CATTOLICI E POLITICA. Oltre la diaspora

Politicainsieme.com, 11 maggio 2023. Guardando al passato anche recente, sono ormai chiari i limiti del sistema maggioritario e della sua attitudine a cancellare identità e biodiversità politiche in nome di una governabilità che peraltro ha lasciato a desiderare. E tutto ciò senza considerare l’impetuoso aumento dell’astensionismo strettamente collegato alla riduzione delle scelte.

Finora la vera difficoltà per l’area cattolica è stata quella di scegliere il male minore, fermo restando che una parte degli elettori considera il riferimento religioso non vincolante per la scelta elettorale. Retrospettivamente, sorprende

la lentezza con cui tanti movimenti di ispirazione cristiana impegnati nel sociale (il territorio giusto del prepolitico), hanno maturato un giudizio finalmente corale e irrevocabile sulla legge maggioritaria: un’arma impropria nei confronti della possibile ricomposizione di un soggetto politico cui il Paese deve molto in termini di modernizzazione e vocazione europea.

C’è dunque da domandarsi perché si sia rinviato così a lungo un giudizio sul sistema elettorale del bipolarismo. Non si è colto per tempo che il maggioritario è formattato  sulla vera e propria “svendita” della politica e della partecipazione alla Tv e, ora, al mix media mainstream e digitale. La comunicazione asfalta tutto in un’ottica referendaria, obbedendo al formato dei talk e delle curve pronte agli applausi. Ma certo non basta l’impronta un po’ modaiola dei media a spiegare il sonno cattolico nei confronti di un sistema elettorale che presenta aspetti di ipersemplificazione del voto. Seguendo il filo di quest’analisi, la stravittoria più elettorale che popolare del centrodestra, e la proiezione parlamentare che ne è derivata, ha dato il colpo di grazia.

Le ripetute esitazioni hanno indotto un riduzionismo etico tutt’altro che convincente per un’elaborazione politica che meritava una ben diversa capacità di decisione e intervento. Negli ultimi mesi molti movimenti hanno accentuato il loro attivismo, coinvolgendo anche aree e persone che hanno contribuito al successo del centrodestra, ma non per questo si sono sentite a casa, nonostante il netto successo alle urne.

Bisogna dunque riconoscere che non si erano appiattite in una dimora politica, aspettando un segno di tempi nuovi.

Ebbene questi cominciano a delinearsi in due modalità, inedite rispetto al passato. Da un lato sfuma sullo sfondo la tendenza a privilegiare partitini stretti intorno a un leader, ma più spesso a un gruppo politico in qualche misura già visto. Dall’altro molti segnali indicano che l’autoreferenzialità di alcuni esperimenti ha ormai evidenza pubblica, ma una nuova idealità politica di stampo cattolico non può solo ripercorrere improbabili sentieri  pur vincenti nella storia democratica italiana. In altre parole, c’è aria di apertura ma anche il senso di contarsi e dunque di contare.

Da questa angolazione il lavoro di autoanalisi è stato generoso e produttivo, e rappresenta già l’elemento prezioso di un tessuto connettivo che non ha più rimpianti e rimorsi. Qui si apre la vera scommessa per un’area che corre solo il rischio di guardare indietro: un limite radicale nell’obiettivo di parlare a tutte le generazioni. Ma i pericoli sono meno rilevanti delle sfide. Il terreno per crescere passa da un’attenta lettura del cambiamento sociale, fedele del resto alla radice popolare e sturziana.

Per difendere i propri valori occorre incarnarli nell’attuale spazio pubblico, anche nell’obiettivo di qualificarlo e cambiarlo. Solo sottoponendosi alla traversata dell’autoriflessione si delineano e incontrano i nuovi soggetti sociali cui parlare, a partire da donne e giovani, senza dimenticare che il Terzo settore, l’economia civile e i mondi della formazione e della conoscenza attendono da tempo di ascoltare una voce diversa. Tutti occhieggiano a queste realtà, ma un partito davvero innovativo deve prima ascoltarle, e su questo ascolto costruire un progetto di futuro.

Mario Morcellini

Pubblicato su formiche.net

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CIVITELLA, il Contest Fotografico Nazionale

Scadenza il 10 luglio 2023

Civitella Alfedena, 11maggio 2023. Programmato per il periodo estivo, torna il Concorso Fotografico Nazionale Civitella, giunto alla sua dodicesima edizione è rivolto ai fotografi di tutti i tipi, amatori, professionisti, appassionati e dilettanti, residenti in Italia, Rep. di San Marino e Città del Vaticano.

L’evento è organizzato dal Cine Foto Club Parco d’Abruzzo con il patrocinio comune di Civitella Alfedena, della FIAF (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche), del PNALM (Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise) e dell’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo.

I partecipanti con immagini (formato digitale o digitalizzato) a colori o in bianco e nero, potranno presentare le loro opere suddivise nelle tre sezioni: Tema Libero, quattro foto di tutti i generi fotografici; Tema Paesaggio, quattro immagini artistiche o estetiche che riproducono l’affascinante mondo landscape; Portfolio Libero, una serie d’immagini da otto a dodici di racconto o reportage.

Una giuria di esperti nazionali FIAF di varia estrazione, integrata da giornalisti e fotografi ha il compito di selezionare il miglior autore, premiare i migliori 5 fotografi per le tre sezioni, scegliere i migliori under 29, la miglior foto sul PNALM e di reportage giornalistico relativa a situazioni sociopolitico e culturali, riprese all’estero o in Italia, a cui andrà il premio dell’Ordine dei Giornalisti Abruzzo.

Diversi temi, foto singole, immagini tematiche di paesaggio, sulla natura del Parco e giornalistiche, ma anche lavori di un progetto fotografico con la sezione Portfolio, con tante possibilità per i partecipanti che dovranno inviare le loro opere online entro il 10 luglio 2023. Partecipare, è facile, basta andare sul sito: www.comune.civitellaalfedena.aq.it/eventi/concorso.php dove si può trovare il regolamento completo con i premi, la giuria e il format per iscriversi e inviare le foto: https://platio.cheposta.com/3880181/contest

Un evento nato nel 2010 che nel corso degli anni ha saputo farsi notare nel panorama dei concorsi nazionali, esercitando l’attrazione in molti fotografi e nell’arco delle sue edizioni annovera tra i suoi vincitori e premiati, autori e artisti conosciuti ma anche giovani fotografi emergenti. La giuria si riunirà il 15 e 16 luglio, mentre la premiazione avrà luogo sabato 5 agosto, nell’ auditorium del Centro Culturale di Civitella Alfedena con lo slideshow finale di tutte le opere ammesse e premiate. Per ogni informazione relativa al Concorso Civitella è sempre possibile contattare l’organizzazione scrivendo a email: cinefotoclubparcoabruzzo@gmail.com




MOSTRA SUB TUTELA DEI e Settimana della legalità e giustizia

Oggi e domani gli incontri con gli studenti

Teramo, 11 maggio 2023. Nell’ambito delle iniziative correlare alla mostra regionale itinerante Sub Tutela Dei, organizzata dal Centro Servizi per il Volontariato Abruzzo e dedicata al magistrato Rosario Livatino, ucciso dalla mafia il 21 settembre 1990 e beatificato dalla Chiesa il 9 maggio 2021, si terranno domani e dopodomani gli incontri nelle scuole.

Stamattina, alle ore 9, a Giulianova, nell’aula magna dell’istituto d’istruzione superiore Cerulli-Crocetti, il primo incontro di sensibilizzazione con gli studenti, i quali si confronteranno con Fabrizio Stelo, prefetto di Teramo; Salvatore Insenga, cugino di Rosario Livatino; e Lorenzo Leuzzi, vescovo della diocesi di Teramo-Atri.

Domani, venerdì 12 maggio, alle ore 9, nell’aula magna dell’istituto d’istruzione superiore Di Poppa-Rozzi di Teramo, gli studenti con i membri della consulta provinciale incontreranno Pinuccio Fazio, padre di Michele, vittima innocente della mafia; David Mancini, procuratore del tribunale dei minori dell’Aquila; e il vescovo Lorenzo Leuzzi.

Nell’occasione dei due eventi con le scuole, saranno lanciati gli hashtag che accompagneranno le varie iniziative anche sul web e sui social (tra i quali anche quello ideato ad hoc dalla Consulta provinciale degli studenti, #LegalitàveraLibertà) per rafforzare i messaggi legati alla figura di Livatino.

La mostra su Livatino, allestita nella sala espositiva comunale di via Nicola Palma, a Teramo, è visitabile fino al 14 maggio (dalle ore 9 alle 13 e dalle 16 alle 19) e vede gli studenti dell’istituto superiore Pascal-Comi-Forti e del liceo Milli di Teramo fare da guide al pubblico. Prevede un percorso diviso in quattro sezioni con testi, immagini, video e un audio che rievoca l’agguato e che introduce al percorso.

L’allestimento, promosso da Libera associazione forense, Centro studi Rosario Livatino, Centro culturale Il Sentiero, è stato ospitato al Meeting di Rimini la scorsa estate.

Hanno offerto il patrocinio all’evento abruzzese la Regione Abruzzo, l’Ufficio scolastico regionale, le 4 Province abruzzesi, i Comuni dei quattro capoluoghi e di Avezzano, la Ceam (Conferenza episcopale Abruzzo e Molise), l’Arcidiocesi di Chieti-Vasto, le diocesi di Teramo-Atri e di Avezzano, le fondazioni Tercas e PescarAbruzzo, l’Università di Teramo, i tribunali di Avezzano, Chieti, Pescara, Teramo; il Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Teramo; il Forum del Terzo settore. Media partner è VDossier.

Collaborano all’evento, infine, Caritas, Libera, Unione giuristi cattolici di Pescara e Teramo, Associazione genitori, Prossimità alle istituzioni, Cosma, Premio Borsellino, Arci, Legalità cultura e territorio.




3BEE LANCIA LA PRIMA OASI della Biodiversità in Abruzzo

Due milioni di impollinatori nutriti e 1300 alberi nettariferi che assorbiranno CO2

Campli, 10 maggio 2023. La climate tech 3Bee ha creato la prima Oasi della Biodiversità in Abruzzo, grazie alla messa a dimora di oltre 1300 piante da nettare che contribuiranno a proteggere la biodiversità e a riequilibrare l’ecosistema ambientale.

L’iniziativa fa parte di un programma più ampio che ha portato alla messa a dimora di oltre 50.000 alberi in 18 regioni e oltre 50 province italiane.

In occasione della Giornata Mondiale delle Api e della Biodiversità, 3Bee annuncia la creazione della prima Oasi della Biodiversità in Abruzzo. Grazie alla piantumazione di oltre 1300 piante da nettare, la climate tech company ha creato un’area di protezione per l’ambiente e gli impollinatori, incentivando gli agricoltori a diventare coltivatori di biodiversità.

Le piante da nettare, messe a dimora in collaborazione con l’Azienda Agricola Francesca Marietti di Marco Cocci e Francesca Marietti a Campli, sono state distribuite gratuitamente al grower abruzzese, accompagnate da un incentivo economico per garantire la cura e la crescita delle piante. L’iniziativa rappresenta una sfida ambiziosa ma fondamentale all’interno di un territorio alle pendici degli Appennini abruzzesi, con l’obiettivo di migliorare la biodiversità e riqualificare alcuni terreni.

Grazie alla creazione della prima Oasi della Biodiversità in Abruzzo, nei prossimi vent’anni verranno assorbite oltre 657 tonnellate di CO2 e nutriti ogni anno circa 2 milioni di impollinatori, contribuendo alla salvaguardia degli ecosistemi naturali del territorio abruzzese. L’iniziativa prevede anche l’attivazione di analisi satellitari per il monitoraggio dello stato di salute di flora e fauna, al fine di migliorare il numero di insetti impollinatori e specie viventi presenti sul territorio. In futuro, 3Bee attiverà la tecnologia Spectrum per il monitoraggio della biodiversità e progetti di rigenerazione con rifugi per impollinatori.

“Siamo molto orgogliosi di aver dato vita alla prima Oasi della Biodiversità in Abruzzo”, dichiara Niccolò Calandri, CEO di 3Bee. “Con questa iniziativa, vogliamo dimostrare che la tutela dell’ambiente e la crescita sostenibile sono possibili anche nell’agricoltura, grazie alla connessione tra tecnologia e natura. Siamo grati alla partecipazione dell’azienda agricola abruzzese, che si è dimostrata sensibile alla causa della salvaguardia della biodiversità e degli impollinatori. Continueremo a lavorare insieme per proteggere il nostro prezioso ecosistema e raggiungere obiettivi sempre più ambiziosi”.

Ora che le piante sono state messe a dimora, Enti pubblici e Imprese hanno la possibilità di aderire al progetto, contribuendo così alla cura e alla crescita delle piante da nettare e assumendo un ruolo attivo nella salvaguardia della biodiversità. L’iniziativa di 3Bee rappresenta un modello di agricoltura sostenibile che integra la tutela ambientale come parte essenziale del processo produttivo. In occasione della Giornata Mondiale delle Api e della Biodiversità, riaffermiamo l’impegno verso un futuro più verde e sostenibile per l’Italia, rafforzando l’equilibrio ecologico e la resilienza della nostra natura.

3Bee  è la climate tech company leader nella tutela della biodiversità che realizza progetti rigenerativi tramite tecnologie avanzate. 3Bee utilizza l’ape come fondamentale bioindicatore raccogliendo e interpretando i dati attraverso sistemi proprietari innovativi per monitorare la salute delle api, degli impollinatori e la loro connessione con gli ecosistemi. Inoltre, 3Bee ha sviluppato innovazioni in ambito ambientale: Hive-Tech, un alveare 4.0 che consiste in una rete di sensori IoT che monitorano il benessere delle api; Spectrum, un sistema di conteggio della fauna automatico – in particolare insetti impollinatori – che sfrutta l’intelligenza artificiale per riconoscere la tipologia di animale; Flora, un sistema di Reti neurali per l’analisi delle biodiversità vegetali, in collaborazione con ESA. Fino ad oggi, 3Bee ha realizzato progetti rigenerativi al fianco di oltre 500 aziende in 10 Paesi che hanno scelto di contribuire concretamente alla protezione della biodiversità. Inoltre, 3Bee collabora con centri di ricerca, scuole, agricoltori, coltivatori e cittadini per promuovere l’importanza della salvaguardia della biodiversità. Dalla sua nascita, 3Bee ha sviluppato una rete di oltre 3.000 apicoltori, installato più di 4.000 sensori IoT e rigenerato oltre 40.000 ettari.




