire il riso carnaroli, tostarlo per un paio di minuti, mescolando con una paletta di legno, fino a che non sarà lucido. Quindi, aggiungere 50 grammi di vino, lasciandolo ben sfumare, altrimenti il piatto è amaro. Continuare la cottura, circa 22 minuti, aggiungendo man mano brodo caldo. Cinque minuti prima della fine cottura, al posto del brodo, aggiungere i 30 grammi di vino restanti, in modo che anche il colore sarà più intenso. A fine cottura, a fuoco spento, mantecare per circa due minuti con il burro, la sottiletta, il parmigiano. Una rapida mescolata per amalgamare bene gli ingredienti e servire, aggiungendo il prezzemolo e il pepe. Per preparare questo risotto di origine piemontese e, per accompagnare il piatto, è consigliato il vino Barolo. È un vino rosso, energico, raffinato e nominato, Patrimonio dell’Unesco. Però fa bella figura anche un rosso locale.

Luciano Pellegrini




FRANCESCO DIOLETTA CONFERMATO

Nella guida Gelaterie d’Italia 2024 Edizioni Gambero Rosso

L’Aquila 23 gennaio 2024.  Presentata ieri al Sigep l’ottava edizione della guida Gelaterie d’Italia 2024 del Gambero Rosso. Tra le varie conferme, il maestro gelatiere Francesco Dioletta del Gelaterie Duomo – Il Paradiso del Gelato a L’Aquila è stato confermato con tre coni.

Il gelato artigianale in Italia sta vivendo un momento d’oro, con un giro d’affari che nel 2023 ha registrato un incremento dell’11%. Questa tendenza positiva è stata riscontrata anche dagli organizzatori del Gelato Day (che si terrà anche quest’anno il 24 marzo), evidenziando un aumento del consumo durante tutto l’anno del +13%, confermando un interesse crescente non solo durante l’estate ma anche in altre stagioni. Questi dati fanno ben sperare per il futuro di tutta la filiera, che nel suo complesso (gelaterie, ingredienti, macchine, attrezzature, vetrine) vale oltre 4 miliardi di euro e offre lavoro a più di 100.000 persone. Si tratta di un settore non solo fiorente dal punto di vista dei numeri, ma anche della qualità, come evidenziato nell’ottava edizione della guida Gelaterie d’Italia.

Inoltre, il maestro gelatiere Dioletta, all’inizio di questo anno, presenterà un progetto di filiera che racconterà il sapore dell’Abruzzo e rivoluzionerà il mondo del gelato.

Info

Francesco Dioletta, nato il 15 gennaio 1963, ha affrontato la vita con determinazione fin da giovane. Rimasto orfano all’età di 14 anni, si è impegnato subito nel mondo del lavoro. A 16 anni si è trasferito a Roma, dove ha trovato impiego in un ristorante a Trastevere. È qui che ha sviluppato la sua passione per la ristorazione.

Dopo alcuni anni, Francesco è tornato a L’Aquila e insieme alla sua fidanzata, che successivamente è diventata sua moglie, Pina, ha aperto un bar. Nel 1985, ha acquisito il Bar Duomo, situato in Piazza del Duomo a L’Aquila.

Nello stesso anno, si è interessato al mondo della gelateria e ha iniziato a frequentare corsi di Gelato Artigianale. Grazie alla sua dedizione, ha aperto la sua prima gelateria in Piazza del Duomo a L’Aquila, seguita da altre aperture nel corso degli anni.

Oggi, la Gelateria Duomo vanta ben 4 punti vendita, tre a L’Aquila e uno ad Avezzano. Nel corso di questi 36 anni di produzione e ricerca continua, Francesco Dioletta è diventato uno dei più importanti Maestri Gelatieri d’Italia. Le sue gelaterie e i suoi bar sono gestiti insieme a sua moglie e ai suoi figli.

Durante la sua carriera, Francesco ha ricevuto numerosi premi nell’ambito della gelateria artigianale. Ha ottenuto per 5 anni consecutivi i prestigiosi coni dal Gambero Rosso, che ha assegnato alle sue gelaterie i 3 Coni, il massimo riconoscimento di eccellenza nel settore.

È membro dell’associazione Gelatieri per il Gelato e nel 2020 è diventato socio fondatore e vicepresidente dell’associazione I Gelatieri Artigiani. Quest’ultima si impegna a valorizzare la complessità del gelato, le sue sfumature, le diverse tecniche e il concetto che la diversità è una ricchezza, poiché ogni gelato ha una storia da raccontare.

Oggi, Francesco viene chiamato a intervenire e fornire consulenze in varie parti del mondo grazie alla sua creatività, tecnica ed esperienza nella ricerca delle migliori materie prime che conferiscono al suo gelato un gusto unico.




RISOTTO CON CREMA DI CAROTE E GORGONZOLA                                                           

di Luciano Pellegrini

Chieti, 14 gennaio 2024. È una pietanza vegetariana che è apprezzata da tutti. È semplice da preparare, gustosa, cremosa per il formaggio gorgonzola, ed ha un bel colore arancione, per le carote. La carota è un ortaggio, una radice, dalle numerose proprietà benefiche per l’organismo. È ricca di sali minerali, (ferro, calcio, magnesio, zinco, potassio, rame), ha un discreto quantitativo di fibre e il betacarotene, che viene trasformato in vitamina A. La dolcezza delle carote, viene contrastato dal gusto del formaggio utilizzato per la mantecatura … IL GORGONZOLA DOLCE. Questo formaggio non contiene né glutine né lattosio ed è provvisto di vitamine B2, B6, B12, importantissime per il sistema nervoso e quello immunitario. Inoltre, rende cremoso il risotto. La sua particolarità è quella di presentare venature di muffe commestibili, che danno un gusto deciso e un odore pungente.

INGREDIENTI PER 2 persone

Riso Carnaroli 160 g

Brodo vegetale 1 L

Carote 300 g

Gorgonzola Dolce 70 g

Burro 20 g

Olio extravergine di oliva 1 cucchiaio – 10 g

Pepe nero q.b.

Sale fino q.b.

Parmigiano grattugiato 20 gr (chi lo gradisce)

PREPARAZIONE

Preparare il brodo vegetale con i classici ingredienti: CAROTA, CIPOLLA, SEDANO, PATATA. Le carote serviranno per la crema, ma saranno più gustose perché cotte nel brodo. Quando il brodo sarà pronto, tenerlo in caldo

e trasferire le carote lesse in un frullatore, per ridurle in una purea omogenea, da aggiungere poi in cottura. Lasciare una carota intera, per decorare il piatto. Iniziare a cuocere il riso, (circa 20 minuti secondo il fornitore scelto),

in un tegame antiaderente, con 10 grammi di olio extravergine di oliva. Farlo tostare – (accorgimento indispensabile. In questo modo i chicchi favoriscono la cottura, sono cremosi e al dente) –  sino a renderlo semitrasparente, girandolo spesso con una paletta di legno, per non farlo attaccare. Aggiungere un mestolo di brodo vegetale caldo e, appena il riso comincia ad asciugarsi, mettere altro brodo caldo. La cottura del riso dovrà avvenire a fuoco medio, in modo che rilascia l’amido. A metà cottura, unire la crema di carote, lasciandone un paio di cucchiai. Cinque minuti dal termine della cottura del riso, sciogliere in un pentolino antiaderente, il gorgonzola e il burro. Quando il riso risulta al dente, ma deve essere morbido, spegnere il fuoco e versarci il burro e il gorgonzola sciolti. Aggiungere anche il pepe e la rimanente crema di carote, coprire con un coperchio e farlo mantecare, due minuti. Trascorso questo tempo, mescolare bene per amalgamare gli ingredienti e per rendere il riso cremoso. Versarlo nei piatti, con una piccola decorazione, con la carota lessa rimasta, tagliata a piccole rondelle. (chi lo gradisce, aggiunge il parmigiano grattugiato). Ora, si può mangiare! Generalmente, al cibo a gusto dolce, si abbina un vino bianco sapido. Ho scelto il vino PECORINO d’Abruzzo, che non contrasta il piatto, ma lo valorizza senza essere aggressivo. Ogni regione può scegliere il suo vino bianco che può accompagnare questo risotto.




FUSILLI LUNGHI BUCATI CON PESTO DI ZUCCHINE

È una pietanza vegetariana ed ottima alternativa al pesto con basilico

Chieti, 4 dicembre 2023.  Il pesto di zucchine è un preparato facile, veloce, gustoso e aromatico. Ottimo come condimento per molte ricette, specialmente della pasta che rende buonissima e cremosa.

