Al lavoro perché la processione diventi patrimonio immateriale dell’umanità
Chieti, 17 aprile 2022 –
Il giorno dopo la processione arriva il ringraziamento dell’Amministrazione agli organizzatori, alla città e a tutte le forze dell’ordine e volontarie che hanno lavorato alla buona riuscita del ritorno in presenza del rito più antico e partecipato d’Abruzzo
“Un sentito ringraziamento a tutte le forze dell’ordine, alle associazioni di protezione civile, ai volontari, ai sanitari del 118, che, con ammirevole senso del dovere e grande competenza, hanno reso possibile vivere in totale sicurezza uno dei momenti di più alta spiritualità e identità qual è la processione del Venerdì Santo a Chieti – così il sindaco Diego Ferrara – Ringrazio il Prefetto e il Questore che non mi hanno fatto mancare la loro vicinanza in questi giorni non facili di organizzazione dell’evento.
Un pensiero affettuoso al nostro arcivescovo, monsignor Bruno Forte, che ha sempre parole buone e incoraggianti che ci confortano sulla strada del perseguimento del bene comune. Una lode incondizionata a tutti coloro, arciconfraternite, musici, coristi (spero di non dimenticare nessuno) che con la loro bravura continuano, anno dopo anno, a farci sentire i “brividi sulla pelle” al loro passaggio cantando il Miserere di Selecchy.
Un grazie ai miei concittadini che si sono comportati benissimo al passaggio della processione: ieri a Chieti c’erano oltre 12.000 persone, molte sono tornate alla propria processione, altre sono arrivate da fuori, ma tutti hanno partecipato con le mascherine e con il trasporto che rende questo appuntamento di fede unico in Abruzzo e fra i più belli e intensi d’Italia.
Un saluto carico di gratitudine arrivi anche a tutti i commercianti che hanno dovuto patire qualche disagio per motivi logistici e organizzativi, nella speranza che il dialogo e la collaborazione con l’Amministrazione rimanga sempre fertile. Tutto ha funzionato anche perché la città ha risposto nel migliore dei modi, a tutti giunga la mia Buona Pasqua”.
“Aspettavamo con particolare attenzione questo ritorno – così il vicesindaco e assessore alla Cultura Paolo De Cesare – perché vogliamo vedere crescere la processione e farla assurgere fra i riti tutelati dall’Unesco. Com’è noto, abbiamo iniziato il cammino per il riconoscimento, affinché la solenne Processione del Venerdì Santo di Chieti, scandita dalle note potenti del Miserere di Selecchy, diventi patrimonio dell’Umanità: non è un percorso facile, perché per arrivare al traguardo c’è bisogno di un rigido iter, ma siamo fiduciosi di poter toccare questo orizzonte, capace di dare al rito che si ripete da secoli in città e che potrebbe addirittura essere fra i più antichi d’Italia, la sua origine, infatti, risalirebbe all’842, il riconoscimento che merita e alla città un grandissimo onore.
La nostra appartenenza, così fusa nella storia, nella cultura di Chieti e anche nelle testimonianze religiose, ha un valore grande su cui vogliamo puntare, perché tanta bellezza è un motore anche economico che non può restare spento e perché siamo certi che possa contribuire a un patrimonio nazionale di tradizioni, che bisogna tramandare e rafforzare”.
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