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L’UCCISIONE DI ORSA AMARENA

Ancora lontana la serena convivenza tra uomini, animali ed ecosistema. L’uccisione di orsa Amarena ha rappresentato per tutti un momento di grande tristezza

Roma, 4 settembre 2023. L’avevamo lasciata qualche giorno orsono a San Sebastiano dei Marsi mentre, da perfetta e premurosa mamma, accompagnava i suoi due cuccioli tra le vie del paese, incurante della presenza degli umani, quasi a dimostrazione che stesse avvenendo un miracolo inaspettato di sano rispetto e convivenza tra uomini e animali selvatici.

Orsa Amarena era diventata il simbolo dell’Abruzzo ma anche il simbolo di un imminente cambiamento nel modo di pensare, una nuova visione del mondo e dell’ecologia che poteva avverarsi da un momento all’altro. Poi, violentemente, gli spari contro l’orsa più famosa d’Italia, i cuccioli dispersi e un’intera comunità e nazione completamente sconvolta e incredula.

Per l’Ordine dei Biologi del Lazio e Abruzzo quanto accaduto è la dimostrazione che purtroppo è ancora lontana la serena convivenza tra l’uomo e l’ecosistema che lo circonda. “Sono rimasti appena 60 esemplari di Orso Bruno Marsicano”, spiega la presidente dell’ordine dei biologi Lazio e Abruzzo, Dott.ssa Daniela Arduini “Ci sono programmi di tutela e conservazione da parte dei Parchi Nazionali e di vari Enti ed Istituzioni per la salvaguardia di questa specie in via di estinzione: tuttavia non mancano criticità sul territorio, come la paura che i plantigradi suscitano in molti cittadini quali si sentono minacciati. Bisogna ancora lavorare moltissimo sull’educazione e la sensibilizzazione: è possibile giungere ad una pacifica convivenza tra uomini e orsi. Amarena ne era un esempio.”

Per la delegata dei biologi per l’Abruzzo dott.ssa Piera Lisa Di Felice l’uccisione dell’Orsa Amarena rimane un fatto gravissimo che poteva essere evitato: “L’orso bruno marsicano è una sottospecie dell’orso bruno. Secondo alcuni esperti questo diverso tipo di comportamento potrebbe derivare proprio dalla provenienza dagli orsi sloveni degli esemplari presenti in Trentino: gli orsi sloveni sono abituati a un territorio poco antropizzato, con poca probabilità di incontrare esseri umani e possono quindi manifestare un atteggiamento meno tollerante in caso di incontri. Gli orsi marsicani invece vivono da sempre in luoghi molto antropizzati e sono riusciti a sopravvivere solo quelli più mansueti che hanno tramandato alla loro prole questo atteggiamento più schivo. Auspichiamo che il triste sacrificio dell’Orsa Amarena rappresenti un monito e serva da sprone per attuare misure sempre più mirate e concrete volte a favorire la convivenza tra l’uomo ed il plantigrado.”

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