La zucchina è una pianta erbacea rampicante. È uno degli ortaggi più salutari per il corpo umano e, quindi, da introdurre nella nostra alimentazione. È ricca di fibre alimentari, vitamine C/A/K/B e minerali, specialmente il potassio, ideale nell’alimentazione degli sportivi. Ha proprietà antivirali, antiossidanti e analgesiche.

INGREDIENTI PER DUE PERSONE

Zucchine 100 g

Olio extravergine di oliva 4 cucchiai      

Sale fino 1 g

Parmigiano reggiano 1 cucchiaio e mezzo 

Basilico 5 g

Pecorino 15 g

Granella di nocciole 15 g

Una Sottiletta al parmigiano

Pepe e peperoncino piccante, chi lo gradisce

PREPARAZIONE

Lavare le zucchine e tagliare le estremità. Con una grattugia dai fori larghi, ridurle in pezzetti minuti. Per far perdere il liquido, salarle e metterle in un colino per circa venti minuti. Trascorso il tempo, fare pressione sulle zucchine con il pugno chiuso, uscirà ancora acqua. Poi, metterle nel mixer insieme alla granella di nocciole, alle foglie di basilico pulite, al parmigiano reggiano grattugiato, al pecorino e due cucchiai di olio extravergine di oliva. Quindi, fare funzionare il mixer per circa venti secondi. Dopo, aggiungere altri due cucchiai di olio extravergine di oliva, accendere nuovamente il mixer sino ad ottenere un composto cremoso e omogeneo. Lessiamo la pasta, la scoliamo, uniamo il pesto di zucchine, la fettina di sottiletta al parmigiano, (rende più cremoso il piatto) e mescoliamo. Per non far attaccare la pasta, versiamo un filo di olio e un po’ di acqua di cottura. Portiamo in tavola e a gusto, chi lo gradisce, aggiunge il pepe, o peperoncino piccante e, parmigiano reggiano. Il pesto si … arrotola attorno al fusillo… e lo rende più gustoso. Come bevanda, io preferisco il vino rosso, ma chiunque può scegliere il vino a seconda dei propri gusti.

Ho decorato il piatto con qualche foglia di basilico e piccole fettine di zucchina cruda, (si può anche non mangiare, serve solo per abbellimento). 

Luciano Pellegrini




RISOTTO AI FINOCCHI

È un primo piatto aromatico e vegetariano.  Il finocchio è un ortaggio molto versatile in cucina, per i primi piatti, i contorni ed è un ottimo liquore

Chieti, 11 novembre 2023. È senza amidi e lipidi, quindi fornisce pochissime calorie. Ha proprietà diuretiche e depurative. Stimola la secrezione gastrica, riduce le fermentazioni intestinali, disinfetta l’apparato digerente e riequilibra la flora batterica. Il finocchio ha un ottimo contenuto in potassio, calcio e vitamina C.

Ingredienti per 2 persone

riso Carnaroli 160 g

cuori di finocchio pulito 160 g

2 sottilette al parmigiano

burro 20 g

1/2 cipolla

brodo vegetale 750 g

olio extravergine di oliva 2 cucchiai

sale q.b.

pepe q.b.

Procedimento:

Lavare e tagliare il finocchio a fettine sottili, preferendo il cuore che è più tenero. Prelessarli pere TRE minuti. In un tegame antiaderente, mettere l’olio extravergine di oliva e la cipolla. Farla appassire e aggiungere i finocchi prelessati per insaporirli.

Si unisce il riso, si lascia tostare per qualche minuto e poi si porta a cottura, (circa 20 minuti), versando un mestolo di brodo vegetale caldo, man mano che questo viene assorbito. Non appena il risotto è pronto, arriva il momento di spegnere la fiamma e di dedicarsi alla mantecatura, (circa due minuti), con burro, pepe e sottilette al parmigiano. (Preferisco le sottilette perché si sciolgono prima e rendono il risotto più cremoso). Coprire con un coperchio. Trascorso il tempo, veloce mescolatura con un cucchiaio in legno. Quindi, impiattare. Il profumo fa venire l’acquolina in bocca, coinvolge il palato ed è stuzzicante.

Il vino

Senza dubbio un vino rosso.  Il Montepulciano, apprezzato per il suo sapore corposo, che contrasta la delicatezza del risotto.

Luciano Pellegrini




PACCHERI CON CREMA di zucca e gorgonzola

Chieti, 6 ottobre 2023. Un primo piatto facile e veloce. Ottima scelta, quando abbiamo voglia di un primo piatto nutriente e non vogliamo rinunciare, alla cremosità. LA ZUCCA è l’ingrediente base, di diverse e gustose ricette.

È un ortaggio con un gusto dolce e delicato, apprezzato per i valori nutrizionali, associati alle numerose proprietà benefiche per il corpo e per la sua salute.

I Paccheri sono un formato di pasta, utilizzato nella cucina napoletana, che si accompagna a sughi sostanziosi.

INGREDIENTI PER 2 PERSONE

Paccheri o Calamarata160 gr                                                              

Polpa di zucca 200 gr

gorgonzola piccante 100 gr                                                                                                             

mezza cipolla                                                                                                     

olio extravergine di oliva 2 cucchiai

acqua calda 150 gr (tre quarti di bicchiere di plastica)

sale q.b. 

pepe nero q.b.   

erbe aromatiche: salvia e timo q.b.

parmigiano grattugiato: chi lo gradisce                                                                                                                                                                           

PROCEDIMENTO

Con un cucchiaio, rimuovere i filamenti interni e i semi della zucca e, con un coltello, la scorza. Tagliare la polpa a pezzetti. (Per risparmiare tempo, si trova già tagliata ai centri commerciali e mercati rionali). In una padella, cuocere lentamente la zucca, con due cucchiai di olio extravergine di oliva, la cipolla grattugiata, il sale, (importante perché mantiene il colore, ne favorisce l’ammorbidimento e la perdita in acqua) e, le erbe aromatiche: salvia e timo. Mescolare ogni tanto per far assorbire meglio l’olio e la cipolla.

Dopo circa 5 minuti di cottura, appena LA ZUCCA sarà leggermente rosolata, aggiungere 150 grammi di acqua calda. Lasciarla cuocere con un coperchio, ancora 8 minuti, sino a quando non si sarà ammorbidita. Versare nel mixer il cucinato, con la sua acqua di cottura e frullare, sino ad ottenere una crema liscia ed omogenea.

Trasferirla nella padella e aggiungere il gorgonzola piccante tagliato a pezzetti. Lessare i paccheri, in abbondante acqua salata, scolarla al dente, (perché risulta più digeribile e si evita di rompersi). Calare la pasta nella padella, che abbiamo scaldata su fiamma vivace, per fare sciogliere il gorgonzola, sino ad ottenere una crema vellutata. Mescolare sino alla mantecatura.

Servire ora i paccheri con la crema di zucca e gorgonzola, e una spolverata di pepe nero, (fondamentale per contrastare il gusto dolce della zucca). Ogni commensale può aggiunge il parmigiano reggiano, … se lo gradisce.

Necessario un vino corposo rosso, il Montepulciano d’Abruzzo.

Luciano Pellegrini




RISOTTO CON I TALLI D’AGLIO

I TALLI sono quei lunghi germogli floreali che crescono fuori terra, al centro della pianta dell’aglio fresco, quando è in piena maturazione, tra la tarda primavera e l’inizio dell’estate. Vengono di solito venduti in mazzetti. I talli devono essere raccolti, altrimenti sbocciano fiori bellissimi, che però non fanno crescere l’aglio, indebolendolo. Il gusto è quello tipico dell’aglio, ma meno pungente.

TALLI D’AGLIO: proprietà

I talli hanno le stesse proprietà benefiche dell’aglio. Sono ricchi di vitamina C, rafforzano le difese immunitarie, abbassano la pressione arteriosa e il colesterolo, hanno un’azione antibatterica. Il beneficio è, che lessati, non procurano la pesantezza dell’alito, ma proprietà aromatiche con un retrogusto erbaceo. Con i Talli si realizzano molte ricette gustose, di crudi, bolliti, sott’olio, saltati in padella, insalate, risotti e pastasciutte. I talli dell’aglio vengono di solito venduti in mazzetti, nei mercati agricoli. Purtroppo, è difficile trovarli, per il tempo breve di raccolta e per il motivo che, si sono dimenticate le tradizioni. Ma se si acquistano e si cucinano, si resta entusiasti di questo prodotto agricolo. 

