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ASSEGNI DI CURA PER MALATI DI SLA, arriva il chiarimento della Regione

Confronto necessario per garantire diritti e sostegni a soggetti in condizione di svantaggio

Chieti, 29 luglio 2023. Assegni di cura per persone non autosufficienti, arriva il chiarimento da parte della Regione, invocato dal Comune di Chieti per risolvere un’impasse sull’interpretazione della normativa e l’erogazione della misura, sollevato dall’associazione ISAV che segue famiglie e malati di Sla.

Cosa dice la Regione. La dicitura Fondo Non Autosufficienza annualità 2020 – spiega la nota della Regione, a firma del dirigente del Dipartimento Lavoro-Sociale – identifica l’esercizio finanziario del bilancio statale in cui trova copertura la spesa destinata agli interventi che sui territori comunali, adempiuti i processi di trasferimento delle risorse a livello statale e regionale nonché i procedimenti legati all’organizzazione dei servizi e all’individuazione dei beneficiari da parte dei Comuni singoli o associati, sono erogati non prima dell’anno solare successivo.

Con riferimento anche alle pregresse considerazioni di questo Servizio contenute nella più volte richiamata nota prot. RA 0039300/21 del 3.02.2021, si conferma quanto espresso in analoghi casi di richiesta di parere avanzate da altri Ambiti Sociali che per opportuna conoscenza si allegano, ovvero:

laddove i richiedenti, sebbene deceduti all’atto della disponibilità delle risorse afferenti il FNNA 2020 e dell’emanazione dei relativi Avvisi per il godimento degli assegni, fossero già stati beneficiari dell’assegno di cura o disabilità gravissima mediante l’erogazione delle risorse del Fondo Dopo di Noi 2019 e, quindi, già sottoposti ad una valutazione multidimensionale e con relativo Accordo di fiducia sottoscritto, in virtù della continuità assistenziale si ritiene possibile riconoscere al nucleo familiare che ne faccia richiesta il ristoro delle spese sostenute per il mantenimento in famiglia del disabile in situazione di disabilità gravissima fino al momento del decesso.

“Lavorare insieme alle associazioni di protezione dei diritti è indispensabile per trovare la via giusta per garantire giustizia sociale ed equità – dichiara l’assessore alle Politiche sociali Mara Maretti – Era indispensabile chiarire i confini della norma per capire bene il perimetro temporale, oltre che sociale della misura. Tale chiarimento eviterà contrapposizioni e contenziosi su materie burocratiche e tecniche che poco hanno a che fare con le condizioni, il dolore e il disagio dei malati e delle famiglie. Nel caso specifico dell’ISAV ringraziamo il presidente Lorenzo D’Andrea e il legale dell’associazione Dario Antonacci per la proficua collaborazione nella risoluzione della controversia. La Regione specifica che le spettanze sono dovute fino al decesso del beneficiario e questo principio troverà applicazione ai casi trattati dall’Amministrazione, che ha come unico obiettivo mettere al centro i nostri concittadini, con i loro bisogni e difficoltà, verificando la correttezza delle procedure per garantire a tutti pari accesso ai diritti sociali. Ed è proprio per questo abbiamo approfondito la questione, per arrivare a un definitivo chiarimento “.

“L’associazione ISAV preso atto della situazione non poteva non intervenire e, infatti, già dal mese di agosto del 2022 ha provveduto a sollevare la questione – così il presidente Lorenzo D’Andrea – Non poteva essere possibile negare alle famiglie che, quotidianamente, affrontano una durissima battaglia sociale ed economica come la sla, i fondi ministeriali gestiti dagli ECAD territoriali. L’accoglimento dell’istanza proposta dal Comune di Chieti alla Regione Abruzzo, fa chiarezza e stabilisce una volta per tutte che il decesso del beneficiario non comporta la perdita del contributo del diritto già acquisito. I malati di sla e le loro famiglie da oggi avranno la sicurezza che il loro dolore legato al decorso della malattia ha almeno una protezione pubblica dal punto di vista economico”.

“Finalmente si è fatta chiarezza su un tema di rilevante importanza per tutte le famiglie che non solo subiscono, purtroppo, passivamente e involontariamente le conseguenze sociali, psicologiche ed economiche dovute alla presenza all’interno del nucleo familiare di un soggetto affetto da Sla ma si erano viste, in un primo momento, prima del nostro intervento, negare un diritto già acquisito – aggiunge Dario Antonacci, legale dell’Associazione ISAV – La nota della Regione Abruzzo, in riscontro alla richiesta di avanzata dal Comune di Chieti, ha confermato la linea e l’indirizzo indicati dalla Regione già in precedenza. Questo in ossequio al più volte invocato principio della continuità assistenziale nonché in conformità ai requisiti espressamente richiesti dal bando in parola.

Abbiamo fatto leva, difatti, sul rispetto dei criteri e dei principi già applicati in passato e sul rispetto dei requisiti richiesti dal bando. Non si poteva, d’altronde, ipotizzare e immaginare un’interpretazione differente rispetto a quanto affermato dalla Regione, anche in virtù dei precedenti orientamenti espressi sempre dalla Regione Abruzzo”.

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