IL RITORNO DI  SATURNINO GATTI 

Torna a casa dopo il restauro uno dei capolavori del Museo Nazionale d’ Abruzzo

L’Aquila, 10 maggio 2023.  La Madonna del Rosario di Saturnino Gatti è un dipinto su tavola di circa cinque metri quadrati e porta su di sé le ferite di antichi eventi traumatici che ne hanno compromesso la superficie pittorica, 

Il restauro voluto e finanziato dal Museo Nazionale d’Abruzzo, diretto dalle Dott.sse Federica Zalabra e Giulia Vendittozzi, ha previsto una campagna di indagini diagnostiche effettuate da Stefano Ridolfi e Ilaria Carocci di Ars Mensurae, finalizzate alla conoscenza della tecnica di Saturnino. Il restauro conservativo è stato condotto da Roberto Saccuman per il supporto, per la parte pittorica da Elena Mercanti e Paola Mancini, socie della cooperativa CBC. 

La difficoltà, dovuta alla complessità di un’opera in cui si sono individuati almeno sei interventi di restauro, è consistita nel coniugare lo stato conservativo all’esigenza estetica facendo emergere in tutta la sua bellezza la mano e la tavolozza stupefacente di Saturnino. La pittura di questo artista è preceduta da un disegno a pennello che descrive anche i più minuti particolari, spesso rinforzato da un segno d’incisione che si sovrappone al disegno. I colori intensi e vivaci suggeriscono una tavolozza variegata e ricca nella tipologia dei pigmenti impiegati. Non sono da meno le dorature applicate a guazzo e a missione presenti praticamente in tutte le raffigurazioni della composizione. La scelta condivisa dalla direzione dei lavori di rimuovere ciò che nascondeva tale maestria ha richiesto una gradualità d’intervento.

Il Museo Nazionale d’Abruzzo, nel ricco programma di eventi e appuntamenti dell’estate, organizzerà una giornata di studi per presentare il restauro e le indagini effettuate.

Per ora l’opera è tornata visibile al pubblico nella sede di Borgo Rivera visitabile dal martedì alla domenica dalle 8.30 alle 19.30, ultima entrata ore 19.00

Per ulteriori informazioni e per aggiornamenti sulle attività del Museo:




CODICE ROSSO: il contrasto alla violenza di genere

Sala Polifunzionale della Provincia di Teramo 12 maggio 2023 – ore 10:00 ~ 13:00

Teramo, 10 maggio 2023. Il 12 maggio 2023, alle ore 10:00 presso la Sala Polifunzionale della Provincia (via Comi, Teramo), ci sarà un convegno formativo sul tema della violenza di genere, nato dalla collaborazione tra la Commissione Pari Opportunità della Provincia di Teramo, il Comitato Pari Opportunità degli Avvocati di Teramo e l’Agenzia Legale Giuffrè Francis Lefebvre, con il patrocinio dell’Ordine degli Avvocati di Teramo e dell’Ordine degli Assistenti Sociali.

All’evento parteciperà la Dottoressa Paola Di Nicola Travaglini, Magistrata, consulente giuridica della Commissione sul Femminicidio del Senato, esperta di reati di violenza contro le donne e di stereotipi di genere giudiziari. Un importante momento di confronto e riflessione, aperto a tutti, su un fenomeno che va combattuto quotidianamente.

Saluti Istituzionali

· Avvocata Diana Giuliani, Presidente CPO Ordine degli Avvocati di Teramo

· Avvocata Amelide Francia, Presidente CPO Provincia di Teramo

· Avvocato Antonio Lessiani, Presidente Ordine degli Avvocati di Teramo

· Dottoressa Amalia Di Santo, Presidente dell’Ordine Assistenti Sociali Regione Abruzzo

RELATRICE

· Dottoressa Paola Di Nicola Travaglini, Magistrata, Consulente giuridica della commissione sul femminicidio del Senato, Esperta di reati di violenza contro le donne e di stereotipi di genere giudiziari

MODERATRICE

· Professoressa Fiammetta Ricci, Università degli Studi di Teramo

ACCREDITAMENTO

· 3 Crediti Formativi per Ordine Avvocati

· 2 Crediti Formativi per Ordine Assistenti sociali




AL VIA IL MAGGIO TEATINO, concerto di Anna Tatangelo per la festa di San Giustino

De Cesare e Pantalone: “Oltre cento eventi e iniziative animeranno la città fino al 17 giugno”

Chieti, 9 maggio 2023. Al via la nuova edizione del Maggio Teatino. Concerto di Anna Tatangelo, tempo permettendo, in occasione della festa di San Giustino. Stamane la conferenza di presentazione con il vicesindaco e assessore agli Eventi, Paolo De Cesare, l’assessore al Commercio Manuel Pantalone e in presenza dei consiglieri Valerio Giannini e Vincenzo Ginefra.

“Stiamo attraversando un momento molto difficile dal punto di vista economico che non dipende da noi, ma da una situazione ereditata, nonostante ciò, siamo riusciti a garantire alla città un’animazione culturale in grado di garantire vita ed economia – così il vicesindaco e assessore agli Eventi Paolo De Cesare – Il Maggio Teatino è un iconico appuntamento che dà spazio e voce alle associazioni teatine che come Comune supportiamo con servizi, spazi e logistica e alle quali va il nostro ringraziamento perché le loro iniziative animano la nostra città, come ringraziamo il sindaco per aver sostenuto questa esigenza. Il primo evento è il concerto di Anna Tatangelo messo in cartellone per giovedì 11 maggio, in occasione delle celebrazioni del Santo Patrono e che potrebbe slittare se le previsioni meteo non consentiranno lo svolgimento della serata. Un evento importante che andava celebrato in maniera degna, garantendo un intrattenimento di qualità e che non grava sul bilancio dell’Ente, grazie a un accordo di sponsorizzazione con il Consorzio del centro commerciale Megalò.

Avremo a Chieti, alla Villa comunale un’artista celebre del panorama musicale nazionale, un concerto costruito tra mille difficoltà che ha richiesto più tempo e a cui si aggiungono le incognite legato al meteo, perché le previsioni non sono buone nei prossimi giorni. Grazie al lavoro fatto garantiamo il Maggio Teatino con cento eventi e il concerto, ma il cartellone è davvero ricco. Grazie alle associazioni che con il nostro supporto hanno composto il calendario di eventi che il Comune è onorato di patrocinare e che renderanno possibile alla città di ospitare, mostre, concerti, teatro, piccoli e grandi eventi, fra cui: la Notturna Città di Chieti, Premio Prisco, l’evento con i Vignaioli Teatini, Chieti Classica, il Palio de lu Ricchiappe, l’Infiorata, il secondo Gran Criterium Vetturette, la lectio di Paolo Crepet, per citarne alcuni. Il tutto in vista del cartellone estivo che stiamo componendo in queste settimane”.

“Il cartellone e il concerto sono la migliore risposta alle critiche ricevute da qualche voce dell’opposizione – così l’assessore al Commercio Manuel Pantalone – Fra gli eventi ci sono anche alcuni appuntamenti sportivi che lo arricchiscono e una rassegna dello Street Food, i buskers ed eventi collaterali, che porteranno movimento e che andranno in sinergia con iniziative che riguarderanno anche il commercio ambulante. La risposta al bando del Maggio Teatino è stata straordinaria, abbiamo oltre cento eventi fino al 17 giugno, che si realizzeranno nonostante tantissime difficoltà economiche ereditate. Vogliamo continuare a generare economie che facciano da linfa a un tessuto positivo per la città, conta il risultato e la qualità che questa amministrazione continua ad assicurare”.

“Le difficoltà sono molte di più di quelle pensate, abbiamo dovuto lottare contro tanto, ma si tratta di sforzi necessari per stare vicino al comparto commerciale – così il consigliere Valerio Giannini – e anche alla comunità, che esce da crisi energetica, inflazione e pandemia, grazie anche alle associazioni culturali che hanno risposto e hanno fatto sinergia con il Comune”.

“Le difficoltà sono tante, aver ottenuto un nome importante per celebrare anche la festa civile del Santo Patrono è un risultato positivo per la città – conclude il consigliere Vincenzo Ginefra – che riassume il lavoro dell’Amministrazione, della struttura e delle tante associazioni che hanno risposto”.




NUTRIZIONE, OBESITÀ, IPERGLICEMIA, Malattie croniche non trasmissibili

Dalla fisiopatologia alla pratica clinica. Congresso presso l’Auditorium del Rettorato – 12 e 13 maggio 2023

Chieti, 9 maggio 2023. Lo stato della ricerca e i suoi aspetti innovativi nel settore della nutrizione saranno al centro del Congresso nazionale sul tema Nutrizione, Obesità, Iperglicemia, Malattie Croniche Non Trasmissibili: dalla fisiopatologia alla pratica clinica, in programma il 12 e 13 maggio prossimi presso l’Auditorium del Rettorato, nel Campus universitario di Chieti. L’evento è stato organizzato dal Corso di Laurea Magistrale in Scienze dell’Alimentazione e Salute e dalla Scuola di Specializzazione in Scienza dell’Alimentazione dell’Università degli Studi Gabriele d’Annunzio di Chieti-Pescara. Responsabile scientifico del simposio è la professoressa Ester Vitacolonna, ordinario di Scienze e Tecniche dietetiche applicate presso il Dipartimento di Medicina e Scienze dell’Invecchiamento della d’Annunzio. I lavori saranno aperti dai saluti istituzionali professor Liborio Stuppia, Rettore eletto e Presidente Scuola Medicina e Scienze della Salute dell’Università Gabriele d’Annunzio, dal professor Angelo Cichelli, Presidente del Corso di Laurea Magistrale in Scienze dell’Alimentazione e Salute, dall’Assessore Regionale alla Sanità, Nicoletta Verì, e dal Direttore Agenzia Sanitaria Regionale dell’Abruzzo, Pierluigi Cosenza.

L’evento scientifico in programma a Chieti il 12 e 13 maggio prossimi – spiega la professoressa Ester Vitacolonna – rappresenta un momento di incontro e confronto fra alcuni tra i maggiori opinion leader di prestigiose Istituzioni sui temi trattati, oltre che illustri docenti della nostra Università. Nel corso delle due giornate di studio saranno affrontati temi fondamentali quali l’influenza della salute nutrizionale e metabolica in gravidanza con le possibili ripercussioni nel corso della vita del nascituro.

Sarà affrontata la relazione tra malattie metaboliche e differenze di genere nonché temi rilevanti quali le innovazioni fisiopatologiche, tecnologiche e farmacologiche in nutrizione, obesità e diabete, ma anche inerenti alla sicurezza alimentare, le basi psicobiologiche del comportamento alimentare e la riabilitazione nei disturbi dell’alimentazione.

Ampio spazio sarà dato a tematiche innovative in ambito nutrizionale così come la relazione tra scienze omiche e nutrizione (come epigenetica e gravidanza) che sono anche fiore all’occhiello della ricerca condotta nell’Università d’Annunzio. Tutti gli argomenti – conclude la professoressa Ester Vitacolonna, responsabile scientifico del congresso – saranno affrontati nell’ottica anche della formazione nella continua evoluzione scientifica.

Maurizio Adezio




SANTO SUBITO

Siamo tra quelli che, a parte la sua sincera vocazione europeista, non hanno condiviso e non condividono la posizione politica di Berlusconi

Politicainsieme.com, 9 maggio 2023. La sua parabola non è stata liberale, com’era nei presupposti della sua discesa in campo. Né, in più occasioni, è stata moderata. Non a caso, dopo aver sdoganato MSI e Lega, il suo excursus giunge al supino appiattimento sulle posizioni di Fratelli d’Italia, insistentemente ribadito nel messaggio inviato alla recente assemblea che il suo partito ha tenuto a Milano.   Vantando di rappresentare la colonna portante di una alleanza politica di destra, nel cui ambito, tutt’al più, Forza Italia funge da gruccia. Ma oggi non è questo il punto, su cui vogliamo riflettere.

Siamo anche tra coloro che hanno rispetto delle persone e, dunque, anche di Berlusconi. Del quale, per un verso, apprezziamo la ferma determinazione a mantenere quanto più vivo possibile il suo impegno politico, per altro verso, dobbiamo constatare come alcuni passaggi del suo recente intervento testimonino e confermino come sia stato e sia tutt’ora quell’antesignano dell’antipolitica, da cui hanno prese le mosse tutte le degenerazioni populiste che lamentiamo.

Ha evocato lo spettro del comunismo esattamente come trent’anni or sono, esorcizzando Stalin e Mao Tse Tung. E già che stava da quelle parti, ha ingentilito il suo discorso ventilando – con una sottile ironia, necessaria a rendere meno cervellotico un tale allarme – il rischio di una invasione cinese. A fronte di una tale prospettiva da incubo, ovviamente, la guerra di Putin è una bazzecola neanche da parlarne. Senonché questa negligenza- possiamo chiamarla così ? – ha conferito all’ intero intervento una intonazione di evanescente opportunismo tattico.

Eppure, vien da dire che Berlusconi è pur sempre il meglio del berlusconismo. C’è da essere sinceramente preoccupanti – per chi le fa e per chi le ascolta – di certe dichiarazioni di berlusconiani in servizio permanente ed effettivo. Evidentemente eccitati dal riferimento che il Cavaliere, più o meno inopinatamente, ha fatto ai cosiddetti santi laici, straparlano di Forza Italia come religione e della sua missione apostolica, cioè destinata a continuare nel tempo, anche dopo l’ascensione del Capo al cielo. Il che, francamente, ci sembra, anzitutto, poco rispettoso proprio nei confronti di Berlusconi che, a fronte di adepti talmente devoti, farebbe bene a ricorrere ai debiti scongiuri.

Al nostro sistema politico mancava giusto questa lettura in chiave messianica o apocalittica ed ora la lacuna viene colmata. Ma siamo talmente oltre la misura di ciò che è umanamente ragionevole, da augurarci che Berlusconi resti sulla scena politica il più a lungo possibile, se non altro per evitare che venga occupata da tali adulatori.

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[LA CHIESA]

Un cammino necessario per la Verità

L’accusa: lo strumento peggiore che si possa usare quando si è alla ricerca della Verità.

Nella chiesa, sotto la talare, dietro l’altare, il male riesce a mimetizzarsi davvero in modo sorprendente.

La falsità è indole del maligno ma le sue dinamiche grottesche e scomposte emergono sempre ed in ogni modo si realizzano chiarissime; facile, dunque, registrare l’obiettivo quando si vuole impostare un cammino valido.

