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DIECI ALBERI IN PIÙ

Pescara, 4 aprile 2024. Come sono belli gli alberi, quanto sono importanti e quanta gioia danno al nostro animo, lo sappiamo in molti. Di questo ne abbiamo conferma anche in questi giorni: il nostro Sindaco è così fiero dei nuovi alberi in corso Umberto (chissà perché si tace su piazza Sacro Cuore) tanto che le foto ci allietano sui giornali e sui social. Alberi grandi e belli (e costosi), freschi di vivaio, appena piantati, perfino annaffiati. Quanta bellezza al posto dei poveri lecci che c’erano prima.

E quindi cambiamo alberi, come si cambiano i vestiti, a seconda delle mode. Adesso è il momento giusto per sfoggiare i finanziamenti e i nuovi alberi costosi. Ma gli alberi sono esseri viventi, non durano una stagione, e nelle città vanno curati, e conservati, non sfoggiati. E nessuno oggi si ricorda dei pini che si stanno seccando per la cocciniglia perché non curati. Non si possono curare, dicono, perché non ci sono soldi. Quindi i finanziamenti van bene per livree nuove, ma non per la cura e per la manutenzione delle vecchie? Cosa ne sarà allora di questi giovani alberi bellissimi nel futuro?

Tra Piazza Sacro Cuore e corso Umberto c’erano 174 lecci. Sono stati abbandonati, non curati, non innaffiati, capitozzati. Nessun investimento per alberi che hanno fatto la nostra storia. Dopo la loro eliminazione sono stati piantati i nuovi alberi, ben 184: 10 in più. Dieci alberi in più non possono rappresentare la forestazione urbana, concepita dal Green Deal.

Questi pochi alberi in più non possono essere spacciati per una rivoluzione green di questa città. L’operazione va chiamata con l’unico nome che rappresenta la realtà: si è trattato di una sostituzione arborea, perché non siamo riusciti a conservare i nostri alberi. L’incremento avuto, del 5%, è un incremento non contabilizzabile per un piano di forestazione urbana.

Quanto accaduto in centro città si ripete in altre parti: sono stati abbattuti innumerevoli esemplari di alberi adulti, e si sta procedendo, quando va bene, alla loro sostituzione, semplicemente, senza andare a calcolare un vero bilancio di assorbimento della CO2 e di altri inquinanti, senza calcolare la superficie ombreggiata.

Bisogna imparare a descrivere i fatti con i loro veri nomi, bisogna confrontare i dati, bisogna spiegare perché finanziamenti le cui finalità dovrebbero essere l’investimento nelle periferie, vengano utilizzati per una sostituzione di alberi e pavimentazione del centro della Città. E spiegare perché non esistano investimenti per la cura degli altri alberi. Bisognerebbe spiegare perché ci si fa belli della parola permeabilità e si cementificano le aiuole in Piazza Sacro Cuore.

Infatti, l’intervento in centro città, come più volte detto, peggiora l’isola di calore in quanto in Piazza Sacro Cuore è stato scelto di andare a cementificare le aiuole esistenti, ben 600 mq, pavimentandole, lasciando piccole asole asfittiche per le nuove alberature.

I numeri sono importanti: nel solo quinquennio 2019-2024 a Pescara dovrebbero essere stati piantati più di 3.500 alberi per la legge 10/2013 (un albero per ogni nuovo nato), alberi che devono aggiungersi ai nuovi obiettivi prefissati dall’Europa, di pianificazione di forestazione urbana, che si possono quantificare in decine di migliaia di nuovi alberi in più oggi rispetto all’esistente.

La strada per tutti è chiara: conservare e gestire il patrimonio esistente, i grandi alberi, e implementare con migliaia di alberi dall’altra. Benvenuti 10 alberi in più tra Piazza Sacro Cuore e Corso Umberto, che di strada ne dobbiamo fare tanta.

Simona Barba – Radici in Comune

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