Sequestri della Capitaneria di porto
Ortona, 17 agosto 2023. La Capitaneria di porto di Ortona ha posto sotto sequestro attrezzature balneari posizionate abusivamente, su spiaggia libera, per circa 1000 m2 di superficie, presso diverse aree della giurisdizione.
Purtroppo, è usanza diffusa quella di accaparrarsi un posto in prima fila sulle spiagge libere lasciando posizionati, anche a ridosso del bagnasciuga, ombrellone e lettini. Così facendo viene di fatto snaturato il concetto stesso di libera fruizione: l’ordinanza balneare della Regione Abruzzo, infatti, anche a garanzia di chi non ha la possibilità di effettuare lunghi soggiorni nelle località turistiche, ma vuole comunque godersi una singola giornata di mare, ha vietato a chiunque di lasciar occupate le spiagge non in concessione con attrezzature balneari durante la notte, dando così a tutti la possibilità di ritagliarsi, al mattino successivo, uno spazio per il proprio relax.
L’intervento dei militari della Guardia Costiera, disposto anche a seguito di diverse segnalazioni di cittadini, è stato mirato su alcune aree dove il fenomeno aveva effettivamente assunto dimensioni notevoli. Nelle sole serate a cavallo del Ferragosto sono stati così rimossi, e posti sotto sequestro, circa un centinaio di pezzi tra ombrelloni e lettini su diverse spiagge di Francavilla al Mare e Fossacesia, restituendo alla libera fruizione oltre 1000 m2 di litorale. Ovviamente l’attrezzatura non sarà, per il momento, confiscata, ed è a disposizione dei legittimi proprietari che volessero recuperarla previo pagamento della sanzione prevista.
L’attività di contrasto all’utilizzo scorretto delle spiagge libere va ad aggiungersi ai numerosi interventi già effettuati, nell’ambito dell’operazione “Mare Sicuro 2023” e sin dall’inizio della stagione estiva, dai militari della Capitaneria di porto Ortona nei confronti di alcuni concessionari di stabilimenti balneari che, in eccedenza rispetto allo spazio concesso con regolare provvedimento del Comune competente, avevano deliberatamente occupato anche limitrofe porzioni di spiaggia libera per aumentare illegittimamente la ricettività delle proprie strutture.
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