Dalla più piccola chiesa locale, alle grandi cattedrali, finanche alle aule vaticane, le più recondite, è vero, emerge tanta menzogna e tanta  falsità, diffusa perfino ai piedi dei vicari di Cristo; ma la Chiesa, quella autentica, è la vera garanzia per individuare il giusto cammino quando si è alla ricerca della Verità.

Qualche sbandamento è certo nel ns cammino, facile cadere nell’imbroglio malefico, ma quando si è illuminati dalla fede, impossibile imboccare strade errate.

Il richiamo della Verità si rende sempre presente ed inequivocabile; basterebbe solo sintonizzarsi e saper rispondere per non perdersi nell’infinito labirinto della sapienza perversa e delirante dei tempi ambigui.

nm




ALDO MORO E LA COSTITUZIONE ANTIFASCISTA

Ricorre domani il quarantacinquesimo anniversario dell’uccisione del Presidente Moro

Politicainsieme.com, 8 maggio 2023. Lo ricordiamo riportando, dall’ intervento che tenne, in Assemblea costituente, il 13 marzo 1947, un breve stralcio, laddove sostiene – con argomenti che valgono tuttora e sembrano scritti per orientare ancora oggi la nostra riflessione – che la Costituzione non può essere afascista, come, fin d’allora, taluni proponevano, ma esplicitamente antifascista.

Afferma, infatti:

“……costruire un nuovo Stato, se lo Stato è – com’è certamente – una forma essenziale, fondamentale di solidarietà umana, costruire un nuovo Stato vale quanto prendere posizione intorno ad alcuni punti fondamentali inerenti alla concezione dell’ uomo e del mondo.

Non dico che ci si debba dividere su questo punto, partendo ciascuno da una propria visione ristretta e particolare; ma dico che se nell’atto di costruire una casa nella quale dobbiamo ritrovarci tutti ad abitare insieme, non troviamo un punto di contatto, un punto di confluenza, veramente la nostra opera può dirsi fallita.

Divisi – come siamo – da diverse intuizioni politiche, da diversi orientamenti ideologici, tuttavia, noi siamo membri di una comunità, la comunità del nostro Stato e vi restiamo uniti sulla base di un’ elementare semplice idea dell’ uomo, la quale ci accomuna a determinare un rispetto reciproco degli uni verso gli altri.

Costruendo il nuovo Stato noi determiniamo una formula di convivenza, non facciamo soltanto dell’organizzazione dello Stato, non definiamo soltanto alcuni diritti che intendiamo sanzionare per la nostra sicurezza nell’ avvenire; determiniamo appunto una formula di convivenza, la quale sia premessa necessaria e sufficiente per la costruzione del nuovo Stato.

Quando io ripenso a quella che è stata la vigilia del 2 giugno, quando mi ritorna alla mente la mobilitazione spirituale che tutte quante le forze politiche hanno fatto nel nostro Paese – una mobilitazione la quale tendeva appunto a dare alcuni supremi orientamenti di vita umana e sociale – quando ripenso che questa mobilitazione era precisamente determinata dalla coscienza di questo grande atto che si stava per compiere, di questa grande e decisiva ricerca da fare, io dico che veramente di questa fondamentale ideologia che ci accomuna noi non possiamo fare a meno, se non vogliamo fare della nostra Costituzione uno strumento antistorico ed inefficiente.

Diceva l’on. Lucifero (parlamentare monarchico, nda) nel corso del suo interessante intervento in sede di discussione generale, riprendendo un’idea lungamente espressa nella nostra cordiale discussione in sede di Sottocommissione, che era suo desiderio che la nuova Costituzione italiana fosse una Costituzione non antifascista, bensì afascista. Io, come già espresso in sede di Commissione all’ amico Lucifero, qualche riserva su questo punto, torno ad esprimerla, perché mi sembra che questo elementare substrato ideologico nel quale tutto quanti noi uomini della democrazia possiamo convenire, si ricolleghi appunto alla nostra comune opposizione di fronte a quella che fu la lunga oppressione fascista dei valori della personalità umana e della solidarietà sociale.

Non possiamo in questo senso fare una Costituzione afascista, cioè non possiamo prescindere da quello che è stato, nel nostro Paese, un movimento storico di importanza grandissima, il quale nella sua negatività ha travolto per anni le coscienze e le istituzioni. Non possiamo dimenticare quello che è stato, perché questa Costituzione emerge da quella resistenza, da quella lotta, da quella negazione, per le quali ci siamo trovati insieme sul fronte della resistenza e della guerra rivoluzionaria ed ora ci troviamo insieme per questo impegno di affermazione dei valori supremi della dignità umana e della vita sociale.

Guai a noi, se per una malintesa preoccupazione di serbare appunto la nostra Costituzione da una infiltrazione di motivi partigiani, dimenticassimo questa sostanza comune che ci unisce e la necessità di un raccordo alla situazione storica nella quale questa Costituzione italiana si pone.

La Costituzione nasce in un momento di agitazioni e di emozioni. Quando vi sono scontri di interessi e di intuizioni, nei momenti duri e tragici, nascono le Costituzioni, e portano di questa lotta, dalla quale emergono, il tratto caratteristico. Non possiamo, ripeto, se non vogliamo fare della Costituzione uno strumento inefficiente, prescindere da questa comune, costante rivendicazione di libertà e giustizia. Sono queste le cose che devono essere a base della nostra Costituzione…”

https://www.politicainsieme.com/aldo-moro-e-la-costituzione-antifascista/




RICORDO DEGLI EROICI PARTIGIANI Francesco Sciucchi e Antonio Aceto

Risiedevano entrambi nella contrada Santa Barbara di Chieti

Chieti, 8 maggio 2023. Sciucchi era nato a Chieti nel 1908.Si era laureato in Medicina a Roma nel 1933. Mobilitato come ufficiale medico, aveva svolto la sua attività a Roma e Bari,  poi in Spagna, in Albania e in Grecia. Tornato a Chieti, prestò servizio nell’ospedale militare. Dopo l’8 settembre, partecipò all’organizzazione della banda Palombaro. Nella contrada Santa Barbara organizzò un gruppo partigiano, al quale aderirono  i contadini Anonio Aceto e Ruggero Carlone e il colonnello Roberto D’Agostino.

Antonio Aceto, nato il 30 marzo 1919, lavorava come mezzadro alle dipendenze della famiglia Fusco. In un’intervista il figlio Angelo mi disse che il padre, benché molto giovane, aveva quattro figli, due nati prima  e due durante la guerra. Aveva combattuto in Albania, in Grecia e in Africa.

Dopo l’armistizio, entrò nel gruppo capitanato da Sciucchi che, con una radio ricetrasmittente, manteneva i collegamenti con gli anglo-americani. I partigiani aiutavano gli ex prigionieri alleati ad attraversare il fronte, accompagnandoli alle foci dei fiumi  Alento e Foro, ove trovavano  battelli a vela e a remi procurati dai partigiani della banda  di Francavilla.

Una scheda dell’ANFIM (Associazione Nazionale Famiglie Martiri Italiani), firmata da Alessandro Sciucchi, padre di Francesco,  documenta come furono uccisi il figlio, Antonio Aceto e il colonnello Roberto D’Agostino. La mattina dell’8 novembre 1943 Francesco Sciucchi, sospettato di nascondere delle armi e di avere collegamenti con gli inglesi, per la delazione di spie rimaste sempre ignote, fu arrestato alla presenza della madre, delle nuore e di una nipotina di tre anni, piangente, tenute sotto la minaccia dei mitragliatori.

I nazisti comunicarono l’arresto del partigiano sparando colpi con pistola segnalatrice. Sentendo gli spari, il colonnello Roberto D’Agostino tentò di fuggire, “ma fu raggiunto in pieno da una raffica di mitraglia, che lo stese morto”.

Caricato Francesco su un’automobile, i nazisti incontrarono durante il percorso   Antonio Aceto, “che fu parimenti preso”. Giunti  a circa due km di distanza dalla chiesa della Madonna del Buon Consiglio, sotto Bucchianico, i due partigiani furono fucilati senza processo. 

Sull’uccisione di Ruggero Carlone abbiamo  la testimonianza della signora Anna Carlone, sua parente. Ruggero era mezzadro di Francesco Sciucchi. Mentre stavano per sparargli, per proteggerlo, “corse verso i tedeschi. La moglie, che era incinta, gridò:<Fermati! Dove vai!> I tedeschi hanno ucciso pure lui con la mitragliatrice”.

Nel secondo anniversario della barbara uccisione, le famiglie eressero sul posto un cippo con una croce e la seguente drammatica epigrafe: ”La mattina dell’8 novembre 1943/DOTT. FRANCESCO SCIUCCHI ED ANTONIO ACETO/ venduti alla bestiale ferocia germanica/da esecranda progenie di Caino e di Giuda/ebbero violentemente spezzata la vita/nel rigoglio della loro giovinezza/inzuppando del loro purissimo sangue/senza processo e cristiano conforto/queste zolle/sulle quali si compì il loro martirio”.

Il prossimo 10 maggio, alle ore 10, la Lega Spi e la Sezione Anpi di Chieti onoreranno la memoria dell’eroico sacrificio dei partigiani Francesco Sciucchi e Antonio Aceto, deponendo al cippo una corona di fiori. Alla commemorazione parteciperanno gli studenti della Scuola Secondaria di primo grado di Bucchianico (due giorni prima il sottoscritto  dialogherà con loro sulla banda Palombaro), i dirigenti delle due Associazioni e i sindaci di Bucchianico e di Chieti.

Filippo Paziente

storico e socio Anpi




LA NUOVA CANZONE del Gen Verde

Gen Verde – Girl On A Mission (Magnificat). Composta per la Giornata Mondiale della Gioventù 2023 a Lisbona, Portogallo

Il tema della Giornata Mondiale della Gioventù 2023 a Lisbona, Maria si alzò e andò in fretta (Lc 1,39), è l’ispirazione di questa canzone in inglese e portoghese. Seguendo l’esempio di Maria, le chiediamo di portarci con sé nel suo viaggio e di insegnarci come aprire i nostri cuori ai più bisognosi.

Il videoclip è stato realizzato con la partecipazione speciale degli studenti di danza del Laboratorio Accademico Danza (Montecatini, Italia) e di Maria Salvatori, violoncellista.

Disponibile su tutte le piattaforme digitali: https://lnk.to/girlonamission

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LYRICS

Oh… oh…

You’re a girl on a mission

Nothing stands in your way

You arise to meet the morning cold

At the break of day

There’s a fire

In your eyes

Cause you know the one you carry inside

Will be the light of the world

As his love urges you along

In your heart is a joyful song:

Magnificat anima mea

Magnificat anima mea Dominum

And my spirit rejoices

My heart can’t keep from singing

The wonders of the Lord

Magnificat anima mea

Magnificat anima mea Dominum

Magnificat anima mea Dominum

oh…

Nessa viagem, Maria

Leva-nos com você

Oxalá que o nosso coração

Seja como o Seu

Seu ouvir

Seu olhar

Coisas grandes podes nos ensinar

Cuidar, sofrer, transformar

Quem amar como você fez

Cantará com você, assim:

Magnificat anima mea

Magnificat anima mea Dominum

And my spirit rejoices

My heart can’t keep from singing

The wonders of the Lord

Magnificat anima mea

Magnificat anima mea Dominum

Magnificat anima mea Dominum

oh….

E, todos juntos, nos levantemos

E cada muro abateremos

Caminharemos

Nada nos para agora! Hey!

Sem olhar para trás

Por essa estrada vamos

Nas nossas mãos

Temos para sempre a esperança,

a esperança.

We’ll build a world of love

Magnificat anima mea

Magnificat anima mea Dominum

And my spirit rejoices

My heart can’t keep from singing

The wonders of the Lord

Magnificat anima mea

Magnificat anima mea Dominum

Magnificat anima mea Dominum

oh, oh…

Magnificat anima mea

oh, oh…

You’re a girl on a mission.

#GenVerde #girlonamission #Magnificat

Music video by Gen Verde performing Girl On A Mission (Magnificat). © Gen Verde 2023. All Rights Reserved.




SERVONO I CATTOLICI IN POLITICA?

di Giovanni Cominelli

Politicainsieme.com, 7 maggio 2023. Quando don Sturzo nel 1919 fondò il Partito popolare come “partito di cattolici”, quando De Gasperi nel 1943 fondò la DC come “partito cattolico”, i cattolici in Italia erano la maggioranza. Non solo sociologica.

In mezzo a quelle due date sta “Umanesimo integrale” del 1936 di Jacques Maritain, del quale cadeva il 28 aprile scorso il cinquantenario della morte. La sua distinzione tra l’azione en tant que chrétien e l’azione  en chrétien ha guidato per decenni i cattolici in politica.

La prima azione consiste nell’obbedienza ai riti e ai dogmi della Chiesa; la seconda è l’applicazione delle idee cristiane in ambito temporale da parte di individui o di organizzazioni laiche.

Il presupposto materiale di quella distinzione era l’esistenza di una Cristianità. Chi l’avrebbe dovuta rappresentare e dirigere era, tuttavia, oggetto di conflitto, interno alla Chiesa stessa: il Vaticano direttamente o i cattolici laici?  Quel presupposto è venuto meno: i cattolici sono minoranza, “la cristianità” è finita.

Negli ultimi settantacinque anni, passata la sbornia del “Christus vincit” e dell’”Ecclesia triumphans” dell’Anno santo 1950, celebrata e presto tramontata la speranza di rinascita indotta dal Concilio Vaticano II negli anni ’60, il processo di secolarizzazione è proceduto implacabile e diffusivo.

Il tormento dei cattolici nell’Italia di oggi nasce proprio da qui: la fede ha cessato di essere fermento, motore, animazione della società e, dunque, della politica. E se hanno pensato di usare la politica e lo Stato per costruire una società secondo i propri valori, ora sono loro ad essere usati dalla politica.

La costruzione della “città umana” è, più che mai, un cantiere disordinato e conflittuale, le fondamenta etiche sono di risulta, mentre il grande magazzino di materiali finora fornito dalla fede resta inutilizzato. Ai credenti resta la sensazione di essere vestali di ceneri fredde.

All’interno del mondo cattolico, le correnti fondamentaliste, alimentate sempre e in ogni tempo dall’illusione del “ritorno alle origini”, hanno dato la colpa di tale condizione al “tradimento dei chierici” – qui intesi letteralmente come Papi e Vescovi– che per voler andare incontro al mondo, se ne sono lasciati sedurre. Ah, i bei tempi del Sillabo di Pio IX!…

Il fatto è che siamo immersi in una deriva antropologica di lunga durata, almeno qui in Occidente: la deriva dell’onnipotenza tecnologica e dell’autosufficienza metafisica. E perciò si sta affievolendo la domanda religiosa.

