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Mattarella bis?

Perché no

Chieti, 4 gennaio 2022 –

Il Presidente della Camera Roberto Fico ha convocato i 1009 “grandi elettori” (321senatori, 630 deputati, 58 delegati regionali) che il prossimo 24 gennaio, a partire dalle ore 15,30, saranno chiamati a scegliere il futuro Presidente della Repubblica

Tra e nei partiti sono in corso riunioni più o meno segrete che spesso lasciano filtrare notizie che servono solo a fare qualche altisonante titolo sui quotidiani e a dare vita ad infuocati dibattiti nei vari talk-show televisivi dove si confrontano, o meglio, si scontrano le opinioni più disparate che spesso, come insegnano molti risultati di precedenti elezioni, sono del tutto irrilevanti.

C’è un problema che, a mio avviso, potrebbe far saltare molti dei disegni elaborati dalle menti più esperte delle vicende parlamentari su cui mi sembra che ci sia poca attenzione: la pandemia in atto.

I “grandi elettori” sono persone come tutte le altre e potrebbero, purtroppo, rimanere contagiati dalla variante Omicron del Covid 19 che ha già determinato numerose assenze in occasione del voto sulla fiducia per l’approvazione della Legge di Bilancio 2022.

Come dicono molti scienziati esperti della materia, in Italia il picco dei contagi, a causa anche delle basse temperature tipiche della stagione invernale, dovrebbe coincidere proprio con uno dei momenti più importanti della vita democratica di un Paese qual è l’elezione del Presidente della Repubblica, custode e garante della nostra Costituzione.

Tutti i piani studiati a tavolino potrebbero saltare a causa della pandemia che potrebbe ridurre, anche di molto, il numero dei votanti.

Per non correre questo possibile rischio, una soluzione ci sarebbe: confermare, con un accordo politico capace di coinvolgere tutti i partiti, l’attuale Presidente Sergio Mattarella che potrebbe rimanere in carica fino alle prossime elezioni politiche previste per la primavera del 2023 che, tra l’altro, ridurranno considerevolmente il numero dei deputati (da 630 a 400) e senatori (da 315 a 200).

Sarebbe anche la più logica delle soluzioni visto che molti parlamentari, proprio per effetto di questa riduzione, non torneranno a Monte Citorio o Palazzo Madama e che, dovendo eleggere un nuovo Presidente della Repubblica che rimarrebbe in carica per i successivi sette anni, i futuri “grandi elettori” sarebbero anche legittimati dal voto popolare.

Non sarebbe, la rielezione di Mattarella – stimato, apprezzato e  benvoluto dalla stragrande maggioranza degli italiani- una forzatura costituzionale perché già con Napolitano il limite dei sette anni è stato superato.

Sarebbe, più semplicemente, un tener conto di una situazione oggettivamente nuova, imprevista e imprevedibile, caratterizzata dalla presenza del covid-19 e varianti.

Fantapolitica? Forse.

Ma Niccolò Machiavelli ci ha insegnato che “la politica è l’arte del possibile”.

A me pare che siamo proprio in questa situazione.

Giustino Zulli

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