Ingredienti per due persone

riso carnaroli :140 g

talli d’aglio lessati :100 g

scalogno o cipolla:10 g

sottilette: 40 g

Parmigiano grattugiato: 20 g

Burro: 20 g

olio extravergine oliva :1 cucchiaio

Brodo vegetale: 1/2 l

pepe q.b.

PREPARAZIONE

Si puliscono i TALLI, tagliando sia la parte finale delle punte, perché fibrose e sia, parte della base. Lessarli in acqua salata, per dieci minuti, mantenendoli al dente, per eliminare il sapore acre dell’aglio, così da rendere più gustoso il risotto. Quindi, tagliarli a pezzetti come piccoli bastoncini. Mettere da parte. In un tegame antiaderente, scaldare UN cucchiaio di olio extravergine di oliva a fuoco basso, fare rosolare lo scalogno o la cipolla, tagliate a pezzettini. Unire il riso e farlo tostare, (La tostatura è l’operazione che permette di ottenere il riso ben cotto, cremoso, ma anche al dente). Unire un mestolo di brodo vegetale caldo.

La cottura del riso dovrà avvenire a fuoco medio, mescolando con una paletta di legno, in modo che rilascia l’amido. Quando il brodo vegetale è stato assorbito, aggiungere un altro mestolo. A metà cottura, unire i talli d’aglio. Il risotto va tolto dal fornello, quando risulta al dente, ma deve essere morbido. Si fa riposare fuori dal fuoco 30 secondi, così l’amido non fa attaccare i chicchi di riso. Mantecare a fuoco spento, con il formaggio parmigiano grattugiato, il burro freddo, le sottilette, così da rendere il risotto più cremoso. Mescolare con la paletta di legno, in senso orario. Lasciare riposare il risotto per qualche minuto coperto, prima di servire in tavola.

Per questo risotto, occorre scegliere un vino che esalta il suo gusto delicato.

Il vino PECORINO, con il suo sapore dolce e aromatico.

Luciano Pellegrini




LESSAGNE CHIETINE

Si è celebrato il PRIMO maggio a Chieti, La Festa del Majo, che consacra il ritorno della primavera.

Il cibo magico tradizionale, della Festa del Majo, è il Lessagne Chietine, una specie di minestra con NOVE ingredienti di legumi, NOVE di verdure, NOVE di erbe aromatiche. Un piatto laborioso che impegna molto tempo. Il NOVE è il numero sacro per eccellenza e rivela un valore germinativo e di speranza. I nove tipi di legumi sono: fagioli, ceci, farro, lenticchie, fave, piselli, cicerchia, granoturco, grano.

I nove tipi di ortaggi, meglio se di campo e secondo la disponibilità del momento, sono: Bieta, cicoria, borraggine, indivia, carote, cacigni, spinaci, lattuga, zucchine. I nove odori sono: finocchietto, sedano, prezzemolo, salvia, alloro, cipolla, pipirella (è una specie di timo molto profumato, non deve mancare), maggiorana, origano. Inoltre, nove peperoncini piccanti, nove spicchi di aglio, osso di prosciutto per il brodo, cotiche, olio e sale.

Il Lessagne Chietine univa l’esigenza del gusto, con il risparmio che, anticamente, era obbligatorio, vista la carenza di risorse. Per riconoscere questa zuppa magica, ci sono quattro termini: lessame, lessagne, cutemaje e totemaje. Il prefisso lessa di lessame e lessagne, propone il modo di cottura ed il suffisso maje di cutemaje e totemaje, individua il mese di maggio.

Questa zuppa, per i tanti ingredienti, si può fare solo, con la presenza di molte persone.

Preparazione

Preparare il brodo in una capiente pentola con acqua, sale e aggiunta dell’osso di prosciutto, che offre un gusto particolare. (In genere, questo brodo si cucina il giorno prima, perché deve bollire molto). Lessare il giorno prima anche i LEGUMI, perché ognuno ha il suo tempo di cottura.

Fare un soffritto leggero, con LE CAROTE, il SEDANO E LE ZUCCHINE. Il giorno della preparazione DELLA ZUPPA, far bollire il brodo, aggiungere le verdure e farle lessare. Unire il soffritto e gli aromi e mescolare spesso, per farla insaporire. Il profumo che esce dal recipiente fa venire l’acquolina in bocca… Quando la zuppa è diventata cremosa, ma non asciutta, impiattare. C’è tanto silenzio, solo gorgoglii di apprezzamento.

Il vino deve essere per forza, un Montepulciano robusto.

Luciano Pellegrini 




PASTA RISOTTATA CON LA ZUCCA

È una ricetta, facile, veloce, che sodisfa il palato. Un piatto unico, grazie agli ingredienti. Per fare insaporire meglio il cucinato, ho scelto il formato di pasta CAVATAPPI. Il condimento aderisce a questa forma di pasta ed entra anche all’interno

di Luciano Pellegrini

LA ZUCCA rappresenta l’ingrediente base di diverse e gustose ricette. è un ortaggio con un gusto dolce e delicato apprezzato per i valori nutrizionali, associati alle numerose proprietà benefiche per il corpo e per la sua salute È un alimento con elevate percentuali di fibre, vitamina C, sali minerali, (calcio, fosforo, magnesio, potassio, selenio e manganese), proteine, carboidrati, oltre al beta-carotene e Potassio. È un toccasana per il corpo umano. È tra i più efficaci alimenti nel controllo del metabolismo degli zuccheri e, quindi, nella regolarizzazione dei livelli di glicemia nel sangue e nel riequilibrio del peso corporeo. La zucca può essere cucinata al vapore, lessata, stufata o cotta in forno. La polpa lessata può essere frullata o schiacciata e il purè si unisce a molti alimenti, come contorno. Ottima la marmellata e sott’olio.

INGREDIENTI PER 2 PERSONE

Cavatappi: 160 g

zucca pulita: 300 g

Olio extravergine di oliva: 3 cucchiai

Prosciutto cotto: 70 g

Formaggio Brie: 70 g

BRODO VEGETALE ½ l   

Pecorino grattugiato:20 g

Sale e pepe q.b.

Peperoncino piccante: a chi lo gradisce

PROCEDIMENTO

Con un cucchiaio rimuovere i filamenti interni della zucca e i semi e, con un coltello, la scorza. Tagliare la polpa a pezzetti. Per risparmiare tempo, si trova già tagliata ai centri commerciali e mercati rionali. Preparare IL BRODO VEGETALE con la carota, cipolla, il sedano e patata. Anche qui, se non c’è tempo, va bene anche IL BRODO DI DADO. Importante che deve essere mantenuto caldo e versato poco alla volta. In un tegame antiaderente, con un filo di olio, far diventare croccante il PROSCIUTTO COTTO, tagliato a piccoli quadratini. Togliere dal tegame e mettere da parte. Nello stesso tegame, cuocere lentamente la zucca con due cucchiai di olio e il sale, (importante perché mantiene il colore, ne favorisce l’ammorbidimento e la perdita in acqua). Far insaporire la zucca, mescolando con un cucchiaio di legno a spatola e, dopo circa mezz’ora, controllare se è cotta, (deve essere morbida). Con lo stesso cucchiaio di legno, schiacciare e ridurre la zucca in un impasto grossolano, aggiungendo il formaggio Brie tagliato a dadini e il pepe, (fondamentale per contrastare il gusto dolce della zucca). Il Brie è un formaggio a pasta molle, semigrasso poco stagionato. Ha un colore chiaro e ha una caratteristica muffa di color bianco in superficie. Si scioglie subito e dà alla zucca un sapore diverso che ricorda i funghi e le noci.  Nel mentre, si fa cuocere la pasta in acqua con poco sale. A metà cottura, (vedere il tempo consigliato), scolarla e versarla nel tegame con la zucca. Mescolare energicamente per far assorbire alla pasta il condimento e versare un mestolo di brodo caldo. Se la pasta diventa troppo asciutta, è necessario aggiungere altro brodo. A fine cottura, unire il prosciutto cotto croccante, il pecorino grattugiato, un cucchiaio di olio e mantecare per renderlo cremoso. Disporre la pietanza nei piatti e ogni commensale può aggiunge Il peperoncino piccante, … se lo gradisce.

Necessario un vino corposo rosso, il Montepulciano d’Abruzzo.




IL TARTUFO ABRUZZESE delizia Tokyo

Una vetrina di grande prestigio esalta il tartufo dell’Alto Sangro e dell’Alto Molise.