Il senso religioso nasce dall’esperienza diretta della corporeità e della terra: donde il senso della finitudine, del limite, del male, della morte. Ma non è più un’esperienza collettivamente elaborata. Viene segregata e privatizzata in un orizzonte individuale.

Se la fede religiosa deve rispondere al bisogno metafisico di senso e al bisogno sociale di legami comunitari, il primo viene cloroformizzato, il secondo è sempre più ridotto in orizzonti individuali e micro-comunitari. Il culto della propria libertà/identità prende il posto di quello religioso.

La fede resta a disposizione come “solacium” individuale, magari nell’illusione di R. Panikkar della creazione di un piacevole salotto interiore “cosmo-teandrico”, ma quando si incomincia a camminare nel mondo è inutilizzabile… E la morte? Secondo una crescente corrente di pensiero transumanista e postumanista è solo “una prestazione organica disfunzionale”. Tra qualche tempo la morte sarà sconfitta.

Basterà operare il download della storia individuale dentro “un agente” bio-meccanico, da gestire in ordinaria manutenzione per i secoli a venire. Liberandoci del corpo mortale, ci libereremo dalla morte.

In questa condizione storico-culturale, i cattolici devono “ritornare a Camaldoli”, in quel luogo dell’incontro storico dell’intellettualità cattolica, svoltosi tra il 17 luglio e il 23 luglio 1943, nel quale si gettarono le basi ideologico-programmatiche della DC? Francesco Occhetta, gesuita e docente alla Gregoriana, lo raccomanda. Ma solo in forma prepolitica e pre-partitica. Come, del resto, accadde anche allora.

Pare l’unica proposta ragionevole. I cattolici sono ormai dispersi su tutto il ventaglio della politica. Meglio che abbandonino l’idea di essere rappresentati unitariamente da qualche singolo colore dell’arcobaleno politico e di poter rendere operative le proprie opzioni etiche con l’aiuto dello Stato. Viva la diaspora, dunque! Liberati dagli schieramenti, potranno liberamente confrontarsi tra di loro e con il mondo sulle sfide del presente.

Serve ancora un cattolico oggi?

Sì, a discernere “i segni dei tempi”. L’invito a farlo era già partito da Gesù Cristo, quando lamentava l’incapacità dei Farisei di leggere i segni dell’ora messianica. Così il Vangelo di Luca.

È stata l’indicazione di metodo fondamentale della “Humanae salutis” di Giovanni XXIII, della Costituzione conciliare “Gaudium et Spes” – “è dovere permanente della Chiesa di scrutare i segni dei tempi e di interpretarli alla luce del Vangelo” –  dell’”Ecclesiam suam” di Paolo VI. Per P. Chenu “i segni dei tempi” erano “i fenomeni generalizzati, che abbracciano tutta una sfera di attività e che esprimono i bisogni e le aspirazioni dell’umanità di oggi”.

Ora, in questo Terzo millennio, i tempi e i segni sono cambiati. È tornato, dopo 75 anni, il tempo della guerra. È in fibrillazione l’antropologia reale e quella filosofica di millenni di storia della specie.

Stiamo passando dall’antropologia del corpo a quella, gnostica, della mente. Il pianeta e la specie stanno entrando in un’epoca densa di incognite. Jean Guitton, poco prima di morire, scrisse di ingresso “in un tempo metafisico”. Non servono prediche e nostalgie, ma uno sguardo arrischiato e coraggioso sul tempo che sta arrivando.

Servono delle vele capaci di intercettare “il vento che soffia dal cuore delle cose”. È qui che i credenti devono dimostrare una superiorità epistemica, se ce l’hanno, capace di misurarsi con la storia, con il tempo presente, con il futuro. Senza (ricerca della) verità, non c’è carità, non c’è giustizia, non c’è comunità. Non c’è storia veramente umana.

Giovanni Cominelli

https://www.politicainsieme.com/servono-i-cattolici-in-politica-di-giovanni-cominelli/




 VIVA NAPOLI, ma non solo per il calcio

di Giuseppe Lalli

Della vittoria dello scudetto da parte del Napoli non si può che essere contenti (se ne starà rallegrando, in Cielo, anche Luciano De Crescenzo). Napoli non è una città qualunque. Napoli non lascia indifferenti. Non è solo una realtà urbana: è un destino, è una grande vivente metafora dell’Italia, è la capitale emotiva della nazione, il cuore pulsante del Paese, è una geografia umana che in diversa misura rappresenta tutti gli Italiani. A Napoli – diceva un suo celebre figlio, Totò, – si fa sempre tutto col cuore, il bene e il male. 

Napoli è la città della vita, della luce, della creatività, è la calda corrente del golfo che abbraccia da sempre tutta la penisola. Difficile immaginare un’Italia senza Napoli. Confessiamolo a noi stessi: noi italiani siamo tutti, chi più chi meno, un po’ napoletani, tiriamo tutti a campare, siamo sempre inclini a mettere il cuore davanti alla testa, e quando tutti ci danno per morti, il terzo giorno resuscitiamo.

Noi abruzzesi, poi, abbiamo avuto con la città partenopea un rapporto particolare. Tutto, dalla storia politica alle dinamiche etno-linguistiche, ci ha proiettato verso il Meridione. Napoli è stata la nostra capitale per almeno seicento anni, e L’Aquila, questa nostra bellissima città di fondazione, è stata considerata seconda città del regno continentale già a partire dai primi decenni del XV secolo. Alla fine del Settecento e poi per tutto il primo Ottocento, i figli della piccola e grande borghesia abruzzese e molisana andavano a studiare a Napoli. Benedetto Croce (Pescasseroli, 1866–Napoli, 1952), abruzzese di nascita e figlio di abruzzesi trapiantati a Napoli, ha potuto amare e dedicare a questa capitale della cultura gran parte delle sue fatiche intellettuali senza dover trascurare le sue radici.

Napoli occupa un posto importante anche nella storia di Assergi, paese natale dello scrivente abbarbicato sulle pendici del versante meridionale del massiccio del Gran Sasso. Poteva accadere nei secoli passati che i massari, i responsabili della “cosa pubblica” della comunità, scrivessero direttamente al Re di Napoli per vedere risolti i loro problemi. Nel Settecento, come ci informa Nicola Tomei (Villa S. Angelo, 1718–L’Aquila, 1792), «il Dottor di legge D. Giuseppantonio Cipicchia nato ad Assergi da Franco Cipicchia e Chiara Giusti, esercita i R(egi) Governi nel Regno» . Assergi, paese vestino, porta tracce rilevanti di Napoli nel dialetto (come lo scrivente ha illustrato in altro luogo) e nella stessa chiesa parrocchiale. 

C’è poi un’opera letteraria che lega le nostre contrade all’antica capitale. Si tratta di un poema dal titolo “La bella di Camarda”, di Emidio Cappelli (S. Demetrio ne’ Vestini, 1806 – ivi, 1868), rampollo di un casato che viveva a Napoli e che già ai primi dell’Ottocento era divenuto proprietario di gran parte della nostra montagna. Il racconto, non privo di suggestivi squarci lirici, è ambientato nell’amena valle del Raiale, che l’autore ben conosceva e molto amava. Pubblicato nell’allora capitale del Regno nel 1857 a cura della prestigiosa Accademia Pontaniana, il poemetto, scritto in uno stile di evidente impronta neoclassica, è stato considerato da un celebre intellettuale aquilano da poco scomparso come «il testo più caratteristico e consigliabile dell’Ottocento abruzzese» .

Va bene, dunque, la vittoria dello scudetto, ma essa non può essere salutata come un riscatto, giacché Napoli non è mai stata solo spettacolo o folclore, o arretratezza, ma, semmai, luogo delle occasioni mancate. Ecco, di seguito, cosa scriveva, tra l’altro, sulla grande città mediterranea lo storico Fernand Braudel (Luméville-en-Ornois, 1902–Cluses, 1985), esponente di punta di quella feconda corrente storiografica che va sotto il nome di “École des Annales” e attento studioso della storia della mentalità, in un articolo pubblicato sul Corriere della Sera il 30 marzo 1983:

Napoli ha continuato a dare molto all’Italia, all’Europa e al mondo: esporta a centinaia i suoi scienziati, i suoi intellettuali, i suoi ricercatori, i suoi artisti, i suoi cineasti […] mentre non riceve nulla, o pochissimo, da fuori”. L’Italia – aggiungeva Braudel – ha perso molto a non saper utilizzare, per indifferenza, ma anche per paura, le formidabili potenzialità di questa città decisamente troppo diversa: europea prima che italiana, essa ha sempre preferito il dialogo diretto con Madrid o Parigi, Londra o Vienna, snobbando Firenze, Milano o Roma. […]. Questo capitale è oggi sottoutilizzato, sperperato fino ai limiti dell’esaurimento […]. Quale fortuna per tutti noi, se ora, domani, potesse essere sistematicamente mobilitato, sfruttato, valorizzato. Quale fortuna per l’Europa, ma anche e soprattutto per l’Italia. Questa fortuna Napoli merita, più che mai che le sia data.

Valga, infine, un piccolo ricordo personale, di me che scrivo queste modeste note. Qualche anno fa stavo in gita a Napoli con alcuni amici e conoscenti aquilani. Si stava pranzando, dopo una breve passeggiata, in un ristorante con vista su via Caracciolo e sul mare. Ad un certo punto, tutti per qualche attimo ci azzittimmo. Io sentii il bisogno di prendere la parola e sussurrai: “Diciamo la verità: in questa città ci sentiamo a casa nostra”. “È vero – rispose più di uno –, stavo proprio pensando la stessa cosa”.

Per il resto, viva Napoli campione d’Italia!




TEMPO DI GRATIFICAZIONI

Il Giro d’Italia per l’Abruzzo in primo piano

Costa dei Trabocchi, 6 maggio 2023. Tutto il mondo del ciclismo concentrato sulla nostra costa: la Costa dei Trabocchi, lo spettacolo di un’Abruzzo misterioso e sorprendete, anche per noi abruzzesi.

Un’evento, una gara, una foto per immortalare la sintonia di due momenti della lotta contro il tempo.

Un Trabocco che resiste al tempo; un Tempo che resiste all’impresa nel Grande nostro Abruzzo.

In attesa della settima nei nostri monti, ci godiamo la prima tappa nella nostra costa; un evento davvero unico per il mondo dello sport, per il ciclismo, per gli abruzzesi tutti.

nm

Foto twitter @giroditalia




ACI: DISEGNA LA TUA STRADA sicura nel rispetto dell’ambiente

Terza edizione della Campagna di sensibilizzazione in collaborazione con le Scuole Primarie e gli Automobile Club provinciali

Chieti, 6 maggio 2023. Oggi, in occasione della Giornata Europea della Sicurezza Stradale, l’Automobile Club Chieti propone “Disegna la tua strada sicura nel rispetto dell’ambiente”, un’importante campagna di sensibilizzazione promossa dall’ACI nazionale con il patrocinio del Ministero dell’Istruzione e del Merito, giunta alla sua terza edizione, che vede protagoniste le Scuole Primarie del territorio.

Quest’anno alle informazioni legate alla strada e alla sua sicurezza si aggiunge il concetto di mobilità sostenibile correlato al tema dell’ambiente, in linea con quanto dichiarato dalla Commissione Europea nel documento “Un futuro ad impatto climatico zero”.

Un’esperienza che permetterà ai bambini di rappresentare la loro idea di “strada sicura e sostenibile” attraverso disegni ed immagini da colorare.

I docenti interessati possono scaricare i materiali didattici direttamente dall’home page del sito www.chieti.aci.it e distribuire i disegni ai bambini, i quali li completeranno e li coloreranno a seguito di una dinamica di classe nella quale l’insegnante suggerirà momenti di riflessione rivolgendo le domande, appositamente predisposte, presenti anch’esse sul sito unitamente ai disegni.

Quindi l’insegnante selezionerà da 1 fino ad un massimo di 3 disegni (anonimi per ragioni di privacy) che trasmetterà per e-mail nella quale specificherà il nome della scuola e della classe. I disegni dovranno essere fotografati in formato Jpg (l’immagine deve essere in alta risoluzione HD) e trasmessi all’Automobile Club Chieti entro venerdì 12 maggio all’indirizzo: r.dantuono@aci.it

A campagna conclusa, l’Aci Chieti esporrà sul proprio sito e sui canali digitali i disegni ricevuti.

Quelli migliori verranno successivamente selezionati da ACI Italia ed il 1° giugno sul sito internet dell’ACI (aci.it) e sul portale ministeriale Edustrada (edustrada.it) sarà pubblicato un video nazionale, unitamente all’elenco delle Scuole Primarie che hanno preso parte alla Campagna.




INSIEME, i cattolici e oltre

di Domenico Galbiati

Politicainsieme.com, 6 maggio 2023

Continuità e discontinuità non sono necessariamente momenti antitetici nel decorso di processi culturali, sociali o politici. Talvolta convivono, pur su piani distinti, talaltra sono addirittura reciprocamente funzionali. Questo assunto vale anche in ordine al movimento politico dei cattolici.

Oggi è necessario attuare un coraggioso atto di discontinuità. Non per negare la matrice di ispirazione cristiana che ci accomuna al PPI di Sturzo ed alla DC di De Gasperi e Moro, bensì per riproporla, purché con il linguaggio, l’apparato argomentativo ed il programma nuovo, che la fase storica in cui siamo entrati esige. Discontinuità delle forme come condizione previa per dare continuità alle radici ideali, antropologiche e storiche del cammino che intendiamo intraprendere.

Non ha senso che i cattolici continuino a baloccarsi con vecchie categorie, talvolta intrise di rimpianto, invocando, ad esempio, la ricomposizione della cosiddetta diaspora. PPI e DC, per quanto forze laiche ed aconfessionali, per forza di cose, in quei loro momenti storici, parlavano soprattutto all’elettorato cattolico. Oggi, in un contesto globale e di compiuta secolarizzazione, ispirazione cristiana vuol dire, piuttosto, ricercare le parole adatte, rivendicare le ragioni appropriate, i programmi e l’azione politica pertinente, per dar conto, a chi provenga da altre fedi e da altre culture, di quale sia l’intrinseco valore umano e civile dei principi, dei criteri di giudizio, delle categorie interpretative dell’umano che, da credenti, abbiamo ricevuto in dono, in uno con la fede.

