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DANNI DA PERONOSPORA, COSTI DI PRODUZIONE ELEVATI

Ma anche speculazione e contraffazione i mali da combattere per salvare redditi e occupazione anche nell’indotto

Vitivinicolo, Bocchino (Lega): molte aziende non vendemmieranno. Le istituzioni sono già intervenute con aiuti e bandi, ma bisogna fare di più per mitigare questo disastro

Vasto, 2 settembre 2023. Il 2023 sarà ricordato per una vendemmia che risentirà negativamente dei problemi legati ai danni ingenti causati dalla peronospora: un’annata tremenda che rappresenterà certamente un passaggio cruciale per il futuro del settore vitivinicolo, chiamato ad una necessaria capacità di reazione e di innovazione. In gran parte delle regioni viticole italiane, Abruzzo e Molise comprese, molte aziende non vendemmieranno. Lo ha detto il consigliere regionale della Lega Sabrina Bocchino intervenendo all’incontro

Quale futuro per il vitivinicolo in Abruzzo e Molise? promosso da Terra Viva associazione Liberi Produttori Agricoli, CAA degli Agricoltori, FAI-CISL e Caamolagri Srl nella sala parrocchiale di San Lorenzo a Vasto. Un confronto schietto e partecipato al quale ha preso parte anche il Sottosegretario di Stato alle politiche agricole, alimentari e forestali Luigi D’Eramo.

A Luigi – dice la Bocchino – va il mio ringraziamento per la sua costante presenza nei nostri territori, per la capacità di ascoltare i bisogni e le esigenze del mondo agricolo e di farle proprie. Averlo al nostro fianco nelle battaglie che ci attendono è un tassello importante, anzi vitale per dare forza a tutto il movimento agricolo teatino e abruzzese.

Le difficoltà create dalla peronospora – ha, quindi, chiarito il consigliere regionale della Lega – si tradurranno inevitabilmente in maggiori costi e più impegno soprattutto nella viticoltura biologica che risulta la più colpita. I danni li quantificheremo nel 2024, ma saranno pesanti e avranno ripercussioni sull’economia del territorio, sui redditi delle famiglie impegnate nel settore, già compromessi per i prezzi bassi dalla scorsa annata, sull’occupazione e sull’indotto, a cominciare dal turismo enogastronomico, che anche nel nostro territorio hanno una certa importanza. Meno reddito, dunque, e meno occupazione.

Per questa ragione – ha aggiunto la Bocchino – la politica non può voltarsi dall’altra parte. Sia a livello europeo che a livello governativo e regionale ci sono stati e ci saranno interventi e impegni che hanno l’obiettivo di mitigare questo disastro. Sono molte le questioni da affrontare per continuare ad aiutare le imprese a contrastare il più grande problema di oggi che è l’aumento dei costi di produzione, in parte dovuto a dinamiche reali di mercato complicate dalla guerra tra Russia e Ucraina, in parte anche a speculazione e contraffazione, fenomeni contro cui non tanto l’Italia, ma soprattutto l’Europa, deve muoversi con una strategia unitaria.

Proprio in merito agli interventi portati avanti, l’esponente del Carroccio ha spiegato come con il DL Asset il governo ha dato una prima piccola risposta al settore viticolo, uva da vino e uva da tavola, colpito dalla peronospora. Il milione di euro stanziato andrà esclusivamente ad Ismea per supportare le imprese agricole danneggiate con un contributo in conto interessi a fronte di finanziamenti bancari fino a sessanta mesi. Lo stanziamento è largamente insufficiente per affrontare da Nord a Sud Italia il problema che, stando all’instabilità climatica e alla rilevanza del comparto a livello mondiale, è già emergenza. Per questa ragione si pensa alla necessità di un rifinanziamento importante del Fondo di solidarietà nazionale, utile a mettere in sicurezza il reddito delle imprese viticole.

Inoltre – ha aggiunto la Bocchino dinanzi ad una platea molto interessata – la Regione Abruzzo, di cui mi onoro di far parte, ha tenuto aperto, fino al 31 agosto, un Bando per sostenere gli investimenti nelle aziende agricole con l’obiettivo di aumentarne l’efficienza produttiva e quindi la propria redditività. In ultimo bisogna dire che il Consiglio regionale ha deliberato il finanziamento di 3 milioni di euro quale quota regionale per il Programma di Sviluppo Rurale (Psr), 2,5 milioni di euro come contributo per l’accesso al credito e la riduzione dei tassi di interesse sui prestiti a breve termine alle imprese agricole, atteso dalle aziende agricole che hanno avuto danni derivanti dal maltempo (peronospora ed altro), 750mila euro per il sostegno in favore degli apicoltori, 767mila euro a favore delle imprese di pesca per la copertura del bando regionale Ucraina per il rincaro dei prezzi, 250mila euro per aumentare il plafond per i ristori per i danni da fauna selvatica alle colture e 50mila euro per i distretti agroalimentari di qualità.

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