08.05.2024 – 18.05.2024 Thursday – Saturday 1-6 pm, Wednesday 8th May 6 – 9 pm
Avezzano, 7 maggio 2024. Inaugurazione mercoledì 8 maggio 2024 dalle ore 18 alle 21, LIQUIFY, co-curata da Jon Baker, è una mostra su come le persone registrano il corpo utilizzando tecniche fotografiche sperimentali. Gli artisti in mostra espandono il mezzo incorporando processi, tra cui assemblaggio, fotomontaggio, pittura, manipolazione digitale o giocando con la qualità dell’immagine. I corpi vengono allungati, rimescolati e trasformati.
Le opere sono create per diversi scopi: documentari, medici, gallerie, riviste fetish o di moda. Questi contesti si contaminano a vicenda mostrando la fotografia come un mezzo culturalmente rilevante con un enorme margine di sperimentazione ed evoluzione.
LIQUIFY sarà aperto anche per Peckham 24, il festival gratuito del fine settimana che sostiene le nuove voci nella fotografia contemporanea, che avrà un’apertura speciale tardiva venerdì 17 maggio dalle ore 18:00 a mezzanotte.
Valentina De’Mathà (Avezzano 14.04.1981), è un’artista italo-svizzera, vive e lavora in Svizzera.
La ricerca di Valentina De’Mathà, artista proteiforme, spazia dalla figurazione all’astrazione, sempre con un rigore concettuale all’insegna della libertà esplorativa di sperimentare discipline differenti e assumere codici formali ogni volta diversi. Ne deriva un’identità apparentemente instabile impregnata di vissuti, di relazioni che sono il frutto di repentini cambiamenti e di istintivi approcci a esperienze molteplici, ma anche a profonde riflessioni intimiste in tempi dilatati. Così i linguaggi tradizionali sono resi in forma del tutto sperimentale. Le opere di De’Mathà contestualizzano, localizzano relazioni possibili, ambigue e transitorie come i nostri pensieri tra noi, le cose e le azioni, come causa ed effetto, con conseguenze imprevedibili, determinate dalla perdita del controllo, dall’errore/errare, che produce inevitabilmente meraviglia.
Centrale nell’artista è la memoria, che tiene insieme le cose e le fa perdurare nel tempo, tentando di dare un ordine alla materia disorganizzata e soggettiva di cui fanno parte le emozioni e la visione che si ha degli eventi personali e collettivi, in un continuo delicato equilibrio tra intimismo e relazione col mondo.
I materiali utilizzati da De’Mathà, legati come sono alla fotografia analogica, creano un ponte proprio con la visione del mondo e con il patrimonio delle tradizioni, riconoscibile anche nel gesto della tessitura e nell’oggetto arazzo, a sua volta proveniente dall’Abruzzo ancestrale.
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