Roccaraso, 7 marzo 2023. Al Foodex Japan 2023 l’azienda agricola La Spora di Roccaraso presenta sia i tartufi freschi che le specialità gastronomiche e i piatti pronti da lanciare subito sul mercato.  In particolare, a rubare la scena sono i nuovi prodotti come Cacio e pepe con tartufo e Crema al Parmigiano Reggiano DOP con tartufo, che di recente ha ottenuto un prezioso riconoscimento con l’autorevole approvazione del Consorzio Parmigiano Reggiano.

Fino a venerdì 10, Tokyo sarà la capitale mondiale del cibo. La manifestazione, a cui partecipano aziende provenienti da 44 Paesi di tutto il mondo, è organizzata dalla Japan Management Association in partnership con altre organizzazioni e giunge quest’anno alla 48esima edizione.

“Sostenibilità ambientale e chilometro zero – spiega il titolare Francesco Le Donne – sono i principi su cui basiamo il nostro lavoro; perciò, aderiamo completamente al tema sociale di questa edizione, che è Total Solution of Food. Il nostro intento è proseguire la tradizione di famiglia raccogliendo i tartufi dei boschi incontaminati dell’alta valle del fiume Sangro tra il territorio abruzzese e quello molisano.”

Risalgono giusto a un anno fa altre affermazioni di livello internazionale per due prodotti firmati La Spora, il Risotto al tartufo e il Tartufo estivo macinato, che a marzo 2022 hanno ottenuto la medaglia d’oro al Mediterranean Taste Awards di Londra.

Nel palmares aziendale spicca il Premio Phenomena, dedicato alle imprenditrici dell’Italia meridionale, testimoni delle eccellenze del Sud. Lo ha ricevuto nel 2021 Simona D’Abruzzo, export & product manager dell’azienda, che lo scorso anno ha rappresentato l’azienda anche a Doha per il Qatar Hospitality.

“Con la nostra attività – spiega – ci sentiamo orgogliosi di divulgare la qualità del tartufo dell’Alto Sangro e dell’Alto Molise. È stimolante partecipare ai più importanti eventi internazionali del settore gastronomico e alimentare. Lo facciamo con l’impegno di promuovere la qualità che contraddistingue tutto il nostro territorio e occasioni come queste ci danno la possibilità di far conoscere a tutto il mondo i prodotti della nostra terra.”

Francesco e Simona hanno sempre puntato sulla genuinità, lavorando senza additivi, coloranti o conservanti. Risiedono a Sant’Angelo del Pesco, in provincia di Isernia, e curano le loro tartufaie a cavallo tra Abruzzo e Molise nei dintorni di Ateleta. Con l’aiuto dei loro cani, raccolgono i tartufi freschi che poi esportano in tutto il mondo. Gestiscono inoltre due punti vendita situati a Roccaraso e a Pescocostanzo.

“Confrontarsi con aziende e imprenditori di altri luoghi – dichiarano – permette di crescere a livello umano e professionale. Qui al centro congressi Tokyo Center avvertiamo questo spirito, così mettiamo a frutto le nostre esperienze. Ogni volta che raggiungiamo un traguardo, lo consideriamo come un nuovo punto di partenza per progettare nuove iniziative ed elaborare nuovi prodotti.”




PASTA ALLA CREMA di broccoli e ricotta

Chieti, 16 febbraio 2023. È una ricetta vegetariana semplice, economica, che soddisfa il palato. Può essere anche un piatto unico: LA PASTA, LA RICOTTA COME SECONDO, LA VERDURA COME CONTORNO. Per rendere questa ricetta più stuzzicante, si aggiunge qualche spezia, per aromatizzare il piatto.  Molti sono i benefici per il nostro organismo, dei broccoli e la ricotta: le proteine, i fermenti lattici per l’intestino, i sali minerali come il ferro, potassio, calcio, selenio, magnesio, il fosforo, importantissimi per il regolare funzionamento del sistema nervoso – Ottime sono le vitamine A, C, E, K e del gruppo B, incluso l’acido folico.

INGREDIENTI PER DUE PERSONE

160 g di calamarata

100 g di tenerumi di broccoli (cime di rapa)

40 g di ricotta di pecora

3 cucchiai di olio extravergine di oliva

Sale – pepe – origano – parmigiano reggiano – Q.B.

Peperoncino piccante chi lo gradisce

PREPARAZIONE

Bisogna lavare i tenerumi di broccoli e lessarli in acqua bollente, per circa dieci minuti. Si può evitare questo lavoro, acquistando in un centro commerciale, i broccoli lessati. La spesa è molto conveniente e si risparmia tempo. Nel frattempo che la calamarata cuoce in una pentola con poco sale, nel frullatore preparare la crema di ricotta e verdura, con aggiunta di due cucchiai di olio e origano, sino a quando si trasforma in una crema densa. Metterla in una padella antiaderente. Scolare la calamarata, aggiungerla alla crema, altro cucchiaio di olio per far scivolare meglio la pasta, mezzo bicchiere di acqua di cottura della pasta e mescolare sul fuoco basso. Quando il preparato è cremoso, impiattare e ognuno aggiunge il pepe fresco, il parmigiano, il peperoncino piccante, tenendo conto il proprio gradimento.

Si può meglio gustare la bontà di questo piatto, accompagnandolo con un vino fresco e secco, meglio se bianco, di buon corpo e dai sentori floreali. Io ho scelto il Pecorino Abruzzo DOC, che è piacevole, fresco, floreale, fruttato e al palato risulta secco e armonico, Si esaltano così l’aromaticità, la succulenza degli ingredienti e del condimento. Buon appetito.

Luciano Pellegrini




SPAGHETTI al Limone

Una ricetta semplice, gustosa che si prepara in poco tempo

Il limone è un agrume, la cui pianta fiorisce circa due volte l’anno, con i bellissimi e profumatissimi fiori bianchi. Sia la buccia gialla e rugosa, che la polpa, si prestano per numerosi utilizzi in cucina. Pasta, riso, obbligatorio in qualsiasi tipo di carne, sia alla marinatura, che alla cottura, sul pesce, nei contorni lessati e conditi con olio crudo, le marmellate e nei dolci? È la prima donna!  Oltre che in cucina, il succo di limone è un ottimo ingrediente naturale, per le pulizie della casa.

Benefici del Limone

Favorisce la digestione – è ricchissimo di vitamina C – rafforza le difese immunitarie – contrasta il raffreddore e l’influenza – assicura le funzioni intestinali – contribuisce ad assorbire il calcio e il ferro – Contiene fosforo, calcio e potassio – riduce i livelli di colesterolo cattivo e aumenta il colesterolo buono – ha proprietà depurative e disintossicanti ed è in grado di favorire l’eliminazione di scorie e tossine, accumulate nell’organismo.

Ingredienti per due persone

160 gr di Spaghetti o linguine

30 gr di succo di limone fresco (1/2 limone)

buccia di 1 limone

3 cucchiai di olio extravergine di oliva

2 cucchiai di farina 00

PEPE e Sale q.b.

Prezzemolo

Procedimento

Lavare bene il limone e grattugiare la scorza. Fare attenzione a evitare la parte bianca, di sapore amarognolo. Spremere il limone e ricavare il succo. Posare sul fuoco una pentola, con acqua e sale. Appena bolle, mettere a cuocere la pasta. In una padella antiaderente dai bordi alti, versare 2 cucchiai di olio e la scorza di limone, avendo cura di lasciarne un po’ da parte. Farla appassire a fuoco molto dolce. Poi, aggiungere il succo di limone filtrato. Scolare gli spaghetti molto al dente e farla saltare nella padella, per insaporirli nel condimento. Aggiungere l’acqua di cottura bollente. Lasciare RISOTTARE gli spaghetti a fuoco lento, aggiungendo l’acqua quando si ritira e girando di tanto in tanto. A fine cottura, spegnere il fuoco, unire 2 cucchiai di farina e acqua, mescolare per rendere gli spaghetti cremosi, 1 cucchiaio di olio, coprire e fare mantecare. (2 minuti). Impiattare e servire gli Spaghetti al limone ben caldi, con una spolverata di buccia grattugiata restante, una grattata di pepe e prezzemolo fresco.

Il vino? Un bianco, che non copre o altera il gusto, ma che contrasta l’acidità del limone.  Chardonnay o Pecorino.

Luciano Pellegrini 




BAGHRIR MAROCCHINO

È venuta a trovarmi un’amica del Marocco e mi ha proposto questa ricetta, facile e che soddisfa tutti i palati. Il BAGHRIR è simile alla nostra frittella, crespella, ha uno spessore di tre/cinque millimetri. Essendo spugnosi, quando sono cotti correttamente, sono bucherellati così che, assorbono qualsiasi ingrediente con cui vengono serviti. Il BAGHRIR è apprezzato per la colazione, la merenda, come spuntino, accompagnato dal miele, il burro e come bevanda, il the marocchino alla menta.