Se non fossimo consapevoli che la cultura della persona è la cifra riassuntiva della nostra visione e, ad un tempo, il fermento necessario, anzi l’arco di volta da cui non si può prescindere per reggere il peso della svolta epocale, del cambio del paradigma storico verso cui siamo incamminati, senza esserne schiacciati, non ci sarebbe ragione di riproporre, nell’attuale quadro politico, una presenza organizzata autonoma, aperta al dialogo con tutti, fermamente attestata su una concezione cristiana dell’uomo, della vita e della storia, tributaria, congiuntamente, della Costituzione e della Dottrina Sociale della Chiesa.

Non un partito, in qualche modo, a sua volta, nostalgico, né, ovviamente, dei cattolici o per i cattolici, ma neppure di (soli) cattolici. Un partito di programma, secondo la lezione di Sturzo; aperto a rapporti ci coalizione che valorizzino le diversità nel quadro di una coerenza condivisa, come ci ha insegnato De Gasperi; attento o cogliere, fin dalle prime increspature del tessuto sociale, quei moti di novità, quelle domande di libertà che via via avanzano, come dovremmo apprendere da Moro; capace di dar conto di una speranza. Riconoscendo che il pluralismo delle scelte politiche dei cattolici non è una iattura da riassorbire, ma il segno di un travaglio e di una libertà di spirito, da considerare una ricchezza.

Questa è, almeno, la ratio attorno a cui INSIEME è nato e che, forse, merita di essere ripuntualizzata, nel momento in cui l’area cattolica, fortunatamente, riflette e, in modo fervido, si interroga sulla responsabilità politica che le compete.

Domenico Galbiati




GIRO-E ENEL X WAY 2023. Tutto pronto per il via

Spettacolare presentazione delle squadre nel Teatro degli Ulivi  di Fossacesia, località da cui domani partirà la prima tappa. Ben 17 i Team Ufficiali, più 16 Special Team: è un record

Fossacesia, 5 maggio 2023. Nella splendida cornice del Teatro degli Ulivi, a Fossacesia, con un concerto per orchestra sinfonica e coro, la Team Presentation ha inaugurato il Giro-E Enel X-Way 2023. La prima tappa di questa quinta edizione scatterà domani mattina proprio dalla cittadina abruzzese. Tra i capitani molti campioni ed ex professionisti, come Damiano Cunego, Igor Astarloa, Andrea Tafi, e poi Sacha Modolo, Giovanni Visconti, Davide Cassani, Moreno Moser, Manuel Belletti, Daniele Colli, Violette Neza Irakoze, Lello Ferrara.

Paolo Bellino, Amministratore Delegato e Direttore Generale di RCS Sport: “Il Giro-E non è una corsa, ma un modo per promuovere il ciclismo e il cicloturismo. E organizzare la Team Presentation del Giro-E in una sede come il Teatro degli Ulivi, per la quale ringrazio veramente tanto Elisa Martinotti ed Emilio Marcucci, che è la rappresentazione più efficace della sostenibilità, lo considero un regalo che l’Abruzzo ci ha fatto. È perfettamente coerente con ciò che è il Giro d’Italia, sempre di più una piattaforma di promozione e racconto delle eccellenze del nostro paese”.

Roberto Salvador, direttore del Giro-E: “Il percorso di quest’anno è bellissimo. Per la prima volta avremo anche una tappa interamente all’estero: la numero 13, da Verbier a Crans Montana, 66 chilometri in territorio svizzero. Abbiamo un lotto di gruppo numeroso e davvero prestigioso, con tanti nomi nuovi e molti personaggi e campioni. Sarà un Giro-E indimenticabile”.

IL PERCORSO

Unico Grande Giro al mondo dedicato alle bici a pedalata assistita, il Giro-E si svolge nei giorni e sulle strade della Corsa Rosa e si disputa con le bici da corsa a pedalata assistita, dotate di motore elettrico e batteria, definite e-road. È grazie al loro ausilio che ciclisti normali possono affrontare percorsi eccezionali, come quelli ricavati dalle tappe del Giro d’Italia e percorsi, appena poche ore dopo il loro passaggio, dai professionisti e dai campioni dell’UCI World Tour.

L’edizione 2023 prevede 20 tappe per 1.150 chilometri in totale. Dall’Abruzzo alle Dolomiti, con traguardo finale a Roma, il 28 maggio.

Sono 16.400 i metri di dislivello positivo 2023, pari a una media di 820 metri a tappa: non è il Giro-E più duro di sempre, ma sarà decisamente probante sia per i quadricipiti dei partecipanti sia per le batterie dei motori delle bici. Ci sono tappe pianeggianti e collinari che possono essere affrontate anche dai neofiti, ma pure frazioni di alta montagna dove occorrono esperienza e gambe per godersi l’esperienza senza patire troppo il dislivello altimetrico. Otto le tappe con un dislivello superiore ai mille metri, una quella che va oltre i 2mila: la tappa numero 7 Pratola Peligna-Campo Imperatore (2.100 metri). Ben tre le tappe di alta montagna a cinque stelle: Verbier-Crans Montana, Levico Terme-Monte Bondone, Cortina d’Ampezzo-Tre Come di Lavaredo. Basteranno i motori? E soprattutto, basteranno le batterie?

I TEAM

Iscritti ben 17 Team Ufficiali e 16 Special Team che prenderanno il via solo in alcune tappe: è un record.

TEAM

Enel X Way

Continental

Italia.it

Toyota

Valsir 1

Valsir 2

Raspini-Crai

Trenitalia

Sara Assicurazioni

CNH Industrial

Free To X

Green Project Agency-Sporters

Yamaha

Carglass

Fly-Citroën

CambioBike

RCS Sport

SPECIAL TEAM

Toyota

Univergomma

Gruppo E

Trenitalia TPer

Valsir

Air Dolomiti

Faema

Open Fiber

Technogym

SN4IFUN

Team Sindaci Monastier

Sara Assicurazioni

Enel X Way

Athletica Vaticana

RCS Sport

Intimissimi Uomo

LE MAGLIE UFFICIALI

MAGLIA BLU Enel X Way

MAGLIA ARANCIO Continental

MAGLIA VERDE-RIDE GREEN Trenitalia

MAGLIA BIANCA Intimissimi Uomo

MAGLIA AZZURRA Italia.it

MAGLIA ROSSA Valsir

MAGLIA SOCIAL Fantacycling

I PARTNER

Enel X Way Title sponsor e Maglia Blu; Continental Maglia Arancio; Trenitalia Maglia Verde-Ride Green; Intimissimi Uomo Maglia Bianca; Ministero Del Turismo e ENIT – Agenzia Nazionale del Turismo Maglia Azzurra; Valsir Maglia Rossa; Fantacycling Maglia Social; Toyota Official Mobility Partner; Tudor Official Time Keeper; Yamaha Official Scooter Partner; NAMEDSPORT Official Nutrition Sponsor; Lauretana Official Water Partner; Castelli Official Jersey Partner; Shimano Official Technical Partner; Astoria Official Wine Partner; San Gabriel Official Beer; Oakley Official Sunglasses e Official Casco; Nolan Official Partner; OJ Official Partner.

#GiroE




STATE LONTANI DAI TAROCCHI angelici e dall’occultismo, New Age, cabala, occultismo

Derive pericolose, contrarie gli all’insegnamento della Chiesa sugli Angeli

di Don Marcello Stanzione

Il Nuovo Arengario, 4 Maggio 2023. Gli angeli, nei nostri giorni, sono molto di moda; esistono numerosi gruppi interessati a condividere le loro esperienze con gli angeli e a comunicare con loro. Nelle librerie si vendono i tarocchi angelici, per mettersi in contatto con gli angeli, e anche case editrici molto prestigiose hanno pubblicato una decina di libri di Francois Bernard Termes che si firma con il nome di Haziel e che è un cabalista che mescola l’angelologia cristiana con l’astrologia occulta, la magia, la teologia e la mistica ebraica, creando grande confusione anche in molti cattolici praticanti.

Questi libri affermano che secondo la tradizione esoterica vi sono nove cori di angeli, ognuno dei quali è governato da un Arcangelo ed è composto da otto angeli custodi per un totale di 72 nomi di angeli. Ogni angelo custode avrebbe il suo domicilio in uno spazio che comprende 5 gradi (5 giorni) dello zodiaco astrologico, così che le persone nate in quei 5 gradi-giorni hanno quel determinato angelo custode.

A ciascuno di questi 72 angeli vengono rivolte delle particolari preghiere e Haziel promette risultati spettacolari affermando: “Possiamo chiedere al nostro angelo custode i suoi poteri ma anche quelli di altri angeli custodi, poiché egli ha il compito di trasmetterli; noi ci mettiamo in contatto con il nostro angelo custode ogni volta che gli rivolgiamo la sua apposita preghiera. Ma, se di 5 giorni in 5 giorni rivolgeremo le preghiere ai diversi angeli otterremo tutti i poteri, tutti i doni”.

Questa è chiaramente non più una visione cristiana, dove l’angelo ci deve aiutare ad andare in paradiso, ma è una visione magico-occultistica, nella quale l’angelo è strumentalizzato affinché noi riusciamo ad ottenere poteri straordinari e avere successo nella vita.

La grande tentazione della Cabala

Molti, più che rivolgersi agli arcangeli Michele, Raffaele e Gabriele citati nella Bibbia, si rivolgono agli pseudo-angeli della Cabala, che è una complicata dottrina esoterica del misticismo ebraico, che si diffuse nel tredicesimo secolo. In quest’epoca fu composto il Libro dello splendore, nel quale gli angeli esercitano un ruolo importante.

Secondo la Cabala vi sono dieci Sefirot, canali dell’energia di Dio, che raffigurano gli attributi dell’Onnipotente posti al governo del cosmo. I nomi dei dieci Sefirot si riferiscono alle qualità supreme della divinità: Fondamento, Splendore, Eternità, Bellezza, Potere, Grazia, Conoscenza, Saggezza, Comprensione, Corona. Ogni Sefirot è governato da un Arcangelo; il più importante di tutti sarebbe Metatron, principio della presenza, munito di 72 ali e innumerevoli occhi lampeggianti, che è il luogotenente di Dio. Tra i vari Sefirot, ci sono 72 sentieri e conoscere i nomi dei 72 geni planetari o angeli, come pure i momenti dell’anno o del giorno in cui li si può invocare, significa, sempre secondo i cabalisti, realizzare grandi cose.

Contro questo proliferare di angeli gnostici o esoterici, la Santa Chiesa Cattolica ha messo in guardia i suoi fedeli fin dai primi secoli del cristianesimo. Nel 543 il Sinodo di Costantinopoli condanna alcune idee errate sugli angeli, quando si cominciarono a venerare angeli con nomi non provenienti dalla Bibbia, ma dagli scritti apocrifi, come ad esempio l’Arcangelo Uriel, che viene menzionato dal libro apocrifo di Enoch e che ben presto venne venerato in tutto l’Occidente.

No agli pseudo-angeli biblici

Questo culto agli pseudo-angeli biblici stava causando una idolatria superstiziosa, per cui tutti i documenti ecclesiastici, dal settimo secolo in poi, cercano di contenere e illuminare la devozione agli angeli e di condannare gli errori. Verso la fine dell’ottavo secolo l’Arcivescovo Adalberto di Magdeburgo fu accusato di compiere opere di magia evocando i sette spiriti, specialmente quello di Uriel che lo aveva aiutato a produrre grandi fenomeni.

L’intervento ecclesiastico fu causato da una preghiera miracolosa composta da Adalberto che, accanto ai nomi di Michele, Raffaele e Gabriele, includeva anche i nomi equivoci di Uriel, Raguel, Tubuel, Ineas, Dubuos, Suluoc, Siniel. Nel 745 si tenne a Roma un Sinodo, sotto papa Zaccaria, che proibì di invocare i nomi di questi presunti angeli, dichiarando che essi erano in realtà dei demoni. Possono essere legittimamente invocati solo i nomi di origine biblica: Michele, Gabriele e Raffaele.

Nel 789 una norma del Concilio franco, sotto il re Carlo Magno, proibiva di introdurre nel culto liturgico i nomi degli angeli all’infuori dei tre noti; un’altra norma disponeva la scomunica e, addirittura, la pena di morte per coloro che adoravano l’Arcangelo Uriel.

Le insidie della New Age: gli angeli manipolati

Oggi, dopo tanti secoli, ci troviamo di nuovo immersi nella peggiore delle confusioni riguardo gli angeli. Molti Cristiani sono ingannati dal movimento New Age (nuova era) che offre una angelologia completamente diversa dalla dottrina biblica cattolica. La mentalità del New Age è, riguardo agli angeli, quasi politeista. Gli angeli che sono strettamente collegati all’astrologia esoterica, sono associati ai mesi dell’anno: ad esempio Uriel a Settembre; Barchiel a Febbraio; ai giorni della settimana: il mercoledì è sotto la protezione di Michele e il lunedì è governato da Gabriele; ai segni zodiacali: Urie1 alla Bilancia, Amodel al Toro, ecc.

Nella concezione del New Age gli angeli sono fondamentalmente inferiori all’uomo, perché ogni spirito celeste è determinato a un dato compito e non gode della libertà di cui dispone l’essere umano. Per il New Age, gli angeli non sono altro che servitori di coloro che attraverso il Channeling (canalizzazione), un tipo di spiritismo moderno, si mettono in contatto con essi. Mentre secondo la Sacra Scrittura e la visione cristiana, l’Onnipotente Dio si serve dei suoi angeli per fare la sua volontà, il New Age fa credere che gli angeli siano messaggeri al nostro servizio e non servitori liberi dell’Altissimo.

Per comunicare con il proprio angelo guida, il seguace del New Age svuota la propria mente per raggiungere uno stato alterato di coscienza e, a questo scopo, si può ripetere anche la parola angeli come se fosse un mantra (nenia indiana).

Altra tecnica New Age per mettersi in contatto con gli esseri angelici, è la immaginazione guidata o visualizzazione, che è un processo simile allo sciamanesimo, nel quale si comunica con spiriti guida.

Ed ecco un breve saggio di visualizzazione con un angelo proposto da uno dei tanti scrittori esoterici: “Mettete in sottofondo musica di meditazione. Cercate un luogo o angolo dove possiate meditare sempre. Mettetevi ben comodi, scalzi, seduti nella posizione del loto (Buddha). Con le palme delle mani rivolte all’insù, respirate profondamente per tre volte, rilassatevi con ogni respiro, controllate bene che il corpo non sia teso, rifiutate ogni pensiero o problema che si presenti, inviate al cervello l’ordine di rilassarsi… Poi visualizzate un sole grande, dal quale fuoriesce un raggio di luce bianca dorata che vi ricopre completamente.

