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NUOVA PESCARA. La Regione rimanda la nascita

La creazione di un Ufficio ad hoc, ma da sette mesi non lo istituisce!!!

Pescara, 10 febbraio 2023. “Il centrodestra presenta una legge che condiziona il rinvio della Nuova Pescara alla nascita di un Ufficio per le fusioni che avrebbe dovuto essere istituito 7 mesi fa. Si faccia in modo di favorire la nascita per il primo gennaio 2024 e l’eventuale impossibilità sia rimessa a criteri oggettivi e non dipendenti dalla politica”.

“Da parte del Gruppo Regionale del Partito Democratico c’è sempre stata la volontà di approdare quanto prima alla fusione tra i comuni di Pescara, Montesilvano e Spoltore. Lo dimostrano le molteplici azioni portate avanti in questi anni contro i provvedimenti finalizzati a differire il termine per l’istituzione della nuova Pescara e quelle orientate a sostenere, dal punto di vista finanziario, la fusione in oggetto”, illustrano i consiglieri del gruppo regionale del Pd Silvio Paolucci, Antonio Blasioli, Dino Pepe e Pierpaolo Pietrucci nella conferenza stampa tenuta oggi a L’Aquila sull’argomento.

“Il progetto di legge a firma del Presidente del Consiglio Regionale Lorenzo Sospiri è volto essenzialmente a rimodulare la data di formazione della nuova municipalità, spostandola al 2027 e a ridefinire – in modo discrezionale e farraginoso – le modalità di costituzione del nuovo Ente – riprendono i consiglieri – A proposito della procedura, ci vorrebbe il Flaiano di “Diario notturno” per spiegarne le ragioni: “Gli presentano il progetto per lo snellimento della burocrazia – scriveva Flaiano nella sua satira alla lentezza della Pubblica amministrazione – Ringrazia vivamente. Deplora l’assenza del modulo “H”. Conclude che passerà il progetto, per un sollecito esame, all’ufficio competente, che sta creando”.  In effetti, il disegno di legge in questione condiziona il rinvio della nascita di Nuova Pescara al 2027 alla richiesta di differimento da parte di due Consigli comunali, che deve essere valutata dal Presidente della Giunta e dal Presidente del Consiglio entro il 1° settembre 2023, avvalendosi dell’Ufficio per il supporto alle fusioni di Comuni della Giunta regionale e del Servizio Legislativo del Consiglio.

Ebbene, l’Ufficio per il supporto alle fusioni, ovvero quello incaricato di supportare i Comuni nel processo di fusione, istituito con la legge n. 10 del 16 giugno 2022 grazie ad un emendamento proposto dal centrosinistra (Blasioli-Paolucci) e approvato all’unanimità dal Consiglio Regionale e a cui il Progetto di Legge chiede di valutare se al primo settembre ricorrano o meno le condizioni per la nuova Pescara al 2027, non c’è, perché di fatto non è stato mai istituito.

Tra l’altro, l’Ufficio avrebbe potuto accompagnare le municipalità nella difficile fase di gestazione, ma ciò non è stato possibile perché è da sette mesi in gestazione.

Eppure, durante la seduta della Commissione competente, il 2 febbraio scorso, la Direttrice Grimaldi, a capo del Dipartimento in cui l’Ufficio sulla carta è incardinato, ha fatto sapere di averne richiesta l’istituzione già due volte: il 25 agosto 2022 e nel gennaio 2023, sottolineando, però, come il suo Dipartimento, preposto a fusioni e accorpamenti di Comuni, lamenti da tempo anche la carenza di personale a fronte dell’aumento di mansioni e competenze e pertanto risulterà difficile assolvere un compito così complesso anche per questa ragione.

Nella stessa Commissione sono state fornite rassicurazioni sull’istituzione dell’Ufficio, sebbene con ritardo e a fornirle è stato proprio il Presidente del Consiglio regionale Sospiri; tuttavia, subito dopo quella seduta tramite i sindacati siamo venuti a conoscenza di una Proposta di riorganizzazione della Direzione Generale che però non prevede affatto l’istituzione dell’Ufficio delle fusioni tra Comuni. E’ dunque evidente che non si tratta più di una dimenticanza, ma di un preciso intento di far naufragare ogni ipotesi di sostegno e aiuto alla fusione entro il 1 gennaio 2024. Non solo questo ufficio non ha potuto aiutare i Comuni, che oggi si trovano dinanzi ad un processo di fusione nuovo e complesso, ma se non viene istituito, stando alla citata riorganizzazione pronta ad andare in Giunta, si rischia di non averlo neanche per settembre 2023, questo senza considerare che per la seconda volta sulla sola vicenda della Nuova Pescara Marsilio omette un suo preciso dovere d’ufficio.

Infatti, il Presidente della Giunta regionale non si è attivato, in ossequio alla Legge 26/2018, per la nomina di un Commissario, che avrebbe potuto fare a partire dallo scorso agosto e a cui non ha dato seguito per una precisa scelta politica.

Il mancato rispetto di una legge regionale è un fatto grave, che tradisce la volontà popolare e il risultato del referendum del 2014 e che mette in luce la prevalenza della volontà politica rispetto a disposizioni legislative. Non hanno voluto farlo.

Una circostanza che riteniamo preoccupante per il futuro, vista l’ampia discrezionalità che la proposta di legge in discussione affida al parere del Presidente della Giunta Regionale e del Presidente del Consiglio Regionale circa il possibile posticipo della fusione al 2027. Anche su questo aspetto interveniamo con alcuni dei nostri emendamenti, perché vogliamo che si provi a fare tutto il possibile per arrivare alla Nuova Pescara il 1° gennaio 2024, per questo abbiamo prospettato un percorso di nomina di commissari interni ai Comuni, uno per ogni funzione. Saranno loro a dirci, ad agosto, senza alcuna discrezionalità della politica e senza superpoteri per il Presidente della Giunta e del Consiglio, se questa fusione è realizzabile nei termini. Solo se ciò non dovesse essere possibile e a meno di creare un danno alle comunità, siamo disponibili al rinvio, riempendo però di contenuti il tempo che ci separa dalla fusione dei tre Comuni, per rendere certo e irreversibile questo percorso, non più rinviabile e con uno Statuto che deve essere pronto entro il 2023 e non più rivedibile, se non dai consiglieri che verranno eletti con la Nuova Pescara

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