Ingredienti x 12 BAGHRIR

Acqua Tiepida – 650 ml o grammi

Semola di grano duro rimacinata – 420 grammi

Farina 00 – 1 cucchiaio 10 g

Lievito di birra fresco – 6 g 

Lievito istantaneo per dolci – 2 cucchiaini 10 gr  

Zucchero – 1 cucchiaino 5 gr

Sale fino -1 cucchiaino 5 gr

Preparazione

Versare tutti gli ingredienti in un’impastatrice, senza il lievito per dolci, e farli amalgamare. Quando il tutto è mischiato, si aggiunge il lievito per dolci. Far cadere l’impasto in una terrina, coprire con la pellicola e lasciarlo a riposo per UN’ORA, (finché non si formano tante bollicine). Successivamente, riscaldare a fuoco medio una padella ANTIADERENTE di 16 centimetri di diametro e, versarci un mestolo di impasto. Quando il BAGHRIR è ben cotto sul lato a contatto con la padella e tutte le bollicine sono scoppiate, trasformandosi in tanti buchi, si può togliere dal fuoco. NON RIGIRARE.

Il consiglio è, che i BAGHRIR, possono essere conservati in frigorifero per qualche giorno o, anche surgelati.

Luciano Pellegrini 




ALI DI RAZZA lessa, la ricetta di Luciano

La razza appartiene alla classe dei pesci con cartilagine, ed è molto apprezzata nella cucina italiana.

La razza si mostra con una forma romboidale, può raggiungere una misura apprezzabile, ha un corpo schiacciato (quasi piatto), con una coda abbastanza sottile e lunga. Per questo motivo, conviene acquistare i pezzi puliti di questo pesce, al pescivendolo, perché ha un notevole scarto. Ha carni bianche, saporite, delicate, compatte, ma tenere. Ha poche calorie, è digeribilissima. L’assenza di lische, rendono la razza un pesce molto versatile, ottimo per preparare ricette facili e fantasiose. La carne è distribuita nelle ali, sopra e sotto ad un ventaglio di cartilagine, la parte più carnosa e spessa a ridosso del dorso, assottigliandosi verso l’esterno. Il suo consumo è indicato in un regime alimentare dietetico e per coloro che soffrono di colesterolo alto. Contiene sali minerali, come potassio e fosforo. Il potassio aiuta   a mantenere la pressione nella norma, diminuisce il rischio di calcoli renali ricorrenti e di perdere il tessuto osseo durante l’invecchiamento. Il fosforo è importante per la salute di ossa e denti. La presenza di vitamina A è fondamentale per la vista, e per la crescita dei denti.

Ingredienti per DUE persone

400 grammi di RAZZA a pezzi pulita

olio extravergine di oliva a crudo q.b.

succo di limone q.b.

sale Q.B.

pepe q.b. pepate secondo gradimento

prezzemolo tritato q.b.

Procedimento:

Prima di lessare la razza, lavarla con cura, disporla in una pentola con abbondante acqua salata e lessarla a fiamma vivace, per 20 minuti. Dopo la cottura, scolare la razza e farla raffreddare su un piatto. Quindi, eliminare le cartilagini con una spatola da cucina di legno, in modo da ricavarne soltanto la polpa. A questo punto, condire il pesce con olio extravergine di oliva, limone, pepe e prezzemolo tritato. Negli ingredienti, non ho indicato volutamente i grammi, perché ognuno si regola a seconda del proprio gusto.

La delicatezza delle carni del pesce richiede un vino che abbia sapidità e un’ottima acidità. Caratteristiche, queste, che rendo i vini bianchi particolarmente adatti all’abbinamento. (Pecorino d’Abruzzo, Passerina, Chardonnay frizzante, Sauvignon, malvasia).

Luciano Pellegrini




SPAGHETTI CON CREMA DI ZUCCA e prosciutto cotto

Questa idea mi è venuta in mente, nella celebrazione della giornata mondiale della pasta. (25 ottobre)

Chieti, 25 ottobre 2022. La pasta è un piatto tipico della Dieta Mediterranea, patrimonio Unesco dal 2010 e l’Italia è il paese, con il più elevato consumo di questo alimento. Ho scelto gli spaghetti, perché è il formato di pasta più mangiato e i cittadini della Penisola, seduti davanti a un piatto di spaghetti si riconoscono italiani. La zucca rappresenta l’ingrediente base di diverse e gustose ricette. È un alimento con elevate percentuali di fibre, vitamina C, proteine, carboidrati, oltre al beta-carotene e Potassio. È un toccasana per il corpo umano. La zucca può essere cucinata al vapore, lessata, stufata o cotta in forno. La polpa lessata può essere frullata o schiacciata e il purè si unisce a molti alimenti, come contorno. Ugualmente stuzzicante è prepararla sottolio e marmellata.

Ingredienti per DUE PERSONE

160 grammi spaghetti

200 gr zucca pulita

Tre cucchiai Olio extravergine d’oliva

50 grammi Prosciutto cotto

40 gr Scalogno o cipolla

Sale q.b.

Pepe q.b.

Preparazione

Mondare la zucca eliminando la buccia esterna, i semini e i filamenti interni. Tagliarla a pezzettini piccoli. In una padella versare UN cucchiaio di olio extravergine di oliva, la zucca e lo scalogno affettato. Far insaporire, aggiungere l’acqua e coprire la padella. Mescolare con un cucchiaio di legno a spatola. Con lo stesso cucchiaio di legno, schiacciare e ridurre la zucca in un impasto grossolano. Dopo circa quindici minuti, spegnere il fuoco. In un piccolo tegame antiaderente, tagliare a strisce sottili il prosciutto cotto (30 grammi) e dorarlo, sino a quando diventa croccante. Nel frattempo che la zucca cuoce, in una pentola con poco sale, far bollire l’acqua dove far cuocere gli spaghetti. Scolarli al dente e trasferirli nella padella con il condimento. Aggiungere poca acqua di cottura e farli cuocere con il metodo del risotto, (circa 5 minuti e mettere altra acqua se lo richiede).  A fine cottura, ultimare il cucinato con due cucchiai di olio, pepe, prosciutto cotto rimasto e mescolare, sino a raggiungere la cremosità. Per renderlo più cremoso, una idea a chilometrò zero… un cucchiaio di farina e acqua. IMPIATTARE E… questo piatto cremoso, seducente, gustoso, deve essere accompagnato dal VINO ROSSO MONTEPULCIANO D’ABRUZZO.

Luciano Pellegrini 




IL POLPO ALLA LUCIANA: la vera ricetta

Come tradizione vuole, bisogna procurarsi un tegame in terracotta perché la cottura avviene lentamente, omogenea ma soprattutto con una temperatura costante.

Il polpo viene cotto con i pomodori fino a formare una salsa. Rigorosamente deve essere presente il pane, tagliato in fette, e come si preferisce fresco o abbrustolito per la scarpetta finale.

Può essere servito come antipasto accompagnato con i crostini di pane, sia come secondo piatto oppure per condire la pasta. A seconda del proprio gusto se gradite un sugo piccante, aggiungete del peperoncino. Ma non troppo, il giusto per renderlo sfizioso.

La prima cosa da fare è pulire il polpo, (ah dimenticavo per la riuscita della ricetta il polpo deve essere necessariamente fresco) che deve essere privato degli occhi, e poi bisogna svuotare la sacca e lavarlo accuratamente sotto l’acqua corrente.

Gli ingredienti (per 2 persone)

•             2 polpi medi

•             400 g di pelati

•             1 spicchio d’aglio

•             Prezzemolo q.b.

•             Olio extravergine di oliva q.b.

•             Peperoncino rosso fresco q.b. (facoltativo)

PREPARAZIONE (50 minuti circa tra la pulitura e la messa in tavola)

Per iniziare, versare nel tegame di terracotta il polpo, i pelati ben sgocciolati, e il soffritto composto dall’aglio, un po’ di prezzemolo tritato e un po’ di peperoncino rosso. Il tutto con un bel giro d’olio.

Coprire con un coperchio e lasciar cuocere a fuoco basso per 40/45 minuti circa. Verrà rilasciato sicuramente un liquido che con questo tempo di cottura dovrà restringersi, infatti il sugo dovrà risultare denso, scuro e lucido.

Se a fine cottura vi fosse ancora troppo liquido, togliere i polpi dalla pentola e far restringere il sugo tenendo sempre la pentola coperta. Rimettere, quindi i polpi nella pentola e farli riscaldare per 4 o 5 minuti. Solo a questo punto aggiungere il prezzemolo finemente tritato.