Respirate quella luce che vi pulisce e purifica ed esalate verso di essa diverse volte. Chiedete poi che si renda presente l’angelo solare dorato che vi appartiene; chiedetegli che vi dica il suo nome e che fonda la sua energia con la vostra. Calmi, insistete, ascoltate e visualizzate. A volte appaiono lettere o il nome completo, o forse lo udirete. Può darsi che all’inizio non percepiate nulla, ma apparirà, può darsi anche che percepiate solo la parte maschile o femminile dell’angelo o ambedue… Una volta stabilita la comunicazione, sarà più facile comunicare con gli angeli o arcangeli zodiacali o con qualunque altro”.

Il New Age propone anche l’uso di cristalli cherubinici per comunicare con gli angeli. Questi cristalli vengono presi con entrambe le mani e si chiede, ad alta voce, che il potere dei Cherubini, passi attraverso la persona e giunga al cristallo perché esso si carichi con le vibrazioni dei Cherubini. Per stabilire un contatto con gli angeli, il New Age sottolinea l’uso dei colori dell’abbigliamento, per cui il rosa attirerebbe gli angeli custodi, il blu forte gli angeli guaritori, mentre all’Arcangelo Michele piacerebbero i colori verde, oro e rosa.

La scrittura automatica

Un altro modo di comunicare con gli angeli è quello della scrittura automatica: si inizia a scrivere salutando un particolare angelo o il proprio angelo custode e poi si lascia che le parole fluiscano da sé. Molte persone utilizzano le carte angeliche (ve ne sono di diversi tipi in commercio), che non sono altro che i tarocchi riverniciati di angelismo che vengono utilizzati per chiedere consiglio al proprio angelo custode. Ad esempio, la scrittrice K. Mc Rooney ha creato un mazzo di 44 carte rappresentanti gli angeli e afferma: “Focalizzatevi sul desiderio e formulate una domanda chiara e precisa. Scrivetela su di un foglio, poi mescolate le carte, concentrandovi su di essa con molta intensità. Partendo dalla sommità del mazzo, disponete le carte coperte, una alla volta, rispettando la sequenza numerica e le posizioni indicate nelle istruzioni su cui avete deciso di basarvi. A mano a mano che le scoprirete, leggete attentamente le sezioni degli angeli ad esse corrispondenti. Riflettete sul modo con cui ciascun angelo si correla con voi, sul significato della sua posizione nell’emanazione e sul modo con cui tutti gli angeli operano congiuntamente”. Assolutamente non bisogna fare ciò!




IL FUTURO IN FCA avanza straordinariamente!

Sciopero di otto ore su tutto il sito Fca Italy Atessa

Lanciano, 5 maggio 2023. A partire da maggio anche un’azienda della Val di Sangro inizia la sperimentazione della settimana di lavoro corta. Non contempla una riduzione di orario di lavoro ma è un primo passo verso un futuro necessario per l’occupazione e per migliorare la vita dei lavoratori.

A darne notizia è stata la dirigenza dell’azienda, leader mondiali nella progettazione e produzione di teste di estrusione, estrusori e attrezzature per la produzione di fili e cavi elettrici. Ovunque si è introdotta una miglioria delle condizioni lavorative, come accaduto in molti paesi dell’UE e in aziende Italiane, a beneficiarne è stata anche la produttività.                                                                                      

Mentre il mondo del lavoro viaggia verso una direzione ben precisa, dettata da una visione lungimirante, in Fca Italy Atessa si continua in direzione opposta alternando fermi produttivi a giornate di recuperi della produzione persa e con il ritorno ai turni di lavoro straordinario.

La nostra volontà di rivendicare la costruzione di condizioni lavorative dignitose continuerà fin quando riuscirà ad aprire una breccia nella testa di una classe dirigente che non coglie le esigenze imposte dalla storia ed è rivolta ed una logica del profitto obsoleta.

Le responsabilità di tutto ciò sono da ascrivere anche alla politica italiana che guarda al passato invece di incentivare percorsi rivolti al vero progresso. Non è un caso che gli straordinari in Italia sono tassati molto meno che in altri paesi europei.

L’attuale governo, che è contro i lavoratori italiani, ne sta dando ampiamente prova con provvedimenti che aumentano la precarietà del lavoro, che è già dilagante, e sta portando alla rovina la società italiana ed in particolare intere generazioni di giovani.

L’USB, da anni, porta avanti una lotta a tutela delle condizioni di lavoro e per la riduzione dell’orario di lavoro. Contro il ricorso al lavoro straordinario, contro i recuperi produttivi, per la riassunzione dei giovani precari non confermati, per la riduzione dell’orario di lavoro settimanale, per veri aumenti salariali,

USB DICHIARA sciopero di 8 ore su tutto il sito Fca Italy Atessa per sabato 6 Maggio (Straordinario) e domenica 7 maggio (recupero produttivo).

TURNO B SABATO 6 MAGGIO DALLE ORE 05:45 ALLE ORE 13:45

TURNO C DOMENICA 7 MAGGIO DALLE ORE 22:15 ALLE ORE 05:45 (di lunedì 8 maggio)




LA MUSICA INCONTRATA Tappa di Sulmona

Festival itinerante LibrOrchestra Percorsi nella letteratura per l’infanzia e nella musica

Sulmona, 4 maggio 2023 – Torna a Sulmona LibrOrchestra, il Festival itinerante per l’infanzia ideato dall’Atelier Elisabetta Garilli e realizzato insieme all’associazione LaFogliaeilVento, con l’obiettivo di creare una nuova comunità educante in rete con famiglie, docenti, educatori, librai, bibliotecari, artisti, amministratori locali, e soprattutto con ogni singolo territorio incontrato.

Un progetto triennale, cresciuto anno dopo anno, che nella corrente edizione, dal 27 aprile al 9 settembre, raggiunge sette territori, Verona, Fabriano (AN), Sulmona (AQ), Campobasso, Scanzorosciate e Treviglio (BG), Felino (PR), con tavole rotonde, spettacoli interdisciplinari e laboratori per un totale di 40 appuntamenti gratuiti.

L’obiettivo del Festival è quello di andare incontro alle comunità e contrastare l’impoverimento educativo e culturale, attraverso la promozione e la divulgazione della lettura e della musica fin dalla prima infanzia, come potenti mezzi di inclusione sociale.

Il format prevede, per ogni tappa, una tavola rotonda che veicoli i messaggi del Festival con il coinvolgimento di amministratori locali, bibliotecari, insegnanti, artisti di ogni disciplina, almeno uno spettacolo con musica dal vivo, interpretata dall’insieme Garilli Sound Project e con narrazione, danza e illustrazioni prodotte in tempo reale, almeno uno spettacolo interdisciplinare con musica dal vivo a cura di Atelier Elisabetta Garilli con insiemi ridotti o solisti. Al centro sempre le bambine e i bambini, le ragazze e i ragazzi dei territori coinvolti, promettenti progettisti di un futuro più sostenibile.

In questo senso, LibrOrchestra diventa un incubatore, uno spazio ideale di progettazione e costruzione di comunità educante. A confermarlo è l’esperienza dei primi due anni.

“Il tamtam intercorso tra i comuni italiani e le biblioteche è stato intenso e contagioso e il riscontro importante. Abbiamo contato circa 1500 presenze l’anno nelle prime due edizioni e oltre 1000 bambini coinvolti. Il 90% delle famiglie ha dichiarato di aver assistito ad eventi di vera innovazione sociale per la prima volta e che il format di LibrOrchestra rappresenta una novità assoluta per la propria città”, commenta la compositrice e direttrice artistica del festival, Elisabetta Garilli (Premio Rodari – Città di Omegna 2018), ideatrice di un originale metodo di divulgazione e fruizione della lettura che, associata a tutte le arti figurative e performative, ne aumenta il potenziale e la validità formativa.

“L’efficacia del format è ormai riconosciuta; i territori aderenti hanno visto un festival che arrivava a casa loro per rendere protagonisti della nuova comunità educante in itinere gli stessi attori della cultura locale, accomunati dal desiderio di lavorare per le giovani generazioni, nuove progettiste di futuro che noi adulti dobbiamo accompagnare, partendo dal rieducarci, per rieducare. Traguardo possibile grazie all’orchestra di parole, di suoni, persone, generazioni, che ogni territorio è vocato a restituire. Ulteriori valutazioni potranno essere fatte al termine dell’edizione 2023 anche grazie al miglioramento della capacità di rendicontazione di impatto con la definizione di nuovi Kpi (Key peformance indicator)”.

Alla realizzazione del Festival LibrOrchestra hanno contribuito numerosi partner, tra i quali BPER Banca, in qualità di main sponsor già dalla prima edizione, e Palazzetto Bru Zane di Venezia, come  partner culturale e, a livello locale,  altri enti pubblici e privati e imprese delle città coinvolte.

«Il sostegno di BPER Banca, che si colloca nel più ampio progetto LaBancaCheSaLeggere, testimonia l’impegno dell’Istituto in termini di Responsabilità sociale e culturale d’impresa e l’attenzione che ormai per tradizione la Banca riserva al mondo della cultura, della lettura e dell’educazione giovanile».

Dopo il successo dello scorso anno, l’amministrazione di Sulmona ha fortemente voluto che anche quest’anno il Festival arrivasse in città coinvolgendo le scuole, le famiglie, gli insegnanti, la biblioteca, la diocesi e il mondo della musica.

La tappa sulmonese, che ha ottenuto il patrocinio del Comune, è stata resa possibile dalla collaborazione con la Biblioteca regionale G. Capograssi e con la Camerata Musicale, sedi di alcune delle iniziative, con la Scuola Popolare di Musica, con la Diocesi di Sulmona-Valva, con Caniglia in Rete e la libreria Pizzi Mondadori, nonché grazie all’importante contributo della Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia de L’Aquila, della Polyplast srl e dell’Assessorato alla Cultura, al Turismo e all’Istruzione.

Il Festival è inserito nel calendario nazionale de Il Maggio dei libri, progetto di rete promosso dal Centro per il Libro e la Lettura; Sulmona, in qualità di Città che legge, con LibrOrchestra arricchisce la programmazione annuale delle iniziative del Patto per la lettura con una manifestazione dedicata ai piccoli e alle famiglie, che vedrà coinvolti, in due mattine. anche gli studenti di alcune scuole dell’infanzia e delle prime classi della primaria degli istituti comprensivi Lombardo Radice – Ovidio e Mazzini – Capograssi.

“La consideriamo una splendida occasione per i bambini e le loro famiglie per percepire quanto importanti siano state la parola cantata e la musica narrata per lo sviluppo della nostra civiltà e quanto   ancora oggi costituiscano elementi fondanti dello sviluppo delle giovani generazioni” ha dichiarato Rosanna Tuteri, assessora alla Cultura, al Turismo e all’Istruzione del Comune di Sulmona.

Il Festival rimarrà in città per quattro giorni ricchi di appuntamenti, tutti gratuiti. Aprirà la rassegna lo spettacolo musicale Caterina, cammina cammina, tratto dall’omonimo albo illustrato di Carthusia Edizioni, scritto e musicato da Elisabetta Garilli. Lo spettacolo interpretato dall’ensemble Garilli Sound Project, con la voce recitante di Alessia Canducci e le illustrazioni in presa diretta di Emanuela Bussolati, si terrà domenica 7 maggio alle 18.30 presso il Cinema Pacifico. È possibile riservare il proprio posto, prenotando sul sito aterlierelisabettagarilli.it/librorchestra nella sezione Programma Sulmona.

Nei giorni 8 e 9 maggio alle ore 17, si terranno due laboratori con narrazione per bambini presso la biblioteca regionale G. Capograssi. I laboratori, tratti dai libri Il Trenino è arrivato? e Piripù Bibi, con Atelier Elisabetta Garilli e la pluripremiata Emanuela Bussolati, sono a numero chiuso e con prenotazione, che può essere effettuata scrivendo una mail a apcsulmona@regione.abruzzo.it.

Nella mattina del 8 e del 10 maggio si terrà la Lettura Musicata Tinotino Tinotina Tinotintintin presso le scuole già prenotate.

Momento fondamentale per la costruzione della comunità educante sulmonese sarà la tavola rotonda dal titolo “La Musica Incontrata nelle parole, nelle illustrazioni, nella…, nei…, negli…, nelle…”, mercoledì 10 maggio alle 17.00, presso la Sala azzurra della Camerata Musicale Sulmonese, che si tradurrà in una conversazione aperta sul valore della musica e della letteratura per l’infanzia nella formazione umana, tra la celebre illustratrice Emanuela Bussolati  e la stessa musicista e direttrice artistica del Festival Elisabetta Garilli, Rosanna Tuteri, Assessore alla Cultura, al Turismo e all’Istruzione della Città di Sulmona, Italia Gualtieri, esperta di libri per ragazzi, Valter Matticoli, direttore della Scuola Popolare di Musica, Lino Giusti, musicista e consigliere della Camerata Musicale Sulmonese, Roberta Viggiani, operatrice, formatrice e presidente dell’associazione Movimento Zoè, modera Patrizio Iavarone.

Da Sulmona, il Festival Librorchestra proseguirà alla volta di Campobasso.

PROGRAMMA GENERALE SULMONA

DOMENICA 7 MAGGIO

ore 18.30 Cinema Pacifico

Spettacolo “Caterina, cammina cammina”, con il Garilli Sound Project, illustrazioni dal vivo di Emanuela Bussolati e la voce narrante di Alessia Canducci. Per famiglie. Prenotazioni su atelierelisabettagarilli.it/librorchestra sezione Programma di Sulmona.

LUNEDÌ 8 MAGGIO

Ore 10.30 presso la Scuola dell’Infanzia “Di Nello”

Lettura Musicata “Tinotino Tinotina Tinotintintin” con Atelier Elisabetta Garilli, Emanuela Bussolati. Per le scuole

Ore 17.00 Biblioteca “G. Capograssi”

Narrazione con laboratorio attivo “Il Trenino è arrivato?” con Atelier Elisabetta Garilli

Per bambini da 3 a 6 anni con un adulto accompagnatore. Prenotazioni: apcsulmona@regione.abruzzo.it

MARTEDÌ 9 MAGGIO

Ore 17.00 Biblioteca “G. Capograssi”

Laboratorio con narrazione “Piripù Bibi” con Emanuela Bussolati

Per bambini da 4 a 6 anni con un adulto accompagnatore. Prenotazioni: apcsulmona@regione.abruzzo.it

MERCOLEDÌ 10 MAGGIO

Ore 9.30 e 11.30 I.C. 1 Mazzini-Capograssi

Lettura Musicata “Tinotino Tinotina Tinotintintin” con Atelier Elisabetta Garilli ed E. Bussolati. Per le scuole

Ore 17.00 Sala Azzurra della Camerata Musicale Sulmonese

Tavola rotonda “La Musica incontrata, nelle parole, nelle illustrazioni, nella…, nei…, negli…, nelle…” Conversazione aperta sul valore della musica e della letteratura per l’infanzia nella formazione umana con Patrizio Iavarone, Rosanna Tuteri, Italia Gualtieri, Valter Matticoli, Roberta Viggiani, Lino Giusti, Emanuela Bussolati, Elisabetta Garilli

Per adulti, studenti universitari e liceali, educatori, docenti, musicisti, filosofi, ballerini, artisti, autori, illustratori, genitori.

