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PILLOLE AMARE DI TPL

Pescara, 23 agosto 2023. Non voglio fare confronti ingenerosi con realtà meglio e più organizzate della nostra (ad esempio con una città del centro Europa dove sono stato ultimamente). Voglio solo segnalare situazioni di criticità rilevate a seguito di esperienze personali.

Un paio di giorni fa sono rimasto appiedato lungo Via D’Annunzio per una importante foratura alla bicicletta. Sono a 4 km da casa. Il bus n. 7 mi passa davanti e quindi lo perdo. Mi avvicino alla fermata per controllare i passaggi. Non chiedo il display con il count down del successivo transito, ma almeno una tabellina stampata. Il pannello è vuoto: non c’è niente. Uso l’app Moovit, che non è di TUA: devo aspettare 23 minuti, presunti. Potrei scaricare l’app per lo sharing, bike o monopattino di cui solitamente non ho bisogno, ma poi devo riempire un borsellino elettronico. Vado a piedi.

Trovo una fermata lungo via Viale della Pineta: ne apprezzo solo la banale quanto intelligente banchina avanzata che evita che i passeggeri scendano o salgano facendo grandi scalate di gradini in mezzo alla strada (l’ho suggerito tante volte a TUA, senza riscontri).

Attraverso la Riserva Dannunziana e passo davanti alla fermata lungo via Nazionale Adriatica sud. Fino a poco tempo fa il pannello era bruciato, con mezza pineta. Adesso è nuovo, con annessa una panchina in pietra. Nessun riparo, nessuna informazione. Ormai sono a un km da casa e di autobus non ne è sopraggiunto nessuno.

La fermata davanti Carrefour è l’emblema di una situazione complicata e difficile. Non parlo di quella ben fatta posta a nord della Strada Provinciale San Silvestro, con bella seduta e copertura. Quella di fronte è una palina, sempre stata precaria, che da tempo ha perso il pannello informativo che giace defunto a terra, e la cima del palo sfoggia un bicchiere capovolto. Su questo lato, con divieto di sosta per entrambi, è rigorosamente praticato il parcheggio abusivo: davanti il negozio di detergenti, la farmacia, il bar, il supermercato e la fermata del bus. La corsia di marcia diventa spazio di sosta e il traffico si svolge a senso unico alternato. Ho mandato ripetute PEC alla Polizia Municipale a cui nessuno ha mai risposto, se non il sistema automatico di avvenuta consegna.

Questa volta assisto alla scena di due robuste signore che, parcheggiato sotto il cartello del divieto, imprecano contro il titolare di una bici insolitamente lasciata in sosta, anch’essa, lungo il marciapiede, indicando lo stallo lì a due passi, strasaturo di due ruote avendo solo 4 posti a pinza a disposizione.

Quanto tempo devo aspettare per avere il display interno al bus che annuncia le fermate, quello esterno che annuncia gli arrivi, pensiline larghe e attrezzate e il biglietto gratis per gli over 65 come a Praga? Non posso attendere molto!

Giancarlo Odoardi – Ri-media.net – Direttore Editoriale – Web Content Editor

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