W. Centurione




UNITE DALLO ZAFFERANO. Evento significativo per gli amanti della cucina sana e raffinata

Giovedì 27 Ottobre dalle ore 17 presso Neronatura in C.so Inghilterra 17 a Torino un aperitivo gratuito con piatti preparati con lo zafferano purissimo dell’Aquila D.O.P. prodotto dalla cooperativa “Altopiano di Navelli

L’Aquila, 15 ottobre 2022.”. Questa occasione segna il ritorno in grande stile nella città subalpina di un prodotto di elevatissima qualità divenuto di difficile reperimento e talvolta sostituito da altri non sempre all’altezza di quello ottenuto attraverso una coltivazione che vanta quasi otto secoli di storia.

Infatti, lo zafferano fu introdotto in Abruzzo nel XIII secolo e da allora è stato costantemente coltivato in una zona ben specifica della provincia dell’Aquila, appunto l’altopiano di Navelli, richiedendo non solo un lavoro attento, certosino, pesante ma anche un terreno, condizioni atmosferiche, temperature difficili da trovare dappertutto e ineliminabili per ottenere le sue preziose caratteristiche. Lo zafferano rappresentò un fondamentale elemento di sviluppo sia dei luoghi di produzione sia della città dell’Aquila che attraverso il suo commercio divenne ben presto il luogo di scambio principale per l’Italia, con città importantissime come Milano e Venezia, e per l’Europa, in primis la Germania e il fiorente centro di Norimberga.

Questa importanza plurisecolare dello zafferano abruzzese è strettamente legata alle sue proprietà, utili non solo per la cucina (come un po’ restrittivamente si ritiene al giorno d’oggi) ma anche nella preparazione di medicinali: gli studi promossi dall’Università dell’Aquila hanno infatti confermato la forte presenza di vitamina A, B1 e B2 nonché il valore curativo attribuitogli in passato. Ciò è fondamentale per l’attribuzione D.O.P. che lo zafferano protagonista dell’iniziativa di Neronatura può orgogliosamente sfoggiare.

Ma queste stesse caratteristiche si ottengono solo con una coltivazione particolarmente attenta alle condizioni ambientali e con un lavoro molto impegnativo; si pensi, a titolo d’esempio, che il raccolto deve essere effettuato in 15/20 giorni al mattino prestissimo prima che il sole apra i fiori mentre per ottenere un chilogrammo di zafferano secco il processo lavorativo utilizza circa 250.000 fiori con ben 500 ore di lavoro. Tutto ciò dà un’idea, seppur vaga, di quanto sforzo, tradizione, cultura siano presenti in un  contenitore di zafferano dell’Aquila. L’evento di Neronatura è quindi di grande significato per tutti coloro che apprezzano l’importanza del nutrirsi consapevole e la serietà dei produttori.

È inoltre l’occasione per scoprire un punto vendita dove è possibile reperire, con l’aiuto di un personale attento, cortese e preparato, tutti i molteplici e gustosissimi prodotti  all’insegna di questa filosofia poiché Neronatura da anni è diventato un emporio incredibilmente ricco per chi è alla ricerca di spezie, legumi, cereali, frutta secca ed essiccata e delizie di vario genere, dolci e salate; il tutto proposto con particolare attenzione alla provenienza e con gusti originari, raffinati, delicatamente avvolgenti. Appuntamento quindi il 27 Ottobre ore 17 in Corso Inghilterra 17; benvenuto lo zafferano a Torino, benvenuta l’Aquila a Torino e grazie a Neronatura per la costante ricerca del meglio!

Nicola F. Pomponio




RISOTTO CON LA ZUCCA. Una ricetta vegetariana autunnale di origini contadine

La zucca è un ortaggio con un gusto dolce e delicato, apprezzato per i valori nutrizionali, associati alle numerose proprietà benefiche per il corpo e per la sua salute. Ha elevate percentuali di fibre, utili per l’intestino, vitamine del gruppo A/C/E, sali minerali, (calcio, fosforo, magnesio, potassio, selenio e manganese). Il suo colore arancione è fonte di caroteni e provitamina A, che favoriscono la salute della pelle e degli occhi. È ricca di antiossidanti.

IL CORIANDOLO

Il coriandolo, (prezzemolo cinese), assomiglia molto al nostro prezzemolo, ma il sapore è differente, con una punta piccante e un aroma agrumato, simile al limone.  Aiuta i problemi digestivi, riduce la presenza di gas intestinali, è antispasmodico. Attenua stanchezza e fatica e stimola l’attività cerebrale, oltre che l’appetito.

INGREDIENTI PER 2 PERSONE

120 grammi riso carnaroli

250 grammi zucca pulita

50 grammi formaggio galbanino

1/2 cipolla

20 grammi burro

1 litro brodo vegetale

½ cucchiaino Coriandolo o prezzemolo cinese, macinato

2 cucchiai Olio extravergine di oliva

20 grammi Parmigiano grattugiato

q.b. Sale

q.b. pepe

Peperoncino piccante: chi lo gradisce

PROCEDIMENTO

Con un cucchiaio rimuovere i filamenti interni e i semi della zucca. Con un coltello eliminare la buccia. Tagliare la polpa a pezzetti e in una pentola, con acqua e un pizzico di sale, farla bollire 15 minuti. (accelera e migliora la cottura nel riso). In un tegame antiaderente, con due cucchiai di olio, soffriggere la cipolla a fuoco basso, per circa 10 minuti, fino a quando non risulterà tenera. Unire la zucca e farla insaporire, mescolando con un cucchiaio di legno a spatola. Con lo stesso cucchiaio di legno, schiacciare e ridurre la zucca in un impasto grossolano. Unire il riso e farlo tostare 2-3 minuti, (accorgimento indispensabile, in questo modo i chicchi favoriscono la cottura), fino a renderlo semitrasparente, girandolo spesso per non farlo attaccare. Aggiungere un mestolo di brodo caldo e, appena il risotto comincia ad asciugarsi, mettere altro brodo caldo, fino al raggiungimento del giusto grado di cottura. Prima di spegnere il gas, regolare con il sale e il coriandolo. Infine, a fuoco spento, mantecare per due minuti con il coperchio sul tegame, con il burro, il galbanino e, il parmigiano. Si impiatta il risotto e ogni commensale, aggiunge il pepe, (fondamentale per contrastare il gusto dolce della zucca). Il peperoncino piccante, … a chi lo gradisce.

Consiglio il vino Montepulciano cerasuolo d’Abruzzo

Luciano Pellegrini




RISOTTO al miele e salvia

Per i risotti uso sempre IL RISO CARNAROLI, però la scelta è libera

Chieti, 24 settembre 2022. Molti chef stellati, lo preferiscono per la consistenza dei suoi chicchi, quindi perfetta per molti piatti, regge perfettamente la cottura, ha una bassa collosità. L’alta quantità di amido presente, rende i risotti cremosi, ben mantecati e con i chicchi separati. Il sapore del riso carnaroli tende al dolce e così esalta il gusto degli ingredienti con il quale viene unito – funghi, asparagi, zucca, carciofi, radicchio, taleggio. A livello nutrizionale, IL RISO, garantisce beneficio all’organismo.

Ha un basso contenuto di sodio, un’alta concentrazione di vitamine del gruppo B e carboidrati semplici, che vengono immediatamente metabolizzati dall’organismo, senza incamerare grassi. È anche una fonte importante di potassio, che può aiutare a ridurre la pressione arteriosa. Aiuta a regolare la flora batterica e favorisce un normale transito intestinale. Il riso, inoltre, è privo di glutine e quindi adatto anche ai celiaci. In genere, il tempo di cottura è 18 minuti, però meglio FARE RIFERIMENTO a QUANTO RIPORTATO SULLA CONFEZIONE o assaggio.

SALVIA BENEFICI

Molto conosciuta e utilizzata in cucina per insaporire le pietanze, la salvia è altresì nota come rimedio nella medicina popolare, per le sue proprietà e benefici antinfiammatori, antiallergico e in grado di lenire le irritazioni. Dal punto di vista nutrizionale, la salvia è una buona fonte di antiossidanti, di vitamine, di minerali, alleati di cuore, ossa, denti e cervello. Per uso esterno, le foglie di salvia, così com’è o come infuso, sono utilizzate come disinfettanti per le ferite, sbiancanti per i denti, rinfrescanti per l’alito.