FOCUS SPETTACOLI (per saperne di più)

Spettacolo musicale CATERINA, CAMMINA CAMMINA

Tratto dall’albo illustrato omonimo di E. Garilli, E. Bussolati, Carthusia Edizioni, 2019

Una fiaba musicale che narra le avventure della piccola Caterina alle prese con un mondo in bilico fra la realtà e la fantasia.

Attraverso il consueto intreccio di musiche originali, composte da Elisabetta Garilli appositamente per lo spettacolo e interpretate dal suo energico insieme musicale Garilli Sound Project, si entra in un mondo che sta a metà fra il reale e l’irreale, fra un orto e sette sentieri diversi, fra mille voci che indicano soluzioni. Uno spettacolo in cui le illustrazioni, prodotte dal vivo da Emanuela Bussolati, sono anch’esse una partitura architettonicamente studiata e unendosi alla narrazione di Alessia Canducci, accompagnano i bambini in nuovi spazi sonori fatti di suoni, di colpi di scena e cambi repentini.

Musiche e filastrocche di Elisabetta Garilli

Interpretate da Garilli Sound Project,

Testi e illustrazioni dal vivo di Emanuela Bussolati,

Voce narrante Alessia Canducci.

Per famiglie con bambini dai 3 anni

Lettura Musicata TINOTINO TINOTINA TINO TINTINTIN

Tratta dall’albo illustrato di Elisabetta Garilli, Emanuela Bussolati, edito da Carthusia Edizioni.

Un’orchestra di materiali che narrano e raccontano la bellezza del creare uniti. Un racconto dedicato a chi, come Tinotino, ha un talento da valorizzare e da difendere con coraggio, a chi ama ascoltare e a chi è capace di creare anche partendo da nulla.

Per le Scuole dell’Infanzia e Primaria già prenotate

Narrazione con laboratorio attivo IL TRENINO E’ ARRIVATO?

A cura di Atelier Elisabetta Garilli ispirato all’albo scritto da Elisabetta Garilli, illustrato da Serena Abagnato per Carthusia Edizioni.

“Il Trenino è arrivato?” è una narrazione che si trasforma in azione, un modo per raccontare, incontrare, giocare, creare attraverso le parole e gli infiniti suoni che emergono.

Il ritmo del treno segue i giochi di bambini e bambine, giochi di ritmi e di voci: “Questo è il treno che arriva sbuffando, mille ‘ciuf ciuf’ dice cantando”.

Per bambini da 3 a 6 anni con adulto accompagnatore

Laboratorio con narrazione PIRIPU’ BIBI

A cura di Emanuela Bussolati, autrice di Tararì Tararera per Cathusia Edizioni.

Come se la caverà un piccolo Piripù in mezzo alla foresta? E perché è lì tutto solo? Non ha una mamma e un papà? La sua storia è quella di un piccolino che vuole essere grande… ma è scritta in lingua piripù! Come faranno i bambini a capirla? Guardando le figure. E ci sarà da emozionarsi, da ridere, da riflettere.

Per bambini da 4 a 6 anni con un adulto accompagnatore.




L’AQUILA IN FIORE l’arrivo della primavera

Mostra mercato, laboratori e creatività nel cuore della città

L’Aquila, 4 maggio 2023.  Il 7 maggio 2023, il Parco del Castello Cinquecentesco di L’Aquila si trasformerà in un luogo magico dove i fiori, i colori e la creatività saranno protagonisti assoluti. L’Associazione Bambini di Ieri e di Oggi, con il contributo del Consiglio Regionale dell’Abruzzo, della Fondazione Carispaq e del Comune dell’Aquila, organizza “L’Aquila in Fiore”, una mostra mercato che vuole celebrare la primavera e la bellezza del territorio aquilano.

Durante l’evento, il parco si animerà di vita con la presenza di piante, fiori, prodotti della terra, prodotti dell’alveare, marmellate, sciroppi, liquori e tanto altro ancora. Ma non solo: il visitatore avrà anche la possibilità di ammirare l’artigianato artistico e handmade, con creazioni riconducibili al fiore e al suo mondo.

“L’Aquila in Fiore” non sarà solo una mostra mercato: l’evento prevede numerose attività collaterali che coinvolgeranno grandi e piccini. Sono previsti laboratori didattici e creativi, esposizioni artistiche e installazioni floreali, per fare vivere ai visitatori un’esperienza completa, un’occasione per socializzare, imparare e divertirsi all’insegna della creatività.

La manifestazione sarà anche un’occasione per far confluire sinergie ed energie. L’obiettivo è far diventare il Parco del Castello Cinquecentesco, per un giorno, un luogo dove le persone si ispirano a vicenda e si scambiano idee e passioni. Un luogo dove la creatività e l’imprenditorialità si fondono per creare nuove opportunità e progetti per il futuro.

L’evento è aperto a tutti e l’ingresso è gratuito. Venite a trascorrere una giornata speciale all’insegna dei colori, dei profumi e della bellezza del mondo floreale, ma anche dell’ispirazione, delle sinergie e dell’energia che solo un evento come “L’Aquila in Fiore” può trasmettere.




LA PIRAMIDE del Potere

o la rete della democrazia?

Politicainsieme.com, 4 maggio 2023

La tentazione di impennare la piramide del potere, così da renderla più scoscesa ed appuntita, restringendone la base ed innalzandone il vertice, è forte non solo in chi ne propugna espressamente l’adozione – ad esempio, ricorrendo a soluzioni presidenzialiste – ma anche in chi per insofferenza nei confronti di una politica ossificata ed esausta, per ignavia o per indifferenza, per ragioni di comodo o di conformismo o di stanchezza si adatta volentieri a delegare a piene mani, una volta per tutte, ad un potere sovraordinato e sovrano, la facoltà di orientare le stesse potenzialità della vita sua e della sua famiglia.

Nei confronti delle istituzioni ci sono sentimenti contrastanti: per un verso, una corale sfiducia, per altro verso, la pretesa che siano capaci e tenute a sfornare soluzioni che automaticamente, quasi d’ incanto, aggiustino le cose, senza che al singolo cittadino, per la sua parte, e così alle aggregazioni cui appartiene, si debba recare disturbo.

Alta, quanto e più dell’ astensionismo, è la percezione dell’ impotenza cui ciascuno è condannato nei confronti dello scorrere degli eventi, nella misura in cui la storia sembra essere mossa da poteri anonimi per un verso, ben individuabili per un altro – siano di ordine economico e finanziario o di carattere tecnico e scientifico oppure legati alla comunicazione, a presunzioni ideologiche o integraliste – i quali subornano e largamente espropriano la politica.

Soffocano, cioè, il discorso pubblico cui dovrebbe concorrere una pluralità di soggetti che si riconoscono e reciprocamente si legittimano, cosicché pretendere di incidervi significa condannarsi ad una immane fatica di Sisifo.

Per restaurare il primato della politica – e con essa il libero concorso di ognuno ad orientare la storia, che dai fermenti dei nostri giorni verrà segnata, con ogni probabilità, per un lungo ed importante decorso del suo domani – non basta studiare un concerto di provvedimenti che offrano almeno lo spazio indispensabile al pieno esercizio di una cittadinanza attiva. Eppure, alcuni primi passi sono necessari: una legge elettorale proporzionale; la riforma dei partiti, in osservanza all’ art. 49 della Costituzione; un regionalismo che nulla abbia a che vedere con l’ossessione separatista della Lega, come viene, di fatto, oggi riproposta; l’ autonomia impositiva dei Comuni.

È necessario pensare ad una larga distribuzione di compiti e ruoli che concorrono ad irrobustire una democrazia che sia vissuta, diventi, cioè, momento di una responsabilità non confinata, di volta in volta, nel limbo dell’opinabile, ma, piuttosto, tale da esprimere una coerenza, che, a sua volta, concorre a definire l’identità personale di ognuno.

In altri termini, invece che ad un potere conformato a piramide, dobbiamo pensare ad un modello a rete.

La rete è una struttura in cui il centro non sta da nessuna parte e sta dappertutto. Ogni nodo è un punto di convergenza e, nel contempo, di irradiazione. I rapporti interni sono biunivoci, recano contenuti che si intrecciano e muovono in uscita ed in entrata da ciascun nodo. La sua forma complessiva è flessibile. Si allenta e si tende, risponde al contesto in cui opera, pur senza smagliarsi. Non conosce, come la piramide, solo processi deduttivi che scendono giù dall’alto inamidati, ma rappresenta un sistema aperto, capace induttivamente di apprendere, fino a mettere in discussione i suoi stessi assiomi, cioè i principi costruttivi secondo cui è concepita. Insomma, è una cosa viva, capace di generare nuovi assunti, nuove conoscenze, come succede, appunto, alle “reti neurali”. C’è, in sostanza, una democrazia formale, che per quanto mantenga tale fisionomia, può ospitare nelle sue maglie un’ intenzione autoritaria e c’è, al contrario, una democrazia sostanziale di matrice popolare, in cui abitano quei valori di libertà personale, di solidarietà e di equità in cui crediamo.

Domenico Galbiati

https://www.politicainsieme.com/la-piramide-del-potere-o-la-rete-della-democrazia-di-domenico-galbiati/




TESTIMONI DEL NOSTRO TEMPO

Molteplici e continui sono gli inviti che giungono dall’Abruzzo; il richiamo di una terra nota e familiare è stato davvero forte per Claudia Koll anche questa volta

Abruzzo, 3 maggio 2023. Tre tappe, tre incontri, tre momenti di profonda spiritualità ed una preziosa, quanto mai misteriosa, comune gratificazione.   

Palombaro, Penne e Chieti sono stati i luoghi dell’accoglienza nei gironi venerdì 28 e sabato 29 aprile scorsi con una sintesi nella domenica mattina del 30 aprile a Santa Lucia di Cepagatti.

Fra eventi mariani, incontri di fratellanza e celebrazioni varie, la testimonianza dirompente e genuina di Claudia riesce a commuovere, ad offrire e a generare nuovi spunti di riflessione e meditazione.

Nel caos di un mondo disorientato e in fibrillazione critica, ecco emergere una potente figura di riferimento; uno dei pochi, unici ed autentici, testimoni del nostro tempo: Claudia Koll.

Ecco, appare al centro dell’aula sacra; lei semplice, minuta e sorridente: una figura confortante. Poche parole per individuare subito un cammino, una direzione, un luogo che richiama, che invita e che rassicura.

Non vi sono più dubbi, solo certezze quando la sintonia è stabilita. Non scegliamo noi di nascere: siamo il frutto di un disegno, di un grande disegno di bellezza che si svela in un continuo e gratificante agire, tanto misterioso quanto sorprendente. Una condizione categorica: cercare l’autentico, tendendo alla verità.

nm




GIORNATA MONDIALE della Libertà di Stampa

3 MAGGIO 2022

Ogni anno il 3 maggio si celebra la Giornata Mondiale della Libertà di Stampa per riaffermare questa libertà come diritto fondamentale, per difendere i media dagli attacchi alla loro indipendenza e per ricordare tutti i giornalisti uccisi nell’esercizio della loro professione.

La Giornata è stata istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1993 a seguito della Raccomandazione adottata dalla Conferenza Generale dell’UNESCO nel 1991, che aveva risposto all’appello dei giornalisti africani e alla loro storica Dichiarazione di Windhoek sul pluralismo e l’indipendenza dell’informazione.

L’UNESCO è tuttora fortemente impegnata nella protezione della libertà di espressione e la sicurezza dei giornalisti

Quest’anno la Conferenza Mondiale in occasione della Giornata viene organizzata dall’UNESCO in Uruguay dal 2 al 5 maggio in modalità mista, in presenza e online, ed ha come tema Journalism under Digital Siege, con un focus sull’impatto dell’era digitale sulla libertà di espressione, sulla sicurezza dei giornalisti, sull’accesso all’informazione e sulla privacy.

È possibile registrarsi all’evento.

Nell’ambito della Conferenza Mondiale, il 2 maggio verrà consegnato il premio Guillermo Cano per la libertà di stampa, assegnato all’Associazione Bielorussa dei giornalisti BAJ, che era stata candidata da 46 Paesi, tra cui l’Italia, attraverso una iniziativa europea.

https://www.unesco.it/it/News/Detail/1493




IL VIAGGIO DI UN’ASSOCIAZIONE COESA, fatta di legami, competenze e passioni

AISLA. Due storici traguardi segnano i primi 40 anni di attività

Novara, 3 maggio 2023. Trasformare la speranza in possibilità. È questo il regalo più grande con il quale AISLA ha celebrato i suoi 40 anni di attività, con il raggiungimento di due traguardi di importanza storica per l’Associazione e la comunità tutta delle persone con SLA: l’approvazione delle nuove linee guida INPS e del farmaco Tofersen.

Ed è proprio là dove il viaggio è iniziato, nel 1983, che si è svolta il 28 e il 29 aprile la cerimonia “AISLA40” presso il Centro Congressi del Villaggio Azzurro di Granozzo con Monticello, a pochi chilometri dal capoluogo piemontese.

“Il nostro obiettivo è quello di accorciare la distanza tra il sogno di sconfiggere la malattia e la realtà – dichiara Fulvia Massimelli, presidente nazionale AISLA, che continua – Sono convinta, infatti, solo grazie all’alleanza con la Comunità Scientifica e le Istituzioni che sia possibile affrontare la nostra malattia. E non a caso il simbolo di AISLA è l’Ankh, proprio a testimoniare quel profondo rispetto al valore della Vita”.