MIELE

Il miele può essere ritenuto alleato dell’intestino, perché è in grado di agire sulla flora batterica intestinale. Inoltre, è un valido rimedio contro la tosse, mal di gola, raffreddore e in generale contro le affezioni delle vie aeree superiori. (esempio, la tazza di latte caldo con l’aggiunta di un cucchiaino di miele).

Il risotto al MIELE e SALVIA è una ricetta semplice, in grado di sorprendere per l’abbinamento di sapori, DOLCE E AROMATICO. Ancora più appetitoso, se a fine cottura, per mantecarlo, si aggiunge il TALEGGIO. Ho cercato di equilibrare gli ingredienti e i sapori di questo piatto.

INGREDIENTI X 4 PERSONE

Riso Carnaroli 320gr

Miele di ACACIA UN cucchiaio

Olio extravergine d’oliva 2 cucchiai

TALEGGIO 100 gr

Burro 40 gr

Brodo Vegetale 700 ml

Scalogno 40 gr

Salvia 4 Foglie

Parmigiano Reggiano Grattugiato q.b.

pepe nero, CHI LO GRADISCE

PREPARAZIONE

Tritare finemente lo scalogno e farlo appassire in una casseruola, con DUE cucchiai di Olio extravergine d’oliva. Unire il riso e farlo tostare, mescolando, per un paio di minuti. Bagnare con un mestolo di brodo vegetale caldo. Portare a cottura il risotto, unendo altro brodo, poco alla volta e mescolando di tanto in tanto. CINQUE minuti prima della fine COTTURA, unire la SALVIA tritata finemente, con il coltello e, poco dopo, anche il TALEGGIO.

A fuoco spento, mantecare con il burro, il parmigiano reggiano grattugiato, il pepe e il miele. Lasciare riposare per 1 minuto. Trasferire nei piatti da portata e servirlo aggiungendo, se gradito, poco miele e SALVIA fresco.

Il sapore è inconfondibile, delicato e cremoso. Accompagnare il RISOTTO con un vino rosato.

Luciano Pellegrini 




FILETTO DI MAIALE in crosta di pane e pancetta

Un piatto gustoso, che costa poco e dà soddisfazione al palato, all’occhio e commensali

Chieti, 11 agosto 2022. Però ci vuole un po’ di pazienza nella preparazione, per togliere la mollica ai parigini ed avvolgerla nella pancetta. Il filetto di maiale è un taglio pregiato, di colore rosso intenso, tenero e magro. È la parte superiore della pancetta, a contatto con la lonza. Viene spesso venduto intero, perché pesa all’incirca 400 grammi, (ogni maiale ne possiede due).

Il parigino, ha la forma del filoncino, ma è più piccolo, il peso è circa 200 grammi. La pancetta è la parte anteriore del costato del maiale. Deve essere affettata molto sottile

INGREDIENTI PER QUATTRO PERSONE

filetto di maiale 400 grammi

parigini 400 grammi

Dieci fette di pancetta, affettata molto sottile 300 grammi

Aglio 2 spicchi

Aromi (alloro, erba pepe, rosmarino) q.b.

Mezzo limone spremuto

Mezzo bicchiere di vino bianco

Olio extravergine di oliva

PREPARAZIONE

Far marinare per circa trenta minuti, il filetto di maiale in un recipiente, con olio extravergine di oliva, succo di limone e aromi. Trascorso questo tempo, con pazienza, tagliare i parigini a metà per il senso della lunghezza ed eliminare tutta la mollica. (Ci si può aiutare con un coltello, eseguendo dei tagli in orizzontale sul parigino). Ora, si adagia il filetto di maiale nell’incavo del parigino e, si copre con l’altra metà.

Altro lavoro di pazienza è avvolgere il panino, con le fette di pancetta, le quali, aderiscono come una colla, sul parigino. Foderare con carta da forno, una teglia alta rettangolare, adagiare i due “panini” e versare sul composto il liquido della marinatura. Aggiungere mezzo bicchiere di vino bianco, due spicchi di aglio, meglio rosso di Sulmona, vestiti e schiacciati, un rametto di rosmarino.

Infornare con temperatura a 200 gradi per 45/50 minuti.  Il filetto di maiale è cotto, quando la pancetta si è sciolta, ha un colore marrone ed ha fatto un tutt’uno con il pane. Si può fare anche la prova dello spiedino. Se entra facilmente ed esce appena umido, la carne è cotta. Sfornare e lasciare intiepidire, perché è più facile tagliarlo. Per gradire il filetto di maiale, che deve essere tenero e colorato, le fette devono avere un buon spessore. Impiattare, il profumo del “panino” si valorizza, con il grasso della pancetta che lo avvolge e che aggiunge un gusto stuzzicante

Un contorno con scarola lessata e condita con olio extra vergine di oliva e limone, rende il piatto ancora più invitante.

Obbligatorio un vino rosso Montepulciano.

Luciano Pellegrini 




PASTA E PATATE a modo mio      

La prima testimonianza storica della Pasta e Patate, piatto popolare della gastronomia napoletana, è datato all’anno 1773. Questo piatto, essendo ricco di carboidrati, latticini, ortaggi, può essere un PIATTO UNICO, sostanzioso ed energetico.

Ho fatto delle modifiche, sia sulla dose degli ingredienti e sia sulla preparazione, per soddisfare il mio gradimento. Gli ingredienti sono semplici. Per LA PASTA MISTA, si recuperano i diversi formati di pasta, in giacenza nella dispensa.

INGREDIENTI PER QUATTRO PERSONE

Caserecce 160 gr

Patate 200 gr

Mozzarella 100 gr

Guanciale 50 gr

Parmigiano o pecorino grattugiato 20 gr

Olio extravergine olivo 2 cucchiai

carota 20gr

Sedano 20 gr

Cipolla 20 gr

Sale q.b.

Basilico

Peperoncino piccante se gradito

Brodo vegetale o con dado 1 litro

PREPARAZIONE

In un tegame antiaderente, far appassire e insaporire nell’olio per tre minuti, a fiamma bassa, il trito di verdure e il guanciale. Aggiungere le patate tagliate a cubetti, tostarle per due minuti e bagnare con un mestolo d’acqua calda o brodo. Coprire con un coperchio e cuocere per circa venti minuti, aggiungendo acqua se necessario. Regolare di sale. Unire la pasta, cuocerla a fuoco lento, per il tempo indicato sulla confezione, con il metodo della PASTA RISOTTATA. Aggiungere il brodo quando si ritira e, mescolare con un cucchiaio di legno ogni tanto. A fine cottura, mettere la mozzarella tagliata a dadini, (attendere che si riscalda), il parmigiano, il basilico, coprire con coperchio e fare mantecare un minuto. Quindi, una mescolata energica per mescolare il tutto, in modo da ottenere una Pasta e Patate cremosa, filante e quasi asciutta. A Napoli, c’è la tradizione di fare la prova del “piatto rovesciato”. I camerieri capovolgono il piatto e, se ha la giusta cottura e consistenza, non cadrà. Io ho preferito non farla. Servire con un filo d’olio a crudo e basilico. Chi lo preferisce, peperoncino piccante

Il Vino deve essere rosso e corposo

Luciano Pellegrini 




A TUTTA SEPPIA serata degustazione a base di seppia dell’Adriatico

Slow Food Chieti

Chieti, 10 maggio 2022. La serata a base di seppia all’Osteria delle Piane è ormai una tradizione per la nostra Condotta. Anche il pesce, si sa, ha la sua stagionalità e tocca a noi saper attendere per gustare quello che il mare ci riserva, rispettandone equilibrio e tempi. Maggio è il mese ideale per gustare le seppioline del nostro Mare Adriatico e lo sa bene lo chef Gianfranco, che insieme a staff e famiglia ci preparerà anche quest’anno un sorprendente menù:

Antipasti

Insalatina di seppia, asparagi e fave

Arancino al nero di seppia

Crostino con fegato di seppia

Seppia ripiena

Primi

Timballino seppia e carciofi

Gnocchi nero-verdi seppiati

Secondo

Frittura di paranza con contorno

Per concludere

Dolce di Rebecca

Caffè

In abbinamento i vini offerti dalla Cantina Biagi di Colonnella (TE). Prenotazioni entro martedì 17 maggio direttamente alla fiduciaria Laura La Spada cell. 380.1834628 (anche Whatsapp) o all’indirizzo slowfoodchieti@gmail.com, oppure cliccando sul pulsante qui sotto.