Una due giorni ricca di approfondimenti e testimonianze attraverso le idee, le voci e le energie di una comunità che combatte e guarda al futuro senza mai abbassare lo sguardo alla malattia. Ad aprire i lavori i messaggi del Ministro per le disabilità, On. Alessandra Locatelli, del Ministro della Salute, On. Orazio Schillaci e del Viceministro alle Politiche Sociali, On. Maria Teresa Bellucci.  Ai loro si sono uniti quelli delle istituzioni regionali e locali con la presenza dei Prefetti di Novara, Belluno ed Asti, Francesco Garsia, Mariano Savastano e Claudio Ventrice; quello del Vicepresidente di Regione Piemonte, Fabio Carosso; dell’Assessore all’Agricoltura di Regione Piemonte, Marco Protopapa; del Sindaco della città di Novara, Alessandro Canelli e del vicesindaco di Granozzo Monticello, Silvio Rossi. Con loro i già presidenti, Roberto Negri, Carlo Pasetti, Mario Melazzini e Massimo Mauro. Commovente l’omaggio al ricordo di Gianluca Vialli, con il suo instancabile impegno nel finanziare la ricerca scientifica sulla SLA.

“I 40 anni di AISLA rappresentano l’unità di intenti della Comunità Scientifica e dei pazienti per raggiungere obiettivi che oggi rappresentano una svolta per la malattia – dichiara Mario Sabatelli, presidente della Commissione Medico Scientifica di AISLA e direttore clinico dell’area adulti del Centro NeMO presso il Policlinico Gemelli di Roma, che continua – Notizie come quelle di questi giorni sono capaci di creare una prima crepa nel muro della malattia che fino ad ora sembrava insormontabile. È un bel momento, che ci serve per essere forti e andare avanti. L’allegria regna in questa giornata”. 

Due giornate, dunque, che hanno raccontato di un’Associazione coesa, fatta di legami, competenze e passioni. Questo è il metodo di pensiero e di azione di AISLA, che stato ripercorso grazie a contributi che hanno spaziato dalla ricerca alla clinica, ai servizi per la comunità, al valore del dono. Con questo spirito, l’Associazione ha anche raccontato come funzionerà concretamente il nuovo servizio di telemonitoraggio appena annunciato e che sarà offerto gratuitamente alle persone con SLA del territorio novarese.

Non solo, il concetto ed il valore del dono si legano alla gratitudine verso una rete di infrastruttura sociale che permette ad AISLA di essere punto di riferimento nazionale. Ed è con questo spirito che sono state consegnate 45 pubbliche benemerenze. La giornata si è conclusa con una cena sociale, impreziosita da talentuosi artisti che hanno voluto omaggiare la comunità SLA: , la chef stellata Marta Grassi, ha deliziato con il suo famoso Risotto alle muffe di Gorgonzola, con lei si sono uniti Andrea e Michele e Francesco Quarna di Radio Deejay; il quartetto d’archi Euphoria; fino alla coinvolgente esibizione di Ron.

“Da anni sono al fianco delle persone con SLA, consapevole della forza silenziosa che questi amici, che io chiamo guerrieri, sanno dimostrare. Un onore per me festeggiare questo anniversario, un punto di partenza verso una rotta comune. Aisla significa Esserci ed è stupendo vedere questa magia”, ha dichiarato Ron, consigliere nazionale e testimonial dell’Associazione

Il momento istituzionale più solenne si è svolto sabato mattina, quando durante l’Assemblea dei Soci è stato approvato il Bilancio Sociale 2022. In questo momento storico caratterizzato da disorientamento e timore nei confronti del futuro, l’organo sovrano dell’Associazione ha confermato quanto sia essenziale continuare ad investire nella fortificazione, nella tutela e salvaguardia della comunità SLA.  Con rispetto coraggioso e di visione, volto al Bene Comune, AISLA, dunque, continuerà il suo viaggio con fermezza e determinazione.

Elisa Longo




SULL’AEREO. IL PAPA: aiuteremo l’Ucraina per il rientro dei bimbi deportati in Russia

Nella conferenza stampa durante il rientro dall’Ungheria, papa Francesco parla di pace, di migranti, di denatalità, dell’incontro possibile con il patriarca Kirill. Ecco le sue parole

Avvenire.it, Gianni Cardinale, inviato a bordo dell’aereo papale domenica 30 aprile 2023

“Tre giorni densi ma buoni”. Con queste parole papa Francesco ha iniziato la tradizionale conferenza stampa sul volo di ritorno dall’Ungheria. Breve, ma ricca di contenuti. Eccone alcuni estratti.

Sui rapporti con gli ungheresi.

“Negli anni Sessanta quando studiavo in Cile ho conosciuto tanti gesuiti che erano stati cacciati dall’Ungheria. Poi sono rimasto molto amico delle suore ungheresi che avevano una scuola a 20 chilometri da Buenos Aires. Le visitavo due volte al mese e facevo un po’ il cappellano straordinario. Non capivo l’idioma, ma due parole le capivo bene: gulash e tokai. Mi ha colpito tanto il dolore di questi rifugiati, il non poter ritornare in patria. Poi ho saputo delle vicende per convincere il buon cardinale Mindszenty a venire a Roma. E ho conosciuto anche l’entusiasmo breve del 1956, e la delusione successiva. L’Ungheria non è cambiata, è arricchita. Gli ungheresi che avevo conosciuto erano di grande cultura, anche quelli che non erano di una classe sociale alta avevano tutti una buona cultura di base. Di solito gli ungheresi parlano anche tedesco o inglese perché la loro lingua si parla nel loro Paese e in Paradiso perché ci vuole una eternità per impararlo… Questo non è cambiato. Ho visto lo stile che conoscevo.

Sul tema dei migranti e sulla pace in Ucraina, sul colloquio con il premier Viktor Orban e con il metropolita russo ortodosso Hilarion.

“La pace di fa sempre aprendo canali, mai si può fare la pace con la chiusura. Invito tutti ad aprire rapporti, canali di amicizia. Questo non è facile. Con Orban ho fatto lo stesso discorso che faccio in genere con tutti. Le migrazioni: un problema che è l’Europa che deve prendere per mano. Sono cinque i Paesi più coinvolti: Cipro, Grecia, Malta, Italia, Spagna. Perché sono Paesi del Mediterraneo e i migranti sbarcano lì. E se l’Europa non si fa carico di questo con una distribuzione equa dei migranti, il problema sarà di questi Paesi soltanto. Poi c’è un altro problema collegato. La denatalità. Ci sono Paesi come Italia e Spagna dove non si fanno figli. Penso che un programma migratorio ben portato avanti, penso ad esempio alla Svezia, può aiutare questi Paesi che hanno una bassa natalità. Su Hilarion: è una persona che rispetto tanto. E’ una persona intelligente con la quale si può parlare. E questi rapporti è necessario mantenerli. Con il Patriarca Kirill ho parlato una sola volta, dopo che è iniziata la guerra, per 40 minuti. Ora sono il collegamento con lui tramite Antoni, che ha preso il posto di Hilarion; viene a trovarmi, è stato parroco a Roma e conosce bene l’ambiente. Con Kirill c’è in sospeso l’incontro che dovevamo avere a Gerusalemme e che è stato sospeso per la guerra. Quello si dovrà fare. E poi ho un rapporto con l’ambasciatore che adesso lascia dopo sette anni. Un uomo grande, come si deve, una persona seria, colta, molto equilibrata. Il rapporto con i russi passa principalmente con questo ambasciatore. Per la pace sono disposto a fare tutto quello che si deve. Adesso e in corso una missione… ma ancora non è pubblica, quando lo sarà lo dirò”.

Sullo stato di salute e la prospettiva di partecipare alla Gmg di Lisbona.

“Ho avuto un malore forte alla fine dell’udienza del mercoledì. Non mi sono sentito di fare pranzo, mi sono coricato un po’, non ho perso i sensi, ma c’era una febbre alta. Alle tre il medico mi ha portato in ospedale: una polmonite acuta e forte nella parte bassa del polmone. Grazie a Dio lo posso raccontare. Il corpo ha risposto bene al trattamento, grazie a Dio. A Lisbona andrò. Spero di farcela. Voi vedete che non è lo stesso di due anni fa. Col bastone, adesso meglio. Per il momento il viaggio non è cancellato. Poi c’è il viaggio a Marsiglia, poi in Mongolia, e poi l’ultimo che non ricordo”.

Sulla disponibilità, dopo quella manifestata con la Grecia, di restituire agli indigeni canadesi dei loro manufatti conservati in Vaticano.

“La restituzione dei frammenti del Partenone è stato un gesto giusto. Si doveva fare. Qui si deve fare un discernimento in ogni caso. La restituzione agli indigeni canadesi è in corso. Chiederò. Nella misura in cui si può restituire è meglio farlo. Fa bene a tutti. Per non abituarsi a mettere le mani nelle tasche degli altri”.

Sulla disponibilità di mediare per la restituzione dei bimbi ucraini deportati in Russia.

“Penso di sì. La Santa Sede ha fatto da intermediaria in alcuni scambi di prigionieri, tramite l’ambasciata. Questi sono andati bene. Penso che può andare bene anche quest’altro. La Santa Sede è disposta a farlo perché è giusto. E dobbiamo aiutare affinché questo non sia un casus belli, ma un caso umano. Tutti i gesti umani aiutano, invece i gesti di crudeltà no. Penso anche alle donne che vengono nei nostri paesi dalle zone di guerra. In questo momento sono aiutate. Non dobbiamo perdere l’entusiasmo per fare questo. Altrimenti queste donne rimangono senza protezione col pericolo di finire nelle mani degli avvoltoi che girano sempre. Non dobbiamo perdere questa tensione di aiuto per i rifugiati”.

https://www.avvenire.it/papa/pagine/papa-francesco-conferenza-stampa-aereo-ungheria-2023




GRANDI DECISIONI per il 1° maggio

Nessun confronto con la stampa

Politicainsieme.com,  2 maggio 2023. Non si è proprio capito perché Giorgia Meloni si sia sottratta alla conferenza stampa che tutti si sarebbero aspettati dopo il grande annuncio sui provvedimenti adottati dal Governo con la riunione straordinaria dal Consiglio dei ministri del Primo Maggio.

Proprio perché decisione tanta enfatizzata, un incontro libero ed aperto con i giornalisti non sarebbe dovuto mancare. Non è che il rispettare i criteri di completezza d’informazione richiesti a chi si assume l’onere di gestire la cosa pubblica, e soprattutto a quei livelli, sia un optional lasciato alla libera valutazione della Primo ministro.

Un segno di debolezza, comunque, che non era da attendersi dalla tenace e determinata Giorgia Meloni. A maggior ragione se dovesse diventare una pratica costante o applicata quando si ritiene più opportuno non approfondire quello che, invece, dev’essere inevitabilmente approfondito all’interno di un ampio confronto anche con chi ha il dovere di informare la pubblica opinione, com’è costume di ogni paese democraticamente evoluto. E, intanto, un po’ tutti i componenti del Governo sembrano più impegnati a fare propaganda che a fornire il segno evidente di un cambio di passo, dall’opposizione passando a Palazzo Chigi.

https://www.politicainsieme.com/grandi-decisioni-per-il-1-maggio-ma-nessun-confronto-con-la-stampa/




ESSERE FIGLI DI MARIA

Un privilegio e una responsabilità

In Terris, 1° maggio 2023

Anticamente la Madonna veniva rappresentata con un grande manto che abbracciava tutto il popolo di Dio. Siamo figli suoi, anzi siamo “figli nel Figlio”.

Essere figli di Maria è un privilegio ed una grande responsabilità, ma abbiamo una Madre amorevole e compassionevole che non ci farà mancare mai il suo aiuto.

Maria, prima di essere madre del popolo di Dio e stata donna del popolo, così il santo vescovo Don Tonino Bello descrive: “Santa Maria, donna del popolo, grazie, perché hai convissuto con la gente, prima e dopo l’annuncio dell’ angelo, e non hai preteso da Gabriele una scorta permanente di cherubini, che facesse la guardia d’onore sull’uscio di casa tua. Grazie, perché, pur consapevole di essere la madre di Dio, non ti sei ritirata negli appartamenti della tua aristocrazia spirituale, ma hai voluto assaporare fino in fondo le esperienze, povere e struggenti, di tutte le donne di Nazareth… Santa Maria, donna del popolo, insegnaci a condividere con la gente le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce che contrassegnano il cammino della nostra civiltà. Donaci il gusto di stare in mezzo, come te nel cenacolo. Liberaci dall’autosufficienza. E snidaci dalle tane dell’isolamento”.

Maria è la donna dei giorni feriali, semplice e umile, dolce e forte, nascosta e coraggiosa, discreta e fedele alla volontà divina.

Senza il Si di Maria non ci sarebbe stato niente dopo, ma dal Suo Si è nato il Salvatore del mondo, il Redentore delle genti e una nuova umanità rinnovata dalla grazia e dall’amore crocifisso e risorto del Signore. Perché la Madonna è la figura di donna più popolare del mondo?

Perché la Madonna è la donna più famosa sulla terra sia per titoli che per luoghi dedicati a Lei?

Anni fa la National Geographic le ha dedicato la copertina di dicembre intitolandola appunto così: “Come la Vergine Maria è diventata la donna più potente del mondo”.

Nel Corano, che è il libro sacro dell’Islam, la Vergine è descritta come un faro e un modello di fede autentico ed esemplare: “Maria è un modello da seguire per tutti coloro che cercano un esempio perfetto di fede e di verità (Corano 66, 12)”.

La grandezza della Madonna è l’umiltà, la mitezza, la sottomissione a Dio, la piccolezza. Ha scelto di essere l’ultima, per poi essere prima e vincitrice nell’invocazione, nella lotta contro il male e nei luoghi di culto deidcata a Lei e in continuo aumento.

Credo che ogni giorno la Madonna appare dentro si noi se facciamo la volontà di Dio nell’ascolto silenzio della Parola di Dio e nella carità concreta verso gli alti. Concludo con una preghiera del Santo Padre, grande innamorato della Madre di Dio e della Chiesa.

Preghiera di papa Francesco alla Madonna

O Maria,

tu risplendi sempre nel nostro cammino

come segno di salvezza e di speranza.

Noi ci affidiamo a te, Salute dei malati,

che presso la croce sei stata associata al dolore di Gesù,

mantenendo ferma la tua fede.

Tu, Salvezza del popolo romano,

sai di che cosa abbiamo bisogno

e siamo certi che provvederai

perché, come a Cana di Galilea,

possa tornare la gioia e la festa

dopo questo momento di prova.

Aiutaci, Madre del Divino Amore,

a conformarci al volere del Padre

e a fare ciò che ci dirà Gesù,

che ha preso su di sé le nostre sofferenze

e si è caricato dei nostri dolori

per condurci, attraverso la croce,

alla gioia della risurrezione. Amen.

Sotto la Tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio.

Non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova,

e liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta.

fra Emiliano Antenucci

Foto di radwan skeiky su Unsplash

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