Gli appuntamenti per il mese di maggio

Lunedì 16 maggio: come da precedente mail, saremo all’Università G. D’Annunzio di Chieti per “Fermenti di primavera”. I posti per la visita all’Orto Botanico con aperitivo sono esauriti, ma la partecipazione alla conferenza del pomeriggio è sempre libera;

Sabato 21 maggio: festeggeremo in piazza la Giornata Mondiale della Biodiversità;

Venerdì 27 maggio (errata corrige: nella precedente comunicazione era scritto aprile): ospiti dell’Azienda Agricola Santabarbara di Chieti, presenteremo la nuovissima Guida agli Extravergini 2022 di Slow Food Editore con il responsabile regionale Bruno Scaglione. Degustazione di olio EVO e aperitivo a seguire.




 La ricetta

Calamarata con orata e calamari

Chieti, 18 marzo 2022 –

La calamarata, è un formato di pasta che nel napoletano, è conosciuta con il nome di mezzi paccheri. Questa pasta si sposa bene con il pesce, specialmente il calamaro. Ingredienti per quattro persone

Calamarata 320 g

Orata fresca 200 g

Calamari (da pulire) 200 g

Pomodorini ciliegino 250 g

Aglio 1 spicchio

Prezzemolo 1 ciuffo

Sale q.b.

Olio extra vergine di olivo q.b.

pepe e peperoncino se graditi

Procedimento

Primo impegno, la pulizia del pesce. All’orata si tolgono le squame e le interiora per ricavarne due filetti. Con pazienza, togliere la spina centrale e le spine laterali.  Adagiarla in una padella dove abbiamo rosolato uno spicchio di aglio nell’olio. Facciamo cuocere l’orata sino a quando diventa morbido. Ora, togliamo la pelle che si stacca facilmente e tagliamo il pesce intero in modo da ricavarne la polpa.

La pulizia del Calamaro è più facile, perché non ci sono le spine. Alla fine, sciacquarli e si tagliano a strisce sottili, di circa mezzo centimetro. Si adagiano e si fanno cuocere, nella stessa padella dove è stata cotta l’orata, per una decina di minuti. Togliere i calamari che li uniamo all’orata e, nella stessa padella, mettiamo i pomodorini ciliegino tagliati a metà. Quando i pomodorini sono cotti, aggiungiamo l’orata e i calamari. Nel frattempo, cuocere la pasta al dente, (prelevare un mestolo d’acqua di cottura), scolarla e versarla nella padella dove abbiamo fatto assaporare il pesce e i pomodorini, così da realizzare un condimento profumato e gustoso.

Mescolare, se occorre unire acqua di cottura, il prezzemolo fresco e, servire il piatto caldo. Se è gradito, si può aggiungere il pepe o il peperoncino. Si accompagna con un vino bianco secco, o anche molto secco, in quanto si abbina nel modo migliore al loro gusto salato e iodato.

N.B. La pulitura dei pesci, che necessitano tempo e bravura, la eseguono i pescivendoli dove si fa la spesa.

Luciano Pellegrini




Torta di mele

Una mela al giorno toglie il medico di torno

Chieti, 11 novembre 2021 –

La mela è una preziosa difesa per la nostra salute. Una ricerca scientifica ha evidenziato che Il rischio di tumore nei consumatori di mele diminuisce. Il polifenolo, un antiossidante naturale di cui la mela ne contiene la più grande quantità, è la sostanza principale per abbattere questo rischio. Molte sono le varietà di mele ed ognuna di esse ha qualità primarie sulla salute, come l’influenza, i dolori reumatici, la gotta, la colite. La mela in cucina può essere cotta al forno, fritta, lessata o cotta al vapore. 

Ottima per le torte, le confetture, le insalate e le salse. Ogni qualità di mela è indicata per risolvere inconvenienti e fastidi. La mela rossa è consigliata se si desidera perdere peso. La mela verde è il frutto della giovinezza. La mela gialla è antirughe ed utile per la vista. La mela Fuji è utile in caso di colite. La mela renetta difende dal tumore. La mela stark protegge il cuore e le vene. La mela annurca idrata e tonifica. Inoltre, la mela contiene molte vitamine. La vitamina B1, la riboflavina B2, la niacina B3, l’acido folico B9, la vitamina A, la vitamina C. Tra i sali minerali della mela troviamo il sodio, potassio, ferro, calcio, fosforo, zinco.

INGREDIENTI

·       2 mele grandi Fuji

·       2 uova

·       200 g di zucchero

·       200 g di farina tipo 00

·       1 bicchiere di latte, circa 200 ml

·        1 bustina di lievito per dolci

·        ½ tazzina da caffè di Olio di oliva

·       Zucchero a velo q.b. per spolverare la torta

La torta di mele è la più conosciuta ed apprezzata. Facilissima da realizzare, è il classico ciambellone con l’aggiunta di mele. Io preferisco le mele Fuji, perché la polpa è soda, dolce, croccante, succosa e dal sapore acidulo e aromatico. Quando la mangi si sente sotto i denti.

PREPARAZIONE                                                                                                                                                                                                        Sbucciare le mele, togliere il torsolo, tagliarle in quattro PARTI.  Ricavare una decina di fettine sottili, quanto basta per decorare la torta, il resto tagliare a tocchetti, (pezzi di media dimensione). In un recipiente alto, montare le uova con lo zucchero, aggiungere l’olio con il quale abbiamo oliato la tortiera ed il latte, con il lievito sciolto. Seguitiamo a mescolare l’impasto e versiamo la farina. Per ultimo uniamo le mele a tocchetti.

L’impasto deve essere sufficientemente denso in modo tale che, una volta versato nella tortiera, le mele a fettine non devono affondare all’interno della torta. Ora, infornare la torta nel forno preriscaldato ad una temperatura di 180 gradi, al secondo livello di inserimento, per circa 30 minuti. Quando la superfice della torta è dorata e risulta umida e soffice si sforna, si lascia intiepidire e si cosparge di zucchero a velo.

È una bomba di energia, impossibile non mangiarla, a colazione, a merenda, la sera dopo cena, quando si ha un languorino allo stomaco. Quando vado in montagna, sostituisco ben volentieri il panino, con la torta di mele. Mi carica…

Luciano Pellegrini 




Spaghetti al limone

È una ricetta semplice, gustosa che si prepara in poco tempo

Chieti, 10 aprile 2022 –

Il limone è un agrume, la cui pianta fiorisce circa due volte l’anno, con i bellissimi e profumatissimi fiori bianchi.

Sia la buccia gialla e rugosa, che la polpa, si prestano per numerosi utilizzi in cucina. (Pasta, riso, obbligatorio in qualsiasi tipo di carne, sia alla marinatura, che alla cottura, sul pesce, nei contorni lessati e conditi con olio crudo, le marmellate e nei dolci?

È la prima donna! Oltre che in cucina, il succo di limone è un ottimo ingrediente naturale, per le pulizie della casa.

Benefici del limone

Favorisce la digestione – è ricchissimo di vitamina C – rafforza le difese immunitarie – contrasta il raffreddore e l’influenza – assicura le funzioni intestinali – contribuisce ad assorbire il calcio e il ferro – Contiene fosforo, calcio e potassio – riduce i livelli di colesterolo cattivo e aumenta il colesterolo buono – ha proprietà depurative e disintossicanti ed è in grado di favorire l’eliminazione di scorie e tossine, accumulate nell’organismo.

Ingredienti per quattro persone

320 gr di Spaghetti o Linguine                                                                                                              

1 limone grande

4 cucchiai di olio extravergine di oliva

1 etto di ricotta

Pepe e Sale q.b.

Prezzemolo

Procedimento

Lavare bene il limone e grattugiare la scorza. Fare attenzione a evitare la parte bianca, di sapore amarognolo. Spremere il limone e ricavare il succo.

Posare sul fuoco una pentola, con acqua e sale. Appena bolle, mettere a cuocere la pasta. In una padella antiaderente dai bordi alti, versare l’olio e la scorza di limone, avendo cura di lasciarne un po’ da parte. Farla appassire a fuoco molto dolce. Poi, aggiungere il succo di limone filtrato. Scolare gli spaghetti molto al dente e farla saltare nella padella, per insaporirli nel condimento.

Aggiungere DUE mestoli di acqua di cottura bollente. Lasciare RISOTTARE gli spaghetti a fuoco lento, girando di tanto in tanto. A fine cottura, unire la ricotta, per rendere gli spaghetti cremosi e, mantecare. Spegnere il fuoco, impiattare e servire gli Spaghetti al limone ben caldi, con una spolverata di buccia grattugiata restante, una grattata di pepe e prezzemolo fresco.

Il vino? Un bianco, che non copre o altera il gusto, ma che contrasta l’acidità del limone.  Chardonnay o Pecorino.

Luciano Pellegrini